parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Alberto Moravia, L'attenzione, 1965

concordanze di «la»

nautoretestoannoconcordanza
1
1965
da Cora per ornare la camera. Ma io debbo
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1965
debbo ancora aspettare, presto la porta si aprirà e
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1965
e Cora mi presenterà la ragazza del giorno ben
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1965
di lì a poco la porta si apre lentamente
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1965
Noto che Cora ha la faccia infiammata e gli
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1965
una straordinaria vitalità. Finalmente la ragazzina si lascia convincere
7
1965
riconosco Baba, ma non la Baba di oggi, bensì
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1965
Baba di oggi, bensì la Baba di sei anni
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1965
di sei anni fa. La ragazzina mi tende la
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1965
La ragazzina mi tende la mano; fa persino un
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1965
bene educato; ma io la guardo criticamente con diffidenza
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1965
tanti complimenti che se la ragazzina non ha il
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1965
in quattro per contentarmi. La vedo, sollecita, chinarsi sulla
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1965
A questo punto, per la seconda volta, grido: “Ma
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1965
quarto. Allora ho acceso la lampada e, come sono
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1965
ma anche di tutta la mia vita presente. Ho
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1965
libro e ho spento la luce e ho continuato
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1965
stessa situazione di Edipo: la città corrotta dalla peste
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1965
corrotta dalla peste era la mia famiglia anch’essa
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1965
per sapere chi fosse la causa di questa corruzione
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1965
soltanto, qui si fermava la somiglianza. Perché a Edipo
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1965
gli occhi, di trasferire la colpa in un rito
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1965
era ancora presto e la casa era silenziosa. Mi
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1965
detto: “Ti ho preparato la colazione e l’ho
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1965
camera mia e infatti la colazione era lì, sulla
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1965
vassoio ben preparato, con la tovaglina e il tovagliolo
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1965
tovaglina e il tovagliolo, la tazza col suo piattino
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1965
tazza col suo piattino, la teiera, il pane abbrustolito
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1965
pane abbrustolito, il miele, la marmellata. Ho messo il
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1965
ho trattenuto sulla scrivania la teiera e la tazza
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1965
scrivania la teiera e la tazza. Poi ho regolato
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1965
tazza. Poi ho regolato la posizione della scrivania davanti
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1965
adesso mi è tornata la memoria di quello che
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1965
giorno prima e durante la notte: la lettera anonima
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1965
e durante la notte: la lettera anonima, la conversazione
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1965
notte: la lettera anonima, la conversazione con Baba, il
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1965
il sogno, il risveglio, la lettura dei versi dell
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1965
da scrivere, ho ricordato la mia decisione di tenere
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1965
che sua moglie esercita la professione di ruffiana; che
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1965
ha cercato di prostituire la figlia... sono stato colpito
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1965
una situazione molto diversa: la mia immaginazione non era
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1965
incredibile. Avevo davvero ricevuto la lettera dell’anonimo: Cora
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1965
davvero, come infatti sentivo, la contraddizione angosciosa che c
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1965
pagine di un romanzo, la situazione in cui mi
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1965
potevo ignorare. ¶ Ho schiacciato la sigaretta nel portacenere e
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1965
mia ambizione letteraria. ¶ Soprattutto, la mia mente non riusciva
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1965
di rimettere in ordine la famiglia? Oscuramente, benché le
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1965
così, in senso negativo: la situazione familiare, a dir
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1965
questa è la verità.” ¶ “La verità si dimostra.” ¶ “E
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1965
si dimostra.” ¶ “E infatti, la prova è che per
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1965
l’ho già detto; la Baba che stava studiando
