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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Vincenzo Monti, Iliade [traduzione da Omero], 1810

concordanze di «la»

nautoretestoannoconcordanza
1
1810
perisca, e tutta insieme ¶ la sua perfida gente. Dall
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1810
ai Teucri, ¶ glorïoso trofeo, la tua consorte. ¶ Putride intanto
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1810
apra sotto i piè la terra. ¶ Ti conforta, rispose
4
1810
difese, e di sotto la corazza ¶ e questa fascia
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1810
Intanto tratterà medica mano ¶ la tua ferita, e farmaco
6
1810
fascia ¶ sovrapposta; e scoperta la ferita, ¶ succhionne il sangue
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1810
il sangue, e destro la cosparse ¶ dei lenitivi farmaci
8
1810
scorso un gran campo, la stanchezza ¶ ruba il piede
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1810
ruba il piede e la lena? E voi del
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1810
Giove allor vi stenderà la mano? ¶ Così imperando trascorrea
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1810
l'antiguardia, e Merïone ¶ la retroguardia. Del vederli allegro
12
1810
almo antico lïeo versan la spuma ¶ i supremi tra
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1810
ti prende di bombar la voglia. ¶ Or entra nella
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1810
primi ¶ del patto violâr la santitate, ¶ sul lor capo
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1810
Atride ¶ fra le caterve la rivista, e venne ¶ degli
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1810
di nembi; inorridito ¶ ei la guarda, ed affretta alla
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1810
hai saldo il core! ¶ La ria vecchiezza, che a
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1810
altro ¶ guerrier non grava la crudel le spalle! ¶ perché
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1810
cui già mossa ¶ avean la guerra; e ne fêr
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1810
volevam noi darli, e la domanda ¶ tutta appagar; ma
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1810
lo biasmo. ¶ Fia sua la gloria, se, domati i
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1810
domati i Teucri, ¶ noi la sacra cittade espugneremo, ¶ e
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1810
gonfiasi, e poscia su la sponda rotto ¶ orribilmente freme
24
1810
in larghi ¶ sprazzi diffonde la canuta spuma: ¶ incessanti così
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1810
che di voce priva ¶ la diresti al vederla; e
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1810
tutti il grido né la voce, ¶ ma di lingue
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1810
quindi ¶ lo Spavento e la Fuga, e del crudele
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1810
Marte suora e compagna la Contesa ¶ insazïabilmente furibonda, ¶ che
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1810
e immensa ¶ passeggia su la terra. Essa per mezzo
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1810
chiomato elmo: s'infisse ¶ la ferrea punta nella fronte
31
1810
della mischia: ma fallì la brama; ¶ ché mentre il
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1810
scesa dall'Idèe ¶ cime la madre partorì sul margo
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1810
co' genitori a visitar la greggia; ¶ e Simoesio lo
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1810
il merto non poteo: la lancia ¶ d'Aiace il
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1810
colpì nel petto ¶ su la destra mammella, e la
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1810
la destra mammella, e la ferrata ¶ punta pel tergo
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1810
di liscio pioppo su la sponda nato ¶ d'acquidosa
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1810
lui de' rami ¶ già la pompa crescea, quando repente
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1810
carri, e inaridire ¶ lungo la riva lo lasciò del
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1810
di Simoesio altrove ¶ traea la salma; e accanto al
41
1810
irato Ulisse ¶ nelle tempie la lancia; e trapassolle ¶ la
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1810
la lancia; e trapassolle ¶ la ferrea punta. Tenebrârsi i
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1810
Troiani, al suo cadere, ¶ la fronte, rinculò lo stesso
