Vittorio Alfieri, La congiura de' Pazzi, 1789

null'altro contiene, che la quintessenza (debolmente forse espressa

ride, securamente or dunque la intitolo. ¶ Parigi, a dì

uom del volgo, or la cervice inchini? ¶ Guglielmo ¶ Tempo

nuovi tiranni insorti ¶ su la comun rovina: al giovenile

altr'anno veder radicarsi ¶ la tirannide fera; e l

congiunto. Allor ti diedi ¶ la lor sorella in sposa

dei tiranni suora; ¶ cara la tengo, e i figli

cari. ¶ Non dei fratelli la consorte incolpo; ¶ te solo

non poco ¶ atta sarebbe la somma dolcezza ¶ di Bianca

per lei mi avrebbe ¶ la mia patria morire, o

Raimondo ¶ Era men dubbia ¶ la viltà nostra allora... ¶ Guglielmo

il difensor più ardente ¶ la patria un dì? Quanto

in servir fa dotto ¶ la gelida vecchiezza! — Ah! se

il valor, né doma ¶ la sua fierezza in lui

risolver nulla: a me la impresa ¶ di farti almen

di un cittadino favellar la sposa? ¶ fors'io non

già Cosmo in sé la patria tutta, e funne

di Cosmo a compier la magnanim'opra ¶ c'invita

di costoro vogl'io? La scure in Roma ¶ Silla

Silla adoprò; ma qui, la verga è troppo: ¶ a

In voi me poscia, ¶ la mia vita, il mio

pari all'alto ardir, la forza. ¶ Di'; tal sei

vi spiace tolta ¶ sia la vita e l'onor

tanti ¶ tiranni, ond'è la serva Italia infetta... ¶ Guglielmo

punta del ribelle acciaro ¶ la via del core anco

caro: io tutto ¶ per la pace farei. Ma, perché

ben sapeste in un la possa e l'alma

assolda, il roman Sisto ¶ la benedice; a più inoltrarsi

l'impresa ¶ sol può, la ignora: alla vendetta chiuso

pontificio sdegno, ¶ del re la possa, e i concertati

nel vederti: l'ardir, la rabbia poscia, ¶ e l

e che fatta è la congiura. ¶ Salviati ¶ Ben ti

vile a generosa impresa: ¶ la via sgombrar di libertà

s'odia, e non la tirannide, dai servi. ¶ SCENA

increscer puote, a chi la propria vede ¶ schiava di

tu possa rimembrarla ancora, ¶ la tua prisca fierezza e

presente e in un la tua viltade. ¶ S'entro

saldo aiuto, ¶ di Ferdinando la regal bandiera, ¶ cui le

in te degli oppressor la vita, ¶ il tuo onor

e di noi tutti ¶ la libertà. Ciò che ottener

me, ch'io abborro, ¶ la obbrobriosa tua temenza adombra

intorno ¶ piangon, veggendo lagrimar la madre, ¶ e il lor

non sue. Non mia la sposa, ¶ non mia la

la sposa, ¶ non mia la prole, infin che l

inesorabil giuro, ¶ di estirpar la tirannide, e i tiranni

nunzia, d'un re la mercenaria gente. ¶ Salviati ¶ Io

a ciò. Del re la fede, ¶ né di Roma

fede, ¶ né di Roma la fede, io non ti

e di virtù capace ¶ la oppressa città nostra. Or

soverchio; onde poi fosse ¶ la miglior parte eternamente intatta

servir, servaggio. ¶ Giuliano ¶ E la licenza, ¶ tu libertade appella

tua stirpe intera ¶ può la rovina: ma può uscirne

uscirne ancora, ¶ a tradimento, la rovina nostra. ¶ Non di

e l'opre, e la ragion sublime. ¶ Giuliano ¶ Che

non veggo io sculta ¶ la tua temenza in tuoi

han pari l'alma; ¶ la forza no: ma pari

costui si arrende: ¶ duolti la pace, anzi che ferma

a difesa, impugna? ¶ Lorenzo ¶ La schiatta infida dei roman

lieve al certo è la tramata impresa; ¶ e dubbia

pur, l'odio e la rabbia ¶ e il senno

e vicina, e tanta ¶ la vendetta, quant'è. Ditemi

poca sua gente». — Ecco la voce, ond'io ¶ sperai

palagio, e quante ¶ vie là fan capo; indi appellar

fan capo; indi appellar la plebe ¶ a libertà: noi

lor tiranniche ne andranno: ¶ là fien morti. ¶ Guglielmo ¶ Che

starsi, ove ha seggio la giustizia eterna? ¶ Non io

ad alta voce griderà la plebe, ¶ che ciò mira

soli; ¶ anzi, può assai, la voglia ardente troppo, ¶ nuocere

doman, che a me la destra e il core

è non men, che la mia man che il

e il benedisse pria. — ¶ La mano stessa il pastorale

gran Dio degli eserciti la destra ¶ terribil sempre, e

Notte, o tu, che la estrema esser ne dei

rabbia. ¶ Bianca ¶ Ma pur la lunga e intera notte

tolgan essi a lui la vita. ¶ Guglielmo ¶ Or, s

si possa, e non la vita? ¶ Bianca ¶ Il mio

il vedi, a secondar la impresa, ¶ oggi all'antico

in voi ¶ nulla può la pietà? — Nefande, infami, ¶ esecrabili

grida?... ¶ Par che tremi la terra!... Oh di quale

di mia man me la feci io, per troppa

e securi,... il padre,... ¶ la sposa,... i figli,... i

morte, ¶ pria d'ottener la sua, doppia abbia pena

si stacchi a forza la dolente donna ¶ dal collo