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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Paola Capriolo, Mi ricordo, 2015

concordanze di «la»

nautoretestoannoconcordanza
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sopravvissuti anche a questo. La mamma ha pianto un
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a quella ragazza), poi, la sera stessa, si è
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qualche settimana, spargendo intanto la voce che eravamo in
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signora alla quale né la legge né la coscienza
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né la legge né la coscienza vietano di vivere
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nella sua lettera, che la Germania rimane quel che
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che è sempre stata, la terra dello spirito e
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di questo grandguignolesco spettacolo, la mia famiglia e io
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prezioso (non molto, onestamente: la sua lettera era davvero
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capire come potrà proseguirvi la sua missione di apostolo
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e le colline stesero la loro ombra sul verde
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fin lì qualche refrigerio. La scacchiera, sulla quale ormai
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con i bicchieri e la caraffa della limonata, su
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al vecchio. ¶ Giocavano per la prima volta una partita
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si diede a studiare la mossa, costringendo una buona
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costringendo una buona volta la sua attenzione a non
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però, un rumore improvviso la obbligò a distoglierli: un
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Per un istante lui la guardò in silenzio con
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Resti qui e finiamo la partita.» ¶ «Ma no, signore
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andare almeno a prendere la scopa: farò in un
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mi venga in mente la mossa giusta.» ¶ Il vecchio
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a passi svelti verso la casa. Ci rimase un
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compenso le sembrò che la fissasse, mentre percorreva il
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neppure sulle carte geografiche. La patria più vasta… A
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fatto meglio ad accettare la generosa offerta del mio
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legge poche settimane dopo la celebrazione: neanche il tempo
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ha l’impressione che la sua ninfa stia diventando
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tutte le strade battute… La sua ninfa non presume
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capirne più di lei, la conoscenza del mondo che
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come limite ancora invalicato la stazione ferroviaria; niente viaggi
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febbre maligna; e nonostante la mediocrità del personaggio, bisogna
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ho manifestato, in proposito, la mia ammirazione, sa cosa
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dirà lei; eppure anche la semplicità ha i suoi
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avere quasi nulla. ¶ Perdoni la mia amarezza; ma lei
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entusiasmante andare a far la spesa; se poi si
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si riesce a ottenere la fredda attenzione del commesso
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allora passa un po’ la voglia di vivere. Lo
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tocca vivere. A volte la ninfa vorrebbe ritirarsi nella
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raggi del sole immergendo la stanza in una verde
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bibite che adesso occupava la parete di fondo esibendo
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senza difficoltà il significato. La porta con il cerchio
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cerchio verde, i pazienti la varcavano sulle proprie gambe
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poteva impedirsi di sollevare la testa di scatto dalla
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sfogliando. Ma perché me la prendo tanto, perché sto
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grado di scalfire anche la più collaudata delle corazze
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noi. Strana cosa, però, la compassione umana… ¶ La porta
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però, la compassione umana… ¶ La porta con il cerchio
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prendermene cura.» ¶ «Ah, capisco, la badante… Ma per qualche
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mondo il suo plauso, la sua ammirazione, a volte
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il suo dissenso o la sua perplessità (e allora
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scorresse le pagine aprendosi la strada nella fitta ma
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precisa, un po’ per la natura ermetica di quei
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anzi, soprattutto, perché era la selva a catturare il
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tuo calice infranto… finché la notte, o dea… dimmi
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abbandonata nella scorsa lettera: la situazione non è allegra
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Come accennavo, almeno per la nostra città l’Annessione
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non è stata poi la fine del mondo, tolte
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per me e per la mamma è diventato sconsigliabile
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da che ho memoria, la famosa operetta viene messa
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a costo di perdere la sua stima devo confessarle
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di abbandono, quando, verso la fine dell’atto, le
