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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Federigo Tozzi, Gli egoisti, 1923

concordanze di «l»

nautoretestoannoconcordanza
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a fare niente; e l’idea di doversi scegliere
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Prima di muoversi verso l’uscio, però, guardò il
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non rispose nulla; ma l’altro proseguì: ¶ — L’ho
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ma l’altro proseguì: ¶ — L’ho vista ieri sera
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prova. Gli pareva che l’aria fosse quasi irrespirabile
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Usciamo prima che sia l’ora; così andiamo a
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mangiare. Ma ho perso l’appetito: non mi sento
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attento a quel che l’amico diceva; e si
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gli si acuiva sempre l’angoscia come di aver
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era curioso di conoscere l’effetto che gli faceva
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In Piazza di Trevi l’acqua della fontana scrosciava
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pensiero pigliava il sopravvento; l’aveva rubata con Albertina
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pieno accordo con tutto l’universo: non gli mancava
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Nomentana. Egli sentiva affievolirsi l’esaltazione della mattina, e
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si legavano da sè l’una con l’altra
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sè l’una con l’altra; tutte di seguito
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per quanti chilometri; secondo l’altezza che sentiva dentro
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non si vedevano: sopra l’enorme spianata, fino all
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chiese: ¶ — Perchè non me l’hai detto subito? ¶ Egli
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e, molte volte, apriva l’armadio per farlo rivedere
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Qualche volta, gli veniva l’idea di aver commesso
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le colonne avevano falciato l’erba; che s’era
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la testa; poi, fece l’atto di mettersi a
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del Sole. È già l’ora. Va’ tu: io
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con te? ¶ — Non me l’ha voluto dire. ¶ Ad
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finestra. Poi gridò: ¶ — Io l’odio, questa città. Mi
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questa città. Mi fa l’effetto d’una immensa
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dico le signore, hanno l’aria da prostitute di
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e della borghesia che l’abita. Io vorrei che
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seguì con gli occhi l’automobile, quasi avesse dovuto
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le quali cresceva soltanto l’erba attorno agli spunzoni
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intimo; che li separava l’uno dall’altro. ¶ CAPITOLO
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Anguillara erano azzurre come l’acqua; e le nuvole
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volta, una goccia per l’arsione arida. Ebbe un
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sovvenne quando, di giugno, l’aveva incontrata in Via
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hai fatto a capirlo? ¶ L’amico finse di indagarlo
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Credevo, anzi, che te l’avesse proibito lei. ¶ E
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gli parve di sentire l’odore di una rosa
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quelli che non credono. ¶ L’uscio, con i vetri
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anche seccato che Dario l’avesse visto impaurirsi a
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come avesse voluto lasciare l’amico; e non gli
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sollievo, esclamò: ¶ — Non vedo l’ora di essere a
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Da dove? ¶ Allora, Dario l’afferrò per una manica
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contento. Quando sarà venuta l’ora, io sarò con
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altri. È necessario ripulire l’Italia da questa gente
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di essere desto e l’aria fresca pareva che
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singhiozzando di riconoscenza per l’uomo di cui s
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volle passare con lui l’intera giornata che le
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una selvetta di pini; l’uno toccando l’altro
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pini; l’uno toccando l’altro con le chiome
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quel disagio acre che l’umiliava. Perchè egli era
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ad una fontana con l’acqua verde come le
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Poi disse: ¶ — Perchè me l’ha detto! Non bisognava
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musica gli riempì tutta l’anima. Sembrava la portasse
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pareva di avere raggiunto l’intento. ¶ Era già la
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glielo avessero colorito; e l’oro era anche dentro
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andò a casa con l’animo pieno di angoscia
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amicizia; e temette che l’altro non facesse altrettanto
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non facesse altrettanto. Egli l’avrebbe anche baciato, e
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cosa che potesse restare. ¶ L’anima non esisteva; ed
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vita era soltanto dentro l’anima; e il resto
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per piacere di più l’uno all’altro? Bastava
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ch’egli faceva. E l’erba aveva un luccichio
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una fila lunga quanto l’orizzonte. ¶ La campagna si
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si mise a piangere. L’avrebbe rimproverata; forse, l
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L’avrebbe rimproverata; forse, l’avrebbe accolta male. E
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potendo sentirsi troppo sola. L’amica la tenne a
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e a convincerla meglio, l’assicurò che avrebbero preso
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vuota; ed egli, quando l’orchestra attaccò, vi dette
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fosse finita. ¶ Ma Albertina l’aveva visto; e si
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andato come se ce l’avessero condotto i piedi
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volta ad Ara Coeli. ¶ L’ombra di un arco
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nel viale del Re, l’aria era umida e
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del Gianicolo schiarivano; e l’isola di San Bartolomeo
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indispensabile non commettere più l’errore di soffrire lungamente
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stato d’impaccio. ¶ Anche l’avvilimento d’ogni giorno
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che era lei; e l’abbracciò. Ancora non le
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visto la faccia; e l’avrebbe piuttosto soffocata che