parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Carmine Abate, Gli anni veloci, 2008

concordanze di «la»

nautoretestoannoconcordanza
1
2008
treno in lontananza. Me la sono immaginata che fumava
2
2008
che ha scelto lei, la gente è discreta, non
3
2008
un errore, per entrambi. La nostra storia è sepolta
4
2008
di nuovo io, Anna, la ragazza che ti ha
5
2008
ho scritto di getto la canzone che mi permetto
6
2008
permetto di mandarti con la speranza che ti piaccia
7
2008
da te musicata. Racconto la fine di una storia
8
2008
tutti immaturi e patetici). La cosa strana è che
9
2008
appena l’ho scritta, la delusione e la tristezza
10
2008
scritta, la delusione e la tristezza che provavo fino
11
2008
di parole. Ti dico la verità: non ho sofferto
12
2008
io spero che abbia la tua sincerità e il
13
2008
sento che questa è la vita che mi aspetta
14
2008
Lucio, lo canti con la tua voce che ti
15
2008
realizzarli… ¶ Nicola sentì aprire la porta e fece appena
16
2008
in tempo a rinchiudere la lettera nel cassetto. La
17
2008
la lettera nel cassetto. La scarsa considerazione nei confronti
18
2008
confronti dei coetanei e la storia con lo studente
19
2008
di prima. Secondo me la botta ti ha fatto
20
2008
serio; in città aveva la fama di estremista rompiballe
21
2008
disse: «Se ti serve la stanza, non ci sono
22
2008
si affrettò a leggere la poesia di Anna. Tanto
23
2008
di Anna. Tanto ormai la lettera era aperta. ¶ Con
24
2008
profondo della mia ingenuità, ¶ la voglia d’amare e
25
2008
voglia d’amare e la felicità. ¶ In te ho
26
2008
te ne vai per la tua strada in salita
27
2008
sempre. Fammi sapere se la trovi interessante. In più
28
2008
Però, prima di rimettere la foto nella busta, le
29
2008
era folta e impenetrabile la sua chioma. ¶ Sotto i
30
2008
e a divertirci, tutta la mia comitiva, fighe comprese
31
2008
stesse annuendo o scuotendo la testa dall’imbarazzo, Lucia
32
2008
dopo l’allenamento, aveva la versione di latino. ¶ Una
33
2008
di pesce misto per la zuppa marinara detta “u
34
2008
gli alberi al di della strada, Nicola e
35
2008
e sul mare oltre la Colonna cominciava a spandersi
36
2008
È un falò gagliardo.» ¶ La voce aveva attraversato rapida
37
2008
con un amico. Aveva la chitarra a tracolla, le
38
2008
i lunghi capelli che la brezza marina sollevava a
39
2008
a ciocche. ¶ Non era la prima volta che Nicola
40
2008
si era trasferito con la famiglia nella capitale e
41
2008
immobile e maestosa come la Colonna solitaria di Hera
42
2008
ad accarezzare Anna e la Colonna di tufo, poi
43
2008
silenzio. ¶ «Rino, Rino, urgono la tua chitarra e le
44
2008
ancora accesa, osservandone assorto la parabola da stella cadente
45
2008
baciavano di nascosto dietro la Colonna, Mario e Lucia
46
2008
Nicola. Tu fa’ pure la smorfiosa con Rino, pensava
47
2008
tradito e beveva birra, la testa gli girava ma
48
2008
Manuela, le aveva infilato la mano sotto la maglietta
49
2008
delle mani gli abbassò la coppola sugli occhi. «Ciao
50
2008
che trafficava ancora con la coppola. ¶ «Come mi sta
51
2008
non hai più niente, la ferita è nascosta al
52
2008
chissà quali traguardi, minimo la serie A, ma io
53
2008
vita da atleta. E la scalogna mi seguiva come
54
2008
il talento, conta soprattutto la volontà, non devi mai
55
2008
devi mai mollare, altrimenti la vita con le sue
56
2008
perché mi sa che la fortuna la devi corteggiare
57
2008
sa che la fortuna la devi corteggiare come una
58
2008
me ha dato fastidio la tua ciotìa, all’inizio
59
2008
talento. ¶ Nicola annuì serio, la coppola ancora in testa
60
2008
coppola ancora in testa, la ferita che pulsava e
61
2008
e ciabatte o con la tuta da lavoro della
62
2008
stringeva forte e sentiva la consistenza della sua pancia
63
2008
