Dante Alighieri, Vita nova, 1294?

ti sconforte?» ¶ Allor lassai la nova fantasia, ¶ chiamando il

chiamando il nome de la donna mia. ¶ Era la

la donna mia. ¶ Era la voce mia sì dolorosa

core; ¶ e con tutta la vista vergognosa ¶ ch'era

vui. ¶ Mentr'io pensava la mia frale vita, ¶ e

pensero: ¶ — Ben converrà che la mia donna mora —. ¶ Io

lo sole e apparir la stella, ¶ e pianger elli

per l'are, ¶ e la terra tremare; ¶ ed omo

sai novella? ¶ morta è la donna tua, ch'era

nuvoletta avean davanti, ¶ dopo la qual gridavan tutti: "Osanna

scorta, ¶ vedea che donne la covrian d'un velo

che tu se' ne la mia donna stata, ¶ e

ha due parti: ne la prima dico, parlando a

loro di dirla; ne la seconda dico come io

io dissi a loro. La seconda comincia quivi: "Mentr

quivi: "Mentr'io pensava". La prima parte si divide

divide in due: ne la prima dico quello che

dissero e fecero per la mia fantasia quanto è

in verace condizione; ne la seconda dico quello che

questa parte quivi: "Era la voce mia". Poscia quando

foe due parti: ne la prima dico per ordine

ordine questa imaginazione; ne la seconda, dicendo a che

da quella parte ove la mia donna stava, e

lo mio cuore, per la sua nuova condizione. E

cuore mi disse con la lingua d'Amore, io

me una gentile donna, la quale era di famosa

Giovanna, salvo che per la sua bieltade, secondo che

lei, guardando, vidi venire la mirabile Beatrice. Queste donne

Beatrice si mosterrà dopo la imaginazione del suo fedele

Giovanni lo quale precedette la verace luce, dicendo: 'Ego

lo suo cuore mirasse la bieltade di questa Primavera

venire inver lo loco là 'v'io era, ¶ l

maraviglia; ¶ e sì come la mente mi ridice, ¶ Amor

sonetto ha molte parti: la prima delle quali dice

cuore da lunga parte; la seconda dice come me

e quale mi parea; la terza dice come, poi

e udio certe cose. La seconda parte comincia quivi

quivi: "dicendo: Or pensa"; la terza quivi: "E poco

quivi: "E poco stando". La terza parte si divide

divide in due: ne la prima dico quello che

che io vidi; ne la seconda dico quello che

quello che io udio. La seconda comincia quivi: "Amor

come fosse sustanzia corporale: la quale cosa, secondo la

la quale cosa, secondo la veritate, è falsa; ché

e cinquanta anni. E la cagione per che alquanti

parole a donna, a la quale era malagevole d

alcuna, ma con ragione la quale poi sia possibile

questo medesimo poeta parla la cosa che non è

lo quale non negoe la morte a sé, colui

questa vita uscendo, a la gloria etternale se ne

secondo l'usanza de la sopradetta cittade, donne con

piange sì, che quale la mirasse doverebbe morire di

alcuna lagrima talora bagnava la mia faccia, onde io

onde se ne giano la maggiore parte di quelle

ne l'altro dico la loro risponsione, pigliando ciò

primo: "Voi che portate la sembianza umile", e l

sovente". ¶ Voi che portate la sembianza umile, ¶ con li

in due parti: ne la prima chiamo e domando

tornano quasi ingentilite; ne la seconda le prego che

mi dicano di lei. La seconda comincia quivi: "E

nui? ¶ Tu risomigli a la voce ben lui, ¶ ma

voce ben lui, ¶ ma la figura ne par d

non pui ¶ punto celar la dolorosa mente? ¶ Lascia piangere

Ell'ha nel viso la pietà sì scorta, ¶ che

m'intrametto di narrare la sentenzia de le parti

però le distinguo solamente. La seconda comincia quivi: "E

quivi: "E perché piangi"; la terza: "Lascia piangere noi

terza: "Lascia piangere noi"; la quarta: "Ell'ha nel

in alcuna parte de la mia persona mi giunse

nove dì amarissima pena; la quale mi condusse a

