parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Paolo Cognetti, Il ragazzo selvatico, 2013

concordanze di «l»

nautoretestoannoconcordanza
1
2013
mi pare importante ricordare l’origine di quel male
2
2013
non ne aveva nemmeno l’intenzione, ma amava Thoreau
3
2013
sublime, volevo conoscerla con l’esperienza e renderne conto
4
2013
aveva rappresentato per me l’idea più assoluta di
5
2013
ero diventato mi sembrava l’esatto contrario di quel
6
2013
Alpi, ma non serve l’Alaska per vivere l
7
2013
l’Alaska per vivere l’esperienza che desideravo. In
8
2013
che conoscevo bene, solo l’altro versante delle montagne
9
2013
cui ero uscito per l’ultima volta da quell
10
2013
era la vista ma l’olfatto, era il profumo
11
2013
è stato molto duro l’inverno? La immaginai gemere
12
2013
cui pascolavano i caprioli, l’orto e la legnaia
13
2013
tra una pietra e l’altra c’era un
14
2013
appendevano qui, chi era l’uomo che l’ha
15
2013
era l’uomo che l’ha piantato? Era una
16
2013
Margherita di Savoia, quando l’officina del meccanico era
17
2013
il tè nel pomeriggio. L’albergo aveva funzionato fino
18
2013
anni dopo aveva ormai l’aspetto di un glorioso
19
2013
due anziane sorelle che l’avevano suddiviso in alloggi
20
2013
muri rimasti in piedi, l’estate successiva erano comparse
21
2013
slittini. Restò per sempre l’estate della valanga. ¶ Arrivando
22
2013
afferrare nel suo insieme l’architettura della montagna bisogna
23
2013
il posto del prato. L’acqua sgorgava ovunque, come
24
2013
sgorgava ovunque, come se l’intera montagna ne fosse
25
2013
diede coraggio: se ce l’ha fatta lui, pensai
26
2013
dal paese abitato tutto l’anno. Era scavata nel
27
2013
a cui si doveva l’esistenza del villaggio, non
28
2013
latte dopo la mungitura: l’acqua corrente lo refrigerava
29
2013
pompa elettrica che prendeva l’acqua dal ruscello e
30
2013
mi ricordavo sempre che l’acqua veniva da lì
31
2013
tutta la montagna ha l’aspetto di un prato
32
2013
nel dopoguerra, era cominciato l’esodo dalle terre alte
33
2013
piedi continuasse a crescere l’erba. Infine, tra gli
34
2013
quello di città. Senza l’uomo, niente lassù avrebbe
35
2013
umana, che oggi vive l’epoca dell’abbandono: alcuni
36
2013
erano andate meglio, e l’allevatore aveva avuto bisogno
37
2013
alle finestre e perfino l’intonaco sui muri esterni
38
2013
quando ero bambino. Avevo l’impressione che il presente
39
2013
numero. Il mio era l’uno. Un giorno o
40
2013
uno. Un giorno o l’altro, pensavo, scenderò in
41
2013
Rappresentavo, allo stesso tempo, l’abitante più in vista
42
2013
e il fedele guardiano, l’oste, l’ubriacone, il
43
2013
fedele guardiano, l’oste, l’ubriacone, il giudice, lo
44
2013
d’estate, aveva riportato l’inverno da quelle parti
45
2013
cuculo ad aprile, e l’ultima era per lui
46
2013
paralizzato dal terrore, non l’avrei saputo dire. Era
47
2013
anche corso incontro per l’eccitazione. È difficile descrivere
48
2013
eccitazione. È difficile descrivere l’effetto di una visita
49
2013
rimessi a seccare. Se l’estate farà il suo
50
2013
da un po’ che l’idea mi girava in
51
2013
girava in testa, e l’incontro con Remigio mi
52
2013
curioso lavoro per tutta l’estate: fare che quella
53
2013
otto di sera, e l’acqua per irrigarla era
54
2013
per sei. ¶ Era solo l’inizio delle mie fatiche
55
2013
boschetto di abeti con l’intenzione di attraversarlo e
