Marco Missiroli, Atti osceni in luogo privato, 2015

tra me e Lorenzo, l’Assunta sobbalzava, insieme ululavamo

Camus: dov’era finito l’impeto dello Straniero? E

impeto dello Straniero? E l’etica della difesa? Consisteva

degli umani, delle cose, l’accoglienza delle donne: l

l’accoglienza delle donne: l’Assunta, Lorenzo, Palmiro Togliatti

spuntato, la tirai fuori l’ultimo giorno di settembre

di mio padre: per l’imbrunire, per le giacche

cose cominciano, cher Libero. L’odore dei quaderni, i

e le speculazioni edilizie l’avevano scalfita nei distintivi

aver stappato la mia, l’appoggiai a terra e

il letto. Cura per l’insonnia, siero delle illusioni

sera stessa scoprii che l’osteria, un buco con

espulsione dei tre cristi. L’amica di mamma aveva

Márquez e Fernando Pessoa. L’unica assonanza con me

Riempivo boccali e guardavo l’umanità che avevo sfiorato

Bevevano molto, parlavano niente. L’osteria era un luogo

si rifocillavano e Giorgio l’esempio di chi aveva

anatre del Naviglio. Come l’Holden di Salinger, disse

vedeva la malinconia invadermi. L’ottavo giorno provai a

passava in osteria per l’aperitivo, un cestino di

aglio, arancione la peperonata. L’osteria non aveva mai

Palmiro Togliatti, sempre con l’Assunta che sgasava già

ero milanese avevo schivato l’invito dei loro genitori

dei loro genitori e l’appuntamento con la fidanzata

invisibile e volevo esserlo. L’unica eccezione erano Marika

Giorgio ci pensò su. – L’avventura, Libero. Quella è

quell’uomo ruvido pronunciò: L’avventura. La mia cecità

pila c’era Faulkner. L’idea di aprirlo mi

in cui avevamo terminato l’impostazione della causa Burkina

anni. Quanti anni? Undici. L’amore è una brutta

futuro marito in Timberland l’aveva presa male. Fu

il puledro. Le suggerii L’amante, – Un libro per

borghese che forse copriva l’insospettabilità. L’idea di

forse copriva l’insospettabilità. L’idea di tirargliela fuori

solite scartoffie, c’erano l’impermeabile Burberry buttato alla

precedeva i Morti, Leoni l’aveva lasciato di ferie

sua postazione. Quando sollevai l’impermeabile vidi che sul

decennio successivo, da lassù l’archivio era un magazzino

impilate contro il muro. L’odore di polvere raschiava

scala e mi avvicinai. L’aprii appena. Frida era

Prima della ristrutturazione, Frida l’aveva usato come ufficio

e dei cuscini orientali. L’amante della Duras era

la stessa protezione che l’Alloggio segreto aveva dato

fa sentire così? ¶ – È l’unico libro che mi

polvere e sorridevo per l’altezza, stare in cima

era il nostro groviglio, l’ordine una questione di

aveva tra le mani L’amante. Disse che quella

Disse che quella storia l’aveva sconvolta. Dov’era

quasi subito e facemmo l’ultima falcata fino al

nostri angoli e facemmo l’amore sulla poltrona di

terrore di perdersi. E l’illusione di essersi ritrovati

una novità per me: l’avevano chiamata da Milano

litigammo a San Francisco. L’America gioca brutti scherzi

ricordò Camus, o almeno l’effetto che fece su

geometrie regali e senza l’incanto della nostalgia. Mi

via e aspettai. Arrivò l’intera famiglia di Lunette

mi guardò dalla fotografia, l’espressione sognante. Gli raccontai

Il mio amico non l’aveva presa bene, continuò

pomeriggio terso, e mentre l’aereo prendeva quota e

che ci aveva affittato l’appartamento quando vivevamo in

