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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Luigi Pulci, Morgante, 1483

concordanze di «la»

nautoretestoannoconcordanza
1
1483
filosofo antico, detto Tale, ¶ la prima cosa ringraziava Iddio
2
1483
c'hanno sol per la patria fatto tanto, ¶ e
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1483
il loco che perdé la ingrata setta. ¶ Io veggo
4
1483
siamo. ¶ Però vi do la mia benedizione; ¶ e come
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1483
è fatta in Ciel la nostra assoluzione. - ¶ E detto
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1483
quando e' rivide tutta la sua gente; ¶ e disse
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1483
altro abbracciava, ¶ e poi la lancia alla coscia si
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1483
coscia si misse; ¶ e la bandiera innanzi era d
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1483
innanzi era d'Almonte, ¶ la qual fue acquistata in
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1483
in Aspramonte. ¶ Ora ecco la gran ciurma de' pagani
11
1483
ignun che mi tagli la via: ¶ io gli trarrò
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1483
petto; ¶ ognun si scosti, la vendetta è mia, ¶ ché
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1483
stran pennoni, ¶ tante divise, la più nuova tresca, ¶ era
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1483
non tenga in disagio la Morte, ¶ che con la
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1483
la Morte, ¶ che con la falce minaccia ed accenna
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1483
presto le lance e la penna. ¶ Orlando aveva alla
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1483
e l'altro abbassò la sua lancia, ¶ e - Siragozza
18
1483
difetto; ¶ tanto che, come la lancia ebbe in resta
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1483
non che a schembo la lancia lo prese. ¶ Astolfo
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1483
ferì lui discretamente, ¶ perché la lancia alla vista gli
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1483
e mandò presto fra la morta gente ¶ l'anima
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1483
fe' toccar coll'elmetto la groppa, ¶ tanto che ruppe
23
1483
che ruppe del cimier la coppa; ¶ e se non
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1483
traendo, aiutava rizzallo, ¶ era la corda rasente alla cocca
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1483
intanto saltava nel ballo: ¶ la lancia abbassa e 'l
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1483
a trovarmi, e troverrà la morte! - ¶ Partissi della schiera
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1483
molto superbo, ¶ che confessò la legge de' cristiani ¶ e
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1483
Avin gli rispose con la lancia, ¶ ma questa volta
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1483
marchese, ¶ e nello scudo la lancia gli attacca, ¶ tal
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1483
tal che più oltre la punta si stese ¶ ed
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1483
petto gli ammacca, ¶ ché la corazza o 'l giubbon
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1483
nol difese; ¶ ma pur la lancia alla fine si
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1483
in qua ed in molte volte piegossi. ¶ Pur
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1483
molte volte piegossi. ¶ Pur la sua gagliardia, la sua
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1483
Pur la sua gagliardia, la sua fierezza ¶ non si
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1483
questa volta certo, ¶ ché la sua lancia non si
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1483
gli ha aperto, ¶ e la corazza gli parve una
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1483
misse nel cor proprio la lancia, ¶ e mostrò pur
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1483
petto. ¶ Intanto in resta la lancia avea messa ¶ Turpino
40
1483
tempo a cantar or la messa. ¶ Vennegli incontra Turchion
41
1483
incontra Turchion maladetto ¶ con la sua lancia, con superbia
42
1483
per vendicar di Malprimo la ingiuria; ¶ e nello scudo
43
1483
volse, ¶ e' gli accoccòe la lancia a un orecchio
44
1483
Or quando Orlando e la schiera si mosse, ¶ pensi
45
1483
rombo ¶ di Vulcan parve la fucina fosse, ¶ tanto ch
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1483
di perdonar di Ferraù la morte! ¶ Or si cognosce
47
1483
tuo Marsilio e tutta la sua corte, ¶ che si
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1483
fu sentito. ¶ Poi lasciava la lancia andar di botto
49
1483
fessa insino agli orecchi la snoda, ¶ e contraffà la
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1483
la snoda, ¶ e contraffà la voce naturale ¶ alcuna volta
51
1483
in terra e con la bocca ¶ per sua pigrizia
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1483
e fello; ¶ ma poi la donnoletta uccide quello. ¶ Icneümone
53
1483
tiene aperta per natura ¶ la bocca, quando di sonno
54
1483
che si chiama eale, ¶ la coda ha d'elefante
55
1483
come è suo costume, ¶ la vena e purga l
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1483
da quel tratto è la flobotomia, ¶ perché Natura benigna
57
1483
