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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Federigo Tozzi, Gli egoisti, 1923

concordanze di «la»

nautoretestoannoconcordanza
1
1923
ormai parecchi mesi che la miseria cercava di entrare
2
1923
città, ch’era anche la sua, per andare a
3
1923
sul serio, quando studiava la musica, che volesse dedicarvisi
4
1923
sorrisetto, che gli metteva la voglia di pigliare a
5
1923
intelligenza. ¶ Era inutile cercare la Roma degli imperatori o
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1923
lo meno, ne aveva la voglia. Non si reggeva
7
1923
gli girava un poco la testa; ma si fece
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1923
c’era avvezzo! Scosse la testa; e proseguì. ¶ Anche
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1923
negli uffici del Ministro, la porta ricoperta di stoffa
10
1923
erano stati annaffiati; forse la mattina; ma pareva che
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1923
era più possibile patire la fame. Quasi, perciò, gli
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1923
a portare all’amico la dolcezza e la serenità
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1923
amico la dolcezza e la serenità della sua anima
14
1923
lavorava. S’era tolta la giubba; e si grattava
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1923
di mese. ¶ Si rimise la giubba e chiuse il
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1923
parlando, torceva un poco la bocca sempre dalla stessa
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1923
zitto un poco, abbassando la testa, aggiunse: ¶ — Ci vogliamo
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1923
e gli sembrò che la fame e la sincerità
19
1923
che la fame e la sincerità fossero quasi la
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1923
la sincerità fossero quasi la stessa cosa; e che
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1923
ragionare tolse al Gavinai la voglia di aprire la
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1923
la voglia di aprire la bocca. E siccome il
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1923
si mise a spolverarsi la giubba, egli, involontariamente, anzi
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1923
sapere in che consiste la realtà!». ¶ Provava un imbarazzo
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1923
il ticchio di farne la prova. Gli pareva che
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1923
come lei. ¶ CAP. II. ¶ La sera, il Gavinai si
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1923
di aver quasi turbato la sua giornata; senza provarne
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1923
i costi, voleva conoscere la sua solitudine; e, certo
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1923
cosa c’è dentro. ¶ La voleva conoscere, senza odiarla
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1923
anche alla nostra anima. La solitudine era buona! Ma
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1923
Ma sentiva anche che la sua giovinezza vi si
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1923
Gli parve, ormai, che la giornata fosse stata troppo
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1923
quel sentimento benchè fosse la sua sola dolcezza. ¶ Mentre
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1923
imponeva di conoscerla come la propria città; e andava
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1923
quasi altezzosa. ¶ Passando per la via Margutta, due tavolini
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1923
Pincio, lampeggiava; ma, su la via, era stellato. Ad
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1923
subito. Quasi sentì correre la pioggia da un capo
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1923
spalle al muro, smoveva la bocca, prendendo con la
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1923
la bocca, prendendo con la punta delle dita il
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1923
andarono a ripararsi su la soglia di un portone
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1923
vetri che luccicavano per la luce elettrica della strada
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1923
mise una mano su la spalla e gli disse
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1923
soltanto dagli occhi tutta la sua tristezza. Ma non
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1923
tristezza. Ma non osò. La ragazza respirava forte; e
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1923
parlasse. Quando invece alzò la testa per sorriderle, scappò
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1923
di farle capire che la guardava fisso; mentre sopra
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1923
gli occhi, gli sgocciolava la pioggia, visibile soltanto attorno
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1923
si rigirava smovendo tutta la sua catena. All’improvviso
49
1923
camera, il Gavinai accese la lampadina e si mise
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1923
si mise a sedere: la sua giornata somigliava a
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1923
gliene importava nulla; benchè la tentazione per la ragazza
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1923
benchè la tentazione per la ragazza del marciapiede gli
53
1923
e tranquillo; grande come la notte; con la dolcezza
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1923