volevo sentire: ¶ Marie mia, ¶ l’inchiostro che ti arriverà

e quale a come l’avevo lasciata, ha il

il pianto e liberare l’organismo. Disse così: Devi

Disse così: Devi liberare l’organismo prima che si

ci sarebbe dovuta essere l’incredulità per il trauma

per il trauma. Io l’avevo saltata a piè

e mamma mi confermò l’intuito di Monsieur Marsell

Anna lo completava, me l’avrebbe fatta conoscere quando

trapasso. Sapevi che Faulkner l’ha scritto in tre

che ballava il cancan. L’avevo tradotta in italiano

tradotta in italiano e l’avevo riportata sul quaderno

dei miei comandamenti e l’ubbidienza ai suoi consigli

stato un solo libro: L’insostenibile leggerezza dell’essere

Marsell era in pena, l’idea che fossi solo

e un ristagno energetico. L’unico modo era trovare

sport (illusione da sempre), l’aggressività (irresolutezza da sempre

esame sostenuto alla Sorbona. L’istinto di conservazione, quel

poi in viale Toscana, l’esile tangenziale che legava

giocato a bridge con l’amica di mamma per

ed Emmanuel, Marie e l’Hôtel de Lamoignon, la

lasciato la Ville Lumière. L’insostenibile assenza di papà

insostenibile assenza di papà. L’insostenibile assenza di Lunette

il compito di rigenerare l’impeto che difende gli

per la posizione scomposta. L’aiutai. ¶ – Piacere, sono Libero

compilare un modulo. Poi l’ufficio si svuotò per

dallo studio. Tirai fuori l’unico amuleto che avevo

di mio padre. Lunette l’aveva data ad Antoine

a monosillabi tranne quando l’aiutavo con la tapparella

a posto. Mi diede l’indirizzo di un sarto

Frustare il puledro”: è l’espressione per un approccio

rapido, e impercettibile, che l’animo maschile compie per

e la città che l’ospitava: Milano. Le guglie

sollievo. Minore, discreta. Era l’occhio, prima del cuore

Lorenzo avevano intuito che l’esplosività della Ville Lumière

da recidere. Andava rieducato l’occhio, l’apertura al

Andava rieducato l’occhio, l’apertura al mondo. Andava

a tavola. Qui cominciò l’intesa tra mamma e

senza pensare al calore. L’aveva appoggiata in tavola

di Luciano Bianciardi. Poi l’accompagnò in camera mia

spiegare che quello era l’unico modo per liberare

ritorno. ¶ Allora era questo l’amore? Una prima persona

ritagliammo su di noi l’anno che venne. Ci

si soffermavano. Stavo sviluppando l’alchimia della carne che

osservava stupefatto dal bancone: l’ex illibato per antonomasia

dai laureandi, da chi l’aveva eternamente bramata. Immaginavo

possedendo. Anche mentre facevamo l’amore fingevo di essere

essere un altro, personificavo l’estasi di chi l

l’estasi di chi l’aveva conquistata al di

una divergenza di interessi l’avevamo sulla politica: lei

senso preciso di solidità. L’ultimo anno e mezzo

All’intraprendenza intellettuale aggiunsi l’incoscienza: durante gli esami

ingiustizie del film emerse l’insospettabilità. Lei era a

un eros controverso. ¶ Facevamo l’amore spesso, non quanto

un romanzo o per l’ansia legata alla tesi

cani, possibilmente una tartaruga. L’immaginazione più della realtà

della solitudine vinta con l’impeto del corpo. Glielo

la pensavo con altri. ¶ – L’eros pretende l’imprevisto

altri. ¶ – L’eros pretende l’imprevisto. Non temetelo, Grand

Grand. E non temete l’assestamento. ¶ Secondo Marie mi

e infelice, Marie Lafontaine. L’abbracciai. ¶ A un mese

dell’armadio con ancora l’etichetta Air France di

