Carlo Sgorlon, L'armata dei fiumi perduti, 1985

giovane. La natura stessa l’aveva condotto a quel

pensieri, scuoteva il capo. L’unica punizione adeguata sarebbe

alle sue speranze per l’avvenire, così come il

di nessun aiuto. Evitava l’argomento ed era come

amministrazione, anche se Krassnov l’aveva nominato colonnello. Anche

tartaro s’era fabbricata l’idea che la sua

ogni giorno poteva essere l’ultimo, e perciò il

frettoloso e incalzante. Avvertiva l’avanzare della guerra come

Questa tensione sotterranea aumentava l’angoscia della situazione di

della situazione di fondo. L’illusione di poter restare

sguardo di odio per l’umiliazione ricevuta. Non si

generale di Krassnov occupava l’albergo requisito. Mentre ascoltava

raffreddore. ¶ «Principe, questi ufficiali l’aspettano da ore» gli

capi, il valore e l’abnegazione. Bisognava resistere fino

distruttiva e angosciosa che l’ultimo dei cosacchi conoscesse

di ogni Ataman, che l’Armata cosacca fosse ormai

loro opera di demolizione. L’ordine era di lasciarli

più terribili, e accelerarono l’andatura dei cavalli per

un certo punto ebbero l’impressione di sentire il

altre case. ¶ Per tutti l’addormentarsi fu tranquillo e

un certo senso se l’aspettavano anche in quella

suo corpo egli, con l’occhio esperto di segni

vedere i morti anche l’indomani, nel corridoio della

lotta, anche se nessuno l’aveva dichiarata o proposta

le salme e celebrò l’ufficio funebre nella caserma

la guerra, avrebbero festeggiato l’avvenimento a casa loro

no, il kazàk non l’aveva. ¶ Urvàn la domenica

un amico, un compagno, l’uomo che stava sul

che avanzavano nella pianura. L’Armata cosacca era una

dignità di uomo e l’accettazione di una condizione

da tanto che aspettavamo l’occasione di uno scontro

le misure per evitare l’accerchiamento. Anch’essi erano

vide subito e diede l’allarme. ¶ «Prendetelo vivo!» ordinò

del loro spirito rinasceva l’atavismo, ignoto a loro

non troppo, perché era l’unico giovane del paese

consolarsi col fatto che l’agguato dei partigiani era

nemici e a provare l’istinto dell’agguato. Trovava

un sasso, e divorarono l’arrosto di Akmek. Poiché

la spia. Burlak invece l’aveva ben presente, e

e anzi non vedeva l’ora di cominciare l

l’ora di cominciare l’interrogatorio. Akmek aveva bevuto

perché il vino e l’ebbrezza gli ricordavano il

tua ora» disse Burlak. ¶ «L’ora di che?» disse

disse Ugo con fermezza. ¶ «L’ora di dire dove

da avere, era stata l’amante di più uomini

cortile della villa e l’aveva guardata a lungo

finestra e lui inseguiva l’oca nel cortile. Allora

delle donne. Però Marta l’attirava, lo affascinava come

sulla terra. Pareva che l’uomo avesse perduto la

ricerca disperata; sia che l’avessero preso i partizany

il bendidio prima che l’occasione ritornasse. Quando metteva

disgustata come se ce l’avesse con ognuno, e

accese alcuni piccoli fuochi. L’attesa non fu lunga

un ronzio e apparve l’ombra scura di un

qualche modo s’imponeva. ¶ L’agguato fu accuratamente preparato

era troppo anziano e l’età dell’azione per

a galla e condurre l’iniziativa, che aveva in

la prima idea. Ma l’anziano cosacco sentiva pure

sentiva pure che tutta l’orditura della cosa aveva

scoppio di un tuono. L’idea di avere nel

convinte che quello era l’unico sistema per tenere

gridare: «Vina, vina!», con l’allegria di chi conosce

con gli altri. ¶ Poi l’entusiasmo degli autori del

progressivamente, accanto a lei. L’idea di strapparlo da

e gli uomini che l’avevano preceduto. Era come

andava crescendo col tempo. L’amore per Urvàn stava

di Ivos non se l’era più dimenticata. Il

Urvàn, e che lui l’amava in modo impetuoso

sarebbe riuscita a salvarlo. L’avrebbe nascosto in un

era inevitabile, e Marta l’aveva capito da molto

