parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Lorenzo Marone, Un ragazzo normale, 2018

concordanze di «la»

nautoretestoannoconcordanza
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mi aveva più rivolto la parola. Non ero abituato
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padre che parlava poco. La verità è che crescevamo
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si faceva una risata. La sua scala di valori
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lui. ¶ “Ué, Mimì,” interruppe la mia malinconia donna Concetta
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senza occhiali distinguevo solo la sagoma dell’anziana donna
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Le sorrisi imbarazzato mentre la voce della radiocronaca arrivava
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per l’occasione realizzò la sua prima tripletta con
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sua prima tripletta con la maglia azzurra. Non amavo
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segnato!”. ¶ Al secondo aprì la finestra e urlò: “Mimì
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ora prima che iniziasse la partita, perché, diceva il
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posacenere sul bracciolo e la sigaretta spenta in bocca
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sulle partite della domenica, la biro pronta per segnare
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delle altre squadre e la schedina adagiata in bella
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e pertanto bisognasse ascoltare la sola radiocronaca del Napoli
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azione era finita te la spiegava come se fosse
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campo, avrebbe dovuto passare la palla anziché tentare il
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mi era stata concessa la utilizzavo solo per ipotizzare
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utilizzavo solo per ipotizzare la vita da adulto: sarei
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pianeta sconosciuto, avrei piantato la bandiera dell’Italia in
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prima di aver salutato la mia famiglia, ovvio, e
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di quel “quattrocchi” con la parlata strana che era
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suo unico figlio maschio la passione per il calcio
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i rioni della città la notizia che il più
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Mi hanno raccontato che la gente si guardava incredula
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guardava incredula, senza capire la reale portata della notizia
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quando era stata confermata la notizia, mentre papà e
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che qualcuno si prendesse la briga di comunicare l
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da quando era iniziata la trattativa con il Barcellona
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dalla sedia, aveva cacciato la bottiglia di Asti che
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noi era venuta tutta la famiglia, tranne nonna Maria
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Si fece marzo e la mia vita non cambiò
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nessun altro, a parte la fantomatica Debora, me lo
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per terra, mentre con la voce imitava la telecronaca
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con la voce imitava la telecronaca di un pazzo
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doveva guardarsi per intero la puntata che davano su
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senza nemmeno rendermene conto, la stessa dolcezza celata dietro
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l’ombra. Lei ormai la vedevo solo da lontano
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tornato a smanettare con la radio nel tentativo di
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il regalo a Bea, la quale aveva espressamente richiesto
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Bea adorava Madonna e la emulava, come tutte le
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ascoltare i pezzi che la figlia metteva a ripetizione
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aveva svelato essere stata la canzone dei primi anni
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che tagliava a metà la strada, mentre si abbracciavano
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si sente fiero per la bellezza che ha accanto
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scritto il suo destino, la mia presenza e quella
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dal sole avesse intravisto la consapevolezza di un uomo
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sa che quella sarà la compagna della sua vita
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in quel preciso istante. ¶ La monotonia di quelle giornate
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auto mi raggiunse improvvisa la voce di Vasco Rossi
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l’aiuto insperato per la realizzazione di un piano
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al braccio?” ¶ “A volte la vita ti coglie impreparato
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voltò d’istinto verso la Mehari. “Vasco? Ti piace
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vedo costretto a confessare la verità: lo conosco appena
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sarebbe questa Viola?” ¶ “È la figlia del signor Iacobelli
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e aggiunsi: “Ok, te la descrivo, non puoi non
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puoi non ricordarla, è la ragazzina più bella del
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come le fate, e la pelle lucente come le
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Feci di sì con la testa e aggiunsi: “Per
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sua cassetta, ma per la prima volta nella vita
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belle. ¶ Quando mi poggiò la mano sulla spalla per
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che avrebbe registrato personalmente la cassetta per me, fui
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non disse nulla. ¶ “Anche la mia ragazza ama Vasco
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davanti a lui, con la t-shirt rossa spiegazzata
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suo sguardo. “Tu combatti la criminalità, è vero?” trovai
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chiedere infine. ¶ Lui aggrottò la fronte e non rispose
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ti citofono quando ho la cassetta”. ¶ Fece due passi
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girò e, nel vedere la mia faccia delusa, tornò
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dire prima che arrivasse la cabina. ¶ “Per cosa?” ¶ “Un
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Che esperimento?”, e aprì la porta. ¶ Avevo creduto e
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fretta. ¶ “Un esperimento per la trasmissione del potere telepatico