56
2013
pioggia. Tra una e l’altra si aprivano scorci
57
2013
che non aveva superato l’inverno. ¶ Poi le due
58
2013
una lezione di volo. L’adulto ripeteva una manovra
59
2013
tornava alla quota iniziale. L’aquilotto osservava con attenzione
60
2013
turno. Mi chiesi se l’adulto fosse la madre
61
2013
cosa sta facendo? Libertà, l’ho vista dormire nei
62
2013
un filo spinato. Libertà, l’ho vista svegliarsi ogni
63
2013
suono. Riuscivo a sentire l’acqua scorrere nella fontana
64
2013
colpo di tosse rauco, l’abbaiare di un cane
65
2013
al buio per vedere l’alba dalla cima. Dal
66
2013
luce a vicenda con l’unica pila che avevamo
67
2013
finì, ma finì anche l’effetto della grappa. I
68
2013
finestrella. Chi stava suonando l’organo alle tre di
69
2013
faccia alla fontana e l’acqua gelida della notte
70
2013
gelida della notte ebbe l’immediato effetto di svegliarmi
71
2013
il fuoco e aspettare l’alba, che ormai non
72
2013
le coperte poteva essere l’autentica vittoria. ¶ Mi ero
73
2013
nuovo valore uno per l’altro. Ci incontriamo ai
74
2013
cui abitavo, c’era l’alpeggio che avevo creduto
75
2013
in modo da razionare l’erba. Poco dopo il
76
2013
nelle zampe posteriori e l’orecchio destro sbranato in
77
2013
carriera: alle mucche preferiva l’ombra degli abeti, o
78
2013
uguale. Uno li riprendeva, l’altro li spaventava, e
79
2013
passava col trattore: era l’unico a rivolgermi un
80
2013
spensi il fornello sotto l’acqua della pasta, presi
81
2013
se mi avrebbero obbedito, l’avevo solo visto fare
82
2013
vistosamente: mi raccontò che l’anno prima al trattore
83
2013
su dalla pianura per l’estate, a pascolare in
84
2013
si adattava a fare l’operaio, lavorando alle piste
85
2013
allegro per natura, ma l’abbandono gli metteva malinconia
86
2013
dove lui sorrideva e l’abbracciava per il collo
87
2013
che quel mondo non l’aveva mai visto davvero
88
2013
autonomia. Invece aveva solo l’erba, con cui ingrassava
89
2013
accendevo la radio, mettevo l’acqua sul fuoco, mi
90
2013
sarebbero durate per tutta l’estate, se poi una
91
2013
se poi una non l’avesse fracassata cercando di
92
2013
un divano, il bagno, l’acqua corrente, i muri
93
2013
cascina, il bambino che l’aveva fatto ridere chiedendogli
94
2013
si estinsero, una dopo l’altra. Anche il nostro
95
2013
mese di luglio. Quando l’erba raggiunse l’altezza
96
2013
Quando l’erba raggiunse l’altezza dei fianchi e
97
2013
passava il rastrello dopo l’imballatrice e non lasciava
98
2013
Tra un carico e l’altro alzavo la testa
99
2013
di attrezzi e tecniche l’alpinismo era stato per
100
2013
faceva talmente bene che l’avrei seguito ovunque. ¶ Poi
101
2013
quando si allenava per l’Himalaya, Renzo era venuto
102
2013
soltanto. Solo una corda, l’affiatamento dei passi, più
103
2013
volta doveva esser stata l’ultima in cui eravamo
104
2013
il colle, a fare l’eremita in una baita
105
2013
da vent’anni: era l’epoca della morte di
106
2013
padre, la macchina non l’aveva più toccata da
107
2013
dell’ermellino. Anni dopo l’aveva educato all’arte
108
2013
ubriaco litigava e basta. L’aveva visto consumarsi un
109
2013
muratore aveva insegnato. ¶ Poi l’aveva finita, ci aveva
110
2013
per dormire tranquilli. Così l’aveva messa in affitto
111
2013
le ultime nevi. Respiravo l’aria intatta del mattino
112
2013
prudente partì per primo, l’altro esitò a seguirlo