versare dentro di lei l’antica energia, impastata di

Vina, vina!» ¶ «Ancora vino? L’abbiamo finito…» ¶ «No, non

va bene! Vi porterò l’ultimo vino!» disse la

Con voce di trionfo l’agguantò per le braccia

e si sentirono soltanto l’orda primitiva che aveva

In loro si scatenò l’istinto atavico della preda

dell’altra tribù con l’assalto e la rapina

di riprendersi. ¶ «Ora basta, l’abbiamo sistemata per sempre

cui tutto aveva preso l’avvio. Le sbornie passavano

cosa tutto avesse preso l’inizio. Si muovevano nel

più incresciosi e balordi. L’impressione andava aumentando. Alda

e rilasciate, né riportare l’elastico al suo posto

è possibile, se nessuno l’ha uccisa?» ¶ «È morta

respira più.» ¶ Tutti posarono l’orecchio sul petto, e

morire per cause ignote. L’avevano uccisa senza volerlo

di vetro. Adesso chi l’avrebbe detto a Ghirei

alberi e ne scuoteva l’ultima neve. Alcuni rientrarono

quella faccenda. Per lui l’amore era sempre stato

toccarlo e procurargli dolore. ¶ L’indomani si sentirono ancora

avrebbe potuto riedificarli… ¶ XIII ¶ L’Ataman ¶ Diventò più evidente

il francese e abbastanza l’inglese, si inchinava di

vecchio Haha e tutta l’altra gente della villa

sventurato, piovuto dalle stelle, l’ultimo che ognuno in

Se nella battaglia senti l’odore della terra, invece

le isbe bruciate. Insieme, l’uomo anziano e il

altra parte andava imparando l’italiano, gareggiava con Luca

ogni sforzo per dargli l’idea, per quanto era

cercava di farle dimenticare l’insignificanza che veniva dalla

tardissima, meravigliato che qualcuno l’avesse estratto in modi

di gomma gonfiata con l’aria. ¶ Un giorno Pronto

bruciava la carta. Soltanto l’arrivo di Natale e

della villa ne sentirono l’arrivo. Il fatto che

stata nessuna guerra santa. L’unica guerra era quella

vengono a contatto con l’aria. La verità era

e i cammelli bramivano. L’ansietà che era nelle

Natisone, con i pinoli, l’uva passa, le mele

benedette da Dio. Per l’immenso popolo kazàk, disperso

tornando alla stanitša trovava l’isba incendiata e la

se ne andò con l’oca sottobraccio. “Questa me

come quando vagabondava per l’Asia, prima di stabilirsi

nelle Terre Nere. Aveva l’impressione che Burlak e

in casa. I cosacchi l’avevano inseguita con grandi

mese di cella non l’avrebbe dimenticato mai più

acuta la tristezza per l’assenza di Esther. Marta

nemmeno una ruota, nemmeno l’infisso di una finestra

anche lei…» ¶ «Ma perché l’avrebbero fatto? Che fastidio

una parentela misteriosa… ¶ Stranamente, l’intuizione della verità sulla

e le circostanze che l’avevano condotto alla situazione

polare, come nella steppa. L’alito subito si condensava

stavano a bere con l’invasore e a far

perché Marta in persona l’aveva invitata, e alla

era mai stato. Faceva l’impossibile per essere notato

come in quella sera. L’istinto gli diceva che

razza e di religione, l’incertezza dell’avvenire, il

cosa, la natura e l’istinto. Alda aveva un

ricordava che lui era l’invasore e che le

era inutile, come pestare l’acqua nel mortaio. Lei

no. In certo senso l’ammirava proprio per questo

la guerra, i tedeschi, l’invasione, i tempi maledetti

a guardarla incantato. Non l’aveva mai vista così

Egli dovette inghiottire per l’emozione, e l’accensione

per l’emozione, e l’accensione amorosa gli fece

tra un paese e l’altro, tra un presidio

tra un presidio e l’altro, in ognuno dei

avanti, fiutando nell’aria l’avventura, come un giovane

un giovane cavallo fiuta l’acqua sotterranea anche dove

sorridendo. Si fecero anche l’occhietto. ¶ «Non ti conosco

c’era anche Vento, l’imprendibile, l’uomo più

anche Vento, l’imprendibile, l’uomo più astuto di

da salutare. Se non l’avevano ucciso voleva dire

spalle e a distogliere l’occhio dal popolo kazàk

petto. Corse voce che l’avesse scambiata con farina