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proprio allora posò timidamente la sua mano sulla mia
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e propria crudeltà allontanare la mano. ¶ Insomma, un gran
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padre quando, al sabato, la prozia accendeva il vetusto
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quando il nonno socchiudeva la porta per lasciar entrare
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resto, lei ha visto la foto, anche da quel
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allora mi aiuti lei, la prego, a capire il
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non superficiale formazione attraverso la quale Sonja era stata
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riprendere, se appena conoscevano la musica, a martoriare il
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sospettava Sonja, era sempre la stessa. Oppure, quando lei
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e sembrava accogliere con la più equanime indifferenza il
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e l’interruzione pubblicitaria, la cronaca dell’ultima guerra
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neppure di ricordarla, ma la scena era lì, precisa
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come sempre il nero, la mamma è in difficoltà
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è in difficoltà, e la mano di lui si
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Ce l’ha ancora, la scacchiera?» ¶ «Domanda idiota. Certo
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se continua a disperdere la mia attenzione mostrandomi mille
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attenzione mostrandomi mille varianti? La prego, giochiamo una buona
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che lei non ha la minima idea di cosa
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abbastanza ramificata e imprevedibile la realtà.» ¶ «Ma appunto per
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E lo stallo…» ¶ «Sì: la sorte più comune. Io
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V ¶ Se oggi, aprendo la cassetta delle lettere, non
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lettere, non avessi trovato la sua risposta (insolitamente breve
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quando avevo fiduciosamente affidato la mia missiva al nuovo
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ribes comincia a punteggiare la siepe. Nel frattempo lei
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sue parole, è divenuta la nostra «Patria più vasta
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stati si ridisegnano altrimenti? La prego, lasci a noi
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fa. ¶ Mentre lei esplorava la patria più vasta mietendovi
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successi che merita, qui la nostra domestica, un simpatico
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prima ancora delle leggi, la sua coscienza. La sua
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leggi, la sua coscienza. La sua coscienza, capisce? Quando
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è libera, ovviamente, nessuno la trattiene. Quanto ai motivi
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motivi della sua decisione, la prego di tenerli per
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per sé. Può lasciare la nostra casa quando vuole
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quando vuole… diciamo entro la settimana.» «Stasera, signore, se
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spiace. Ho già preparato la valigia.» «D’accordo. Prima
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la poesia, se non la segreta, paradossale eternità di
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senza lasciar traccia attraverso la crudele strozzatura di una
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delle prime da quando la neve si era ritirata
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delle colline che circondavano la città, e una luce
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vialetti sono impraticabili per la mia sedia a rotelle
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le aveva sempre suscitato la vista di quel luogo
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signore?» disse infine vincendo la propria riluttanza. «Così se
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così, dopo aver sparecchiato la tavola della colazione, Sonja
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fuori, spingendo a fatica la carrozzina sul vialetto di
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succose; e quella laggiù, la vede? È una siepe
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effetti, aveva spinto avanti la carrozzina senza nessuna cautela
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in giardino placava spesso la sete cogliendo quelle lucide
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un torrente di montagna. ¶ La voce del vecchio la
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La voce del vecchio la fece sobbalzare, costringendola a
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attimo, Sonja si sentì la gola stretta; poi però
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i rami secchi e la ferraglia inutile, ma non
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vecchio doveva aver comprato la casa senza sapere nulla
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è così? E restiamolo, la prego, a ogni costo
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nello studio, proteggendo dietro la porta chiusa un’amarezza
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amarezza che reclamava solitudine, la mamma di sopra a
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tra le mani. Per la prima volta, glielo confesso
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leggevo e rileggevo sempre la stessa pagina senza riuscire
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senza riuscire a concentrarvi la mia attenzione, distratta com
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fa ha finalmente conseguito la laurea) e dalla soglia
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una breve pausa durante la quale mi fissò di
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testimoniare a mio padre la propria solidarietà, e io
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si disse preoccupato per la situazione difficile cui io
