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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Matteo Bandello, Canti XI de le lodi de la signora G. di Gazuolo, e del vero amore, col tempio di pudicizia, e con altre cose entro poeticamente descritte, 1545

concordanze di «l»

nautoretestoannoconcordanza
1
1545
par aver di prima ¶ l'ereditá d'Insubria grassa
2
1545
che de', non altrimenti. ¶ L'imperator non vuol che
3
1545
vuol che si rimova ¶ l'augel di Giove da
4
1545
augel di Giove da l'insubre genti; ¶ onde far
5
1545
le cristïane menti: ¶ e l'eresie in questo mezzo
6
1545
vuol che seco tutto 'l mondo vada. ¶ Ben Cristo
7
1545
terrori, ¶ con quanti morbi l'atro inferno chiude. ¶ E
8
1545
ignude, ¶ e forse co l'ardente e vivo fuoco
9
1545
fuoco ¶ di mortali fará l'ultimo gioco. ¶ 66. ¶ Ma dove
10
1545
vertute amico: ¶ egli a l'Italia il nuovo Marte
11
1545
ad ogni antico, ¶ con l'opre di milizia sí
12
1545
sia sotterra. ¶ E se 'l maligno morbo per despitto
13
1545
uno Augusto. ¶ 69. ¶ Ei de l'Italia in ogni luoco
14
1545
sente il Tarro che l'ingegno e l'arte
15
1545
che l'ingegno e l'arte ¶ di lui conobbe
16
1545
con sí grand'onore, ¶ l'Arno, il Tesino e
17
1545
Arno, il Tesino e 'l Po tutti lo sanno
18
1545
suoi trofei, ¶ del mar l'arena annoverar potrebbe: ¶ ed
19
1545
suprema; ¶ ché meritò per l'alto suo valore ¶ quanto
20
1545
primo è stato ¶ che l'onorato titolo di Duce
21
1545
s'è ingegnato, ¶ che 'l Monferrato seco ancor adduce
22
1545
che 'n cima a l'alto Olimpo ella si
23
1545
arse il cor e 'l petto, ¶ aveva fra' lodati
24
1545
primo luoco, ¶ tal fu 'l principio a farsi il
25
1545
Fedrico frate, ¶ noto fra l'arme ed onorato tanto
26
1545
onorato tanto ¶ che son l'opre di lui per
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1545
per lor lodate, ¶ senza l'aíta di poema o
28
1545
ch'or di Ciclopi l'isola corregge, ¶ e quella
29
1545
de gli altri senza l'arme ancora, ¶ ch'a
30
1545
eletto ¶ fu cardinal de l'alma chiesa, allora ¶ che
31
1545
alma chiesa, allora ¶ che 'l buon pastor di Roma
32
1545
Pio senese ¶ a far l'armata contra turchi attese
33
1545
attese. ¶ 77. ¶ Questi Bologna e 'l fertile Piceno ¶ serbò da
34
1545
dolce e prudente, ¶ che l'ira a molti spesso
35
1545
volse il ciel che 'l mondo se ne prive
36
1545
tua vertú, tal fu 'l valore, ¶ che di piú
37
1545
piú gravi: ¶ tenne per l'opre che tu fussi
38
1545
lei divina, ¶ che tanto 'l mondo in ogni donna
39
1545
basta a dir e l'uno e l'altro
40
1545
e l'uno e l'altro stile, ¶ ché 'n
41
1545
origine ebbe ¶ questa onde 'l mondo ogni or piú
42
1545
figlio venne, ¶ che dove l'Oglio il bel Gazuolo
43
1545
e crespo cirro. ¶ 86. ¶ A l'arme si dè questi
44
1545
Quando crollata poi da l'auree Palle ¶ perdé la
45
1545
fe' rosseggiar e intorbidar l'Isauro. ¶ 90. ¶ E quando Maldonato
46
1545
discoperse ¶ del traditor ispan l'infida mente, ¶ ed a
47
1545
col mercenario ispano ¶ che 'l traditor occise di sua
48
1545
e' fatti suoi seguire, ¶ l'alto valor e 'l
49
1545
déi. ¶ Che per temprar l'ardente suo disio ¶ consigliasti
50
1545
magno nominate voi, ¶ e, l'ocean Germanico lasciato, ¶ venne
51
1545
del paese, ¶ lá presso l'ocean giá detto, nacque
52
1545
ch'egli seco sovra 'l lito giacque: ¶ indi si
53
1545
a bellicose imprese: ¶ tanto l'arme vestir a quelli
54
1545
la notte e tutto 'l giorno, ¶ che tra le
55
1545
piú gagliardo fosse, a l'una o due ¶ scosse
56
1545
due ¶ scosse, stendeva su l'erboso suolo, ¶ e nel
57