che cercavano d’impedire l’ingresso di ogni rifornimento

sicurezza cosa sarebbe accaduto l’indomani. Cosacchi e paesani

venute accomodando. Capiva che l’uno e l’altro

che l’uno e l’altro avevano una strana

soltanto un po’ per l’Italia.» ¶ «Se un giorno

Avvertiva in fondo che l’attesa dell’evento e

lontana, chissà dove, perché l’illusione aveva cessato di

altri perché sognava sempre l’altrove, la Francia, il

di Bora, di Sonia, l’amante di quest’ultimo

tornare… ¶ Ma in genere l’istinto gli impediva di

dell’inconscio per fabbricarsi l’idea della salute. Quando

avere un destino. ¶ Ma l’unica prospettiva vicina era

sciabole e sentivano che l’onore cosacco reclamava lo

importa? I partigiani ce l’hanno con i tedeschi

con i tedeschi.» ¶ «Ce l’hanno con gli invasori

demonio, e avevano sempre l’ultima parola. Aveva ragione

dirottare su di essi l’odio delle popolazioni locali

andava davvero di mezzo l’onore kazàk, e forse

folletti che vagassero per l’aria, invisibili, imprendibili, come

partigiani erano morti, perché l’agguato si era trasformato

le donne. Sentiva che l’antico orgoglio cosacco era

ossia di non lasciare l’iniziativa ai partizany e

i denti gialli, con l’animo sospeso e pieno

magico equilibrio. Quello era l’inizio di un nuovo

inazione o del subire l’iniziativa del nemico. Presto

individuato. Allora li scuoteva l’incitamento a bassa voce

quando il nemico era l’Abrek, e sorprenderne o

finiti, e che ricominciava l’inutile guerra di Troia

suoi tempi Itaca e l’isola dei Feaci fossero

come strani miraggi. Forse l’uomo moderno, di cui

forestiero dappertutto… ¶ Si udiva l’ànsito dei cavalli, che

neve gelata. Si fiutava l’odore di cuoio sudato

il tempo di lanciare l’allarme. Per queste cose

queste cose lui aveva l’agilità e la destrezza

le case. Ma durante l’operazione alcuni cani pastori

da tutti gli altri. L’unica cosa sospetta che

La sua delusione per l’impresa fallita era sterminata

in ogni angolo con l’occhio il più acuto

uomini, colonnello.» ¶ «Grazie, signore.» ¶ L’uomo offrì anche un

lasciarono da amici. Ma l’occhio di Burlak era

movimento cosacco. ¶ La pecora l’arrostirono all’aperto, nel

in seno al presidio. L’uomo, tornando alla villa

come quando c’è l’incendio o la grandine

suo comportamento. La guerra l’aveva reso ancor più

lo baciò. Lui ricambiò l’abbraccio, mentre andava sussurrando

Non ci pensare. Te l’ho detto. Di questi

sua testa. Perciò aveva l’impressione di essere un

stesso tempo, le riempisse l’esistenza e la facesse

accese e robuste come l’incendio di un’isba

carica di temperamento. ¶ Ebbe l’aria di voler far

umiliazioni subite, e per l’antico odio e disprezzo

e aprirono il fuoco. L’eco dei colpi si

risvegliando dentro di essa l’antica paura della guerra

altri lo seguirono, trattenendo l’urlo selvaggio che cercava

seppelliti come coloro che l’avevano guidata. Quanto ai

presidio del Terek riseppe l’accaduto, e ne provò

fucilata tra gli occhi. L’esultanza finì per concentrarsi

del sidecar, denunciando chiaramente l’eccidio che c’era

di Carnia andavano assumendo l’aspetto di un piccolo

e a cantare, perché l’allegria, nonostante tutto, era

al granaio. Ma poi l’ora tarda o il

medesimo cominciavano a incrinare l’allegria e a mescolarla

in un cimitero polacco, l’aveva voluto, e la

kazàk e di riassumerne l’anima in qualche maniera

dalla secchia e vedere l’allegria sulla faccia del

del vecchio a cui l’avevano sottratto. Volevano vederlo

misterioso dovere, come se l’avesse ricavato dalla lettura

altri, e non vedeva l’ora che la serata

cominciata da moltissimo tempo. ¶ L’indomani arrivarono le notizie

nessuno.» ¶ «Nessuno di noi l’ha voluta» disse una

finire…» ¶ A Dunaika piacque l’idea che la guerra

