parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giovan Battista Marino, La strage degli innocenti, 1632

concordanze di «la»

nautoretestoannoconcordanza
1
1632
a vaghe ¶ che da la genitrice in prima aveste
2
1632
riso». ¶ Qui le cresce la doglia e manca il
3
1632
secca han gli occhi la vena al pianger tanto
4
1632
l volto oscura e la favella ¶ perde, e fiato
5
1632
l’anime bennate, ¶ se la bella innocenza in cotal
6
1632
oggetto i lumi gira. ¶ La fiera stragge, ond’ei
7
1632
additar le piaghe. ¶ Mentre la plebe addolorata e trista
8
1632
ramarichi languisce, ¶ terror de la memoria e de la
9
1632
la memoria e de la vista, ¶ ostinato in sua
10
1632
sol veneno acquista, ¶ più la stessa pietà l’infellonisce
11
1632
l’infellonisce; ¶ ha spumante la bocca e gli occhi
12
1632
o in vivi fonti: ¶ per entro si specchia
13
1632
palpitanti, ¶ tra’ confin de la morte ancora incerti ¶ stringer
14
1632
ancor deriva, ¶ vomita per la bocca in su la
15
1632
la bocca in su la sponda, ¶ quasi nave sdruscita
16
1632
sul figlio e su la moglie ¶ piange, e sente
17
1632
Il gran poeta ebreo la lingua scioglie ¶ e i
18
1632
l’uso intanto ¶ mesta la notte al mesto dì
19
1632
traverso abbia perduto; ¶ ne la fronte e nel volto
20
1632
suon s’udio. ¶ Sotto la falce le tremanti biade
21
1632
sì come cade ¶ presso la madre il numero di
22
1632
cittadin fiumi vermigli, ¶ e la misera plebe a mal
23
1632
traditor s’aventa, ¶ alza la fiera e formidabil voce
24
1632
e lo spaventa. ¶ Cala la spada orribile e feroce
25
1632
hanno il sonno e la morte i lor confini
26
1632
brando rota, ¶ e da la nuca, ov’egli il
27
1632
ondeggia e nuota. ¶ Scorre la punta ingiuriosa e fella
28
1632
e fella ¶ e conficca la lingua a la mammella
29
1632
conficca la lingua a la mammella. ¶ Misera avea colei
30
1632
giovane si spinge, ¶ che la fresca ferita e non
31
1632
et ecco alzando allor la mano armata, ¶ nel sangue
32
1632
per ravivarlo alquanto ¶ porge la poppa al miserel che
33
1632
Versa in grembo a la madre il figlio intanto
34
1632
il figlio intanto, ¶ de la madre medesma il latte
35
1632
pianto ¶ sul sanguigno figliuol la madre essangue. ¶ Lava il
36
1632
macchia il seno a la madre, il volto al
37
1632
ciel pareano a punto. ¶ La forma è pari, è
38
1632
differente il sesso ¶ de la mal nata e mal
39
1632
si cala ¶ e con la forte incontrastabil destra ¶ l
40
1632
colà d’onde a la sala ¶ l’aria e
41
1632
col piè giù per la scala ¶ l’altro, e
42
1632
scala ¶ l’altro, e la scala è d’una
43
1632
sentiro e non adulti ¶ la pena de gli adulteri
44
1632
altro è madre. ¶ Quando la miserella entrato scorge ¶ l
45
1632
lascia il figliastro entro la cuna e porge ¶ soccorso
46
1632
Barabasso il calvo ¶ punì la pietosissima follia, ¶ e fece
47
1632
letto. ¶ Vinta colei da la soverchia ambascia, ¶ gela e
48
1632
si lascia, e già la lascia ¶ a vista sì
49
1632
Saziati» disse «e da la madre ebrea ¶ incrudelir ne
50
1632
duo lunghi fiocchi; ¶ sgangherato la bocca e i labri
51
1632
e parea fera. ¶ Tacque la bella donna e non
52
1632
non curollo, e dritto ¶ donde il riso usciva
53
1632
l cordoglio, ¶ tosto poi la pietà cesse a l
54
1632
dèe far lei? chi la soccorre? ¶ dove sarà ch
55
1632
Fuggesi intorno e quei la segue e corre ¶ quasi
56
1632
ingordo mastin dietro a la preda; ¶ ella vagante in
57
1632
un punto e con la mano, ¶ fatta de’ cari
58
1632
scocca, ¶ e passa oltre la labra onde la poppa
59
1632
oltre la labra onde la poppa ¶ già di latte