113
2013
hanno smesso di temere l’uomo. Stanno lassù, sulle
114
2013
Il vecchio ormai era l’unico che badava a
115
2013
mondo all’ombra aveva l’aspetto di un pianeta
116
2013
spianare, colonizzare: questo sembrava l’umanità dalle creste delle
117
2013
difendere. Può darsi che l’abbia guardato così anch
118
2013
che avevo in cucina, l’accendino, il coltello, carta
119
2013
che ai miei occhi l’aveva profanata, ma era
120
2013
da fare: quella era l’estate della pioggia, e
121
2013
una pistola giocattolo? Era l’imitazione di un revolver
122
2013
la cena era anche l’unico passatempo e così
123
2013
che avrei dovuto superare l’indomani: ogni tanto alzavo
124
2013
d’Ivrea, da dove l’avevano mandato a studiare
125
2013
mondo, e faceva dimenticare l’incubo che gravava sull
126
2013
cocci di vetro e l’acqua che veniva giù
127
2013
a pieni polmoni. ¶ Fuori l’aria era umida e
128
2013
chiedeva ridacchiando come ce l’eravamo passata, e intanto
129
2013
montagne nere da cui l’alba arrivava alle sei
130
2013
di sogni agitati. Era l’odore del fuoco a
131
2013
da dov’ero arrivato, l’altra si allungava più
132
2013
avevano guardato strano. Ero l’unico ospite di quella
133
2013
il rifugio non aveva l’aria di un’azienda
134
2013
po’ alla volta durante l’estate il vento la
135
2013
naso fuori dalla porta. L’unica ragazza in carne
136
2013
feste, progetti per migliorare l’efficienza del rifugio. Se
137
2013
nostro problema principale era l’energia elettrica. Non c
138
2013
e fumo di legna - l’odore che avrei conservato
139
2013
lucente e limpido e l’altro piovoso e buio
140
2013
esisteva davvero. Capivo perché l’avessero chiamato così: infossato
141
2013
quel cerchio c’era l’ombra di un uomo
142
2013
sole si oscurò e l’aria si fece elettrica
143
2013
valli, dava all’incontro l’aria di un appuntamento
144
2013
o quanto meno non l’avremmo sopportata noi due
145
2013
stagione del rifugio e l’inizio di quella dello
146
2013
felice. Andrea aveva tutta l’intenzione di far fuori
147
2013
sua famiglia, e fu l’unica che salimmo insieme
148
2013
Ne avevamo divise parecchie, l’ultima fu la più
149
2013
tue mani dure ¶ me l’avvolgi alle spalle, lievemente
150
2013
ero. ¶ In pieno agosto, l’estate declinava già verso
151
2013
estate declinava già verso l’autunno precoce della montagna
152
2013
pensavo, se avessi trasformato l’addio in un’avventura
153
2013
di ginepro o rododendro, l’ultima neve ghiacciata nei
154
2013
andato in montagna con l’idea che a un
155
2013
da solo, che è l’unico vero scopo di
156
2013
per quanto ne sapeva l’aquila potevo pure essere
157
2013
Poi mi alzai. Subito l’aquila riprese quota e
158
2013
le persone, quando giri l’angolo e incontri qualcuno
159
2013
dissi di lasciar perdere. L’orto non era stato
160
2013
O forse era solo l’autunno che cominciava. ¶ La
161
2013
Fontane: ¶ Provo rispetto per l’abete rosso, come per
162
2013
abete rosso, come per l’abitante di un paese
163
2013
valli in ombra, dove l’uomo non costruisce né
164
2013
non costruisce né coltiva. L’umidità lo fa crescere
165
2013
fratello. Il larice è l’odore di casa e
166
2013
poi cambia colore con l’avanzare dell’estate: dal
167
2013
non passa mai. Ma l’espressione va bene anche
168
2013
po’ di musica dentro l’abitacolo e il vento
169
2013
una valanga. Era bastata l’aria a frantumargli il
170
2013