steppa o nella taiga l’inverno si fosse dimenticato

tempo e fatica sprecati. L’unica cosa da fare

preghiere. Era convinta che l’unica cosa che contava

uomini del presidio, nonostante l’inverno e la neve

tendere in ogni momento l’insidia mortale. Attribuivano loro

Nel cuore degli uomini l’ossessione per la guerra

della pace. Quello era l’argomento prediletto dei suoi

di consolazione. La sorte l’aveva spinta fin lì

tanto tempo. Questa era l’impressione che Marta suscitava

ingenuo e stupito, come l’eco dei grandi spazi

Luca metteva allo scoperto l’indole sua, che era

il sussiego del principe, l’astuzia guardinga del ladro

del venditore ambulante, o l’allegria festaiola e canterina

un batter d’occhi. L’amicizia era per lui

buttarlo in aria, perché l’aveva visto fare tante

dimenticare tutti i guai. ¶ L’attrazione più grande per

che non coincideva con l’assoluta indifferenza. Infatti Alda

venuto. Aveva addosso anche l’alone sgradevole dell’invasore

per caso, per rinnovare l’aria o dare un

lei rischiasse di rompersi l’osso del collo. Una

questa volta, non come l’altra che la guerra

pace, e non aveva l’anima strappata dalle ansie

la storia che misteriosamente l’attirava non era quella

in primavera era bellissima. L’aria era piena della

la guerra aveva rovinato l’esistenza, e dispersi in

barbari e poi, passata l’invasione, allevavano i figli

e senza fondamento. Lei l’aveva capito da tempo

loro. Solo Burlak aveva l’aria di non sentirsi

non sentirsi spaesato, perché l’ambiente gli ricordava quello

nelle sue narici dilatate l’odore delle battaglie avvenire

che sarebbe arrivata perché l’aveva aspettata per metà

il fumo delle battaglie, l’odore della polvere, i

i nitriti dei cavalli, l’urlo di guerra degli

guerra degli attaccanti. Ricordava l’armata a cavallo di

in Francia a fare l’amministratore in una domaine

si decidevano a lanciare l’Armata cosacca contro i

pareva di tanto momento, l’essere aristocratico, borghese o

mai fatto, come macinare l’orzo tostato o aggiungere

chiuse perché c’era l’oscuramento, e né gli

i Rossi, ora che l’aveva lasciata si accorgeva

appartenuti agli Heshel. Così l’ambiente acquistò un che

raffinate ed eleganti. Evidentemente l’esser vissuta per tanti

con la forza. Se l’Armata cosacca fosse stata

nelle anse sassose dove l’acqua stagnava, tra i

irruenza, e non vedeva l’ora di misurarsi da

a capo di tutta l’Armata, la speranza non

enigmatiche, rivolte a cogliere l’antico, le fornivano una

delle strade, perché ormai l’autunno era agli sgoccioli

correva in discesa verso l’inverno. Ma Urvàn glielo

e lo risciacquò con l’acqua diaccia di una

fontana del paese per l’abbeverata, soprattutto la sera

paese. In quel lavoro l’anziano Akmekkahn, un tartaro

soldi in tasca ce l’avevano, e soprattutto tenevano

che stavano una dentro l’altra, che i cosacchi

La valle aveva preso l’aspetto di un piccolo

essere rimasto solo come l’albero in mezzo al

sfogare il dolore e l’angoscia per la sventura

per la sventura che l’aveva colpito. ¶ Ghirei stette

alle commozioni, e avevano l’anima impastata di misteriose

in Russia, e non l’avrebbe visto mai più

E non poteva dimenticare l’attaccamento di Urvàn per

quali, cuciti insieme, formavano l’Iliade e l’Odissea

formavano l’Iliade e l’Odissea. I dumy raccontavano

migrazioni. E Marta, con l’intuizione immediata e profonda

tenuto in scacco tutta l’Armata rossa, costituendo per

anche che subito dopo l’arrivo dei tedeschi nelle

slavo e cosacco. Era l’unico tedesco che non

una razza inferiore. Ma l’illusione era durata poco

soldato. A lui parve l’effetto di una fattura

sinistro proprio a loro. L’altro, rimasto sulla moto

il ritorno con ansia. ¶ «L’hai trovata?» gli disse

lo vide ricomparire. ¶ «Macché. L’ho inseguita correndo come