lo quale era de la mia donna. E quando

io ritornai pensando a la mia debilitata vita; e

Di necessitade convene che la gentilissima Beatrice alcuna volta

lo errare che fece la mia fantasia, apparvero a

Così cominciando ad errare la mia fantasia, venni a

dire: «Or non sai? la tua mirabile donna è

non solamente piangea ne la imaginazione, ma piangea con

è che morta giace la nostra donna». E per

e fue sì forte la erronea fantasia, che mi

e pareami che donne la covrissero, cioè la sua

donne la covrissero, cioè la sua testa, con uno

velo; e pareami che la sua faccia avesse tanto

vedere lo principio de la pace». In questa imaginazione

lei, che io chiamava la Morte, e dicea: «Dolcissima

mi parea tornare ne la mia camera, e quivi

e sì forte era la mia imaginazione, che piangendo

di pianto, e chiamando la Morte che venisse a

donna giovane e gentile, la quale era lungo lo

per lo dolore de la mia infermitade, con grande

altre donne che per la camera erano s'accorsero

lei partire da me, la quale era meco di

così, sì mi cessò la forte fantasia entro in

io chiamasse questo nome, la mia voce era sì

dal principio infino a la fine, dissi loro quello

ordinata sì come manifesta la infrascritta divisione. ¶ Donna pietosa

gentilezze umane, ¶ ch'era là 'v'io chiamava spesso

sua anima procedeano; ne la seconda dico di lei

di lei quanto da la parte de la nobilitade

da la parte de la nobilitade del suo corpo

in due; che ne la prima dico d'alquante

che sono secondo tutta la persona; ne la seconda

tutta la persona; ne la seconda dico d'alquante

secondo diterminata parte de la persona, quivi: "De li

principio d'amore; ne la seconda dico de la

la seconda dico de la bocca, la quale è

dico de la bocca, la quale è fine d

de le operazioni de la bocca sua, fue fine

de l'altre, ne la quale dico quello che

queste che sono fatte la possa intendere, a me

me non dispiace se la mi lascia stare, ché

per sua magione, ¶ dentro la qual dormendo si riposa

nasce un disio de la cosa piacente; ¶ e tanto

in due parti: ne la prima dico di lui

è in potenzia; ne la seconda dico di lui

si riduce in atto. La seconda comincia quivi: "Bieltate

comincia quivi: "Bieltate appare". La prima si divide in

divide in due: ne la prima dico in che

sia questa potenzia; ne la seconda dico sì come

altro come forma materia. La seconda comincia quivi: "Falli

trattai d'Amore ne la soprascritta rima, vennemi volontade

non solamente si sveglia là ove dorme, ma là

là ove dorme, ma là ove non è in

Ne li occhi porta la mia donna Amore, ¶ per

core a chi parlar la sente, ¶ ond'è laudato

è laudato chi prima la vide. ¶ Quel ch'ella

ha tre parti: ne la prima dico sì come

potenzia in atto secondo la nobilissima parte de li

suoi occhi; e ne la terza dico questo medesimo

dico questo medesimo secondo la nobilissima parte de la

la nobilissima parte de la sua bocca; e intra

domandatrice d'aiuto a la precedente parte e a

precedente parte e a la sequente, e comincia quivi

comincia quivi: "Aiutatemi, donne". La terza comincia quivi: "Ogne

comincia quivi: "Ogne dolcezza". La prima si divide in

in tre; che ne la prima parte dico sì

inducere Amore in potenzia là ove non è; ne

ove non è; ne la seconda dico come reduce

coloro cui vede; ne la terza dico quello che

adopera ne' loro cuori. La seconda comincia quivi: "ov

quivi: "ov'ella passa"; la terza quivi: "e cui

a intendere a cui la mia intenzione è di

che detto è ne la prima parte, secondo due

secondo due atti de la sua bocca; l'uno