1545
in Italia e sovvra 'l Mencio stette, ¶ ove per
58
1545
de la stirpe de l'antica Manto ¶ una ninfa
59
1545
quivi prese, ¶ e con l'arme e figliuoli ei
60
1545
del paese: ¶ indi passato 'l Po, ne l'altro
61
1545
passato 'l Po, ne l'altro canto ¶ a far
62
1545
gente il nome sí l'appaga, ¶ che lo chiamò
63
1545
spazio dopo lui successe ¶ l'onorato suo seme in
64
1545
e grande: ¶ tante fur l'opre glorïose e tali
65
1545
mostrino paraggio. ¶ Ma ne l'Italia son piú chiare
66
1545
piú chiare e sparte ¶ l'opre di questo sangue
67
1545
e li nipoti ¶ crebber l'imperio d'ognintorno ogni
68
1545
i cittadin commesso. ¶ 43. ¶ Cosí l'eccelsa stirpe di Gonzaga
69
1545
con le grandi de l'Europa unita, ¶ onde la
70
1545
quella addita. ¶ Ma dove 'l Mencio i grassi campi
71
1545
fra voi, ¶ che per l'opre di guerra alte
72
1545
supreme ¶ dal Carro a l'Austro e da Calpe
73
1545
non fa morte o 'l tempo mai paura. ¶ 45. ¶ I
74
1545
non uscîr baroni, ¶ quanti 'l buon sangue Gonzaghesco e
75
1545
mai venire. ¶ 47. ¶ E dir l'imprese ti potrei che
76
1545
potrei che fêro ¶ in l'Africa, in l'Europa
77
1545
in l'Africa, in l'Europa ed altre parti
78
1545
altre parti, ¶ come ne l'armi fu ciascun sí
79
1545
quanto fur graditi da l'impero ¶ per l'alte
80
1545
da l'impero ¶ per l'alte imprese bellicose ed
81
1545
in tutto liberati. ¶ 51. ¶ Da l'insegna e' Gonzaghi allor
82
1545
onore, ¶ e da nemici l'alta spoglia opima ¶ s
83
1545
vertú che 'n lui l'albergo avea, ¶ ch'a
84
1545
vi si vide. ¶ Quivi l'Europa al gran concilio
85
1545
o miseri cristiani, ¶ che 'l sepolcro di Cristo è
86
1545
Europa insieme ¶ a prender l'arme contra il popol
87
1545
morí d'Ancona su l'ondoso lito. ¶ 57. ¶ Tant'era
88
1545
buon disir di far l'impresa, ¶ per liberar di
89
1545
essendo quasi morto, ancor l'accesa ¶ mente spignea la
90
1545
difensava. ¶ Tenea Belgrado e l'Istro sí guardato ¶ che
91
1545
regno, ¶ e giá su l'Austria il turco fa
92
1545
roina espressa. ¶ Si vede l'Ongaria a brano a
93
1545
rinforza e s'erge l'otomano, ¶ e verso Italia
94
1545
arde il fuoco alcun l'acqua non getta, ¶ u
95
1545
semenza: ¶ ha giá ne l'Ongaria fermato il core
96
1545
pastor e vuole ¶ unir l'Europa e conservar la
97
1545
tutti sempre disprezzato, ¶ onde l'acque mandò con sí
98
1545
creder si de' che l'ira spanda ¶ a questi
99
1545
e fará certo, se l'uom non s'ammenda
100
1545
e da man destra l'erta strada prenda. ¶ 6. ¶ E
101
1545
E quando mai fu 'l mondo in tant'errore
102
1545
trova in vita, ¶ ché 'l men che prezzi l
103
1545
l men che prezzi l'uomo ingrato e rio
104
1545
ingrato e rio ¶ è 'l divin culto e 'l
105
1545
l divin culto e 'l venerar Iddio. ¶ 7. ¶ I sacri
106
1545
divini altari ¶ con Cristo l'Alemagna a terra getta
107
1545
anime dannate ¶ voglion che l'uom disprezzi e se
108
1545
lira e bella, ¶ e 'l canto cominciò com'udirete
109
1545
com'udirete. ¶ - Turbato è 'l ciel, - mi disse, - ed
110
1545
omai s'acquete, ¶ che 'l folgor suo tremendo non
111
1545
non diffonda ¶ ove sí 'l mal ed ogni vizio
112
1545
ti vuo' dire, ¶ ché l'alta istoria m'udirai
113
1545
por la mèta e 'l freno, ¶ vuol che sia
114
1545
seno, ¶ mostrando di decreti l'alma legge, ¶ con cui
115
1545
aspettando il tempo e l'ora ¶ che con sí
116
1545
con quella maiestá che 'l tutto frena, ¶ "Figliuol mio
117
1545
oro, ¶ con cui ne l'aria le fumose ed
118
1545
la verga tol che 'l sonno apporta e cose
119
1545
uman meravigliose. ¶ 19. ¶ Con quella l'alme da l'inferno
120
1545
