Matteo Bandello, Novelle, 1554

conobbe il giovine che la matina l'aveva avvisato

a colui che portava la scala: - Vedi che tu

Vedi che tu ponga la scala cosí destramente a

scala cosí destramente a la finestra che tu non

poi non ci fummo, la mia signora Fenicia mi

ed altre armi che la spada non avesse, e

e sí mordace era la gelosia che gli rodeva

che amante esser de la Fenicia giudicava, o vero

sofferiva. Ma sovvenutoli de la data fede, e grandissima

i giá affidati da la sua parola assalire, tutto

sé rodendosi, attese de la cosa il fine. Cosí

tre, giunti dinanzi a la finestra de la casa

a la finestra de la casa di messer Lionato

molto soavemente al balcone la scala appoggiarono, e colui

salí ed entrò ne la casa come se dentro

gli pareva esser de la bella Fenicia possessore. Il

poco il rimanente de la notte aveva dormito, si

messer Lionato, che ne la sala passeggiava aspettando che

lei minori e de la madre, certi suoi lavori

messo a voi, a la donna vostra ed a

messer Lionato, e a la donna vostra manda, dicendo

quello pigli a cui la tua verginitá donasti; perciò

fece messer Lionato con la donna sua. Tuttavia pigliando

non starebbe saldo ne la sua domanda, perciò ch

bastargli dire che non la voleva e non imporle

un giorno, spero, conoscer la veritá. - Con questa risposta

il buon padre ne la figliuola veduto cosa meno

pensò che il cavaliero la lor povertá e presente

se stessa, piú cara la morte averia avuto che

morte averia avuto che la vita. Onde, da grave

mandato per i medici, la fama per Messina si

era in periglio de la vita. A questa voce

ed amiche a visitar la sconsolata Fenicia, e intendendo

sconsolata Fenicia, e intendendo la cagione del male si

male si sforzavano a la meglio che sapevano di

consolarla. E come tra la moltitudine de le donne

Timbreo biasimavano. Erano per la maggior parte intorno al

intorno al letto de la giovane inferma. Onde Fenicia

e conviene aver pazienza. La doglia che io acerbissima

troncando lo stame de la vita, non è che

E chi sa se la maestá divina con questo

forse meno averei conosciuto la bontá di Dio verso

che egli, a cui la mia fede è stata

e piglino per testimonio la mia fede, la quale

testimonio la mia fede, la quale io do loro

a lui che me la diede raccomando l'anima

Detto questo, fu tanta la grandezza del dolore che

dire, comminciò a perder la favella e balbutire parole

molto reale, e per la ottenuta vittoria essendo ogni

perché era prode de la persona e ne le

Lionati, gentiluomo di Messina, la quale oltra ogn'altra

oltra ogn'altra de la contrada era gentilesca, avvenente

s'accese, che senza la soave vista di quella

Timbreo di Cardona, e la fanciulla Fenicia si chiamava

per mare fin da la sua fanciullezza aveva sempre

dí gli aveva data la contea di Collisano con

terre, di maniera che la sua entrata, senza la

la sua entrata, senza la pensione che dal re

passar ogni giorno dinanzi la casa de la fanciulla

dinanzi la casa de la fanciulla, quel dí che

fanciulla, quel dí che la vedeva beato stimandosi. Fenicia

avvide di leggero de la cagione del passeggiar del

e quanto piú spesso la mirava tanto piú sentiva

mirava tanto piú sentiva la fiamma sua farsi maggiore

sentiva per amor de la bella fanciulla struggere, deliberò

rispose, se non che la sua virginitá ella inviolata

d'averla, e veggendo la costanza di lei esser

bisognava che per moglie la prendesse, poi che molti

l'amore che a la fanciulla portava. Fatta tra

il tutto essequí secondo la commissione avuta dal cavaliere

a casa andato, a la moglie ed a Fenicia

a Fenicia fece intender la promessa che al signor

signor Timbreo aveva fatta. La cosa estremamente a Fenicia

dimostrava molto allegra. Ma la fortuna, che mai non

figliuola di messer Lionato, la qual nuova generalmente piacque

Valenziano, il quale de la persona sua molto prode

splendidi e liberali de la corte. Questo, udendo cosí

padre per moglie, udita la promessa al signor Timbreo

questa cosa, che da la passione amorosa vinto, non

il signor Timbreo e la sua amante seminare sí

sí fatta discordia che la promessa del matrimonio si