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1965
pupille glauche a cui la miopia dava un’aria
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1965
una mano a stringere la mia e ha detto
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1965
e ha detto: “Con la tua visita forse è
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1965
Ho abbassato gli occhi. La mano che stringeva la
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1965
La mano che stringeva la mia era piccola ma
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1965
Baba era pallida; ma la mano era rossa, di
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1965
a piegarsi; e così la palma di cui veniva
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1965
del tutto. Mi stringeva la mano con la destra
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1965
stringeva la mano con la destra e teneva la
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1965
la destra e teneva la sinistra rovesciata, aperta in
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1965
rovesciata, aperta in grembo: la parte interna del pollice
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1965
me e me, Baba: la bastarda; e sentivo che
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1965
è poco pregiato e la sua disponibilità e accessibilità
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1965
comprare. Così si spiega la sua pretesa, altrimenti inspiegabile
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1965
che ad una persona la quale non può non
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1965
mano tesa a stringere la mia: era un invito
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1965
certo modo. Ho girato la mia mano dentro la
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1965
la mia mano dentro la sua, le ho preso
70
1965
su, ho fatto risalire la manica della maglia fino
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1965
per me amare per la seconda volta nella mia
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1965
volta nella mia vita; la prima era stato con
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1965
allora credevo che fossero la realtà e poi invece
74
1965
il corpo di Baba, la faccia di Baba, era
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1965
di ripulsa. Ho ritirato la mano e ho detto
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1965
gesto pieno di sollievo la manica fino al polso
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1965
Io ti ho stretto la mano e ti ho
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1965
ha teso di nuovo la mano e ha dato
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1965
a che fare con la propria famiglia.” ¶ “Che cosa
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1965
sapendo quello che so, la vita in famiglia di
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1965
è impossibile.” ¶ “Eppure io la faccio la vita in
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1965
Eppure io la faccio la vita in famiglia.” ¶ “Ma
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1965
mi sposerò oppure prenderò la laurea e andrò a
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1965
sono adirato, ho alzato la voce: “Ma insomma non
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1965
come di una famiglia la sua voce, al solito
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1965
e mi ha stretto la mano con forza: “Sii
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1965
ho cercato di ritirare la mano ma non ci
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1965
insomma debbo ripetere sempre la stessa cosa... perché è
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1965
fatto come per riprendere la lettura interrotta dalla mia
90
1965
Sono sicuro che è la casa di Cora, benché
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1965
sembianza di dama settecentesca, la stessa che si trova
92
1965
aumentare a misura che la osservo; e poi, oh
93
1965
oh stupore, scopro che la bambola ha il volto
94
1965
labbra. Porta, è vero, la parrucca bianca, ha il
95
1965
indossa il busto e la crinolina; ma è Baba
96
1965
che una bambola con la testa di porcellana e
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1965
con la pansé oppure la basilica di San Pietro
98
1965
ho guardato di nuovo la camera: accanto al letto
99
1965
alzato gli occhi verso la parete: al disopra degli
100
1965
capire che cosa significava la stanza quanto immedesimarmi con
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1965
immedesimarmi con essa, attraverso la contemplazione affannata della chincaglieria
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1965
ha preso a trillare, , sul comodino, con un
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1965
poi sono uscito richiudendo la porta dietro di me
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1965
di esitazione, ho bussato. ¶ La voce studiatamente e compiaciutamente
105
1965
dubbio gusto. Ho girato la maniglia e sono entrato
106
1965
di quella di Cora, la stanza era alta, bianca
107
1965
scrivania in un altro. La luce magra, fredda e
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1965
come se proprio allora la domestica se ne fosse
109
1965
libri, dei quaderni e la radio portatile di cui
110
1965
di cui avevo udito la musica passando per il
111
1965
allora a camminare attraverso la stanza, a piccoli passi
112
1965
volta. Mi ha colpito la foltezza e compattezza orsina
113
1965
altezza delle guance. Aveva la fronte nascosta dalla frangia
