Enrico Panzacchi, Donne e poeti, 1902

ci vada anche, con la sua malvagia corte quel

qualche toscanesimo ricercato. Era la storia di una bella

quale, consapevole di tutto, la sposa; e l'aiuta

frequentissimo. Raccontate in società la nuova avventura galante di

di mondo; e tutta la gente bennata si contenterà

sorriderne discretamente; ma se la cosa capita invece ad

nel suo insieme, per la storia del romanzo, una

incancellabile. Leggete per esempio la corsa notturna di Maria

Maria e Giovanni attraverso la grande città, di notte

guizza sempre qua e là uno spirito di poesia

anni dopo. ¶ Pel Tommaseo la poesia aveva veramente ufficio

che dovrebbero penetrar tutta la psiche umana rispecchiando tutte

e dimenticati; e anche la ricerca delle cause di

potrà essere fruttuosa per la critica dell'arte e

dell'arte e per la vita del nostro paese

visconte di Chateaubriand «inaugurava» la nuova epoca letteraria francese

Mississipì e dell'Ohio, la verde solitudine delle savane

fra l'amore e la fede; troppo raffinata per

fascino per noi, è la poesia delle grandi solitudini

nel Filottete fa risuonare la deserta isola di Lemno

trasporta a un tratto la fantasia nella solitudine silenziosa

un mondo primitivo. È la rapida magìa di tutti

Alessandro Selkirk, e forse la primissima ispirazione dalla Tempesta

naturale dall'anima umana la lirica della contemplazione e

a quelle solitudini per la prima volta esplorate, piene

qui il fascino e la fortuna immensa del libro

descrivere l'azione e la passione umana egli è

ingresso del suo Purgatorio. La sinfonia immitativa della foresta

selve primitive e ce la rende nei numeri della

sur les sources. Bientôt la vase les cemente, les

cos dèbris. Charriès par la vague ècumante, ils descendent

du milieu entraine vers la mer les cadavres des

vaisseaux de fleurs; et la colonie, dèployant au vent

anche, e più, per la gradazione mirabile nella composizione

non bastano per rendere la poesia di quegli orizzonti

in un attimo tutta la scena, come una macchietta

cui pare che tutta la vita del paesaggio palpiti

fendant les flots à la nage, se vient coucher

un oeil satisfait sur la grandeur de ses ondes

de ses ondes et la sauvage abondance de ses

ha mai descritto meglio la terribilità di un uragano

Chi gli incanti e la tenerezza melanconica d'un

di persuadere ai fidanzati la rassegnazione e il distacco

Bossuet, ma serba invincibile la nostalgia delle sue foreste

sue foreste, e riprende la vita nomade e si

cè remède rendrat-il la vie à Attala?...» ¶ E

à Attala?...» ¶ E anche la povera Attala, se troppo

se troppo spesso non la possiamo ammirare, l'amiamo

la volontà propria, ma la sostiene e la volta

ma la sostiene e la volta qua e là

la volta qua e là, su e giù, come

reazione anteriore! S'egli la percuote brutalmente dinanzi ai

si contenta di chiedere la vita anche per una

il suo signore». ¶ Anche la mente della donna sembra

diverso. «Fredda, fredda come la tua onestà!» geme disperato

ci sembra di cogliere la sintesi del suo carattere

perfetta abdicazione di sè. La remissione dello spirito e

remissione dello spirito e la rinuncia del volere, che

della pietà mistica, essa la raggiunse nell'amore, che

il Moro, in cui la infernale malvagità di Jago

da ogni sua tirannia. La giovane nel primo atto

io non vidi che la sua anima:» e muore

Amleto fu spietato con la madre, leggero e forse

Othello noi cerchiamo invano la colpa. In che hanno

così pura? ¶ Dopo che la donna è spirata e

Othello s'è tagliata la gola; dopo che Cassio

tutto lordo di sangue - la mente impaurita continua ancora

continua ancora a contemplare la scena e non cessa

perseguita anche al di là del sepolcro! Pochi istanti

anima solitaria, vi canterà la sua canzone melanconica e

di Francesca da Rimini la inviteranno ad unirsi a

