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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Paolo Maspero, Odissea [traduzione da Omero], 1867

concordanze di «l»

nautoretestoannoconcordanza
1
1867
di Ninfe, che su l'ardue cime ¶ Albergano de
2
1867
il vento ¶ E scroscian l'aque, cala dall'alpestre
3
1867
e all'agne ¶ Stende l'artiglio, o i presti
4
1867
assalta: ¶ In tal modo l'eroe, di melma intriso
5
1867
Una lacera veste, se l'hai teco, ¶ Che mi
6
1867
è questi ¶ Che, su l'onde smarrito, a noi
7
1867
Ulisse, e dalla testa ¶ L'acre limo si tolse
8
1867
corpo ¶ S'unse con l'olio, e s'indossò
9
1867
il buon Vulcano ¶ Abbian l'arte de' bronzi animatrice
10
1867
liquid'oro versa su l'argento; ¶ Così sul capo
11
1867
prestanti ¶ De' Feacesi che l'han chiesta al padre
12
1867
che d'un uom l'amplesso ¶ Non tema sostener
13
1867
ch'entrato ¶ Sarai per l'atrio nella corte, in
14
1867
il carro; ¶ Ma per l'aria scoppiar facendo ad
15
1867
nell'ira ¶ Durò contro l'eroe sin ch'ei
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1867
il saggio Ulisse, ¶ Verso l'alta città seguìa Nausica
17
1867
Minerva, ¶ Perché, se alcun l'incontri de' Feaci, ¶ Non
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1867
chi sia. Poi su l'entrata ¶ Della città comparve
19
1867
use ¶ Su prore come l'aquila veloci, ¶ Come il
20
1867
Che sempre veglia su l'eroe, diffusa ¶ Aveagli intorno
21
1867
un amore ¶ Sì fervido l'amò, che non v
22
1867
Al par d'Alcinoo ¶ L'hanno in pregio ed
23
1867
Come a Diva, e l'applaude e la festeggia
24
1867
la ròcca ascese. ¶ Ma l'albergo a mirar del
25
1867
di color cilestro; ¶ E l'albergo chiudea dorata porta
26
1867
soglia di bronzo, e l'epistilio ¶ Pure d'argento
27
1867
e d'oro avea l'anello. ¶ Stavano quinci e
28
1867
Della magione a custodir l'ingresso, ¶ A morte non
29
1867
né a vecchiezza. ¶ Avea l'albergo un'ampia e
30
1867
lavori delle tele, avendo ¶ L'arte da Palla e
31
1867
ogni pianta, ¶ Né mai l'estate mancano né il
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1867
zeffiro perenne ¶ Che spuntar l'uno e maturar fa
33
1867
uno e maturar fa l'altro. ¶ E alle pera
34
1867
Succedono le mela, e l'uva all'uva ¶ E
35
1867
E si pigia qui l'uva, è tuttavia ¶ Altrove
36
1867
chiare fonti: ¶ Nel mezzo l'una che il terren
37
1867
il terren v'inaffia, ¶ L'altra che sgorga accanto
38
1867
albergo, ¶ E v'attingono l'aque i cittadini. ¶ Era
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1867
vasta sala ¶ S'inoltrò l'itacense, entro la nube
40
1867
nube ¶ Ove nascosto Pallade l'avea, ¶ Finché al grande
41
1867
Lo straniero lasciar sovra l'immonda ¶ Cenere assiso; e
42
1867
di là che tu l'accenni. ¶ Ma via, tu
43
1867
bacil d'argento ¶ Versò l'aqua ad Ulisse, e
44
1867
E di vivande caricò l'accorta ¶ Dispensiera. Si volse
45
1867
Dispensiera. Si volse allor l'illustre ¶ Re della Scheria
46
1867
araldo, e disse: ¶ Empi l'urna, o Protonoo, e
47
1867
prega. ¶ Sì disse; e l'urna empì Protonoo, e
48
1867
Giace solinga in mare ¶ L'isola Ogigia, ove Calipso
49
1867
il guardo ¶ Tenea su l'onde. D'improvviso al
50
1867
stellato ¶ Immenso Cielo e l'infernal Palude ¶ (Giuro grave
51
1867
adirar meco, o Diva! ¶ L'accorto Ulisse replicò. Non
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1867
mi volesse travagliar su l'onde, ¶ Sopportarlo io saprei
53
1867
ei così dicea, verso l'occaso ¶ Calava il Sole
54
1867
Calava il Sole e l'uno e l'altra
55
1867
e l'uno e l'altra in fondo ¶ Allo
56
1867
acconci a galleggiar su l'onde. ¶ Ma come il
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1867
albero v'eresse con l'antenna, ¶ Vi mise il
58
1867