quella l'alme da l'inferno toglie, ¶ l'alme
121
1545
da l'inferno toglie, ¶ l'alme pallenti, e le
122
1545
altre poi manda fra l'eterne doglie, ¶ ove si
123
1545
il folto velo ¶ e l'aria rade liquido e
124
1545
boschi attorno attorno. ¶ E 'l capo d'atre nubi
125
1545
vento ogni or scuotea. ¶ 21. ¶ L'ispida barba il mento
126
1545
tutta folta e piena, ¶ l'aperta bocca dava d
127
1545
com'augello, ¶ che presso 'l lito o tra piscosi
128
1545
piscosi scogli ¶ vicino a l'acque porta il corpo
129
1545
tra la terra e l'aria il mezzo rade
130
1545
partorire ¶ ch'or tutto 'l mondo fa di sé
131
1545
Era del giorno giunta l'ultim'ora, ¶ quando Febo
132
1545
Febo s'attuffa e 'l dí s'annera: ¶ allor
133
1545
ma fin ch'appaia 'l sol dopo l'aurora
134
1545
appaia 'l sol dopo l'aurora, ¶ (tempo che nasca
135
1545
aurora, ¶ (tempo che nasca l'alma figlia altiera), ¶ giva
136
1545
ch'al parto levan l'aspra doglia e rea
137
1545
Ch'era fermato in l'alto concistoro ¶ ogni doglia
138
1545
ben ch'aspetti che 'l mio canto ¶ volga al
139
1545
udir la madre. ¶ 28. ¶ Ché l'uno e l'altro
140
1545
Ché l'uno e l'altro a par de
141
1545
tu per far che l'un de l'altro
142
1545
che l'un de l'altro tempre ¶ sí dolce
143
1545
allor che par che l'aria il mondo stempre
144
1545
quando la terra sotto 'l Sirio geme, ¶ a tesser
145
1545
nimboso alto Apennino, ¶ e 'l Ligustico mar con ogni
146
1545
alpino, ¶ restar spogliati de l'antico orgoglio, ¶ tal che
147
1545
sará maggior furore ¶ sovvra 'l Tesino con sí fiero
148
1545
è la costanza e 'l cor invitto ¶ di quel
149
1545
contra lui Fortuna rivoltarsi, ¶ l'animo sempre avrá fermato
150
1545
più prove, ¶ perché restin l'ingiure annichilate; ¶ ma quivi
151
1545
Megera adopra ¶ sí che l'Europa andrá tutta sossopra
152
1545
vittoria fia ¶ più de l'usato altiero l'avversaro
153
1545
de l'usato altiero l'avversaro, ¶ e l'angue
154
1545
altiero l'avversaro, ¶ e l'angue de la patria
155
1545
troppo poi stará che l'alma Roma, ¶ albergo giá
156
1545
pagherá il fio de l'opre scelerate, ¶ ché al
157
1545
loro, ¶ morto cadrá fra l'anime dannate: ¶ e pur
158
1545
Sciti, ¶ allor che prese l'isola di Rodi, ¶ ch
159
1545
fiera, ¶ miracol è che 'l mondo omai non pèra
160
1545
che scherzando, e bevendo l'uman sangue, ¶ di velen
161
1545
m'accorgo ben che 'l bel paese, ¶ a lunghi
162
1545
appar il segno de l'ardente fuoco. ¶ 105. ¶ Non è
163
1545
ardente fuoco. ¶ 105. ¶ Non è l'Italia piú qual era
164
1545
e lima, ¶ né chi l'aiti v'è, se
165
1545
onore. ¶ 106. ¶ Tra figli suoi l'invidia opra l'uncino
166
1545
suoi l'invidia opra l'uncino ¶ ch'ammorba di
167
1545
petto, ¶ e guasta sí 'l paese bel latino ¶ che
168
1545
il suo vicino, ¶ e l'un de l'altro
169
1545
e l'un de l'altro sta sempre in
170
1545
volgo e cribro, ¶ perché l'ordine lor non sia
171
1545
cui fermo delibro ¶ che 'l seme umano omai da
172
1545
che 'n ripa a l'Oglio adesso nascer dée
173
1545
men si vide tra l'antica giente, ¶ o tra
174
1545
Da lei fatto sará l'oscuro mondo ¶ chiaro, col
175
1545
vertú dal basso fondo ¶ l'alzerá bella quanto fosse
176
1545
in sempiterni guai, ¶ rinovellando l'alma etá de l
177
1545
l'alma etá de l'oro, ¶ con tante grazie
178
1545
leggiadria. ¶ E se vedremo l'uomo caminare, ¶ com'or
179
1545
ché poi ti seguirò l'usato canto. ¶ Tu cosa
180
1545
costei che fia fra l'altre ¶ la piú perfetta
181
1545
prende Giove ¶ con tutto 'l coro de li santi
182
1545
bei costumi ¶ faran che 'l mondo il viver suo
183
1545