114
1965
narici un po’ larghe, la bocca disegnata seccamente anche
115
1965
nel corridoio ho udito la musica della radio e
116
1965
fa dall’Iran. Fra la mia corrispondenza ho trovato
117
1965
lettera.” ¶ “Tu vuoi che la legga?” ¶ “Sì.” ¶ Ha preso
118
1965
legga?” ¶ “Sì.” ¶ Ha preso la lettera, ha inforcato di
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1965
quindi mi ha restituito la lettera. Tutto questo senza
120
1965
mia moglie, tu sei la mia figliastra, questa è
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1965
mia figliastra, questa è la mia casa.” ¶ “Ne sei
122
1965
è tua moglie, io la tua figliastra, questa la
123
1965
la tua figliastra, questa la tua casa? “ ¶ “Per quanto
124
1965
quella casa.” ¶ “Quale casa?” ¶ “La casa di cui parla
125
1965
casa di cui parla la lettera che mi hai
126
1965
un’altra Baba con la quale non ho niente
127
1965
altrettanto serena e didattica: “La Baba che a quattordici
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1965
a che Baba frequentasse la casa?” ¶ “A quanto pare
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1965
che cosa?” ¶ “Necessario perché la cosa finalmente riuscisse.” ¶ “È
130
1965
riportato Baba nella casa la seconda volta?” ¶ “Sì” ¶ “E
131
1965
ci sei riuscito perché la ragazza ti cascava giù
132
1965
quello che era avvenuto la prima volta.” ¶ “E cioè
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1965
trovare il trucco che la fa parlare e muoversi
134
1965
quegli uomini ha perduto la pazienza, le ha dato
135
1965
si è fatto raccontare la sua storia e quella
136
1965
Baba ha scoperto per la prima volta che quello
137
1965
vuole bene.” ¶ “E lui la ama?” ¶ “Lui, sì.” ¶ “E
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1965
crederlo, perché le pare la verità.” ¶ “Se è così
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1965
di queste eccezioni. Ma la regola è pur sempre
140
1965
regola è pur sempre la stessa.” ¶ Siamo stati zitti
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1965
voltata di nuovo verso la scrivania, ha alzato il
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1965
fossi. L’ho guardata: la sua persona non appariva
143
1965
fa mi aveva ispirato la sua placidità impudente e
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1965
spiegartelo ma questa è la verità.” ¶ “La verità si
145
1965
incrinatura che aveva determinato la rovina dell’intero edificio
146
1965
capace, questa risposta era la sola che non avevo
147
1965
talento di cui disponevo. La modestia e legittimità di
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1965
aspirazione mi convincevano che la causa del fallimento del
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1965
avevo cercato di narrare la storia dei miei rapporti
150
1965
si dice volgarmente giaceva la lepre: l’inautenticità del
151
1965
al mio romanzo, ripigliando la riflessione al punto preciso
152
1965
questa meditazione letteraria prese la forma di un progetto
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1965
si era agiti, e la vita scorreva informe, senza
154
1965
ricavarne; e decisi per la seconda alternativa. Infatti l
155
1965
questa ricostruzione della realtà, dove era mancante, avrei
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1965
casi allorché avessi affrontato la scrittura del romanzo. Così
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1965
in Iran quando presi la decisione di tenere il
158
1965
alla scrivania ed esamino la posta arrivata durante la
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1965
la posta arrivata durante la mia assenza. Cora, anche
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1965
una brava affittacamere, mette la posta sul tavolo, in
161
1965
lo spoglio della corrispondenza. ¶ La lettera era un espresso
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1965
un espresso. È stata la terza che ho aperta
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1965
terza che ho aperta. La busta era del tipo
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1965
macchina piegato in quattro. La lettera era stata battuta
165
1965
me. Quindi ho riletto la lettera: era scritta con
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1965
giornalista come me. Ma la lettera era anche spaventevolmente
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1965
repressa. ¶ Ho notato pure la tecnica abbastanza particolare della
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1965
sarcastica rivelazione. ¶ Ho riletto la lettera per la terza
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1965
riletto la lettera per la terza volta, e allora
170
1965
perché neppure io, che la lettera diceva la verità
171
1965
che la lettera diceva la verità. Se si poteva
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1965
e batteva a macchina la sua lettera e poi
173
1965
sua lettera e poi la rileggeva, la chiudeva in
174
1965
e poi la rileggeva, la chiudeva in una busta
175
1965
queste immaginazioni, ho messo la lettera in tasca e
176
1965
soltanto perché avevo ricevuto la lettera dell’anonimo. ¶ Ho
177
1965
se lo vedessi per la prima volta, lo stile
178
1965
nuovi. Perché avevo arredato la casa in una maniera
179
1965
questa stanza che era la più remota, la più
180
1965
era la più remota, la più silenziosa, la meno
181
1965
remota, la più silenziosa, la meno luminosa dell’appartamento
182
1965
cornicione dell’attico. Anche la stanza, dopo la lettera
183
1965
Anche la stanza, dopo la lettera dell’anonimo, mi
184
1965
di tana. Ho raggiunto la porta, nessuno mi ha
185
1965
ha risposto, ho girato la maniglia e mi sono