mar la spinge. ¶ Era l'opra compiuta al quarto
59
1867
quell'amica ¶ Aura lieto l'eroe spiegò le vele
60
1867
di tuffarsi è schiva: ¶ L'Orsa, che per consiglio
61
1867
gli azzurri ¶ Flutti solcava l'Itacense; ed ecco ¶ Coi
62
1867
il furor della tempesta ¶ L'albero in due gli
63
1867
gli spezza, e via l'antenna ¶ Gli strascina e
64
1867
in egual modo ¶ Per l'ampio mare i procellosi
65
1867
Euro a Ponente, che l'incalzi e sperda. ¶ Leucotea
66
1867
e di mortal favella, ¶ L'Oceàn fra' suoi Numi
67
1867
non io per ora ¶ L'obbedirò; ché troppo ancor
68
1867
tal pensiero ¶ Era assorto l'eroe, di novo il
69
1867
così sferra e sperde ¶ L'orribil flutto. Il pazïente
70
1867
al terzo dì spuntò l'Aurora, ¶ E tacque il
71
1867
il cielo, ¶ Rizzandosi su l'onde e le pupille
72
1867
Lacerate s'avrebbe e l'ossa infrante, ¶ Se non
73
1867
colpì novamente, e per l'oscuro ¶ Golfo seco il
74
1867
man d'Ulisse ¶ Tutto l'onda il coperse; e
75
1867
al destin, se non l'avesse ¶ Inspirato la Dea
76
1867
La corrente, e così l'eroe pregava: ¶ M'odi
77
1867
re di quest'aque. ¶ L'ira del forte Enosigeo
78
1867
le sue correnti, ¶ Fece l'onda tranquilla, e su
79
1867
salvo lo depose. ¶ Ma l'infelice era dal mar
80
1867
Ei chinossi, e baciò l'alma Tellure; ¶ Poi sospirando
81
1867
frondosi ¶ Ulivi, di cui l'uno era selvaggio ¶ E
82
1867
era selvaggio ¶ E domestico l'altro, insiem cresciuti, ¶ E
83
1867
e intorno al corpo ¶ L'aride foglie si raccolse
84
1867
chiuse. ¶ LIBRO SESTO ¶ Mentre l'eroe, dalla stanchezza oppresso
85
1867
e ne sedean custodi, ¶ L'una a fronte dell
86
1867
fanciulla. ¶ Vanne dunque su l'Alba al genitore, ¶ E
87
1867
figlia d'un re l'andarvi a piedi. ¶ Sì
88
1867
pioggia il bagna, ¶ Né l'imbianca la neve. Ivi
89
1867
neve. Ivi sereno ¶ È l'aer sempre, né mai
90
1867
Da pudor trattenuta. Ma l'occulta ¶ Mente ne indovinò
91
1867
occulta ¶ Mente ne indovinò l'accorto padre, ¶ E sorridendo
92
1867
lavacri, ¶ E sì limpida l'onda e sì copiosa
93
1867
vergine feace. ¶ Ma sendo l'ora del partir vicina
94
1867
Fece pensiero di svegliar l'eroe, ¶ Perché il vedesse
95
1867
Che Ulisse risvegliò. Su l'anca allora ¶ Ei si
96
1867
Femminee grida mi ferîr l'orecchio. ¶ Forse di Ninfe
97
1867
l'avrai. ¶ Mentre così l'Atride Menelao ¶ Col garzon
98
1867
bella nave ¶ Telemaco, o l'hai tu volonteroso ¶ A
99
1867
la nave. ¶ E chi l'avrebbe in tanto suo
100
1867
alpestre Samo ¶ Itaca parte, l'ora del ritorno ¶ Spïarne
101
1867
La trama non restò. L'avea dall'atrio ¶ Il
102
1867
altri? ¶ Ma in voi l'animo tristo si rivela
103
1867
spenta. ¶ E a lei l'araldo sospirando: Oh fosse
104
1867
partì? Qual mai sciagura ¶ L'ha costretto a salir
105
1867
leon magnanimo, e per l'Argo ¶ E per l
106
1867
l'Argo ¶ E per l'Ellade tutta illustre e
107
1867
ei fuggir volea, ¶ O l'avrei trattenuto, o qui
108
1867
avrebbe ¶ Cadavere lasciata. Orsù, l'antico ¶ Dolio si chiami
109
1867
antico ¶ Dolio si chiami, l'amoroso servo ¶ Che diemmi
110
1867
parlar d'Euriclea tempra l'angoscia ¶ Della misera donna
111
1867
il prego accolse. ¶ Sotto l'oscure vòlte i Proci
112
1867
il curvo ¶ Pino su l'onde, l'albero levâro
113
1867
Pino su l'onde, l'albero levâro, ¶ V'appesero
114
1867
assicurâr con torte ¶ Coregge; l'armi deponean sul legno
115
1867
quivi a cena ¶ Sedean, l'ombre aspettando della notte
116
1867
leon, che cade ¶ Entro l'insidia, e schiamazzando un
117
1867
potrà da morte ¶ Fuggir l'amato figlio, o sotto
118
1867
Achei famoso; ¶ E se l'unico figlio, ancor fanciullo
119
1867
che torni. ¶ Ma replicò l'oscuro simulacro: ¶ Sgombra dal
120
1867
dir non posso, ¶ Rispose l'ombra, e indarno a
121
1867
che in lei su l'Alba ¶ Avea la grata
122
1867