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quel momento mamma aprì la porta di casa. “Ué
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ogni volta che ebbi la fortuna di incontrarlo. ¶ L
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sostegno del mio interesse, la questione era molto più
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una sera in cui la nonna era sintonizzata su
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avevo conosciuto Sabrina Salerno, la donna che avrebbe invaso
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donna che avrebbe invaso la mia adolescenza come un
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correre e saltare per la casa come faceva il
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pantaloni e avevo allungato la mano prima di ritirarla
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mio viso sudato, con la pelle dello stesso colorito
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ad aprile già aveva la tintarella perfetta perché passava
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il nonno, che trascorreva la sua vita nel gabinetto
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ero sgattaiolato in soggiorno. La notte, però, non avevo
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ai segreti di tutta la famiglia, come ho detto
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venuta a far visita la vampata di calore e
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palpitazioni. Eppure non era la prima volta che ammiravo
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giornaletto pornografico, ma era la prima volta che il
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esperto. ¶ Non so perché, la sua ostentazione aveva punto
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infilato il giornaletto sotto la felpa ed eravamo usciti
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Gennaro, mentre si chiudeva la porta alle spalle. ¶ “Pensa
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amico prima di andarsene. ¶ La sera stessa avevo atteso
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festivo si piantava sotto la nostra finestra e iniziava
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una volta papà e la moglie aveva risposto a
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soprattutto, con Bagheera, e la sera, principalmente durante l
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si voltava sempre con la stessa espressione dubbiosa sul
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cactus?” mi aveva chiesto la prima volta. “Felis catus
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ovviamente, Fabio, che indossava la corazza di un cavaliere
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tutto il giorno e la sera andava a dormire
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Beatrice (che era stata la causa di tutto) dovesse
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modo, questa è stata la mia infanzia, la mia
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stata la mia infanzia, la mia vita da adolescente
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incontravo di rado, nonostante la sera cercassi di trattenermi
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lungo per strada mentre la testa di mamma sbucava
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sereno e avevamo trovato la bacinella con un basso
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e schioccando di continuo la lingua sotto il palato
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pensavo potesse provare per la scienza. Io, invece, ero
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così da far crescere la tensione del momento. Si
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sbottato. ¶ “Certo,” era stata la mia risposta, “con l
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piglio, anche se, per la verità, non avevo idea
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Quindi, archiviata per sempre la possibilità di scovare tracce
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l’ha mai vista la figurina di Maradona! Pur
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al mio nuovo esperimento: la trasmissione del pensiero. È
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il pollice alzato e la sua inseparabile motocicletta, appunto
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gli stivali aveva fermato la moto proprio di fronte
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passo in avanti. ¶ “È la moto di Fonzie?” avevo
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all’uomo di spalle. La seconda volta provammo nella
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il pomeriggio in quanto la mamma di Sasà non
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all’esterno del magazzino, la sigaretta fra le dita
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prenderci a scuola con la sua centoventotto Coupé verde
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un rosario attorcigliato e la foto di un calciatore
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chiese un giorno, notando la mia curiosità. ¶ Feci di
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Feci di no con la testa. ¶ “Rudi Krol è
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avevo paura di perdere la stima di Sasà, che
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motivo per il quale la madre di Sasà non
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l’abitudine di infilare la pupilla nella serratura, abitudine
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Non avevo potuto comprendere la gravità della situazione, ovvio
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che fece mamma con la bocca quando papà le
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quando papà le comunicò la notizia, capii che si
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l’estate, appena finita la scuola, ma in quel
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cercai di non perdere la concentrazione, ma non avevo
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con non poca fatica, la coscia di maiale. “Mio
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posa da scemunito, con la testa incassata nelle spalle
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gli occhiali storti e la bocca aperta, mentre Sasà
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le sapevo raccontare e la mia moralità mi impediva
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perciò stavo per riportare la storia della famosa catenella
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che mi aveva agguantato la caviglia quando Sasà si
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spustata. È fissato con la giustizia e gli eroi
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piega che stava prendendo la discussione. ¶ “E chi sarebbe
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le sue parole combatte la camorra. È mio amico
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smorfia, “sul letto ho la foto di Vasco Rossi
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straordinario, però mi rende la vita più piena. Conoscete
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Fabio Iacobelli, quello con la sala giochi in casa