NICOLÒ TOMMASEO ¶ È certamente la figura di letterato più

tempo una produzione come la sua multiforme e complessa

con lui in tutta la nostra storia letteraria. Per

nostra storia letteraria. Per la vita agitata e per

una brutta ingiustizia, per la gran distanza che ci

nella moralità della vita, la quale, si voglia o

mostra evidentemente poderosa e la sua vita fuor d

più terribili avversari. Forse la parrucca arruffata di Pietro

e implacabili anche dopo la sua morte. Le ragioni

il processo» a tutta la sua vita; e fin

vita; e fin oltre la vita egli prosseguì il

il suo disegno con la oculata costanza di un

inquisitore spagnuolo e con la inesorabilità di un pedante

all'onágro dovette passare la prima pelle. Disse in

ricordo. ¶ Prosseguì invece per la sua strada senza ritegni

Carlo Alberto, Camillo Cavour (la lista potrebbe facilmente continuare

opera insana, andando contro la pia intenzione dello stesso

Rosmini) egli diede intera la sua amicizia. ¶ Io però

lingua italiana che è la sua, dell'Italia che

su quelle parole, intuiva la fatalità di una legge

doveva incombere su tutta la sua vita; e se

quel suo sangue misto la prima cagione di quella

intolleranze, alcuni dispregi per la nostra civiltà che io

o come «iniziatore modesto» là dove l'opera del

veramente stupende, non manca la zavorra. Buttiamola pure in

non lasciandoci vedere che la bella Maga d'Oriente

Maga d'Oriente, per la quale la rinunzia all

Oriente, per la quale la rinunzia all'impero del

fu stimato sacrificio eccessivo. ¶ La stessa malìa ha esercitato

ha esercitato su voi la figura di Giorgio Sand

Sand. Era naturale che la vostra ardente fantasia si

seriamente che vorrei fosse la vera. In un dramma

meno malconcia sia stata la donna. ¶ Di quella che

Venezia» voi dunque accettate la versione di Lelia, che

Sfinge vecchia come era la Sand; veramente esperta degli

rifarvi! ¶ DESDEMONA ¶ Come mai la dolce figliuola di Barbanzio

Moro gli avea pervertita la figlia col mezzo di

della propria voce,» lasciasse la casa paterna, e andasse

San Marco! Bastava guardare la faccia del Moro... ¶ A

molto semplice, sulla quale la sua franca anima di

racconto della mia vita. La bella Desdemona non batteva

senatori ascoltavano nella notte la dolce eloquenza del Moro

a mettere delle rughe! ¶ La disgrazia del Moro fu

non aver mai conosciuta «la prima radice» della passione

mali sofferti furono solo la cornice, che egli scambiò

Mancavano forse in Venezia, la città di Enrico Dandolo

rimasto facilmente sconfitto, chè la lotta era ad armi

lui. Ma altra fu la ragione occulta dell'amore

sono gli ostacoli che la patria, la razza e

ostacoli che la patria, la razza e il colore

non circonda quasi più la figura d'un uomo

un russo produca, con la sua aria esotica, una

lieta isola dei Feaci? La figlia d'Alcinoo re

a prima vista? - tra la Desdemona del poeta inglese

del poeta inglese e la Medea di Apollonio da

bellissima figlia del re, la vergine sacerdotessa di Écate

stato fulmineo e immedicabile la ferita. - Giasone si alzò

incamminò fuori del palazzo... La giovinetta lo seguitava, spingendo

ai suoi occhi: vede la figura di Giasone e

col quale sedeva e la sua nobile andatura mentre

usciva dal palazzo. Intanto la sua anima, dolorando, le

e breve, verranno per la donna l'abbandono, la

la donna l'abbandono, la disperazione e la morte

abbandono, la disperazione e la morte. ¶ Poichè bisogna pur

dinanzi a sè; e la mèta dell'uomo, pur

è posta al di là dell'amore! Bacco, Giasone

a maledirli dal rogo. ¶ La dolce Desdemona, non solamente

assorbita ed annichilita. È la nota più singolare di

dello Shakespeare. ¶ Dove sono la mente e la volontà

sono la mente e la volontà di Desdemona? Essa

dramma. ¶ * ¶ * * ¶ Dopo, tutto cangia. La sua volontà pare che

il quale non solamente la domina con la volontà

