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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Umberto Fracchia, Il perduto amore, 1921

concordanze di «la»

nautoretestoannoconcordanza
1
1921
a sorridere. Egle fece la faccia da lacrime, cercò
2
1921
lacrime, cercò di tastarsi la schiena dove i pizzicotti
3
1921
disprezzo disse: ¶ — Se non la finisci, me ne vado
4
1921
mentre Egle parlava voltandogli la schiena, Bombita, ficcato il
5
1921
a poco a poco la collana, finchè era venuto
6
1921
sul naso, finchè Egle la vide e ammutolì. Vide
7
1921
verdi sfavillii; ma non la toccò, e, abbassato il
8
1921
raspare con le unghie la terra tra i selci
9
1921
selci. Poi, vedendo con la coda dell'occhio che
10
1921
con un gesto improvviso la strappò dalla mano di
11
1921
di Bombita e se la nascose in grembo. ¶ Bombita
12
1921
anche un anno intiero , seduta sotto la barca
13
1921
intiero là, seduta sotto la barca. Ma, mangiata alla
14
1921
Ma, mangiata alla svelta la zuppa, sarebbe ritornato fra
15
1921
le ginocchia e guardò la collana dallo smeraldo che
16
1921
più stupido di lui. La prese fra le dita
17
1921
spesso, allontanando da sè la mano e tenendola aperta
18
1921
navi e pensava che la pietra della collana era
19
1921
c'è chi sogna la gloria, c'è chi
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1921
c'è chi sogna la ricchezza, tesori nascosti, colpi
21
1921
di Porfirio, durante tutta la sua vita, finchè la
22
1921
la sua vita, finchè la vecchiaia non aveva steso
23
1921
fronte, il naso arcigno, la pipa corta spenta fra
24
1921
spenta fra i denti, la barba bianchiccia che gli
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1921
non sapeva distaccarsi di nel dubbio che quel
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1921
Quanti non tradirono così la fortuna, proprio per averla
27
1921
dubbio tanto bello quanto la sua collana. Egle sarebbe
28
1921
apparendo improvvisamente di dietro la barca, si fermò dinnanzi
29
1921
È una collana, non la vedi? E quando Porfirio
30
1921
E quando Porfirio, con la voce più buona del
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1921
si mise a grattar la terra con un sasso
32
1921
vero smeraldo. Ma come la fortuna gli si mostrava
33
1921
quindici soldi, anche se la bambina non ne avesse
34
1921
costo venti. E così la sua gioia non sarebbe
35
1921
questo tamburo che suona in fondo? Questo è
36
1921
e questo tamburo è la pancia dell'uomo nero
37
1921
mamma! e Porfirio non la rivide mai più. ¶ Porfirio
38
1921
mai più. ¶ Porfirio aveva la sua bottega in un
39
1921
le dita che stringevano la bella collana di Daria
40
1921
vi fosse piovuta dentro la luna in una notte
41
1921
che vinceva in fulgore la luce stessa del sole
42
1921
occhi dallo smeraldo che la fiamma tremula della candela
43
1921
un povero rigattiere, fece la notte per conto proprio
44
1921
addormentò, e sognò tutta la notte, ma di quei
45
1921
Ma prima di afferrare la ragione di quella felicità
46
1921
trovata per ricuperarla con la promessa di un premio
47
1921
tutti i suoi atti la solita modestia e semplicità
48
1921
eroi, egli aspettava pazientemente la sua ora. Quando vedeva
49
1921
lo spinsi ed entrai. La casa era buia, silenziosa
50
1921
mie tasche mi punse la coscia. Trattenni a stento
51
1921
le mie gambe vacillano, la mia testa gira come
52
1921
immenso di campanelli riempia la casa. E in quel
53
1921
assordante, odo una voce, la sua voce, e poi
54
1921
scoppio di risa dietro la porta. Un passo, sì
55
1921
un passo si avvicina. La mia anima si sprofonda
56
1921
piccolo e trasparente, invisibile. La porta si apre e
57
1921
del letto, come morto. — ¶ La candela si spense. Allora
58
1921
e corsi qua e per la stanza. Rovesciai
59
1921
qua e là per la stanza. Rovesciai una sedia
60
1921
rauche, grida arrabbiate. Chiusi la finestra, chiusi l'uscio
61
1921
luccichii sulle dita; e la loro positura era così
62
1921
chiedessero nulla, ma fossero , abbandonate e senza vita
63
1921
involto di carta rossa: la testa fulva di Sterpoli
64
1921
che me ne spiegasse la natura. Sapevo che avrei
65
1921
potermi muovere senza turbare la gran pace che, coricato
66
1921
felice. Ed io, con la stessa voce, rispondevo: — Sono
67
1921
PARTE SECONDA ¶ Come finì la collana ¶ Se io non
68
1921
peso dell'anima mia la pietosa storia di Daria
69
1921
affrontò Clauss all'Alhambra, la sera prima della sua
70
1921
tanto più che oggi la moda vuole che l
71
1921
gli uomini non avevano la fretta che hanno adesso