confidente e ministro de la sceleratezza preso, un giovine

il quale, essendo de la cosa che deveva tramare

e scusimi appo te la mia servitú, e pensa

due e tre volte la settimana, si va a

Quando tu voglia darmi la parola tua e giurarmi

amico mio gode costei. La servitú che teco ho

molti piaceri che tu, la tua mercé, fatti m

leal amore che a la bella Fenicia portava, sospirando

ed io t'impegno la fede mia che da

tre ore anderete verso la casa di messer Lionato

quella banda si godeva la bellezza del giardino; ma

ma messer Lionato con la famiglia abitava ne l

e capace non de la gente d'un gentiluomo

i pensieri che per la mente gli passarono tutto

Non era molto scura la notte, ma forte queta

si fossero gettati a la strada, come publici assassini

anzi al rischio de la morte. Fatta adunque conciar

in prigione, al quale la solita damigella, per un

in un canto de la camera e vi troveria

ch'altro compenso a la sua rovina non v

dí, cominciò a dipanare. La donna dipoi fece liberare

al re e a la reina, e in presenza

che per lettere de la moglie aveva inteso. Restarono

ammirazione il re e la reina, e sommamente commendarono

commendarono l'avvedimento de la donna e l'ebbero

Ulrico l'essecuzione de la convenzion pattuita, il re

tutto, ed avendo essaminata la donna e la donzella

essaminata la donna e la donzella ed alcuni altri

ed alcuni altri de la casa, essaminarono anco i

alquanti dí avanti, aveva la donna fatto metter insieme

il processo, ritornò a la corte, ove il re

re Mattia insieme con la reina e con i

dopo molte questioni, tenendo la reina la parte de

questioni, tenendo la reina la parte de la donna

reina la parte de la donna e prestando il

dal manigoldo frustati. Fu la sentenza messa ad essecuzione

dei regni e dichiaratoli la sentenza contra loro fulminata

sentenza contra loro fulminata, la quale fu da molti

baroni. Nondimeno, essendo chiara la pattuita convenzione, fu da

poi il re con la reina che la valorosa

con la reina che la valorosa ed onesta donna

onesta donna venisse a la corte, ove da loro

infinita meraviglia mirata; e la reina, presala per dama

pace e tranquillitá con la sua bellissima donna, e

il pollacco, facitor de la meravigliosa imagine, di danari

dono. ¶ IL BANDELLO A LA MOLTO MAGNIFICA ¶ E VERTUOSA

MAGNIFICA ¶ E VERTUOSA SIGNORA LA SIGNORA ¶ CECILIA GALLERANA CONTESSA

estremi caldi che ardevano la terra partita da Milano

Milano e ridutta con la famiglia al vostro castello

alcuni gentiluomini cremonesi, che lá d'intorno avevano le

piacque molto a tutta la compagnia, e fu da

Milano ritornai, sovvenutomi de la mia deliberazione, la detta

de la mia deliberazione, la detta novella scrissi. E

prima che per moglie la prendesse. ¶ Correndo gli anni

uomini e donne de la nazion francese uccisero, ma

era morta. Onde nacque la miserabil voce del vespro

molti dí in Palermo la corte molto reale e

insieme al combattere fu la mischia grande e con

molti crudele. Ma a la fine il re Piero

a le cose de la guerra ritirò la reina

de la guerra ritirò la reina con tutta la

la reina con tutta la corte a Messina, come

l'Italia e da la quale con breve tragitto

notte nulla dormito, venuta la matina, dopo che molto

d'uscire se a la donna non ubidiva, fece

guadagnar il vivere, manifestar la convenzion sua e del

il cavaliero, e prender la conocchia e filare. E

avesse, nondimeno, ammaestrato da la necessitá, cominciò a la

la necessitá, cominciò a la meglio che sapeva, preso

veduto l'avesse. Tutta la matina adunque, assai si

del desinare, ecco venire la consueta damigella, la quale

venire la consueta damigella, la quale, aperto il finestrino

se disposto era rivelar la cagione che in Boemia

tutto vergognoso, disse a la donzella tutto ciò che

un fuso di filo. La giovane alora sorridendo gli

alora sorridendo gli disse: - La bisogna va bene. La

La bisogna va bene. La fame caccia il lupo

de le camiscie a la nostra padrona, che le

pace. Tornata poi a la signora, le mostrò il

baroni ongari; del che la donna, ancor che sbigottita

perciò assai contenta che la bisogna andasse come andava

che il marito conoscesse la sua integritá ed onestate