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1810
pietra né ferro è la lor pelle ¶ da rintuzzar
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1810
alle navi a digerir la bile. ¶ Così dall'alto
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1810
Dio ¶ terribile sclamò. Ma la feroce ¶ Palla, di Giove
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1810
li vedea rimessi. ¶ Qui la Parca allacciò l'Amarancìde
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1810
ambidue li nervi e la caviglia ¶ l'improbo sasso
49
1810
la buona targa ¶ rintuzzonne la punta. Allor secondo ¶ coll
50
1810
e l'asta avventò, la conficcò ¶ dell'avversario nel
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1810
rotondo scudo. ¶ Penetrò fulminando la ferrata ¶ punta il pavese
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1810
rilucente, e tutta ¶ trapassò la corazza, lacerando ¶ la tunica
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1810
trapassò la corazza, lacerando ¶ la tunica sul fianco a
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1810
irato Atride allora ¶ trasse la spada, ed erto un
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1810
pezzi infranto ¶ gli lasciò la man nuda; ond'ei
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1810
quel meschino, a cui ¶ la delicata gola soffocava ¶ il
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1810
il vôto elmetto ¶ seguì la mano del traente Atride
58
1810
stessa a chiamar quindi la figlia ¶ corse di Leda
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1810
corse di Leda, e la trovò nell'alta ¶ torre
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1810
avea. Nella costei sembianza ¶ la Dea le scosse la
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1810
la Dea le scosse la nettarea veste, ¶ e, Vieni
62
1810
al tremolo baleno ¶ riconobbe la Dea, coglier sentissi ¶ di
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1810
E irata a lei la Dea: Non irritarmi, ¶ sciagurata
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1810
precorreva ¶ a' suoi passi la Dea. Poiché venute ¶ fur
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1810
corser di qua di le scaltre ancelle ¶ ai
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1810
il collocò. S'assise ¶ la bella donna, e con
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1810
col tuo rivale, se la vita hai cara. ¶ Non
68
1810
intanto ¶ di qua di si ravvolgea cercando ¶ il
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1810
rendete, e tutta insieme ¶ la sua ricchezza, e d
70
1810
a consulta. Fra lor la veneranda ¶ Ebe versava le
71
1810
auree tazze votavano mirando ¶ la troiana città. Quand'ecco
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1810
obliquo paragon mordace ¶ così la punse: Due possenti Dive
73
1810
respinge ¶ dal suo caro la Parca; e dianzi, in
74
1810
è al forte Menelao la palma; ¶ ma l'alto
75
1810
in pace comporle. Ove la pace ¶ tutti appaghi gli
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1810
e in Argo ¶ con la consorte Menelao ritorni. ¶ Strinser
77
1810
e tu pretendi ¶ frustrar la mia fatica, ed involarmi
78
1810
Troia il giorno estremo? ¶ La tua rabbia non fia
79
1810
tutta ¶ di Prìamo pur la bellicosa gente: ¶ perocché l
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1810
Compose a questo dir la veneranda ¶ Giuno gli sguardi
81
1810
acerba pugna, o confermar la pace. ¶ La Dea mischiossi
82
1810
o confermar la pace. ¶ La Dea mischiossi tra la
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1810
La Dea mischiossi tra la folta intanto ¶ delle turbe
84
1810
delle turbe troiane, e la sembianza ¶ di Laòdoco assunta
85
1810
Esepo. Appropinquossi ¶ a lui la Diva, e disse: Inclito
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1810
nel petto a Menelao la punta ¶ d'un veloce
87
1810
nel petto, e su la rupe steso ¶ resupino. Sorgevano
88
1810
marzio Menelao percuota. ¶ Scoperchiò la faretra, ed un alato
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1810
di forza ¶ colla cocca la corda, alla mammella ¶ accostò
90
1810
ronza intorno. ¶ Ella stessa la Dea drizzò lo strale
91
1810
dardo, e ne sfiorò la pelle, ¶ sì che tosto
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1810
che tosto diè sangue la ferita. ¶ Come quando meonia
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1810
di sangue imporporossi, Atride, ¶ la tua bell'anca, e
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1810
all'imo ¶ calcagno corse la vermiglia riga. ¶ Raccapricciossi a
