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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Benvenuto Cellini, Vita di Benvenuto di Maestro Giovanni Cellini fiorentino, scritta, per lui medesimo, in Firenze, 1562

concordanze di «la»

nautoretestoannoconcordanza
1
1562
mai non venne; per la qual cosa io, che
2
1562
palazzi vicini, com'era la Torre de' Bini, loro
3
1562
in una certa osteria, la quale era fuor della
4
1562
dissi: - A me basta la vista di dare in
5
1562
che, innel modo che la sta, il vento de
6
1562
vento de il cannone la faccia cadere; ma se
7
1562
Io, non pensando più , detti in mezzo al
8
1562
promesso a punto. Cascò la botte, come io dissi
9
1562
botte, come io dissi, la qual dette a punto
10
1562
alle ingiuriose parole, fu la causa che la mia
11
1562
fu la causa che la mia botte non gli
12
1562
fuora, dove era caduta la botte, senti' alcuni che
13
1562
ammazzare quel bonbardieri -; per la qual cosa io volsi
14
1562
a fare dispiacere; per la qual cosa io mi
15
1562
causa che io tenevo la mana in su la
16
1562
la mana in su la spada, e stavo in
17
1562
romori furno grandissimi, e la cosa durò un gran
18
1562
uno uomo che stava a fare aconciare trincee
19
1562
polvere fine mescolata con la grossa; di poi lo
20
1562
quali s'aveva messo la spada per saccenteria dinanzi
21
1562
modo spagnolesco: che giunta la mia palla della artiglieria
22
1562
chiamare, mi domandò. Per la qual cosa io gli
23
1562
io gli dissi tutta la diligenza che io avevo
24
1562
né io non sapevamo la causa. Inginocchiatomi, lo pregai
25
1562
un patente crocione sopra la mia figura, mi disse
26
1562
mia begli studii e la mia bellezza di sonare
27
1562
io potevo fare per la parte mia in defensione
28
1562
io volessi far bello la vita mia, troppe me
29
1562
al suo luogo io la dirò. ¶ XXXVIII. ¶ Saltando innanzi
30
1562
i regni con tutta la quantità delle gran gioie
31
1562
l'Agnolo, dove era la stanza mia, la quale
32
1562
era la stanza mia, la quale io poteva serrare
33
1562
corse in breve tutta la nobilità dello esercito. Inteso
34
1562
le nostre artiglierie, sicondo la commissione del Santa Croce
35
1562
pensiero alloro. Così, levatoci la commessione, io che non
36
1562
fu per fare abandonare la casa. Quel cardinale Orsino
37
1562
Orazio mi voleva consegnare la compagnia, la quale io
38
1562
voleva consegnare la compagnia, la quale io per allora
39
1562
parecchi altri compagni. Era la peste inistimabile, grande. Giunti
40
1562
allui ignudo io tornassi. La qual cosa avenne tutto
41
1562
villa co' lanciotti; per la qual cosa mio padre
42
1562
a pensare di fare la compagnia. A queste parole
43
1562
mio figliuolo, qui è la peste inistimabile, grande, e
44
1562
qui ti lievi e te ne vada. ¶ XL
45
1562
io avevo portati; e la maggior parte di essi
46
1562
dove io fussi, lasciando la mia sorella maggiore a
47
1562
altra mia sorella minore, la quale era maritata a
48
1562
scultore. Così partitomi con la benedizione del padre, presi
49
1562
giovine, saltato fuora, alzai la spada, e con gran
50
1562
spada cadde in su la spalla al detto Luigi
51
1562
fu grandissimo; e voltasi la spada, dette in sul
52
1562
naso e in su la bocca alla ditta Pantassilea
53
1562
agli altri arditamente con la spada, quelli valorosi uomini
54
1562
non volendo tentare più la fortuna che il dovere
55
1562
avendo messo man per la spada, cadde con esso
56
1562
professione, apresso a quelle la disposizione de l'animo
57
1562
corpo atta a militare, la qual cosa era quella
58
1562
a quel capitano, per la quale io credo che
59
1562
solo mi volevano cognoscere. La qual cosa quel gentiluomo
60
1562
Misèr Benvegnato, veduto empiersi la sala di tante persone
61
1562
misèr Benvegnato promisse, che la corte del governator di
62
1562
mi darebbe noia. Facemmo la pace: onde io subito
63
1562
a punto in su la porta di Pantassilea, isdrucciolando
64
1562
il cavallo addòssogli; rottosi la gamba dritta in tronco
65
1562
in tronco, in casa la ditta Pantassilea ivi a
66
1562
che io gli guardassi la casa sua: dove che
67
1562
e io; e per la via con esso noi
68
1562
e più serrata, posi la mira innel mezzo apunto
69
1562
sollevato dagli altri; per la qual cosa la nebbia
70
1562
per la qual cosa la nebbia non mi lasciava
71
1562
San Piero; e usciti drieto alla chiesa di
72
1562
il Castello far cadere la saracinesca del portone, si
73
1562
che io lasciassi Lessandro; la qual cosa molto contra
74
1562
merlo del castello, vedeva la sua povera casa saccheggiare
75
1562
casa saccheggiare, e straziare la moglie e' figliuoli; in
76
1562
sue artiglierie; e gittato la miccia da dar fuoco
77
1562
certi altri bonbardieri. Per la qual cosa io presi
78
1562
seguitavo di tirare; per la qual cosa alcun cardinali
79
1562
fu' causa di campare la mattina il Castello, e
80
1562
tutto quel giorno: venuto la sera, in mentre che