la bruna prora ¶ Fendean l'umide vie. Fra la
123
1867
porto acconcio. ¶ Quivi appostati l'attendean gli Achei. ¶ LIBRO
124
1867
dal letto di Titon l'Aurora, ¶ E già con
125
1867
a parlamento ¶ Sedea su l'alto Olimpo il glorïoso
126
1867
isola solinga, ove Calipso ¶ L'arresta a forza, e
127
1867
ti sfuggir dal labbro? ¶ L'adunator de' nembi le
128
1867
figliuol partir consenta. ¶ Non l'accompagni degli Eterni alcuno
129
1867
non avrìa ¶ Se con l'intera preda a lui
130
1867
Sì parla; e ratto l'Argicida ai piedi ¶ I
131
1867
Annodossi, che lui su l'ampia terra ¶ E lui
132
1867
terra ¶ E lui su l'onde portano veloci ¶ Al
133
1867
cerca di pesci, e l'ali brune ¶ Ad or
134
1867
simil guisa ¶ Correa su l'onde il messaggier celeste
135
1867
lieta cantilena, ¶ Mentre con l'aurea spola industre tela
136
1867
antro, il pioppo e l'alno ¶ E il cipresso
137
1867
Numi, ancor che lunge ¶ L'un dall'altro soggiorni
138
1867
Su lucente scranna ¶ Collocò l'Argicida, e a lui
139
1867
potrà, che tosto ¶ Voi l'impedite? Il suo fido
140
1867
Cerere il vago Giasïon, l'amico ¶ Del suo cor
141
1867
Invidi Numi, contrastar volete ¶ L'uom che, dai venti
142
1867
s'ei vuole ¶ Che l'eroe novamente al mar
143
1867
che lo scortino su l'onde; ¶ Ma ben la
144
1867
in braccio. ¶ Vagava per l'alpestre isola il giorno
145
1867
Elèna, ¶ Telemaco piangea, piangea l'Atride, ¶ E di lagrime
146
1867
In cielo appena ¶ Vedrò l'Alba spuntar, di pianto
147
1867
vita è spento; ¶ Poiché l'onor, che solo dai
148
1867
pugne innanzi a Troia ¶ L'empia Parca un fratello
149
1867
cena, ed alle mani ¶ L'aqua si versi: qui
150
1867
buon servo Asfalïone ¶ Diede l'aqua alle mani, e
151
1867
ma come ad Ilio ¶ L'astuto eroe la imprese
152
1867
nel campo degli Achei l'aspetto. ¶ Così rimase a
153
1867
Ed egli sempre con l'usato ingegno ¶ Schermendo si
154
1867
si venìa. Ma poiché l'ebbi ¶ Lavato ed unto
155
1867
nessun de' Teucri ¶ Palesato l'avrei, prima che uscito
156
1867
Di sua scaltrezza. Allor l'iliache donne ¶ Tutta empìan
157
1867
d'infiniti eroi ¶ Io l'indole conobbi ed il
158
1867
avea, donna, sospinto, e l'orme tue ¶ Deifobo seguìa
159
1867
nel portico due letti ¶ L'argiva Elèna d'allestir
160
1867
I due garzoni, e l'un dell'altro a
161
1867
la nova luce, ¶ Quando l'Atride Menelao dal letto
162
1867
Sparta ¶ Del mar su l'ampio dorso? Un tuo
163
1867
o da straniero ¶ Labbro l'udissi; ché infelice troppo
164
1867
a sterminar gli amanti ¶ L'itacense guerriero. Ed oh
165
1867
palese, ¶ Come io stesso l'appresi dal canuto ¶ Proteo
166
1867
onori ai Numi ¶ Dovuti l'uomo impunemente oblìa. ¶ Giace
167
1867
ad increspar del mare ¶ L'immobil seno; e col
168
1867
traccia, ¶ Che mentre per l'inedia e per la
169
1867
cammino. ¶ Dunque a tender l'agguato or tu m
170
1867
insegna, ¶ Io replicai, perché l'astuto veglio ¶ Non mi
171
1867
Del vate ¶ Or conosci l'usanza. Ei pria s
172
1867
navi, schierate in su l'arena. ¶ Ivi cenammo; e
173
1867
Poi calar ne facea l'un dopo l'altro
174
1867
facea l'un dopo l'altro. ¶ Molestissimo agguato! perché
175
1867
uscir le Foche, e l'una ¶ Vicino all'altra
176
1867
gli corremmo addosso, ¶ E l'afferrammo. Né dell'arti
177
1867
lungo, difficile cammino ¶ Su l'ondoso oceano alle correnti
178
1867
gli scogli girei tratto l'avea ¶ In securo Nettuno
179
1867
turbine improvviso, e per l'ondoso ¶ Pelago strascinato al
180
1867
Colmo di gioia ¶ Balzò l'Atride Agamennón sul caro
181
1867
ove condotta ¶ E appostata l'avea con la promessa
182
1867
due talenti d'or l'iniquo Egisto. ¶ Ivi in
183
1867
ella si stava, ¶ Perché l'Atride non giungesse occulto
184
1867
meditando, ei stesso ¶ Andò l'Atride ad invitar con
185
1867