castigo che meritava de la sua sí trascurata e

cose particolari che a la giornata avvennero, ché troppo

filare e filando passar la sua disavventura. La damigella

passar la sua disavventura. La damigella faceva portar molto

dí vedeva e rivedeva la sua bella imagine, la

la sua bella imagine, la quale sempre ritrovava d

fiate il dí apriva la borsa e, cavatone un

chiusolo il riponeva ne la scarsella. Onde essendo da

altri, il re e la reina volentieri averebbero inteso

di cotal fatto chiedergli la cagione. Era giá passato

signor Alberto era da la corte partito e divenuto

il desiato frutto da la donna, e che, immerso

e tentar anch'egli la sua fortuna. Pertanto, non

pervenne al castello ove la bella ed onestissima donna

propose di mettersi a la prova di quello per

de le maniere de la donna, quello ne intese

ed onestissima. Fu subito la donna avvertita del giunger

del barone, e sapendo la cagione per cui veniva

fece dire che voleva la signora di quello, venendo

di quello, venendo da la corte del re Mattia

farle riverenza. Dinanzi a la quale essendo intromesso, fu

diversi ragionamenti e mostrandosi la donna molto festevole e

in breve verrebbe de la sua impresa a capo

in generale, che udita la fama de la sua

udita la fama de la sua beltá, de la

la sua beltá, de la leggiadria, de la piacevolezza

de la leggiadria, de la piacevolezza e bei costumi

piú di quello che la fama apportava. E cosí

ritornò al suo albergo. La donna, partito che fu

fuori una fortissima serratura. La donna, che non molto

essersi chiavato, uscí de la camera ove era, ed

ove era, ed a la camera dentro a cui

via serrò, e chiavata la serratura portò seco la

la serratura portò seco la chiave. Era quella camera

s'è detto, ne la torre maestra, e in

assai ben in ordine: la finestra che a quella

fanno il Messia, che la donna, secondo che detto

che credeva che fosse la sua donna che venisse

Signor Alberto, mia padrona, la signora Barbera, - ché tale

era il nome de la donna del castello, - vi

donne per sostenimento de la vita loro. Bene vi

si fará. - Cosí parlato, la donzella riserrò il portello

se ne ritornò a la sua signora. Il barone

che, per meglio correr la posta, il matino niente

mondo, e quasi, come la terra sotto i piedi

sovra il battuto de la camera, di modo che

vero ciò che da la donzella udito aveva. A

donzella udito aveva. A la fine, pure veggendo e

del giorno passeggiando per la camera, vaneggiando, sospirando, bravando

Gli veniva in mente la perdita dei suoi beni

Lo affligeva sovra modo la vergogna, lo scorno e

sentimento. Volteggiando adunque per la camera furiosamente, e qua

furiosamente, e qua e lá dimenandosi, vide a caso

appiccato, e vinto da la còlera fu il tutto

su l'ora de la cena, quando ritornò la

la cena, quando ritornò la donzella a lui, la

la donzella a lui, la quale aprendo il portello

dette, e proverbiare disonestamente la donzella, bravando contra lei

castello si fosse trovato. La donzella, da la padrona

trovato. La donzella, da la padrona sua instrutta, ridendo

Signor Alberto, voi, per la mia fede, avete un

ambasciator non porta pena. La mia signora vuol sapere

è nessuno che de la venuta vostra sia consapevole

il cervello. Questa è la ferma e determinata conchiusione

del filo e dite la cosa com'è. Se

letto senza cena tutta la notte si dimena, egli

chiuse occhio in tutta la notte. Ora, come fu

punto, per commissione de la donna, furono segretamente e

loro altra cosa che la libertá. Si fece dapoi

Si fece dapoi spargere la voce che il signor

competitori ongari essersi da la corte partito e cavalcato

in Boemia, ognora contemplava la incantata imagine per vedere

parlava vedeva il boemo la sua imagine farsi di

poter esser sicuro de la onestá de la moglie

de la onestá de la moglie. Tuttavia egli in

il dí innanzi a la sua presura mangiato cosa

mangiato cosa alcuna e la notte nulla dormito, venuta

berretta, i quali a la reina in cotal forma

fate bene a mantener la ragione de le donne

core che, se fossimo lá ove questa nuova donna

suo core adamantino e la recheremmo a far il

non andare ove era la donna né avvisarla, non