81
1562
entrò in Roma per la parte di Tresteveri, avendo
82
1562
Croce, questo gran gentiluomo la prima cosa se ne
83
1562
io tenevo per mia, la facevo tanto volentieri, che
84
1562
facevo tanto volentieri, che la mi veniva fatta meglio
85
1562
veniva fatta meglio che la ditta. Venuto la notte
86
1562
che la ditta. Venuto la notte, e i nimici
87
1562
inestimabile novità e 'ncendio; la qual cosa quelli che
88
1562
mia professione, ne lascierò la maggior parte, dicendone solo
89
1562
una tegola, in su la quale e' messe su
90
1562
dove evidente si vedeva la percossa. Fu tanto la
91
1562
la percossa. Fu tanto la virtù di quello assenzio
92
1562
soldatelli mi avevano pieno la bocca di terra, parendo
93
1562
quella di avermi dato la comunione, con la quale
94
1562
dato la comunione, con la quale loro più presto
95
1562
più noia assai che la percossa. Pur di questa
96
1562
fare qualche gran male; la qual cosa il Papa
97
1562
mi sovvien dire, perché la disse quel maraviglioso Iulio
98
1562
per di dentro e la mia in mezzo; dipoi
99
1562
voglia quella ricca cena, la quale era abundantissima a
100
1562
con i libri inanzi, la mia bella figura chiese
101
1562
figura chiese da cantare la sua parte; e perché
102
1562
quella della musica lui la faceva quasi meglio che
103
1562
diceva innel modo che la fece a capitar male
104
1562
male, l'altra domandava la mia figura in che
105
1562
mossi da quella Pantassilea, la quale forte era innamorata
106
1562
avevamo posto nome Pomona, la detta Pomona, volendosi spiccare
107
1562
disse, che quella era la condannagione che io meritavo
108
1562
bel tratto. Così finì la piacevolissima cena e la
109
1562
la piacevolissima cena e la giornata; e ugniun di
110
1562
in questo tempo faceva la sepoltura de il morto
111
1562
qua e chi in a sue faccende: in
112
1562
faccende: in modo che la ditta virtuosa compagnia quasi
113
1562
il manico sì come la lama del pugnale: ancora
114
1562
lama del pugnale: ancora la guaina era di ferro
115
1562
pulitissimamente commessi d'oro: la qual cosa mi incitò
116
1562
qualche poco di grazia, la non continua di piacere
117
1562
oro de l'una; la qual cosa, non tanto
118
1562
il premio quanto per la sua tardità, io fui
119
1562
maraviglioso Caradosso, dissono che la mia era assai meglio
120
1562
che io dissi, Pantassilea; la quale mi portava quel
121
1562
io descriverò, dove corse la vita mia a ripentaglio
122
1562
per avere usato con la figliuola; questo ditto giovane
123
1562
giovane era in Firenze, la notte di state in
124
1562
In questo modo accadde la cognizione infra Luigi Pulci
125
1562
di molti libri sicondo la mia possibilità; in modo
126
1562
questo giovane a praticare la Corte di Roma, nella
127
1562
fece disegno addosso; per la qual cosa, finito che
128
1562
cosa, finito che fu la piacevole cena, io chiamai
129
1562
cercassi in modo alcuno la pratica di quella meretrice
130
1562
ogni cosa faceva secondo la natura sua; e mi
131
1562
servizio a tavola. Era la finestra tanto appresso alla
132
1562
Luigi Pulci insieme con la ditta Pantassilea, e senti
133
1562
mi gittai da terra la finestra, e presi Luigi
134
1562
e presi Luigi per la cappa e col coltello
135
1562
dette di sprone, lasciandomi la cappa in mano per
136
1562
in mano per campar la vita. La Pantassilea si
137
1562
per campar la vita. La Pantassilea si cacciò a
138
1562
da bene; anzi presi la mia spada e da
139
1562
andai in Prati, perché la casa dove noi cenavamo
140
1562
che una servaccia chiamata la Canida, andai a posare
141
1562
Canida, andai a posare la cappa e il fodero
142
1562
venni alla ditta casa, la quali era drieto a
143
1562
mi nascosi, aspettando che la ditta donna venissi a
144
1562
il ditto Luigi e la ditta Pantassilea accompagnati da
145
1562
quale parole io alzai la mana dandogli in sul
146
1562
mezzo, più presto pigliando la parte mia che altrimenti
147
1562
nome d'essere stato la prima spada di Italia
148
1562
me e altri. Per la qual cosa lui lietamente
149
1562
a torto -. Così prese la mia impresa, e conduttoci
150
1562
arte, se bene difficilissima la trovavo, non mai stanco
151
1562
son le madre e la vera guida a coloro
152
1562
a impararle. Ècci ancora la bellissima arte dello smaltare
153
1562
bene molto difficile io la trovavo, era tanto il
154
1562
facevo di mia mano la finissima polvere da trarre
155
1562
si era, che con la quinta parte della palla
156
1562
ancora che questo fussi la verità, in uno altro
157
1562
questa mia caccia, miglioravo la vita mia grandemente, perché
158
1562
Questi tali innel zappare la terra sempre trovavono medaglie
159
1562
questa testa fusse bellissima, la natura in questo molto
160
1562
questo molto sopra faceva la arte; perché questo smiraldo
161
1562
questo l'arte adeguava la natura. Questa era grande
162
1562