e di cavalli. Entro l'insidia ¶ Così caduto, qual
186
1867
potea la vita ¶ Né l'aurea luce tollerar del
187
1867
sazio ¶ E rotolarmi su l'arena, il vecchio ¶ Proteo
188
1867
vivo colui; ché se l'avesse ¶ Già trucidato Oreste
189
1867
Nell'isola solinga, ove l'arresta ¶ Calipso, inclita Diva
190
1867
salto, e su lui l'onda si chiude. ¶ Molti
191
1867
mio, ¶ Finché in cielo l'undecimo risplenda ¶ O il
192
1867
m'accolse; e tu l'avrai. ¶ Mentre così l
193
1867
carene veleggiar potea ¶ Verso l'Egitto. Or mentre co
194
1867
Della bella Micene ebbe l'impero. ¶ Ma finalmente, a
195
1867
Ma finalmente, a vendicar l'amato ¶ Padre, d'Atene
196
1867
corcarci n'andiam, che l'ora è tarda. ¶ Già
197
1867
alla sacra ¶ Mensa fra l'ombre di seder non
198
1867
A que' detti, versar l'aqua alle mani ¶ I
199
1867
Minerva. ¶ Qui resti adunque l'Ulisside, e dorma ¶ Nel
200
1867
Telemaco gli altri, e l'han seguito ¶ Per amicizia
201
1867
Numi ¶ T'accompagnan così. L'armipotente ¶ Augusta figlia del
202
1867
in ciel comparsa ¶ Era l'Aurora appena, allor che
203
1867
Ove usato sedersi era l'antico ¶ Re Neleo, di
204
1867
generoso ¶ Pisistrato, che avea l'ospite seco, ¶ Bello come
205
1867
obbedir. Venne dal pasco ¶ L'indomita giovenca, i fidi
206
1867
mare, ¶ E dopo questi l'orafo Laerce, ¶ I fabbrili
207
1867
forbice affilata, ¶ Con cui l'oro ei trattava; e
208
1867
vecchio Nelide al fabbro l'oro; ¶ Ed ei foggiollo
209
1867
Areto ¶ Con una mano l'aqua in un bacino
210
1867
un bacino, ¶ E con l'altra portava in un
211
1867
pesante scure, ¶ Con cui l'ostia ferir, stringea nel
212
1867
quella il farro e l'aqua, ¶ E a Minerva
213
1867
dell'ostia, e su l'acceso ¶ Fuoco gittolli. Trasimede
214
1867
di fervide preghiere ¶ Facean l'aria echeggiar suore e
215
1867
Il nero sangue, e l'anima dal corpo ¶ Si
216
1867
acconciamente negli spiedi infisso ¶ L'abbrustolâr, girandolo sul fuoco
217
1867
per gli aperti campi. ¶ L'intero dì sotto il
218
1867
Su la cetra sciogliea l'illustre vate, ¶ Mentre due
219
1867
banditore, e difilato ¶ Con l'annunzio correndo al biondo
220
1867
infiammossi a quel parlar l'Atride, ¶ E, figliuol di
221
1867
a Giove ¶ Che fossero l'estreme! Orsù, distacca ¶ I
222
1867
la biga ¶ Avvicinata, per l'eccelso albergo ¶ Dell'alunno
223
1867
E poiché fûro ¶ E l'uno e l'altro
224
1867
E l'uno e l'altro di mirar già
225
1867
desco le depose, e l'auree tazze ¶ Empì di
226
1867
di vino. Strinse allor l'Atride ¶ Agli ospiti la
227
1867
certo, e prole siete, ¶ L'aspetto il mostra, di
228
1867
sento di stupor rapito. ¶ L'udì l'Atride, e
229
1867
stupor rapito. ¶ L'udì l'Atride, e vòlto al
230
1867
cale. Io molto ¶ Su l'onde errai, molto soffersi
231
1867
vidi, ¶ La Fenicia e l'Egitto; indi gli Erembi
232
1867
abbandonò bambino. ¶ Così dicea l'Atride; e vivo in
233
1867
riconobbe ¶ A quell'atto l'Atride; e in suo
234
1867
aspettar che il padre ¶ L'ospite nominasse, o se
235
1867
incerto ¶ Così fra due l'eroe, dal profumato ¶ Suo
236
1867
Io venia ricordando che l'eroe ¶ Ha per noi
237
1867
di vederti, acciò con l'opra ¶ Tu giovar lo
238
1867
co' suoi legni su l'achiva sponda ¶ Gli avesse
239
1867
d'approdar concesso, ¶ Io l'avrei più che tutti
240
1867
tanta fortuna invido forse ¶ L'Olimpio re, quell'infelice
241
1867
infitto, ¶ l'albero alzâr, l'assicurâr con funi, ¶ E
242
1867
Ne gonfiava il grembo ¶ L'aura seconda, e intorno
243
1867
azzurri flutti, che venìa ¶ L'agile prora in suo
244
1867
Saturnio signor. Così volava ¶ L'intera notte il legno
245
1867
e agli Dei su l'alto Olimpo ¶ E su
246
1867
cinquecento cittadin composta ¶ Su l'erba assisi, nove tauri
247
1867
saluto ¶ Presentarmi all'eroe? l'altro rispose ¶ Privo di
248
1867