60
1632
intanto più presto e la minaccia ¶ con più forte
61
1632
stretto le giace, e la motteggia e grida: ¶ «Poiché
62
1632
meschinel, qual timidetta damma ¶ la qual ricovri a le
63
1632
l’altra mamma ¶ da la faccia del ferro il
64
1632
van, ché ’n lui la punta orrenda ¶ drizza il
65
1632
con dotto stile ¶ da la tua man la carità
66
1632
da la tua man la carità dipinta, ¶ che di
67
1632
teneri e molli ¶ de la progenie sua cinque rampolli
68
1632
maggiore ¶ parte condotti a la spietata reggia, ¶ sì perché
69
1632
note ad imparar de la prima arte, ¶ discepolo novo
70
1632
vergate e sparte, ¶ quando la testa ecco gli tronca
71
1632
sciolto dal busto. ¶ Vedel ch’un pomo ei
72
1632
tragugiando il pugnal morder la morte. ¶ Iva il terzo
73
1632
lassa ¶ a giostrar con la morte, e ride e
74
1632
coppia che fu de la dolente madre, ¶ madre più
75
1632
pensava poco. ¶ Contro costui la destra e l’armi
76
1632
il feritor villano, ¶ ma la piaga mortal colà non
77
1632
a caso in sé la prese, ¶ non aspettata, il
78
1632
germano. ¶ Diss’egli allor: «La tua follia s’incolpi
79
1632
follia s’incolpi, ¶ non la mia man, se vai
80
1632
furando i colpi». ¶ Sotto la gonna allor colei si
81
1632
vagir si manifesta, ¶ e la froda pietosa altrui rivela
82
1632
ascoso il tien de la materna vesta; ¶ semplicetto ch
83
1632
imparato anco a temere. ¶ La mal avventurosa e mal
84
1632
l’ostil furore: ¶ segue la voce e là donde
85
1632
segue la voce e donde deriva ¶ per la
86
1632
là donde deriva ¶ per la traccia del suon la
87
1632
la traccia del suon la spada arriva. ¶ Non così
88
1632
nibbio empio e maligno ¶ la domestica augella i polli
89
1632
il brando e ne la strozza il trova. ¶ Giac
90
1632
signor di Delo ¶ orba la fèr di sette vite
91
1632
immobil sasso, ¶ tal fra la stirpe sua mentre moriva
92
1632
sua mentre moriva ¶ restò la tapinella instupidita, ¶ di color
93
1632
vigor le dà pietate, ¶ la ministra crudel volge sossopra
94
1632
le reliquie amate, ¶ ove la varia uccision le copra
95
1632
membra insanguinate, ¶ regendo amor la mano a sì fier
96
1632
i miei soavi pegni, ¶ la cui vita infelice il
97
1632
palagio Erode mira ¶ de la strage crudel l’orrida
98
1632
empio passeggia. ¶ Deh, perché la mia lingua e lo
99
1632
alta pietade? ¶ o perché la mia penna oscura e
100
1632
animar le tele, ¶ onde la schiera lacera e ferita
101
1632
al tuo lin fia la mia carta. ¶ Sorse l
102
1632
sotto il vel de la notte il dì s
103
1632
quel gran re che la città reina ¶ primiero edificò
104
1632
tiranno a cielo aperto ¶ la tragedia mirar crudele e
105
1632
tener sue frodi a la pietà celeste, ¶ ma non
106
1632
non era ¶ a scior la lingua perfetta o piè
107
1632
intesa e non intera ¶ la parola tra voce e
108
1632
colombe, i foschi cigli ¶ drizza, arrota l’armi
109
1632
le fauci, indi a la bocca; ¶ gonfia e sgonfia
110
1632
Udito il segno de la regia tromba ¶ ecco alzar
111
1632
l’aria si fende. ¶ tinti d’ira e
112
1632
conosciuta a pena avean la vita? ¶ quanti del limbo
113
1632
miraro ¶ che del mondo la luce alma e gradita
114
1632
veder fuggir tremanti ¶ per la reggia crudel fanciulli e
115
1632
l’infausto lampo a la sua vista è caro
116
1632
de l’anima mia la miglior parte». ¶ Promette il
117
1632
apre le braccia, ¶ e la semplice bocca a chi
118
1632
d’angosciosi muggiti empie la piaggia; ¶ o come rossignuol
119
1632
tal divenne colei, così la punse ¶ punta d’acuto
120
1632
ferità!, si mira ¶ pugnar la madre e ’l manigoldo