come la notte; con la dolcezza delle stelle sempre
55
1923
tratto, gli parve che la sua anima si mettesse
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1923
muovere come se danzasse. La piazza era grande e
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1923
benchè restasse uguale. Poi, la fanfara si allontanò da
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1923
mancava poco a mezzogiorno. La lampadina era restata accesa
59
1923
addormentato a sedere, con la testa sopra il tavolino
60
1923
vivi del passato; quando la memoria si liberava completamente
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1923
subito da Albertina. Per la strada, però, si spaventava
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1923
rapidità violenta passava rasentando la sua anima; qualche volta
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1923
metteva voglia di avere la stessa rapidità. Ne aveva
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1923
soddisfatta e tranquilla: certo la sua intelligenza stava per
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1923
il tempo di sorprendere la sua anima; perchè gli
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1923
Verso sera, andarono per la Via Nomentana. Egli sentiva
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1923
tutta giovane. ¶ Andarono di dal Ponte Nomentano, per
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1923
sole fosse già dietro la Pineta Sacchetti e qualche
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1923
più. Gli pareva che la sua voce fosse irriconoscibile
70
1923
fosse irriconoscibile; tanto egli la sentiva anche pensando e
71
1923
non potendo più tenere la voce che non obbediva
72
1923
le gridò: ¶ — Stanotte, scriverò la musica che io sento
73
1923
dirgli una parola, tutta la notte era stellata, e
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1923
Dario erano suoni; che la sua anima intonava quasi
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1923
di prendere parte con la volontà a questa creazione
76
1923
il bisogno di esprimere la sua riconoscenza; di ringraziare
77
1923
Coeli. Salì in fretta la scalinata bianca, che gli
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1923
pino che pende su la scalinata era pieno di
79
1923
Roma. Le case, sotto la nebbia della mattina, non
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1923
quella di S. Pietro, la più lontana, quasi nella
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1923
rosea; come se tutta la città fosse per sparire
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1923
gli parve che tutta la chiesa assentisse con lui
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1923
essere sicuro che durante la notte aveva lavorato da
84
1923
che aveva creduto durante la notte; e quei suoni
85
1923
hai detto subito? ¶ Egli la guardò, tenendola con una
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1923
Non hai nè meno la curiosità di conoscere quel
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1923
suo sentimento; sentendo che la sua giovinezza ne aveva
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1923
chiuso in casa, benchè la folla gliene facesse provare
89
1923
egli allora non aveva la forza di amarla. Solo
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1923
di amarla. Solo quando la zia gli aveva mandato
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1923
di suore. Il Giachi la voleva lasciare da almeno
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1923
Tre Cannelle, dove aveva la camera in affitto, passò
93
1923
Giachi era tornato con la sua aria indolente e
94
1923
allegro. ¶ Il Giachi torse la bocca e abbassò la
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1923
la bocca e abbassò la testa. Poi, cambiando di
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1923
un’occhiata e riabbassò la testa; poi, fece l
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1923
amarezza; quasi con afflizione. La bocca gli restava un
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1923
meglio. ¶ E gli tese la mano. ¶ Dario escì. Da
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1923
lasciava lunghi per coprire la testa fino all’altra
100
1923
le unghie; soltanto quando la moglie ce lo costringeva
101
1923
Carraresi si fece pallido, la bocca gli divenne addirittura
102
1923
le mani. Si levò la sigaretta di bocca; e
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1923
di tra le dita, la spense e la mise
104
1923
dita, la spense e la mise sopra il davanzale
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1923
mise una mano su la spalla, e gli disse
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1923
il bisogno di fargli la confessione, che doveva essere
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1923
confessione, che doveva essere la più inattesa: ¶ — Lo sai
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1923
che tu voglia fare la voce ironica. ¶ Allora, il
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1923
burlesca: ¶ — E chi è la donna che tu ami
110
1923
per il matrimonio. ¶ — Te la farò conoscere e vedrai
111
1923
e vedrai che non la giudicherai male. Non ci
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1923
del mio parere. ¶ — Anzi, la conoscerai oggi stesso. ¶ — Non
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1923
E il Carraresi riprese la cicca, consumando due o
114
1923
siccome non gli riuscì, la rincincignò con ira; come