una grossa nocciuola, e la testa si era tanto
163
1562
capitò, nella quale era la testa di Iove. Questa
164
1562
mai io ne avessi: la testa era tanto ben
165
1562
sopra dissi, era cominciato la peste in Roma: se
166
1562
assai. ¶ XXIX. ¶ Seguitando apresso la peste molti mesi, io
167
1562
in quattordici. Per essere la detta Faustina cosa del
168
1562
tocca. Con tutto che la dicesse essere di me
169
1562
forte innamorata, constantemente osservavo la fede allo amico mio
170
1562
io rubai quella servicina, la quali era nuova nuova
171
1562
ché guai allei se la sua padrona lo avessi
172
1562
mia sadisfazione, che con la patrona Faustina fatto non
173
1562
casa, lo amico mio, la vacca grossa e la
174
1562
la vacca grossa e la minuta tutte fuggite, onde
175
1562
In questo, passando per la strada il padre di
176
1562
Non considerando quel che la indisposizione potessi essere, subito
177
1562
quanto? - E gli dissi: - La notte passata, e innella
178
1562
infirmitate campai. Ancora tenendo la piaga aperta, dentrovi la
179
1562
la piaga aperta, dentrovi la tasta e un piastrello
180
1562
già era quasi cessata la peste, di modo che
181
1562
si era due volte la settimana. Non mi voglio
182
1562
nostra buona guida che la domenica seguente noi ci
183
1562
fussi ubbrigato a menare la sua cornacchia, ché tal
184
1562
Michelagnolo; e chi non la menassi, fussi ubbrigato a
185
1562
pagare una cena attutta la compagnia. Chi di noi
186
1562
molto bella, chiamata Pantassilea, la quali era grandemente innamorata
187
1562
alla prima parola io la concessi al Bachiacca, parve
188
1562
ingiuria ricevuta da me; la qual cosa dirò poi
189
1562
virtuosa compagnia ciascuno con la sua cornacchia, e io
190
1562
segna. ¶ A queste parole la piacevol creatura ridendo alzò
191
1562
piacevol creatura ridendo alzò la mana destra, e gli
192
1562
grandissima. Così andati innanzi, la stanza era piena di
193
1562
credetti certo, che per la invidia, insieme con lo
194
1562
danari allui ne venissi la terza parte, per esser
195
1562
della bottega - potette più la temeraria invidia che la
196
1562
la temeraria invidia che la avarizia in lui, qual
197
1562
contrario di quel che la disse: che volendo io
198
1562
da fare io; e la modanatura delli detti vasi
199
1562
saputi allevare, così, dove la virtù mia non ha
200
1562
fatiche mi aveva insegnato. La lettera era piena delle
201
1562
d'amici, mezzo contra la mia voglia, avevo preso
202
1562
e costumi, e per la sua infinita bellezza, e
203
1562
vaso cominciato, per essere la musica cosa mirabile in
204
1562
voi lo abbiate, perché la sua professione, a che
205
1562
non aspettavo. Fagli acconciare la medesima provvisione che a
206
1562
da fare - e stesa la mana, gli donò in
207
1562
che lui ne abbia la sua parte -. Il ditto
208
1562
eramo, dato a me la parte mia, mi disse
209
1562
dovevo accettare, considerato quanto la mi era per nuocere
210
1562
studi della arte mia. La notte seguente mi apparve
211
1562
Non lo faccendo arai la paterna maladizione, e faccendolo
212
1562
padre, il quale per la soverchia allegrezza gli prese
213
1562
mi voleva far tôrre la ditta opera, e darla
214
1562
tre mesi ebbi finita la detta opera con tanti
215
1562
immaginar si possa. Subito la mandai per quel mio
216
1562
altro -. Lietissimamente mi fece la imbasciata quello onesto e
217
1562
mi restai, maladicendo tutta la Spagna e chi li
218
1562
molla stava diritto sopra la bocca del vaso. Monstrando
219
1562
sudore, ché per tutta la strada aveva corso, avvengaché
220
1562
una mana, e con la altra fece dimostrazione e
221
1562
di entrare in bottega; la qual cosa io subito
222
1562
aver potuto ottenere per la via delle braverie, si
223
1562
pregarmi, come si priega la Croce, dicendomi, che se
224
1562
dicendo: - Chi mi toglie la roba mia con le
225
1562
se gli può concedere la vita? - in questo contrasto
226
1562
parole io monstrai loro la bocca dello scoppietto in
227
1562
cader morti -. E volto la bocca d'esso istioppo
228
1562
Intanto, a lui passato la stizza e a me
229
1562
stizza e a me la paura, sotto la fede
230
1562
me la paura, sotto la fede di certi gran
231
1562
mettere in ordine tutta la sua famiglia. Entrato, avevo
232
1562
Onde io mai alzai la testa a guardarlo, né
233
1562
mostrava di crescere più la stizza; e fattomi porgere
234
1562
A questo io alzai la testa e li dissi
235
1562
il Papa contò tutta la diferenza che io avevo
236
1562
gentile donna da bene, la quale mi dava assaissimo
237
1562
giusto prezzo. E perché la medaglia era fatta con
238
1562
quelli stimatori della arte la stimarono molto più che
239
1562
s'immaginava: così tenendosi la medaglia in mano, nulla
240
1562
mia professione, volendo descrivere la vita mia, mi sforza
241
1562
benissimo intendere, subito preso la mia protezione, disse al
242
1562
l'orefice; pur è la ragione che volse il