solamente la domina con la volontà propria, ma la

Non anche ¶ Tutta dèsti la bandiera al vento... ¶ Viene

al vento... ¶ Viene ultima la Pastorella e alla dolce

letificata di tanta civiltà: ¶ La Pastorella sono. Di facili

Va di tristizïa su la terra. ¶ A te da

Fin qui ho sentito la nobilissima lirica salire sempre

io del poeta dopo la serena oggettività della prima

a torto, che, finita la triplice apparizione, anche l

della grande mediocrità artistica, la quale persiste, ahimè, nel

umorista?... Certo non è la prima idea che si

comico e satirico; ma la musa dal facile riso

meditati e composti sotto la alta pressione della sua

Ora se questa è la leggenda che si è

ricordarlo ora che tutta la sua opera poetica ci

berneschi fanno qui sentire la loro voce; il Berni

anche balenare qua e là in qualche tocco di

fabbricare dei pronostici retrospettivi... ¶ La vita, la piccola vita

pronostici retrospettivi... ¶ La vita, la piccola vita pisana e

avevano raggiunta in Toscana la maggior loro popolarità ed

impiccati ¶ Son sicuri ne la fossa, ¶ Anche a voi

fossa, ¶ Anche a voi la requie spiace ¶ Fra' Giovanni

spiace ¶ Fra' Giovanni de la Pace? ¶ È il principio

calendario. Qui, io credo, la satira carducciana lascia per

satira carducciana lascia per la prima volta le vecchie

al principio dell'inno «La Risurrezione», che poi ritorna

sobriamente esultanti, qua e là, nello svolgersi dell'inno

ancora che ogni tanto la ironia faccia passare nell

ch'egli si desse la briga di cercarle. La

la briga di cercarle. La satira archilochèa prorompeva nei

giudizio, perchè santa era la pietà della patria e

dalla sua mano nervosa la strofa finale del suo

ideale e a eccitare la fantasia del nostro poeta

Chi siete? ¶ Io conosco la calligrafia che segnò le

pagina del libro ¶ 1 ; e la scrivente mano femminile io

desiderato. E ho cominciata la lettura e l'ho

al momento d'alzare la canna, il pesce ha

del vostro volto con la conoscenza del vostro libro

una impressione così durevole? ¶ * ¶ * * ¶ La spiegazione di questo piacevole

di cui voi siete la vera «Sfinge» annunziatrice, mi

strada di Tebe. No, la vostra anima di donna

per esempio, è bene la stessa grande signora (ammirata

invidia. ¶ Amo di ripetervelo: la seduzione del vostro libro

di accrescere nella storia la loro potenza di seduzione

ammirate prima di tutto la loro bellezza; ma voi

un altare anche per la bontà morale. Io molto

Récamier: «Nella vita umana la bontà non è ancora

quando voleva dimostrare che la piena bellezza in una

e vagheggiando. Basta osservare la cura che mettete intorno

monstrum» di Orazio e la femmina «lussuriosa» di Dante

L'ombra di Sofocle la trasse dal naufragio nelle

acque del Mediterraneo e la assunse ai cori del

privilegio negato a tutta la schiera dei poeti moderni

ma qualunque sia stata la ragione che mosse il

alpi ¶ Inclita ai venti la tua bandiera. ¶ È questa

serrate e rapide per la fattura, più concitata e

anima. Balza qua e là in queste otto strofe

pare di gran lunga la più sentita, la più

lunga la più sentita, la più spontanea e per

spontanea e per ciò la più bella. L'anima

del poeta accompagna paternamente la sua figliuola, sposa novella

O tu che dormi là su la fiorita ¶ Collina

che dormi là su la fiorita ¶ Collina tosca, e

di Maremma «ove fiorìo la sua triste primavera» e

fascino di Venere maremmana, la «Maria bionda» dell'Idillio

di razza (per dire la frase d'uso) e

naturam) decidesse di fondare la città. La scena rivive

di fondare la città. La scena rivive, con toni

elmo, in fronte a la falange ¶ Guardava il mare

splendida nel piano: ¶ - Come la mia macedone corazza ¶ Stia

nepote del Pelide estrusse ¶ La sua cittade . . . . ¶ Dove sono

per amore di libertà, la aveva pochi anni fa

sempre ¶ Alacre, industre, a la sua terza vita ¶ Ella