tra i figli ¶ Sedea l'antico re, mentre i
249
1867
Trasimede, e lor presenta ¶ L'arrostite vivande, e il
250
1867
voi mercatanti, o per l'ondoso ¶ Golfo vagate a
251
1867
te ne guida. Io l'orme glorïose ¶ Seguo del
252
1867
se trucidato in terra ¶ L'abbia gente nemica, o
253
1867
testimon già fosti, ¶ O l'hai da labbro forestiero
254
1867
forestiero udita; ¶ Ché certo l'infelice or più non
255
1867
fine. ¶ La forza e l'arte usando, invan per
256
1867
tuo padre potea, tanto l'eroe ¶ I più saggi
257
1867
eccede. Se a condur l'impresa ¶ Dell'armi nostre
258
1867
o pubblica consulta, ¶ Sempre l'avviso vi s'udìa
259
1867
con voti ed ecatombi ¶ L'acerbo sdegno della Dea
260
1867
vicino disastro. Era con l'Alba ¶ Già sorto il
261
1867
troiane spiagge. Io, che l'avversa ¶ Mente conobbi del
262
1867
adunate, immantinente ¶ Via su l'onde fuggii. Meco fuggìa
263
1867
che il mare ¶ Ver l'Eubea si fendesse. Un
264
1867
Poi suscitava, che su l'onde i nostri ¶ Legni
265
1867
vento, ¶ Che fausto ognor l'Enosigeo mantenne, ¶ In queste
266
1867
sia giunto Agamennóne, ¶ E l'abbia Egisto a tradimento
267
1867
gloria ¶ Immortal durerà. Così l'audacia, ¶ Così la lena
268
1867
che anch'io potessi ¶ L'onte e le trame
269
1867
di Proci t'ha l'albergo invaso ¶ A cagion
270
1867
o solo ¶ O con l'aiuto de' suoi prodi
271
1867
già tuo padre ¶ Sotto l'iliache mura a lei
272
1867
altro eroe ¶ Sì palese l'amor), certo costoro ¶ Più
273
1867
ti sfuggì dal labbro! ¶ L'interruppe Minerva. Anche dai
274
1867
Io pur lo brami. L'odio de' Celesti ¶ A
275
1867
Il re de' re, l'Atride Agamennóne, ¶ E quando
276
1867
il fraudolento Egisto ¶ Trasse l'eroe, tanto di lui
277
1867
E imbaldanzito il traditor l'uccise? ¶ Gli rispose il
278
1867
costui; ma dalle mura ¶ L'avrìan gittato nudo e
279
1867
campi ¶ Noi sudar sotto l'armi; ed egli in
280
1867
al fianco ¶ Le fu l'almo cantore, a cui
281
1867
almo cantore, a cui l'Atride ¶ Affidata l'avea
282
1867
cui l'Atride ¶ Affidata l'avea. Ma giunta l
283
1867
l'avea. Ma giunta l'ora ¶ Che al suo
284
1867
Molti ei bruciò su l'are de' Celesti ¶ Opimi
285
1867
così bella opra compiuto! ¶ L'Atride ed io, fedeli
286
1867
arrestò, d'esequie ¶ Onorando l'estinto e di sepolcro
287
1867
capo di Malea, ¶ Quando l'Olimpio un turbine improvviso
288
1867
di Gòrtina vicino: ¶ Ivi l'Austro venìa cacciando i
289
1867
amplessi, ¶ Perché troppo temea l'ire gelose ¶ Della consorte
290
1867
la buona vecchia, ¶ Che l'amava qual madre, ed
291
1867
ed allevato ¶ Da bambino l'avea. Giunti alla stanza
292
1867
la porse, ¶ Che piegata l'appese alla caviglia ¶ Presso
293
1867
uscir s'affrettava, e l'abetina ¶ Porta a sé
294
1867
a sé tratta per l'anel d'argento, ¶ Scorrer
295
1867
grazia e di beltà l'avea la figlia ¶ Di
296
1867
del re suo padre ¶ L'antica scranna, ove a
297
1867
rimasti eran tre figli: ¶ L'uno, Eurinomo detto, ai
298
1867
e viene ¶ A recarne l'avviso ai cittadini? ¶ Od
299
1867
saggio, ¶ Qualunque ei sia, l'estimo. Ah l'alto
300
1867
sia, l'estimo. Ah l'alto Giove ¶ Tutto ch
301
1867
in mezzo all'assemblea. ¶ L'accorto araldo Pisenòr gli
302
1867
su questa terra. Io l'ho perduto; ¶ E per
303
1867
conviti, de' migliori ¶ Vini l'urne vuotando, e divorando
304
1867
incolpar. Tre volte ha l'anno ¶ Già compiuto il
305
1867
i fini accorgimenti ¶ E l'arti usando da Minerva
306
1867
vostri alberghi, e banchettar l'un l'altro ¶ Coi
307
1867
e banchettar l'un l'altro ¶ Coi vostri averi
308
1867
Aquile che, battendo unite l'ali, ¶ Fendean la vana
309
1867
Con infausto fragor. Su l'adunato ¶ Popol discese, e
310
1867
miravano in volto or l'uno or l'altro
311
1867
or l'uno or l'altro, ¶ Di sventure o
312
1867