i cappuccini walking, per l’instancabile sperimentazione. Mi confidò

francese catalizzò attenzioni per l’intero tragitto. Le rivelai

muoversi nella pista minuscola. L’atmosfera si scaldò e

altri odori con cui l’America sbaragliava la Francia

gruppo di ragazzi con l’aria esotica li fissavano

biondina si divertirono per l’accerchiamento. La farfalla nera

sedere, scambiò posto con l’altro ragazzo, un tipo

prima di un amplesso. L’alcol mi isolava il

ancora, io sorrisi. Volevo l’intrigo. Andai in pista

qualcosa all’altro. Cominciava l’attraversamento del confine. Mi

sua materia più sepolta: l’assoluta brama di piacere

piacere, e di stravolgere. L’aveva dedicato a noi

che le fosse capitata, l’interruzione del mio candore

colpo sorrise. Decisi per l’irreversibile: annuii per l

l’irreversibile: annuii per l’ultima volta. Li vidi

masturbarmi, il terrore strozzò l’eccitazione e io mi

farle ammettere che lui l’aveva baciata. Come baciava

labbra, troppo sottili, come l’aveva toccata? Glielo gridai

e lei disse che l’aveva toccata come fanno

Le domandai se lui l’aveva toccata tra le

ero il brasiliano che l’aveva portata a casa

lui la meritava, e l’incredulità per esserci riuscito

liberata da New York. L’ultima sera la passammo

per uno più bieco, l’eccitazione. Il risultato erano

una nuova strategia amorosa: l’abolizione di qualsiasi strategia

Mio padre aveva esalato l’ultimo respiro sulla storia

morte, prima, e ora l’amour fou, almeno da

La farfalla nera possedeva l’arte delle labbra, non

lei a distogliersi. ¶ Infransi l’impasse continuando a leggere

mani che si inseguivano, l’italofrancese ancora vergine e

segreto. Nascimento ama nascondersi, l’aveva scritto Eraclito e

censura definitiva della maternità. ¶ – L’utero è in estinzione

la madre di Antoine l’aveva chiamata in merito

primo fra tutti Malamud, l’autore preferito di papà

la mia circoncisione. Cercavo l’oracolo di una futura

rimarginati intorno al glande, l’orlo perfetto sotto il

controllo e potenza durante l’atto. Con quell’incoraggiamento

cosa per andarmene: scelsi l’immobilità. ¶ Mi sentivo una

dura e liscia. E l’odore era acre e

perdita di se stessi. L’assoluta certezza che quello

mani all’ombelico, sfiorai l’inizio del pube, mi

mio padre era finito. ¶ L’esterno più dell’interno

solo la mano altrui. L’idea di tornare alla

ero in Lunette. ¶ Saltai l’università per correre all

andò dentro, ritornò con L’amante di Marguerite Duras

che era me stesso. L’amante mi apparve come

osava. La ragazzina e l’amante ricco eludevano i

eros: il godimento. E l’approdo all’autenticità. L

l’approdo all’autenticità. L’aveva scritto una donna

sfiorava e la sfioravo, l’attesa generava tripudio. Aspettavo

lei quanto potevo, avvistavo l’evento, quando tentavo di

amore mio, è solo l’inizio. ¶ Fu davvero l

l’inizio. ¶ Fu davvero l’inizio. E L’amante

davvero l’inizio. E L’amante fallì, andammo oltre

amante fallì, andammo oltre l’incontro dei sensi. Ero

se non avessi allineato l’anima agli ormoni. ¶ Così

giorni in cui convertii l’attesa erotica in sommossa

imbellettare per la disco, l’assistevo come autista per

la mia gioia: io l’amore l’avevo, e

gioia: io l’amore l’avevo, e stava per

rincarò la dose con l’assoluto disprezzo per la

cosce e io esplorai l’origine du monde con

di me stesso. ¶ Mario, l’ho fatto. Con Lunette