121
1632
e geme. ¶ Et è la spoglia al fin di
122
1632
fin di quel contrasto ¶ la spoglia di un bambin
123
1632
l’uccidi? ¶ parte de la mia carne è questo
124
1632
suo germoglio, ¶ sola non la lasciar, la genitrice. ¶ Sfoga
125
1632
sola non la lasciar, la genitrice. ¶ Sfoga pur nel
126
1632
sangue nostro». ¶ Così languia la sconsolata, e ’n questa
127
1632
miran gli effetti e la cagion non sanno. ¶ Né
128
1632
in quel tumulto, ¶ temon la morte, anzi timor non
129
1632
per minor martire ¶ con la sua vita in braccio
130
1632
più bel dio, né la più bella dea, ¶ che
131
1632
grugno i denti. ¶ Pianse la sventurata, ei non udilla
132
1632
istante ¶ il camin de la vita e de le
133
1632
a pena ¶ loco a la piaga il piagator ritrova
134
1632
colpo il corpo angusto. ¶ La madre il prende e
135
1632
nel piè, lei ne la chioma stringe ¶ sì forte
136
1632
percossa dal timore è la percossa, ¶ onde morto riman
137
1632
in copia grande ¶ con la bianca midolla il sangue
138
1632
sì rigido e selvaggio ¶ ne’ monti lucani orso
139
1632
dice e l’assal. La donna ardita ¶ s’oppon
140
1632
in tale stato, ¶ fra la sua propria e fra
141
1632
allora allora, ¶ trapassato a la madre insieme il fianco
142
1632
uccide il suo diletto, ¶ la prima in braccia e
143
1632
prima in braccia e la seconda in petto. ¶ Contr
144
1632
ridea, ¶ gitta in pezzi la carne amata e cara
145
1632
ora ¶ l’anima de la carne è peregrina. ¶ Ella
146
1632
al santo vecchio allora ¶ la traslucida faccia e cristallina
147
1632
vero e fedele, ¶ fuggi la terra avara e ’l
148
1632
or or t’invia. ¶ , fin ch’abbi del
149
1632
e stupefatto ¶ parla a la vergin sua sposa e
150
1632
Corre il vecchio a la culla e quindi tratto
151
1632
ermo ¶ al nostro tapinar la via spedita. ¶ Padre e
152
1632
tutto accinto a maturar la fuga, ¶ già gli scorrea
153
1632
ritegno il pianto ¶ per la guancia senil di ruga
154
1632
pur di cuna, ¶ pon la salute universal del mondo
155
1632
ruvide piume il pargoletto, ¶ la soma annoda e con
156
1632
soma annoda e con la diva a piedi ¶ segue
157
1632
i poverelli arredi. ¶ Struggi la terra tua dolce natia
158
1632
d’Averno, ¶ pasci pur la tua rabbia iniqua e
159
1632
redentor eterno, ¶ e giunge dov’egli mira e
160
1632
intere, ¶ vietando ognor con la lor vasta mole ¶ a
161
1632
mole ¶ a le selve la luce, e ’l passo
162
1632
luminosa face; ¶ e de la Sfinge il simulacro adorno
163
1632
del chiaro lume ¶ che la Grecia illustrò, memorie eterne
164
1632
onde vien poi ¶ de la mummia salubre il dono
165
1632
araldo ¶ vide e sentì la paretonia piaggia. ¶ Nacque zaffir
166
1632
ostro e smeraldo ¶ per la contrada inospita e selvaggia
167
1632
spogliossi il verno e la canicie antica; ¶ sue pompe
168
1632
sue pompe in lui la cortesia d’aprile ¶ tutte
169
1632
d’un abito gentile ¶ la terra ignuda e la
170
1632
la terra ignuda e la stagion mendica, ¶ le spine
171
1632
fonti. ¶ Fuor del chiuso la testa il Nilo trasse
172
1632
dal Ciel d’assicurar la strada, ¶ e di lucido
173
1632
petto forte ¶ et armato la man d’ardente spada
174
1632
al volto et a la vesta ¶ che l’un
175
1632
attonito e smarrito, ¶ de la vista i meati e
176
1632
arde e sfavilla ¶ con la tremula man si fa
177
1632
verso il balcon de la stellata loggia, ¶ e da
178
1632
apre il varco a la voce in questa foggia
179
1632
nubi. ¶ Qual suol ne la stagion tacita e nera
180
1632
teme il sole e la luce, e cede al
181
1632
antichi a mancar venne ¶ la superstizion vana e fallace
182
1632