Indi insieme azzuffandosi, con l'ugne ¶ Il capo e
313
1867
nessuno, ¶ Nessun temiamo, non l'insano vecchio ¶ Che odïosi
314
1867
al vento sparge, ¶ Non l'altero garzon che di
315
1867
vi chieggo, ¶ Che su l'ondose vie mi rechi
316
1867
in Itaca ritorna, ¶ Benché l'indugio mi sia grave
317
1867
sia grave, un anno ¶ l'attenderò. Ma se la
318
1867
cura e la custodia ¶ L'eroe medesmo, e d
319
1867
a fine ¶ Agevolmente condurrai l'impresa. ¶ Lascia dunque che
320
1867
In cui dênno varcar l'atra palude, ¶ Né d
321
1867
breve ¶ Apparecchiato lancerem su l'onde. ¶ Sì disse; ed
322
1867
Achivi, e tu su l'orme ¶ Andrai del caro
323
1867
mare ¶ Ei va solcando, l'onda non l'inghiotta
324
1867
solcando, l'onda non l'inghiotta ¶ Al par d
325
1867
di partir fra noi l'intero ¶ Suo retaggio, lasciando
326
1867
e il rame e l'oro ¶ E molto olio
327
1867
riposto in serbo ¶ Per l'eroe, che pur sempre
328
1867
tempo su deserta spiaggia ¶ L'infelice perì? Lasciato avrai
329
1867
a morte ¶ E partirsi l'un l'altro i
330
1867
E partirsi l'un l'altro i tuoi tesori
331
1867
Il Sol caduto, ¶ Sorsero l'ombre della notte, e
332
1867
In bocca al porto l'arrestò. Fra tanto ¶ D
333
1867
ciglio, traean barcollando ¶ Per l'ombre della notte ai
334
1867
detto, s'incammina, e l'orme ¶ Telemaco ne calca
335
1867
V'ascese in fretta ¶ L'occhi-cerulea Diva, e
336
1867
essi, al mastio infitto, ¶ l'albero alzâr, l'assicurâr
337
1867
PRIMO ¶ Canta, o Musa, l'eroe di vario ingegno
338
1867
durò nell'ira ¶ Contro l'itaco eroe, sin che
339
1867
il Sol che nasce, ¶ L'altra il Sol che
340
1867
A lui somiglia. Ma l'infausta sorte ¶ Mi cruccia
341
1867
In isola remota, ove l'arresta ¶ Calipso, prole di
342
1867
gli omeri sostiene. Ivi l'arresta, ¶ Afflitto, inconsolato, entro
343
1867
a Troia ¶ Ne gradivi l'offerte; e perché dunque
344
1867
dell'unic'occhio orbò l'immane ¶ Polifemo, fortissimo Ciclope
345
1867
suoi segreti alberghi. ¶ Non l'uccise il divino Enosigeo
346
1867
tosto v'approdi; e l'ira sua ¶ Nettun deponga
347
1867
piè, che lei su l'onde, ¶ Lei su la
348
1867
schiere degli eroi disperde, ¶ L'ira spirando che nel
349
1867
altri mescean nell'urne ¶ l'acqua e il purpureo
350
1867
parea di vederlo entro l'albergo ¶ Irromper d'improvviso
351
1867
Dolcemente ei strinse ¶ Con l'una man la mano
352
1867
la mano della Diva, ¶ l'asta pigliò con l
353
1867
l'asta pigliò con l'altra, e, Salve, disse
354
1867
fretta allestì, su cui l'accorta ¶ Dispensiera ponea candidi
355
1867
cambio lavorato ferro; ¶ E l'àncora gittai sotto il
356
1867
voler degli Dei forse l'arresta ¶ Gente selvaggia in
357
1867
inspira ¶ Lieto presagio, benché l'arte ignori ¶ De' vaticini
358
1867
bando ¶ Restar non può l'eroe, con nodi fosse
359
1867
ferrei nodi ¶ Ei con l'astuzia sua franger saprebbe
360
1867
nozze forse, a festa ¶ L'hai qui raccolta? Genïal
361
1867
padre mio ¶ Che soverchio l'amava); oh! se in
362
1867
sponsali appresterà solenni, ¶ Ei l'ornerà di vaghi e
363
1867
prima, e quivi con l'antico ¶ Nestore ti consiglia
364
1867
ritorna, ¶ Un anno ancor l'aspetta. Ove poi fosse
365
1867
poi fosse ¶ Già fra l'ombre disceso, al gran
366
1867
te maturamente ¶ Se con l'armi convenga o con
367
1867
armi convenga o con l'inganno ¶ Spegner gl'iniqui
368
1867
né in fanciulleschi giochi ¶ L'ore passar ti lice
369
1867
Egisto, che gli avea l'amato padre ¶ A tradimento
370
1867
Possa oblïarli; ma, benché l'indugio ¶ Ti gravi, tanto
371
1867
lena gli crebbe e l'ardimento. ¶ Quindi rapido al
372
1867
Taciti, attenti, ad ascoltar l'illustre ¶ Vate che allor
373
1867
la memoria; degli eroi l'eccelse ¶ Imprese narra e
374
1867
addolora, ¶ Sospendi, o Femio! L'ebbi appena udita ¶ Che