186
1965
e mi sono affacciato. ¶ La camera era in penombra
187
1965
viveva, lei aveva messo la propria impronta. Ho riconosciuto
188
1965
bianco; le seggiole con la spalliera in forma di
189
1965
forma di lira. Ma la freddezza e compostezza neoclassiche
190
1965
antropomorfici, le cavalcassero durante la notte in immobile ridda
191
1965
parrucca di bambagia bianca, la faccia incipriata e punteggiata
192
1965
globi di cristallo con la pansé oppure la basilica
193
1965
della ragazza-scheletro segnò la fine di quel periodo
194
1965
corso, tra me e la direzione di un giornale
195
1965
che avrei potuto iniziare la mia collaborazione con un
196
1965
dall’estero. Appena uscita la ragazza, sedetti quasi automaticamente
197
1965
l’offerta. Quindi chiusi la lettera in una busta
198
1965
durante i quali passavo la maggior parte del mio
199
1965
secondo motivo era che la passione per la letteratura
200
1965
che la passione per la letteratura pur non essendo
201
1965
meno mi aveva dato la padronanza del mezzo espressivo
202
1965
degli articoli. Esso traeva la sua origine dai motivi
203
1965
che esprime molto bene la sensazione che mi procuravano
204
1965
Cercherò di esprimerla. Era la sensazione del viaggiatore, che
205
1965
passaggio. Infine non conosce la lingua nella quale sono
206
1965
dei negozi e con la quale parlano gli altri
207
1965
e non lasciava che la superficie. Io ero, dunque
208
1965
nella mia osservazione, oltre la superficie; non in quanto
209
1965
una realtà nella quale la mia mente incespicasse e
210
1965
apatica maniera di presentare la materia che dava bene
211
1965
di una moglie con la quale non si parlavano
212
1965
spargono nel vuoto con la violenza polverizzata di chicchi
213
1965
inclinazione naturale. In realtà la mia testa era simile
214
1965
in piedi, ossia dormiva la mia mente. Dormivo e
215
1965
aspettavo più niente, neppure la verifica, già fatta a
216
1965
nulla che è appunto la morte. Adesso io non
217
1965
Adesso io non me la sentivo di tornare al
218
1965
Cora, poteva farmi abbandonare la castità medesima, e che
219
1965
dall’esperienza, sospettavo che la convinzione di non avere
220
1965
che tuttora consideravo come la mia famiglia, durante i
221
1965
riguardi della gente presso la quale abita? Il pigionante
222
1965
fare un altro paragone, la mia disattenzione nei riguardi
223
1965
è consapevole di ignorare. La disattenzione era dunque il
224
1965
sospensione dell’attenzione, non la mancanza pura e semplice
225
1965
dei suoi caratteri principali. La giovane popolana taciturna e
226
1965
di donna di affari la quale, nei ritagli di
227
1965
tempo che le lasciava la sartoria, trovava il modo
228
1965
Poiché anch’io avevo la stessa idea sui nostri
229
1965
avevo finito per occupare la stanza situata presso l
230
1965
propria stanza; che mangiavano la mattina nel salotto, servite
231
1965
dalla domestica a ore, la sera in cucina dove
232
1965
cucina dove si preparavano la cena da loro; che
233
1965
ormai che cosa era la disattenzione, non mi riusciva
234
1965
inalterata tra tanti cambiamenti: la mia passione per la
235
1965
la mia passione per la letteratura e in particolare
236
1965
letteratura e in particolare la mia aspirazione a scrivere
237
1965
una maniera di intendere la vita. Sapevo infatti che
238
1965
Mi rendevo conto che la risposta a questa domanda
239
1965
più volte, riandavo con la memoria alla mia opera
240
1965
aspetti, cercando con accanimento la segreta incrinatura che aveva
241
1965
colpito dalla precisione con la quale aveva esposto questo
242
1965
guardò un momento, stese la mano a farmi una
243
1965
con un mugolio affermativo. La vidi allora, andare alla
244
1965
tende, e poi attraverso la penombra, ombra lei stessa
245
1965
stanza. ¶ Qualche giorno dopo, la mattina, il telefono squillò
246
1965
funebre che pareva ricevere la sua giustificazione e la
247
1965
la sua giustificazione e la sua forza dall’idea
248
1965
Rina, non fu che la prima di una lunga
249
1965
matassa, lo tiravo e la matassa si svolgeva regolarmente
250
1965
le ragazze due volte la settimana, quindi tre volte
251
1965
mi si presentava come la sola alternativa all’inautenticità
252
1965
ragazze del telefono con la volontà consapevole di sprecare
253
1965
sconosciuti. Ricadevo esausto sopra la donna e pensavo: “Io
254
1965
quando andai ad aprire la porta mi trovai di
255
1965
padronale, pavoneggiandosi e ancheggiando. La guardai mentre mi precedeva
256
1965
neri e lisci, con la frangia sugli occhi, che
257
1965
domandai prendendola leggermente per la vita: “Come ti chiami
258
1965
domandò con impazienza: “Ma la camera da letto dov
259
1965
lei mi precedette aprendo la porta con la solita
260
1965
aprendo la porta con la solita aria da padrona
261
1965
io dall’altra. Tenni la testa chinata mentre mi
262
1965
occhi e vidi che la ragazza si era distesa
263
1965
scheletro rivestito di pelle. La rotondità dei fianchi che
264
1965
erano in lei soltanto la faccia, il collo e
265
1965
esse nel quale, come la testa di un neonato
266
1965
neri, molli e lunghi; la cassa toracica sporgendo alta
267
1965
rivelava ogni costola sotto la pelle stirata; i seni
268
1965
rigidezza da tavola anatomica. La guardavo silenzioso, lei mi
269
1965
il ciuffo del pube, la fenditura del sesso, con
270
1965
sempre stata così. È la mia costituzione.” ¶ Dissi: “Capisco
271
1965
braccio e si passò la piccola mano paffuta tra
272
1965
giorno, un tedesco non la finiva più, diceva che
273
1965
nelle chiese. Si vede la morte danzare prima con
274
1965
sta a significare che la morte non rispetta nessuno
275
1965
paghino. Quel tedesco con la sua totentanz mi ha
276
1965