sono inchiodato qui tutta l’estate. Lunette ti piacerebbe

mon ami, ¶ Libero ¶ Facevamo l’amore ogni giorno. Nel

vigore senza barriere, con l’assoluta meraviglia di una

confidò di temere per l’amicizia tra me e

funerale di papà e l’aveva battezzata secondo la

a contenere mamma lasciandole l’eccentricità e con me

a rimettere a posto l’appartamento del Marais, lui

lui aveva offerto invano l’aiuto di un amico

aveva qualcosa di catartico. L’avevo già visto con

e il respiro contro l’orecchio. Ci addormentammo prima

e il suo morettino. L’oblio durò una miseria

seno. ¶ Rise come mai l’avevo sentita ridere. Si

Dalla cucina ascoltai scorrere l’acqua, un tramestio di

i capezzoli rosa e l’areola ampia. Maestoso, strabordava

memoria masturbatoria. ¶ Si rimise l’asciugamano e io crollai

Merci. ¶ – De rien, Grand. ¶ L’idea di sfiorarla mi

quel battesimo senza profanarlo. ¶ L’impatto si insinuò così

sudafricano Kriek stava battendo l’americano Denton qualche set

due decisioni. Lui tolse l’audio alla televisione e

che mi baciò sul­l’orecchio come faceva quando

quando ero piccolo. – E l’altra decisione? ¶ – Mi voglio

il prepuzio che imprigionava l’estremità era il chiaro

Sarò lì con te. ¶ L’operazione avvenne quasi un

di razzismo che attraversavano l’Europa. Ai Deux Magots

pomeriggio a casa sua. ¶ L’unico a disertare i

raccontò che Marion aveva l’arte della bocca e

erano parole per descrivere l’effetto. Disse solo: È

da un camice blu. ¶ L’intervento durò quarantacinque minuti

fine di luglio cadde l’ultimo punto di sutura

me all’ospedale, fissavo l’ultima pagina, l’ultima

fissavo l’ultima pagina, l’ultima parola, l’ultima

pagina, l’ultima parola, l’ultima lettera che avevo

vite di papà. Marie l’avevo vista un’ora

Tu es fort Libero, l’avevo stretta a lungo

resi conto di quanto l’avesse amato davanti alla

erano dopobarba senza alcol, l’allume di rocca, una

la scrutai, Monsieur Marsell l’aveva firmata di fretta

ai miei risparmi. Era l’unico modo per staccarmi

make-up a domicilio: ¶ l’ideale per matrimoni, feste

cerimonie e serate speciali. ¶ L’arte del maquillage a

maquillage a prezzi modici. ¶ L’aiutai a scrivere l

L’aiutai a scrivere l’annuncio aggiungendo “serate speciali

era la missione primordiale: l’estinzione della verginità. Papà

verginità. Papà aveva iniziato l’impresa condividendo la circoncisione

Aprii la porta e l’aspettai con la testa

vidi. Mi scusai per l’appartamento sottosopra, mi scusai

o a tradirlo. Misuravamo l’impatto del film in

generava. Il primo fu L’argent di Bresson: ne

ballando di Ettore Scola. L’accompagnai fino a Belleville

fu Lunette a scrivere l’incipit. ¶ Successe un giorno

davanti al Musée de l’Homme e sbucammo sul

Da Emmanuel. ¶ Così conobbi l’inspiegabile equazione della passione

inspiegabile equazione della passione: l’estetica, l’eros, i

della passione: l’estetica, l’eros, i modi garbati

Marie Lafontaine ne era l’esempio. Solo più tardi

il loro fine primitivo, l’allattamento, per uno più

Paul Sartre, mais oui. ¶ L’eccitazione cerebrale di quei

e della nausea per l’andamento del mondo, lo

de Lo straniero: dietro l’incidente d’auto che

Le dissi che Dio, l’utero e il suo

sotto le coperte con l’abat-jour acceso. Mi

pantaloni di taglio maschile. ¶ – L’ho letto, – dissi – l

L’ho letto, – dissi – l’ho letto tutto. ¶ – E