costo voleva, vedere felice. ¶ La convalescenza ¶ Ogni giorno della
64
2008
stanza di Anna con la scusa di farsi prestare
65
2008
ascolto musica, studio per la scuola, il tempo mi
66
2008
tanto faceva capolino sotto la coppola e con il
67
2008
come un peccato segreto. ¶ «La coppola ti dona, però
68
2008
mano.» ¶ Da quel momento la coppola gli divenne più
69
2008
gli divenne più preziosa. La teneva in testa anche
70
2008
e qualche volta, con la coppola sugli occhi, si
71
2008
entrò nella sua classe la prima volta dopo l
72
2008
cosa si nascondeva sotto la coppola, però la visione
73
2008
sotto la coppola, però la visione di Nicola con
74
2008
Francesca che era precisa, la più brava in geografia
75
2008
normalità, Nicola si levò la coppola con una sorta
76
2008
sorta di inchino teatrale: la risata uscì fragorosa e
77
2008
professore cominciò a dettare la sua lezione e Nicola
78
2008
capiva né lui né la sua classe e forse
79
2008
con parole sue? ¶ No, la scuola non lo entusiasmava
80
2008
materie, ma non considerava la sua bravura un merito
81
2008
Anna. Otteneva di solito la media dell’otto, non
82
2008
i professori non se la sentivano di dare voti
83
2008
quotidiana e si dimenticò la coppola, il dolore e
84
2008
occhi del padre, con la voglia di ritornare in
85
2008
poi rallentava e riprendeva la corsa lenta, cinque giri
86
2008
e magari si riapre la ferita» gli diceva il
87
2008
ammetteva. «Perciò ti raccomando la cautela, abbiamo tutto il
88
2008
professor Greco. Poi faceva la doccia, stando attento a
89
2008
il mare. Per ore. La rilassa, mi dice, dopo
90
2008
paesaggio di montagne che la circondano a casa sua
91
2008
di Capo Colonna, guardi, in fondo, sulla destra
92
2008
che invece Anna venerava: la sua musica è viva
93
2008
stato molto importante, conosco la vostra storia. Però sono
94
2008
lati degli occhi e la pelle fresca e abbronzata
95
2008
riesco a immaginarmelo senza la chioma da Lucio Battisti
96
2008
Pensavo che fosse caduta la linea. Poi però ho
97
2008
le sue forze, tastandogli la schiena, le braccia, i
98
2008
di Capo Colonna, con la crozza spaccata e l
99
2008
un pipirinèllo, mi sale la malvagerìa nella crozza più
100
2008
bestia fricàta che guidava la machinòna e se lo
101
2008
calmi. Gli abbiamo fatto la radiografia: suo figlio ha
102
2008
avuto culo e basta». La moglie lo guardò con
103
2008
slancio e gli strinse la mano, spingendo fuori la
104
2008
la mano, spingendo fuori la moglie e il figlio
105
2008
e il figlio. ¶ Raggiunsero la loro abitazione in macchina
106
2008
a Nicola. E mentre la madre lo trattava da
107
2008
si tocca d’istinto la testa. Gli sembra che
108
2008
vetrata dell’ufficio informazioni. La cicatrice è appena visibile
109
2008
un uomo annoiato dietro la vetrata, sollevando appena gli
110
2008
Si illude di scaricare la tensione. ¶ «Cerco la dottoressa
111
2008
scaricare la tensione. ¶ «Cerco la dottoressa Marina Arcuri» dice
112
2008
dia i suoi dati. La faccio entrare il più
113
2008
turno. ¶ «Si accomodi, prego.» ¶ La dottoressa Marina Arcuri lo
114
2008
sorriso splendente e inaspettato, la mano tesa. ¶ «Sono Nicola
115
2008
e, mentre le stringe la piccola mano, la guarda
116
2008
stringe la piccola mano, la guarda negli occhi, invadente
117
2008
Di un marrone vellutato. La stessa fossettina al mento
118
2008
ha detto. Comunque io la conosco, Anna mi parlava
119
2008
l’indirizzo. Ha visto la fila fuori? In questo
120
2008
posso dedicarle altro tempo. La faccenda non è tanto
121
2008
sente di nuovo pulsare la cicatrice, un sottile dolore
122
2008
propaga fino alla gola. ¶ La coppola scozzese ¶ Nicola aprì
123
2008
luminosa di Anna inondò la camera da letto prima
124
2008
fiumara in piena e la riempì tutta, compatto, fangoso
125
2008