donna né avvisarla, non la recavano a far quanto

quanto loro fosse piacciuto. La reina e tutti gli

su 'l fatto a la prova, a ciò si

meglior parere. - E durando la questione, il re Mattia

Onde venne ove era la reina, che s'affaticava

il signor Ulrico promettesse la fede sua non offender

fede sua non offender la moglie, e si levasse

e si levasse da la sua falsa openione e

che per fermo teneva la sua donna esser onestissima

avete di mettere, che la donna mia non recherete

non recherete a far la voglia vostra giá mai

e piú volte. A la fine, essendo a la

la fine, essendo a la presenza del re e

del re e de la reina e di nuovo

stimolato il boemo da la trascuraggine dei dui ongari

disposti di mettersi a la prova di ciò che

che andasse a provar la sua ventura con la

la sua ventura con la donna, e che dopo

ad un albergo ne la terra, e domandando de

de le condizioni de la donna, intese quella esser

e fece intender a la donna che voleva visitarla

forte il barone de la beltá de la donna

de la beltá de la donna e de la

la donna e de la sua leggiadria e dei

il giovine disse a la donna che, mosso da

donna che, mosso da la fama de la sua

da la fama de la sua suprema bellezza, era

bellezza, era partito da la corte per venirla a

e dove voleva con la barca arrivare. Il perché

tosto pigliasse porto, cominciò la donna entrare in ragionamenti

di lei fieramente innamorato. La donna, cosí leggermente mostrandosi

ciò che nessuno de la casa se ne accorga

mangiar verrete, com'è la costuma vostra, in castello

subito vi ripararete ne la camera de la torre

ne la camera de la torre maestra, su la

la torre maestra, su la porta de la quale

su la porta de la quale sono in marmo

dentro serrarete l'uscio. La camera trovarete aperta, ove

che nessuno ci sia lá a torno, potremo, vi

piú seppe e puoté la donna, si partí e

secondo l'ammaestramento de la donna andò di lungo

andò di lungo a la camera, e quella trovata

non si poteva senza la chiave aprire, e oltra

tua non ti romperá la fede maritale, vedrai sempre

fede maritale, vedrai sempre la imagine sí bella e

sí colorita come io la fabricherò, e parrá che

venga alora alora da la mano del pittore; ma

sia il corpo suo, la imagine diverrá pallida, e

mosso ed assicurato da la fama che di lui

seco del prezzo, ebbe la bella imagine ed al

dí, deliberò andar a la corte del glorioso re

glorioso re Mattia e la sua deliberazione a la

la sua deliberazione a la moglie manifestò. Messe poi

ordine le cose de la casa e lasciato il

governo del tutto a la donna, avendo giá apparecchiato

discontentezza d'animo da la sua donna si allontanasse

il re Mattia e la reina Beatrice, dai quali

re. Dapoi mandato a la diffesa di certo luogo

i turchi infestavano sotto la condotta di Mustafá basciá

e doni ch'a la giornata riceveva, ebbe anco

era l'imagine de la donna, la quale sempre

imagine de la donna, la quale sempre vide sí

fosse stata dipinta. Era la fama in corte che

in Boemia per moglie la piú bella e leggiadra

e leggiadra giovane de la Boemia e de l

a veder vostra moglie, la quale, per quello che

quale, per quello che la fama con publico grido

amo a par de la vita mia. Ma il

non picciolo argomento de la sua vertú e de

sua vertú e de la mia fede. De la

la mia fede. De la sua vertú che ella

ci mancando assai sovente la comoditá di visitarci con

di visitarci con lettere. La fede mia poi e

può l'amore de la moglie; e tanto piú

io so che de la fede e costanza de

fede e costanza de la mia donna posso viver

di colei che, oltra la beltá sua, è saggia

di esser sicuro de la fede e pudicizia de

fede e pudicizia de la moglie vostra, de le

perciò che ora sará la donna in un proposito

eccetto nostro Signor Iddio. La donna di sua natura

ne accorgendo, danno de la testa ne la rete

de la testa ne la rete amorosa, e in

io non veggio che la donna vostra piú de

e mi cape ne la mente, perciò che il

openioni loro che sovra la detta materia avevano. E

maniera ostinati che de la ragione punto non si

fu rapportato a madonna la reina. Ella, che donna

ragione di credere de la sua moglie quello che

furono dui baroni de la corte, ongari, che portavano