verro ferisce ¶ e con la lingua forcuta annitrisce. ¶ Leontofono
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1483
non è sempre piloso: ¶ la state è nudo, e
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1483
fera tarando è chiamata, ¶ la qual, dov'ella giace
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1483
sì che a vederla la vista assottiglia; ¶ un'altra
61
1483
becco per zampogna: ¶ ché la Natura sagace e prudente
62
1483
uccello ignorato dal vulgo, ¶ la madre e 'l padre
63
1483
fugge sopra i nugol la tempesta; ¶ coredul, ciò che
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1483
state si vede ¶ dopo la pioggia, si chiama drïaca
65
1483
si chiama drïaca, ¶ che la Natura creò sanza piede
66
1483
che di notte dimostra la via. ¶ Incendula, col gufo
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1483
e il gufo poi la notte. ¶ Ma sopra tutto
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1483
che e' vuol presso la madia e la botte
69
1483
presso la madia e la botte; ¶ l'un piè
70
1483
le farfalle. ¶ Io veggo la battaglia apparecchiare, ¶ e non
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1483
a questa volta sia ¶ la tua somma pietà più
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1483
Orlando, qual si fusse la cagione, ¶ a questa volta
73
1483
è consigliar se stesso. ¶ La mattina Ulivier per tempo
74
1483
era, ¶ che sempre stava la notte assentito ¶ ed ordinava
75
1483
del re Marsilio già la prima schiera, ¶ e cognobbe
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1483
l'ultimo dì per la gloria di Carlo! ¶ E
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1483
Disse Ulivier: - Mal, per la fede mia! ¶ Non mi
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1483
inverso Runcisvalle, ¶ e pianse la sua gente dolorosa, ¶ e
79
1483
e ragguardando ognun per la campagna, ¶ veggendo tanto popol
80
1483
è men dura che la morte! - ¶ Rispose Orlando: - Se
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1483
suo drappello, ¶ e vedessi la Morte innanzi esplesso ¶ colla
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1483
e Turpin va con la croce segnando, ¶ e cominciava
83
1483
per Cristo ¶ e ricordare la passion di Cristo. ¶ Or
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1483
in Runcisvalle a morir la sua gente. ¶ Ed Ulivier
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1483
come nespola in capo la corona. - ¶ Orlando non rispose
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1483
ha risposta; ¶ e benché la risposta pur venisse, ¶ le
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1483
perdona ¶ e resta pur la mente acerba e cruda
88
1483
Pertanto io gli confermo la corona ¶ de' traditori, e
89
1483
par che e' sia la fede; ¶ poi, se tu
90
1483
mai non riede. ¶ Ecco la fede or di Melchisedec
91
1483
morte fedeli, ¶ ristoreravvi con la dolce manna ¶ il Signor
92
1483
inferno». ¶ Vedete in su la grata pazïente ¶ Lorenzo, per
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1483
s'egli è desso. ¶ La cagion perché il corno
94
1483
ho della morte paura. ¶ La morte è da temere
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1483
è da temere o la partita ¶ quando l'anima
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1483
diademe, ¶ questo è cambiar la vita a miglior vita
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1483
malizia: ¶ questo Astarotte sa la birba appunto ¶ della fonte
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1483
così, per non legger la rubrica, ¶ la poca diligenzia
99
1483
non legger la rubrica, ¶ la poca diligenzia paga il
100
1483
per non tediar tanto la istoria nostra. ¶ Or oltre
101
1483
con un viso intagliato, ¶ la barba, i paternostri, col
102
1483
un passo a cavarvi la sete, ¶ perché più acqua
103
1483
non troverrete. ¶ Questa è la migliore acqua che sia
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1483
all'acqua, che parea la devozione, ¶ e guazza quella
105
1483
venire! ¶ Quanti n'uccide la speranza e pasce! ¶ Quanti
106
1483
tutte salle, ¶ ti metterà la coda in qualche cerro
107
1483
dubito, ¶ e non intendo la chiosa né il testo
108
1483
romito santo ¶ che veniva la sete a ricordarti, ¶ come
109
1483
ora: ¶ l'anima, Chi la diè, credo sua fia
110
1483
volto. - ¶ Rispose Squarciaferro in la vergogna: ¶ - Non t'accostar
111
1483
sarà faccenda assai ¶ per la virtù di questi paladini
112
1483
più quel romito bugiardo: ¶ la pace è fatta -; e
113
1483
è fatta -; e toccògli la mano. ¶ Allor Rinaldo moveva
114
1483
strana ¶ che così tosto la via fussi mozza; ¶ e
115
1483
io vo' per mezzo la terra passiamo, ¶ e squadrar
116
1483
quel che facci or la reina Blanda ¶ dimmi, ti
117
1483
Astarotte: - In punto è la vivanda, ¶ e se con
118
1483
Rinaldo - ch'io veggo la fame, ¶ e non è
119
1483
palagio in corte dismontorno ¶ la prima cosa, e' destrier
120
1483
e Ricciardetto in su la sala ¶ ed Astaròt intanto
121
1483
veduto né sentito, ¶ perché la turba dintorno cicala ¶ e
122
1483
esso s'azzuffa. ¶ Intanto la reina volea bere, ¶ mentre
123
1483
e poi gli lieva la tazza di mano. ¶ Rinaldo
124
1483
scalco manda ¶ e' faceva la parte sua recarsi: ¶ i
125
1483
a chi tolta era la vivanda ¶ cominciavon tra lor
126
1483
azzuffarsi; ¶ e intanto grida la reina Blanda: ¶ - Che cosa
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1483