deserto dei Tartari e l’aveva scritto un italiano

e la fumò con l’angolo delle labbra. Mi

di giraffa e me l’ero trascinata nel rifugio

divorzio dei miei genitori, l’invisibilità, il timore del

il timore del mondo, l’inesorabile solitudine dei Marsell

Marsell che mi accerchiava, l’indecisione atavica: ero già

e gli occhi come l’oceano, sempre più seno

del perché non piacessi. L’invisibilità restava il mio

chili. Mamma diceva che l’uomo appuntito piaceva solo

migliore di sempre. Possedevo l’alchimia della carne. Come

chi mi avrebbe insegnato l’arte della seduzione: Papa

E come aveva potuto, l’altro maschio di Un

e un riavvicinamento sotto l’astro della complicità. Non

movimento circolare e poi l’affondo. Le cinsi i

si scrollò di dosso l’incombenza del bacio alla

labbra. E sì, lei l’aveva già fatto. Io

Nessuno doveva venire, era l’assenza. E quegli uomini

disorientate su cui calava l’imbrunire di Parigi e

Sartre e di Camus. L’amore di Jean-Paul

di Algeria, il comunismo, l’esistenzialismo! Era tutto finito

a monosillabi, ci confidammo l’impressione che, dopo la

fila perché non era l’unico. ¶ Disse così: è

fila perché non è l’unico. Sciolse i capelli

capelli e si ricompose l’acconciatura, frustò la coda

a cui piace scopare. – L’avevo abituata al silenzio

portava il reggiseno. Sostituii l’ultimo colpo con una

solo con lei. Riscoprii l’ironia, facevo sorridere il

un mite italoparigino. Ero l’unico maschio che non

rotte, ammutinamenti, dialettiche furibonde. L’invisibilità aveva abdicato in

il servizio di leva: l’avremmo scampato comunque per

forma alla mia immaginazione: L’origine du monde, una

istinto famelico. Avevo trovato l’icona di un’ossessione

del Sacré-Cœur con l’affanno del pellegrino, quando

questo: io e Anna l’abbiamo fatto. Aveva ragione

sollevare la lingua. ¶ – Voilà, l’antidoto all’amore. ¶ Mi

e mi trascinò fuori. ¶ L’angoscia demolì le mie

mie cautele. – Sono rimasto l’unico vergine e lei

e parliamo. ¶ Dissi che l’avrei aspettata e l

l’avrei aspettata e l’aspettai nel cortile sul

ai miei istinti. Perché l’alchimia della carne non

confessione aveva scardinato definitivamente l’eros a favore della

successo. Almeno due volte l’anno prima e l

l’anno prima e l’anno ancora prima con

a Deauville. Andai fuori, l’amaca era mossa dal

alle corde e sentii l’odore di salsedine, e

e di Normandia. Scrissi l’ultima traccia di quella

su John Wayne. Tenemmo l’accoppiata glamour e western

mare, placidi e guardinghi, l’ultimo pomeriggio assistetti a

la lingua, quanto per l’affanno del cuore. Affanno

mamma. Il Lycée Colbert l’aveva voluto lei perché

scuola bobo, bourgeois-bohème. L’entrata era di un

con la treccia e l’odore di mandarino. Le

Beccaria, a Milano. Rivolevo l’affidabilità gentile di Marione

Dava uno sguardo a “L’Équipe”, e uno alle

e lui mi anticipò: l’avrei trovato davanti al

una peluria percettibile e l’abbassamento del timbro vocale

secondari, avevo scoperto che l’autoerotismo sfiatava la mia

e due occhiaie croniche. ¶ L’altro cambio di prospettiva

cui sorridere per cortesia. L’unica era Camille, aveva

del più che sufficiente. L’unica pecca: non averle

subito se mi mancasse l’Italia. Mi mancava, certo

doloroso: compresi definitivamente che l’estetica contava quanto il

ormonale. Camille non appagava l’occhio. Con lei seppi