375
1867
correr mi sentii per l'ossa un gelo: ¶ Mi
376
1867
carme altrui diletti, ¶ Come l'estro lo inspira? Agita
377
1867
sua canzone. E tu l'ascolta in pace, ¶ O
378
1867
che sotto Troia ¶ Vider l'ultima sera. E se
379
1867
Antinòo: Gli alti concetti, ¶ L'insolita baldanza, un Dio
380
1867
Telemaco, vorrei ¶ Chi sia l'ospite tuo, donde qui
381
1867
non avea sembianza. ¶ E l'accorto garzone: Omai la
382
1867
cor pur sempre ¶ Avea l'imago della Dea scolpita
383
1867
splendida s'innalza ¶ Su l'altre tutte, e guarda
384
1867
e dieci tauri comperata ¶ L'Arcesiade Laerte. Ei molto
385
1867
fenici nocchier, sorti con l'Alba, ¶ Deposero sul lido
386
1867
E a Pallade così l'itaco eroe: ¶ Arduo sarebbe
387
1867
fondo. ¶ Mira aprirsi laggiù l'ombroso speco ¶ Alle Naiadi
388
1867
la nebbia, e tutta ¶ L'alpestre Itaca apparve. Intenerito
389
1867
A cotal vista, giubilò l'eroe, ¶ E la terra
390
1867
giovi a ben condur l'impresa. ¶ Entrò, ciò detto
391
1867
in man recando e l'oro ¶ E l'indomito
392
1867
e l'oro ¶ E l'indomito bronzo, a lui
393
1867
que' tesori ivi deposti, ¶ L'antro chiuse la Dea
394
1867
colse in sua magion l'Atride, ¶ Me còlto avrebbe
395
1867
lo sguardo, allor che l'opra ¶ Starem compiendo; e
396
1867
Vanne prima ad Eumeo, l'antico servo, ¶ Che guarda
397
1867
silvestri ¶ Ghiande, e bevendo l'aqua limacciosa, ¶ Onde il
398
1867
qual contrada. ¶ Perché non l'hai tu detto al
399
1867
sapevi? ¶ Forse perché su l'onde tempestose ¶ Vada il
400
1867
a Laerte avviso, ¶ Fabbricato l'avea di pietra viva
401
1867
rimondi quercioli. Una appo l'altra ¶ Ivi dodici stalle
402
1867
al pasco, e con l'usato ¶ Tributo un quarto
403
1867
un quarto alla città, l'ingordo ¶ Ventre de' Proci
404
1867
cani ¶ Accorsero latrando; ma l'astuto ¶ Eroe s'accascia
405
1867
dalla porta, e or l'uno, ¶ Ora l'altro
406
1867
or l'uno, ¶ Ora l'altro sgridando de' mastini
407
1867
poco ¶ Di cuore io l'offro. Oh trista è
408
1867
navi ¶ Carche di preda, l'ira ne paventa; ¶ Ma
409
1867
se per sorte ¶ Incontrato l'avessi in qualche terra
410
1867
le carni, o divorato ¶ L'hanno i pesci nel
411
1867
pesci nel mare, e l'ossa ignude ¶ Giaccion sul
412
1867
Ulisse. ¶ Benché sia morto l'infelice, io sempre ¶ Con
413
1867
sì che pur io ¶ L'amo e l'onoro
414
1867
io ¶ L'amo e l'onoro qual maggior fratello
415
1867
de' Numi, ¶ Lo sappia l'ospital mensa ed il
416
1867
giuramenti, e torni ¶ Alfin l'eroe, come da me
417
1867
di buon grado, rispondea l'astuto ¶ Di Laerte figliuol
418
1867
legittimi figli mi tenea ¶ L'Ilacide Castorre, onde mi
419
1867
sempre ¶ Io precorrea, con l'asta trafiggendo ¶ Quanti nemici
420
1867
fatiche ¶ Necessarie a nutrir l'amata prole ¶ Io m
421
1867
le pungenti ¶ Aste e l'arco e gli strali
422
1867
Ove poste le avea l'Olimpio Giove, ¶ Che ad
423
1867
pugnammo; e al decimo l'altera ¶ Città distrutta, lieti
424
1867
mi nascea di visitar l'Egitto ¶ Co' miei vecchi
425
1867
e sei giorni banchettando ¶ L'oste intrattenni su la
426
1867
mi spicco il cimier, l'asta e la spada
427
1867
ver che molti ¶ Con l'aste alzate mi seguian
428
1867
Del gran Giove ospital l'ira temendo, ¶ Che i
429
1867
tesoro ¶ V'adunai. Ma l'ottavo anno correndo, ¶ Un
430
1867
nostro legno rapido solcava ¶ L'aque di Creta, quando
431
1867
mentre alla sua patria ¶ L'eroe tornava; e mi
432
1867
tornava; e mi mostrò l'acciaro ¶ E l'oro
433
1867
macigno, ¶ Vederla non potea. L'agile prora ¶ Avea raggiunto
434
1867
Cariddi, ¶ Che dintorno assorbìa l'onda marina. ¶ Allor ch
435
1867
sasso, ¶ E nudo appare l'arenoso fondo. ¶ A quella
436
1867
Ulisse, ¶ Chiamando indarno per l'ultima volta. ¶ E come
437
1867