Anubi ¶ Morde ai calcagni la fuggente Europa, ¶ E chiama

irrequieta debolezza tua, ¶ Come la triste fisa a l

Confesso che una bugia la direi io pure volentieri

amerei di sentirlo rispondere: la sedicesima. ¶ Scoglio di Quarto

di Miramar; non ha la ricchezza fantastica di Alessandria

Leonardo da Vinci chiamava la prisca euritmia delle proporzioni

perfetto dell'ode corrisponde la forma; perfetta anch'essa

l'altra quel «mendicando la morte» della settima strofa

intorno, con Genova vista là in fondo tra i

comparire a un tratto la figura leonina di Garibaldi

col suo puncio e la sua spada «la spada

e la sua spada «la spada di Roma» bilanciata

essi vanno a cercare la morte «al cielo, al

i quali si svolge la immensa epopea della vita

quadro e su tutta la visione, brilla simbolicamente la

la visione, brilla simbolicamente la stella di Venere, la

la stella di Venere, la stella d'Italia, la

la stella d'Italia, la stella di Cesare . . . . . ¶ * ¶ * * ¶ Mi

ode: Il liuto e la lira, dedicata «A Margherita

in una nota. ¶ Quando la Donna Sabauda il fulgido

Ministro d'eroici lai ¶ La mano e l'inclita

dal seno concavo mistico ¶ La musa de' tempi che

de' suoi nobili vanti. La Canzone ricorda Dante dall

dal canto... ¶ Indi balza la Sirventese, con l'elmo

de' cavalli. ¶ A cui la morte teme non ridono

l'imperatore) ecco che la strofa manda subito all

Fin qui solamente arriva la grande ignoranza mia; tanto

alla festività conviviale, secondo la tenue filosofia d'Orazio

il soave ¶ Fior de la rosa che fugace il

ombre lievi ¶ Dilegueremo. ¶ Poi la mente del poeta, che

della catastrofe universale. Anche la Terra rallenterà il suo

dell'equatore; e di là con gli occhi vitrei

poeta termina questa ode, la quale senza il freddo

scaligero, gli canta sotto la sua «scorrente canzone al

imperiosamente degne d'ammirazione la sua arte e la

la sua arte e la sua vena. In vetta

sono in tragico contrasto la fuggevolezza della vita umana

della vita umana con la durata delle forze cosmiche

il poeta che paragona la nota fuggevole del suo

del suo canto con la voce del fiume perseverante

vittorioso in Verona e la povera plebe italica, raccolta

i Goti mostrando loro la croce, a questo giorno

e si muta; non la voce immortale del fiume

al pensiero balzando ¶ Segue la strofe che sorge e

sorge e trema. ¶ Ma la mia strofe vanirà torbida

Su le rovine de la basilica ¶ Di Zeno al

un chiostro e mormoranti «la requie.... sui giovani pallidi

non vede profilarsi sotto la luna il volto bello

poeta s'affretta verso la classica visione e attacca

capo ridono ¶ Nè de la vita il frutto i

cuore fumiga. ¶ Noi ne la vita esercitammo il muscolo

delle venti odi. Salto la tredicesima e la quattordicesima

Salto la tredicesima e la quattordicesima e arrivo all

come una conclusione aspettata. ¶ La poetica visione d'oltretomba

il bello, sol ne la morte è il vero

pe' cieli sereni a la bella ¶ Isola risplendente di

dei navigatori dell'antichità. La descrive Pindaro nella seconda

de' suoi Miti mette la speranza di questa isola

a riprendere con lui la vita errante dei mari

mari: «...Forse noi toccheremo la felice Isola: forse colà

Ma giova anzitutto richiamare la parte centrale e più

Andromache il figlio ¶ Alda la bella, immota, guarda il

ocelli incerti Edippo cerca la sfinge ancora: ¶ La pia

cerca la sfinge ancora: ¶ La pia Cordelia chiama - Deh

o greca sorella! Cantiam la pace ai padri. ¶ Elena

il biondo capo su la gran barba cade. ¶ Con

gran barba cade. ¶ Con la regina scota su' l

il purpureo cielo. ¶ Ora la prima domanda che si

questa: come si conciglia la beatitudine di questo soggiorno

di questo soggiorno con la permanenza di tanti tragici

si inquieta ancora per la Sfinge? E sopratutto che

e di Clitennestra? Ma la contradizione non è che

divini. E questa è la beatitudine. Siamo nel mondo