questa? E dove è la mia tazza? ¶ Voi mi
128
1483
ciurma pazza. - ¶ Ognun con la reina facea scusa, ¶ tanto
129
1483
in qua ed in rivolgeva le ciglia ¶ e
130
1483
che si dire, ¶ ché la vivanda vedeva sparire. ¶ Egli
131
1483
lupo si inurba; ¶ e la reina la notte ha
132
1483
inurba; ¶ e la reina la notte ha sognato ¶ ch
133
1483
ch'un gran leon la sua casa conturba; ¶ e
134
1483
strani, ¶ conturbato gli avien la mente e 'l petto
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1483
cosa versa; ¶ e tutto la reina raccapezza ¶ e dubitava
136
1483
trasse, e con esso la bocca gli ha chiusa
137
1483
dintorno, lo ignocco, ¶ e la reina e Lucïana accusa
138
1483
un punto si vòta la sala, ¶ e beato è
139
1483
beato è chi ritruova la scala. ¶ Rinaldo tempo gli
140
1483
ed ogni volta rimase la rosa. ¶ Già erano i
141
1483
questa fu alcun tempo la mia stella, ¶ e venne
142
1483
qualche bella cosa ¶ fa la via breve, piana e
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1483
men sassosa. - ¶ Disse Astarotte: - La gran Libia mena ¶ molti
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1483
di due capi hanno la schiena; ¶ altri in bocca
145
1483
tu il vedrai per la via; ¶ ed ogni dì
146
1483
vostra natura è nimica ¶ la nostra per invidia e
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1483
alloggiòe, ¶ intese ben come la cosa giva, ¶ e come
148
1483
accadea ¶ di Miride passar la gran palude; ¶ per che
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1483
a Roma quel mandò la pelle. ¶ Ma vogliàn noi
150
1483
facci però collezione, ¶ benché la fretta del cammin c
151
1483
qua tutti, scalchi! ¶ Apparecchiate la nostra magione. - ¶ Disse Rinaldo
152
1483
veggon né persona; ¶ per la qual cosa a caval
153
1483
pur grande, ¶ e per la pioggia sette rami avea
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1483
uccello; ¶ e cominciò, quanto la terra è dura, ¶ come
155
1483
colonne» ¶ e che più molti periti sonne. ¶ Sappi
156
1483
parte è piana, ¶ benché la terra abbi forma di
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1483
Era più grossa allor la gente umana, ¶ tal che
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1483
cosa reprime, ¶ sì che la terra per divin misterio
159
1483
Sappi ch'ognun per la croce è salvato; ¶ forse
160
1483
misericordia. ¶ Basta che sol la vostra fede è certa
161
1483
fede è certa, ¶ e la Virgine è in Ciel
162
1483
glorificata. ¶ Ma nota che la porta è sempre aperta
163
1483
molto piace al Ciel la obbedïenzia, ¶ e timore, osservanzia
164
1483
pianeti, adorar bene; ¶ e la giustizia sai così concede
165
1483
disperar merzede ¶ chi rettamente la sua legge tiene: ¶ la
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1483
la sua legge tiene: ¶ la mente è quella che
167
1483
salva e danna, ¶ se la troppa ignoranzia non v
168
1483
accidïosa e trista, ¶ che, la porta al veder tenendo
169
1483
invan l'anima e la vista: ¶ però questa nel
170
1483
è, chi serverà ben la sua legge ¶ potrebbe ancora
171
1483
tanta fatica indarno dura ¶ la notte, il dì, dall
172
1483
nel centro. ¶ Vera è la fede sola de' cristiani
173
1483
e ciò che appunto la Scrittura canta; ¶ e tutti
174
1483
e i pagani, ¶ se la grazia del Ciel qui
175
1483
nel fieno. ¶ E se la prava oppinïon de' matti
176
1483
e le donne ¶ per la virtù del Tetragramatonne. ¶ Ed
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1483
parlavo della umanitate; ¶ ma la natura divina congiunta, ¶ perch
178
1483
perch'ella è sol la somma sapïenzia, ¶ ogni cosa
179
1483
per soccorrere Orlando e la tua fé: ¶ ricòrdati che
180
1483
fu allargato, ¶ per salvar la tua gente, a Moïsè
181
1483
smalto, ¶ anche non parve la sua forza doma, ¶ e
182
1483
Io sono ancor per la paura fioco ¶ e sento
183
1483
bocca a' pesci. - ¶ Era la notte appunto cominciata ¶ quando
184
1483
passato Calpe, ¶ e poi la Spagna Betica trovata, ¶ e
185
1483
alpe; ¶ e così costeggiando la Granata ¶ si ritruovano al
186
1483
antichi appellato fu Ana, ¶ dove Castulon posson mirare
187
1483
Runcisvalle a tempo, ¶ ché la battaglia fia doman per
188
1483
e riposossi e lavossi la fronte; ¶ onde un pastor
189
1483
Rispose il santo: «Per la fede mia, ¶ che questa
190
1483
render volle. ¶ Io manderò presto un mio compagno
191
1483
questo all'abito e la voce. ¶ Tu sai il
192
1483
pensa ch'ognuno abbi la sua malizia: ¶ questo Astarotte
193
1483
anche non sanno; ¶ ma la prosunzïon vuol de' mortali
194
1483
gliel donòe lo imperator greco, ¶ e non vorrebbe
195
1483
che tentano un signor di Levante ¶ perché e
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1483
par che fosse, ¶ e la terra tremò quando e
197
1483
questa notte troverrà Rinaldo: ¶ la nostra istoria è sì
198
1483
un oscuro bosco, ¶ or la strada o 'l sentier
199
1483
degna ¶ che molto tenne la battaglia a tedio, ¶ Marsilio
200
1483
Marsilio ne venìa con la sua insegna, ¶ e posto
201
1483
E 'l traditor, che la birba sapea, ¶ volle con
202
1483
partir sopra l'armi la vesta ¶ gli misse che
203
1483
avea mandata, ¶ dicendo: - Omai la tua divisa è questa
204
1483
e vo' che tu la porti in guerra e
205
1483
Saluta Orlando e tutta la brigata, ¶ e di' che
206
1483
ognun si vantava per la via ¶ d'uccidere il
207
1483
certo Arlotto di Soria: ¶ - La testa d'Ulivieri al
208
1483
avea dato Gano. ¶ Però la prima schiera, centomila, ¶ volle
209
1483