cuori altrui, però che la memoria non puote ritenere

e vidi bene che la mia gentilissima donna non

tu non puoi sostenere la sua presenza? Dilloci, ché

ad attendere in vista la mia risponsione. Allora dissi

e in quello dimorava la beatitudine, ché era fine

lo mio segnore Amore, la sua merzede, ha posto

merzede, ha posto tutta la mia beatitudine in quello

quelle parole che lodano la donna mia». Allora mi

hai dette in notificando la tua condizione, avrestù operate

quelle parole che lodano la mia donna, perché altro

femmine. Allora dico che la mia lingua parlò quasi

parole io ripuosi ne la mente con grande letizia

onde poi, ritornato a la sopradetta cittade, pensando alquanti

vedrà di sotto ne la sua divisione. La canzone

ne la sua divisione. La canzone comincia: "Donne ch

vo' con voi de la mia donna dire, ¶ non

ma ragionar per isfogar la mente. ¶ Io dico che

ardire, ¶ farei parlando innamorar la gente. ¶ E io non

lei, al suo segnor la chiede, ¶ e ciascun santo

sia quanto me piace ¶ là 'v' è alcun che

mal nati, ¶ io vidi la speranza de' beati». ¶ Madonna

e sì pura?» ¶ Poi la reguarda, e fra se

a qual che allor la guati, ¶ e passan sì

Amor pinto nel viso, ¶ là 've non pote alcun

giovane e piana, ¶ che là 've giugni tu diche

cortese, ¶ che ti merranno là per via tostana. ¶ Tu

che sia meglio intesa, la dividerò più artificiosamente che

ne fo tre parti: la prima parte è proemio

de le sequenti parole; la seconda è lo intento

è lo intento trattato; la terza è quasi una

de le precedenti parole. La seconda comincia quivi: "Angelo

comincia quivi: "Angelo clama"; la terza quivi: "Canzone, io

Canzone, io so che". La prima parte si divide

divide in quattro: ne la prima dico a cu

io dicer voglio de la mia donna, e perché

io voglio dire; ne la seconda dico quale me

perdessi l'ardimento; ne la terza dico come credo

impedito da viltà; ne la quarta, ridicendo anche a

ne intenda dire, dico la cagione per che dico

che dico a loro. La seconda comincia quivi: "Io

comincia quivi: "Io dico"; la terza quivi: "E io

io non vo' parlar"; la quarta: "donne e donzelle

parte in due: ne la prima dico che di

comprende in cielo; ne la seconda dico che di

in due: che ne la prima dico di lei

di lei quanto da la parte de la nobilitade

da la parte de la nobilitade de la sua

de la nobilitade de la sua anima, narrando alquanto

vertudi effettive che de la sua anima procedeano; ne

sia cosa che per la sua ragionata cagione assai

parole dove si manifesta la cagione di questo sonetto

di soperchio. ¶ XV. ¶ Appresso la nuova trasfigurazione mi giunse

tosto com'io imagino la sua mirabile bellezza, sì

uccide e distrugge ne la mia memoria ciò che

passate passioni da cercare la veduta di costei». Onde

che m'incontra, ne la mente more, ¶ quand'i

s'appoia; ¶ e per la ebrietà del gran tremore

me li doglia, ¶ per la pietà, che 'l vostro

l vostro gabbo ancide, ¶ la qual si cria ne

qual si cria ne la vista morta ¶ de li

in due parti: ne la prima dico la cagione

ne la prima dico la cagione per che non

di questa donna; ne la seconda dico quello che

diverse narrazioni: che ne la prima dico quello che

che Amore, consigliato da la ragione, mi dice quando

le sono presso; ne la seconda manifesto lo stato

essemplo del viso; ne la terza dico sì come

mi viene meno; ne la quarta dico che pecca

e ciò è per la pietosa vista che ne

li occhi mi giugne; la quale vista pietosa è

forse vederebbono questa pietà. La seconda parte comincia quivi

quivi: "Lo viso mostra"; la terza quivi: "e per

