Pietro Metastasio, Ciro riconosciuto, 1736

in Persia e ritenendo l'altra appresso di sé

degli armenti reali, perché l'esponesse in un bosco

opportuna occasione di tentar l'animo suo; e rispose

questa dimezzata confessione accreditava l'impostura. Sdegnossi Astiage, ed

Sentì trafiggersi il cuore l'infelice Arpago nella perdita

assicurarsi il trono con l'oppressione del creduto nipote

opprimere il tiranno con l'acclamazione del vero Ciro

Ciro, in abito pastorale. ¶ L'azione si rappresenta in

viene? ¶ ARPAL. ¶ Eh! principessa, ¶ L'ore corron più lente

Ciro all'arrivo è l'ora istessa ¶ Del sacrifizio

Vide nascer da te l'arbor che tutta ¶ L

l'arbor che tutta ¶ L'Asia copria: n'ebbe

un sogno il re l'invia. ¶ Né gli bastò

è sogno ¶ Che ormai l'ottava messe ¶ Due volte

il mio Ciro. Oggi l'attendo, ¶ E mi speri

MAND. ¶ Ascolta. ¶ Esattamente osserva ¶ L'aria, la voce, i

MAND. ¶ Vedrò lo sposo? ¶ L'unico, il primo oggetto

Par che di giubilo ¶ L'alma deliri, ¶ Par che

cor; soffriste assai. ¶ Già l'idea del giusto scempio

ver tu sei. ¶ CIRO ¶ L'arcano ¶ Meglio mi spiega

mi spiega; io non l'intendo. ¶ MITR. ¶ Ascolta. ¶ Sognò

Alceo serbo, ed espongo ¶ L'estinto in vece tua

che dal grido ¶ Nascesse l'impostor, vi fu l

l'impostor, vi fu l'audace ¶ Che il tuo

lui munirti. Al fin l'impresa ¶ Oggi è matura

Questi fra poco ¶ Verrà: l'altra già venne. ¶ CIRO

finto Ciro, e giova ¶ L'inganno lor; che se

Va prima al tempio; ¶ L'assistenza de' numi ¶ Devoto

miei: gli emenderò. Cominci ¶ L'emenda mia dall'ubbidirti

MITR. ¶ (A che vien l'inumano? ¶ O già vide

vide Cambise, o sa l'arcano). ¶ AST. ¶ Chi è

Sciti è giunto, e l'ora attende ¶ Al venir

non senta il cor ¶ L'usato affanno. ¶ Languidi gli

Aita! ¶ CAMB. ¶ Ei vide ¶ L'acciaro balenar. (vuol celarsi

Io son... Venni... ¶ MAND. ¶ L'iniquo ¶ Con quel ferro

Non fuggirai però. Già l'ora estrema ¶ Hai vicina

carcere più orrendo ¶ Strascinate l'infido: ¶ Là parlerai. ¶ CAMB

leggiadra ninfa ¶ Presa rapir. L'atto villano, il volto

ferito compagno. Io non l'ascolto, ¶ Per seguir lei

Dal mio tacer, snuda l'acciaro e corre ¶ Superbo

io, disarmato, ¶ Non aspetto l'incontro; a lui m

altra il fiume e l'inimico a fronte. ¶ MAND

Gli striscia il crin l'inutil colpo, e passa

braccia; al suolo ¶ Abbandona l'acciar; rotando in giro

caso atroce? ¶ MAND. ¶ Or l'ascoltai. ¶ CIRO ¶ (Numi! alla

le sventure ¶ Van su l'ale de' venti. Ammiro

MAND. ¶ Come! Ciro è l'ucciso! Ah, scellerato! (volgendosi

non m'affligga? E l'uccisor del figlio ¶ Così

vero ¶ Nol conosce e l'uccide; e il colpo

Mora dunque, ed Alceo. L'estinto Ciro ¶ Il pretesto

timor la crudeltà, che l'una ¶ Nell'altro si

altro si trasforma, e l'un dell'altra ¶ È

ARP. ¶ (Falso dolor! Con l'arte ¶ L'arte deluderò

dolor! Con l'arte ¶ L'arte deluderò). ¶ AST. ¶ Né

ARP. ¶ È ver; ma l'apparenza inganna. ¶ CIRO ¶ Dimmi

ARPAL. ¶ Se nol salvi, ¶ L'umanitade offendi. ¶ Ah! della

Bella chi vide mai ¶ L'immagine di un cor

istrusse. ¶ ARP. ¶ Ancor compita ¶ L'opra non è. Sul

dell'opra ¶ Tremar convien. L'esser vicini al lido

Si vuol che sia ¶ L'ucciso un impostore, e

figlio ¶ Quel pastor che l'uccise. ¶ CAMB. ¶ Oh dèi

