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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Ugo Foscolo, Tieste, 1795

concordanze di «la»

nautoretestoannoconcordanza
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1795
GUARDIE, che non parlano. ¶ La scena è in Argo
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rinfacci ¶ il violato talamo, la fiamma ¶ che accesero le
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decretato ed accetto. Io... la... tua vita... ¶ all'ombre
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all'ombre inferne con la mia consacro. ¶ (impugnando un
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tu, figlio, sol io ¶ la cagione, io ne son
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da' miei pensieri; ei la cagion di tutti ¶ i
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me l'affida; ¶ tutta la cura a me ne
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l'empia magion: io la riveggo ¶ colmo d'ira
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mi strappa, e fugge. — La soave idea ¶ di rivederla
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cara è a te la mia, la vita ¶ d
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a te la mia, la vita ¶ d'Erope e
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in me ravvisa Ippodamia, la mesta, ¶ la sciagurata madre
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ravvisa Ippodamia, la mesta, ¶ la sciagurata madre tua. Te
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Infame stirpe ¶ fatta è la nostra. Or ciò sol
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del suo error Tieste ¶ la pena sconta... ¶ ATREO ¶ Errore
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misfatti non è — Fato la trasse, ¶ ond'essere infelice
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a suo pro? — Sposa la volli; e sposa ¶ d
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Or di': questa è la fede? E tanto abusa
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Guardia, Erope a me. ¶ (la guardia parte) ¶ Secura ¶ faranla
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tu il festi; ¶ e la cagion io sol ne
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come ¶ ratto di colpa la baldanza hai preso! ¶ Ma
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del regale nome ¶ assicurar la maestà: ma impresa ¶ è
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III ¶ SCENA I ¶ Notte. ¶ La sala è illuminata da
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stan le tenebre su la muta reggia; ¶ vien... ¶ EROPE
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mistero! ¶ IPPODAMIA ¶ Alta è la notte; alcuno ¶ qui non
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No... lasciami: sacra ¶ è la notte al mio affanno
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qui! ¶ IPPODAMIA ¶ S'asconde ¶ nell'atrio del tempio
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errar lo vidi ¶ testè intorno, e fremendo guatava
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opra ¶ traeati: or tu la compi: un solo istante
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Qual vista! Erope mia! La veggo; ¶ al fin la
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La veggo; ¶ al fin la veggo... Erope. ¶ EROPE ¶ Incauto
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a te dar che la mia vita. ¶ TIESTE ¶ Io
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nodi... E ov'è la mutua fede? ¶ Ove i
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son. Tieste, è questa ¶ la differenza. Addio. ¶ (in atto
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deserti recessi io seguirotti. ¶ tronca i giorni tuoi
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tronca i giorni tuoi, seppellisci ¶ una trista memoria
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una trista memoria, e confina ¶ il vituperio delle
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tu sapessi, ¶ come odierai la tua madre infelice ¶ che
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uscir non possa. Va. ¶ (la guardia parte) ¶ Già tesi
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IV ¶ SCENA I ¶ Notte. ¶ La sala è appena illuminata
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Dove m'innoltro? Infamia ¶ dentro è, infamia: abbominevol
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ci calpesti: è vita ¶ la mia d'orror; nè
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mani ¶ son parricide; io la tua voce orrenda ¶ odo
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dentro il mio cor: la voce ¶ dell'empio è
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fia di tuo fratel la morte. — ¶ Oh! muto tu
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morte tu parli? Ebben la bramo; ¶ ma da tue
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e del tuo amor: la cara ¶ esca tenta scusar
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ATREO ¶ Giovanile etade ¶ era la tua, nè adatta al
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co' grandi, e con la plebe scure. ¶ Ed io
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Calcide, Cleonte ¶ ti diè la figlia, ed io volealo
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in me affidossi, e la ritolse, e diella ¶ a
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e a Delfo, ¶ di a Micene tu giugnesti
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sarammi ¶ tua vita pegno. ¶ (la Guardia eseguisce) ¶ SCENA IV
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d'un sol guardo la madre; ahi! che Tieste
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che nulla traspiri: ¶ cingan la sala i tuoi: null
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uom qui innoltri: ¶ vanne. ¶ (la Guardia parte) ¶ Sempr'arte
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del sovrano suo tentò la vita, ¶ pera». Così tuonan
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numi ¶ chiedesi innocua vittima; la porgo, ¶ o re, in
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ei sarà. Sin che la luce ¶ dei dì rifulse
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me Tieste ed Erope. ¶ (la Guardia parte) ¶ Ti calma
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Atreo) ¶ Al fin scegliesti ¶ la più ria morte? pur
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abbila, e inulta. ¶ Soldato... ¶ (la Guardia s'avanza) ¶ IPPODAMIA
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fia ratto. — ¶ Soldato, va. ¶ (la Guardia si ritira nel
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Tieste, ¶ cedi. — Deh! perdonatevi. La Grecia ¶ dell'opre suona
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e senza fama per la Grecia in bando ¶ andrò
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in Calcide: l'impero ¶ ti s'appresta, ove
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lo svena». — E già la man sul capo ¶ stendea
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a' piedi col fratel la madre. ¶ Ma di': felice
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re figlia e madre ¶ la pena sconto di tai
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dono ¶ aver da Atreo la vita? E ben soave
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a sdegno mi verrà la vita ¶ poichè rapirla a
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meditava contro te vendetta. ¶ La distolsero i numi, e
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tristo ¶ trista è perfin la gioia! ¶ TIESTE ¶ O mio
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ATREO ¶ (alla Guardia) ¶ Emneo la tazza, ¶ e il fanciulletto
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tazza, ¶ e il fanciulletto. ¶ (la Guardia reca una tazza
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reca una tazza) ¶ — Ecco la tazza: giura. ¶ (a Tieste
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va': guida il fanciul. ¶ (la Guardia porge la tazza
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fanciul. ¶ (la Guardia porge la tazza a Tieste, e
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figlio mio... ¶ TIESTE ¶ (accostando la tazza alle labbra) ¶ Che