243
1562
guadagnai assai, sempre mandando la maggior parte al mio
244
1562
affaticavo a 'mparare. Ripreso la pratica con quel Francesco
245
1562
potevo molto bene aiutare la casa mia. Destossi la
246
1562
la casa mia. Destossi la invidia da quelli cattivi
247
1562
conoscendo di che colore la paura si fusse, nulla
248
1562
mio, questo Gherardo me la pinse talmente addosso che
249
1562
pinse talmente addosso che la mi fece gran male
250
1562
agli compagni: - Considerate, signori, la semplicità di questo povero
251
1562
ceffata in Mercato Nuovo la pena si è venticinque
252
1562
molto virtuoso, e mantiene la povera casa sua con
253
1562
e volessi Idio che la città nostra di questa
254
1562
avessi abundanzia, sì come la n'ha mancamento. ¶ XVII
255
1562
non volse venire: per la qual cosa io sdegnato
256
1562
non gli avendo tocco la carne o fattogli un
257
1562
ammazzo -. Credendo il padre, la madre e le sorelle
258
1562
furioso corsi giù per la scala: e giunto alla
259
1562
mondo. Solo vi restò la mia berretta, la quale
260
1562
restò la mia berretta, la quale assicuratisi e' mia
261
1562
fuggiti, ugniuno di loro la percosse con le sua
262
1562
raccomandai, che mi salvassi la vita, perché grande errore
263
1562
di quelli arrovellati, scotendo la cresta dello arronzinato capuccio
264
1562
farete, e non più -. Al cui quel medesimo
265
1562
di cuore, dicendo così: - La virtù de Dio sia
266
1562
ti aiuti - e pòrtomi la spada e l'arme
267
1562
del convento, uscito per la porta di Prato, lungo
268
1562
San Gallo; e salito la costa di Montui, in
269
1562
quivi erano per noi, la notte ce ne andammo
270
1562
accompagnai. Quando fummo passati la Paglia scontrammo il corriere
271
1562
detto era morto, teneva la bottega un suo figliuolo
272
1562
drento alle case loro. La moglie del detto misser
273
1562
altra bellissima gentildonna romana, la quale era di sopra
274
1562
scesa a basso dimandò la detta madonna Porzia quel
275
1562
che lei quivi faceva: la quale sorridendo disse: - Io
276
1562
sarò paratissimo a servirvi -. La gentildonna, anche lei arrossita
277
1562
legato egli è ora -. La gentildonna romana allora disse
278
1562
voltasi, preso per mano la gentildonna romana, con piacevolissimo
279
1562
opera sarebbe meglio ancora la metà che il modello
280
1562
il gioiello; e con la esperienza sarai chiaro l
281
1562
tua, ma presto vedremo la differenza de l'uno
282
1562
ditta gentildonna madonna Porzia, la quali con molta maraviglia
283
1562
lunga io avevo trapassata la promessa fattagli; e poi
284
1562
disse: - Vedete voi che la compagnia di quelle virtù
285
1562
mostrando che quello che la mi mandava non era
286
1562
innanzi, che desideravano veder la fine di tal contesa
287
1562
Erano li mia danari la metà più che li
288
1562
oro, e per essere la metà più, fanno molto
289
1562
gran soldati che avessi la scuola del maraviglioso signor
290
1562
le 22 ore in fra la porta a San Gallo
291
1562
a San Gallo e la porta a Pinti, e
292
1562
parenti uomini; e veduto la cosa andare per la
293
1562
la cosa andare per la mala via, messono mano
294
1562
subito corsi e presi la sua spada, e dinanzi
295
1562
insino a che da la porta a San Gallo
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n'aveva, ci dette la sua benedizione. Io me
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se lui mi mandava , che mi faria lettere
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andavo ogni giorno per la lezione del sonare, e
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un maraviglioso sonatore, contro la voglia di chi mi
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figliuolo che non facci la voglia mia. Ma tieni
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e disse: - Maestro Giovanni, la più parte degli uomini
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dato liberalissimamente via tutta la vostra roba, non considerato
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poveri, e verrano per la merzé a' mia virtuosi
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Onde io, che presi la parte del mio buon
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quelle cotai virtù sarebbon la maggior vendetta che delle
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essendo un giorno ne la sua camera terrena, sopra
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sì tosto dette, che la camera, dove lui era
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per esser mal gittata la volta, o pur per
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infirmità si morì. Lasciò la sua impudica moglie con
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Pierino ancora andrebbono per la mercé ai figliuoli virtuosi
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che parla, anzi è la voce de Idio istessa