celesti penne ¶ sen gìa la cara al Ciel coppia
183
1632
alta paura; ¶ non Tebe la magnifica cittade ¶ ricca di
184
1632
trasse il figlio e la sposa, e qui l
185
1632
poi sagace artefice rivolse ¶ la man rugosa a l
186
1632
de l’animo senile ¶ la miseria sforzava il pigro
187
1632
e fregi ¶ de’ Tolomei la lunga serie espresse. ¶ La
188
1632
la lunga serie espresse. ¶ La lampa del nocchier, l
189
1632
e del gran Nilo la feconda messe, ¶ e per
190
1632
e per mercar con la fatica il vitto ¶ tutti
191
1632
sparte, ¶ mercenario sudor de la sua fronte ¶ solea d
192
1632
stesso alcun sostegno, ¶ a la dolce consorte, al caro
193
1632
tolse il freno a la voce, e sciolse intanto
194
1632
voce, e sciolse intanto ¶ la vela al sospirar, la
195
1632
la vela al sospirar, la vena al pianto: ¶ «Occhi
196
1632
dunque perché vuoi pur la tua saetta ¶ scoccar severo
197
1632
l’ostia diletta ¶ a la salute altrui non è
198
1632
i miei dolori, ¶ che la spada vèr me non
199
1632
non vibri a torto ¶ la liberatrice de gli umani
200
1632
l’universo folce, ¶ viva la donna del Giordano e
201
1632
diffondi e piovi ¶ con la man ch’ogni duol
202
1632
di tre dita. ¶ Ne la sua fronte, a gli
203
1632
Angeli sì cara, ¶ vive la Vita, e ne trae
204
1632
che ’ntorbida e rischiara ¶ la tempesta e ’l seren
205
1632
tempesta e ’l seren, la state e ’l verno
206
1632
il sole impara ¶ de la face immortal l’alto
207
1632
manto. ¶ Riluce sì che la sua luce il vela
208
1632
Tremaro i poli a la sua voce, e l
209
1632
l’asse ¶ che sostien la gran machina si torse
210
1632
cardini del mondo ¶ de la volta del ciel supposi
211
1632
al pondo; ¶ per te la luna e ’l sole
212
1632
fui poscia vago ¶ formar la somma, e sì fu
213
1632
lui m’appago, ¶ e la sembianza mia vagheggio in
214
1632
in cui si scerne ¶ la cima e ’l fior
215
1632
al riparo, onde convenne ¶ la tua mano allargar pietosa
216
1632
il sangue versi, ¶ perché la Chiesa mia ch’ei
217
1632
questa, poi c’ha la bilancia e ’l brando
218
1632
Ciel Parca immortale a la lor vita ¶ torca di
219
1632
Una pennata luce ¶ de la beata angelica famiglia ¶ vede
220
1632
giù cadersi. ¶ Pria de la sfera immobile trapassa ¶ i
221
1632
e i lenti. ¶ Viensene dove ’l più basso
222
1632
ruggiadoso velo ¶ asciuga de la dea che l’ombre
223
1632
bianco; ¶ fendesi in due la lieve falda, e questa
224
1632
ch’è sole. ¶ Già la notte sparia, benché sepolta
225
1632
sepolta ¶ stesse sotterra ancor la maggior lampa, ¶ ma la
226
1632
la maggior lampa, ¶ ma la fiamma celeste a volo
227
1632
re de’ Sogni ha la maggion profonda, ¶ e qui
228
1632
suol ricovro tranquillo aver la notte. ¶ Stan su gli
229
1632
il Silenzio, e fa la scolta intorno, ¶ cheto e
230
1632
rauco susurro a chi giace ¶ rende il sonno
231
1632
il capo ombroso, ¶ ne la sinistra il ramo intinto
232
1632
su l’altra appoggia la gravosa testa, ¶ e di
233
1632
pelli di tasso è la sua vesta. ¶ A pena
234
1632
stupido e pesante ¶ e la fronte sostien, languida e
235
1632
a lusingar le nari. ¶ drizza ratto da gli
236
1632
ambasciadrice amica. ¶ Di cristallo la fronte ha tersa e
237
1632
man le scrisse, e la scrittura ¶ è d’inchiostro
238
1632
l’alto mistero ¶ de la scala del ciel vide
239
1632
aria ascende ¶ indi sovra la terra e sovra il
240
1632
più ch’altra stagion la mattutina, ¶ perché meno aggravata
241
1632
in fronte. ¶ So che la mia ruina, ancor lattante
242
1632
va già crescendo entro la face occulta; ¶ già pargoleggia
243
1632