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sarei andata incontro, con la mia famiglia, sotto il
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della tua situazione. Se la metti così…» ¶ «Comunque non
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Terzo Reich, ma ormai la sua fama doveva essersi
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mutismo. Di quanto diceva, la bambina capiva poco o
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era ubriaco fradicio) non la menzionava mai in modo
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diceva come al solito: «la mamma», o «tua madre
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mamma», o «tua madre» («La mamma la faceva meglio
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tua madre» («La mamma la faceva meglio, la minestra
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mamma la faceva meglio, la minestra di piselli»; «Bella
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ogni costo conservare per la memoria della madre; sicché
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memoria della madre; sicché la respingeva con fermezza, o
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aveva cercato sull’enciclopedia la voce dedicata al Grande
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storia della letteratura novecentesca, la ragazza (perché ormai era
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a lui. C’era la data di nascita, solo
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Lo specchio di Narciso, La ninfa e l’oblio
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che avevano affascinato, allora, la fantasia acerba e credula
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ma che adesso quasi la respingevano per la loro
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quasi la respingevano per la loro letterarietà troppo ostentata
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finché un giorno afferrò la sua mano restia e
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sua mano restia e la guidò con perentoria fermezza
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essere Cantami, o Nulla…) la prima cosa che vide
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Non aveva ancora tirato la tenda; davanti a loro
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signore.» ¶ «Come? Ah, già, la strana domanda… Niente di
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alla finestra e chiuse la tenda con un gesto
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ne curavo proprio. Sarà la noia, il vuoto dei
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tra il letto e la sedia… In realtà non
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dov’era lei durante la guerra?» ¶ «Durante la guerra
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durante la guerra?» ¶ «Durante la guerra? Questa sì è
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radere completamente al suolo la nostra bella città.» ¶ «Sì
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altro poteva essere? Stupidamente, la facevo più vecchio.» ¶ «Grazie
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per tutte, possiamo darci la buonanotte.» ¶ «Buonanotte, signore.» Stava
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Si limitò a spegnere la luce, lasciando come sempre
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luce, lasciando come sempre la porta aperta per qualsiasi
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deve sapere infatti che la sua ninfa tiene con
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Ieri a quest’ora, la settimana scorsa a quest
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ce l’ho, per la verità. Avrei deciso (perdoni
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alle sei in punto (la lettura era cominciata alle
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momenti. Perché è proprio la nostalgia il tema di
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così mi ha spiegato la maestra di pianoforte) scrisse
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appena diciannove anni, ossia la mia età, ma proprio
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patria, e in particolare la breve reminiscenza di una
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di una canzone che la sorella prediligeva. Desiderio, si
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prediligeva. Desiderio, si intitolava la canzone, ma qui il
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capisca lo stesso perché, la sera del nostro anniversario
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fare a parole, con la vibrante evidenza che è
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scendeva a passi circospetti la lunga scala di legno
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tornava nello studio richiudendosi la porta alle spalle. Non
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salvo che a tacitare la sua coscienza. Difficilmente quella
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altrettanto inutile era tenere la porta accostata, dato che
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semplice bastasse a cancellare la presenza dell’usurpatore. ¶ Dopo
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aspettata di ritrovare intatta la biblioteca di famiglia, o
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di famiglia, o almeno la sua parte più preziosa
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un compito, era nascosta la bottiglia di acquavite. Anche
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scoperta strabiliante, tanto che la bambina, improvvisamente dimentica dei
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Non vai a preparare la cena?» le aveva detto
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all’ultimo momento, spedendo la figlia sulla porta a
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per mettere radici, abitava la sua casa (la loro
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abitava la sua casa (la loro casa!) come un
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a quarantotto anni, ma la sua voce aveva già
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e lei aveva passato la vita a prendersi cura
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nel presente, per reclamare la sua attenzione; ma poi
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ho pensato che forse la morte esiste semplicemente per
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semplicemente per rendere possibile la musica; che senza il