tanti n'uccise per la sua fierezza; ¶ il re
210
1483
Runcisvalle era venuto ¶ con la sua schiera usata anticamente
211
1483
per tutto era sparta la gente; ¶ Orlando a spasso
212
1483
Marsilio una bella orazione ¶ la notte a tutti, dove
213
1483
pur ch'io dica la cagione, ¶ prima noi siam
214
1483
Tre volte m'ha la Spagna rebellata, ¶ come sapete
215
1483
lo mandi, ¶ e che la fede sua ci raccomandi
216
1483
poi ch'io vidi la mia distruzïone; ¶ ma so
217
1483
questo non piace; ¶ e la risposta fu per Ganellone
218
1483
che torni al paganesimo ¶ la Spagna o sbattezzar chi
219
1483
che se iusiurando, ¶ cioè la fede che è data
220
1483
e lecito fu ancor la vedovetta ¶ per tradimento al
221
1483
lume di lanterne ¶ riportarne la testa d'Oloferne. ¶ Non
222
1483
tutta Cristianitade; ¶ noi piglierem la Francia e la Borgogna
223
1483
piglierem la Francia e la Borgogna, ¶ Inghilterra, la Fiandra
224
1483
e la Borgogna, ¶ Inghilterra, la Fiandra e la Brettagna
225
1483
Inghilterra, la Fiandra e la Brettagna, ¶ la Normandia, Navarra
226
1483
Fiandra e la Brettagna, ¶ la Normandia, Navarra e la
227
1483
la Normandia, Navarra e la Guascogna, ¶ la Piccardia, Provenza
228
1483
Navarra e la Guascogna, ¶ la Piccardia, Provenza, e poi
229
1483
quel che bisogna: ¶ conservar la mia sedia antica e
230
1483
non, ch'io volgerò la mia insegna, ¶ e
231
1483
ch'io volgerò là la mia insegna, ¶ e in
232
1483
noma, ¶ per mostrar più la mia grandezza degna ¶ e
233
1483
l'elmo in testa, ¶ la lancia in mano, e
234
1483
riguardo, ¶ se voi vedessi la mia sopravvesta ¶ che porta
235
1483
che Trevigante è questo. ¶ La terza schiera guida Balugante
236
1483
così tosto ha spacciata la via. ¶ E poi che
237
1483
degna gli parea; ¶ forse la prima gli pareva brutta
238
1483
sol ch'addosso te la metta, ¶ ché così è
239
1483
metta, ¶ ché così è la sua natura propia; ¶ e
240
1483
basta al savio veder la sperïenzia. - ¶ E poi si
241
1483
sia di questo, ¶ perché la pruova lo fa manifesto
242
1483
di leoni agnelli; ¶ pur la seconda schiera fia ancor
243
1483
schiera fia ancor rotta; ¶ la terza, no: tu vincerai
244
1483
tempo ¶ prima che ignun la corazza s'affibbi, ¶ ché
245
1483
il qual verrà con la cristiana gesta, ¶ però che
246
1483
con Orlando. - ¶ Disse Marsilio: - La mia sopravvesta ¶ gli porta
247
1483
sempre per mio amor la tenga ¶ e che con
248
1483
il tradimento ¶ e recato la Bibbia e l'Alcorano
249
1483
Ganellon non vi porse la mano, ¶ e fece un
250
1483
cicalava, ¶ e disse come la reina Blanda ¶ a Siragozza
251
1483
e che e' menassi la sua corte adorna; ¶ e
252
1483
morto è Orlando e la sua gente tutta ¶ e
253
1483
sua gente tutta ¶ e la tua Francia bella omai
254
1483
Io avevo pensato abbrevïare ¶ la storia, e non sapevo
255
1483
ognun poi mi rïesce la pazzia; ¶ tanto che eletto
256
1483
ho solitaria vita, ¶ ché la turba di questi è
257
1483
di questi è infinita. ¶ La mia accademia un tempo
258
1483
notte addormentati, ¶ uccise Fuligatto la fantasima: ¶ credo ch'egli
259
1483
terminò pur di veder la cima: ¶ vide che sotto
260
1483
scritte prima ¶ in su la rena scolpite leggea, ¶ ché
261
1483
verso il Caïr rivolse la briglia, ¶ poi vèr Domasco
262
1483
dove fu di Nembrotte la torre. ¶ Poi ritornati e
263
1483
prete Ianni, ¶ e combatteron molti e molti anni
264
1483
non rincresca a Rinaldo la via, ¶ e che in
265
1483
smarrito ¶ e non posso la mente mia chiarire: ¶ tu
266
1483
io non v'avea la mente volta: ¶ credo ch
267
1483
e s'io ho la sua vita ben raccolta
268
1483
non hai ben letto ¶ la Bibbia, e parmi con
269
1483
ch'io dica pur la mia diffinizione, ¶ e domanda
270
1483
centro caduto ¶ per voler la sua sede in Aquilone
271
1483
veduto, ¶ onde e' seguì la nostra dannazione; ¶ e perché
272
1483
il suo decreto, ¶ e la sua carità qui non
273
1483
E lungo tempo per la sua clemenzia ¶ ci comportòe
274
1483
ché giusta è data la nostra sentenzia; ¶ e non
275
1483
suo il tempo, ¶ ché la grazia al ben far
276
1483
fu con gran pietà la sua giustizia, ¶ e non
277
1483
peccato di tutti e la malizia; ¶ e non si
278
1483
aveva tentato; ¶ dispiacque sol la sua disobbedenzia: ¶ però di
279
1483
e riservato della penitenzia ¶ la grazia, e pace della
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ancor della misericordia. ¶ Ma la natura angelica corrotta ¶ non
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ritornar perfetta e intera, ¶ la qual peccò come natura
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domandò quel ch'era ¶ la verità, fu ch'e
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che si penté: ma la speranza manca, ¶ sanza la
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la speranza manca, ¶ sanza la qual nessun mai fia
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del mio mal pur la cagione, ¶ come maestro, m
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tu vorresti sapere or la ragione ¶ per che E
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fatica, ¶ poi che vedea la nostra dannazione: ¶ sappi che
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perch'io veggo che la umana gente ¶ di molti
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e disse: - Imbasciator, - presa la mano ¶ - tu sai il
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tu sai il proverbio: la mattina il monte ¶ vicitare
