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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Ada Negri, Il dono, 1936

concordanze di «l»

nautoretestoannoconcordanza
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1936
materne, di campane. È l'Ave ¶ Maria: da San
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forse ¶ non ridestarsi: lungo l'acque cieche ¶ dell'immemore
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sai): fa ch'io l'accetti ¶ come una prova
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con Te, come se l'ultimo ¶ della mia vita
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diversa, ¶ prima di render l'anima? Perché ¶ fra il
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la tua legge. E l'improvvisa ¶ pace che imbianca
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tuoi occhi. ¶ Se pur l'ultimo fosse di tua
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fosse di tua vita, ¶ – l'ultimo, donna – sii contenta
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1936
del tempo e con l'amor che il tempo
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da te. Sta limpido l'autunno ¶ sul riposo dell
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1936
le dorate noci ¶ chiaman l'abbacchio, e fuor del
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1936
vite, la caduca ¶ e l'eterna, per te libera
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guardo ¶ morire. Un dopo l'altro si distaccano ¶ i
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intatti: immacolati: ¶ un presso l'altro con un tocco
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sua gonna ¶ stringea con l'altra), non mi disse
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passo accelerai, né feci ¶ l'atto di carità, né
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ma vasto sí, che l'ombra ¶ se n'intride
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metri di terra ¶ fra l'abside del tempio di
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in vasi ¶ di coccio. L'oleandro ¶ rosa s'abbraccia
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ed al vermiglio, ¶ e l'amaranto delle cinerarie ¶ all
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Dolce dev'esser qui l'ultimo raggio ¶ del sole
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in fiore, molta ¶ fu l'allegrezza: come dell'arrivo
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non dura, amici, ¶ tutta l'annata il fior della
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1936
sue foglie, rise; e l'aria fu ¶ tutta uno
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1936
i fiori, ¶ inerte sotto l'odorosa pioggia ¶ sino al
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1936
come un aratro abbandonato. L'arco ¶ dell'orizzonte apparirà
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dolcezza ¶ puoi darmi. Basta ¶ l'ombra d'un bacio
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bacio alla memoria, basta ¶ l'ombra d'un'ala
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ho il cuore, ¶ me l'avventano su verso le
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novembre, ¶ (chi ci rubò l'estate senza notti?) ¶ ma
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gioia ¶ o dolore è l'amplesso che l'avvolge
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è l'amplesso che l'avvolge. ¶ Vorrei, pioggia d
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sin nelle fibre ¶ che l'uniscono al ramo, e
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plachi. ¶ So che annunci l'inverno: che fra breve
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il tristo crollo offese ¶ l'innocenza del giorno. Oro
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immensità d'azzurro ¶ sopra l'albero morto, e sopra
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mi tornò nella memoria ¶ l'uomo. Quello. Da tanti
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monti. ¶ Bianche nei cieli l'errabonde nuvole, ¶ nere sui
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nuvole, ¶ nere sui monti l'ombre. ¶ Erra il mio
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non può: ché verso l'alto ¶ lo chiama il
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nube che ardi. Sei l'anima mia ¶ ancor sommersa
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un'altra luna entro l'immote ¶ acque del lago
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questo il luogo ¶ dove l'anima è giunta al
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estremo. Giú pei fianchi l'ombra ¶ già avvolge il
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solitudini immense ove soccombe ¶ l'anima che non sappia
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volto ¶ riverso sta contro l'intento cielo, ¶ con la
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amor di patria, e l'ombra ¶ fiera del sacrifizio
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vetta a splender torni ¶ l'immacolato viso. ¶ IL CAMPANACCIO
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e prati, ondanti ¶ verso l'oscuro limite dei boschi
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nel paese antico; ¶ e l'ultimo dei molti che
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gelido il volto sotto l'ala ¶ nera del feltro
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la conosco; e nemmen l'odi, il mio ¶ passo
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sensi; e sí ribelle ¶ l'ultimo sogno a scomparir
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silenzio armi di fede ¶ l'anima, per andar sino
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voce ¶ tua sorge su l'altre a zampillo, fontana
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olmi già lunghe ¶ son l'ombre. Esalano i campi
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gli orti ¶ di rose. L'umile gente che tu
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che m'illusi ¶ dentro l'anima tua fissar l
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l'anima tua fissar l'impronta ¶ di me stessa
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nella mia mano: sempre l'inquïeta ¶ adolescente che già
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il mio sangue, io l'accoglievo ¶ nelle viscere mie
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anello si rannoda ¶ fra l'ombre del passato la
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nero. ¶ Vive eravamo entro l'inconscie forze ¶ di colei
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il domani ¶ succedersi vedrà, l'una dall'altra ¶ generate
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volge un fiume ¶ con l'onde sue sempre le
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e perenne, al mare. ¶ L'ANELLO D'ACCIAIO ¶ XVIII
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non temuta povertà. Con l'oro ¶ l'ottenne delle
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povertà. Con l'oro ¶ l'ottenne delle fedi che
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santa del focolare: per l'anello ¶ d'acciaio offerto
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mattutina. ¶ DELIA ¶ PREGHIERA PER L'AGONIA ¶ Ti supplico, Signore
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è dura a sprigionar l'anima; ed io ¶ nulla
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acqueta ¶ il conflitto fra l'anima che anela ¶ di
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pietà di lei: che l'agonia ¶ sia come un
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moti del cuore, e l'innocente ¶ maestà della fronte
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che chi un giorno l'udí piú non la
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nella nostra miseria che l'invoca. ¶ Vivente è Delia
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nelle notti di maggio ¶ l'usignolo incantar giardini e
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e disperata abbrividire ¶ sentirò l'ombra, ed il mio
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usignolo, sorella, io non l'udrò ¶ mai piú. ¶ LE
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farfalle color cielo, e l'aria ¶ ch'io respiravo
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seghettar di grilli ¶ tra l'erbe – e il cielo
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faticoso ¶ giorno affrontavi, con l'estenuante ¶ sforzo d'essere
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e dal letto ove l'ossa t'eran spine
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era. ¶ Dentro mi sta l'immagine ¶ miseranda e divina
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croce, era già pronta ¶ l'offerta, detta la parola
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e il cuore, ¶ mentre l'accoglie, già le disse
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già le disse addio. ¶ L'ECO ¶ S'io dovessi
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giunge a me, ferendo l'ombra: quanti ¶ che non
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travaglio offre alla vita: ¶ l'uguale estremo rantolo s
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1936
ad amor sí vasto ¶ l'anima è pronta, perché
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1936
e quelle ¶ anime, forse, l'anima ed il volto
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1936
divino Volto ¶ specchiar potrò l'anima mia: sentirla ¶ calma
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farai, nell'ora ¶ che l'estrema agonia t'avrà
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1936
tuoi morti. ¶ Non troverai l'anime de' tuoi morti
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1936
viso; ed esse e l'altre e l'altre
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e l'altre e l'altre ¶ tacitamente volitanti a
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io credetti ¶ fosse per l'uomo, o l'opera
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per l'uomo, o l'opera, o la patria
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sapendo ¶ d'amarti; e l'ineffabile certezza ¶ che tutto
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il poco pane e l'acqua pura ¶ della mia