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il pensiero telepatico. ¶ Trascorsi la restante parte della giornata
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fari della Mehari illuminarono la stretta via sotto casa
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all’auto reggendo con la mano sinistra gli occhiali
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la moglie gli porgesse la tazzina di caffè. ¶ “Ué
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chiese il nonno guardando la videocassetta nelle mani del
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si alzò e infilò la videocassetta nel registratore che
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riavvolgeva. ¶ “Quale guaglione?” chiese la nonna. ¶ “Il ragazzo che
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sul giornale.” ¶ “Pericolose?” domandò la nonna e si portò
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nastro che stava rallentando la sua corsa all’indietro
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fiato e guardai con la coda dell’occhio la
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la coda dell’occhio la famiglia: nonno leggeva ancora
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l’articolo, nonna lavava la tazzina. Poi sullo schermo
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schermo apparve Superman, con la tuta e il mantello
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commentò dopo un po’ la nonna, “uno che se
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il nonno mi rubò la scena, lui che nemmeno
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entrambi, il nonno e la nonna, con l’espressione
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paura di combattere contro la criminalità per migliorare le
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il nonno a stoppare la conversazione. Tirò giù l
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Il signor Esposito abbassò la saracinesca alle ventuno, perciò
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scomma di mazzate con la cinghia,” proseguì lui. “Perciò
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degli attrezzi del padre. La piazza ancora non era
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a passo svelto verso la videoteca. Ci infilammo nel
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Un tonfo sordo interruppe la nostra conversazione. ¶ “C’è
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spranga si infilò sotto la saracinesca e la sollevò
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sotto la saracinesca e la sollevò per metà. Spalancai
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e uscimmo per strada. La saracinesca del negozio era
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cuore a mille e la canotta fradicia di sudore
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fabbricati più su, lungo la strada. ¶ “Ma quale polizia
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s’accorgono che stavamo dentro e ci portano
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della parete. “Mimì, mantieni la calma, nun fa’ strunzate
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andrà tutto bene.” ¶ “E la refurtiva?” mi venne spontaneo
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disfarmene, poi guardai meglio la copertina e decisi d
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cucina, in piedi sotto la flebile luce della cappa
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attento a non svegliare la famiglia, e più andavo
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più mi convincevo che la storia fosse venuta a
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cuore e volesse donarmi la chiave per aiutarmi a
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soliti poteri – l’invisibilità, la forza, il volo – ma
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persona normale come me: la telepatia. Con il solo
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eccellevo. ¶ Più volte durante la lettura mi fermai a
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fermai a riflettere, con la bocca aperta, lo sguardo
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sguardo all’orologio sopra la finestra e i piedi
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come sviluppare e apprendere la capacità telepatica. La cosa
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apprendere la capacità telepatica. La cosa, in realtà, non
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le quali avrei sviluppato la forza, su come avrei
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prendere dall’entusiasmo e la riflessione scientifica lasciò il
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bene mia madre, che la sera si preparava una
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soliti varietà e durante la settimana cambiando in continuazione
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peggiorarono quando gli venne la fissa per Quelli della
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metri di distanza e la brandina di Bea già
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non restava che trascorrere la notte a fantasticare di
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esempio, papà si beccò la varicella a causa di
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terra, e procedeva fra la gente come un’ombra
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Per i corridoi non la incontravo mai, anche se
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mai, anche se, per la verità, non è che
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pompare più forte. Siccome la filastrocca di Rodari non
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già pronto a richiamare la sua attenzione con qualcosa
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li apostrofò poi Angelo, la affiancarono e le strapparono
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e donna Concetta, nonostante la mole, si alzò a
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io decidevo di soccorrere la mia amata. Era lì
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aspettava soltanto che qualcuno la abbracciasse e le desse
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giuro, avrei infine superato la mia timidezza per portarla
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quella maledetta catenella con la quale il signor D
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più imbranato del solito, la mano destra era fuori
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aiuto a mia madre, la quale una sera commentò
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da lei, perciò con la spugna non le permettevo
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tentavo di lavarmi con la sinistra, anche se non
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che, però, non raccolse la provocazione, intento a inzuppare
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cozzetto del pane dentro la zuppiera dell’insalata. ¶ Chinai
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di non accorgermene), aveva la quarta di reggiseno e
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che mettevano in risalto la sua dote, e quelle
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placido: “Mimì, non te la devi prendere, Beatrice ai