portavano il cervello sopra la berretta, i quali a

cavalier la proposta de la donna, stette alquanto sopra

che intender vi aggrada la cagione dei miei pensieri

malinconico, io di grado la vi dirò. Tutti i

richiede, perciò che, attesa la qualitá del nostro parentado

viviamo molto poveramente. E la cagione di questo è

altri mi va per la fantasia, che è che

me ne vada a la corte del nostro supremo

buona provigione e acquisterò la grazia sua, perciò che

servigi del vaivoda de la Traselvania contra i turchi

devervi lasciar qui senza la mia compagnia, non è

baroni e gentiluomini de la contrada non si mettano

carissima, da me udita la cagione dei miei pensieri

detto, egli si tacque. La donna, che era valorosa

fiate ho pensato a la grandezza dei vostri e

e miei maggiori, da la quale parendomi che noi

giovine e valente de la persona, non ci era

giá il re su la guerra vi ha conosciuto

voi m'avete aperta la strada di poterne parlare

altre, nondimeno, poi che la fortuna nostra è tale

pensieri mi andassero per la mente, il tutto procedere

ogni vostro piacere che la vita propria. E perciò

dubio mi assalirá per la vostra lontananza, addolcirò col

il vostro, e con la dolce memoria di voi

ora non sète. A la parte, poi, che dite

da chi cercherá debellare la mia onestá e levarmi

una picciola parte macchiar la mia pudicizia. Ora di

darvene altro pegno che la mia sincera fede, la

la mia sincera fede, la quale se da voi

conosciuta cosí come io la tengo ferma ed inviolabile

seguirá, con speranza che la vita che io farò

sia quella che a la giornata ve ne debbia

del castello fin a la tornata vostra, io, come

con diletto grandissimo ascoltò la risposta de la moglie

ascoltò la risposta de la moglie, la quale finita

risposta de la moglie, la quale finita, egli le

carissima, io lodo molto la grandezza de l'animo

di continovo che come la donna ha perduto l

dubio che aveva de la moglie, per vederla delicata

egli imaginando come a la sua sicurezza si potesse

ad un gentiluomo de la contrada, che aveva ottenuto

contrada, che aveva ottenuto la grazia ed amor d

assicurar si potesse che la moglie non li farebbe

domandi una gran cosa, la quale io mai non

ci è chi de la castitá d'una femina

fragili ed inclinatissime a la libidine, ché di leggero

parte potrò sodisfare a la domanda tua, che è

scatolino portar teco ne la tua borsa, e tante

ti piacerá mirarla. Se la moglie tua non ti

tramontar del sole morí. La povera madre, senza ascoltar

E a ciò che la cosa non si divolgasse

era, i fratelli de la madre fecero segretamente i

di peste erano morti. La cosa fu facil da

corrotti per danari, affermarono la cosa esser cosí. Tuttavia

Diranno poi costoro che la gelosia non sia un

SFORZA BENTIVOGLIO ¶ Mentre che la molto gentile e dotta

di Acquario per fortificar la debolezza de lo stomaco

perciò che sempre a la presenza di questa eroina

voi signori, poi che la disputazione de la poesia

che la disputazione de la poesia si è finita

ha parlato, - disse alora la signora Camilla Scarampa, - il

ricreati. - A questo soggiunse la signora Gostanza Bentivoglia, moglie

faccia, - disse quasi tutta la brigata; quando la signora

tutta la brigata; quando la signora Cecilia pregò il

dopo alcuna escusazione, a la fine una ne narrò

narrò, che molto a la lieta compagnia piacque. Onde

pensando a cui donar la dovessi, voi tra molti

voi negli anni de la florida giovanezza, oltre le

i dui ongari ne la novella nominati. Il perché

fate, col compasso de la ragione, ed avanzar la

la ragione, ed avanzar la espettazione che la buona

avanzar la espettazione che la buona creanza vostra sempre

di comandamento, io, a la meglio che saperò, dirò

saperò, dirò una novella, la quale, non sono molti

Ferrara, che a prender la possessione del vescovado di

adunque sapere, per dirvi la novella, che Mattia Corvino

Egli ebbe per moglie la reina Beatrice di Ragona

Napoli e sorella de la madre d'Alfonso, oggi

oggi duca di Ferrara, la quale in vero fu

di modo che ne la casa di questi dui

nato e molto de la persona prode e ne

titolo portava d'esser la piú bella de la