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potendo isforzare quel che la natura ci inclinava, qual
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mezzo, dove e' dicono la pietra del Pesce, a
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e che proffessione era la mia: al quale io
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argento e gioie; e la prima giornata fornita, la
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la prima giornata fornita, la sera mi menò alla
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condurre a virtuoso onore la casa mia, e tu
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di nascosto da me la lesse; di poi mi
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questo, subito mi usciva la voglia di non mai
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bene io continuo avevo la febbre, per esser lo
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aiutavo mio padre e la casa mia. In questo
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Michelagnolo. Questo cartone fu la prima bella opera che
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avevano a servire per la sala del Consiglio del
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stetteno in piè, furno la scuola del mondo. Se
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il divino Michelagnolo fece la gran cappella di papa
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questo segno alla metà; la sua virtù non aggiunse
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l solito, e stretto la mana gli detti sì
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Firenze a imparare sotto la bella maniera di Michelagnolo
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atro: e perché ancora la casa sua era piena
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belle anticaglie di Roma; la qual cosa, vedendogli, mi
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Questa tale opera io la feci in bottega di
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mi pare aver fatto la metà del cammino -. Così
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non mi rispondeva, inverso la porta di Roma presi
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non ci fussi bastato la vista di passare Siena
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altra parte serbai per la vita mia; e con
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non manco bene adoperrei la spada per recuperazione delle
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io lavoravo, gli dittavo la Vita mia; e perché
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lor propia mano descrivere la loro vita; ma non
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che io cammino sopra la mia età de' cinquantotto
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età de' 58 anni, con la quali tanto felicemente io
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tanto felicemente io, mediante la grazia di Dio, cammino
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di boriosità di mondo, la quali ha più diversi
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che l'uomo ha la linea sua da persone
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sì come si vede la città di Fiorenze fatta
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oggi il Mercato Vecchio; la Rotonda è tutta in
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possessioni; e come signorotti, ritiratisi per le parte
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li figliuoli, di poi la morte di lor padre
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morte di lor padre. La casa di via Chiara
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li piacque che lui la chiese per moglie: e
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altro padre benissimo per la stretta vicinità si conoscevano
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vogliono rifare in su la dota della lor moglie
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vi fo intendere che la donna è la mia
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che la donna è la mia e la dota
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è la mia e la dota voglio che sia
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dota voglio che sia la vostra -. A questo sdegnato
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pochi giorni Giovanni menò la sua donna, e non
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altra dota. Si goderno la lor giovinezza e il
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poi in diciotto anni la detta sua donna si
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posono nome Cosa, per la madre di mio padre