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che mia sorella, per la sua avvenenza e per
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già da un po’ la vedevo tornare sempre in
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uno più grande che la lasciava all’inizio della
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tutte le sue amiche. La differenza con loro era
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al più, poteva cucirsi la faccia di Paperino sulla
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da qualche parte, invidiavo la sua serenità e sicurezza
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sua serenità e sicurezza, la capacità di essere amata
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letture superficiali?” chiesi. ¶ Masticava la gomma con la bocca
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Masticava la gomma con la bocca aperta ed era
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crescere una buona volta, la vita è questa qua
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sedere sul divano, allungò la mano verso la piccola
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allungò la mano verso la piccola scrivania accanto e
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dei tuoi amici pippaioli.” ¶ “La menzogna è sinonimo di
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Mimì,” ribatté sottovoce, “ma la vuoi smettere di parlare
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per rendere davvero speciale la tua vita c’è
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un sacco di bugie!”. ¶ La mattina dopo tornai a
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con il gesso e la scritta colorata attorniata dai
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entrare in classe. Frequentavamo la seconda media, anche se
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promesso a Bea, che la mattina in bagno, mentre
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gesso bianco che rifletteva la squallida bugia di mia
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di mia sorella e la mia incapacità di vendermi
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agli altri. Bea ebbe la premura di non dire
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l’aveva “beccata” dietro la moto. ¶ “Ma chi è
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continuare a vedere, facesse la persona educata e si
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mentre nonna attendeva che la caffettiera sul fuoco cessasse
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una chiave. ¶ “Cos’è?” ¶ “La chiave per il paradiso
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lui aggiunse, stavolta serissimo: “La chiave della videoteca di
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noi in attesa che la moglie gli porgesse la
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tuo profumo gli dirà, la primavera è giunta, è
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quel periodo aveva preso la fissa con Dirceu, uno
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tornai a casa con la maglietta insozzata di sangue
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l’occhio gonfio e la montatura degli occhiali (per
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avevo già imparato che la povertà spesso è costretta
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rientrato in casa dopo la pallonata, la nonna mi
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casa dopo la pallonata, la nonna mi portò subito
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alle grinfie di mamma, la quale avrebbe iniziato a
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onda il pomeriggio. Perfino la mia famiglia mi considerava
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per inserire nel discorso la mia bravura e il
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il gelato Cucciolone e la trovassi a parlare di
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ascoltare con aria annoiata. La pregavo subito di smetterla
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non era. Mi piaceva la lingua italiana e adoravo
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giochi preferiti era sfogliarlo la sera nel letto alla
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capendo), oppure mi alzavo la sera da tavola commentando
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Quella del settimo piano, la figlia del pilota.” ¶ “Ti
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anzi, sosteneva che se la tirava. “Chi si pensa
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torti, eppure a me la grazia di Viola, la
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la grazia di Viola, la sua timidezza, persino l
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sei innamorato di Viola, la ragazzina del settimo piano
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nell’acqua sporca e la puzza di pesce che
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iniziava a diffondersi per la casa, e ridacchiò di
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genere l’amore e la morte. E davanti a
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l’ennesima punizione contro la sua auto. ¶ “Scusatemi tanto
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fatto che stessimo usando la macchina come barriera. ¶ Giancarlo
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e agguantò Sasà per la spalla facendolo roteare, “devi
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così prende il giro...” ¶ La testolina del signor D
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ne fregava nulla, ma la fisica mi entusiasmava. Il
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e colpì di nuovo la Mehari (così si chiamava
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Mehari (così si chiamava la Batmobile di Giancarlo, scoprii
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tu tiri solo con la punta...”. ¶ Mi posizionai di
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mi ripetei mentre calciavo la palla, la quale superò
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mentre calciavo la palla, la quale superò con un
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con un tonfo contro la saracinesca che fungeva da
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calciatore... e per oggi la mia povera Mehari è
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e si avviò verso la salumeria del padre. A
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Mimì, solo mazzo!”. ¶ Tutta la vita familiare dei Russo
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documentari, e sono curioso. La curiosità è il motore
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gli occhiali che, dopo la pallonata di Sasà (in
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per tre dal naso. ¶ La mia ricercata risposta, però
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nonno, che aveva risolto la questione con una delle
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a una certa età la mia vita non ha
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mesi faceva di continuo la spola dalla poltrona al
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passavo da solo, ma la vita reale era ben
