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Luigi Alamanni, Tragedia di Antigone, 1527

concordanze di «l»

nautoretestoannoconcordanza
1
1527
Messer Antonio Bruciolo Sopra l'Antigone di Luigi Alamanni
2
1527
sotterrato; Antigone di lor l'una sorella, contra il
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1527
di lei cruccioso verso 'l padre andò per trarla
4
1527
caduto, ¶ E Creonte crudel, l'impio signore, ¶ Con nuovi
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1527
me!), dunque non sai ¶ L'alto disnor che dei
6
1527
in quel punto ¶ Porgendo l'uno all'altro acerba
7
1527
poi che gli occhie 'l volto ¶ Mostri dipinti di
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1527
fero Creonte ancor sepolto ¶ L'uno e l'altro
9
1527
sepolto ¶ L'uno e l'altro fratel, ma in
10
1527
ma in terra nudo ¶ L'un de' due vuol
11
1527
là giù disceso, ¶ E 'l corpo ch'ei lasciò
12
1527
lasciò coperto vide. ¶ Ma 'l miser Polinice in terra
13
1527
pena sia di chi l'aiuti ¶ L'esser vivo
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1527
di chi l'aiuti ¶ L'esser vivo tra' suoi
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1527
del tuo sangue ¶ Porti l'alto valore, o se
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1527
la mente? ¶ Antigone ¶ E 'l corpo morto alzar con
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1527
seppellirlo e che no 'l senta ¶ Questa città nimica
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1527
ch'ancor vermiglia è l'erba ¶ Del sangue, ohimè
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1527
frategli; ¶ Ch'insieme irati l'un ver l'altro
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1527
irati l'un ver l'altro mosse ¶ La man
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1527
un sol punto vide ¶ L'uno e l'altro
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1527
vide ¶ L'uno e l'altro cadere, et egual
23
1527
fato ¶ All'uno e l'altro acerbo fin condusse
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1527
forza ¶ Le leggi trapassar, l'alta potenza ¶ E i
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1527
nferme, a contrastar con l'uomo; ¶ E poi che
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1527
uomo; ¶ E poi che 'l ciel, già di regine
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1527
giù son morti, scuserò 'l mio fallo, ¶ Poi che
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1527
meglio all'onorate imprese ¶ l'esser sol, ch'aver
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1527
onor, morta giacere ¶ Con l'amico fratello amica insieme
30
1527
quanto più lungo è 'l tempo ¶ Di star fra
31
1527
par, di quel che 'l ciel fa stima ¶ Tien
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1527
già poca cura, ¶ Ma 'l mio nulla sperar mi
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1527
Sarai tacendo, che se 'l narri a molti, ¶ Ché
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1527
narri a molti, ¶ Ché l'opre pie non den
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1527
Ismene ¶ Non si convien l'incominciar quell'opra ¶ Che
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1527
pur così par, segui 'l cammino, ¶ E sappia questo
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1527
nostra patria e madre; ¶ L'aer d'oscure et
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1527
tal polve in alto ¶ L'esercito movea correndo intorno
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1527
Tu, Sole, a mezzo 'l giorno ¶ Impallidisti al dispietato
40
1527
assalto, ¶ E poi che 'l verde smalto ¶ Dell'uman
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1527
superbe mura, ¶ Che già 'l dotto Anfione ¶ Construsse al
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1527
Chi morte aspetta e 'l soccorso ha lontano, ¶ Che
43
1527
soccorso ha lontano, ¶ Che 'l popol dentro ch'aspra
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1527
un greco capitano, ¶ Che l'un fero germano ¶ Tratto
45
1527
Giove benigno e pio ¶ L'alta innocenza nostra, e
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1527
Ne prestò forza, e 'l buon sommerse il rio