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che erano resoluti che la dovessi fare una femmina
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fare una femmina come la prima, e gli avevono
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nome Reparata, per rifare la madre di mia madre
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mia madre. Avvenne che la partorì una notte di
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pulito che l'ebbe la creatura, involta in bellissimi
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mi vo vivendo con la grazia di Dio. ¶ IV
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degli lati avanzava fuori la coda, e da l
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grande spavento e per la gelosia di me, fu
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così, lusingandomi, gli tagliò la coda e le bocche
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gli era, fece chiamare la mia sorella e me
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una gran ceffata, per la quali io molto dirottamente
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suo bello ingegno e la sua bella arte: lo
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in modo che voltando la ditta ruota, tutte le
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li versi che volta la ruota di Fortuna, la
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la ruota di Fortuna, la Virtù resta in piede
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subito tornati, si rastiò la croce rossa, e in
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ditta arme, subito che la fu scoperta, fece questi
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è stata tanto ¶ sotto la santa croce mansueta, ¶ mostr
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croce mansueta, ¶ mostr'or la faccia gloriosa e lieta
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a dirgli che andasse , che buon per lui
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se da buona causa la fussi venuta. Quali la
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la fussi venuta. Quali la sia, non mi occorre
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Stato che io fui alquanti giorni, mio padre
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io mi potessi cavar la voglia di disegnare quanto
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risparmiar me. Fu tanta la gran voglia o sì
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stioppo, mi aveva stracciato la man ritta. Se bene
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di sangue che versava la mia mano. Entrato ne
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una gentil donna giovane, la più bella che io
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di aiuto per fasciar la mia mana, quella bellissima
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Non era ancora assicurata la paura; ché quelli gentili
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Banchi; da questi in va' poi dove tu
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mia, mettendomi a finire la medaglia, che di già
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testa di papa Clemente, la quale io facevo con
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mentre ch'io finivo la ditta medaglia, quello che
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opera d'importanza, per la qual cosa m'inpediva
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favoritissimo del Papa, prese la cura di tener conto
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giorni appresso, avendo finito la mia medaglia, la stampai
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finito la mia medaglia, la stampai in oro e
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acciaio. Presele, subito cognosciuto la gran forza di arte
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parlare e dissi: - Se la potenzia delle mie perverse
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commesse che io facessi la storia di Moisè quando
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Moisè quando e' percuote la pietra, ch'e' n
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molte fatiche a difendere la mia povera vita. Seguitando
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se Idio gli rendeva la sanità, acconcerebbe ogni cosa
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in Banchi a considerare la gran confusione che avviene
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solo mettessi a ripintaglio la vita mia. Soprastato che
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s'erano avviati inverso la Chiavica, luogo detto così
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ma quella dove era la casa del mio nimico