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non di certo acculturati, la più grande missione era
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fondo della strada Viola. La fine del giorno sbucava
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i palazzi e colpiva la sua schiena, facendola apparire
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a una sfilata. Anche la mattina a scuola arrivava
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di litigio con mamma, la quale a volte se
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contro una saracinesca chiusa. La nostra era una strada
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alla fine sempre con la palla fra i piedi
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e della signora Filomena, la madre di Sasà), uno
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papà che aveva fatto la fame per una vita
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Flash Gordon, perché riguardava la fantascienza e io ero
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terra piuttosto che con la testa sulle nuvole,” aveva
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le braccia intrecciate dietro la schiena a guardare l
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ad accumulare storie sotto la mia brandina. La sera
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sotto la mia brandina. La sera mi bastava infilare
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sera mi bastava infilare la mano laggiù per ritrovare
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mano laggiù per ritrovare la pagina lasciata a metà
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prima. Ogni tanto, però, la nonna passava la scopa
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però, la nonna passava la scopa e urtando il
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dentro alla zozzimma?”, perciò la mia ribellione era morta
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il tempo di rileggere la stessa storia più volte
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il mio primo mattone, la struttura sulla quale ho
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sulla quale ho poggiato la costruzione della mia vita
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costruzione della mia vita, la mia pietra angolare. È
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una donna. ¶ Mia madre. ¶ La filastrocca di Rodari e
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Sasà alcuni giorni dopo la nevicata del gennaio ottantacinque
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di tutti”. ¶ “Giancarlo sfida la criminalità?” avevo chiesto con
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removibile di tela e la carrozzeria di plastica verde
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Non era bella come la Batmobile, ma aveva un
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dire prima che inserisse la retromarcia e sparisse in
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a casa saltellando per la contentezza. Il mio piano
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si preoccuparono parecchio. Fu la nonna ad accorgersene. ¶ “Ma
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allibita. ¶ “Li colleziono,” fu la mia pacata risposta. ¶ Lei
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un peccato assai grave!”. ¶ La sera fui chiamato a
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aiutano a comprendere meglio la nostra storia, il nostro
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dalla manica del maglione la catenina per il rosario
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via così. ¶ Bea fu la prima a scoppiare a
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scoppiare a ridere (e la cosa mi lasciò interdetto
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l’ultima a mollare la presa e in breve
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alla scena ammutolito, e la nonna, che li guardava
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occhi di fuori e la mano al rosario, ripeteva
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si conciliava bene con la mia pacatezza e il
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a lui come occupare la giornata. Il calcio non
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a un certo punto la mamma e la nonna
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punto la mamma e la nonna, preoccupate nel vedermi
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tra l’altro frequentavano la nostra stessa scuola – gemelli
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delle cinte grandi quanto la sua testa. Ogni tanto
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suo malumore. Lui invidiava la nostra libertà, noi la
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la nostra libertà, noi la sua ColecoVision, una console
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di questo parlerò poi. ¶ La sorella di Fabio, invece
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sabbia. Ogni volta che la incrociavo, sentivo un formicolio
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pensai bene di attirare la sua attenzione recitando la
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la sua attenzione recitando la filastrocca della primavera di
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tutti quelli che fanno la cosa giusta. ¶ A mia
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se fossi un supereroe, ¶ la mia unica missione sarebbe
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unica missione sarebbe proteggerti. ¶ La cattiveria è degli sciocchi
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da lontano e sollevo la mano per fargli capire
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incontro, e mi allunga la mano. ¶ Ricambio la stretta
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allunga la mano. ¶ Ricambio la stretta e accenno un
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collinare di Napoli, e la casa che sto per
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probabili nevicate, anche se la neve a Napoli non
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le spalle e continua la ricerca della chiave del
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tutto. Poco più in una volta c’era
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anche gli avvisi mortuari. ¶ La saracinesca di quella che
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che una volta era la salumeria di Angelo, invece
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l’auto, d’altronde la via è stretta e
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esistevano le strisce e la gente posteggiava a spina
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pesce, anche se così la strada si restringeva ancora
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e si faceva tutta la strada correndo in retromarcia
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volta mio padre inchiodò la macchina in mezzo alla
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pallone ci aveva tagliato la strada. Mamma cacciò un
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dopo, un ragazzino attraversò la strada senza guardare, alla
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con i baffi e la tuta sporca di grasso