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1810
libamenti ai numi, ¶ né la fé delle destre. Il
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1810
non per certo ¶ obblïar la vendetta; e caro un
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1810
la florida consorte: né la cetra ¶ ti varrà né
98
1810
il vago aspetto né la molle chioma, ¶ quando cadrai
99
1810
Elena armati a terminar la lite, ¶ e di tutto
100
1810
di noi s'abbia la donna ¶ con tutto insieme
101
1810
regal corredo, ¶ e via la meni alle sue case
102
1810
infin che forte alzando ¶ la voce Agamennón: Cessate, ei
103
1810
Menelao decisa ¶ d'Elena la querela, e in un
104
1810
rimarrassi vincitor, si prenda ¶ la bella donna, e in
105
1810
sofferte ¶ molte sventure per la mia ragione ¶ e per
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1810
Ma venga all'ara ¶ la maestà di Prïamo, e
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1810
maestà di Prïamo, e la pace ¶ giuri egli stesso
108
1810
rallegrò Teucri ed Achei ¶ la dolce speme di finir
109
1810
dolce speme di finir la guerra. ¶ Schieraro i cocchi
110
1810
alle navi Taltibio, onde la terza ¶ ostia n'adduca
111
1810
le figlie prïamee tenuta ¶ la più vaga. Trovolla che
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1810
e i loricati Achei. ¶ La Diva innanzi le si
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1810
consorte. ¶ Con questo ragionar la Dea le mise ¶ un
114
1810
sola, ¶ ma due donzelle la seguìan, Climene ¶ per grand
115
1810
e di Pittèo ¶ Etra la figlia. Delle porte Scee
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1810
arguto lor canto empion la selva. ¶ Come vider venire
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1810
venire alla lor volta ¶ la bellissima donna i vecchion
118
1810
Dissero; e il rege la chiamò per nome: ¶ Vieni
119
1810
dice l'aspetto. — E la più bella ¶ delle donne
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1810
gli rispondea: ¶ Suocero amato, la presenza tua ¶ di timor
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1810
e i fratelli e la cara figlioletta ¶ e le
122
1810
con fausti occhi miraro ¶ la Parca e la Fortuna
123
1810
miraro ¶ la Parca e la Fortuna, onde il comando
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1810
ch'io toccai straniero ¶ la vitifera Frigia. Un denso
125
1810
di nuovo il vecchio ¶ la donna interrogò: Dinne chi
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1810
l'astuto laerzìade Ulisse, ¶ la donna replicò, là nell
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1810
Ulisse, ¶ la donna replicò, nell'alpestre ¶ suol d
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1810
augusto Ulisse. ¶ Come poi la favella e de' pensieri
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1810
e de' pensieri ¶ spiegâr la tela, ognor succinto e
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1810
dal vasto petto emise ¶ la sua gran voce, e
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1810
conteso; e noi ponemmo ¶ la maraviglia di quel suo
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1810
nel fluente suo vel la dìa Lacena, ¶ Aiace, rocca
133
1810
il cor del vecchio la pietà del figlio. ¶ A
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1810
mezzo Agamennón, levando ¶ e la voce e le man
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1810
Alessandro, i Teucri allor la donna ¶ ne renderanno e
136
1810
questo vino, ¶ e adultera la moglie ir d'altri
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1810
de' due ¶ troncar debba la Parca il vital filo
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1810
primamente e Ulisse ¶ misurano la lizza. Indi le sorti
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1810
ecco uscire ¶ di Paride la sorte. Allor s'assise
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1810
grand'orbe imbracciò; chiuse la fronte ¶ nel bel temprato
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1810
equine chiome in su la cima ¶ alta una cresta
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1810
ed il Troiano ¶ primier la lunga e grave asta
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1810
e grave asta vibrando ¶ la rotella colpì del suo
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1810
ma non forolla, ché la buona targa ¶ rintuzzonne la
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1810
ei tiene ¶ dalla fraterna la sua schiera, e forte
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1810
del suo proprio valor la sprona all'armi, ¶ di