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in tutti i modi la fu pur sua cattiva
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pungente pugnaletto, e sforzato la fila de' sua bravi
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ebbe li fece volger la faccia, dove io lo
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Ripreso il pugnale con la mano istanca, e con
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mano istanca, e con la ritta tirato fuora la
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la ritta tirato fuora la spada per la difesa
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fuora la spada per la difesa della vita mia
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inistimabile, e presto comparse la nobiltà delli giovani di
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si offersono di mettere la vita loro per salvazione
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il cardinal Cornaro, saputo la cosa, da per sé
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ma pure io andai la notte seguente senza saputa
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Cornaro, e li dissi la gran cortesia che Cornaro
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gli disse: - Voi non la sapete bene sì come
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monete del Papa. Per la qual cosa si destò
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prima bisognava che avessi la grazia dell'omicidio, la
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la grazia dell'omicidio, la quale io riarei per
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per via nessuna impedirmi la zecca, presono un altro
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Luigi, figliuol del Papa, la chiedessi per moglie per
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servitore cercava di avere la sua dota, el Signore
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suo soldato còrso, che la facessi più netta che
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il quale disse che la farebbe così facile come
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quel modo, pensò che la gli riuscissi; in modo
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1562
non gli essendo bastato la vista a manomettermi, disse
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importanza mi avevano giurato la morte adosso. Mandatolo a
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che io fussi preso la sera. Questo mi fu
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1562
dalla impresa, riprese alquanto la maniera più dolce, e
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1562
Pompeo sopra ditto -. Preso la mia opera, me ne
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1562
più carezze che può la tua ignorante bestialità; e
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era l'aver riauto la grazia d'un così
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un così gran Papa, la quale si era smarrita
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smisurata infirmità, e per la cattività di quelli uomini
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mandi più intorno, per la salute vostra; ché badate
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1562
gli errori vostri con la penitenzia che meritano -. Questo
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1562
porto. Così si stette la cosa un pezzo, e
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1562
d'una fanciulletta siciliana, la quale era bellissima; e
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dimostrava volermi gran bene, la madre sua accortasi di
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di cotesto ti basta la vista, di tutto il
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fu in ordine, fece la porta al circulo; e
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negromante, agli altri dette la cura del fuoco per
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1562
che io fussi con la mia Angelica siciliana. Per
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quel mio Vincenzio diede la cura de' profummi e
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1562
e del fuoco; insieme la prese il detto Agnolino
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1562
a quelli comandava per la virtù e potenzia di
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1562
ero fatto morto, per la paura che io vedevo
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1562
tanta abundanzia di merda, la qual potette più che
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1562
qual potette più che la zaffetica. Il fanciullo, a