che precorsa sarà da la vendetta. ¶ Ore non trarrò
244
1632
questa porpora rosseggi, ¶ e la salute mia quasi per
245
1632
egli il mel ne la favella et have ¶ in
246
1632
gli ami e ne la lingua i dardi; ¶ volto
247
1632
il peggio) ¶ sarò a la patria, a Dio nemico
248
1632
è però che chi la diè l’osservi, ¶ ond
249
1632
meno! ¶ Ché sì come su lucida e pura
250
1632
sempre è del ciel la region sublime, ¶ né mai
251
1632
eccesso io persuada, ¶ che la dolce mia patria orfana
252
1632
mal che temi? ¶ Temi la guerra insospettito e vuoi
253
1632
allora, ¶ se germogliante a la stagione acerba ¶ un essercito
254
1632
erba? ¶ Che dirà poi la fama, ohimè, la fama
255
1632
poi la fama, ohimè, la fama ¶ che del falso
256
1632
infra i tumulti de la regia sede ¶ serbò mai
257
1632
e’ fia, perché turbar la pace ¶ e de’ tuoi
258
1632
tosto e di ciascuno ¶ la pena universal porti quell
259
1632
di natura. ¶ Questi, calvo la testa e raso il
260
1632
e guerreggiasti, e quanto ¶ la destra tua, vittoriosa e
261
1632
che ’l ciel ne la reale altezza ¶ duo nemici
262
1632
altra indura ¶ vana è la forza è poi, vana
263
1632
forza è poi, vana la cura. ¶ Opra fia di
264
1632
pietà compagne equali ¶ de la virtù real sostegni e
265
1632
talor crudele e fiero: ¶ la ragion del dever cede
266
1632
o cede almeno a la ragion del regno. ¶ Qualor
267
1632
importanti assai migliore ¶ è la temerità che la prudenza
268
1632
è la temerità che la prudenza. ¶ Ma prudenza par
269
1632
e’ non sortisca, ¶ per la memoria almen di quest
270
1632
fia giamai ¶ ch’a la corona tua machini inganno
271
1632
tua machini inganno, ¶ da la fama a temer però
272
1632
tel sai tu stesso. ¶ La nova in ciel misteriosa
273
1632
l’amor paterno e la pietà de’ figli; ¶ ch
274
1632
età non già ma la fatica ¶ fatto anzi tempo
275
1632
anzi tempo ha biancheggiar la chioma, ¶ che fra gente
276
1632
e che non puoi? ¶ La cosa a quel ch
277
1632
e tesori ¶ purché campi la nave e giunga a
278
1632
salvi e viva, ¶ resti la pianta ebrea di frondi
279
1632
pensiero, ¶ e lo sferza la Furia e lo spaventa
280
1632
tolto. ¶ Già di Sion la notte empia sorgea ¶ gravida
281
1632
né tanto orribil mai la terra ebrea ¶ la vide
282
1632
mai la terra ebrea ¶ la vide uscir da’ tenebrosi
283
1632
stende il ciel de la Giudea ¶ di tartarea caligine
284
1632
aduna ¶ di Bettelemme, entro la regia soglia ¶ con qualunque
285
1632
l suo decreto esposto ¶ la buccina real divulga tosto
286
1632
le donne san de la secreta ¶ macchina ch’apprestata
287
1632
mira i trofei ¶ de la nemica tua flebili e
288
1632
le querele ¶ giunte lassù, la dea benigna udio, ¶ e
289
1632
fremer lontano ¶ s’ode la Rabbia impetuosa e cruda
290
1632
vede in vista accerba ¶ la gran falce rotar Morte
291
1632
i mortali offesi, ¶ de la fiera magion fregi sanguigni
292
1632
l’ingorde Arpie con la vorace Fame ¶ e l
293
1632
l suo teschio a la crudele ¶ porta in sangue
294
1632
e quinci esce veloce ¶ la quarta Furia a la
295
1632
la quarta Furia a la terribil voce. ¶ A costei
296
1632
terribil voce. ¶ A costei la sua mente aperse a
297
1632
pena ¶ l’imperador de la tremenda corte ¶ ch’ella
298
1632
le ruginose porte; ¶ e la faccia del ciel pura
299
1632
di morte, ¶ sol con la vista avvenenati al suolo
300
1632
Tosto che fuor de la vorago oscura ¶ venne quel
301
1632
i fiori intorno e la verdura ¶ sentir forza di
302
1632
sue riposte cave, ¶ de la notte compagno, aprendo l
303
1632
il Sonno grave ¶ togliea la luce a i pigri
304
1632
ricerca e spia de la magion reale ¶ con sollecito
305
1632
piè camere e sale. ¶ La reggia allor del buon
306
1632
l diadema real de la Giudea ¶ la progenie di
307
1632
real de la Giudea ¶ la progenie di Giuda avea
308
1632
va del gran palagio, ¶ dove in placidissima quiete
309
1632
man gli stringe; ¶ poi la voce mentita e mentitrice
310
1632
tra ’l sonno e la vigilia e dice: ¶ «Mal
311
1632
ammirabil fanciul, benché mendico, ¶ tra le bestie e
312
1632
stabilirti in mano ¶ de la verga reale il nobil
313
1632
dunque il sangue e la vita ho sparso e
314
1632
ti pende in su la testa. ¶ Sveglia il tuo
315
1632
ciò ch’udì ne la memoria intaglia. ¶ Pien d
316
1632
accresce ¶ d’esca a la fiamma, o mantice l
317
1632
quel medesmo ardor che la fomenta, ¶ così confuso e
318
1632
inquieto ingegno, ¶ e de la notte, ov’altri posa
319
1632
quasi guerra importuna, odia la pace. ¶ Già per mille
320
1632
soggiorno ¶ de’ consiglieri principi la schiera. ¶ Va de’ sergenti
321
1632
de gli araldi intorno ¶ la sollevata turba messagiera, ¶ et
322
1632
ch’a buon fin la mente ha intesa, ¶ tenta
323
1632
petto; ¶ Burucco, ch’a la strage ha l’alma
324
1632
ancelle, ¶ e ’n su la soglia de l’aurata
325
1632
sparir le stelle, ¶ e la sua vaga messaggiera e
326
1632
spargea lucide ombrose ¶ de la terra e del ciel
327
1632
le superbe mura. ¶ De la sala pomposa il bel
328
1632
alquanto ¶ come il vento la pioggia affrena il pianto
329
1632
e sospiroso il mira. ¶ La bianca barba et ispida
330
1632
del duolo e de la rabbia: ¶ «Principi, e qual
331
1632
insidiosa frode ¶ può ne la reggia sua tradire Erode
332
1632
senza più tornar, rotta la fede, ¶ per altro calle
333
1632
so s’io fossi ¶ presso l’alba addormentato
334
1632
onde vil turba ardita ¶ la mia pace conturba e
335
1632
mia pace conturba e la mia vita. ¶ Con silenzio
336
1632
stragi e l’onte ¶ la corona real mi fermi
337
1632
quindi esce fuor da la perpetua notte ¶ Furia crudele
338
1632
ma per opporsi a la crudel fortuna ¶ i satrapi
339
1632
fior sì degna fronte ¶ la mia Musa devota arrossir
340
1632
pur celebra e canta ¶ la mia Sirena i tuoi
341
1632
de l’universo, ¶ dentro la bolgia del più cupo
342
1632
folgori i fiati. ¶ Che la vista pestifera e sanguigna
343
1632
ch’avampa e fuma, ¶ la pira accende orribile e
344
1632
alzò lontano, ¶ e proprio ne la famosa riva
345
1632
e proprio là ne la famosa riva ¶ ove i
346
1632
a verginella umile, ¶ che la ’nchina e saluta, e
347
1632
Vede nel ventre de la vecchia ebrea, ¶ feconda in
348
1632
i fiumi. ¶ Vede de la felice e santa notte
349
1632
uscio a triplicato sole ¶ la reggia oriental, che si
350
1632
disserra. ¶ Scardinata cader vede la mole ¶ sacra a la
351
1632
la mole ¶ sacra a la bella dea ch’odia
352
1632
bella dea ch’odia la guerra; ¶ gl’idoli e
353
1632
precipitati a terra, ¶ e la terra tremarne e scoppiar
354
1632
luminosa ancella ¶ tragge di da gli odorati Eoi
355
1632
atre caverne, ¶ e de la coda, onde se stesso
356
1632
onde se stesso attorse, ¶ la cima per furor tutta
357
1632
vuol del gran mistero ¶ la meraviglia a i chiari
358
1632
di spoglia mortal deggia la vita; ¶ che l’incompreso
359
1632
languisca; ¶ che serva sia la maestà del Cielo ¶ e
360
1632
immensità s’impicciolisca; ¶ che la gloria a soffrir venga
361
1632
de’ peccatori impresso. ¶ Questo la mente ancor dubbia gl
362
1632
più farmi omai chi la celeste ¶ reggia mi tolse
363
1632
Ah non se’ tu la creatura bella, ¶ principe già
364
1632
amori, ¶ del matutino ciel la prima stella, ¶ la prima
365
1632
ciel la prima stella, ¶ la prima luce de gli
366
1632
cori, ¶ che, come suol la candida facella ¶ scintillar fra
367
1632
lumi alti celesti ¶ fra la plebe de gli angeli
368
1632
lo stato primier volger la mente ¶ se con l
369
1632
opporsi al fatto, e la possanza ¶ del nemico fiaccar
370
1632
Ciel non goda, ¶ se la forza non val vaglia
371
1632
forza non val vaglia la froda. ¶ Ma qual forza
372
1632
i detti e sollevàr la fronte ¶ le tre forici
373
1632
Provasti in Ciel ne la magnanim’opra ¶ ciò che
374
1632
dei tu, ché se la sopra ¶ al Monarca tonante
375
1632
et intero ¶ hai de la terra e de l
376
1632
i marmi, ¶ por sossopra la terra e ’l mar
377
1632
sostegni, o fidi ¶ de la mia speme e del
378
1632
vostro io vidi ¶ chiaro su ne gli stellanti
379
1632
chiome. ¶ Cosa non ha la region di morte ¶ più
380
1632
di morte ¶ più de la sua terribile et oscura
381
1632
membra mozze. ¶ V’ha la Vendetta su la soglia
382
1632
ha la Vendetta su la soglia, e ’n mano
383
1632
col Furor insano ¶ e la Guerra e la Strage
384
1632
e la Guerra e la Strage anela e suda
385
1632
stanca. ¶ Quei, strangolato da la propria fascia, ¶ si contorce
386
1632
assai leggiadri germi ¶ fecondata la prima in una volta
387
1632
quei del fiato a la gola il varco toglie
388
1632
guise, ¶ sé medesma aborrì la crudeltate, ¶ né lasciava però
389
1632
mesce, ¶ e marito a la notte il dì congiunge
390
1632
ministro indegno ¶ cui de la fiera uccision commesso ¶ fu
391
1632
orror notturni. ¶ Presa fu la gran piazza e tutti
392
1632
vigilanti armati ¶ non potesse la fuga aprir la sorte
393
1632
potesse la fuga aprir la sorte. ¶ Fece per tutto
394
1632
il capitano allora ¶ squillar la tromba garrula e canora
395
1632
in guardia fuor de la cittate uscisse; ¶ né mentre
396
1632
impresa, ¶ avea del re la maestate offesa. ¶ Alcun non
397
1632
bello è il tacer dove parlan l’opre
398
1632
d’involuntario male? ¶ Troppo la nostra man fu presta
399
1632
presta e pronta, ¶ troppo la voglia a soddisfarti intensa
400
1632
racconta, ¶ e quei lega la lingua e tace e
401
1632
Erode, e quei, risciolta ¶ la voce, il parlar segue
402
1632
duo bambini avolti entro la gonna, ¶ fuggir in chiusa
403
1632
condottier si fe’ vicino, ¶ ve’ tra legni perforati
404
1632
tra noi, che da la fame astrette ¶ risepelir ne
405
1632
guisa poi speranza avessi ¶ la tua vita campar col
406
1632
duca a l’impeto la voce, ¶ ch’urtò la
407
1632
la voce, ¶ ch’urtò la porta, poiché ruppe e
408
1632
quell’albergo era nascosta ¶ la camera più interna e
409
1632
l’alto terror che la percosse, ¶ non valse allora
410
1632
bambini -. ¶ – E tu, da la cui destra il sangue
411
1632
vede ¶ non spoglierei de la materna fede. ¶ Figli, deh
412
1632
de le spade barbariche la sete? ¶ Estinta? Ahi no
413
1632
morte e non curar la vita ¶ ti fa forse
414
1632
suoi -. ¶ Così le dice, la minaccia, et ella ¶ con
415
1632
che non fai, ¶ minacciami la vita e non la
416
1632
la vita e non la morte -. ¶ Mentre parla così
417
1632
ostinata in suo cor la donna forte, ¶ ecco il
418
1632
il cavo legno ¶ impinguava la fiamma, e fore intanto
419
1632
rabbia ¶ nel petto allor la genitrice aduna ¶ che sembra
420
1632
riporlo in questo seno, ¶ dove quasi in immortal
421
1632
l’altra, a voi la dono in pace; ¶ ben
422
1632
tante ¶ piaghe, ch’a la sua fuga aprian le
423
1632
tenne in vita. ¶ E la perfida allora: – Avrò pur
424
1632