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Stiamo rievocando per lei la semplice e lieve melodia
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gesto grave e dolcissimo, la sposa in lutto si
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pazienza, e del resto la frase del principe Myškin
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ci credo davvero, che la bellezza salverà il mondo
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sempre. Che altro sarebbero la musica, l’arte, la
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la musica, l’arte, la poesia, se non la
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se preferisce il sigaro, la sigaretta o il morbido
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studio. Che colore ha la tappezzeria, e su cosa
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su cosa si affaccia la finestra verso la quale
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affaccia la finestra verso la quale, forse, lei volge
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mondo può penetrare, solo la voce interiore, l’armonioso
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almeno, io mi figuro la faccenda; se sbaglio, la
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la faccenda; se sbaglio, la prego di correggermi. ¶ Lo
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amareggiata, quando ho preso la penna per risponderle, e
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per risponderle, e ora la mia amarezza è già
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me, diventa bello, persino la tappezzeria della stanza con
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so perché, ho avuto la stramba idea di prestarlo
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il suo aspetto. Scusi la goffaggine della posa, ma
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quella era, se non la prima, forse la seconda
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non la prima, forse la seconda volta che venivo
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affettare le verdure per la minestra del vecchio, fu
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il coltello di mano. La scena che ora rivedeva
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quella stessa stanza, e la madre doveva trovarsi esattamente
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arrosto; entrando in cucina, la figlia l’aveva vista
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profilo fragile delle scapole. La gonfia chioma castana non
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massimo quattro) le cinse la vita con le braccia
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ma a quel contatto la madre, che forse non
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quasi di paura. Non la rimproverò, non disse nulla
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aveva detto lui accarezzandole la testa, ma senza guardarla
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in tono risentito quando la vide finalmente entrare nello
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cantilenante, a metà tra la ninnananna infantile e una
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civetteria, bisognasse rassicurarli circa la propria disponibilità. Ora però
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dello stretto necessario. È la mezza età, o che
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altro? Esce a fare la spesa, e dopo venti
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Lui, intanto, vuotava tossicchiando la sua tazza. ¶ «Scusi, signore
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vecchio soggiunse: «Ossia, per la verità non tutti. Alcuni
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che devono aver lasciato la casa in tutta fretta
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Con chiarezza vedeva soltanto la fronte corrugata di suo
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in modo bizzarro sopra la radice del naso, come
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accigliava così, e aggrottava la fronte, mentre reggeva in
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reggeva in precario equilibrio la tazza vuota aspettando che
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loro prosaico chiacchiericcio menzionano «la bella figlia del dottore
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così non fosse, inviarle la foto sarebbe stata un
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estetica una rivalsa per la propria femminile bancarotta. L
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e affascinante signorina con la cloche, ma non avrebbe
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Maestro, ma qui non la capisco. Come se il
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patetico tentativo di renderle la pariglia, amo raccontarle del
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e minacciose, e anche la situazione del nostro paese
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sapere?» gli ha domandato la mamma dopo avergli visto
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avergli visto respingere per la terza volta il piatto
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Norimberga, però credo che la mamma abbia ragione. Quando
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colazione, sono uscita per la mia passeggiata mattutina con
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ultimi tepori mi raggiungevano la fragranza dei croissant e
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per riversare chissà dove la sua irrequietezza; o il
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una mano le accarezzava la fronte. Era così piacevole
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sempre; ma all’improvviso la donna si alzò. «Devo
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Devo andare» disse, e la bambina (solo ora Sonja
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bambina) le afferrò bruscamente la mano per trattenerla. «No
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riuscì più a ricostruire la conclusione del sogno. Probabilmente
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della sua rabbia inerme, la donna se n’era
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potuto fare? Restava però la dolcezza di quel tocco
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di quel tocco: Sonja la sentiva ancora sulla fronte
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sulla fronte, mentre raggiungeva la finestra per aprire le