Di selvatico bue, porge l'infida ¶ Esca ai minuti
438
1867
Stendean le mani, e l'aria empìan di strida
439
1867
e dell'Eea ¶ Circe l'avviso, che tener lontano
440
1867
del teban Tiresia. ¶ E l'una e l'altro
441
1867
E l'una e l'altro di toccar la
442
1867
ivi còlti n'avrìa l'estremo fato: ¶ Innanzi adunque
443
1867
col riposo? e per l'aperto mare ¶ Nel buio
444
1867
la cena apparecchiam; con l'Alba ¶ Drizzerem novamente al
445
1867
Io tutto solo ¶ Per l'isola vagando, un dì
446
1867
ricchi doni. ¶ Ché se l'ira del Nume il
447
1867
orzo, porsero agli Dei ¶ L'usate preci. Terminato il
448
1867
Ed ai mortali su l'immensa terra; ¶ Ché un
449
1867
Con acerbe parole or l'uno or l'altro
450
1867
or l'uno or l'altro ¶ Io rampognava; ma
451
1867
In mar sospinta e l'albero rizzato ¶ E spiegate
452
1867
disciolse i fianchi ¶ E l'albero staccò. Di bue
453
1867
istante ¶ Che, muggendo, inghiottìa l'oscuro flutto. ¶ Allor verso
454
1867
che uscisse ¶ Dalla vorago l'albero e la chiglia
455
1867
nove dì vagai su l'onde; ¶ E la decima
456
1867
DECIMOTERZO ¶ Taciti, immoti, per l'ombroso albergo ¶ Stavano i
457
1867
arca ¶ Le vesti e l'oro ben foggiato, e
458
1867
de' Celesti supplicando ¶ Mandiam l'ospite amico al suol
459
1867
manto ed una veste, ¶ L'altra un'arca dorata
460
1867
tranquillo ¶ Adagiarsi e dormir l'eroe potesse. ¶ V'ascende
461
1867
la via; così correa ¶ L'agil pino, levando alta
462
1867
sonante. ¶ Correa securo, né l'avrìa raggiunto ¶ Lo sparvier
463
1867
Sì ratto esso fendea l'onda spumosa, ¶ Un uom
464
1867
uguale, e che fra l'armi avea ¶ Molto sofferto
465
1867
feacese ¶ Legno ferì su l'itaca riviera. ¶ Quivi un
466
1867
cui mettean due porte. ¶ L'una aperta ai mortali
467
1867
mortali, a Borea vòlta; ¶ L'altra vòlta a Ponente
468
1867
chetamente ¶ Il posâr su l'arena. Indi gli arredi
469
1867
suo ritorno, perché tu l'avevi ¶ Col cenno della
470
1867
sarìa ¶ Senza rischio spregiar l'antico, il grande ¶ Rettor
471
1867
in pietra ¶ Immobile su l'onde, e s'allontana
472
1867
presagio; ed ecco ¶ Giunta l'ora fatale. Or via
473
1867
la conobbe; perocché Minerva ¶ l'avea d'oscura nube
474
1867
e ne recasse ¶ Altrui l'avviso, prima ch'ei
475
1867
eroe parea mutato: ¶ Mutate l'ardue vie, mutato il
476
1867
mutato il porto ¶ E l'alte rupi e gli
477
1867
la palma ¶ Si batté l'anca, e lagrimando disse
478
1867
i fulgidi lebeti ¶ E l'oro e il bronzo
479
1867
lei vicino ¶ Si fe' l'accorto Laerziade, e disse
480
1867
vigna, lo colpii con l'asta ¶ Sul sentier dove
481
1867
mescolando; ed ecco ¶ Giunger l'ombra d'Achille e
482
1867
sfamarmi, che regnar su l'ombre. ¶ Ma tu di
483
1867
il lasciassi; ed ora l'elsa ¶ Della spada brandendo
484
1867
infuria. ¶ Io tacqui; e l'ombra del Pelìde Achille
485
1867
lodato il figlio, ¶ Per l'erbosa pianura allontanossi, ¶ La
486
1867
Aiace, ¶ Figlio di Telamon, l'ombra, crucciosa ¶ Della vittoria
487
1867
io su lui per l'armi ¶ Del gran Pelide
488
1867
i morti ¶ Dunque tu l'ira deporrai, per l
489
1867
l'ira deporrai, per l'armi ¶ Che sì funeste
490
1867
sul suo trono con l'aurata verga ¶ I morti
491
1867
sitibondo ¶ Si piegava su l'aqua, ed altrettante ¶ L
492
1867
l'aqua, ed altrettante ¶ L'aqua sparìa, dal negro
493
1867
piano; ¶ E su per l'erta il misero la
494
1867
simulacro; perché in ciel l'eroe ¶ Siede a mensa
495
1867
Opra miranda, a cui l'egual non fece, ¶ Né
496
1867
fece, ¶ Né mai farà l'artefice divino ¶ Ond'essa
497
1867
veloce prora ¶ Risolcando venìa l'onde marine. ¶ LIBRO DUODECIMO
498
1867
fiume Oceàno abbandonando, ¶ Per l'ampio golfo risalìa la
499
1867
risalìa la nave ¶ Verso l'isola Eea, dove la
500
1867
in secco, ¶ Dormendo aspettavam l'Alba novella. ¶ E come