Carducci quella idea buttata là alla buona di Dio

Perchè domanda il poeta, la primavera sorride mesta? Questa

gemme del libro. Precede la bella similitudine umana, che

degli incisi, che quasi la tramutano in una vivente

vengono ¶ E subiti rossor la faccia corrono, ¶ Tale è

faccia corrono, ¶ Tale è la terra: l'ombra de

cantico. ¶ Meno mi piace la canzone dei fiori che

e del cavallo, de la donna e del pesce

accoglienze il centauro e la sirena. Queste vacche indostaniche

l'anime; ¶ Irrompete a la guerra, o desii torbidi

e tornerà nei secoli. ¶ * ¶ * * ¶ La ode quinta, Cèrilo, confesso

e pensoso fior de la melodia... ¶ Invece niente o

Garisenda, che curva penosamente la sua mole immane, i

ponte di Reno ¶ Passar la gloria libera del popolo

Svevia, e te chinare la bionda cervice ¶ A l

Dante vid'io levar la giovine fronte a guardarci

che prendono in mano la prima volta il volume

il volume, tanto è la curiosità e l'aspettazione

da quelli che già la conoscono. Una somiglianza classica

s'impone subito con la quindicesima del libro primo

nostro. ¶ Figlio d'Ausburgo, la fatal Novara... ¶ Alla efficacia

lirica oraziana giova molto la brevità della pròtasi; e

indugia alquanto a descrivere la marina dintorno e l

cielo a Nebresina lungo ¶ La ferrugigna costa, e di

il biondo ¶ Imperatore, con la bella donna ¶ A navigare

nave e spiega essa la vela. La Sfinge, tramutando

spiega essa la vela. La Sfinge, tramutando sembiante, si

col viso di Giovanna la Pazza... È una evocazione

somigliante destino che attende la infelice Carlotta; tanto che

povera donna tutta quanta la tragedia di Queretaro? La

la tragedia di Queretaro? La lirica è tanto più

il pelago e fissando la preda, grida all'infelice

nella sua ode con la stessa legittimità e opportunità

e opportunità fantastiche con la quale il Camoens introdusse

Camoens introdusse Adamastor contro la impresa dei Lusitani. Si

questo, io ne convengo, la invitazione del nume dell

possiede a lunga pezza la perspicuità ideale e la

la perspicuità ideale e la equa rispondenza vendicatrice, che

ammettere ragionevolmente in dubbio la terribilità e l'efficacia

Quant'è che aspetto! La ferocia bianca ¶ Strussemi il

d'Ausburgo; ¶ E a la grand'alma di Guatimozino

o bello ¶ Massimiliano. ¶ Qui la umana pietà si mesce

nave che attingi con la poppa l'alto infinito

fulgenti ¶ Tranquillamente lunghi su la Flaminia via, ¶ L'ora

tacita ala mi sfiori ¶ La fronte, e ignoto io

ignoto io passi ne la serena pace; ¶ Passi a

il nostro orecchio moderno. La strofa della settima ode

discosta, come fa verso la fine dell'ode, da

Carducci: anzi ha espressa la sua meraviglia che un

come se fosse adesso, la prima volta che sentii

Palagio de' Priori ¶ Ne la libera città... ¶ Gli chiesi

stampati (parmi che fosse la Rivista Contemporanea) e lessi

quasi tutta l'ode. La grande canzone A Vittorio

volgere dentro di me la speranza che il rinnovato

sotto i portici. Con la sua bella parlata toscana

le nostre buone disposizioni, la voglia di obbiettare non

letteratura nella Università bolognese, la nostra curiosità e la

la nostra curiosità e la aspettazione furono grandissime. ¶ E

si sa quale sia la sorte frequente delle aspettazioni

al Carducci. Nè con la prolusione al corso, nè

presto il convincimento che la materia avesse in lui

forte ingegno e, per la età sua giovanissima, mirabilmente

furono essi per me la compagnia preferita; e non

e non solamente per la naturale affinità degli studi

avevo letto che passò la sua vita a meravigliarsi

Carducci, vivendo al di là dell'Appennino, letterariamente non

guastasse. Bologna era quasi la Lombardia; e questa voleva

gran secolo preferito... Letta la lirica carducciana, il Tribolati

arco d'argento! - Era la sua classica e unica

per un tratto, ammaccandosi la tuba e riducendo in