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1923
una sigaretta per capire la mia amicizia, eccotela! ¶ CAPITOLO
116
1923
alla vallata, c’era la cupola di S. Pietro
117
1923
nitidezza esatta. Il Carraresi la fissava sovente, da sotto
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1923
fine, deve scoppiare. Pestò la cicca della sigaretta sotto
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1923
unghie, senza polpastrelli, seguitò: ¶ — La terza Roma mi fa
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1923
Io vorrei che su la borghesia immonda e scema
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1923
facesse piovere le fiamme. La disprezzo perchè è stupida
122
1923
cui era restata attaccata la moticcia delle piene invernali
123
1923
era troppo distante e la strada in mezzo li
124
1923
rossa; e il vento la gonfiava. Il suo compagno
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1923
tornavano alle case; di dalla prima collinetta tutta
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1923
si vedevano su per la salita della Camilluccia; con
127
1923
Carraresi tirò in dietro la sedia; alzandosi. Dario gli
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1923
il Carraresi voleva vedere la Piazza San Pietro. Ma
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1923
avessero dovuto cadere su la terra. Una lampada elettrica
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1923
lampada elettrica dava tutta la sua luce al principio
131
1923
brigadiere dei Carabinieri, tenendo la sciabola che gli scintillava
132
1923
scintillava sotto il braccio, la inseguì. ¶ E siccome cominciava
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1923
che giunse alla fermata. La stanchezza impediva loro di
134
1923
di Spagna. Su per la scalinata tutta grigia, c
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1923
Dario, e ne dette la colpa a Roma. Ma
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1923
sentiva tanto forte, che la musica scritta una settimana
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1923
approvò. ¶ E si dettero la mano, come se avessero
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1923
riesciva a dominarsi, e la rifaceva anche con lei
139
1923
mezz’ora; talvolta, sbattendo la testa ai ferri delle
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1923
mano, credendo ch’egli la contraccambiasse, lo vedeva anche
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1923
più di malumore; indovinando la sua sofferenza e sentendola
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1923
e sentendola ella stessa. ¶ La campagna era deserta e
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1923
gialle; e dal pedano la buccia, tutta staccata, si
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1923
volavano basse, dove lungo la strada era rimasto qualche
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1923
cespuglio di siepe. Di dalla stecconata di legno
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1923
caduti dalle spighe durante la mietitura. Il ventre rossastro
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1923
Un buttero cavalcava lungo la stecconata, a fianco della
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1923
strada in salita. Su la porta antica, un orologio
149
1923
niente; e lasciami stare. ¶ La strada del paese, che
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1923
perchè ci potesse camminare la gente, saliva, stringendosi sempre
151
1923
ad essere larga quanto la porticina della chiesa più
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1923
di tutto il resto. La strada vi si arrestava
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1923
tranquillo; che riempiva tutta la campagna fino agli orizzonti
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1923
ad ogni passo, su la sabbia soffice e lucente
155
1923
e, quel giorno, per la prima volta. ¶ Il viso
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1923
amava, ma taceva per la troppa tenerezza. ¶ Sentiva che
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1923
tagliasse come un coltello la riva opposta; e nel
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1923
riflettevano, ingrandite. ¶ Girando lungo la sponda, si trovarono in
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1923
si lasciò al desiderio: la baciò e le morse
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1923
e le morse tutta la bocca. ¶ Albertina voleva trattenerlo
161
1923
Ma, nello stesso tempo, la disperazione amareggiava la sensualità
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1923
tempo, la disperazione amareggiava la sensualità; benchè non credesse
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1923
più alla disperazione; anzi la odiava, apparendogli con tutta
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1923
odiava, apparendogli con tutta la sua ferocia. Si sentiva
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1923
farle male; finchè non la vide cambiare di colore
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1923
non gli riesciva più, la mattina dopo si sentì
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1923
egli aveva torto. ¶ Tuttavia, la voluttà del giorno innanzi
168
1923
per poterla seguire; con la gioia che gli faceva
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1923
poco magre, come se la reggessero con una grazia
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1923