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poi, verso sera, vicitar la fonte. - ¶ Era già vespro
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ragguardato un poco, ¶ laudò la fonte Gan, ch'assai
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piaceri; ¶ poi gli volse la punta della lancia ¶ come
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gli aveva tre volte la Spagna ¶ tolta, e volea
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per veder s'a la trappola guidarlo ¶ volea quel
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sì che si spicchi la coda; ¶ e il capo
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parlar fu quella chiave ¶ la qual con mille ingegni
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E Falseron credette per la via ¶ avermi, e Bianciardin
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avermi, e Bianciardin qua la ballata ¶ più volte ha
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non so se con la lingua o col cor
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che va su per la fatta a buon cammino
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preso, ¶ e non può la sentenzia preterire. ¶ Ulivier tante
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aspettato; ¶ e che quivi la pace si farebbe, ¶ dove
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Ganellon questo dicìa, ¶ cadde la sedia ove Marsilio siede
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ove Marsilio siede, ¶ e la cagion non s'intendeva
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che cadde lor presso, ¶ la qual percosse di cima
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sì che dintorno abbruciò la gramigna, ¶ ché l'acqua
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non fu sentito ¶ per la città, né da' baroni
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denotavan l'incendio e la ruina ¶ e 'l sangue
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e combatté col senso la ragione; ¶ poi vinse sua
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non s'accorda ben la chiosa e 'l testo
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prestanti. ¶ Marsilio contò lor la cosa intera ¶ e comandò
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fecion tutti una conclusïone: ¶ la folgor che l'alloro
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che si vorrebbe cavarti la lingua. - ¶ Riprese il re
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e che si metta la gente affricante ¶ in punto
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in punto, e tutta la lor gran potenzia; ¶ e
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scrisse ¶ come egli aveva la pace ordinata, ¶ e bisognava
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venisse ¶ in Roncisvalle con la sua brigata; ¶ e del
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disse, ¶ e replicò tutta la intemerata, ¶ e che venissi
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visto altrove ¶ che riluce la notte d'ogni banda
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Ulivieri una leggiadra vesta ¶ la qual tutta di gemme
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E poi che fu la pace divulgata, ¶ per Siragozza
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corto; ¶ intanto fa' che la tua corte adorni ¶ e
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al Danese che torni». ¶ La lettera il messaggio appresentòe
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nel consiglio a tutti la mostròe, ¶ e chiama Ganellon
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e regno. ¶ E mandògli la lettera che scrisse ¶ Gano
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Gano; e giurava per la sua corona, ¶ poi che
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Bambillona e Persia e la Soria, ¶ e dar di
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di tutto a lui la signoria: ¶ ché, poi ch
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felice. ¶ Orlando in man la lettera gli pose. ¶ Ulivier
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ogni cosa ordinato, e la partenzia ¶ il tal dì
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esser dovea; ¶ e commendava la sua diligenzia. ¶ Or come
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che a tempo fiorisca la rosa. ¶ E reputava Gan
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il terzo dì, se la battaglia dura, ¶ ognuno arebbe
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Dio fedele ¶ che difendessi la fede cristiana: ¶ benché alcun
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fu san Giorgio e la fata Morgana; ¶ ma credi
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e mostrògli più volte la civetta. ¶ Perché e' pensava
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più lancia in su la resta, ¶ e dirà a
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buona posta». ¶ E cognosceva la spiga alla resta, ¶ ché
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fu ¶ colui che inver la Spagna acquistata ha ¶ e
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Ferraù. ¶ Io ti dirò la pura verità: ¶ io il
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averlo per le chiome, ¶ la nebbia strinse, e fummo