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alquanto, assicurato un poco la paura, disse che se
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preso il negromante per la veste e me per
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1562
veste e me per la cappa; e continuamente, in
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1562
quali n'è pien la terra, e a quel
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1562
a quella impresa; per la qual cosa io lo
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1562
mi dovessi trovare con la mia Angelica siciliana, e
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1562
sopportare qualche cosa contra la mia natura, perché vi
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1562
una tale impresa, per la quale io speravo con
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1562
virtù, e non con la spada, ammazzare quelli parecchi
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1562
di voler prima finir la mia medaglia, di già
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1562
mia bottega; perché avevo la bottega in Banchi, e
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1562
parole mi rispose. Per la qual cosa mi sovvenne
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1562
in modo che, tenendo la briglia il più che
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1562
Sisto, vi trovai tutta la guardia del bargello a
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1562
di Napoli, in su la quale io trovai uno
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San Germano a finire la seppoltura di Pier de
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1562
che aveva nome Beatrice, la quale aveva una sua
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1562
l'osteria, ivi trovai la mia Angelica, la quale
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1562
trovai la mia Angelica, la quale mi fece le
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1562
uomo da bene lasciò la bottega per tre giorni
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Letto alla mia Angelica la lettera, con amorosette lacrime
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1562
o che io ne la menassi meco. Alla quale
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1562
presi dal Vicerè. Vedutoci la madre a questi serrati
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1562
tu ti vuoi menare la mia Angelica a Roma
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1562
si contentava di darmi la mia Angelica. Così restati
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1562
il mercato e tutto, la vecchia, che pensò che
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1562
a me: e baciato la mia Angelica, lei con
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1562
a Sua Santità che la zecca e' l'ha
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quando Sua Santità me la vorrà rendere, io in
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in modo nessuno non la rivorrò -. Questo isgraziato e
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1562
Questa non è come la zecca, che me la
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1562
la zecca, che me la possa tôrre; ma sì
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hai voluta intendere per la via più agevole, dice
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1562
opera mia e non la sua; e per tanto
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1562
fatiche, non voglio che la vada in mano di
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1562
con poca fatica me la guasti -. Era alla presenza
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1562
che ero spedito: preso la cappa, e innanzi che
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1562
gran riverenza e con la berretta in mano, e
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1562
tu fai sono secondo la tua giustizia, quale è
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1562
detto, che essendo questa la prima cattura sua, non
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1562
mi consigliavano, dicendomi che la ragione voleva, che uno
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opera a un altro, la può ripigliare a sua
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1562
questo non lo prometteva la giustizia, né un papa
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a il maestro che la murassi: "Io non voglio
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lavori più in su la mia casa o in
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non lo servissi sicondo la voglia sua, può dire
500
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sua, può dire: "Dammi la mia gioia perché io