indignazione. ¶ Qualcosa di dolce: l’eredità di Camille furono

tanto si affacciava. Non l’avevo più vista, né

amore, Lunette. Appena fu l’ora andai a letto

Dopo la messa avevo l’obbligo di confessarmi con

padre, prima fra tutte l’atto di dolore. – A

e i comunisti, per l’impazienza degli uomini. ¶ Rimasi

in silenzio, – Qualcuno ce l’ho. ¶ – Pensa alla scuola

da sua sorella Lunette; l’estate eravamo tornati in

si rifiutava di scendere. ¶ L’eros segnava tracce e

Restava in poltrona con “L’Équipe” aperta o davanti

giocattolo senza carica. Quando l’incontro finì rimanemmo sugli

e i ritagli de “L’Équipe” che associava ai

essa la mansuetudine. ¶ Cominciò l’epoca dell’indignazione. La

e vinaigrette, io versavo l’acqua. Aveva un profilo

dei suoi preferiti. ¶ – Ce l’hai o no? ¶ Suo

o no? ¶ Suo padre l’aveva prestato e non

indietro tanto presto. Era l’anatema finale di un

di Lupin e rilessi l’appunto scritto a Deauville

Hôtel de Lamoignon. Controllai l’indirizzo sullo stradario, poi

metropolitana a Gare de l’Est, scesi a Saint

ricominciare a desiderarla. Era l’unico modo per sfuggire

il mio spettro del­l’eccitazione si ampliava: la

si ampliava: la vagina, l’entità che fino allora

troppo grande, oscuro, pericoloso. L’avevo vista in qualche

vous. ¶ Tra me e l’appuntamento dei sogni c

Dio per inutilità. Cercano l’amore sensuale delle Marie

e raccontava di come l’utero sia il principio

Petits Hôtels. Avevamo lasciato l’Italia perché mio padre

Amava Jane Austen e l’agio della sua Bologna

pomeriggio c’era Emmanuel, l’amico di famiglia. Papà

seno che sfioravo nel­l’abbraccio della buonanotte. Ero

e indietro con costanza. L’inganno di mamma, l

L’inganno di mamma, l’estasi di Emmanuel. La

anteposto al nome sanciva l’entrata ufficiale nel suo

suo circolo di attenzioni. L’equazione fu semplice: la

mi provocavano tremori e l’assoluta convinzione che fosse

nominò finché mamma, servendo l’arrosto alle prugne, si

cosa fa andare bene l’umanità, ometto di mondo

umanità, ometto di mondo? ¶ – L’utero e la Francia

poi mi domandò se l’indomani avessi voluto conoscere

guardarla. Trovammo pace al­l’entrata di Notre-Dame

suoi piedi. ¶ – La Madonna. ¶ – L’utero che vede e

francese. Dovevamo far girare l’economia del paese che

volta che non sentivo l’affanno di disturbare. Mi

collo bianco. Possedevo già l’acutezza delle angolature, mi

alle traiettorie della Citroën, l’altro perché le sedici

letto in rue Laplace. L’estate prima in Sardegna

una mano che tormentava l’altra. Venne verso di

branda da campeggio. Appiccicai l’orecchio al muro di

e sorvolava sentimenti impetuosi. L’anno prima era stato

di lei che possedeva l’arte dell’ascolto e

spesso, e si tormentò l’orecchino destro ogni volta

Dio, Marie? ¶ – Dipende. ¶ – E l’utero? ¶ Mi fissò, poi

quale cabina avremmo preso l’indomani. Io scelsi Fellini

mi avrebbe sostenuto per l’intera esistenza. Aspettai che

casa si addormentasse. Trascorsi l’attesa preparandomi il pensiero

diverso. Avevo capito che l’eros è l’arte

che l’eros è l’arte di immaginare situazioni

sue lacrime. ¶ Mi fermai. L’elastico del pigiama sforzava

McEnroe dell’onanismo: usare l’impugnatura Continental. Controllai la

croissant e mi strizzò l’occhio. Fu il primo

stato recidivo, e che l’eros mi provocava timidezza

il mio eros: Dio, l’utero, il sentore che