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1810
dive al burbanzoso ¶ tolser la luce e il dolce
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1810
l'opima gleba e la stinfalia valle ¶ e la
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1810
la stinfalia valle ¶ e la parrasia selva. Avean costoro
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1810
figliuolo il rege Agapenorre. ¶ La squadra che consegue, e
151
1810
in Toante ¶ degli Etòli la somma signorìa ¶ da che
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1810
somma signorìa ¶ da che la Parca i figli ebbe
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1810
divide ¶ col marzio Merïon la glorïosa ¶ capitananza; e ottanta
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1810
in tre parti posero la stanza: ¶ e il gran
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1810
e su lor piovve la piena ¶ d'infinita mirabile
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1810
Quei che Filàce e la fiorita Pìrraso, ¶ terra a
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1810
a Cerere sacra, e la feconda ¶ di molto gregge
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1810
e quei che manda ¶ la marittima Antrone e di
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1810
marzïal Protesilao. Ma lui ¶ la negra terra allor chiudea
160
1810
chiudea nel seno, ¶ e la moglie in Filàce derelitta
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1810
del suo re piangea la casa. ¶ Primo ei balzossi
162
1810
schiera, ¶ ché Podarce or la guida, esimio figlio ¶ del
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1810
caro d'Admeto, e la divina ¶ infra le donne
164
1810
delle figlie di Pelia la più bella. ¶ Di Metone
165
1810
poi che Tricca e la scoscesa Itome ¶ ed Ecalia
166
1810
trenta navi di costor la schiera. ¶ Ormenio, Asterio e
167
1810
alla fredda Dodona avean la stanza, ¶ e di quelli
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1810
e portavan di Marte la paura ¶ nelle battaglie. Degli
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1810
inondator, che tutta ¶ divorasse la terra; ed alla pesta
170
1810
passi al suon gemea la terra. ¶ Mentre il campo
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1810
feral novella ¶ apportatrice, e la spedìa di Giove ¶ un
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1810
vestiboli. Mischiossi ¶ tra lor la Diva, di Polìte assunta
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1810
assunta ¶ l'apparenza e la voce. Era Polìte ¶ di
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1810
vi spïava ¶ degli Achivi la mossa. In queste forme
175
1810
queste forme ¶ trasse innanzi la Diva, e al re
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1810
Conobbe Ettorre della Dea la voce, ¶ e di subito
177
1810
d'Anchise Enea cui la divina ¶ Venere in Ida
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1810
in Zelèa ricchi Troiani ¶ la profonda beventi acqua d
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1810
d'Adrastèa, ¶ di Pitièa la gente e dell'eccelsa
180
1810
Sesto e Abido ¶ e la nobile Arisba i lor
181
1810
ricurvi, e gli spedisce ¶ la rimota Amidone, e l
182
1810
èneto paese ov'è la razza ¶ dell'indomite mule
183
1810
balze eritine. Li seguìa la squadra ¶ degli Alizòni d
184
1810
misero non seppe ¶ schivar la Parca. Sotto l'asta
185
1810
falda del Tmolo ebber la vita. ¶ Quindi i Carii
186
1810
del monte in su la cima ¶ di Scirocco il
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1810
Scirocco il soffiar spande la nebbia ¶ al pastore odïosa
188
1810
ladro cara ¶ più che la notte, né va lunge
189
1810
il ricurvo ¶ arco e la spada; e due dardi
190
1810
far sopra il traditor la sua vendetta, ¶ balza armato
191
1810
risalta indietro, e per la balza fugge ¶ di paura
192
1810
t'usurpi e godi ¶ la florida consorte: né la
193
1810
un mese è crudel la lontananza ¶ dalla consorte, che
194
1810
testimoni, voi, sì, quanti la Parca ¶ non aveste crudel
195
1810
eran elli, e nona ¶ la madre. Colassù l'angue
196
1810
Plorava i dolci figli ¶ la madre intanto, e svolazzava
197
1810
il serpe ¶ vibrandosi afferrò la meschinella ¶ all'estremo dell
198
1810
Divorata co' figli anco la madre, ¶ del vorator fe
199
1810
ne lasciò del fatto ¶ la meraviglia, e a noi
200
1810
anni a Troia ingoierà la guerra, ¶ e la città
201
1810
ingoierà la guerra, ¶ e la città nel decimo cadrà
202
1810
le libagioni degli Dei, la fede ¶ delle congiunte destre
203
1810
si conosca di Giove la promessa. ¶ Io ti fo