sommetta. Va bene, sono la morte; e con questo
277
1965
dire che intanto, passata la sorpresa, mi era venuto
278
1965
Sì, pensai, lei era la morte, quella delle danze
279
1965
presentava a me con la sua vera sembianza. Così
280
1965
si assopì e io la guardai mentre dormiva. Era
281
1965
lungo. L’osservai attraverso la porta che non si
282
1965
soglia: “Ti è piaciuta la totentanz? Se ci vuoi
283
1965
e combina con lei.” La guardai mentre si allontanava
284
1965
vlan, vlan, e vlan, la gonna pieghettata ondeggiava provocante
285
1965
pieghettata ondeggiava provocante, simulando la rotondità dei fianchi; ma
286
1965
si fermò al piano, la morte mi salutò con
287
1965
morte mi salutò con la mano e scomparve. ¶ La
288
1965
la mano e scomparve. ¶ La visita della ragazza-scheletro
289
1965
correre per il corridoio la bastarda?” Erano davvero lontani
290
1965
i tempi in cui la mia giornata si divideva
291
1965
in due parti eguali, la prima in cui desideravo
292
1965
l’incontro con Cora, la seconda in cui lo
293
1965
stringevo nella mia mano la sua mano e ascoltando
294
1965
restava il lavoro, cioè la scrittura del romanzo in
295
1965
con indubbia felicità, con la sensazione di diventare sempre
296
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è anche vero che la narrazione si fermava alla
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non andai più in delle prime righe. Improvvisamente
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sospetto, misi da parte la macchina e presi a
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chiusi lo scartafaccio con la sensazione spaventevole che la
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la sensazione spaventevole che la mia vita fosse ormai
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1965
avrebbe certo sfigurato tra la produzione narrativa di quegli
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Il protagonista ero io; la ragazza del popolo che
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Cora; il padre e la madre della ragazza erano
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1965
erano il padre e la madre di Cora; il
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1965
erano i miei genitori; la ragazza di famiglia ricca
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1965
stata per un anno la mia fidanzata; la città
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1965
anno la mia fidanzata; la città in cui vivevano
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tanto il libro, quanto la realtà dalla quale era
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1965
Vista in questa prospettiva la storia appariva come un
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il mio protagonista amava la sua popolana per motivi
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che Cora stava di , nella camera accanto; e
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si levavano qua e ; gatti, monelli e vagabondi
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platani del lungotevere e la sponda dall’altra parte
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collina rocciosa, e sopra la collina una selva di
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io avevo liquidato tutta la mia vita passata. ¶ Subito
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si può dire, tutta la vita, era fallita. Il
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risentire con maggiore acerbità la condizione di assoluta impotenza
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avrebbe fatto chiunque. Infatti, la separazione sarebbe stata un
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altra. Fu invece Cora, la quale, a quanto pareva
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dell’azione a provocare la rottura che non mi
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eroe greco, forse per la semplicità dei tratti e
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semplicità dei tratti e la crudezza dei colori: carnagione
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fissi su di me, la faccia stretta tra due
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e a mia volta la guardassi, quasi mi spaventò
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che hai?” ¶ Risposi, con la sensazione di dire la
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la sensazione di dire la verità: “Non ho niente
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non esagerare, anche per la tua salute. Adesso, invece
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forte braccio e con la grande mano bianca andò
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quindi, con disdegno, allontanò la mano e disse: “ Lo
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tra un uomo e la donna.” ¶ “E che c
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sarcastico: “È finita presto la tua passione per me
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avresti amato per tutta la vita. Lo sai che
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Accennai di no con la testa. Cora disse allora
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basta che ci lasci la camera da letto e
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camera da letto e la cucina. Potrai andare e
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tutto, per quanto riguarda la casa, e in cambio
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1965
principio dunque ci fu la vergogna che mi ispirava
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seguente, una serata durante la quale avessi bevuto molto