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nelle scorse settimane, mentre la risposta tardava, mi sentivo
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aver osato troppo con la mia richiesta e che
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deciso di punirmi troncando la corrispondenza. Invece, ora ho
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sentito dire, che è la più profonda, ma anche
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più profonda, ma anche la più ardua e complicata
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certe notizie che legge la mattina sul giornale scuotendo
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mattina sul giornale scuotendo la testa e contraendo le
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al tavolo della colazione, la mamma e io capiamo
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sto divagando: a me la politica non interessa affatto
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mani sul giornale, salto la prima pagina per correre
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mondo può salvarlo soltanto la bellezza, non certo una
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si debba intendere semplicemente la nostra anima, o il
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Te, Adela, ti salverà la bellezza»; e io non
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da quando ci scriviamo, la meta preferita delle mie
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preferita delle mie passeggiate? La stazione ferroviaria (beninteso, quando
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di medicina). Allora vado , alla stazione, e osservo
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bisogna scendere per prendere la coincidenza e qual è
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che non avrà mai la sgradevole sorpresa di vedersi
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sul letto completamente vestito. La bambina di nome Sonja
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po’, poi socchiudeva adagio la porta per osservarlo dalla
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stati tanto gli anni, la maturità anagrafica, quanto l
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abituata a difendersi: solo la nuda concatenazione dei fatti
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dodici anni. Prima, solo la nebbia dolce e rosata
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e rosata dell’infanzia, la tappezzeria Jugendstil che adesso
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tappezzeria Jugendstil che adesso la circondava di nuovo nella
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del salotto senza scorgervi la sua figura, appoggiata allo
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dalla poltrona allungava verso la mamma una mano supplice
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dal caldo. ¶ Ma con la figlia, con Sonja, era
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sogno, per quanto frugasse la sua memoria lei non
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averla messa a letto, la mamma le rincalzava il
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al polso. Poi forse la baciava, altrettanto frettolosamente; oppure
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2015
si limitava ad augurarle la buonanotte e quindi spariva
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della porta. ¶ Non che la madre fosse fredda o
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sua ineluttabile, oscura necessità. La mamma non c’è
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e papà fa tardi la sera. Nel suo studio
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2015
le avevo dato concludendo la mia scorsa lettera, che
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come uno spauracchio, io la temo soltanto per lei
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2015
mille piccole curiosità che la riguardano, futili, bizzarri interrogativi
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al pianoforte o impedendomi, la notte, di prendere sonno
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Bene, bene, non importa» la interruppe lui, e riprese
290
2015
interruppe lui, e riprese la lettura. Infine, con un
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piene di grilli per la testa. Credo che potremo
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possano esercitare qui dentro la loro più o meno
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una buona occasione, e la cosa è avvenuta molti
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non vedo come questo la riguardi. Forse allora avevo
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Una principessa in incognito? La figlia zitella di un
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scusi, ma non ho la minima intenzione di intavolare
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sempre rispettati. Non sono la figlia di un banchiere
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lascerà che le mostri la sua stanza. Non è
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studiato bene, da fuori, la disposizione delle finestre. Se
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Credo di saper trovare la strada.» ¶ IV ¶ Non ci
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larghissimo, per ridurmi, dopo la prima settimana, a disperare
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forse mi aspettavo, che la sua scrittura fosse così
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della voce che ebbi la ventura di ascoltare, quella
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sorriso.» No, Maestro, non la fraintendo. Indovino, pur senza
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pur senza poter misurarla, la distanza che separa la
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la distanza che separa la sua esperienza dalla mia
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mio brancolare maldestro. Ma la strada è la stessa
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Ma la strada è la stessa: di questo sono
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borghese e che anche la biblioteca paterna mi metteva
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e oso ripetere, che la nostra strada è la
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la nostra strada è la stessa. Lei l’ha
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i primi passi; ma la bellezza, in cui lei