real spirto cieleste, ¶ che 'l piú bel velo, ch
184
1545
Sempre che Giove da l'empirio cielo ¶ porgere vuol
185
1545
o vibrar contra quel l'ardente telo ¶ con l
186
1545
l'ardente telo ¶ con l'irata, potente e giusta
187
1545
il folto velo ¶ de l'appetito disfrenato e insano
188
1545
tutto fa per darne l'arra e pegno ¶ ch
189
1545
a far vendetta, ¶ e 'l folgore vibrar ardente e
190
1545
e aspetta ¶ che lasci l'uom del mal le
191
1545
ma crescer poi veggiendo l'empia setta ¶ ch'al
192
1545
terra sommergesse ¶ ed annegasse l'uom per rinovarlo, ¶ per
193
1545
mondo, ¶ per far che 'l viver prisco si rinove
194
1545
dal basso fondo, ¶ ne l'alto Olimpo tutt'i
195
1545
come cominciò parlar, e 'l suono ¶ ch'acqueta gli
196
1545
tremar si vide tutto 'l ciel allora. ¶ Ed egli
197
1545
allora. ¶ Ed egli da l'ardente e chiaro trono
198
1545
visto avete ¶ quanto ritroso l'uom esser mi soglia
199
1545
esser mi soglia, ¶ né l'aspettar ammenda gli è
200
1545
feci il tutto, e l'uomo fei, ¶ perché del
201
1545
nel mondo mancaro e 'l vero amore, ¶ e cominciaro
202
1545
il cibo ogn'ora, ¶ l'agricoltor col rastro e
203
1545
zappe grava, ¶ che mandi l'erbe ed il frumento
204
1545
ed il frumento fòra. ¶ L'acqua era dolce, l
205
1545
L'acqua era dolce, l'olmo il mèl sudava
206
1545
mèl sudava, ¶ si curan l'api con la vite
207
1545
e dal centro de l'alma madre antica ¶ si
208
1545
del fuoco del figliuol l'empia madr'arse, ¶ e
209
1545
per levarmi del ciel l'alto governo, ¶ e poser
210
1545
per andar insin ne l'atro inferno, ¶ ond'io
211
1545
rugge, ¶ ed Ischia scuote l'orrido Tifeo, ¶ ciascun de
212
1545
freddo sito, ¶ e dove l'Austro fa le terre
213
1545
o sacri dèi, ¶ con l'acque il mondo allor
214
1545
fiorito assai: ¶ volli che l'uomo piú che pria
215
1545
del fondo, ¶ perciò che 'l vizio nol sofferse mai
216
1545
sofferse mai; ¶ anzi crescendo l'uomo il vizio crebbe
217
1545
io, per far che l'uomo al fin s
218
1545
sen more, ¶ stando tra l'acque e pomi a
219
1545
e pomi a tutte l'ore. ¶ 80. ¶ Sentí di Febo
220
1545
strale ¶ Tizio, cui strazia 'l petto il crudo augello
221
1545
fanno ¶ che trar de l'acqua con perpetuo affanno
222
1545
perpetuo affanno. ¶ 81. ¶ Pende da l'alta rupe Prometèo, ¶ d
223
1545
fuoco feo, ¶ ignudo a l'avoltor ei porge il
224
1545
il petto. ¶ Star ne l'inferno in ozio il
225
1545
morire! ¶ Non è de l'abitato parte o luoco
226
1545
sdegni ed ire. ¶ Ma l'uomo 'l tutto pur
227
1545
ire. ¶ Ma l'uomo 'l tutto pur si prende
228
1545
con piume, ¶ né de l'usato piú temuti sète
229
1545
sète, ¶ ché raro cangia l'uom il mal costume
230
1545
come fu prima ne l'etá de l'oro
231
1545
ne l'etá de l'oro. ¶ Sanno mortali i
232
1545
ogni or, acciò che 'l mondo ¶ piú la vertú
233
1545
ogni mortale: ¶ veggiamo tutto 'l mondo ogni or disfarsi
234
1545
tra le parti de l'Italia bella ¶ una parte
235
1545
una parte è che 'l Po per mezzo riga
236
1545
per mezzo riga; ¶ quivi 'l martír e 'l duol
237
1545
quivi 'l martír e 'l duol si rinovella, ¶ tanto
238
1545
vi regna quella, ¶ che 'l tristo lascia e sol
239
1545
Vedeste questi dí come 'l Tesino, ¶ il Po, la
240
1545
Adda ed Oglio, ¶ e 'l capo del nimboso alto
241
1545
a paro ¶ piú de l'usato assai tranquilli e
242
1545
era il Verbano e 'l Lario in ogni canto
243
1545
pien di grav'orgoglio; ¶ l'Adige, Mella e 'l
244
1545
l'Adige, Mella e 'l Tarro il verde manto
245
1545
d'un sassoso scoglio, ¶ l'Arno mostrava i suoi
246
1545
giunt'era carco de l'antiche spoglie: ¶ assiso il