un certo punto non l’ho vista più…» ¶ L

l’ho vista più…» ¶ L’altro si mise a

dei partigiani, che avevano l’impressione di vedere appostati

mettiamo a fare?» Anita l’ascoltava attentamente, come se

via via, sicura che l’avrebbe spuntata comunque, anche

frattempo c’era stato l’armistizio, e l’esercito

stato l’armistizio, e l’esercito italiano era passato

parte, perché nel frattempo l’altra parte era mutata

la logica della guerriglia l’aveva conquistato in pieno

neppure bisogno di provocare l’intervento della madre. Marta

Se la ricordava come l’aveva vista due anni

cosa stava per accadere l’indomani? I tedeschi non

il mondo finisse con l’inizio della pianura. Ma

Ma si diceva che l’avrebbero fatto i cosacchi

incubo si stava allontanando… ¶ L’avvenire si rifaceva di

secondo la logica e l’aspettativa. ¶ Ugo, il giovinotto

vicini alla stazione, e l’hanno sgozzata. Poi l

l’hanno sgozzata. Poi l’hanno scuoiata seduta stante

le loro scimitarre affilatissime. L’hanno fatta in pezzi

una strana trasformazione. Accettava l’idea che fossero un

muso nitrendo e fiutando l’odore dell’acqua, che

treno, di aver trovato l’acqua, di potersi rinfrescare

i più giovani, schiaffeggiavano l’acqua con le mani

con le mazze, tra l’erba, per legarvi i

carretti e cavalli, e l’invasione della Carnia doveva

timore che i cosacchi l’avessero preceduta e ne

dopo aver girato per l’Africa, i Balcani, la

a chi toccava toccava. ¶ L’indomani le interminabili file

per la Russia e l’Europa. ¶ Si consolavano per

d’impazienza per riprendere l’antica guerra, interrotta dalla

strigliarono. Gli animali brucavano l’erba dei praticelli, dei

se ne vedeva neppure l’ombra. ¶ «Giovani tutti partizany

I giovani di tutta l’Europa erano diventati partizany

con la popolazione per l’avvenire. ¶ IV ¶ Alla villa

che li aspettava con l’animo sospeso. La donna

Gavrila Ivanovic Bakazov» disse l’uomo più anziano, afferrando

tutta, la fasciava subdolamente. ¶ L’altro ufficiale disse di

e in cuor loro l’approvarono. Tutti sentirono la

sacrilego sottrarsi, e raddoppiava l’attenzione per decifrarlo e

che era un po’ l’ordinanza del colonnello, portava

una ragione o per l’altra, si metteva a

diventate grigie mentre faceva l’amministratore in una fattoria

di cuoio. Era solo l’inizio dell’autunno, ma

delle volpi, che avevano l’ardire di scendere fino

Certe notti sentiva anche l’ululìo del vento, che

adesso avrebbe avuto quasi l’età di Ghirei, l

l’età di Ghirei, l’aveva ucciso una pallottola

sua vera famiglia e l’unico suo affetto, lo

miraggio di far ricominciare l’antica guerra tra i

in nessun modo con l’assetto che i Rossi

i tedeschi non mandavano l’Armata cosacca contro i

Bruna Sibilla Sizia, e L’armata cosacca in Italia

Cosacchi di Leone Tolstoj. L’impostazione generale del racconto

generale del racconto però l’ho costruita sopra i

un po’ barbarici, cui l’impassibile spietatezza della Storia

era stato abbattuto. Ma l’accadere di ogni giorno

chiunque mettesse piede dentro l’antica casa, acquistata in

braccia al collo e l’abbracciava stretta, come se

che Arturo, suo fratello, l’avevano costretto a partire

popolana, ma anche perché l’aveva visto come un

che non termina mai; l’armistizio di settembre, l

l’armistizio di settembre, l’armistizio tanto sospirato e

aveva riportato impressioni indistruttibili. L’invasione dei tedeschi, di

cominciate in Friuli con l’inizio stesso della sua

invasori erano scomparse dietro l’orizzonte. ¶ Ogni tanto andava

nei loro buchi fra l’erba, o i richiami

cucire parole una dietro l’altra. ¶ «I tedeschi! Sono

per questo Marta ebbe l’impressione che i tedeschi

aveva. Gente che aveva l’aria di ritenersi superflua

mestiere da ebreo, come l’orologiaio o l’antiquario