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il protagonista dice che la bellezza salverà il mondo
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regali se lei avesse la bontà di aiutarmi a
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aiutarmi a comprenderla. Perdoni la sfacciataggine, ma con chi
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suo ambulatorio, o con la mamma mentre prepariamo insieme
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si alzò, andando verso la finestra, e la sua
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verso la finestra, e la sua figura cominciò a
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si trova a trascorrere la prima notte in una
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servizio; ma resisteva, immutata, la tappezzeria rosa, che bastava
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modo di accorgersene durante la sommaria e quasi furtiva
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vecchio dopo aver posato la valigia in camera sua
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massicci d’anteguerra, persino la dormeuse e il pianoforte
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verticale del salotto e la libreria di ciliegio in
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ai ricordi. Dovette preparare la cena al vecchio, che
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in buona salute. ¶ Quando la minestra fu pronta andò
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lì, quasi paurosa con la sua vuota superficie di
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volentieri.» ¶ Fu questa tutta la loro conversazione. Poi Sonja
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reclamava per sé tutta la sua attenzione, e di
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sì, quella era davvero la sua camera) e richiuse
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sua camera) e richiuse la porta dietro di sé
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addormentò dolcemente, e per la prima volta sognò sua
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voga negli anni cinquanta; la vestaglia che indossava, di
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di nailon azzurro, Sonja la ricordava molto bene, poiché
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una tinta incerta, indefinibile, la stessa che lei aveva
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quegli occhi erano verdi. ¶ La donna era seduta accanto
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Notturno ¶ I ¶ Quando, scorrendo la pagina, si trovò improvvisamente
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il giardino e verso la striscia plumbea del fiume
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era invitata a scrivere la «persona seria e referenziata
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potesse essere così diffusa la convinzione che per qualcuno
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cerca una badante senza la minima intenzione di accettare
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se stessa; credevi che la casa avesse smesso di
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era data a sfogliare la pagina degli annunci. Aveva
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erano i confini che la vita aveva provveduto a
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stagione cui si applica la definizione consolatoria: «ancora giovane
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e pur non possedendo la bellezza indiscutibile che, stando
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Abbastanza per poter tentare la rischiosa impresa di accostarsi
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Le tornò in mente la leggenda della moglie di
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non avrà neppure notato la ragazza esile, vestita di
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concede l’espressione, come la cronaca meravigliosa e quasi
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il collegio, e nonostante la frequentazione di quelle letture
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Una purezza simile, Maestro… la rigorosa, astratta, musicale necessità
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un angelo. Come se la verità, la bellezza, o
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Come se la verità, la bellezza, o mi dica
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dica lei qual è la parola giusta, a un
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modo di manifestarsi con la più quieta evidenza, e
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da quando esisto, come la legge segreta e inconfutabile
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un certo punto, che la ragazza in terza fila
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un istante e (scusi la mia presunzione) dal palco
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volta, ha preso sotto la sua protezione e al
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è più o meno la sua unica qualità. Insomma
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forse.» «Più tardi? Ma la lettura sta finendo, ormai
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Così mi incamminai lungo la riva del fiume, con
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è inseguiti per tutta la strada dal ricordo di
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tema musicale. C’era la luna, l’avrà vista
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delle case che orlavano la riva, e io pensavo
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impertinente fanciulla di provincia la quale, con tutto il
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aiuole invase dalle erbacce, la vecchia, arrugginita altalena che
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pensò di nuovo) quando la porta si aprì mettendola
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molto anziano, che ora la fissava con aria freddamente
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Sonja obbedì seguendolo oltre la soglia. ¶ «Da questa parte
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frenasse metro dopo metro la sua avanzata. Eppure ci
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ci arrivarono, in salotto: la grande, luminosa stanza affacciata
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ancora, dove sembrava che la stanza finisse, il bovindo