72
1921
scrittori. Ma per me, la fine di quella collana
73
1921
assolutamente passare sotto silenzio la sua breve storia. ¶ Quando
74
1921
collo quella collana e la scagliò con ira contro
75
1921
Sterpoli in pieno viso, la collana cadde ai piedi
76
1921
sopra il tappeto, e rimase, dimenticata da tutti
77
1921
apparenza sembrava conservare intera la padronanza di sè medesimo
78
1921
perchè dimenticai subito che la collana fosse caduta fra
79
1921
gli avvenimenti che seguirono la notte e il giorno
80
1921
Quelli che rimasero dopo la nostra partenza avrebbero ben
81
1921
prodotto quella sera. E la collana rimase fra i
82
1921
rimase fra i cuscini, dove era caduta. ¶ È
83
1921
notte, fantasticando di Daria, la sua immagine non m
84
1921
verdi tizzi ardenti. ¶ Ma la collana di Daria, chiusa
85
1921
alcuno splendore. Un ragazzo, la mattina che seguì quella
86
1921
spazzando, l'aveva trovata dove era stata abbandonata
87
1921
delle tante canzoni che dentro sapevano anche i
88
1921
di capelli gialli come la stoppa, e il suo
89
1921
Ma Bombita camminava con la testa alta, i capelli
90
1921
di quanti incontrava lungo la via. Il mercato era
91
1921
gomene arrotolate, guardavano sonnecchiando la poca gente passare in
92
1921
mercato, pronti a cedere la più bella collana di
93
1921
aspettato da Egle. Egle, la figlia del pescatore, aveva
94
1921
capelli erano crespi come la lana e opachi, corti
95
1921
e sgraziata che somigliava la coda mozza di un
96
1921
Egle stava seduta sotto la barca e sgranocchiava tranquillamente
97
1921
poterlo più sopportare. ¶ — Ho la faccia sporca di sangue
98
1921
a volte pareva che la mia vita intera si
99
1921
farà passare. ¶ Mi sbattè la porta dietro le spalle
100
1921
d'argento, interminabile, era la luna sull'acqua, e
101
1921
il rumore dell'onda. La luna fendeva le nuvole
102
1921
intorno stupidamente. Si toccò la fronte e poi rise
103
1921
vedo... Sei tu. ¶ Tese la mano verso di me
104
1921
un bel bacio... Porgi la bocca e senti che
105
1921
trovi mai niente con la bocca. Dici: — Perchè dunque
106
1921
e ti risponde: — Va , allontanati. Non mi voglio
107
1921
è quando si cerca la bottiglia e si beve
108
1921
capo. Strinse più forte la mia mano e mormorò
109
1921
dove, dove è andata? La vecchia sogghigna e risponde
110
1921
è andata lontano. — Per la tua vita! grido torcendomi
111
1921
braccia incrociate sul capo, la faccia schiacciata contro le
112
1921
prese con forza per la mano e mi tirò
113
1921
nel buio, non staccò la sua mano dalla mia
114
1921
mano dalla mia, anzi la strinse più forte e
115
1921
più forte e se la premette sul seno, mentre
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1921
Dai suoi capelli, con la densità di un fumo
117
1921
le sue grida chiudendole la bocca con una mano
118
1921
e afferrandole un braccio la costrinsi a rimanere. ¶ — Non
119
1921
infuriato. — Vuoi destare tutta la casa? ¶ Soave si lasciò
120
1921
io vi scanni! Tutta la credenza della stanza da
121
1921
pezzi, sembra che crolli la casa, e sento Kate
122
1921
più nulla. E poi la voce di Sterpoli grida
123
1921
passi si allontanano per la strada, ed io con
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1921
dice, — ti fosse cascata la lingua per il troppo
125
1921
un passo da me, la terra che sgrigliola sotto
126
1921
mi butto giù per la scesa come una pazza
127
1921
io per mano dietro la porta della loro camera
128
1921
ginocchio, ma a baciare la terra dove posano i
129
1921
portata. Prenditela... ¶ Sudavo freddo, la testa mi doleva. Nelle
130
1921
vattene! — dissi. — Vattene via... ¶ La urtai più volte con
131
1921
urtai più volte con la punta del piede, ma
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1921
rientrare nella mia stanza, la voce di Sterpoli echeggiò
133
1921
verso l'uscio, con la faccia dipinta di paura
134
1921
smarrimento cupo e angoscioso. La prima brezza mattutina entrò
135
1921
stanza e mi accarezzò la faccia. Finalmente Sterpoli, forse
136
1921
da capo. Ognuno ha la sua propria sorte, un
137
1921
mondo sarà tuo. Promettere la felicità? Io ero già
138
1921
subito nel cervello. Subito la sua figura, schifosa e
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1921
additava con gesto servile la sua ghirlanduccia intorno al
140
1921
non sentivo quel bacio! La mia bocca era insensibile
141
1921
largo fra gli altri, la prendeva per le spalle
142
1921
per le spalle e la spingeva via. Ed io