appoggiò una mano sopra la fronte e toccò con
126
2008
e toccò con cautela la ferita. La speranza gli
127
2008
con cautela la ferita. La speranza gli morì in
128
2008
sarebbe andato ad allenarsi, la prima volta dopo tanto
129
2008
tre settimane. ¶ Per tutta la mattinata rimase a letto
130
2008
madre. Rilesse più volte la lettera di Anna al
131
2008
tregua. A pranzo, però, la madre aveva insistito che
132
2008
viso e gli scaldavano la ferita come un unguento
133
2008
gli occhi lentamente e la vide, all’impiedi, alta
134
2008
Lui annuì, ancora con la mano incerta sulla fronte
135
2008
sulla fronte, diviso tra la gratitudine per l’interesse
136
2008
si era alzato con la pesantezza di un vecchio
137
2008
pesantezza di un vecchio. ¶ La stanza di Anna aveva
138
2008
che sono tutti miei. La lettura è l’altra
139
2008
e si avviò verso la sua stanza, lento ed
140
2008
sulle gambe, come se la ferita sulla testa e
141
2008
e il rimorso per la lettera aperta gli pesassero
142
2008
rampante e ad ascoltare la cassetta di Lucio Battisti
143
2008
e lo guardava imbambolato. La stoffa e il disegno
144
2008
una coppola. Ma, quando la provò davanti allo specchio
145
2008
sembrate dei Fantozzi con la lingua di fuori e
146
2008
al coraggio di criticare la scuola, il sistema.» ¶ «Ma
147
2008
i topi, e non la luce, la vita, come
148
2008
e non la luce, la vita, come noi. Io
149
2008
fanno una vita megliòre. La vita è una sola
150
2008
tu saresti schiavo e la mamma una strega da
151
2008
nati o avremmo fatto la vostra stessa fine.» ¶ Infatti
152
2008
vostra stessa fine.» ¶ Infatti la madre indovinò, ma era
153
2008
il padre a Mario, «la parlantina avvocatesca non ti
154
2008
discorso: quando ti lauri? La vedi una data all
155
2008
mancano quattro esami e la tesi. Che però ho
156
2008
cosa del genere», aveva la voce convincente, cascava dalle
157
2008
mangiava, non reagì, faceva la scarpetta con il pane
158
2008
arretrata, disse, «come cucina la mamma non cucina nessuna
159
2008
che le sorridevano e la compiacevano ogni volta. ¶ «Lascialo
160
2008
come sono squisiti!», e la madre arrossì, come se
161
2008
confidò al fratello che la cucina della mamma era
162
2008
dunque. Quella si crede la mia zita, magari mi
163
2008
mi vuole pure sposare. La foia le ha annebbiato
164
2008
momento lo detestava per la superficialità e l’arroganza
165
2008
che aveva dimostrato. Per la volgarità, soprattutto. Nicola aveva
166
2008
uscire dal bar con la sua amica Manuela. Mangiavano
167
2008
Lui le salutò con la mano. Loro gli sorrisero
168
2008
speranzoso. Uno sguardo innamorato. ¶ La ferita ¶ Successe tutto in
169
2008
attimi, una settimana dopo la partenza del fratello. La
170
2008
la partenza del fratello. La lettera a Lucio Battisti
171
2008
gli diceva Vincenzo arrotolando la voce in un falsetto
172
2008
sguardo pareva sospeso tra la strada e il cielo
173
2008
rese conto che dopo la curva stava invadendo la
174
2008
la curva stava invadendo la corsia sbagliata, guidava con
175
2008
suoi riflessi e proteggersi la testa con un braccio
176
2008
poi aveva battuto violentemente la testa contro il parabrezza
177
2008
il cuoio capelluto e la fronte cominciavano a rigarsi
178
2008
e riprovò a toccarsi la testa: il sangue continuava
179
2008
tremante cercava di tamponare la ferita, era spaventato, ora
180
2008
un comando del cervello la morte non può essere
181
2008
complimentato con lui per la prestazione eccezionale, correva più
182
2008
vento che gli rinfrescava la ferita spargendo intorno goccioline
183
2008
Il medico gli controllò la ferita e gliela fasciò
184
2008
per Nicola, fu: «Quando la finirete, tu e il
185
2008
con Mario? Perché te la prendi con me, eh
186
2008
non si vedrà più la cicatrice. Sei stato fortunato
187
2008
preparando le garze per la fasciatura, disse: «Appena ti
188
2008
solo uno scarabocchio che la ricrescita dei capelli e
189
2008
del cranio e lambiva la fronte per perdersi in
190
2008
di buio e con la parte superiore della testa
191
2008
l’infermiera gli seppellì la ferita sotto una collinetta
192
2008
In quel momento entrò la madre senza bussare, sorda
193
2008
ignobile trucco per avere la coscienza a posto. Che
194
2008
di me? Sono Anna, la ragazza del motorino che
195
2008
Mogol ti ha sbarrato la strada nella campagna toscana
196
2008
tuo sorriso che ha la dolcezza del pudore). Ed
197
2008
Ed esco pazza per la tua voce che mi
198
2008
questa musica vi guasta la mente, v’inciotìsce (che
199
2008
preparare loro il corredo, la casa e poi maritarle
200
2008
al mio paese. È la gente che condiziona i
201
2008
legato a te. Siccome la tua musica è la
202
2008
la tua musica è la colonna sonora della mia
203
2008
ascolto e ascolterò sempre la tua voce. ¶ Un caro
204
2008
davvero incurvate e scomminate, la sua Alfa 146 soffre soprattutto
205
2008
vento che gli rinfresca la faccia a sprazzi e
206
2008
rispetto a Crotone, con la natura più selvatica e
207
2008
Arcuri. Sapete dove abita?» ¶ « sotto c’è la
208
2008
Là sotto c’è la casa della signora madre
209
2008
tuffano api e moscerini. ¶ La porta è aperta. Suona
210
2008
vecchio gli fa strada. La madre di Anna è
211
2008
poche altre cose perché la signora con la sua
212
2008
perché la signora con la sua voce squillante lo
213
2008
ancora le rotelline apposto. La storia poteva andare meglio
214
2008
era morto il patre, la buonanima del mio primo
215
2008
piedi stava qua, con la mente stava là, nell
216
2008
con la mente stava , nell’altro mondo, con
217
2008
o professoresse, e io la penzavo uguale. Mi sono
218
2008
non per vantarmi, ero la più bella del paese
219
2008
che ti faccio fare la televisione, ché tu sei
220
2008
uno dei suoi con la telecamera di inquadrarmi e
221
2008
ti dico: mi sbatte la porta in faccia e
222
2008
traditùra, traditùra». Proprio lei, la più grande, che doveva
223
2008
grande, che doveva essere la più comprensiva, la più
224
2008
essere la più comprensiva, la più sperta, capire perché
225
2008
il patre buonanima non la sgridava mai. «Traditùra», e
226
2008
e corpo, da come la guardavi con due occhi
227
2008
figlia, però lei ha la crozza dura di marmo
228
2008
e poi chiude.» ¶ Nicola la guarda smarrito. Gli gira
229
2008
guarda smarrito. Gli gira la testa per il vino
230
2008
figlicè, ché se vuoi la trovi. I numeri e
231
2008
serve ce li ha la figlia mia menzana, che
232
2008
e gola. Si chiama la dottoressa Marina Arcuri, è
233
2008
dottoressa Marina Arcuri, è la più brava, non per
234
2008
pure privato, tre pomeriggi la simàna. Lei è assai
235
2008
è assai stretta con la sora e, se può
236
2008
rumorosi sulle guance: «Salutami la famiglia tua e non
237
2008
nostro eterno studente» disse. ¶ La casa divenne all’improvviso
238
2008
di biancheria sporca, abbracciò la madre con affetto e
239
2008
di musica decente, così la smetti di ascoltare canzoni
240
2008
le orecchie e soprattutto la bocca, se occorre. Voi
241
2008
e ogni giorno apriva la cassetta delle lettere per
242
2008
scompigliava i capelli con la mano dai mille profumi
243
2008
rispose il ragazzo, ma la madre si era già
244
2008
nella sua stanza con la lettera in mano. ¶ La
245
2008
la lettera in mano. ¶ La grafia era minuta e
246
2008
una ragazza. Nicola girò la busta con la cautela
247
2008
girò la busta con la cautela e la lentezza
248
2008
con la cautela e la lentezza di un abile
249
2008
Dunque era lei. Anna la misteriosa. Anna l’imbronciata
250
2008
Anna l’imbronciata. Anna la dolce, la bella. ¶ Per
251
2008
imbronciata. Anna la dolce, la bella. ¶ Per prima cosa
252
2008
lo era. Aggiunse: Anna la stronza, perché a volte
253
2008
ed erano coetanei. Eppure la timidezza di lui e
254
2008
timidezza di lui e la riservatezza di lei avevano
255
2008
trasformato lo spazio tra la cucina e il corridoio
256
2008
si avvicinavano e nascose la lettera nel cassetto del
257
2008
mangiare è pronto.» Era la madre che veniva a
258
2008
rovistare nell’armadio. «Sgàrgia la finestra checcà c’è
259
2008
e vieni a mangiare la pasta alle alici» aggiunse
260
2008
pulita tra le mani. ¶ La fame era tanta e
261
2008
era all’università e la madre faceva la spola
262
2008
e la madre faceva la spola tra la cucina
263
2008
faceva la spola tra la cucina e la stanza
264
2008
tra la cucina e la stanza delle ragazze, a
265
2008
e cominciò a tastare la busta con delicatezza, come
266
2008
l’ipotesi di aprire la busta e comunque, pur
267
2008
persino i dolori e la gioia distratta della sua
268
2008
i pugni stretti dietro la schiena e, su consiglio
269
2008
di conquistare Anna. ¶ Infilò la lettera nel cassetto del
270
2008
tardi, andò a fare la solita passeggiata sotto i
271
2008
dopo, mentre si sciacquava la faccia, avvertì che l
272
2008
Era sabato e dopo la scuola Anna sarebbe andata
273
2008
modo efficace per scaricare la tensione. ¶ Il sole era
274
2008
che di sabato saltavano la seduta. Respirò forte. «Bene
275
2008
forte. «Bene» disse. Con la mano si liberò di
276
2008
potevano vedere lui e la sua ombra correre velocissimi
277
2008
manciata di secondi toccare la linea del traguardo quasi
278
2008
destro che conficcava rabbioso la scarpetta chiodata sul terreno
279
2008
Nicola rallentava e abbassava la testa per riprendere fiato
280
2008
questa prassi didattica. Nicola la chiamava “la scuola dei
281
2008
didattica. Nicola la chiamava “la scuola dei dettatori”. I
282
2008
a Nicola faceva male la mano a furia di
283
2008
gli studenti dovevano imparare la storia della filosofia a
284
2008
dire “Secondo Aristotele, se la felicità è attività conforme
285
2008
alta: e questa sarà la virtù della nostra parte
286
2008
cari ragazzi, Aristotele ricerca la felicità perfetta.” Anch’io
287
2008
felicità perfetta.” Anch’io la cercherei, caro professore, se
288
2008
gli pareva di udire la lettera svolazzare come un
289
2008
viaggio, ad Anna rotava la testa, aveva camminato dietro
290
2008
testa, aveva camminato dietro la madre come una varcarella
291
2008
una casa decente dove la ragazza sarebbe rimasta in
292
2008
accanto al vecchio ospedale. La signora era del loro
293
2008
della pensione. E, mentre la forestiera puntava sulla raccomandazione
294
2008
pagare di meno e la madre ribatteva che oggi
295
2008
scena come se non la riguardasse e che annuiva
296
2008
facimu metà pensione, fìgliama la sera può mangiare la
297
2008
la sera può mangiare la robba di casa nostra
298
2008
piedi: era alto per la sua età e magro
299
2008
dalla voglia di cominciare la nuova scuola e, di
300
2008
stringeva i pugni dietro la schiena, ansioso di incarnarsi
301
2008
quando prende il sopravvento la voce roca che lui
302
2008
di un amore profano, la paura di esser preso
303
2008
Per un attimo se la immagina in disparte e
304
2008
disparte e imbronciata come la prima volta che l
305
2008
superbo degli anni successivi. La vita tranquilla della pensione
306
2008
strapazzi dei viaggi, durante la primavera era sbocciata, proprio
307
2008
e ti fa venire la voglia di addentarlo. Non
308
2008
indifferente e che dietro la maschera del broncio pareva
309
2008
dalla stazione di servizio, la voce di Lucio la
310
2008
la voce di Lucio la insegue, affettuosa, e invece
311
2008
è un’altra vita, la nostra è già finita
312
2008
tremolante come a luglio. La radio trasmette i successi
313
2008
sempre, anche se canta la lista della spesa.» ¶ A
314
2008
sei, Anna, dove? ¶ Non la vedeva da quattordici anni
315
2008
avesse accarezzato i capelli, la guancia e il seno
316
2008
suoi più segreti. ¶ Ascolta la notizia al giornale-radio
317
2008
d’emergenza senza accendere la freccia. Sente la testa
318
2008
accendere la freccia. Sente la testa bruciargli, come colpita
319
2008
radio che non dia la notizia, a volte interrompendo
320
2008
allegro o ironico, come la sua vita, Nicola infila
321
2008
stesso ragazzo e sente la sua voce fresca di
322
2008
a correre velocissimo lungo la corsia d’emergenza, fino
323
2008
petto un traguardo invisibile. La storia, in cui era
324
2008
mai raccontato a nessuno, la libera nel vento. Erano
325
2008
fiato e ritorna verso la macchina, lentamente e più
326
2008
Rimette in moto e la sua Alfa 146 si avvia
327
2008
dai chili di troppo, la madre lo ricatta con
328
2008
non mi hai regalato la gioia bella nemmanco di
329
2008
risponde ironico: «Quando incontro la principessa azzurra, ma’». Però
330
2008
a come sarebbe stata la vita con lei. ¶ Chiama
331
2008
tira fuori una lettera, la sfiora con le dita
332
2008
e nero che muove la sua testa riccioluta sotto
333
2008
Cosa sono mio Dio?”. ¶ La lettera ¶ Trovò la lettera
334
2008
Dio?”. ¶ La lettera ¶ Trovò la lettera al ritorno da
335
2008
e bollette, e appena la liberò si accorse che
336
2008
stampigliata in blu, campeggiava la dicitura DESTINATARIO IRREPERIBILE. Accanto
337
2008
degli anni veloci ¶ Che la vita è comunque bella
338
2008
sole. «Ti raccomando…» diceva la madre sulla soglia di
339
2008
casa. Il ragazzino corrugava la fronte pensieroso, come se
340
2008
allora, senza mai rallentare la corsa, liberava il grido
341
2008
improvviso sentiva alle spalle la voce del padre: «Dài
342
2008
lo superavano veloci. ¶ Attraversavano la zona del porto e
343
2008
Carlo V, poi costeggiavano la strada sterrata verso l
344
2008
Il vento gli riportava la voce lontana del padre
345
2008
del padre e poi la disperdeva assieme alla nuvola
346
2008
ciminiere della zona industriale. La Montecatini era ormai vicina
347
2008
vicina, se ne sentiva la puzza di uova marce
348
2008
i pugni stretti dietro la schiena aspettava di essere
349
2008
Domani vado a fatigàre , dove papà mio ha
350
2008
il braccio teso verso la Montecatini. «Con il pallone
351
2008
approdati a Crotone, dove la madre Pina aveva dato
352
2008
puntuale per campare tutta la famiglia. Sì, grazie alla
353
2008
mesata fissa, ci voleva. La Montecatini, là davanti al
354
2008
ci voleva. La Montecatini, davanti al mare. ¶ Da
355
2008
non si annoiava mai. La fatica e il caldo
356
2008
si addormentava di colpo. ¶ La mattina si svegliava con
357
2008
vista d’occhio, notava la madre, «sei alto quanto
358
2008
interno e preferivano piuttosto la carne vacchìna, lei avrebbe
359
2008
molto prima che acquistassero la casa, ma non dava
360
2008
prima dell’alba con la sua Rosa del Mare
361
2008
rossastri sul mare e la Colonna solitaria baciata dai
362
2008
Una domenica di settembre la pescata fu così abbondante
363
2008
tra i piedi nudi la rete gonfia di alici
364
2008
saltare in acqua con la forza della disperazione. Sulla
365
2008
della disperazione. Sulla spiaggia, la Rosa del Mare venne
366
2008
estate era, ed è, la vita. La vita vera
367
2008
ed è, la vita. La vita vera, cioè, libera
368
2008
di licenza media. Era la voglia di crescere più
369
2008
estate gli avrebbero cambiato la vita. ¶ Prima di tutto
370
2008
niente di sportivo: anziché la tuta, indossava un vestito
371
2008
per accontentare Ernesto. Aveva la voce imponente, l’indice
372
2008
suoi giovani atleti con la precisione di un direttore
373
2008
professore, Nicola partì con la furia di un cavallo
374
2008
bruciava perdere. E ora, la faccia stravolta per lo
375
2008
per lo sforzo e la rabbia, aspettava il giudizio
376
2008
con scioltezza e migliorare la resistenza alla velocità». Poi
377
2008
che si presentò come «la mamma di questa brava
378
2008
le labbra morbide e la fossettina al mento, i
379
2008
lunghi sulle spalle. Però la somiglianza finiva lì. Più
380
2008
sua madre Pina aveva la lingua sciolta e il
381
2008
abbondante, ma questa qua la batteva su tutti i
382
2008
scuola, anzi, a dire la sincera verità, la più
383
2008
dire la sincera verità, la più sperta. Il loro
384
2008
della colazione. Non ce la faceva proprio a viaggiare
385
2008
è la più logica, la più crudele. Per questo
386
2008
quando non aveva più la forza di un tempo
387
2008
con Nicola, oppure usava la canna da pesca a
388
2008
massa poco più in per non farsi catturare
389
2008
Gemma piaceva il mare, la sua tomba; guarda là
390
2008
la sua tomba; guarda , su quella collina, c
391
2008
casa i genitori con la macchina. Quando aprono la
392
2008
la macchina. Quando aprono la porta il silenzio doloroso
393
2008
vivo, figuriamoci mo’» dice la madre. ¶ «Ah, allora sei
394
2008
Spalanca le finestre, e la luce del tardo pomeriggio
395
2008
folata di aria fresca. La stanza è in ordine
396
2008
ben allineati nello scaffale, la bottiglia dell’acqua piena
397
2008
sul centrino del comò, la coperta sul letto senza
398
2008
letto senza una grinza, la federa del cuscino pulita
399
2008
lascio a Nicola Manfredi la Rosa del Mare e
400
2008
e l’attrezzatura per la pesca. I libri e
401
2008
e le mie carte, la corrispondenza con la mia
402
2008
carte, la corrispondenza con la mia fidanzata Gemma alla
403
2008
un’ultima volontà: se la morte mi prende nel
404
2008
Marco Floriani, soprannominato Capocolò.” ¶ La cartolina ¶ Carissimo Lucio, ¶ grazie
405
2008
pensiero: mi hai reso la ragazza più felice del
406
2008
rientro dalle vacanze estive la signora Pina mi ha
407
2008
Pina mi ha consegnato la tua cartolina non credevo
408
2008
ti immagino spesso con la chitarra in mano mentre
409
2008
ovunque: grazie a loro la mia estate è trascorsa
410
2008
presto del solito per la cresima di mia sorella
411
2008
in piazza, ho sentito la tua voce che mi
412
2008
a tracolla, ho imboccato la discesa verso casa sotto
413
2008
poi ritrovato nei vicoli, la tua voce che usciva
414
2008
garofani screziati, il basilico, la ruta, il prezzemolo, le
415
2008
e avrei voluto darti la mia mano, tanto ti
416
2008
sorella Marina ha aperto la porta di casa, ci
417
2008
alto e più in , ora figli dell’immensità
418
2008
Addirittura mamma, stirando, ascoltava la tua canzone. Ti voglio
419
2008
ringraziare, caro Lucio, per la sorpresa che mi hai
420
2008
per questi regali inattesi. ¶ La tua voce e la
421
2008
La tua voce e la tua cartolina e un
422
2008
Nicola dopo aver letto la lettera e averla chiusa
423
2008
si comportava come fosse la sua ragazza. Non in
424
2008
in giro e magari la voce arrivasse al suo
425
2008
usciva con lui e la sera, se il tempo
426
2008
ancora più importante per la forza dei tuoi muscoli
427
2008
Giochi della Gioventù nazionali. La pista in tartan dello
428
2008
Il padre aveva espresso la sua ammirazione scrollando la
429
2008
la sua ammirazione scrollando la mano destra come se
430
2008
ha vista non se la scorderà mai. Io l
431
2008
l’ho capito appena la telecamera ha ripreso la
432
2008
la telecamera ha ripreso la sua faccia: portava gli
433
2008
mare, da bambino esorcizzava la paura più grande, quella
434
2008
gli occhi puntati verso la linea invisibile dell’orizzonte
435
2008
quei paesaggi vergini sotto la prima luce dell’alba
436
2008
esempio a me piace la strada, col verde bruciato
437
2008
fratelli conoscessero a memoria la sua canzone, nello stesso
438
2008
silenzio assoluto più che la pace e all’improvviso
439
2008
a raccontare senza preamboli. La sua vita, anzi la
440
2008
La sua vita, anzi la sua prima vita, disse
441
2008
fresco di diploma che la Montecatini aveva assunto e
442
2008
e si incamminò verso la città, provò una sensazione
443
2008
a prima vista, e la realtà drammatica di quegli
444
2008
drammatica di quegli anni, la povertà, la criminalità, le
445
2008
quegli anni, la povertà, la criminalità, le baracche degli
446
2008
puoi fare niente. Succede la stessa cosa con l
447
2008
era una signorina con la puzza sotto il naso
448
2008
forma fu salva anche la sostanza: si vedevano ogni
449
2008
sulle spine dei cardi. La bellezza e i dolori
450
2008
ti inebriava non appena la sfioravi e ti restava
451
2008
padre gli disse che la figlia era scomparsa. E
452
2008
da sole mentre parlava. ¶ La città veniva bombardata spesso
453
2008
Colonna, dove l’aspettava la sua famiglia. Lì, a
454
2008
e conoscenti sull’imbarcazione. La bomba aveva colpito la
455
2008
La bomba aveva colpito la prua, la barca era
456
2008
aveva colpito la prua, la barca era affondata, tre
457
2008
Fissava il mare con la tentazione di tuffarsi per
458
2008
una stanzetta in affitto, la stessa in cui abitava
459
2008
barca e da allora la sua vita era cambiata
460
2008
volta basta per tutta la vita. O almeno a
461
2008
più misteriose: «Ho sentito la voce di Gemma tante
462
2008
mare, infinito. O, come la immagino certe volte, forse
463
2008
toccato con il raffio la colonna dura e splendente
464
2008
ho cercato anch’io la colonna d’oro. Invano
465
2008
salvo e più in un cacciatorpediniere affondato durante
466
2008
un cacciatorpediniere affondato durante la Grande Guerra. Comunque se
467
2008
Grecia, prima o poi la trovo, la colonna d
468
2008
o poi la trovo, la colonna d’oro, e
469
2008
vicinissimo e a illuminare la barca di luce arancione
470
2008
divenne silenzioso come se la luce gli avesse disseccate
471
2008
saperne di più. Era la colonna della leggenda? Quella
472
2008
cui è stata rinvenuta la barca. Ora speriamo che
473
2008
che gli fa male. La madre invece scoppia in
474
2008
porge un fazzoletto e la consola. Ma lei sembra
475
2008
pure questo a velenare la vita nostra. È stato
476
2008
avuto uno svenimento o la barca scasata da un
477
2008
in questi ultimi mesi.» ¶ La madre non insiste, dondola
478
2008
non insiste, dondola lievemente la testa, esprime un debole
479
2008
controvoglia. Nicola sa che la sua visione è la
480
2008
la sua visione è la più logica, la più
481
2008
aria, Nicola mosse appena la testa e le trovò
482
2008
e le trovò subito la bocca, le baciò le
483
2008
le baciò le labbra, la lingua, il mento, il
484
2008
infilò una mano sotto la maglietta e le accarezzò
485
2008
palato e sulle gengive la dolcezza aspra del vino
486
2008
gridare “sì, ti prego”. ¶ La spogliò tremando, mentre Anna
487
2008
e subito gli sembrò la frase meno opportuna che
488
2008
i suoi occhi umidi, la fronte sudata, la ruga
489
2008
umidi, la fronte sudata, la ruga profonda tra le
490
2008
durante il tragitto verso la stazione, parlarono di tutto
491
2008
quello che era successo la notte. Però prima di
492
2008
che controlla sul display la provenienza della chiamata, gli
493
2008
al peggio: è morta la mamma, è morto il
494
2008
dalla palestra e lascia la porta aperta, gli occhi
495
2008
stanno giocando a pallavolo. ¶ La madre è agitatissima, non
496
2008
aveva portato e nemmanco la canna, ché ultimamente pescava
497
2008
Ferrara e aveva venduto la casa ma sembrava pentito
498
2008
pentito, anche se era la meglio cosa da fare
499
2008
ho fatto bene, era la terza vota che usciva
500
2008
quasi l’una e la pasta è scotta e