terza quivi: "e per la ebrietà"; la quarta: "Peccato

e per la ebrietà"; la quarta: "Peccato face"; la

la quarta: "Peccato face"; la quinta: "per la pietà

face"; la quinta: "per la pietà". ¶ XVI. ¶ Appresso ciò

manifestate ancora per me. La prima de le quali

io mi dolea, quando la mia memoria movesse la

la mia memoria movesse la fantasia ad imaginare quale

quale Amore mi facea. La seconda si è che

parlava di questa donna. La terza si è che

credendo che mi difendesse la sua veduta da questa

tanta gentilezza m'addivenia. La quarta si è come

difendea, ma finalmente disconfiggea la mia poca vita. E

Spesse fiate vegnonmi a la mente ¶ le oscure qualità

assale subitanamente, ¶ sì che la vita quasi m'abbandona

cominciamenti: onde dico che la seconda parte comincia quivi

comincia quivi: "ch'Amor"; la terza quivi: "Poscia mi

quivi: "Poscia mi sforzo"; la quarta quivi: "e se

e più nobile che la passata. E però che

passata. E però che la cagione de la nuova

che la cagione de la nuova matera è dilettevole

è dilettevole a udire, la dicerò, quanto potrò più

sia cosa che per la vista mia molte persone

dilettandosi l'una ne la compagnia de l'altra

loro, sì come da la fortuna menato, fui chiamato

di queste gentili donne. La donna che m'avea

fare accordanza, ¶ convenemi chiamar la mia nemica, ¶ madonna la

la mia nemica, ¶ madonna la Pietà, che mi difenda

si può dividere: ne la prima dico e soppongo

sono d'Amore; ne la seconda dico che sono

sono diversi, e narro la loro diversitade; ne la

la loro diversitade; ne la terza dico in che

che s'accordino; ne la quarta dico che volendo

pigli matera, e se la voglio pigliare da tutti

convene che io chiami la mia inimica, madonna la

la mia inimica, madonna la Pietade; e dico 'madonna

disdegnoso modo di parlare. La seconda parte comincia quivi

e hanno in lor"; la terza quivi: "e sol

e sol s'accordano"; la quarta quivi: "Ond'io

non so". ¶ XIV. ¶ Appresso la battaglia de li diversi

gentili erano adunate; a la qual parte io fui

in quanto mi menava là ove tante donne mostravano

menato, e fidandomi ne la persona la quale uno

fidandomi ne la persona la quale uno suo amico

a l'estremitade de la vita condotto avea, dissi

adunate quivi erano a la compagnia d'una gentile

secondo l'usanza de la sopradetta cittade, convenia che

nel primo sedere a la mensa che facea ne

mensa che facea ne la magione del suo novello

de le donne ne la sua compagnia. E nel

nel mio petto da la sinistra parte e distendersi

dico che io poggiai la mia persona simulatamente ad

simulatamente ad una pintura la quale circundava questa magione

donne, vidi tra loro la gentilissima Beatrice. Allora fuoro

li miei spiriti per la forza che Amore prese

in tanta propinquitade a la gentilissima donna, che non

nobilissimo luogo per vedere la mirabile donna. E avvegna

potremmo stare a vedere la maraviglia di questa donna

queste donne, accorgendosi de la mia trasfigurazione, si cominciaro

fede mi prese per la mano, e traendomi fuori

e traendomi fuori de la veduta di queste donne

in quella parte de la vita di là da

de la vita di là da la quale non

vita di là da la quale non si puote

lui, mi ritornai ne la camera de le lagrime

de le lagrime; ne la quale, piangendo e vergognandomi

Se questa donna sapesse la mia condizione, io non

credo che così gabbasse la mia persona, anzi credo

parlando a lei, significasse la cagione del mio trasfiguramento

venissero per avventura ne la sua audienza. E allora

figura nova ¶ quando riguardo la vostra beltate. ¶ Se lo