247
1545
onorati rivi, ¶ poi che 'l Pontan col Sannazar l
248
1545
l Pontan col Sannazar l'accoglie, ¶ che son di
249
1545
n'ha Morte de l'Amanio privo, ¶ di' che
250
1545
fama a quel e 'l nome toglia; ¶ ché de
251
1545
nome toglia; ¶ ché de l'Amanio il nome eterno
252
1545
o non voglia; ¶ ché 'l suo leggiadro, arguto e
253
1545
dolenti strida, ¶ che de l'Amanio forma il fier
254
1545
i bei concenti, ¶ che 'l viver canta e la
255
1545
Reno, ¶ Esi, Potenza e 'l moribondo Isauro, ¶ e quanti
256
1545
seno, ¶ la Macra e 'l Varo, e quei che
257
1545
altri postosi a sedere. ¶ 56. ¶ L'Ibero si mostrava scaltro
258
1545
ardito, ¶ col Tago che l'arena ha colma d
259
1545
e Singili con loro: ¶ l'Ana, che nasce e
260
1545
sentir la lira e 'l canto. ¶ 57. ¶ Il Termodonte con
261
1545
Donne a lato, ¶ e l'Indo carco di gemme
262
1545
carco di gemme, e 'l Caico: ¶ lo Sperchio v
263
1545
ed il Caistro aurato, ¶ l'Eufrate, il Nilo e
264
1545
Eufrate, il Nilo e 'l Gange al sol amico
265
1545
Gange al sol amico, ¶ l'Apidano col Fasi sí
266
1545
ed Enipeo, ¶ Meandro e 'l padre di Dafne, Peneo
267
1545
la famosa fonte, ¶ che 'l giorno è fredda e
268
1545
dotte, ¶ e Pallade sonava l'alta riva, ¶ onde Tritonia
269
1545
onde Tritonia è detta l'alma diva. ¶ 59. ¶ L'alt
270
1545
detta l'alma diva. ¶ 59. ¶ L'alt'Apennin con le
271
1545
ch'a Barbari chiude l'erto calle, ¶ erasi fatto
272
1545
e ciascun stava sovvra l'erbe assiso ¶ la bella
273
1545
fiso. ¶ 60. ¶ Abila e Calpe, l'Emo ed Aracinto, ¶ Alburno
274
1545
e Berecinto, ¶ Ida e l'Olimpo che nomato è
275
1545
Caucaso con Pindo e 'l Reto v'era, ¶ ed
276
1545
vedea dal vento. ¶ 62. ¶ Vedevi l'alce ch'una mula
277
1545
una mula pare, ¶ e l'uro che li monti
278
1545
rinoceronte in pace stare ¶ l'elefante sí fier ch
279
1545
e quanti numi han l'acque, monti e piani
280
1545
lor ninfe e tutte l'altre dèe, ¶ e tutti
281
1545
per udire attenti ¶ de l'alma Ninfa i gravi
282
1545
concenti. ¶ 64. ¶ Non di Parnaso l'uno e l'altro
283
1545
Parnaso l'uno e l'altro corno ¶ tanto s
284
1545
cui le frondi tanto 'l mondo prezza, ¶ (cosí le
285
1545
com'allor facesti ¶ che 'l forte Giosuè vittor vedesti
286
1545
istoria ¶ di quella, dove 'l ciel tutto comparte, ¶ che
287
1545
eterna gloria. ¶ Or qui l'ingegno non mi manchi
288
1545
non mi manchi e l'arte, ¶ né punto me
289
1545
mio terrá, che giá l'invita ¶ ch'a lui
290
1545
vista t'have, ¶ tanto 'l mirarti gli è dolce
291
1545
mi dirai ¶ prima che 'l Toro in tutto passi
292
1545
Toro in tutto passi 'l sole. ¶ Ch'una vergine
293
1545
or maggior vedella: ¶ ché 'l sesso nostro a lei
294
1545
e stella, ¶ e come 'l sol dá 'l lume
295
1545
come 'l sol dá 'l lume a l'altre
296
1545
dá 'l lume a l'altre stelle, ¶ cosí beltá
297
1545
beltá dá questa a l'altre belle. ¶ 28. ¶ Piú ti
298
1545
da' primi anni a l'ombra e al chiaro
299
1545
soffristi in ripa a l'Arno tra Vïole. ¶ 29. ¶ E
300
1545
fonte, ¶ tal che mai l'una e l'altra
301
1545
mai l'una e l'altra fiamma spenta ¶ non
302
1545
come quella allora, ¶ che 'l terzo dí d'April
303
1545
ardente farse, ¶ ché fia l'incendio eterno ed immortale
304
1545
tal è d'Amor l'acuto e aurato strale
305
1545
il duol, sí car l'ardore, ¶ che staran teco
306
1545
staran teco fin' a l'ultime ore. ¶ 32. ¶ Perciò che
307
1545
ultime ore. ¶ 32. ¶ Perciò che 'l gran Motor de l
308
1545
l gran Motor de l'alte stelle ¶ vuol che
309
1545
pietra tira, ¶ di cui l'India ne fa sovente
310
1545
sovente dono, ¶ o come l'ape intorno a i
311
1545
abete, il salce e l'orno ¶ e l'arbor
312
1545
e l'orno ¶ e l'arbor che l'elettro
313
1545
e l'arbor che l'elettro suda, e 'l
314
1545
l'elettro suda, e 'l gelso, ¶ il lauro trïonfal
315
1545
il lauro trïonfal e 'l saldo corno, ¶ il lugubre
316
1545
il lugubre cipresso e 'l faggio eccelso: ¶ de la
317
1545
Amor il mirto adorno, ¶ l'eterno cedro, e 'l
318
1545
l'eterno cedro, e 'l pino irsuto e celso
319
1545
unqua non vien meno, ¶ l'olmo ch'a' viti
320
1545
il suo favor comparte, ¶ l'elce in vecchiezza giovanetto
321
1545
nata in ogni parte, ¶ l'edera ingrata, che la
322
1545
n alto la sulleva, ¶ 39. ¶ l'ebeno nero e, a
323
1545
e, a par de l'osso duro, ¶ il tamarisco
324
1545
infelice, ¶ il sovero che 'l piè ti fa sicuro
325
1545
ti fa sicuro, ¶ e l'arbor che di Giove
326
1545
mondo dice, ¶ di Pallade l'olivo, e 'l dritto
327
1545
Pallade l'olivo, e 'l dritto e puro ¶ frassino
328
1545
e dardi ben felice, ¶ l'acquosa loto e la
329
1545
la bramata vite, ¶ e 'l pepe, ch'in Italia
330
1545
Italia par s'addite; ¶ 40. ¶ l'amandolo che spiega primo
331
1545
naranzo, il timone e 'l cedro aurato, ¶ il pomo
332
1545
noce si scernea, ¶ con l'odorato maci, e prezïoso
333
1545
vedesse allor assiso a l'ombra, ¶ e quanti la
334
1545
dolcemente rimiravan fiso ¶ de l'alma Ninfa il bel
335
1545
bel cieleste viso. ¶ 44. ¶ Da l'umida sua grotta il
336
1545
il Mencio e seco l'Oglio a paro ¶ piú
337
1545
del giudicioso giudicio de l'oculatissimo, e in ogni
338
1545
le dedicarebbe che a l'onorato e valoroso nome
339
1545
e sempre cresciuto ne l'armi sotto la militare
340
1545
Vostra come parlando de l'Amor terreno egli si
341
1545
levi a parlare de l'Amor divino, e come
342
1545
che tale divenga quale l'ha descritto. Ben si
343
1545
bell'e buon che 'l ciel ha in voi
344
1545
infiniti abissi. ¶ CANTO I ¶ 1. ¶ L'alto desir che 'n
345
1545
vertute il mondo onora, ¶ l'alto, dico, desir: - Ciò
346
1545
Porgi la mano a l'onorata penna, ¶ e scrivi
347
1545
e scrivi ciò che l'alma Ninfa in l
348
1545
l'alma Ninfa in l'acque, ¶ di quella diva
349
1545
di quella diva che 'l ben far t'accenna
350
1545
t'accenna ¶ cantò, quando 'l suo canto sí ti
351
1545
t'accende amor e 'l cor ti fura, ¶ fa
352
1545
ch'io scopra quanto 'l Veglio in cor mi
353
1545
saperò le cose in l'alma fisse, ¶ ch'a
354
1545
in parte, ¶ vergine bella, l'alte cure vostre, ¶ e
355
1545
i' mostre; ¶ acciò che 'l nome vostro in ogni
356
1545
sento, ¶ vostra mercé, inanimarsi l'alma, ¶ né sottopor le
357
1545
la forza cresce e l'ardimento, ¶ e gloria spero
358
1545
col vostro nome a l'uno e a l
359
1545
l'uno e a l'altro polo. ¶ 8. ¶ Ne la
360
1545
Ne la stagion che 'l ghiaccio cede al sole
361
1545
a parte. ¶ 10. ¶ Ché da l'eccelse rupi di que
362
1545
di que' monti, ¶ da l'alte cime, e 'l
363
1545
l'alte cime, e 'l ciel toccanti sassi, ¶ per
364
1545
che tal s'udiva l'armonia, ¶ che spesso l
365
1545
l'armonia, ¶ che spesso l'alma dal suo velo
366
1545
cangiato ogni elemento. ¶ 13. ¶ Come l'orecchie il suono mi
367
1545
la sua dolcezza, ¶ lascio 'l bel cespo dov'assiso
368
1545
erbette e fior sentia l'orezza, ¶ e lieto a
369
1545
ch'i' vidi dentro 'l fiume ¶ una leggiadra Ninfa
370
1545
dolci rai ¶ di chi l'incende, nova speme piglia
371
1545
dicea: ¶ com'è che 'l cor di questa vista
372
1545
divinitate, ¶ che da me l'alma in un momento
373
1545
e sol di rimirarla l'arde e ingombra? - ¶ 17. ¶ D
374
1545