Mai una volta che l’abbia sentito dire: a
171
2013
se una casa valesse l’altra perché tanto casa
172
2013
Invidiavo questo in lui: l’appartenere a un luogo
173
2013
a volte si capiva l’origine, altre volte era
174
2013
crollavano i muri, e l’ultimo pezzo a cadere
175
2013
sarebbero spariti uno dopo l’altro finché nessuno avrebbe
176
2013
nicchia nella parete, o l’arco delle finestre. Era
177
2013
sembravano chiedere. Non ce l’avete una casa? ¶ Remigio
178
2013
avevano di noi era l’unico limite invalicabile: potevamo
179
2013
in movimento; Remigio preferiva l’acqua ferma. Il suo
180
2013
ed è così che l’ho trovato. ¶ Quante altre
181
2013
padre in un letto? L’ultima dev’essere stata
182
2013
alta, allora quello rabbrividiva, l’altro era salvo. Non
183
2013
alla mano, a parte l’unghia dell’alluce gialla
184
2013
uno bruciato e spoglio, l’altro pieno di gemme
185
2013
passaggio. Qualcuno, non lui, l’aveva battezzato Lucky. Era
186
2013
io sappia, non hanno l’indole di scalatori: lui
187
2013
il figlio unico e l’adottivo, il sedentario e
188
2013
non sentire quegli ululati. ¶ L’autunno era arrivato in
189
2013
gli piaceva meno era l’estate, perché la vita
190
2013
come assente, mentre amava l’autunno che ci spinge
191
2013
affinare lo sguardo, tendere l’orecchio e ascoltare. Però
192
2013
aria cominciava a diffondersi l’odore delle stufe, e
193
2013
chiedermi Gabriele. No, non l’avevo visto. Era sparito
194
2013
dal canile, dicendo che l’avevano trovato su un
195
2013
e non restava che l’autista, a trenta chilometri
196
2013
non lo volevo, non l’avevo mai voluto. Uno
197
2013
simboli, gli interessava solo l’azione. Così finalmente aprii
198
2013
a camminare. ¶ Desarpa ¶ Venne l’ultimo sabato di settembre
199
2013
il freddo ma perché l’erba era finita. Venivano
200
2013
è più nessuno, segnano l’abbandono. ¶ Salendo oltre gli
201
2013
catturarle con le mani. L’acqua dei laghi era
202
2013
lui era fatto per l’inverno e lo sentiva
203
2013
invece ero fatto per l’estate, e fui sollevato
204
2013
e tornare a calpestare l’erba. ¶ Arrivando da Gabriele
205
2013
Presto ci avrei fatto l’abitudine anch’io. ¶ Il
206
2013
una posa, e che l’autunno, in realtà, opprimeva
207
2013
Sapevo di deluderlo, ma l’ultima volta che ci
208
2013
e questa poi aveva l’aria di una sbronza
209
2013
gli dissi. Stagione crudele, l’autunno, che rendeva crudeli
210
2013
che un giorno o l’altro sarebbe cominciata la
211
2013
margine dei pascoli, dove l’erba concimata è più
212
2013
facendomi sperare che, con l’abitudine, prima o poi
213
2013
lepre, tra me e l’uomo col fucile? La
214
2013
al bagliore della stufa, l’ho caricata per bene
215
2013
punto esatto in cui l’avevo lasciato prima che
216
2013
tutte le cose”, dice l’Hagakure. E io trascorsi
217
2013
andavamo insieme a controllare l’opera del gelo: spezzavo
218
2013
ed eliminarlo. Il bastone l’avevo rotto da poco
219
2013
quel cembro spellato con l’Opinel e seccato al
220
2013
sarebbe finito nel camino l’ultima sera. E dopo
221
2013
branda e un tavolo; l’altro si sarebbe spostato
222
2013
anche se nemmeno quella l’avrebbe mai chiamata casa
223
2013
solitudine, la seconda per l’amicizia, la terza per
224
2013
di andare via. ¶ Passai l’ultimo giorno a preparare
225
2013
preparare la baita per l’inverno. Nell’orto inselvatichito
226
2013
era di nuovo come l’avevo trovato il primo