Alberto Moravia, L'esperimento, 1942

chiuso, più che attirare la simpatia degli altri, lo

molto intelligente e colto, la sua compagnia, dentro certi

dentro certi limiti, era la migliore che in quelle

fatuo. Come si vede la discussione aveva ben presto

più sacro: l’onore, la famiglia, il rango, la

la famiglia, il rango, la nazione, la religione; e

il rango, la nazione, la religione; e lo studente

A dire il vero la proposta strana e antipatica

dichiarò pronto a tentare la prova. Così, ad un

e per cominciare, con la goffaggine tipica dei principianti

conosciuto quando il padre, la madre e la sorella

padre, la madre e la sorella erano venuti a

Il mio amico vedeva la vittoria sfuggirgli ma non

da prendere a partito la nazione e la religione

partito la nazione e la religione. Il mio amico

bastato a far scoppiare la guerra tra due paesi

non valsero a scuotere la inalterabile e ironica serenità

del suo antagonista. Restava la religione. Il mio amico

tratto che non se la sentiva di bestemmiare una

fede che era anche la sua; che lo credeva

esperimento era che terminata la contesa, i due sarebbero

sforzi facesse, di ritrovare la solita scioltezza e familiarità

più capace di riacquistare la usata serenità d’animo

animo e di ristabilire la primitiva sicurezza di rapporti

rimproverato di fare, mangiando la minestra, un certo rumore