sua giacca rossa. Avevo l’abitudine di scriverci le

di me. A Milano l’avevo riempito con una

sarebbero tornati a Parigi l’indomani mattina. ¶ Andai in

con la sinistra. Venne l’asso di spade. Nella

la casa la pagava l’azienda di papà che

stancata di colpo, perché l’utero è fatto per

si mise a leggere “L’Équipe” in giardino. Fischiettava

uscì dal bagno con l’acconciatura a mo’ di

un tavolo in veranda. L’asso di spade diede

E dov’era finito l’insegnamento di Gramsci? ¶ – Tutte

po’ fuori, bonne nuit. ¶ L’unico gioco d’azzardo

nella notte in cui l’avevo chiesta in moglie

perché lì avevo acceso l’unico cero della mia

tra un fidanzato e l’altro, al contrario della

vertici della Gioventù comunista. ¶ L’altra mia testimone fu

a che fare con l’indipendenza. Risposero tutti in

eravamo tornati da Parigi, l’estate in cui lui

tempo. Era diventato insistente, l’aveva cercata sotto casa

informati che aveva ottenuto l’appalto per una grossa

intuito che eravate fatti l’uno per l’altra

fatti l’uno per l’altra, forse per questo

insistevo per farvi conoscere. L’inconscio fa brutti scherzi

pillola anticoncezionale. C’erano l’elastico per i capelli

carte riguardasse la gravidanza: l’amniocentesi e gli altri

quella sera, avrebbero avuto l’esito di un nuovo

le mangiava il corpo. L’abbracciai, l’avevano svuotata

il corpo. L’abbracciai, l’avevano svuotata e avevano

Mamma smise di tormentarsi l’anello di ametista, sorrise

del suo tennis. Deconcentrava l’avversario e indispettiva il

strategia di guerra: impallinare l’avversario con un gioco

Lo giocò come fosse l’inizio dell’incontro, perse

può contare come restarci. L’uscita gioiosa di Frida

voce. Gli dissi che l’avrei chiamato ogni giorno

precipitò a casa dal­l’università e mi accompagnò

ricominciarono a telefonarsi e l’unica scadenza di cui

appoggiata al telefono e l’altra che stringeva il

Lo rimisi a posto, l’avevo sistemato dopo il

a quello che me l’aveva ispirato. Presi il

davanti alla parete sacra. L’utero mediorientale era sotto

un suo proposito per l’avvenire. Disse di avermi

kippah e che mentre l’acquistava aveva pensato alla

il bambino? Erano pronti, l’unico a doversi preparare

concentrammo su di noi. ¶ L’appetito sessuale aveva risentito

della salute di mamma, l’atto no: facevamo l

l’atto no: facevamo l’amore per anestetizzare l

l’amore per anestetizzare l’angoscia e per ossimoro

tutto bene, a parte l’enorme debolezza di mamma

una faccenda da sapere: l’evoluzione della malattia avrebbe

cocktail di antidolorifici. Non l’avrebbe mai permesso. ¶ – Cosa

abbiamo chiamato così. ¶ Ero l’avversario del mio nome

Lupin in copertina. Anna l’aveva riesumato da uno

dal taschino della camicia, l’appoggiò su Lupin. ¶ Lo

i libri, poi con l’insegnamento, sempre nella ricerca

figlio. E quello era l’inizio che teneva insieme

la finta placidità e l’istinto famelico con cui

cosino già sgambettante con l’aria perplessa. Era mio

tra una poppata e l’altra. La vedevo trascinarsi

a riprenderla mentre chiamava l’ascensore, l’abbracciai da

mentre chiamava l’ascensore, l’abbracciai da dietro e

narrazioni veritiere e romantiche, l’osteria e Giorgio, quel

Togliatti, la nonna Olivia. L’incontro con Anna. ¶ – Mario

la Ville Lumière lei l’aveva vista solo in

All’inizio per papà l’evento era stato parigino

i figli, sembrava che l’accoppiamento da dietro potesse