204
1810
naviglio, e troverà primiero ¶ la meritata morte. Tu frattanto
205
1810
tolga ¶ delle dardanie mura la conquista. ¶ Saggio vegliardo, gli
206
1810
atterrata ¶ cadrìa ben tosto la città troiana. ¶ Ma me
207
1810
forze ¶ itene tutti per la pugna. Ognuno ¶ l'asta
208
1810
senza posa alcuna, ¶ finché la notte non estingua l
209
1810
Di guerrier sudore ¶ bagnerassi la soga dello scudo ¶ sui
210
1810
lido ove il soffiar la caccia ¶ di furioso Noto
211
1810
regie porte; fa che la mia lancia ¶ squarci l
212
1810
fidi ¶ boccon distesi mordano la polve. ¶ Disse; ed il
213
1810
della vittima il collo, la scannaro, ¶ la discuoiaro, ne
214
1810
il collo, la scannaro, ¶ la discuoiaro, ne squartâr le
215
1810
i crudi brani. Indi la fiamma ¶ d'aride schegge
216
1810
ne pone. ¶ Degli araldi la voce alla rassegna ¶ chiami
217
1810
sul petto ¶ incorrotta, immortal la prezïosa ¶ egida da cui
218
1810
gherone. ¶ In quest'arme la Diva folgorando ¶ concitava gli
219
1810
e senza posa. ¶ Allor la guerra si fe' dolce
220
1810
patrio nido. ¶ Siccome quando la vorace vampa ¶ sulla montagna
221
1810
quale è de' caprai la maestrìa ¶ nel divider le
222
1810
nobile e sovrana alza la fronte ¶ sovra tutto l
223
1810
ad Ilio navigata ¶ divisar la memoria altri non puote
224
1810
e quei che manda ¶ la spaziosa Micalesso e Grea
225
1810
quei che d'Arma la contrada edùca, ¶ ed Ilesio
226
1810
schierârsi al lido. ¶ Regge la squadra de' Focensi il
227
1810
Ifìto. ¶ Invìa questi guerrier la discoscesa ¶ balza di Pito
228
1810
al corso. ¶ Di tutta la persona egli è minore
229
1810
locrese gioventù venuta ¶ di dai fini della sacra
230
1810
fiocchi di chiome su la nuca, egregi ¶ combattitori, a
231
1810
maraviglia sperti ¶ nell'abbassar la lancia, e sul nemico
232
1810
agnelli e tauri ¶ placa la Diva. Guidator di questi
233
1810
cui d'Argo ¶ mandava la pianura e la superba
234
1810
mandava la pianura e la superba ¶ d'ardue mura
235
1810
e d'Eïone ¶ venìa la squadra; e dopo questa
236
1810
Atride. ¶ Sua seguace è la gente che gl'invìa
237
1810
gente che gl'invìa ¶ la regale Micene e l
238
1810
tutta intorno ¶ d'Elice la campagna impoverîrsi ¶ d'abitatori
239
1810
fiore ¶ di gagliardi, e la più di quante allora
240
1810
colombe altrice, ¶ e Augìe la lieta e l'amiclèa
241
1810
le Dee son io la più spregiata. ¶ Profondamente allora
242
1810
ché non ti vegga ¶ la sospettosa. Mio pensier fia
243
1810
consigli avea con esso ¶ la figlia di Nerèo, Teti
244
1810
figlia di Nerèo, Teti la diva ¶ dal bianco piede
245
1810
te, mortale o Dio ¶ la si saprà. Ma quel
246
1810
che dicesti? ¶ riprese allor la maestosa il guardo ¶ veneranda
247
1810
Teti, del marin vecchio la figlia, ¶ non ti seduca
248
1810
ti seduca; ch'io la vidi, io stessa, ¶ sul
249
1810
occhi tuoi. Ma indarno ¶ la tua cura uscirà, ch
250
1810
abbia. ¶ Disse; e chinò la veneranda Giuno ¶ i suoi
251
1810
Di Giove in tutta la magion le fronti ¶ si
252
1810
Dei tumulto. ¶ De' banchetti la gioia ecco sbandita, ¶ se
253
1810
gioia ecco sbandita, ¶ se la vince il peggior. Madre
254
1810
me pietosi. ¶ Disse; e la Diva dalle bianche braccia
255
1810
nel veder Vulcano ¶ per la sala aggirarsi affaccendato ¶ in
256
1810
poi che del Sol la luminosa ¶ lampa si spense
257
1810
delle vite argive, ¶ illustrar la vendetta. Alla divina ¶ mente
258
1810
decreta ¶ su nel ciel la caduta; che discordi ¶ degli
259
1810
gran re sospesa, ¶ così la diva vision gli disse
260
1810
guerriero Atrèo? ¶ Tutta dormir la notte ad uom sconviensi
261
1810
riscuote dal sonno, e la divina ¶ voce d'intorno
262
1810
e del letto su la sponda assiso, ¶ una molle
263
1810
alta ascendea ¶ di Titon la consorte, annunziatrice ¶ dell'alma
264
1810
Giuno il supplicar compose ¶ la discordia de' numi, e
265
1810
dolce sonno ¶ m'abbandonò. La guisa or noi di
266
1810
qua affollate, altre di ; ¶ così fuor delle navi
267
1810
delle superbe ¶ iliache mura la conquista, e in Argo
268
1810
guerra guerreggi; e non la cómpia ancora? ¶ Certo se
269
1810
mescer dovesse di lïeo la spuma, ¶ molte decurie si
270
1810
delle mura troiane e la conquista. ¶ Mosse quel dire
271
1810
lor piedi ¶ s'alza la polve, e al ciel
272
1810
carene era di tutti ¶ la faccenda e la gara
273
1810
tutti ¶ la faccenda e la gara. Arde ogni petto
274
1810
molci i soldati, ¶ frena la fuga, né patir che
275
1810
mar sia tratto. ¶ Obbedïente la cerulea Diva ¶ dalle cime
276
1810
Gli si fece davanti la divina ¶ Glaucopide dicendo: O
277
1810
ai Troiani ¶ d'Argo la donna, e invendicato il
278
1810
si spinga. ¶ Così disse la Dea. Ne riconobbe ¶ l
279