la piú bella de la contrada, che aveva un

e dei beni de la fortuna molto mal agiato

poteva. Innamoratosi adunque de la bella giovane, quella al

ancora ben avveduto de la sua povertá, l'aver

povertá, l'aver condotta la moglie a casa gli

adoperarsi, che egli e la moglie si sarebbero da

l'amore che a la sua donna portava, che

seco e tenerla ove la corte facesse dimora non

ne divenne molto malinconico. La moglie, che era giovane

desidero compiacervi, quanto faccio la propria vita. - Alora la

la propria vita. - Alora la donna molto modestamente il

che le volesse scoprire la cagione de la sua

scoprire la cagione de la sua mala contentezza, che

sospirando pensare, e fuggir la compagnia di ciascuno che

piacergli. Udita il cavalier la proposta de la donna

era grande amico de la casa. Andò Galeazzo molto

conoscere e gli disse la cagione del suo venire

conti, resto debitor de la somma che tu dici

mia moglie e tutta la famiglia. - Galeazzo disse che

figliuola di quindeci anni, la quale da Galeazzo tutto

innamorò, e tanto andò la bisogna che, una e

e due volte avuta la commoditá di parlarsi, diedero

qualche tempo. Ella dopo la partita loro, fra dui

fuggir di casa sotto la cura d'un fidato

aveva finto mandar a la madre, e il veneziano

lui. Ed ecco venir la nuova al veneziano, come

Lucrezia sua figliuola era la notte innanzi fuggita e

nulla mai puoté de la figliuola intendere. Onde, tornato

tornato, non ardí de la rapita fanciulla far motto

fanciulla far motto a la madre. Aveva il servidore

dato, e pose a la guardia di lei la

la guardia di lei la nutrice di esso Galeazzo

e il frutto de la virginitá de la sua

de la virginitá de la sua Lucrezia, che piú

Lucrezia, che piú che la propria vita amava, dormendo

torno a lei spendendo. La madre, ancor che sapesse

tre anni Galeazzo con la sua Lucrezia, dandosi il

mondo. Avvenne dapoi che la madre deliberò dar moglie

dormir con Lucrezia, trovò la nutrice ed il balio

di doglia e tutta la notte pianse, ed il

il dí senza cibarsi. La madre quel dí non

sospirando e piangendo pregò la madre che cosí il

di questo suo dolore la cagione, ma egli altro

ingannata. Tuttavia, mercé de la mia diligenza, io ho

diligenza, io ho ritrovato la cagion del tuo male

attendi a ristorarti, ché la tua Lucrezia riaverai, la

la tua Lucrezia riaverai, la quale io ho fatta

monastero, parendomi che, non la ritrovando, tu devessi compiacermi

amava piú Lucrezia che la propria vita, pregandola affettuosamente

Egli desinò e cenò la sera, e la notte

cenò la sera, e la notte, con speranza di

con speranza di riaver la sua Lucrezia, dormí assai

di letto levato sollecitò la madre che per Lucrezia

che per Lucrezia mandasse. La quale, per compiacere al

giunta si fece dar la giovane e a casa

giovane e a casa la condusse. Come i dui

che ebbe mille volte la sua Lucrezia amorosamente basciata

Che vita è stata la tua? Non t'è

lato aveva e percosse la giovane nel petto per

per iscontro al core, la quale subito cadde boccone

il petto e sovra la morta Lucrezia s'abbandonò

abbandonò. Il romore ne la casa si levò grandissimo

con uno acerbissimo pianto. La sfortunata madre, come disperata

monache vecchie le diede la chiave de la camera

diede la chiave de la camera e sí le

Madri mie, andate a la mia cella e accompagnate

cella e accompagnate qui la persona che è lá

la persona che è lá dentro. - Andarono le donne

Ella per comandamento de la badessa disse: - Madri reverende

gettò nel chiazzetto de la mia camera. Io, che

fui sempre divota de la nostra Donna di Loreto

mia zia mi ha, la sua mercé, tenuta, e

governò che elle tutte la tenevano per la piú

tutte la tenevano per la piú onesta donna che

subito andò a ritrovar la badessa, da la quale

ritrovar la badessa, da la quale fu amorevolmente raccolto

E dopo l'accoglienze, la badessa cosí gli disse

cavar di bando, e la moglie tua, mia nipote

al mal avvezzo, come la rana non saperai del

son certissimo che voi, la vostra mercé, sommamente mi

che mi farete riaver la mia moglie. Io non

stia. - A questo soggiunse la badessa: - Io so bene

e odi come. - Quivi la buona badessa narrò con