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1527
e superbia mosso ¶ Più 'l cielo offese d'empio
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1527
com'oggi di te 'l mondo si spoglia! ¶ E
49
1527
n'avvinci il core! ¶ L'un mentre 'l tolto
50
1527
core! ¶ L'un mentre 'l tolto onore ¶ Di racquistar
51
1527
muove ingiuste offese, ¶ E l'altro, mentre regna ¶ Contra
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1527
altro, mentre regna ¶ Contra 'l dever, la patria e
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1527
gli è ver che 'l ciel con dritta lance
54
1527
con dritta lance ¶ Porga 'l premio e la pena
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1527
il fallo uguale: ¶ Fu 'l viver d'essi un
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1527
strale; ¶ Or noi, che 'l fil fatale ¶ Serviamo intero
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1527
Bacco e Giove. ¶ Ma 'l passo ver noi muove
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1527
cari cittadin, poscia che 'l cielo ¶ N'ha combattuto
59
1527
N'ha combattuto assai, l'alma cittade ¶ D'ogni
60
1527
fusse il vostro ver l'antico Laio ¶ Mentre regnava
61
1527
mancati lor) ragione apporta ¶ L'esser del regno e
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1527
pensier, la mente e 'l core ¶ Finch'ei con
63
1527
core ¶ Finch'ei con l'opre sue, sendo preposto
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1527
o leggi, altrui no 'l mostra, ¶ Dico ch'io
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1527
quel Giove eterno ¶ Che 'l tutto vede che timor
66
1527
difendendo e noi. ¶ Ma 'l suo fratel (di Polinice
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1527
questa città, volea saziare ¶ L'empia sua voglia ingorda
68
1527
e sangue. ¶ Tale è 'l consiglio mio, né da
69
1527
Gitene or dunque dove 'l morto giace ¶ A far
70
1527
giace ¶ A far che 'l mio voler non torni
71
1527
ma spesso avviene ¶ Che 'l soverchio sperar d'assai
72
1527
d'assai guadagno ¶ Conduce l'uom ch'ei non
73
1527
a chi porti ¶ Con l'ambasciata tua pena sì
74
1527
è questa ? ¶ Messo ¶ Soglion l'avverse nuove a chi
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1527
e fuggi. ¶ Messo ¶ Io 'l dirò pure: un nuovamente
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1527
e netto e puro ¶ L'ha sotterra riposto in
77
1527
costui ? ¶ Messo ¶ Io no 'l so, ma so ben
78
1527
fera o di can l'orma si vede ¶ Che
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1527
raspando coi piè coperto l'abbia. ¶ Nacquer tra noi
80
1527
aspre e pungenti, ¶ Ché l'una guardia con minacce
81
1527
con minacce altere ¶ Riprendea l'altra, tal che fummo
82
1527
Or sappiate, signor, che 'l cor mi dice ¶ Che
83
1527
maggiore, ¶ Poi ch'imbiancando 'l pel ti scema il
84
1527
vuoi, folle, dir che 'l cielo ha cura ¶ D
85
1527
su dispiaccia ¶ Che secondo 'l fallir la pena porte
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1527
gli ornati templi ¶ Con l'immagin sacrate, e le
87
1527
mondo ¶ Mai fu che l'oro: questo le cittadi
88
1527
Alla presenza mia no 'l conducete, ¶ Non sarò sazio
89
1527
forza ¶ Manifestiate a me l'oltraggio fatto: ¶ Perché meglio
90
1527
truova o no (che 'l tutto fa la sorte
91
1527
crudelmente in prima ¶ Con l'aratro e coi buoi
92
1527
loro scampo aprir ben l'ale; ¶ Al fer leon
93
1527
fer leon non vale ¶ L'artiglio e 'l dente
94
1527
vale ¶ L'artiglio e 'l dente contr'uman disegno
95
1527
umidi pesci u' corra l'acqua o stagne, ¶ Ché
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1527
acqua o stagne, ¶ Ché l'annodata rete (avvegna l
97
1527
l'annodata rete (avvegna l'onda ¶ A noi gli
98
1527
Empian di pioggia ognor l'aria serena, ¶ E Borea
99
1527
al gielo ¶ Tempra ivi 'l cielo uguale al secol
100
1527
Dei, la patria, e l'alma fede, ¶ E quanto
101
1527
terra ¶ Ch'era disopra 'l corpo, e quell'umore
102
1527
non porte il vento ¶ L'odor del morto, e
103
1527
alquanto, e poi che 'l sole ¶ Fu nel mezzo
104
1527
mondo, e 'n su 'l più bel del giorno
105
1527
ch'appena ciascun chiudendo 'l volto ¶ Potea l'aspro
106
1527
chiudendo 'l volto ¶ Potea l'aspro furor dagli occhi
107
1527
torre. ¶ Ma poi che l'aria e 'l ciel
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1527
che l'aria e 'l ciel nel primo stato
109
1527
guerra ¶ Pregava a chi l'avea condotto a tale
110
1527
negava, ¶ E congiunto trovai l'assenzio e 'l mele
111
1527
trovai l'assenzio e 'l mele, ¶ Però che 'l
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1527
l mele, ¶ Però che 'l purgar noi da doglia
113
1527
men dura viene ¶ Che 'l sentirsi vicin l'estremo
114
1527
Che 'l sentirsi vicin l'estremo giorno. ¶ Creonte ¶ Com
115
1527
ei disse, o neghi 'l vero ? ¶ Antigone ¶ Confesso sì
116
1527
tu d'oprar contra 'l mio bando ? ¶ Antigone ¶ Sapevo
117
1527
non si può saper l'età di quelle, ¶ Sì
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1527
morte doglia, ¶ Ma se 'l fratel, che d'un
119
1527
si mostra in costei l'alta durezza ¶ Del duro
120
1527
e sempre avviene ¶ Che 'l ferro quant'ha più
121
1527
picciol freno ¶ Da mezzo 'l corso suo rivolto indietro
122
1527
se senza pena oggi 'l mio impero ¶ Lasso calcar
123
1527
Di seppellir colui desse 'l consiglio. ¶ Chiamala fuor, che
124
1527
sola ? ¶ Antigone ¶ Ogni altro 'l vede ancor, ma teme
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1527
teme e tace. ¶ Creonte ¶ L'ardir più di costor
126
1527
t'è vergogna ? ¶ Antigone ¶ L'onorare i fratei non
127
1527
due fratelli insieme ? ¶ Creonte ¶ L'un nimico alla patria
128
1527
nimico alla patria, e l'altro amico. ¶ Antigone ¶ Pur
129
1527
Non con equale onor l'ingiusto e 'l giusto
130
1527
onor l'ingiusto e 'l giusto. ¶ Antigone ¶ Che viltade
131
1527
inferno, ¶ Ché qui non l'amerai sotto 'l mio
132
1527
non l'amerai sotto 'l mio impero. ¶ Coro ¶ Ecco
133
1527
Ismene qua fuor che 'l volto bagna ¶ Per la
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1527
oscura ¶ Le guance e 'l bel colore ¶ Macchion di
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1527
O vipera crudel, che 'l proprio albergo ¶ Ascosamente ognor
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1527
ancor io; ¶ E seppi 'l tutto, e fui presente
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1527
affanni. ¶ Antigone ¶ Plutone e 'l mio fratel mi scorsen
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1527
Il morir teco e l'onorar quel morto. ¶ Antigone
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1527
mia la morte e l'opra. ¶ Ismene ¶ E senza
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1527
In salvar te, perché 'l tuo scampo bramo. ¶ Ismene
141
1527
i morti stanno. ¶ Creonte ¶ L'una di queste due
142
1527
conosco stolta ¶ Novellamente, e l'altra il dì che
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1527
ella morrà ? Dio no 'l consenta. ¶ Creonte ¶ Certo ch
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1527
suole atra tempesta ¶ Che 'l mar d'intorno turba
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1527
intorno turba, ¶ Cagion che l'onda e 'l ciel
146
1527
che l'onda e 'l ciel si duole e
147
1527
i liti, e conturba ¶ L'arene, i pesci ancide
148
1527
Un re di Giove l'ira, ¶ Forz'è che
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1527
suo duolo. ¶ Ecco, quando 'l ciel volse ¶ Della sua
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1527
piena, ¶ Né corso è l'anno appena, ¶ Ch'i
151
1527
irati insieme ¶ Si dier l'un l'altro morte
152
1527
Si dier l'un l'altro morte; ¶ Or con
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1527
gira oggi il sole ¶ L'ultimo giorno a quest
154
1527
Ma a quel che l'infinita ¶ Possanza in alto
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1527
né ingegno vale, ¶ Ché 'l ben fa parer male
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1527
Gli è danno, e 'l suo sperar torna fallace
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1527
e duro: ¶ Fa' che 'l sepolcro oscuro ¶ In questa
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1527
e dolore. ¶ Ecco qua 'l figlio vostro Emon che
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1527
sua sposa. ¶ Creonte ¶ Tosto 'l saprò: sei tu venuto
160
1527
son vostro, e sempre 'l buon sentiero ¶ Seguirò che
161
1527
si conviene, e tutto 'l mondo ¶ Meno stimar che
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1527
dimorar la notte e 'l giorno: ¶ Qual maggior piaga
163
1527
Qual maggior piaga che 'l malvagio amico ? ¶ Ma sì
164
1527
minacce, ¶ Ch'io pur l'anciderò, Giove pregando ¶ Che
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1527
il ben, di sé l'onore. ¶ Nessuno error più
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1527
del principe suo servar l'impero ¶ Reca vittoria, onor
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1527
onor, salute, e pace. ¶ L'ubidienza adunque a quel
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1527
pur vergogna troppa fora ¶ L'esser chiamati noi di
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1527
donna servi. ¶ Coro ¶ Se 'l vecchio senno dai lunghi
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1527
ognor dentro mi mostre ¶ L'impia sentenzia vostra iniqua
171
1527
città pianger si sente ¶ L'acerbo fin di questa
172
1527
di questa giovinetta ¶ Sfogando l'ira sua con queste
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1527
dei bramosi cani, ¶ Ma l'onorasse, e desse ampio
174
1527
sempre e 'n tutto 'l mondo ¶ Dignissima d'onor
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1527
qual gloria maggior può 'l figlio avere ¶ Che glorioso
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1527
Del tutto vane poi l'altrui credenze. ¶ Colui che
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1527
salvi i suoi rami ¶ L'arbor che cede al
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1527
chi vuol contrastar con l'onde irate ¶ Si svelle
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1527
Coro ¶ Non vi sia l'imparar da questo a
180
1527
tu da lui, ché l'uno e altro è
181
1527
Torto questo saria, che l'età sola ¶ Non si
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1527
si dee riguardar, ma l'opre ancora. ¶ Creonte ¶ L
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1527
l'opre ancora. ¶ Creonte ¶ L'onorar donna ingiusta è
184
1527
Creonte ¶ Or non fu 'l suo fallir di pena
185
1527
Creonte ¶ Non è giusto 'l servar dritto 'l mio
186
1527
giusto 'l servar dritto 'l mio impero ? ¶ Emone ¶ Ma
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1527
Coro ¶ Volete voi che l'una e l'altra
188
1527
che l'una e l'altra mora ? ¶ Creonte ¶ Chi
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1527
puote oggi, il cielo, ¶ L'aria, la terra, il
190
1527
tuo ardente foco; ¶ Né 'l centro a te s
191
1527
solo ¶ Dell'uno e l'altro polo? ¶ Oh qual
192
1527
regno, ¶ Gli amici, e l'altre care ¶ Cose nel
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1527
Chi a morte pur l'invia. ¶ Or che sì
194
1527
lunga etade ¶ N'ha 'l cor purgato e scarco
195
1527
strade ¶ Di cui sovente 'l varco ¶ Destro smarri' pur
196
1527
sua spene ! ¶ Chi terrà 'l pianto mai che chiuder
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1527
mai che chiuder veggia ¶ L'angelica figura ¶ Da questa
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1527
vostra Antigone che muove ¶ L'estremo passo, e mira
199
1527
prendo in nuovo sposo ¶ L'inferno a cui sarò
200
1527
i lunghi affanni, ¶ E l'infelice sorte ¶ Del mio
201
1527
cominciò in prima ¶ Sopra 'l nostro terren l'alta
202
1527
Sopra 'l nostro terren l'alta ruina, ¶ Ch'ancor
203
1527
Giacer la madre e 'l figlio! ¶ O scelerato letto
204
1527
ohimè, quella pietade ¶ Che 'l cor di te mi
205
1527
Coro ¶ Giusta pietade è l'onorare i morti, ¶ Ma
206
1527
un suo signore; ¶ Ma l'alta aspra durezza ¶ Innata
207
1527
aspra durezza ¶ Innata entro 'l tuo cor t'indusse
208
1527
Senza pietà trovar, senza 'l mio sposo, ¶ Per sì
209
1527
passo estremo. ¶ Ohimè, che 'l sacro lume ¶ Di questo
210
1527
mai la notte e 'l giorno. ¶ Menatela oramai là
211
1527
fur senza fine; e l'ultim'io, ¶ Lassa, sarò
212
1527
un mio figlio, o 'l mio diletto sposo, ¶ Non
213
1527
nascer potea, ¶ Ma morti l'uno e l'altro
214
1527
morti l'uno e l'altro mio parente ¶ Non
215
1527
disposi. ¶ Or questo è 'l fallo che Creonte dice
216
1527
dilecto; ¶ Onde or che 'l caro giorno era vicino
217
1527
trovar che quei che l'altre fanno, ¶ Ma d
218
1527
la pena mia su 'l ciel gradisce, ¶ Comportiam pazienti
219
1527
giusti danni; ¶ E se 'l fallo è d'altrui
220
1527
ch'ora, ¶ Lassa, contra 'l dever mi sta davanti
221
1527
gli spirti interi, ¶ E l'alma è scarca e
222
1527
Ben veggio omai che 'l tardar vostro fia ¶ Cagione
223
1527
Gli altrui regni occupar, l'altrui pendici, ¶ E mentre
224
1527
e 'n guerra, e 'l ciel gli serba ¶ Nel
225
1527
morte ¶ Sciocco bramando, invan l'alma tormenta, ¶ E se
226
1527
sogno et ombra, ¶ Ma 'l van desio gli adombra
227
1527
gli adombra ¶ Cosa che 'l miser cor pasce e
228
1527
pace ¶ Perdut'aviam che 'l viver fea giocondo. ¶ Ma
229
1527
fea giocondo. ¶ Ma se 'l misero mondo ¶ Volesse ben
230
1527
dolersi: il pregio e l'oro e i regni
231
1527
penitenza pregni ¶ Felice chiama l'altrui basso stato, ¶ Che
232
1527
bisogno. ¶ Creonte ¶ Ohimè che 'l tuo parlar mi dà
233
1527
soglio; ¶ Send'io così, l'orecchie mi percuote ¶ Voce
234
1527
Poscia coi becchi e l'unghie insanguinate ¶ L'un
235
1527
e l'unghie insanguinate ¶ L'un ver l'altro
236
1527
insanguinate ¶ L'un ver l'altro movea battaglia acerba
237
1527
la fiamma, anzi sommerso 'l fuoco ¶ Dal cener non
238
1527
mostrò mai luce aperta; ¶ L'ostia sempre più cruda
239
1527
figliuolo, e sappia che 'l peccare ¶ A ciaschedun mortal
240
1527
e crede a chi l'emenda, ¶ Ma l'esser
241
1527
chi l'emenda, ¶ Ma l'esser duro accresce sempre
242
1527
e gran guadagno ¶ È l'imparar da chi t
243
1527
da chi t'insegna 'l bene. ¶ Creonte ¶ Voi tutti
244
1527
s'io vedessi ben l'augel di Giove ¶ Macchiar
245
1527
opre ingiuste. ¶ Tiresi ¶ Chi 'l vide mai di me
246
1527
mai di me, chi 'l pensò mai? ¶ Creonte ¶ Non
247
1527
Non bisogna cercar chi 'l vide, o seppe. ¶ Tiresia
248
1527
buon consiglio! ¶ Creonte ¶ Quanto l'essere stolto è maggior
249
1527
dir bugiardo? ¶ Creonte ¶ Sempre l'uom ch'indivina ama
250
1527
uom ch'indivina ama l'argento. ¶ Tiresia ¶ E gl
251
1527
gl'ingiusti guadagni ama 'l tiranno. ¶ Creonte ¶ Sai tu
252
1527
Creonte ¶ Di' pur, che 'l premio più che 'l
253
1527
l premio più che 'l ver ti spinge. ¶ Tiresia
254
1527
Part'ei ch'ora 'l mio dir risguardi a
255
1527
lo dirò: sappia che 'l sole ¶ Non dee da
256
1527
di donne ¶ Risonar sentirai l'afflitte case. ¶ Vedrai farsi
257
1527
spingo ¶ Venenose saette entro 'l tuo core, ¶ Di cui
258
1527
restando solo) ¶ Disfoghi or l'ira, e per suo
259
1527
giorno che le chiome 'l pelo ¶ Ch'inghirlanda la
260
1527
Ma dura cosa è 'l darsi vinto altrui, ¶ E
261
1527
darsi vinto altrui, ¶ E 'l contrastar quando 'l periglio
262
1527
E 'l contrastar quando 'l periglio è sopra ¶ È
263
1527
vendetta ¶ Dal ciel dopo 'l fallir veloce viene. ¶ Creonte
264
1527
Gitene tutti là verso 'l sepolcro, ¶ Che da poi
265
1527
Che da poi che 'l pensier cangiar conviene ¶ Io
266
1527
sdegni ¶ Non devrien sormontar l'antiche leggi. ¶ Coro ¶ O
267
1527
fondo ¶ Sì com'è 'l tuo voler s'innalza
268
1527
arme il pregio e 'l suono, ¶ Ch'or son
269
1527
mare, ¶ Che mille volte 'l dì si fugge e
270
1527
le piante, ¶ Tant'è 'l voler e 'l disvoler
271
1527
è 'l voler e 'l disvoler tuo breve: ¶ L
272
1527
l disvoler tuo breve: ¶ L'uom ch'i tuoi
273
1527
Ahi lasso, ch'allungai l'aspra partita ¶ A tempo
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tempo sì noioso ¶ Che 'l viver n'è gravoso
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vita al fine, e 'l dì loda la sera
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Dall'inimiche man, preso l'impero, ¶ E vivea coi
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privo. ¶ Quel che perde 'l contento, perde 'l tutto
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perde 'l contento, perde 'l tutto. ¶ Sia colmo un
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e regni, ¶ Che se 'l contento manca, ogni altra
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ombre e fumi, ¶ Ché 'l diletto medesmo indi ne
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padre. ¶ Coro ¶ Pur conoscesti 'l ver, santo profeta. ¶ Nunzio
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scende, ¶ O per piangere 'l figlio, o forse a
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cittadin, che ragionar fu 'l vostro ¶ Ch'udiva mentr
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che per uscir moveva 'l piede ¶ L'orecchie mi
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uscir moveva 'l piede ¶ L'orecchie mi percosse un
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dite, vi prego, ¶ Che 'l narrerete a chi per
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nell'avverse cose avvezza l'alma. ¶ Nunzio ¶ Il tutto
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vostro sposo ¶ Là verso 'l pian dove morto giacea
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giacea ¶ Lacero e guasto 'l miser Polinice, ¶ E giunti
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in ver noi posasser l'ira, ¶ Tutto 'l purgammo
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posasser l'ira, ¶ Tutto 'l purgammo, e sopra frondi
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prendo. ¶ Ahi lasso me, l'orecchie e 'l cor
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me, l'orecchie e 'l cor mi fere ¶ La
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ratti e tosto aprite 'l sasso ¶ Del fer sepolcro
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ben guardate ¶ S'è 'l ver ch'io senta
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io senta Emone, o 'l falso estimo. ¶ Noi presti
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gran legno ¶ Che sostiene 'l sepolcro, alta e sospesa
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ricco cinto avea, che 'l primo giorno ¶ Le diè
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primo giorno ¶ Le diè 'l suo caro sposo e
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piei la parte estrema: ¶ L'inferno maladisse ch'il
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Furato avea, la morte, l'impio padre, ¶ La Fortuna
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figlio ¶ Poste subito giù l'ire e gli sdegni
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hai la conoscenza e 'l senno? ¶ Vienne a me
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gli occhi torti ¶ Risguardò 'l padre; e poi senz
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il giovin figlio, ¶ E l'infelice nozze nell'inferno
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Che debbian noi pensar? l'alta regina ¶ Senz'altra
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se n'andrà piangendo 'l figlio ¶ Con le sue
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le sue serve e l'altre sue compagne: ¶ Ella
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posso ¶ Che soverchio dolor l'induca a morte. ¶ Coro
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Sempr'è più greve 'l duol quand'altri 'l
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l duol quand'altri 'l preme, ¶ Che quel che
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porta. ¶ Coro ¶ Ecco qua 'l nostro re, che vien
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proprio suo, non già l'altrui difetto. ¶ Creonte ¶ O
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acerba ¶ Spento in su 'l bel fiorir degli anni
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come or conoscete indarno 'l vero! ¶ Creonte ¶ Lasso me
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serbi ancora? ¶ Lasso, che 'l caro figlio ho morto
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empié lo smalto e 'l letto, ¶ Prima piangendo la
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il cielo ¶ Pregò che l'ira sua volgesse in
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sola cagion ch'uccise 'l figlio. ¶ Creonte ¶ Ohimè, ohimè
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tal la donna e 'l figlio, ¶ Stolto invan si
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rechi al mio dolor l'ultimo giorno; ¶ Venga venga
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veggia. ¶ Servo ¶ Lasciate ire 'l futuro, ch'al ciel
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vorrei. ¶ Servo ¶ Vano è 'l pregar, perciò che ferma
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ogni altro beato è l'uom ch'è saggio