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signora… o signorina… perdoni la scortesia, avrei dovuto pensarci
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sono disposto ad assumere la prima venuta.» ¶ «Io non
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venuta.» ¶ «Io non sono la prima venuta, signore.» ¶ «Lo
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mostrarmi le sue referenze?» ¶ La più ovvia, la più
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referenze?» ¶ La più ovvia, la più legittima delle richieste
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legittima delle richieste; ma la sua mano era di
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nella borsetta per cercare la voluminosa busta che aveva
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Sulla parola «qui» sentì la voce spezzarsi e per
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spezzarsi e per dissimulare la cosa si costrinse a
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ciarliera. «È vero che la mia famiglia materna ha
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imparato fin troppo bene la lezione; però il modo
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un conforto immenso per la sua ninfa dimenticata. Almeno
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della mia stessa vita. La mia vita… No, temo
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ha già riposato tutta la mattina, ora dovrebbe sforzarsi
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di nuovo a vedere la notte.» ¶ «Io sono Sonja
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è stato, signore?» ¶ «Adesso, la notte scorsa.» ¶ «Già, volevo
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è andato a fuoco, la notte scorsa? Un deposito
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bruciavano…» ¶ «Sì, e anche la chiesa degli ebrei, lassù
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dappertutto.» ¶ Già, pensò lei, la Notte dei cristalli: ricordava
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divertircisi, persino, insieme con la sorella Lise. ¶ «I vetri
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guarda, Lise: è proprio la vetrina di Rosenberg, quella
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andata in pezzi. E la gente scavalca i vetri
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rimango lì tenendo stretta la mano di Lise. Vorrei
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mano del vecchio e la stringeva e l’accarezzava
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parte immaginario. Commuoversi per la morte di un cane
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i genitori… Eppure durante la notte lo sognò, quel
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inciampare, d’impulso tendiamo la mano per sorreggerlo: devo
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Maestro, non ha teso la mano verso di me
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già arrivato, dato che la conferenza si terrà tra
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una volta, anche se la lettera le perverrà soltanto
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in quelle occasioni. «Meno la gente ci nota, meno
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cui le scrivo, con la tappezzeria rosa e la
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la tappezzeria rosa e la finestra affacciata sul fiume
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muschio che avevo indossato la volta scorsa per la
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la volta scorsa per la sua conferenza (l’ho
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rifiutando le modifiche che la mamma mi proponeva per
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staccato pazientemente dalla manica la stella gialla. Non per
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Ma stasera voglio che la sua ninfa le appaia
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sei anni fa, compresa la cloche, riesumata per l
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già completamente vestita, con la cloche in testa, ombrello
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scriverle queste righe, infilerò la lettera in una busta
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di casa richiudendomi silenziosamente la porta alle spalle. Questo
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Dio me ne concederà la forza; e niente al
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non disturbarla; e quando la conferenza sarà terminata non
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però che nel frattempo la guarderò dritto negli occhi
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in cui Sonja, rovistando la soffitta, si imbatté in
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lembo del grembiule, aprì la ribaltina scoprendo il piano
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pareva ancora di vedere la figura di sua madre
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seduta lì davanti con la schiena curva, in una
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bordo del tavolino, e la mano, con brevi tocchi
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nervosi, scuoteva di continuo la cenere della sigaretta. «Che
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ho da fare» diceva la mamma senza voltarsi, coprendo
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senza voltarsi, coprendo con la mano il foglio su
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e lei richiudeva piano la porta per poi allontanarsi
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suo padre, quando, dopo la disgrazia, aveva voluto togliersi
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di allora, e anche la stanza che lo ospitava
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quell’inutile esplorazione quando la sua mano, posandosi sulla
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tirare, ma senza risultato: la serratura doveva essere chiusa
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fatto finiscono col confermare la regola generale: ne ho
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generale: ne ho avuto la prova l’altro giorno
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tutto assorbito, ma data la situazione evidentemente non si
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devoto, che ora indossava la divisa dell’esercito tedesco
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i miei genitori pensassero la stessa cosa; inutile accrescere