te presente. E chi l'arcano ¶ Ti svelò? ¶ MAND

mi trovai ¶ Dove Astiage l'impose: io l'ascoltai

Astiage l'impose: io l'ascoltai. ¶ MAND. ¶ Quando? a

figlio Alceo fu che l'uccise. ¶ MAND. ¶ Misera me

In solitaria parte, avrà l'indegno ¶ Troppe difese. Ove

è il sito. Ivi l'attendi: ¶ Passerà: quel sentiero

Ravvisarlo saprai? ¶ CAMB. ¶ Sì, l'ho presente: ¶ Parmi vederlo

stragi funeste, ¶ Va scorrendo l'armene foreste ¶ Fiera tigre

Già corre all'esca ¶ L'ingannator). Meco venir sarebbe

scordo di me. Mora l'indegno! ¶ Se ne affligga

ARPAL. ¶ Principessa, ah! perdona ¶ L'impazienze mie. D'Alceo

Son d'Amor sì l'arti infide, ¶ Che ben

di fedeltà. Non istancarti ¶ L'istoria a raccontarmi: a

In me, lo sai, ¶ L'esser pastore è scelta

qual segno ¶ Può simular l'indegno!) ¶ MITR. ¶ Un tal

dell'alme grandi ¶ Son l'opre lor. Chi giunse

so perché; so chi l'uccise, e voglio ¶ E

traditore; io fui che l'empio ¶ A trovar chi

empio ¶ A trovar chi l'uccida ¶ Ingannato mandai. ¶ MITR

è il loco, ¶ Chi l'attende è Cambise. ¶ MITR

sen. ¶ MAND. ¶ Scaltra è l'offerta, ¶ Ma non ti

credi, ¶ Diventi, o principessa, ¶ L'orror, l'odio del

o principessa, ¶ L'orror, l'odio del mondo e

A quale eccesso arriva ¶ L'arte di simular! Prestansi

agli dèi! Deh! me l'addita: è tempo ¶ Che

Contro chi? ¶ MAND. ¶ Contro l'infame ¶ Uccisor del mio

Ciro è in Alceo; ¶ L'educò Mitridate; io gliel

Mitridate; io gliel recai; ¶ L'ucciso è un impostor

MAND. ¶ Ah! va, ché l'uccide il padre istesso

suo; veggo di Ciro ¶ L'ombra squallida e mesta

son morta. È fatto ¶ L'orrido colpo: ha nella

nella destra ancora ¶ Nudo l'acciar... Chi mi soccorre

al fonte ¶ Fin or l'attesi, e mai non

è del figlio mio ¶ L'omicida costui?) ¶ CIRO ¶ (Stelle

Ove son mai? ¶ Fra l'ombre o fra' viventi

Trivia al fonte ¶ Tu l'attendevi pur. ¶ CAMB. ¶ No

dice ¶ Dell'istoria felice ¶ L'ordin qual sia? Chi

e guardie. ¶ ARP. ¶ Partì: l'empio è nel laccio

e di consorte ¶ Tutta l'alma intenerir. (parte) ¶ SCENA

seguir. Te d'Arpago l'avviso ¶ Ritrovi in questo

del mio destino. ¶ Benché l'augel s'asconda ¶ Dal

serpe insidiator, ¶ Trema fra l'ombre ancor ¶ Del nido

e sia più chiaro ¶ L'altro almen che verrà

sveller dall'opra; altri l'amico ¶ Va dal sonno

sonno a destar. Riman l'aratro ¶ Qui nel solco

nel solco imperfetto; ivi l'armento ¶ Resta senza pastor

accordi ¶ Il debito e l'amore, ¶ La ragione, il

con séguito; alfine tutti, l'un dopo l'altro

tutti, l'un dopo l'altro. ¶ CORO ¶ Le tue

fidarti. I torti oblia ¶ L'offensor, non l'offeso

oblia ¶ L'offensor, non l'offeso. ¶ AST. ¶ Ah, indegno

io! ¶ ARP. ¶ Popoli, ardir! L'esempio mio seguite: ¶ Si

mio seguite: ¶ Si opprima l'oppressor. ¶ CIRO ¶ Popoli, udite

lui ¶ Un parricidio, e l'imitate. Ei forse ¶ Tentollo

forse ¶ Tentollo sol, voi l'eseguite. Un dritto, ¶ Che

La maestà. Questo è l'amor? son questi ¶ Gli

A terra, a terra ¶ L'armi sediziose. Io vi

in ogni destra ¶ Veggo l'aste tremar; leggo il

fé. Se a cancellar l'orrore ¶ D'attentato sì

i tuoi torti e l'odio mio? ¶ Ed io

i più chiari ¶ Segna l'occhio sagace; e poi

i pregi suoi ravvisa: ¶ L'astro che lei rischiara