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perché e' vedeva ancor la sorba acerba; ¶ ed avea
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di Maganza, ¶ che porterà la palma con l'uliva
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signor pagano ¶ e tutta la sua corte insieme accozza
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persona, ¶ e ognuno seguitava la Corona. ¶ Quindici miglia fuor
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giunto. ¶ Ma Ganellon sapea la soia appunto; ¶ e disse
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fuggite di Dïana. - ¶ Disse la dama: - Che è di
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fatta parigina, ¶ non ha la patria sua dimenticata, ¶ e
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disse arrecherebbe. - ¶ Rispose presto la reina a quello: ¶ - Gallerana
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ella debbe ¶ di riveder la patria e 'l suo
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mancò se non gittar la palma. ¶ Ma così tosto
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Gano ¶ che dovessi portar la pace in mano. ¶ Era
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tentassi Gan, ch'era la tentazione; ¶ e così va
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re Marsilïone, ¶ poi cominciò la sua degna orazione: ¶ Quel
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vero Iddio che fece la natura, ¶ e dètte prima
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prima alle angeliche squadre ¶ la forma, il loco, il
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loco, il moto e la misura, ¶ poi nel campo
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creatura, ¶ onde tutti dannòe la prima madre, ¶ salvi e
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famoso saracino, ¶ a far la pace e renderti la
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la pace e renderti la Spagna, ¶ come trattato fu
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Sarra ¶ che non tenne la legge di Macone, ¶ come
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legge di Macone, ¶ come la vostra Bibbia e nostra
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vuol che tu abbi la iuridizione, ¶ cioè che tu
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al marchese ¶ non menar la sua sposa Alda la
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la sua sposa Alda la bella ¶ se già non
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ed Alcuïn fatto ha la Sapïenzia ¶ e legge in
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gloria e regno: ¶ però la tua grandezza gli fia
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Francia ¶ più sicura è la pace che la lancia
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è la pace che la lancia. ¶ E perché Falseron
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sentisti d'Antea, ¶ e la cagion che non furon
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Danese sapea, ¶ Carlo ringrazia la tua maestate ¶ ed offerisce
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te, quando e' bisogna, ¶ la Francia e la Brettagna
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bisogna, ¶ la Francia e la Brettagna e la Borgogna
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e la Brettagna e la Borgogna, ¶ Inghilterra, la Fiandra
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e la Borgogna, ¶ Inghilterra, la Fiandra e sua possanza
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i paladini e tutta la sua corte ¶ e tutte
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quello, ¶ ché gl'intinse la lingua nel cervello. ¶ E
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le parole; ¶ e fece la risposta egregia e magna
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che il ver con la ragion l'afferro, ¶ sì
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l'altre, secondo poi la qualitate, ¶ di grado in
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anima s'imprima ¶ e la sua fede elegga in
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quella che abbraccion, poi la fede è loro: ¶ beato
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danza, ¶ e finse che la festa omai rincresca ¶ ed
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tremerrebbe come a me la penna: ¶ sepolte eran nel
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Antea, dato in Francia la strenna ¶ alla tua gente
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spannato ¶ e spinto sopra la siepe la ragna; ¶ ed
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spinto sopra la siepe la ragna; ¶ ed aspettava le
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a Carlo a ritentar la pace ¶ e dir che
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1483
del suo partir, ma la cagion si tace; ¶ e
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molto ti si raccomanda. ¶ La cagion perché a te
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e non ti fece la ragion capace ¶ mentre ch
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principio e norma, ¶ 'accordar la materia con la forma
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accordar la materia con la forma. ¶ Ma questo un
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questo, ¶ per confirmar con la tua maestate ¶ pace che