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tutto ciò che durante la serata, mentre ero in
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a un miraggio. E la domanda che mi veniva
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io oppure un altro?” ¶ La vergogna che mi ispirava
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può spiegare in parte la mia carriera di giornalista
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l’ambizione o con la politica. Per fare un
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qualcuno che per accendere la sigaretta dia fuoco alla
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il nostro fumatore, bruciando la propria casa, più che
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casa, più che accendere la sigaretta mira a sfogare
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un’inclinazione morbosa, cioè la piromania. Se questo paragone
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toglierei il vestito, poi la sottana, poi il reggiseno
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ci farei una fionda.” ¶ La storiella non dice come
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inviati speciali. Di qui la mia collaborazione al giornale
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di disattenzione. Che fa la persona disattenta? Guarda lontano
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terremoto ha distrutto durante la notte. Ma nello stesso
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il terreno sta franando, la propria casa è in
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anzi ad ignorare persino la persona sebbene lei vivesse
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propria di ogni parodia la quale, per coloro che
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formato in me, con la lentezza ma anche con
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lentezza ma anche con la naturalezza del processo che
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È lei, proprio lei, la cercavo da tanto tempo
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questa specie di illuminazione, la storia del mio rapporto
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che aveva avuto durante la guerra da un soldato
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Cora del denaro e la vedevo tutti i giorni
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giorni ma vivevo con la mia famiglia; Cora abitava
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famiglia; Cora abitava con la bambina in un quartierino
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controlli, che lei aveva la sua vita e io
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sua vita e io la mia. Che bisogno c
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eccessivo trasporto, ma circondò la accettazione delle solite condizioni
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viverci con Cora e la bambina. Non so perché
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Impero al Luigi Filippo. La mia intenzione, andando a
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questo romanzo avrei narrato la storia dei miei rapporti
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Infatti: mi pareva che la mia vita, dopo molte
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sembravano indispensabili per affrontare la composizione del romanzo. Ma
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riguardata a mente sobria la mattina seguente. E Cora
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come appunto si odia la causa innocente di un
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avarizia di me stesso, la mia avversione si esprimeva
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comune tra me e la persona che si chiama
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con Gabriella, soprannominata Baba, la bambina di Cora, che
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Siamo intesi. Mai più.” La vidi guardarmi con un
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a qualche rimorso, che la bambina mi evitava o
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estraneità che mi ispirava la convivenza con Cora e
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dei soprannomi. Cora era “la sarta”. Pensavo: “Che vuole
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sarta”. Pensavo: “Che vuole la sarta? Che sta facendo
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sarta? Che sta facendo la sarta?” E Baba era
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era, mi dispiace dirlo, “la bastarda”. Mi domandavo: “Che
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Che ha da gridare la bastarda, quando smetterà di
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in cui si vedeva la madre incitare la figlia
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vedeva la madre incitare la figlia a parlare al
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queste parole: “Parlagli, digli la verità. Se egli non
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Se egli non sopporta la verità, non è degno
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in cima all’altura la parte superiore della villa
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via che salivo, anche la parte inferiore e finalmente
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sullo spiazzo. Allora, guardando la facciata della villa che
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del basso prezzo, ma la bassezza del prezzo, altrettanto