in parti, però che la divisione non si fa

se non per aprire la sentenzia de la cosa

aprire la sentenzia de la cosa divisa; onde con

le sue salute abitava la mia beatitudine, la quale

abitava la mia beatitudine, la quale molte volte passava

volte passava e redundava la mia capacitade. ¶ XII. ¶ Ora

dico che poi che la mia beatitudine mi fue

parte andai a bagnare la terra d'amarissime lagrime

questo lagrimare, misimi ne la mia camera, là ov

ne la mia camera, là ov'io potea lamentarmi

quivi, chiamando misericordia a la donna de la cortesia

a la donna de la cortesia, e dicendo «Amore

me parve vedere ne la mia camera lungo me

pensando molto quanto a la vista sua, mi riguardava

vista sua, mi riguardava là ov'io giacea; e

con esso: «Segnore de la nobiltade, e perché piangi

lui a ragionare de la salute la quale mi

ragionare de la salute la quale mi fue negata

negata, e domandailo de la cagione; onde in questa

di te ragionando, che la donna la quale io

ragionando, che la donna la quale io ti nominai

e però questa gentilissima, la quale è contraria di

noie, non degnò salutare la tua persona, temendo non

le quali tu comprendi la forza che io tegno

fosti suo tostamente da la tua puerizia. E di

per questo sentirà ella la tua volontade, la quale

ella la tua volontade, la quale sentendo, conoscerà le

di soave armonia, ne la quale io sarò tutte

m'era apparita ne la nona ora del die

fare una ballata, ne la quale io seguitasse ciò

madonna davante, ¶ sì che la scusa mia, la qual

che la scusa mia, la qual tu cante, ¶ ragioni

elli ha scusa, che la m'intendiate. ¶ Amore è

lo vero: ¶ ed a la fine falle umil preghero

bona: ¶ «Per grazia de la mia nota soave ¶ reman

parti si divide: ne la prima dico a lei

sicura, e dico ne la cui compagnia si metta

sanza pericolo alcuno; ne la seconda dico quello che

di fare intendere; ne la terza la licenzio del

intendere; ne la terza la licenzio del gire quando

ne le braccia de la fortuna. La seconda parte

braccia de la fortuna. La seconda parte comincia quivi

quivi: "Con dolze sono"; la terza quivi: "Gentil ballata

seconda persona, però che la ballata non è altro

più lo riposo de la vita. L'uno de

era questo: buona è la signoria d'Amore, però

questo: non buona è la signoria d'Amore, però

impossibile mi pare che la sua propria operazione sia

Lo quarto era questo: la donna per cui Amore

via di costoro, cioè là ove tutti s'accordassero

ne le braccia de la Pietà. E in questo

parte del libro de la mia memoria dinanzi a

mia memoria dinanzi a la quale poco si potrebbe

si trova una rubrica la quale dice: "Incipit vita

Incipit vita nova". Sotto la quale rubrica io trovo

se non tutte, almeno la loro sentenzia. ¶ II. ¶ [I

tornato lo cielo de la luce quasi a uno

medesimo punto, quanto a la sua propria girazione, quando

miei occhi apparve prima la gloriosa donna de la

la gloriosa donna de la mia mente, la quale

de la mia mente, la quale fu chiamata da

stellato era mosso verso la parte d'oriente de

a me, ed io la vidi quasi da la

la vidi quasi da la fine del mio nono

cinta e ornata a la guisa che a la

la guisa che a la sua giovanissima etade si

che lo spirito de la vita, lo quale dimora

lo quale dimora ne la secretissima camera de lo

l'alta camera ne la quale tutti li spiriti

io mi dilungava de la mia beatitudine. E però

quale mi segnoreggiava per la vertù de la gentilissima

per la vertù de la gentilissima donna, ne la

la gentilissima donna, ne la mia imaginazione apparve come

parea disbigottito, e guardava la terra, salvo che talora

gia lungo questo cammino là ov'io era. A

vegno da quella donna la quale è stata tua

e portolo a donna la quale sarà tua difensione

nome, sì che io la conobbi bene. «Ma tuttavia

imaginazione tutta subitamente per la grandissima parte che mi

e, quasi cambiato ne la vista mia, cavalcai quel

Amore in mezzo de la via ¶ in abito leggier

leggier di peregrino. ¶ Ne la sembianza mi parea meschino

venia, ¶ per non veder la gente, a capo chino

ha tre parti: ne la prima parte dico sì

quale mi parea; ne la seconda dico quello ch

lo mio secreto; ne la terza dico com'elli

com'elli mi disparve.La seconda comincia quivi: "Quando

quivi: "Quando mi vide"; la terza: "Allora presi". ¶ X

Allora presi". ¶ X. ¶ Appresso la mia ritornata mi misi

che in poco tempo la feci mia difesa tanto

oltre li termini de la cortesia; onde molte fiate

infamasse viziosamente, quella gentilissima, la quale fue distruggitrice di

lo quale stava tutta la mia beatitudine. E uscendo

da parte alcuna, per la speranza de la mirabile

per la speranza de la mirabile salute nullo nemico

una fiamma di caritade, la quale mi facea perdonare

domandato di cosa alcuna, la mia risponsione sarebbe stata

loro: «Andate a onorare la donna vostra»; ed elli

potesse obumbrare a me la intollerabile beatitudine, ma elli

duri". Per Lucano parla la cosa animata a la

la cosa animata a la cosa inanimata, quivi: "Multum

parla l'uomo a la scienzia medesima sì come

buono Omero, quivi ne la sua Poetria: "Dic michi

piaceri, che quelli che la miravano comprendeano in loro

ripigliare lo stilo de la sua loda, propuosi di

non pur coloro che la poteano sensibilemente vedere, ma

e tanto onesta pare ¶ la donna mia quand'ella

sì piacente a chi la mira, ¶ che dà per

core, ¶ che 'ntender no la può chi no la

la può chi no la prova: ¶ e par che

e par che de la sua labbia si mova

narra di lei come la sua vertude adoperava ne

sì come appare ne la sua divisione. ¶ Vede perfettamente

perfettamente onne salute ¶ chi la mia donna tra le

amore e di fede. ¶ La vista sua fa onne

tanto gentile, ¶ che nessun la si può recare a

ha tre parti: ne la prima dico tra che

più mirabile parea; ne la seconda dico sì come

sì come era graziosa la sua compagnia; ne la

la sua compagnia; ne la terza dico di quelle

vertuosamente operava in altrui. La seconda parte comincia quivi

quivi: "quelle che vanno"; la terza quivi: "E sua

divide in tre: ne la prima dico quello che

per loro medesime; ne la seconda dico quello che

loro per altrui; ne la terza dico come non

e non solamente ne la sua presenzia, ma ricordandosi

di lei, mirabilemente operava. La seconda comincia quivi: "La

La seconda comincia quivi: "La vista sua"; e la

La vista sua"; e la terza quivi: "Ed è

che detto avea de la mia donna, cioè in

parea essere disposto a la sua operazione, e come

come operava in me la sua vertude; e non

cominciai allora una canzone, la quale comincia: "Sì lungiamente

Amore ¶ e costumato a la sua segnoria, ¶ che sì

fuggan via, ¶ allor sente la frale anima mia ¶ tanta

ed escon for chiamando ¶ la donna mia, per darmi

quando lo segnore de la giustizia chiamoe questa gentilissima

gentilissima a gloriare sotto la insegna di quella regina

presente trattare alquanto de la sua partita da noi

qui per tre ragioni: la prima è che ciò

che precede questo libello; la seconda si è che

ancora non sarebbe sufficiente la mia lingua a trattare

si converrebbe di ciò; la terza si è che

laudatore di me medesimo, la quale cosa è al

sanza ragione, e ne la sua partita cotale numero

come ebbe luogo ne la sua partita, e poi

nobilissima si partio ne la prima ora del nono

in quello anno de la nostra indizione, cioè de

secondo Tolomeo e secondo la cristiana veritade, nove siano

adoperino qua giuso secondo la loro abitudine insieme, questo

ad intendere che ne la sua generazione tutti e

sottilmente pensando, e secondo la infallibile veritade, questo numero

numero del tre è la radice del nove, però

nove, cioè uno miracolo, la cui radice, cioè del

del miracolo, è solamente la mirabile Trinitade. Forse ancora

questo secolo, rimase tutta la sopradetta cittade quasi vedova

a li principi de la terra alquanto de la

la terra alquanto de la sua condizione, pigliando quello

quasi come entrata de la nuova materia che appresso

che non poteano disfogare la mia tristizia, pensai di

fare una canzone, ne la quale piangendo ragionassi di

cominciai allora una canzone, la qual comincia: "Li occhi

dopo lo suo fine, la dividerò prima che io

dividerò prima che io la scriva; e cotale modo

canzone ha tre parti: la prima è proemio; ne

prima è proemio; ne la seconda ragiono di lei

ragiono di lei; ne la terza parlo a la

la terza parlo a la canzone pietosamente. La seconda

a la canzone pietosamente. La seconda parte comincia quivi

Ita n'è Beatrice"; la terza quivi: "Pietosa mia

quivi: "Pietosa mia canzone". La prima parte si divide

divide in tre: ne la prima dico perché io

muovo a dire; ne la seconda dico a cui

io voglio dire; ne la terza dico di cui

cui io voglio dire. La seconda comincia quivi: "E

E perché me ricorda"; la terza quivi: e dicerò

due parti: prima dico la cagione per che tolta

altri si piange de la sua partita, e comincia

parte quivi: "Partissi de la sua". Questa parte si

divide in tre: ne la prima dico chi non

prima dico chi non la piange; ne la seconda

non la piange; ne la seconda dico chi la

la seconda dico chi la piange; ne la terza

chi la piange; ne la terza dico de la

la terza dico de la mia condizione. La seconda

de la mia condizione. La seconda comincia quivi: "ma

ven tristizia e voglia"; la terza quivi: "Dannomi angoscia

poco a poco a la morte mi mena, ¶ convenemi

ch'io parlai ¶ de la mia donna, mentre che

donne, ha lassate: ¶ no la ci tolse qualità di

benignitate; ¶ ché luce de la sua umilitate ¶ passò li

gentil cosa. ¶ Partissi de la sua bella persona ¶ piena

loco degno. ¶ Chi no la piange, quando ne ragiona

quando 'l pensero ne la mente grave ¶ mi reca

spesse fiate pensando a la morte, ¶ venemene un disio

e mentre ch'io la chiamo, me conforta. ¶ Pianger

e quale è stata la mia vita, poscia ¶ che

mia vita, poscia ¶ che la mia donna andò nel

travagliar l'acerba vita; ¶ la quale è sì 'nvilita

Io t'abbandono», ¶ veggendo la mia labbia tramortita. ¶ Ma

qual ch'io sia la mia donna il si

dicesse d'un'altra, la quale morta era certamente

ha due parti: ne la prima chiamo li fedeli

che mi intendano; ne la seconda narro de la

la seconda narro de la mia misera condizione. La

la mia misera condizione. La seconda comincia quivi: "li

lasso!, di pianger sì la donna mia, ¶ che sfogasser

udirete lor chiamar sovente ¶ la mia donna gentil, che

al secol degno de la sua vertute; ¶ e dispregiar

anima dolente ¶ abbandonata de la sua salute. ¶ XXXIII. ¶ [XXXIV

solo fatto l'avea. La canzone comincia: "Quantunque volte

l'una, cioè ne la prima stanzia, si lamenta

distretto a lei; ne la seconda mi lamento io

debbo già mai ¶ veder la donna ond'io vo

l cor m'assembra ¶ la dolorosa mente, ¶ ch'io