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non bisogna replicare adesso ¶ la Spagna, ché Marsilio dice
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nella selva Ida, osserverà la fede. ¶ E perché intenda
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padre al Soldan diè la morte, ¶ l'uccise con
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morte, ¶ l'uccise con la lancia alla campagna ¶ come
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e' t'ama amarlo, ¶ la prima pace fa' che
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un poltrone ¶ ma con la spada rinchiuso in sul
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dovuto, ¶ e non ricerco la cagion di questo, ¶ con
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ma come cristiani. ¶ E la cagion perché e' venne
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sempre con effetto; ¶ ché la salute di Spagna e
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Francia ¶ credo che sia la pace e non la
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la pace e non la lancia. ¶ E manderò qui
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e' puote ¶ di dar la Spagna, anzi gli pare
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acquistata l'avea con la sua mano; ¶ ma voglio
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Or non tocchian più dove e' ci duole
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menorno, ¶ e Carlo per la man l'ha accompagnato
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onorarlo ¶ perché e' vedessi la gloria di Carlo. ¶ Or
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avea rossa ancor tutta la gota; ¶ ma il can
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1483
e col battaglio guastava la terra, ¶ e come Orlando
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come Orlando gli mosse la guerra. ¶ Tutto facea per
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facea per conservar costei ¶ la vendetta del padre alla
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egli ebbe notata ben la istoria, ¶ gli disse: - S
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verità poco tua gloria. ¶ La prima cosa, s'io
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cieco, ¶ tu porti, Antea, la tua vergogna teco; ¶ e
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fa' che tu dipinga la vendetta, ¶ se mai vien
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l'aspetta: ¶ rade volte la cosa non pensata ¶ rïesce
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pensata ¶ rïesce a chi la vuol pur fare in
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egli è sì bella la vergogna. - ¶ Non so se
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riprende ¶ e par che la conforti a sue vendette
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Carlo con sua man la benedisse, ¶ ed ognun fu
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sottil che par grossa la trama: ¶ ché, poi che
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VENTESIMOQUINTO ¶ Insino a qui la tua destra, Signore, ¶ assai
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re Marsilio fare amico: ¶ la pace fia col sangue
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col sangue e con la lancia, ¶ e piangerà tutto
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fraudolente, ¶ e, innanzi che la pace si conchiuda, ¶ lo
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molto cagionevole, ¶ sì che la scusa parea ragionevole. ¶ E
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non dicea dove sta la magagna: ¶ che questo tordo
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rimanere alla pania o la ragna, ¶ cioè prigion da
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in qua ed in pel boschetto s'avvolsono
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posso altro far con la mia arte. - ¶ Il perché
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è più senno tener la lingua cheta, ¶ ché spesso
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1483
e loco, ¶ ché, se la oppinïon qui fussi vera
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si può passar più che i fregi, ¶ però
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ghiaccio, ¶ perché e' fe' la potenzia nel suo braccio
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metti, ¶ onde e' punge la mente con mille agora
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dove sono iti?», ¶ ché la fiamma dal fummo era
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ed alzato dell'elmo la visiera. ¶ Poi gli diceva
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1483
di Francia ¶ combatter con la spada e con la
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la spada e con la lancia. ¶ Non son venuta
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mia man ti missi la corona ¶ che si soleva
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e rimontati, e girato la briglia, ¶ del prato ognuno
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men d'Orlando è la fierezza: ¶ rivoltato il caval
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avea ¶ e nello scudo la lancia già spezza; ¶ ma