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una trista tinta grigia, la facciata liscia e senza
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basso di scolaticci rugginosi, la villa era affiancata da
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Due balconi giravano intorno la facciata in corrispondenza dei
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buie. Ho notato che la porta, tra i due
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dai vetri opachi, infine la scala stretta e ripida
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il drago. Ho salito la prima rampa, mi sono
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al finestrone, ho salito la seconda rampa e mi
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Mi sono schiacciato contro la parete, quindi ho sporto
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mi voltava le spalle; la donna l’avevo quasi
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faceva spiccare per contrasto la bianchezza della carnagione. Stavano
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Lui ha risposto con la grossa voce virile: “Se
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voce virile: “Se avessi la macchina ti accompagnerei. Ma
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l’autobus. C’è la fermata qui vicino.” ¶ “Perché
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proprio andare.” ¶ Ho visto la mano di lui con
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al cinema Alaska? Faccio la maschera lì, tutti i
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tutti i giorni, salvo la domenica e il giovedì
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voltata e appoggiandosi con la schiena alla ringhiera, si
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stiramento torpido e ingordo la sazietà soddisfatta del piacere
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È tornata lentamente verso la porta, è rientrata nella
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è rientrata nella stanza, la porta si è chiusa
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impazienza, pensando che se la ragazza mi avesse visto
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sono avviato giù per la scala. Poco dopo risalivo
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e ho capito che la visita alla villa aveva
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diceva di Cora: che la sua attività era in
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un romanzo, è che la mia condotta viene a
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e rimandare per ora la chiarificazione, io avessi affrontato
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intendere il rapporto con la realtà. Incapace di agire
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metto tra me e la realtà la mediazione del
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me e la realtà la mediazione del romanzo. ¶ Questa
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ogni tanto, con tutta la mia forza, di diventare
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esempio, io non esco la notte che raramente perché
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spogliata e aver fatto la toletta notturna, di entrare
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sue labbra mi sfiorano la guancia con un vellicamento
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dell’ambiguità. Poi, appena la voce ansimante e infantile
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ha voluto davvero augurarmi la buonanotte; non è colpa
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suggerirmi un’intenzione diversa. ¶ La tentazione è forte, quasi
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nel momento in cui la donna che amo sembra
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intendere il rapporto con la realtà. Che cosa voglio
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sulla strada in cui la mia coscienza di uomo
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ragionamenti, varrà a dimostrare la verità di quanto sto
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l’ora. Subito dopo la ragazza ha telefonato che
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ripensato, che non se la sentiva. Che cosa credi
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tavola con il padre, la madre e i fratelli
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so che motivo urgente. La ragazza si è intimidita
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È stata, alla fine, la madre stessa che ha
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stessa che ha consigliato la figlia riluttante ad andare
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che Cora aveva inventato. La ragazza non voleva, e
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parla molto, poco, alza la voce?” ¶ “Per lo più
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mai, non alza mai la voce, non se la
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la voce, non se la prende. La forza di
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non se la prende. La forza di Cora sta
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che è brava?” ¶ “È la verità.” ¶ “Ma non ti
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mi sono diretto verso la Via Cassia. ¶ Erano le
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aria già buia sotto la volta di fogliame rosso