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più scura e modesta. ¶ La casupola del portiere non
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Le riconto velocemente perché la cabina si è fermata
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molte di più. ¶ Inverno ¶ La grande nevicata dell’ottantacinque
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Uagliò, vammi a prendere la videocamera, fa ambress’,” disse
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della finestra al di della quale si scorgeva
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della quale si scorgeva la neve che cadeva copiosa
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sia mai cadi da ’ncopp e si scassa
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ncopp e si scassa la videocamera...”. ¶ Quindi si staccò
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dita e vi poggiai la punta del naso. Non
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Non avevo mai visto la neve, se non in
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non era mai nevicato. La miriade di fiocchi che
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si rincorrevano silenziosi sotto la luce del lampione mi
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per superarsi a vicenda. La città, d’improvviso, appariva
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di gennaio del 1985 vidi la mia città sotto la
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la mia città sotto la neve come, ho poi
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Natale, e mamma con la bocca aperta e tutte
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posso ancora vedere nitidamente la sua figura, lo sguardo
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sguardo furbo, posso sentire la sua voce e il
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ottantacinque (dodici mesi dopo la famosa nevicata e alla
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che sto per narrare) la famiglia Russo contava sette
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giorno riposava piegata dietro la porta, mentre i nonni
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porta, mentre i nonni la sera erano costretti ad
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era una vita comoda la nostra, eppure nessuno di
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dalle donne di casa. ¶ La finestra della camera da
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mattina alle otto con la sua Ape per consegnare
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sua Ape per consegnare la spesa del giorno alla
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amiche di Bea che la chiamavano a gran voce
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un favore; si rompeva la lavatrice? Un suo caro
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fata. ¶ 10 giugno 1985 ¶ Quando aprii la porta di casa, mi
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faceva più caso. ¶ Arrivata la bella stagione, in famiglia
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le finestre aperte durante la notte. A propendere per
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estate. Nostra madre e la nonna, invece, avrebbero preferito
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altrimenti ogni notte iniziava la personale guerra del nonno
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il caldo,” era stata la repentina risposta di nonno
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risposta di nonno Gennaro. ¶ La sera nostra madre era
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Gennaro,” era subito intervenuta la nonna per zittirlo. ¶ “Cadi
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errore, nonno,” era stata la mia pronta risposta, “anche
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un’auto in lontananza, la risata di una ragazza
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si studiavano proprio sotto la nostra finestra. E il
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Ma che combini tutta la notte?” gli aveva chiesto
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zanzare e cominciamo con la smania,” aveva detto la
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la smania,” aveva detto la nonna. ¶ “E per forza
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di giorno e poi la notte se ne va
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passiann’!” aveva replicato ancora la nonna, che quando si
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cosa gli passasse per la mente, so che un
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lui sospirò e rispose: “La guerra, Mimì? Io l
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neanche le cannonate, trascorreva la notte in un’unica
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appoggiato sulla fronte e la bocca aperta, e con
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su un lato, con la sottoveste beige dalla quale
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che riposava tranquillo e la trovavo bellissima: il respiro
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respiro regolare e silenzioso, la bocca carnosa, i capelli
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lei si portava dietro la povertà con eleganza e
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aveva scritta in faccia la sua vita faticata e
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del trambusto per aprire la porta cigolante. Cacciai fuori
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porta cigolante. Cacciai fuori la busta del latte e
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quindi mi sedetti dietro la tavola a sorseggiare la
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la tavola a sorseggiare la bevanda fresca mentre sfogliavo
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alla carta. “Potrebbe cambiare la geografia della camorra dopo
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capo in modo che la luce della cappa piombasse
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diventato un personaggio scomodo. La sua cattura potrebbe essere
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un brivido arrampicarsi lungo la schiena, come se fosse
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cronaca. Sarà che avevamo la fortuna di vivere tra
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iniziava a sentenziare che la stampa del Nord ce
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Napoli non è solo la camorra e che, anzi
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camorra e che, anzi, la maggior parte della gente
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giorno dopo aver consegnato la cassetta alla mia amata
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sul bordo del marciapiede, la mano ad accarezzare Bagheera
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capelli neri a tagliargli la fronte e gli occhiali
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lettera a Viola, ma la cosa si sta rivelando
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scudetto. Poco più in donna Concetta era intenta
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a un ragazzo con la barba. ¶ “Sei bravo, si
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delle parole, a cercare la frase perfetta. Non accontentarti