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forza umana, sprezza: ¶ così la lancia pareggiata fue ¶ da
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da ogni parte per la lor virtùe. ¶ Trasson le
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insino a Giove; ¶ ma la battaglia è fra 'l
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comincia d'ogni parte la battaglia; ¶ e bisognò che
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e bisognò che lasciassi la zuffa, ¶ ché già tutta
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zuffa, ¶ ché già tutta la gente si travaglia. ¶ Orlando
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Ulivieri, ¶ ed avea seco la mischia appiccata; ¶ ma sempre
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se sa ancor far la bagattella ¶ o se questa
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fu riposto in su la sella. ¶ Gualtieri da Mulione
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da Dio fussi spirazione: ¶ la bella spada chiamata Gioiosa
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sopra l'arcione ¶ che la terra e sé fece
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cognosciute, ¶ e non ebbe la tuba di Lucano, ¶ ché
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ogni male, ¶ pur con la spada, non col pasturale
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pazzo. ¶ Sempre in alto la spada si vedea, ¶ sì
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fia col signor lor la vita tolta; ¶ ed è
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ed è ragion che la grazia del Cielo ¶ conservi
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cade, ¶ così par sempre la battaglia mossa; ¶ ma insino
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ma insino a qui la prefata battaglia ¶ equalmente fortuna
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e quivi in modo la zuffa appiccorno ¶ che ogni
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in qua ed in s'andò aggirando ¶ che
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Carlo, e perduta è la guerra. - ¶ Non altrimenti il
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Orlando si gittò per la battaglia ¶ inverso gli stendardi
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Orlando gli tagliò netta la mano, ¶ che per la
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la mano, ¶ che per la pena credette morire, ¶ e
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pazza, ¶ tanto che presto la campagna spazza. ¶ Credo che
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quel che non fa la civetta, ¶ ché non valeva
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e tanto adoperò con la sua possa ¶ ch'a
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a più di cento la barba fe' rossa. ¶ Aveva
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nostri il furore e la rabbia, ¶ che si vennon
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se non fussi venuta la notte, ¶ non fu mai
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raccolta. ¶ Chiese Antea triegua la sera a Orlando ¶ per
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porti; ¶ e per venir la storia abbrevïando, ¶ Orlando si
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sanguinoso agone ¶ dove fu la battaglia presso a Senna
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e innanzi a tutta la turba veniéno, ¶ e par
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contento Orlando ¶ quando sentì la lor bestiale ingiuria, ¶ e
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far cose sì grande la Natura? ¶ Per Dio, Malgigi
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alla reina ¶ a saper la cagion del suo venire
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morire: ¶ ché così mostra la nostra dottrina ¶ e non
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e inginocchiossi, e poi la salutòe; ¶ e così fece
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salutòe; ¶ e così fece la reina a quello, ¶ e
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disse, poi che per la mano il prese: ¶ - Ben
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il Soldan ne perdé la corona ¶ e seguitò, come
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seguitò, come tu sai, la guerra ¶ e guasta è
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è ancor per Morgante la terra. ¶ Così va questo
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mondo, Ulivier mio. ¶ Or la vendetta d'un tanto
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giusto par ch'io la facci io: ¶ per la
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la facci io: ¶ per la giustizia e pel debito
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debito amore ¶ combatto, per la fede e pel mio
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che più non gittava la lancia ¶ come quel dì
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già fra lor terminata la guerra ¶ dove tutto in
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a lor che toccassin la mano ¶ a Ulivier, perch
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ed alzò quanto può la mano in suso, ¶ acciò
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chinato il muso, ¶ perché la bocca d'un fomo