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alla villa di Cora. La prima risposta è stata
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ancora incredibile che era la professione segreta di Cora
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miei occhi, toccarla con la mie mani, udirla con
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allo scopo di abolire la distanza di ribrezzo che
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di ribrezzo che me la rendeva irreale appunto perché
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motivo: io volevo vedere la casa di Cora perché
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mi spingeva a visitare la villa di Cora era
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nulla che vi aveva la sua sede e vi
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lei, il nulla trovava la sua espressione più completa
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fondo a questo. ¶ Improvvisamente la macchina, per così dire
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asfalto nero, maculato, come la pelle di una pantera
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ricciuti sulla fronte bassa, la bocca rossa dall’espressione
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violenta. Si comprimeva con la mano la spalla, pareva
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comprimeva con la mano la spalla, pareva un po
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il pedale dell’acceleratore, la macchina è filata sotto
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visto che si premeva la spalla. La sua macchina
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si premeva la spalla. La sua macchina era quella
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può aspettare che abbia la passione dell’automobilismo. Con
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Ma di chi era la colpa?” ¶ Non mi guardava
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qualche cosa che ispirandogli la fretta, aveva indirettamente provocato
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tratto mi ha messo la mano sul braccio: “Sono
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finto di imbrogliarmi con la leva del cambio e
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una ventina di chilometri. La pioggia, dopo quella prima
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facendo in quel momento: la camera quasi al buio
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una caverna ben riparata; la pioggia dietro i vetri
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dell’assicurazione. ¶ Ho fumato la sigaretta, poi ho aperto
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frazione rustica. Ho fermato la macchina, sono disceso, e
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sono disceso, e, sotto la pioggia che adesso veniva
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è sembrato di capire, la ragazza aveva avuto un
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era rifatto vivo e la ricattava, la ragazza doveva
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vivo e la ricattava, la ragazza doveva decidere se
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cosa al fidanzato che la credeva illibata, con il
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occhialuta, vestita di nero, la madre di lei o
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delle cose? Se, insomma, la realtà, come questi fumetti
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carta, tenendolo fermo con la mano bianchissima, dalle unghie
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bambina. Mi ha annunziato la somma che dovevo pagare
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ho visto da lontano la mia macchina ferma davanti
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fatto di pensare che la mia passeggiata avrebbe potuto
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notturno: una telefonata, poi la corsa in macchina fino
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macchina fino alla casa, la camera, la donna che
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alla casa, la camera, la donna che si spoglia
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nella mano della ruffiana. La peregrinazione che mi aveva
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ragazza squillo. E dopo la casa della Via Cassia
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tabaccaio nella sua bottega, la cartolaia nella sua cartoleria
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cartoleria, presupponevano e giustificavano la ragazza di Cora nella
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Oggi il pretesto è la scelta di un cane
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che Baba provava per la morte del cane le
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è addolorata molto per la morte del cane?” ¶ “Sì
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il recinto del canile. La casa della direzione, di
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biondo e atletico, con la testa rapata, vestito di
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sarà poi, per tutta la vita, nervoso, triste, cattivo
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fa un cenno con la mano, come per dire
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è un cane che la interessa, e, pur stendendo
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e, pur stendendo meccanicamente la mano alla bestiola, che