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accrescere con nuove preoccupazioni la stanchezza mortale che gli
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è che io sottovaluti… la difficoltà della cosa; ma
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poveracci, hanno altro per la mente. Dopo mesi trascorsi
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tempo ho davvero perso la mano; pettino accuratamente i
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Eccole fianco a fianco, la stella gialla e la
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la stella gialla e la divisa della Wehrmacht: camminiamo
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qualcuno passeggiare nudo per la strada. ¶ Anch’io mi
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suo tentativo di abolire la storia. Mentre camminavo con
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dire: «Guai a chi la tocca». Tutto questo, però
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meno imbarazzante e pericolosa la mia posizione: da tempo
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sfoggiando con tanta temerarietà la sua ebreuccia davanti a
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rendersene conto, perché aprendo la porta del ristorante ebbe
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abbastanza vicino da notare la stella, il suo sguardo
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il mio accompagnatore per la manica grigio acciaio scongiurandolo
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con riluttanza per eseguire la sua missione lasciandoci ad
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faccenda sarà sistemata.» ¶ Ma la faccenda non fu sistemata
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tutto il rispetto per la sua divisa, volevo dirle
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fa volentieri a meno.» ¶ La mano del dottorino era
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a colpire, ma io la trattenni per il polso
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un certo senso, è la cosa peggiore.» ¶ «Devo portarla
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C’era di nuovo la luna piena, come quella
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miei pensieri da dimenticare la presenza di chi mi
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di casa ci stringemmo la mano; e quando richiusi
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mano; e quando richiusi la porta ebbi l’impressione
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Sonja insistesse a rendergli la cosa tanto più scomoda
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per interi pomeriggi, finché la luce che filtrava dall
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curiosità e repulsione che la sua figura le aveva
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non riusciva a trovarvi la minima traccia di quelle
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e interrogativi dei quali la madre era solita costellare
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volume non era intonso, la lama di un tagliacarte
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mitologiche, poteva aver paralizzato la mano di sua madre
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da impedirle di impugnare la penna? ¶ Non riuscì a
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titolo di una poesia: La ninfa e l’oblio
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prima cosa notò che la poesia era dedicata a
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ricordarla»? Subito dopo, però, la colpì un’altra circostanza
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contenesse nel suo titolo la parola «oblio». È una
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aveva scritto altro che la sua firma. Del resto
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noi possono ottenere con la tessera annonaria: farina di
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mi fa persino rimpiangere la semplice freddezza di qualche
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ho il dubbio che la sua lettera sia andata
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O teme forse che la metterei in imbarazzo presentandomi
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presentandomi a teatro con la mia stella gialla e
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sotto il palco, dopo la conferenza, per salutarla come
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rende perfettamente l’idea. La stessa cosa, la stessa
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idea. La stessa cosa, la stessa sensazione di spaurita
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stringere tra le mani la sua prima lettera. Adesso
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autore. Che bel titolo, La ninfa e l’oblio
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primo dei due sostantivi. La ninfa… Ma la ninfa
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sostantivi. La ninfa… Ma la ninfa sono io! E
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riga per me. Intendiamoci, la mia presunzione non si
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dovendo sperimentare ogni giorno la mia assoluta spregevolezza agli
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stesso titolo della raccolta, La ninfa e l’oblio
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tutte dal suo vocabolario la parola «ninfa» (ne ha
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non ne avrebbe sentito la mancanza) e sostituirla in
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a scanso di equivoci. ¶ La bellezza salverà il mondo
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che smussa, nasconde, indora la pillola; non quella che
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una pubblicazione. Per pagarsi la copertina color avorio, la
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la copertina color avorio, la qualità della carta, la
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la qualità della carta, la cura tipografica… Forse ha
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ragione lei, Maestro, forse la bellezza è solo questo
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un frutto, non sarebbe la buccia, ma il nocciolo
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Uno specchio impuro, intorbidato: la purezza parla da sola
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bisogno avremmo di prestarle la nostra voce? Parla da