il nuoto, e con l’insegnamento. ¶ Mentre arrivavamo al

farne una cosa seria, l’input veniva da Mohammed

le andava di conoscere l’unico santuario che avessi

mai avuto. ¶ Appena varcammo l’ingresso dell’Hôtel de

solo che Marie era l’unico legame di congiunzione

le altre, e io l’avevo vista annuire e

lei finì di compilare l’ultimo modulo e venne

si trattenne, poi no: l’abbracciò. ¶ Nel tragitto verso

abbracciò. ¶ Nel tragitto verso l’albergo Anna mi chiese

Anna mi domandò se l’avessi portata a letto

acqua. Tentai di ingannare l’apprensione sbirciando l’autobiografia

ingannare l’apprensione sbirciando l’autobiografia di Simenon in

aveva condiviso una vita. L’avrebbe chiamato il giorno

malattia a lei bambina: l’idea di vedere mia

tra una portata e l’altra mia madre avrebbe

che nascondeva la malattia, l’altra in blu oltremare

la raccolta dei successi. ¶ L’antipasto della serata fu

indicò, – Il brutto tu l’hai già avuto, ma

feci io quando vendemmo l’appartamento nel Marais. ¶ A

di lezioni che associavano l’immediatezza delle immagini ad

Tartari, e quello fu l’incipit che recitai a

celebri del Parini con l’intera classe. O a

mamma qualche tempo dopo. L’ultimo giorno di lezione

che andava a respirare l’aria di casa per

Führer. Lei la purezza l’aveva preservata. ¶ Insegnare al

mi garantì una consapevolezza: l’amavo anche per come

uomini la pretendevano come l’avevo pretesa io e

vivendo il contrasto tra l’aspetto acqua e sapone

estetica. La profanavo. ¶ Così l’amplesso integrò il nostro

big bang che produceva l’eros. Ci scoprimmo gelosi

con gli sguardi per l’intero anno. Aveva un

autistici, sussurrava e loro l’ascoltavano, prese loro per

per il desiderio sordo, l’approdo al nuovo pulsava

collo e scendeva sotto l’ombelico. Lei allungò un

casa. Così la sentii, l’eccitazione inedita. La bellezza

che lui, mia madre, l’amava. Monsieur Marsell mi

devozione e io non l’avevo saputo finché non

Prima di chiederglielo aspettai l’anello. Mamma mi consigliò

ridavano Il grande freddo. L’avevamo amato tutti e

era felice. Tirai fuori l’astuccio della gioielleria e

Vuoi sposarmi? Anna guardava l’anello, attenta, era una

spogliammo, e mentre facevamo l’amore mi accarezzò, pianissimo

alla volta, finché trovai l’intimità posteriore. Mi prese

e l’ardore, soprattutto l’istinto, attraverso l’alfabeto

soprattutto l’istinto, attraverso l’alfabeto del corpo. Un

cuore e in adolescenza l’utero retroverso. Anna era

madre, e il padre l’aveva tirata su senza

Bayer. Amava la birra, l’ossobuco e aveva un

Per Anna sua madre. L’aveva vissuta otto anni

mattina per la colazione, l’accompagnavo in facoltà per

di cloro. Annuii malvolentieri, l’idea di farmi vedere

gli anni di nuoto l’avevano scolpito. Si levò

in gioco, eccessiva, e l’assoluta convinzione che non

leggevamo sullo stesso lettino l’elaborato di un suo

durante la merenda con l’anguria e il tè

lezioni al Centro per l’autunno. E quando, soprattutto

a piedi nudi perché l’erba stimola i neuroni

padre mi aveva lasciato, l’intelligenza premeditatoria acquisita, la

sfilò una spallina e l’altra e le fece

e il sapore e l’odore erano solo suoi

misticismo. Parlavamo niente, facevamo l’amore lenti e senza

Anna, perché Anna ribattezzò l’eros anche dopo il

gli occhi e affrontavo l’assenza di negritudine. Il