Luigi Pulci, La confessione, 1484

l'altre, nazarena ¶ che la porta del Ciel, per

nostra umanitate, ¶ per unir la natura da sé absente

posso, e però temo la sua ira, ¶ recordando che

che in tempore opportuno ¶ la giustizia di Dio suo

son gli uomini: ¶ così la conscientia mi martira. ¶ Quel

il pensier mio. ¶ Accetti la mia semplice olocausta, ¶ che

entrar nella piscina, ¶ porga la mano a questo infermo

con defetti? ¶ (Però pur la speranza mi nutrica). ¶ E

speranza mi nutrica). ¶ E la natura par che si

sostegni. ¶ In principio creò la terra e 'l cielo

tutto fe', poi fe' la luce ¶ e levò delle

qui contemplando mi conduce ¶ la ragion, che principio il

un sommo duce, ¶ e la natura angelica facessi ¶ per

angelica facessi ¶ per mostrar la sua gloria e farne

libero arbitrio e immortale ¶ la fece: ch'al gran

l male, ¶ quando udirà la spaventevol tromba ¶ ch'i

degli uomini il difetto, ¶ la legge dètte sopra Sinaì

meriti aprì, ¶ per salvar la sua gente e Faraone

fu così ¶ come appunto la Bibbia scrive e pone

così del Diluvio e la santa arca, ¶ quando tutte

sacrificio ¶ portar con pazienza la umil carca; ¶ e Sanson

e come il Ciel la gran superbia atterra ¶ del

e di Frigia e la Cumana, ¶ che volea la

la Cumana, ¶ che volea la moneta filippea ¶ da Tarquinio

come i padri aspettar la santa manna. ¶ Veggo i

loro offerta, ¶ parmi sentir la dolce psalmodia ¶ e la

la dolce psalmodia ¶ e la porta del Ciel vedere

e come tu con la tua compagnia ¶ tu fuggi

te cerchiamo, ¶ perché fai la tua madre così mesta

veder, tanti miracoli, ¶ gittar la palma in terra con

sopra Oliveto ¶ e preparar la Pasqua e' tua cenacoli

Sitio», ¶ cioè di redimer la umana prole: ¶ o magnanimo

di croce tolto ¶ tremar la terra et farsi notte

arse. ¶ Veggogli suscitar per la sua morte ¶ e rallegrati

E poi che con la man sua mi sostenne

altra di puro oro. ¶ La prima attende quel che

spaventò colle parole sue, ¶ la ragion lo difende per

scuse; ¶ e però purga la tua contumanzia, ¶ che le

come già Tubia, ¶ con la sua santa man mi