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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Bono Giamboni, Trattato della memoria artificiale, 1292?

concordanze di «la»

nautoretestoannoconcordanza
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dottrina di parlare, che la virtù, che Dio diede
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parlare nella lingua, è la cagione, perch’ei tutte
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avanza; e quanto per la detta cagione è maggiore
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mia credenza, che solo la bella favella avesse in
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è quella persona per la favella una pestilenzia grandissima
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pel suo paese; perchè la sua favella così è
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che sanza favella sarebbe la bontà sua come un
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non vale. E quando la favella è accompagnata in
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in alcuna persona con la iustizia, e col senno
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sanno gli uomini per la favella meglio, che non
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dottrina, come il dicitore la sua diceria a mente
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favella laonde a osservare la dottrina già detta la
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la dottrina già detta la favella perfetta si rende
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sapere, acciocchè perfettamente dica la sua diceria; cioè come
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sua diceria; cioè come la sua diceria si reca
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a memoria, acciocchè quando la dice, l’abbia bene
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a mente: perocchè niuno la direbbe bene, se quando
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direbbe bene, se quando la dice, bene a mente
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l’avesse. ¶ Ora comincia la prima dichiarazione del testo
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dichiarazione del testo. ¶ Se la memoria ha in se
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sono le memorie; cioè la naturale memoria, e l
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memoria, e l’artificiale. La naturale è quella, che
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artificiosa contiene in se la utilità della naturale memoria
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pro a coloro, che la naturale hanno buona, come
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E poniamochè coloro che la naturale hanno buona, non
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superficialmente, e non appieno. ¶ La memoria artificiale si fa
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e quelli facilmente con la naturale memoria comprendere possiamo
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delle immagini è come la scrittura; il pronunciare è
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a mente tutti per la memoria naturale, e quelli
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di selva, e non la piazza; imperocchè lo spesso
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sarai in errore per la similitudine de’ luoghi e
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cioè niuna cosa faccenti; la qual cosa mai non
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altra delle cose. E la similitudine delle cose sia
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di queste facciamo. E la similitudine delle parole si
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ed immagine spesse volte la memoria si comprende in
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cui si favelli, se la sua forma sapremo; ma
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tenga, e nella manca la tavola, cioè il testamento
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ci vorremo ricordare, se la disposizione delle forme, e
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vorremo, aremo memoria. Quando la similitudine delle parole per
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immagini allora varranno, se la naturale memoria aiutiamo con
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artificiosa, che nella naturale. La qual cosa insegnare grave
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bisogno, e però brievemente la tratta, e nondimeno dice
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è colui, che fece la poetata novella: tamen male
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che appena possono muovere la memoria; per che cagione
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è da pensare, sicchè la cagione di ciò cognosciuta
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quale aviamo a schifare. La natura dunque medesima c
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usate cose leggermente dimentica la memoria; e le nuove
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del Sole. Insegna dunque la natura delle cose palesi
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Seguiti dunque l’arte la natura, e quello, che
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prima l’arte, che la natura abbia trovata; ma
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vestimento di porpora, per la qual similitudine a noi
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vero disconcia, e disformata la faremo. E siccome la
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la faremo. E siccome la vera cosa è si
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cercandone non s’affaticarono: la qual cosa abbiamo per
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possa essere più chiara la cosa. E secondo che
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di trovare proemii, diamo la ragione di trovargli, e
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Ora acciò per avventura la memoria delle parole o
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voglio perchè non riproviamo la memoria delle parole, perchè
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nella memoria come vale la dottrina, se lo ammaestramento