1810
Ne riconobbe ¶ l'eroe la voce, e via gittato
280
1810
te de' vili ¶ disconvien la paura. Or via, ti
281
1810
gli altri fa restar. La mente ¶ ben palese non
282
1810
nullo e nell'armi. La vogliam noi forse ¶ far
283
1810
lui solo a smaltir la sua ricchezza, ¶ onde a
284
1810
non si tien egli la rapita schiava? ¶ Ma se
285
1810
che tutta ¶ gli fa la schiena rubiconda; ond'egli
286
1810
Achei, per dio! ¶ fe' la più bella delle belle
287
1810
che all'arrogante ¶ passò la frega di dar morso
288
1810
araldo accanto a lui ¶ la fiera Diva dalle luci
289
1810
con acerbi detti ¶ rinfrescando la lite, assalse Atride: ¶ Ebbro
290
1810
tolse il ferro ¶ con la scorza le chiome, ed
291
1810
misero! non potrai, quando la spada ¶ dell'omicida Ettòr
292
1810
figli e a tutta ¶ la dardania città, quando fra
293
1810
di voi s'intenda la fatal contesa, ¶ di voi
294
1810
più forti non nudrìa la terra, ¶ e forti essendo
295
1810
quanti mortali or crea la terra ¶ niun potrìa pareggiarli
296
1810
grande, a questi ¶ tor la fanciulla; ma ch'ei
297
1810
rinserra del cor. Per la fanciulla ¶ un dì donata
298
1810
pur una, ¶ s'io la niego, t'avrai. Vien
299
1810
e del mar lungo la riva ¶ offrir di capri
300
1810
tenda, e m'adducete ¶ la bella figlia di Brisèo
301
1810
reo, che voi per la fanciulla ¶ Briseide qui manda
302
1810
fuor mena, ¶ generoso Patròclo, la donzella, ¶ e in man
303
1810
ed agli araldi condottier la cesse. ¶ Mentre ei fanno
304
1810
ritrosa con lor partìa la donna, ¶ proruppe Achille in
305
1810
suoi scompagnato in su la riva ¶ del grigio mar
306
1810
possiede. ¶ Sì piangendo dicea. La veneranda ¶ genitrice l'udì
307
1810
d'Eézion ne gimmo; la cittade ¶ ponemmo a sacco
308
1810
questo campo ¶ fu condotta la preda. In giuste parti
309
1810
preda. In giuste parti ¶ la diviser gli Achivi, e
310
1810
diviser gli Achivi, e la leggiadra ¶ Criseide fu scelta
311
1810
alle navi a riscattar la figlia. ¶ Molti doni offerì
312
1810
vibrò dardi mortali. ¶ Perìa la gente a torme, e
313
1810
sovr'agil nave già la schiava adducono ¶ non senza
314
1810
menâr seco di Brisèo la figlia, ¶ la fanciulla da
315
1810
di Brisèo la figlia, ¶ la fanciulla da' Greci a
316
1810
e senza offese, ¶ ingannando la Parca che t'incalza
317
1810
tutti i numi. ¶ Dopo la luce dodicesma al cielo
318
1810
bile ¶ macerato lasciò per la fanciulla ¶ suo mal grado
319
1810
sul lido ¶ tutta smontar la gente, ecco schierarsi ¶ l
320
1810
man del caro ¶ genitor la ponea con questi accenti
321
1810
manda ¶ a ti render la figlia, e offrir solenne
322
1810
cesse; e il vecchio ¶ la si raccolse giubilando al
323
1810
altare ¶ in ordinanza statuîr la bella ¶ ecatombe del Dio
324
1810
Crise alzando ¶ colla voce la man, fe' questo prego
325
1810
che Crisa proteggi e la divina ¶ Cilla, signor di
326
1810
altro voto ¶ contento appieno. La terribil lue, ¶ che i
327
1810
tutto ¶ cantando il dì la gioventude argiva, ¶ e un
328
1810
cielo colle rosee dita ¶ la bella figlia del mattino
329
1810
del mattino aperse, ¶ conversero la prora al campo argivo
330
1810
accampamenti, in secco ¶ trasser la nave su la colma
331
1810
trasser la nave su la colma arena, ¶ e lunghe
332
1810
egli sospira. ¶ Rifulse alfin la dodicesma aurora, ¶ e tutti
333
1810
Giove. Innanzi a lui ¶ la Dea s'assise, colla
334
1810
cui volge il fato la più corta vita, ¶ deh
335
1810
a forza ¶ gli rapì la sua donna, e la
336
1810
la sua donna, e la si tiene. ¶ Onoralo, ti
337
1810
un feral morbo, ¶ e la gente perìa: colpa d
338
1810
prore venuto a riscattar la figlia ¶ con molto prezzo
339
1810
cielo abitatori ¶ concedanvi espugnar la Prïameia ¶ cittade, e salvi
340
1810
tornarvi. ¶ Deh! mi sciogliete la diletta figlia, ¶ ricevetene il
341
1810
le ricche offerte. ¶ Ma la proposta al cor d
342
1810
nostra magion pria non la sfiori ¶ vecchiezza, all'opra
343
1810
del risonante mar lungo la riva; ¶ e in disparte
344
1810
su le spalle, e la faretra ¶ tutta chiusa. Mettean
345
1810
cor questo consiglio ¶ Giuno la diva dalle bianche braccia
346
1810
sì del suo rancor la vampa ¶ per alcun tempo
347
1810
tempo, ma nel cor la cova ¶ finché prorompa alla
348
1810
queste navi ¶ oserà violar la tua persona, ¶ nessuno degli
349
1810
anzi Atride, ¶ che francargli la figlia ed accettarne ¶ il
350
1810
accettarne ¶ il riscatto negò. La colpa è questa ¶ onde
351
1810
pria ¶ ritrarrà dal castigo la man grave, ¶ che si
352
1810
grave, ¶ che si rimandi la fatal donzella ¶ non redenta
353
1810
Agamennón levossi ¶ corruccioso. Offuscavagli la grande ¶ ira il cor
354
1810
condutta ¶ vergine sposa, io la prepongo, a cui ¶ di
355
1810
è il meglio; ¶ ché la salvezza io cerco, e
356
1810
io cerco, e non la morte ¶ del popol mio
357
1810
in una. ¶ Ma tu la prigioniera al Dio rimanda
358
1810
rechi. ¶ Dunque terrai tu la tua preda, ed io
359
1810
stesso, ¶ sia d'Aiace la schiava, o sia d
360
1810
Ulisse, ¶ o ben anco la tua: e quegli indarno
361
1810
s'imbarchi ¶ coll'ecatombe la rosata guancia ¶ della figlia
362
1810
tuo cenno, o trar la spada ¶ in aguati convegna
363
1810
le spoglie, è tua la prima, ¶ ed ultima la
364
1810
la prima, ¶ ed ultima la mia, di cui m
365
1810
al paterno terren volger la prora, ¶ che vilipeso adunator
366
1810
un Dio fu dono ¶ la tua fortezza. Or va
367
1810
da' miei fidi ¶ io la rimando accompagnata, e cedo
368
1810
padiglione ad involarti ¶ verrò la figlia di Brisèo, la
369
1810
la figlia di Brisèo, la bella ¶ tua prigioniera, io
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1810
tirando il ferro acuto ¶ la via s'aprisse tra
371
1810
via s'aprisse tra la calca, e in seno
372
1810
lo sdegno ondeggiando e la ragione ¶ l'agitato pensier
373
1810
l'agitato pensier, corse la mano ¶ sovra la spada
374
1810
corse la mano ¶ sovra la spada, e dalla gran
375
1810
dalla gran vagina ¶ traendo la venìa; quando veloce ¶ dal
376
1810
a tergo, e per la bionda chioma ¶ prese il
377
1810
rivolse, e tosto ¶ riconobbe la Diva a cui dagli
378
1810
di terribil luce, ¶ e la chiamò per nome, e
379
1810
col suo superbir cerca la morte, ¶ e la morte
380
1810
cerca la morte, ¶ e la morte si avrà. — Frena
381
1810
avrà. — Frena lo sdegno, ¶ la Dea rispose dalle luci
382
1810
ingiusta offesa. ¶ Tu reprimi la furia, ed obbedisci. ¶ E
383
1810
numi al voler piega la fronte. ¶ Disse; e rattenne
384
1810
su l'argenteo pomo ¶ la poderosa mano, e il
385
1810
essi i Teucri ¶ per la città correan; né gli
386
1810
ambedue le parti ¶ durò la strage con egual fortuna
387
1810
nel cerèbro entrata era la freccia, ¶ e dintorno alla
388
1810
tirelle, ecco veloci ¶ fra la calca e il ferir
389
1810
perduta il veglio avrìa la vita, ¶ se del rischio
390
1810
asta. Agl'inimici ¶ volta la fronte, ed a salvar
391
1810
il mio cocchio, e la virtù vedrai ¶ dei cavalli
392
1810
anco in mia man la lancia è furibonda. ¶ Disse
393
1810
con gran tempesta. ¶ Trasse la lancia Dïomede, e il
394
1810
il cor mi crucia ¶ la dolorosa idea ch'Ettore
395
1810
allora ¶ sotto i piedi la terra, e mi divori
396
1810
tosto i cavalli ¶ tra la calca fuggendo. Ettore e
397
1810
navi, e morto ¶ per la mia destra giacerai tu
398
1810
che dell'illustre Eezïon la figlia ¶ Andròmaca vi porge
399
1810
e d'auro anco la guiggia. ¶ Poi di dosso
400
1810
pietà non ti mova la ruina! ¶ Pur son essi
401
1810
non vorrai tu loro ¶ la vittoria bramar? Certo se
402
1810
dalle navi al muro ¶ la fossa comprendea, tutto era
403
1810
pugno: ¶ e cotal su la negra capitana ¶ d'Ulisse
404
1810
ogni parte mandar potea la voce ¶ fin d'Aiace
405
1810
all'arenoso lido. ¶ Di fec'egli rimbombar sul
406
1810
dall'artiglio ¶ cader lasciò la palpitante preda. ¶ Gli Achei
407
1810
co' Teucri, ¶ e rinfrescâr la pugna. Allor nessuno ¶ pria
408
1810
gli omeri, e passar la fece al petto. ¶ Cadde
409
1810
scudo Aiace ¶ gli antepose la mole. Ivi securo ¶ l
410
1810
dall'arco vigoroso ¶ lanciar la morte fra' nemici, e
411
1810
poi ¶ (e sacra tieni la promessa mia) ¶ che se
412
1810
Dal punto ¶ che verso la città li respingemmo, ¶ mi
413
1810
diresse, e nondimeno ¶ fallì la freccia, ché l'accolse
414
1810
d'Esima condotta ¶ partorì la gentil Castianira, ¶ che una
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1810
il capo abbassa, ¶ così la testa dell'elmo gravata
416
1810
dell'elmo gravata ¶ su la spalla chinò quell'infelice
417
1810
cluni gli addenta, ora la coscia; ¶ così gli Achivi
418
1810
esulta. ¶ Impietosita degli Achei la bianca ¶ Giuno a Minerva
419
1810
troppe offese! ¶ A cui la Diva dalle glauche luci
420
1810
Certo perduta ¶ avrìa costui la furia e l'alma
421
1810
sdegnosi pensier calda ha la mente, ¶ sempre avverso, e
422
1810
non avrìa di Stige ¶ la profonda fiumana. Or m
423
1810
sì, verrà tempo che la sua diletta ¶ Glaucòpide a
424
1810
armi mi vesto per la pugna. ¶ Vedrem se questo
425
1810
fretta li guarnìa, Giuno la figlia ¶ del gran Saturno
426
1810
cocchio indi salita ¶ impugnò la pesante e poderosa ¶ gran
427
1810
io loro fiaccherò sotto la biga ¶ i corridori, e
428
1810
contra il Tonante sollevar la lancia. ¶ Disse, e ratta
429
1810
Disse, e ratta sparì la messaggiera. ¶ Ed a Minerva
430
1810
il destino. ¶ Sì dicendo la Dea ritorse indietro ¶ i
431
1810
affaticate ¶ v'abbia finor la glorïosa pugna ¶ in esizio
432
1810
freddo tremor pria che la guerra ¶ pur contemplaste, e
433
1810
Furiosa ¶ la punta trapassò la ferrea falda ¶ che di
434
1810
presso al lombo ¶ lacerògli la tunica. Piegossi ¶ Ettore a
435
1810
a tempo, ed evitò la morte. ¶ Ricovrò l'uno
436
1810
senza offesa, ¶ ch'ivi la punta si curvò: di
437
1810
e orribilmente ¶ ne rimbombò la ferrea piastra intorno. ¶ Seguì
438
1810
favellò: Cessate, ¶ diletti figli, la battaglia. Entrambi ¶ siete cari
439
1810
vede) acerrimi guerrieri: ¶ ma la notte discende, e giova
440
1810
nostr'armi, e cessi ¶ la tenzon. Pugneremo altra fiata
441
1810
Pugneremo altra fiata ¶ finché la Parca ne divida, e
442
1810
uno o all'altro la vittoria doni. ¶ Or la
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1810
la vittoria doni. ¶ Or la notte già cade, e
444
1810
notte ¶ romper non dêssi la ragion. Tu riedi ¶ dunque
445
1810
un mutuo dono attesti ¶ la nostra stima: e gli
446
1810
separârsi amici. ¶ Così dicendo, la sua propria spada ¶ gli
447
1810
achei, ¶ questo giorno fatal la vita estinse ¶ di molti
448
1810
fe' l'aspro Marte la scamandria riva, ¶ e all
449
1810
nostra, ¶ con rapido lavor la cingeremo, ¶ e salde vi
450
1810
scaverem che tutta ¶ circondi la muraglia, e de' cavalli
451
1810
i miei sensi aprirò. La donna io mai ¶ non
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1810
cagion della contesa, ¶ riferisca la mente, e una discreta
453
1810
proposta aggiunga di cessar la guerra, ¶ finché il rogo
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1810
pugnar di poi ¶ finché la Parca ne spartisca, e
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1810
conceda o agli altri la vittoria intègra. ¶ Tutti assentiro
456
1810
piena ¶ tra noi decida la vittoria il fato. ¶ Disse
457
1810
Sciolse il Tidìde ¶ alfin la voce; e, Niun di
458
1810
l'offerta accetti, né la stessa pure ¶ rapita donna
459
1810
stesso udisti ¶ degli Achei la risposta, e in un
460
1810
risposta, e in un la mia. ¶ Quanto agli estinti
461
1810
l'araldo tornossi entro la sacra ¶ cittade ai Teucri
462
1810
accolti. ¶ Giunse, e intromesso la risposta espose. ¶ Si sparsero
463
1810
lor morti ammassâr sovra la pira, ¶ e come gli
464
1810
e come gli ebbe la funerea fiamma ¶ consumati, del
465
1810
consumati, del mar preser la via. ¶ Non biancheggiava ancor
466
1810
e gremita. ¶ Degli Achei la stupenda opra tal era
467
1810
stupenda opra tal era. ¶ La contemplâr maravigliando i numi
468
1810
cotant'opra andrà certo la fama ¶ ovunque giunge la
469
1810
la fama ¶ ovunque giunge la divina luce, ¶ e il
470
1810
Ma del possente ¶ Enosigèo la gloria al par dell
471
1810
Achivi, e tutta banchettâr la notte. ¶ Banchettava del par
472
1810
cittade ¶ con gli alleati la dardania gente. ¶ Ma tutta
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1810
che di bronzo ha la soglia e ferree porte
474
1810
più possente. E vuolsene la prova? ¶ D'oro al
475
1810
io, se il voglio, ¶ la trarrò colla terra e
476
1810
dell'immoto Olimpo ¶ annoderò la gran catena, ed alto
477
1810
sappiam che invitta è la tua gran possanza. ¶ Ma
478
1810
che volâr bramosi ¶ infra la terra e lo stellato
479
1810
di gloria in su la vetta, ¶ di là lo
480
1810
su la vetta, ¶ di lo sguardo a Troia
481
1810
de' Teucri la rotta, la meschina ¶ corre verso le
482
1810
simiglianza ¶ di forsennata, e la fedel nutrice ¶ col pargoletto
483
1810
non avea queste parole ¶ la guardiana, che veloce Ettorre
484
1810
al marito, e per la mano ¶ strignendolo, e per
485
1810
sette fratelli iva superba ¶ la mia casa. Di questi
486
1810
Ipòplaco reina ¶ mi rimanea la madre. Il vincitore ¶ coll
487
1810
largo prezzo in libertà la pose. ¶ Ma questa pure
488
1810
voler che sia ¶ vedova la consorte, orfano il figlio
489
1810
e Prìamo e tutta la sua gente cada. ¶ Ma
490
1810
viva in petto sentirai la brama ¶ di tal marito
491
1810
catene. ¶ Ma pria morto la terra mi ricopra, ¶ ch
492
1810
genitor, sorrise anch'ella ¶ la veneranda madre; e dalla
493
1810
e colla mano ¶ accarezzando la dolente: Oh! disse, ¶ diletta
494
1810
e muta alla magion la via riprese ¶ l'amata
495
1810
crini, alta s'estolle ¶ la superba cervice, ed esultando
496
1810
voler, spesso s'allenta ¶ la tua virtude, e inoperosa
497
1810
ai Celesti immortali offrir la coppa ¶ dell'alma libertà
498
1810
morto il trabocca. ¶ Vista la strage degli Achei, Minerva
499
1810
verso il sacro Ilïon. La vide Apollo ¶ dalla pergàmea
500
1810
della pugna agli Achei la dubbia palma, ¶ poiché niuna