che spirava, ¶ ch'a l'afflitt'alme può donar
375
1545
la bella Ninfa; e 'l luoco d'ognintorno ¶ parea
376
1545
tal mi pareva sovra 'l fiume quella, ¶ ch'i
377
1545
volar a i piedi l'ali, ¶ per non lasciar
378
1545
vago, ¶ qual Atteon con l'acqua mi distempre, ¶ ch
379
1545
bel viso ¶ altro che 'l ben che s'ha
380
1545
a punto, ¶ e lasciò 'l suono, e col sonar
381
1545
com'a Giove, che 'l tutto regge, piacque, ¶ né
382
1545
quella i' sia, che l'alte lode dica ¶ de
383
1545
tuoi sento abbrusciarmi, ¶ e 'l ben fruir, che 'n
384
1545
cor m'ingombra e 'l petto. ¶ 25. ¶ Né so che
385
1545
scole, ¶ ch'ella non l'apprendesse allora quali ¶ l
386
1545
l'apprendesse allora quali ¶ l'espositor le disse, e
387
1545
sé e disse lui: ¶ "L'alta vertute e le
388
1545
meglio si veggian da l'altrui ¶ vista que' modi
389
1545
d'un luoco a l'altro perché frutti meglio
390
1545
levi ad alto, e 'l vago viso e bello
391
1545
nipote via si parte, ¶ l'armigero del padre ricercando
392
1545
padre ricercando, ¶ che da l'alta ed ombrosa d
393
1545
folgorando, ¶ quando turbato contra l'uom e in ira
394
1545
e accresce, ¶ acciò che 'l mondo in quest'errante
395
1545
decresce, ¶ e presa da l'augel altrove viva, ¶ lasciando
396
1545
mi sentirai scoprirti, ¶ u' l'aer mai non è
397
1545
mai si parla tutto 'l giorno ¶ che d'arme
398
1545
e tra Benaco e 'l Chiesi al ciel alzato
399
1545
cacci il vizio de l'abisso al fondo, ¶ stando
400
1545
stando nel mezzo a l'odorata selva, ¶ ov'ogni
401
1545
cruda strage, ¶ lunge scacciando l'opere malvage. ¶ 41. ¶ Sorge nel
402
1545
viva, ¶ che giú per l'erbe se ne va
403
1545
le nove sorelle a l'aura estiva: ¶ cantano quelle
404
1545
e dir come ne l'aria fassi il gielo
405
1545
de la foresta a l'ombra, vaga e snella
406
1545
si riveste a primavera ¶ l'antica madre e 'l
407
1545
l'antica madre e 'l mondo rinovella, ¶ appo le
408
1545
sí forte, ¶ che piú l'onor stimrá, che non
409
1545
unite e pari. ¶ Queste 'l ciel vuol ch'ammire
410
1545
e metta in opra l'opre ed atti rari
411
1545
bella ¶ ciò che fa 'l ferro in la pietra
412
1545
ben al mondo appaia, ¶ l'andrá toccando, e di
413
1545
mille. ¶ 48. ¶ E tal sará 'l piacer d'ambe due
414
1545
con quel gioir che l'uomo mai non sazia
415
1545
baron consorte, ¶ che con l'arme le Muse ha
416
1545
ha sempr'unite, ¶ e 'l suo castello ha fatto
417
1545
membra indebolite, ¶ era ne l'arme Marte e tra
418
1545
si rimire. ¶ 50. ¶ Ma tra l'armate squadre le percosse
419
1545
squadre le percosse ¶ che 'l solfo e 'l fuoco
420
1545
che 'l solfo e 'l fuoco fan sí fieramente
421
1545
egli spesso sente, ¶ sí l'hanno concio, ch'ei
422
1545
tale ¶ che 'n lui l'ingegno piú che 'l
423
1545
l'ingegno piú che 'l corpo vale. ¶ 51. ¶ Onde quel
424
1545
con armata mano, ¶ che l'Alemagna posero in periglio
425
1545
il gran valor e 'l parer sano ¶ sapendo e
426
1545
tenne, e fe' che l'oste resse, ¶ e 'l
427
1545
l'oste resse, ¶ e 'l tutto moderò con leggi
428
1545
gioire, ¶ ebbe Luigi sotto l'arme onore, ¶ or combattendo
429
1545
e gran Milano ¶ dopo 'l conflitto acerbo ravegnano. ¶ 53. ¶ Poi
430
1545
al fier Lion da l'ali d'oro ¶ serví
431
1545
sí chiara fede, ¶ sí l'opre sue stimate e
432
1545
mezzo al concistoro, ¶ ove 'l Senato di Vinegia siede
433
1545
vergate carte e co l'inchiostro. - ¶ CANTO IV ¶ 1. ¶ Parrá
434
1545
vero ed avertenza; ¶ ma 'l vostro gran valor e
435
1545
vostro gran valor e 'l cor pudico ¶ pien di
436
1545
che di voi da l'Eridania i' n'odo
437
1545