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1921
mio furore cresceva, cresceva la mia disperazione. Improvvisamente mi
144
1921
che sbavava su me la sua luce da cimitero
145
1921
da un lato, e la cupola invece liscia e
146
1921
e già ripensavo che la sera era prossima, e
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1921
con lei, forse baciarle la mano, certamente stringergliela fugacemente
148
1921
ombra discreta o sotto la tovaglia. Ella avrebbe avuto
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1921
qualche gioiello maraviglioso e la sua gola mi sarebbe
150
1921
sembrata più candida e la sua bocca più rossa
151
1921
dalla mia cara immagine la piccola irrequieta, la piccola
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1921
immagine la piccola irrequieta, la piccola ciarliera, Soave, alzarsi
153
1921
alzarsi dal mio fianco, la sua testa ricciuta scomparire
154
1921
a una scatola e la riconobbi. Questo fortunato incontro
155
1921
lo specchio s'ebbe la mia immagine come non
156
1921
rispose; — ogni cosa per la sua strada. ¶ — Ma Daria
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1921
avendo per unico lume la luna. L'aria era
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1921
un lago; di vivere la beata vita dei pesci
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1921
a me, Carlo Clauss la serviva con gesti rapidi
160
1921
è poco casto per la moglie di Cesare! I
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1921
cadono sul servo, che la segue agitando i ventagli
162
1921
marito di Calpurnia. E la sua grande felicità, il
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1921
pensieri tanto volgari. Valeva la pena di soggiogare le
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1921
bisognava capire prima che la felicità era nelle belle
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1921
ginocchi si sfioravano sotto la tavola. Io guardavo Clauss
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1921
me. Ma Daria succhiava — la coda di un gambero
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1921
una cosa tanto ridicola. La vecchiezza ha, per un
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1921
l'impossibilità di soddisfarli; la quale, se non erro
169
1921
sia curato di tramandarci la propria opinione sul sacrificio
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1921
il suo orgoglio e la sua massima felicità. Eppure
171
1921
Le sue ginocchia, sotto la tavola, rimanevano inerti. — Come
172
1921
si è dimenticata? Spesso la sua mano si posava
173
1921
di sale... E, intanto, la luna continuava a crescere
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1921
paffuta e beffarda come la vedono i fanciulli. Il
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1921
i fanciulli. Il mare, la brezza leggiera e variabile
176
1921
brezza leggiera e variabile, la notte dolcissima cantavano intorno
177
1921
Clauss mormorò: ¶ — Volete sapere la verità? Siete una bimba
178
1921
finge. È necessario. Guardavo la luna che sembrava un
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1921
e andai a prendere la maschera giapponese. Ma quando
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1921
avvicinato a Daria durante la mia assenza e che
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1921
urto delle mie ginocchia la tavola si rovesciò con
182
1921
Daria mi guardavano. Quantunque la ombra fosse fitta ed
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1921
sotto gli abiti, e la donna avesse i capelli
184
1921
i capelli sciolti e la gola più nuda, e
185
1921
Dovunque volgessi lo sguardo, la ritrovavo; sul marciapiede, sulle
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1921
alla fronte. Toccai, e la mia mano si sporcò
187
1921
viso. Col fazzoletto premetti la ferita e continuai a
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1921
Non sapevo dove andare. La testa mi doleva, e
189
1921
voce, nessun rumore. Spinsi la porta ed entrai. L
190
1921
e incominciai a inumidire la mia ferita. — ¶ — Se mai
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1921
vino non serve... ¶ Aveva la voce di una chitarra
192
1921
poco cercavo di dirigere la mia attenzione sopra una
193
1921
udire quella parola — «stupido» — la paura svanì d'un
194
1921
questa sera concludere solennemente la pace. ¶ Mi condusse presso
195
1921
Ma quando mi strinse la mano per accomiatarmi non
196
1921
dirgli: ¶ — Arrivederci. ