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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Luigi Pirandello, L'imbecille, 1922

concordanze di «la»

nautoretestoannoconcordanza
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Quarto redattore ¶ Quinto redattore ¶ La scena rappresenta il modestissimo
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Vedetta Repubblicana» di Costanova. La sede del giornale è
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comodi e anche (pare) la pulizia, disordine e sudiceria
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per terra. Si vedrà la scrivania ingombra di carte
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le sedie, qua e , ingombre anch'esse di
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d'incartamenti; giornali dappertutto; la scansia dei libri, coi
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tutto strappato e con la borra che scappa fuori
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scappa fuori dagli strappi. La comune è a sinistra
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rada rada qua e , una barbettina da malato
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tratto in tratto, otturandosi la bocca con quel fazzoletto
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potrà crederlo! Noi seguiamo la nostra linea di condotta
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non s'è mosso. La comune a sinistra si
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non risponde. Poco dopo, la voce ridomanda: «È permesso
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voce cavernosa): Sono di . ¶ Commesso viaggiatore (alla voce
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Luca (c.s.): Di ! di là! (Indica l
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s.): Di là! di ! (Indica l'uscio a
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d'una dimostrazione popolare, la quale si suppone che
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che attraversi di corsa la piazza vicina. Il Commesso
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redazione): Ecco, ecco, udite? - La dimostrazione! - La dimostrazione! Miserabili
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ecco, udite? - La dimostrazione! - La dimostrazione! Miserabili! - I cappadoniani
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e si precipitano verso la comune per correre dietro
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gridare «Viva Cappadona!». ¶ Via. ¶ La voce di Paroni: Andate
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altri tre redattori verso la comune, gridando confusamente: «Vigliacchi
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tosse e si ottura la bocca. Il Commesso Viaggiatore
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col signor Paroni, per la fornitura del giornale. ¶ Luca
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dalla faccia di Paroni. La guardi, la guardi, là
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di Paroni. La guardi, la guardi, là, dai vetri
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La guardi, la guardi, , dai vetri di quell
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Commesso viaggiatore: . Creda che la questione del prezzo della
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a prezzi di concorrenza la carta della sua cartiera
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ma senza me, e la città di Costanova forse
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corsi poc'anzi dietro la dimostrazione popolare, gridando: ¶ Primo
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sta a fare, allora, la polizia? ¶ Primo redattore: La
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la polizia? ¶ Primo redattore: La polizia? Ma il Regio
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sono? ¶ Secondo redattore: Sono ! tengono testa come possono
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questo punto, affannata, spaventata, la signorina Rosa Lavecchia, sui
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sai che c'è la dimostrazione? ¶ Rosa (c.s
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dimostrazione? ¶ Rosa (c.s.): La dimostrazione? no; non so
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con gli occhi e la lingua fuori, le dita
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dita raggricchiate... Lungo lungo, , spenzolante in mezzo alla
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che vita era più la sua? - ¶ Paroni: - appunto! appunto
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dico, di far servire la mia morte almeno a
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messa io in mano la rivoltella! Ammazzalo, e poi
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Secondo redattore: Sì, sì. La cronaca della serata si
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prima un gesto con la mano, poi dice): Come
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venuto, signor Paroni, per la fornitura della carta. ¶ Paroni
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lo guardano costernati, per la relazione che subito intravedono
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Chiudi anche quell'uscio . (Accenna l'uscio, a
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che vivo solo. Di non c'è più
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pazzia! ¶ Luca: Pazzia, sì: la stavo per commettere veramente
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a sentire. Ero con la rivoltella già puntata alla
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Luca: Mi vide con la rivoltella in pugno e
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le membra, e apre la bocca a un sorriso
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naso, e dice con la bocca scontorta): No, non
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l'arma e prende la mira. ¶ Paroni (scongiurando, storcendosi
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scongiurando, storcendosi, per scansar la bocca della rivoltella): Per
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gli guizza negli occhi la folle tentazione di premere
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in un' mondo di ... ¶ Luca: Ah, no! Sarebbe
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no! Sarebbe per me la cosa più atroce credere
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lì... - Ah, ma sai? la tua buffoneria però, la
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la tua buffoneria però, la voglio patentare.- ¶ Paroni (non
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al confine ormai tra la vita e la morte
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tra la vita e la morte. E non ti
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puoi ribellare. Siedi, siedi , e scrivi. ¶ Gli indica
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scrivi. ¶ Gli indica con la rivoltella la scrivania. ¶ Paroni
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indica con la rivoltella la scrivania. ¶ Paroni: Scrivo? Che
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serio. Vai a sedere , e scrivi. ¶ Paroni: Ma
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e vai a sedere , ti dico! ¶ Paroni (Sotto
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ti dico! ¶ Paroni (Sotto la minaccia dell'arma, andando
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Luca: Siedi e prendi la penna... subito la penna
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prendi la penna... subito la penna... ¶ Paroni (eseguendo): Che
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sarò ucciso, tu rialzerai la cresta, e urlerai per
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solo patto ti risparmio la vita. O scrivi, o
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ammazzare Mazzarini». Questa è la pura verità. E anzi
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Questo poi... ¶ Luca: È la verità... Perché sono armato
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sono io». ¶ Paroni (ributtando la carta): Ma va' là
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la carta): Ma va' , no, è troppo, scusa
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vero imbecille sono io!». La tua dignità la salvi
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io!». La tua dignità la salvi meglio, caro, guardando
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salvi meglio, caro, guardando la carta su cui scrivi
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Firma, adesso. ¶ Paroni: Ecco la firma. Vuoi altro? ¶ Luca
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Da' qua. ¶ Paroni (porgendogli la carta): Eccoti. Ma che
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ne farò? Niente. Me la troveranno addosso, domani. ¶ La
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la troveranno addosso, domani. ¶ La piega in quattro e
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in quattro e se la mette in tasca. ¶ Consolati
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hai fatto tu. Riapri la porta. ¶ Paroni eseguisce. ¶ Buona