cosí m'ingombra e 'l cor mi piglia, ¶ che
438
1545
una sol parte. ¶ 4. ¶ Se 'l Mantovano e 'l gran
439
1545
Se 'l Mantovano e 'l gran poeta greco ¶ che
440
1545
Eoi, ¶ dal Carro a l'Ostro, e far ch
441
1545
giá sète tale, ¶ e 'l vostr'altiero nome sí
442
1545
ed immortale. ¶ Né potrá 'l tempo mai, n'oscura
443
1545
piacque farvi singulare), ¶ che 'l nome vostro, da chi
444
1545
cantato, ¶ possa a chi 'l canta eterna fama dare
445
1545
Parnaso non vidi o 'l fonte mai, ¶ tal il
446
1545
intorno, ¶ ed a chi 'l canta presta tal favore
447
1545
n quella, ¶ ch'ebbe l'antica ed ha la
448
1545
ch'io parlo tutto 'l mondo vede, ¶ come si
449
1545
sa se giá mai l'arme si pose? ¶ 12. ¶ Perch
450
1545
poeti ed a Vergilio 'l padre ¶ piacque lodarle, restan
451
1545
e chiare; ¶ indi son l'opre lor dette leggiadre
452
1545
o non furon fra l'armate squadre, ¶ vive si
453
1545
quelle conoscesse? ¶ 13. ¶ Ond'a l'effetto è ben conforme
454
1545
le basse cose a l'alte pari. ¶ Iddio di
455
1545
è nota perch'Ovidio l'ama, ¶ e con suoi
456
1545
suoi versi quanto può l'onora. ¶ Delia e Neera
457
1545
esalta e brama, ¶ e 'l suo soccorso, come diva
458
1545
ed immortal oblio ¶ ne l'abisso il terria con
459
1545
è si spesso? ¶ Se 'l gran Petrarca in l
460
1545
l gran Petrarca in l'opra sua lodata ¶ quella
461
1545
i' dico per che 'l sesso vostro ¶ far non
462
1545
voglion sol che a l'ago e al fuso
463
1545
conduce spesso. ¶ È de l'alma il saper quel
464
1545
perfetto ¶ che fa compíto l'umano intelletto. ¶ 20. ¶ Tal da
465
1545
differenza, ¶ qual è da l'uom dipinto al vivo
466
1545
il chiaro sole ¶ che 'l mondo con soi rai
467
1545
allumar suole. ¶ 21. ¶ E se 'l saper fa l'uom
468
1545
se 'l saper fa l'uom illustre e chiaro
469
1545
paro, ¶ qual dèa fra l'altre la farebbe ogni
470
1545
che se le sacri l'edera e l'alloro
471
1545
sacri l'edera e l'alloro. ¶ Veronica da Gambera
472
1545
alloro. ¶ Veronica da Gambera l'insegna ¶ de le Muse
473
1545
si dimostra sola. ¶ 25. ¶ Né l'è bisogno che poeta
474
1545
bisogno che poeta scriva ¶ l'alte sue lode ed
475
1545
s'affatica, ¶ e de l'altrui vertú sí lieta
476
1545
gode, ¶ come de' far l'amica de l'amica
477
1545
far l'amica de l'amica. ¶ Ratto s'accorge
478
1545
cieco s'avede de l'ortica. ¶ Ma tempo è
479
1545
ogni credenza, ¶ mostrava, ne l'etate ancor novella, ¶ d
480
1545
Il mastro che de l'arti liberali ¶ il metodo
481
1545
ciel sereno. ¶ 135. ¶ Lá su l'albergo di vertute v
482
1545
bel che primavera ¶ e l'autunno da quel mai
483
1545
mosse: ¶ il verno con l'estate ardente e fiera
484
1545
istima il caldo. ¶ 136. ¶ Da l'altra parte le scopriro
485
1545
cima sale: ¶ e tanto 'l luoco è delicato e
486
1545
allegrezza il cor e 'l petto. ¶ 137. ¶ Ma com'in
487
1545
sempre romore, ¶ ch'ivi l'invidia e l'odio
488
1545
ivi l'invidia e l'odio mai non more
489
1545
cangiati, ¶ qual fatto è 'l vizio a cui l
490
1545
l vizio a cui l'uomo s'appiglia. ¶ E
491
1545
n questa u' regna 'l vizio metti i piedi
492
1545
allor tu cada. ¶ 141. ¶ Sará 'l principio con diletto e
493
1545
ti parrá, tanto piú l'ale ¶ del bel ingegno
494
1545
del vizio alberga in l'empia scola, ¶ forza è
495
1545
verme sí mordace ¶ che 'l lima e rode, e
496
1545
sol vi lassa. ¶ 146. ¶ Ma l'opra vertüosa al suo
497
1545
suo fattore ¶ apporta ne l'oprar noia e fatica
498
1545
perché chi vuol de l'alte imprese onore, ¶ suda
499
1545
fòre, ¶ e fatt'è l'opra a la vertute
500
1545
la vertute amica, ¶ passa l'affanno in un momento