pur io ¶ e de la patria mia dolce e
425
1632
nel sangue reo de la fallace Albina ¶ de la
426
1632
la fallace Albina ¶ de la casa real l’alta
427
1632
cura; ¶ quegli ch’or nel suol palpita e
428
1632
lei trattato fosse) ¶ ne la man feminil senza spavento
429
1632
a pena giunto ¶ Doride la reina arriva a punto
430
1632
A punto allor de la secreta soglia ¶ de la
431
1632
la secreta soglia ¶ de la camera uscìa la sventurata
432
1632
de la camera uscìa la sventurata, ¶ da lacrimoso coro
433
1632
accompagnata, ¶ che del fanciul la sanguinosa spoglia ¶ su le
434
1632
è il mio ben, la vita mia?». ¶ Qual da
435
1632
perduta aver s’accorse ¶ la bella figlia in su
436
1632
bella figlia in su la spiaggia etnea ¶ accese i
437
1632
stimulata dal duol che la traea, ¶ cercando pur la
438
1632
la traea, ¶ cercando pur la vergine smarrita ¶ che fu
439
1632
rabbia immane? ¶ Sfogasti pur la ferità severa ¶ de le
440
1632
l’error futuro anticipar la pena? ¶ Uom te non
441
1632
creder vogl’io, te la crudele e sorda ¶ Sirte
442
1632
l’Ellesponto irato, ¶ o la Sfinge di sangue immonda
443
1632
ingorda; ¶ e ti nodrì, fra lo stuol vorace
444
1632
io vivo? e con la destra ardita ¶ pur indugio
445
1632
morte orrido gelo ¶ preme la guancia tua fresca e
446
1632
fiorita, ¶ non convien che la mia, languida e priva
447
1632
segua errante e sciolto. ¶ La spoglia mia col tuo
448
1632
e cadde in su la porta ¶ smorta in un
449
1632
morta. ¶ Non ebbe allor la feminil famiglia ¶ tempo da
450
1632
ratto vi corse, e la soccorse in vano. ¶ Di
451
1632
onda da fonte, apre la vena ¶ fuor per la
452
1632
la vena ¶ fuor per la piaga a la sanguigna
453
1632
per la piaga a la sanguigna piena, ¶ così tardi
454
1632
cui l’improviso duol la lingua strinse, ¶ poi che
455
1632
pianto spinse, ¶ e cadde dove la moglie e
456
1632
e cadde là dove la moglie e ’l figlio
457
1632
forse aperti vi tien la doglia acerba. ¶ Alessandro, Alessandro
458
1632
al natal, nato a la morte? ¶ Piangerò, lasso me
459
1632
e chi mi tolse ¶ la mente? e come cieca
460
1632
de’ freggi miei reali, ¶ la mia vita di vita
461
1632
nel regno ¶ e de la regia stirpe esser sostegno
462
1632
lo sventurato padre? ¶ Non la maligna e perfida nodrice
463
1632
me fornita ¶ esser come la gioia anco la vita
464
1632
come la gioia anco la vita. ¶ Potessi almen quell
465
1632
mi reca in man la fiera spada ¶ che troncò
466
1632
l’ali. ¶ Sì come per entro i folti
467
1632
Riser gli abissi, e la prigion di morte, ¶ che
468
1632
di Lete in su la sponda ¶ con la cetra
469
1632
su la sponda ¶ con la cetra e lo scettro
470
1632
e lo scettro avea la fionda. ¶ E i negri
471
1632
ecco i messaggi ¶ de la celeste a noi luce
472
1632
oltraggi, ¶ tosto ne fia la libertà concessa. ¶ Già spunta
473
1632
voi pur giungeste ¶ de la sperata al fin cara
474
1632
e rotti sassi ove la santa ¶ Chiesa novella i
475
1632
far ricca e pomposa ¶ la corona di Cristo e
476
1632
di Cristo e de la sposa; ¶ piaghe felici, anzi
477
1632
volentieri di fin ostro ¶ la luna il volto candido
478
1632
e d’onor cede la vita. ¶ Deh quanti in
479
1632
scudieri? ¶ Tutto colà ne la stellata corte, ¶ dove chi
480
1632
l’Innocenza e de la Morte ¶ spiegar la bianca
481
1632
de la Morte ¶ spiegar la bianca e la purpurea
482
1632
spiegar la bianca e la purpurea insegna ¶ vedrenvi, e
483
1632
avesti, ¶ ti convenne provar la morte e ’l duolo
484
1632
e ’l duolo ¶ quando la morte e ’l duol
485
1632
n’alzammo; ¶ noi de la lattea via lattanti germi