suo nome piano; con la voce velata, per non
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1923
vederlo; e, senza dargli la mano, chiese subito al
172
1923
Ma il Carraresi rifece la voce naturale, dicendogli con
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1923
avresti voluto! ¶ — Perchè non la conosci nè meno. ¶ Ma
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1923
restano i giri. Aveva la faccia così arrossata che
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1923
Non s’era fatta la barba, e il pomo
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1923
i preti non capiscono la Bibbia; e, perciò, odio
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1923
maniche di camicia e la stecca in mano, fece
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1923
per cercare un riparo. La voce rauca d’uno
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1923
giovanotto, che ora brandiva la stecca, osò rientrare. ¶ Il
180
1923
più. ¶ Guardandosi dietro, con la coda dell’occhio, non
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1923
quel modo, e se la prendeva con lui; dandogli
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1923
mia; dove m’aspetta la moglie! ¶ S’infastidiva a
183
1923
a doversi scansare dove la gente era troppo fitta
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1923
che, addirittura, avesse perduto la testa. Ma, poi, per
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1923
se anche mi tagliassero la testa, sarei contento. Quando
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1923
Ti ho cercato tutta la mattina. ¶ Dario lo presentò
187
1923
fino al giorno dopo. La notte, il fuoco della
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1923
pareva che gli alleggerisse la stanchezza. ¶ CAPITOLO IX. ¶ Il
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1923
Dario? Avrebbe spezzato anche la propria anima, con i
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1923
idee, il suo amore la riprendeva con la stessa
191
1923
amore la riprendeva con la stessa veemenza; illudendola un
192
1923
fila. Dopo il ponte, la strada seguitava tra due
193
1923
perciò, era senza forme. La pianura lunga, qua e
194
1923
pianura lunga, qua e , portava ciuffi di verde
195
1923
dentro un fosso che la tagliava, sparavano. ¶ Dario disse
196
1923
lo rimproverò; e tutta la quiete di pochi momenti
197
1923
Doventava furibondo anche contro la campagna; e non poteva
198
1923
tutto ciò che vedevano. ¶ La campagna, attorno, sbiadiva; lentamente
199
1923
un turchino quasi violaceo. ¶ La luna, che pareva raschiata
200
1923
accorsero dalla luce su la strada. ¶ Incontrarono qualche contadino
201
1923
di vitelli; e rifecero la strada per salire in
202
1923
proprietario umbro, che aveva la necessità di andare a
203
1923
e se Dario non la lasciava più, aveva tutto
204
1923
aveva un rimorso che la tentava a scendere di
205
1923
dove ci sarebbe stata la fermata. Come aveva potuto
206
1923
possibile che il treno la portasse via, allontanandola da
207
1923
quando il treno riprese la corsa, si provò ad
208
1923
del suo animo, con la rassegnazione. Si provò a
209
1923
che si accordava con la pace che voleva trovare
210
1923
fatto attenzione, distinguendoli per la prima volta. ¶ La mattina
211
1923
per la prima volta. ¶ La mattina dopo non voleva
212
1923
che le pesò su la coscienza come una sbarra
213
1923
occhi. E pareva che la luce dell’alba facesse
214
1923
s’erano posate tutta la notte. ¶ Volendo fare la
215
1923
la notte. ¶ Volendo fare la prova di come si
216
1923
andò alla persiana; e la spinse con tutte e
217
1923
e due le mani. La rosa, arrampicata al muro
218
1923
ed altre rame, con la punta, entrarono tra le
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1923
stecche della persiana e la fermarono. Fuori, non c
220
1923
c’era nessuno; e la pioggia era sola sola
221
1923
era sola sola sopra la campagna; sola come lei
222
1923
un chiarore roseo; come la Chiesa del Gesù; perchè
223
1923
Dario era triste; benchè la sua anima s’aprisse
224
1923
E gli parve che la sua anima dovesse fare
225
1923
suo sentimento gli pareva la sola cosa ch’egli
226
1923
Dopo il tramonto e la pioggia, era tornato un
227
1923
senza che si scorgesse la nebbia. ¶ Si trovò tra
228
1923
tela di ragno quando la mattina è umida e
229
1923
bene? Questo dubbio era la sua punizione tormentosa. ¶ Non
230
1923
troppo solo. Gli tornò la musica: un motivo attaccato
231
1923
egli guardava disperatamente. Ma la rifiutò: volendo prima lasciarsi
232
1923
male. Gli piacque perfino la miseria; e non trovava
233
1923
era impaziente di leggere la prima lettera; per baciarla
234
1923
di come le baciava la bocca e di come
235
1923
il silenzio di tutta la Villa. Allora egli le
236
1923
Allora egli le prese la mano, che era vicino
237
1923
osare più, le baciò la mano. Ella doventò bianca
238
1923
più lontana; senza alzare la testa, evitando di guardarlo
239
1923
quel che aveva creduto la coscienza: fu un momento
240
1923
Ma ella teneva ancora la testa giù: e non
241
1923
dal quale dipendeva tutta la sua giovinezza. ¶ Ma, ora
242
1923
momenti, anzi, lo assaliva la voglia di vendicarsi al
243
1923
importava niente se anche la zia gli avesse promesso
244
1923
brutte. ¶ Avrebbe voluto convincere la giovinezza e restare con
245
1923
e proteggerla! ¶ Andando verso la Porta Salaria, perchè voleva
246
1923
tutta l’anima. Sembrava la portasse dentro di sè
247
1923
una donna porta su la testa un vaso pieno
248
1923