l'irato uomo se la pigliò in quegli importuni

Carducci io però non la feci che qualche anno

me e vi fondai la Rivista Bolognese, a cui

il Carducci collaborò. Così la nostra amicizia si strinse

volentieri delle lunghe chiacchierate. La sua fama di poeta

dentro una scossa per la viva impazienza e pareva

ode per Edoardo Corazzini, La Consulta araldica, quella per

Consulta araldica, quella per la decapitazione di Monti e

albero a cui tendevi ¶ La pargoletta mano, ¶ Il verde

che, in quel tempo, la poesia e l'arte

ora maggiormente vi ammiriamo: la agilità magistrale e l

Poco prima che uscisse la edizione Barbèra, io, avutane

dintorno a sè oltre la letteratura e la poesia

oltre la letteratura e la poesia, sugli uomini che

di voler soverchiare con la propria opinione ed imporla

Arte ci fa sentire la gravità dei doveri per

per quella degli altri. ¶ La sua fu una ascensione

Giosuè Carducci ha confidata la manifestazione dell'ingegno suo

più che mai che la sua novissima forma poetica

venti nuove Odi Barbare. ¶ La prima (Sole d'inverno

in favore del libro. La «cerulea gioia» che s

e tanti! Carducci principia la sua piccola ode col

fiume de l'anima» la breve ode, che col

troppo finitime, troppo congeneri? ¶ La seconda invece (Primo Vere

nuda al rigid'aere ¶ La primavera. Il sol tra

Rose e viole: ¶ Sotto la neve bianca e sepolcrale

in questo racconto e la ricordiamo con mesta dolcezza

letta, non si dimentica. ¶ «La lune preta son flambeau

leva au milieu de la nuit, comme une blanche

missionario, rimasto solo, ricordando la bella e infelice indiana

morto egli pure. Anche la madre, anche la buona

Anche la madre, anche la buona Marianna da un

vero che ha poi la consolazione, durante il congresso

Vedi a questo proposito la storiella della sua passione

per l'olimpico Goethe la vecchiaia è alle porte

d'una volta.» Esce la figura di Mignon. ¶ Mignon

riconoscibile, non tanto per la intima ricerca delle cause

delineata a pochi tratti la sua «giovane e mesta

essa vi domina: non la dimenticate più, l'aspettate

dimenticate più, l'aspettate, la cercate ansiosamente per i

una chitarra: ¶ «Conosci tu la regione dove i cedri

vicino al lauro superbo... La conosci tu? ¶ «Là, là

superbo... La conosci tu? ¶ «Là, là, o amor mio

La conosci tu? ¶ «Là, là, o amor mio, io

con te! ¶ «Conosci tu la casa? Il suo tetto

è sostenuto da colonne, la sala luccica, le stanze

hanno fatto, povera figliuola?» ¶ «La conosci tu? ¶ * ¶ * * ¶ «Conosci tu

conosci tu? ¶ * ¶ * * ¶ «Conosci tu la montagna e il suo

sentiero tra le nubi? La mula cerca la strada

nubi? La mula cerca la strada fra la nebbia

cerca la strada fra la nebbia; nelle caverne dimora

ad esso il torrente. ¶ «La conosci tu? ¶ «Quella, quella

tu? ¶ «Quella, quella è la nostra via: o padre

di Wilhelm, gli ripete la sua canzone, resta un

mai in quel paese!» ¶ La fanciulla a questa domanda

poetiche, avesse penetrata davvero la profonda significazione psicologica che

il pezzo musicale; ma la vera poesia del cauto

almeno va in fumo. La lirica si converte in

tanto di guadagnato per la poesia e per la

la poesia e per la musica. ¶ Ignoro se la

la musica. ¶ Ignoro se la canzone della piccola boema

più grave. Quelle parole: La conosci tu? erano espresse

riserva, con mistero. ¶ «Il «là, là» era pieno di

con mistero. ¶ «Il «là, là» era pieno di desiderio

il più noto per la bella incisione. Ma della

Heine: C'est bien la figure de Wolfang Goethe

que de grâce facile. ¶ La grazia facile, ecco la

La grazia facile, ecco la suprema difficoltà di questi

ha insegnato a Mignon la sua canzone? Chi ha

In fondo all'anima la fanciulla ha serbato un

della memoria. Eppure, di là da quel fondo oscuro

di profumo essa sente la sua prima patria; e

tutto l'essere suo, la sua origine, il suo