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arriva, aspetta e riprova. La scrittura è anche studio
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che ti passa per la testa...” ¶ “Tu scrivi quello
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che ti passa per la testa?” ¶ “Io sono un
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non sa, informarla, raccontarle la verità, in modo che
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petto che traballava sotto la camicetta, poi si baciavano
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Fabio restavano a fissare la scena come fosse un
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spiegazioni. “Mimì, non te la prendere,” rispose senza malizia
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con le quali controbattere. La sera nel letto, però
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come facevo io con la mia amata Sabrina. ¶ Ma
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alle piante. Le diedi la buccia di una mela
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spalle al muro, trangugiavo la fetta di torta e
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tremare dopo aver letto la mia frase. Le raccontai
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trascorrere mezz’ora con la ragazza dei miei sogni
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di quanto ci costi la rincorsa, nemmeno capiamo che
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sognare è fare, perché la vita, in fondo, è
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di vita vissuta. E la mia giornata accanto a
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immaginarmi come dovesse essere la sua vita su quel
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felice, se spendesse bene la sua esistenza. ¶ Ero intento
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non dopo aver fumato la sua sigaretta lassù. Non
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reali, umane, che sentissero la vita, proprio come noi
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quelle antenne che vivevano la loro vita quindici metri
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braccia. ¶ Noi potevamo tendere la mano. ¶ Tornai a casa
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casa. Papà stava aiutando la nonna a pulire la
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la nonna a pulire la cucina perché mamma era
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di würstel. Poi aprii la porta di casa e
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casa e scivolai fuori. La strada era deserta, nonostante
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fui vicino. ¶ Gli porsi la torta e lui mi
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guardarli a lungo, con la voglia di correre loro
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del solito per annunciarmi la grande novità: di lì
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nascono da una risata ¶ “La zona notte è alla
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di come sta gestendo la visita e del suo
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può essere”, come se la mia fosse una domanda
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chiaro e ricopriva tutta la parete. Ricordo la sensazione
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tutta la parete. Ricordo la sensazione di quando percorrevamo
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sporco del muro accentua la sensazione di vuoto allo
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ed è come se la libreria fosse ancora lì
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centimetro dal pavimento e la fronte aggrottata. Quel giorno
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soprattutto, non sembrava essere la sorella di Fabio. Lui
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amava i libri e la musica. Forse eravamo davvero
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erano gli ovetti con la sorpresa della Kinder o
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pure riuscivamo ad aggirare la vigilanza del capofamiglia, la
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la vigilanza del capofamiglia, la nonna virava su dolci
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di sottomarche sconosciute tipo la crema Tigrella, che ogni
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Nutella, purtroppo, aveva solo la stessa desinenza. A volte
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aggiungeva un bigliettino con la sua calligrafia minuta: “Al
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Bea, invece, c’era la frase: “Alla mia bellissima
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primo bimbo rise per la prima volta, la sua
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per la prima volta, la sua risata si sbriciolò
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si sparpagliarono qua e . Fu così che nacquero
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L’hai inventata tu la storia?”. ¶ “No, è di
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romanzo per poter testare la mia capacità. Sembrava divertirsi
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toccare Viola, come se la ragazzina di allora stesse
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utili, servono a sostenere la speranza, come uno sbuffo
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come uno sbuffo alimenta la carbonella. ¶ “Ho la pelle
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alimenta la carbonella. ¶ “Ho la pelle lattiginosa?” e scoppiò
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scoppiò a ridere con la mano davanti alla bocca
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Tieni”, e le allungai la cassetta. ¶ Viola corrugò la
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la cassetta. ¶ Viola corrugò la fronte. “Cos’è?” ¶ “È
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le dita e scorse la lista delle canzoni con
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che Vasco ti riempie la vita...” ¶ A queste parole
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fosse arrampicata fin lassù, la bocca a forma di
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si passa oltre, che la vita, in fondo, non
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so’ vecchia,” mi ripeteva la nonna, “nun perdere tiemp
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vuol dire perderci qualcosa. La nonna aveva torto: tutto
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non ti andavano più. ¶ La libertà è sopravvalutata ¶ “Devi
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davvero, non fare come la maggior parte delle persone
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capelli della donna con la quale stanno parlando. Non
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proprio sembravano non capire la mia necessità di distinguermi
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a guardarlo per decifrare la sua espressione; non capivo
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stesse prendendo in giro. ¶ “La tua Viola ti lancerà
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l’unica cosa per la quale vale la pena
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per la quale vale la pena perdere il proprio