che le pesa e la sente muovere ad ogni
249
1923
l’intento. ¶ Era già la metà di settembre; e
250
1923
quando s’accorse che la luna era venuta su
251
1923
una specie di delusione. La luna si faceva sempre
252
1923
camminare strisciando anche con la faccia in mezzo alla
253
1923
mezzo alla strada. ¶ Mentre la luna, ora, era piccolissima
254
1923
dava retta, ma gradiva la sua compagnia; perchè qualche
255
1923
sorrise; ma sentì su la faccia come una rigidità
256
1923
contare, come sai, su la mia amicizia; ma non
257
1923
baciato, e gli tenne la mano finchè non fu
258
1923
Appia Nuova, pareva che la pianura volesse sprofondarsi tutta
259
1923
cielo era deserto come la campagna. Le macerie s
260
1923
le statue grigie sopra la Basilica di San Giovanni
261
1923
polvere. Le statue sopra la Basilica di San Giovanni
262
1923
dall’aria luminosa. Anche la Basilica si sbriciolava; e
263
1923
non aveva nè meno la certezza che la sua
264
1923
meno la certezza che la sua anima fosse qualche
265
1923
vuoto, senza difesa. contro la morte; ch’era perfino
266
1923
stato e avrebbe visto la gente. Ma Roma era
267
1923
vasta, ed egli non la sapeva ancora conoscere a
268
1923
cercasse di vivere con la famiglia, come se avesse
269
1923
se non era più la stessa? ¶ Non voleva pensare
270
1923
a Dario; e guardava la città attorno al giardino
271
1923
vi avrebbe messo sopra la mano, per sentirsela bagnare
272
1923
nella medesima attitudine. ¶ Ormai, la sua vita era soltanto
273
1923
e in istrada guardava la gente come se avesse
274
1923
e stinte. Sentiva come la vita è breve; e
275
1923
di un uomo. ¶ Tutta la campagna era silenziosa; ma
276
1923
dietro il burrone. ¶ Dietro la fila dei pini, c
277
1923
mezzi si stendevano sopra la campagna, che non si
278
1923
non potesse uccidere. Anche la musica gli dava un
279
1923
di vergogna; e non la voleva sopportare. Il rimorso
280
1923
attuasse! Ma sentiva ancora la paura che gli aveva
281
1923
che gli aveva messo la propria forza; e guardando
282
1923
avute soltanto da ragazzo. ¶ La fede era dinanzi ai
283
1923
in quel momento. ¶ Lasciò la strada e prese la
284
1923
la strada e prese la campagna; saltando un muricciolo
285
1923
che due eucalipti succhiassero la terra; per essere verdi
286
1923
lunga quanto l’orizzonte. ¶ La campagna si fece più
287
1923
come quelli delle pecore. ¶ La vita aveva una grande
288
1923
lasciare un’altra volta la famiglia. Ma, a Roma
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Le pareva che Roma la evitasse, e decise di
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Con i gomiti su la specchiera, in piedi, senza
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nè cappello, sfregava con la punta di un dito
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un dito sul marmo la cipria uscita fuori da
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Ma era già buio. La mattina si destò prestissimo
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messo. Voleva essere lei la prima a mostrargli che
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sempre a lei e la rimpiangesse. Intanto, riprese il
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riprese il cappello; piegò la curva alla tesa; riaggiustò
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troppo sola. L’amica la tenne a pranzo; e
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tenne a pranzo; e la convinse di andare insieme
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al concerto dell’Augusteo. La domenica c’era troppa
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al concerto. Per caso, la poltrona alla sua destra
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Perciò escì innanzi che la prima suonata fosse finita
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quel che le dicesse la cameriera quando, nella sala
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Le parve anche che la cameriera le avesse parlato
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mezz’ora e accendeva la lampadina elettrica; aspettando battere
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i rumori; e ascoltando la città che non riposava
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perchè vi aveva visto la gente inginocchiata; ma non
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ponte Garibaldi, andando rasente la fila sinistra dei platani
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cadeva sopra. ¶ Vedeva soltanto la tuba nera del cocchiere
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avesse sotto gli occhi la vita degli altri, e
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ma contava di guadagnarsi la stima del Carraresi. Si
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grande città; rasentando ora la miseria e ora il
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quello di Albertina. Soltanto la campagna e certe strade
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amici, che si scaldano la testa e lo stomaco
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in tempo, sentendo aprire la porta, a volgersi; e
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non le aveva visto la faccia; e l’avrebbe
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andare. Ambedue si cercavano la bocca; ed ambedue cercavano
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tentava di mettere dentro la coscienza tutto il tempo
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si amavano davvero per la prima volta. ¶ FINE.