gelosia spasimante e terribile... ¶ La fanciulla innocente pensa: che

pura e compiuta. ¶ * ¶ * * ¶ Ricordate la morte di Goetz di

col giovane Brackenburg? E la passeggiata notturna d'Arminio

d'Arminio con Dorotea, la ricordate? ¶ /* .....Tra foglia e

Tra foglia e foglia La luna con la sua

foglia La luna con la sua tremola luce I

ed allo scuro Lasciò la coppia. Sostenea con cura

cura Il robusto garzon la giovinetta Tutta china su

il braccio, Con vigor la sorresse; e dolcemente La

la sorresse; e dolcemente La giovinetta sul petto gli

ferreo voler rimase immoto. ¶ .....La bella persona ¶ Fra le

lei..... Ma della donna ¶ La dignità magnanimo rispetta. ¶ E

magnanimo rispetta. ¶ E sempre la stessa semplicità scultoria e

sua lodevole schiettezza, farebbe la medesima confessione. Gli è

resta in mente, dopo la lettura, sono i luoghi

piccola occasione che ve la richiami, la ripensate con

che ve la richiami, la ripensate con amore, vorreste

della sua nascita che la città di Saluzzo si

quel torno, si divulgò la voce per tutta Italia

o morente! Agl'itali ¶ La tua memoria è pianto

teco non plori, ¶ Nè la memoria onori ¶ Di chi

Com'era falsa allora la nuova della morte, vero

di quella apostrofe vaticinante la gloria futura del poeta

giovinezza, aveva già composto la Francesca, l'Eufemio, la

la Francesca, l'Eufemio, la Laodomia. Quest'ultima, come

propria. Chi sa! Allora la sua mente era tutta

offrire alla nuova scuola la ecatombe di questa tragedia

se giovane e fervente, la scelta dei soggetti. Meglio

chiusi, meglio cento volte la Francesca! E il sacrifizio

Aiace, certo è che la figura di Silvio Pellico

a capo d'Italia. La Stendhal scriveva allora, con

gli voltava in inglese la Francesca da Rimini. - Poi

Conciliatore; e Pellico, malgrado la giovinezza e l'animo

decisiva. ¶ È inutile sottilizzare; la prova fu più forte

in questo giudizio. No, la causa fu generica insieme

andò logorando e disfacendo. La natura umana ha questo

sempre mettere in salvo la propria dignità morale presidiata

e questo è che la personalità letteraria del Pellico

Con questo grido finisce la lirica per la creduta

finisce la lirica per la creduta morte da me

vero. Quel Silvio, che la gioventù lombarda e romagnola

debba soffermarsi a considerare la educazione letteraria di Silvio

letteraria di Silvio Pellico, la quale fu incoerente, debole

di Alessandro Manzoni dopo la sua morte, disse già

tempi non comportassero. Con la guida specialmente del Fauriel

per conseguenza a tutta la letteratura italiana, quel contatto

francese, deliberato a farne la professione della sua vita

della peggior fatta, fu la educazione letteraria di Silvio

componimenti, tra i quali la Francesca, che «non ebbe

applausi, le lagrime e la grandissima fortuna teatrale non

confronto troppo si spiega la severità del giudizio. Già

prese il Pellico, tranne la reminiscenza del «libro galeotto

V, contentiamoci di considerare la Francesca nella linea storica

lavoro e si avrà la spiegazione della costante fortuna

un attore che conosce la dignità e la maestà

conosce la dignità e la maestà della scena! Che

questo attenda!...» Più sotto la lettera prosegue: «E quel

suo breve ambito sentiamo la pietà e il terrore

alla francese, che accampa la sua indomita ferocia e

desio feroce, ¶ E trattengo la man che al brando

corre; ¶ Credilo, a stento la trattengo!... ¶ Lo stesso dicasi

cui nuoce qua e là la frase enfatica e

nuoce qua e là la frase enfatica e il

italiana, potrebbe opportunamente confrontare la sua Francesca con quella

pregi non comuni e la vince su quella del

saluzzese, oltre che per la italianità dello stile, per

che oggi si chiamerebbe la ricerca dell'ambiente storico

Ognor geme? ¶ Quando sopraggiunge la cognata Ricciarda e gli

tirannia pesano su tutta la tragedia come una cappa