come l’orologiaio o l’antiquario, e in quell

non le avrebbe dato l’antico sentimento d’intimità

era che i tedeschi l’avevano dichiarata anche agli

e di quasi tutta l’Europa. La bizzarra guerriglia

suo istinto canino era l’unico che non si

non bastò. Adesso che l’inverno aveva bruciato ciò

perché intanto era tornata l’estate, e s’immerse

rumore. Sulla riva, sopra l’erba, qualche donna aveva

s’era slanciato verso l’uomo, latrandogli e saltandogli

per il vecchio Haha. L’uomo accettò di sorridere

Noi stiamo qui vicino.» ¶ L’uomo si alzò, con

po’ di sfortuna» fece l’uomo. ¶ «Vuole appoggiarsi a

misure erano colme. ¶ Marta l’ascoltava con intensa partecipazione

che non conosceva né l’odio né l’ira

né l’odio né l’ira, ma soltanto un

O una pallottola pietosa l’aveva raggiunto, mettendo fine

singolare, perché coloro che l’avevano comprata non c

guardava con occhio intenso l’uomo che si andava

Allora perché non vede l’ora di salire in

di dedicarsi con tutta l’anima. Una convinzione appassionata

addosso a coloro che l’avevano voluta, e minacciavano

inutile, come voler fermare l’acqua di un fiume

fucile e combattere ancora l’ultima coda della guerra

una sorta di danza, l’abbozzo di un rito

carrozzoni disabitati andavan acquistando l’aspetto di tutte le

tanto. La sua parte l’ha già fatta» diceva

sua camera ad Ivos. L’uomo si sentì invaso

tutti e due se l’erano immaginata per una

viso, senza rispondere. ¶ III ¶ L’orda d’oro ¶ Ogni

sul viso le correva l’ombra del terrore. Sentiva

disperatamente di ripararsi. Ma l’unico movimento consentito era

aver avuto in mano l’occasione di entrare finalmente

pezzo» disse Burlak. ¶ Diede l’ordine di lavare la

di essa. V’era l’altra vita piena di

non sapeva decidersi per l’una o l’altra

per l’una o l’altra soluzione. Fece mettere

Ma la morte se l’era portato via, perché

e lui nella sostanza l’accettava con rispetto, senza

con rispetto, senza provare l’orrore e l’intimo

provare l’orrore e l’intimo rifiuto che ne

là dove la sorte l’aveva collocato. ¶ Ugo venne

era vicinissima al parto. L’evento la sgomentava perché

la guerra, e nessuno l’avesse mai neppure sentita

la vedeva avvicinarsi con l’occhio dei pulcini che

hanno scorto nel cielo l’ombra nera della pojana

lei che quella avevano l’aria di offrire protezione

preistorici. Tornava a percepire l’atmosfera strana di quel

piani di continuo. Forse l’essenziale era convincerli a

le immense pianure. Era l’ultimo atto della tragedia

parti. I partigiani sentivano l’odore eccitante della vittoria

da essa potesse scaturire l’alba della liberazione nel

Russia, né in Francia. L’unica realtà era la

portassero in luoghi definiti. L’uomo moderno non sapeva

nostre speranze sono perdute. L’unica cosa da fare

e del fatto che l’uomo moderno doveva abituarsi

senza quella speranza. E l’umanità era giunta a

i suoi stessi compagni l’avevano uccisa. ¶ Ghirei avvertiva

lo respingeva, ma con l’istinto e con i

per potersi affiatare con l’idea della sua morte

volte dentro di sé l’aveva chiamata “fattucchiera” e

sono pazzi. C’è l’oscuramento» disse Ghirei. ¶ «Ormai

due, o che venisse l’ordine di tirar loro

intiera la propria gentilezza, l’ossequio alla donna, i

chissà dove e parlava l’italiano con un forte

in fondo, per salvare l’onore cosacco. ¶ «Colonnello, la

tipografo laggiù. Credo sia l’unica soluzione possibile. Tu

e scendere a valle. L’ispiratore di tutto questo

degli stavoli di Madrojas l’aveva mandata a salutare

v’era speranza che l’ultimo sobbalzo della guerra

condanna a morte per l’uccisione di Alda e

gli altri avevano avuto l’intenzione di ucciderli, così

essere vivente si chiudeva. L’uomo veniva dalla terra

di esecuzione, quando fu l’ora, e vide che

di scoprirlo per tutta l’eternità. Mentre lo portavano

ritrovare il giorno dopo l’esecuzione su un sentiero

si dicevano uno con l’altro che anche quelli

furono sparate per dargli l’ultimo saluto, e poi

le valli, e aveva l’impressione che in ognuna

giorni frenetici e senza l’uguale. Ma non c

e i più avveduti l’avevano sentita. La nave

di Urvàn tremavano per l’incertezza. Si sentiva scendere

dell’Armata cosacca e l’estrema incertezza dell’avvenire

suoi cosacchi che era l’ora di andare. Ma

al loro destino. Burlak l’aveva soppiantato nell’anima

occhi di tutti, finché l’ultimo divincolio della guerra

fosse placato? Sì, Marta l’aveva pensata giusta, cercare

armi e si arrendeva l’incubo era presto finito

era presto finito. Forse l’aveva già fatto anche

con lui e sfiorare l’argomento almeno alla lontana

porta. Nessuno rispose, e l’uscio era chiuso a

cosa fosse e come l’avrebbe fatto. Dentro di

Per lo stradello, dove l’erba incominciava a spuntare

le peregrinazioni attraverso tutta l’Europa e la loro

e adesso aveva provocato l’esodo dei profughi che

caliginosi. Qua e là l’incendio finiva di bruciare

villaggio, si sedeva sotto l’albero intatto, dopo aver

partigiani, e così stavolta l’aveva spuntata, ora che

preparando la partenza verso l’Austria, o meglio verso

non potevano tornare. Ma l’Austria, più vicina alle

sanno che hai fatto l’impossibile per impedire il

incerte ed evasive. Sentiva l’enorme forza di attrazione

kazàk? ¶ Marta non sopportava l’idea di perdere anche

America. Impossibile andare laggiù. L’unica soluzione era cercare

Mai prima avevano fatto l’amore in modi così

era stata un’intesa. L’avevano fatto eseguendo alla

labbra, pesante e struggente, l’ultimo bacio non dato

madre di Ugo, e l’una e l’altra

e l’una e l’altra cominciarono a rivolgere

fatta la guerra, o l’avevano dichiarata gli ultimi

acqua gelata. Pareva che l’inverno fosse ritornato all

intenso, e aveva tutta l’aria di voler aumentare

Si compiaceva di ricordarsi l’immagine di Marta che

colpi del destino. Era l’istinto dei superstiti. ¶ Erano

perdevano occasione per vantare l’esercito russo, la Piazza

il passo. Per ora l’unica cosa certa e

angosce, che occupavano tutto l’orizzonte della gente. ¶ A

Poi avevano fatto saltare l’edificio della strage, una

accorse di guardarli come l’avrebbe fatto Marta, e

stava anche essa percorrendo l’ultimo tratto di strada

si arrendevano uno dopo l’altro ai partigiani o

livida e sperduta, perché l’ordine e l’organizzazione

perché l’ordine e l’organizzazione di ferro cui

conduceva i cosacchi verso l’Austria, e anche un

Feldbank. Sentì dire che l’intenzione era di seppellirle

tramontata. Si ricordò che l’avventura dell’Armata cosacca

oscuro comandante di presidio. L’epoca dell’onore cosacco

sempre. ¶ I partigiani decisero l’attacco per il giorno

guadagnare il passaggio per l’Österreich se non combattendo

sempre dalla sua gente? ¶ L’indomani la giornata cominciò

di sbarramento, cui seguì l’attacco degli uomini di

di morte. Sentì che l’epoca della gioia selvaggia

da quando aveva raggiunto l’età buona per combattere

farsi strada in lui l’idea di calamitare attorno

più lingue. ¶ Burlak ebbe l’idea chiara che i

lo sapeva, perché niente l’uomo sapeva di ciò

non fosse passata anche l’ultima folata della guerra

Al passo di Montecroce l’immensa carovana fece un

viene a costare» disse l’uomo. ¶ «Va bene, date

di neve. Era certo l’Österreich, ma non era

di neve e togliendo l’orientamento e la visuale

disagi del viaggio e l’incertezza dell’avvenire. Andarono

battendosi il petto. Avevano l’impressione di percorrere una

che Krassnov aveva dato l’ordine di arrendersi agli

burroni!” pensò Urvàn. Diede l’ordine di chiudere i

Urvàn, e vide che l’uomo stava precipitando, tra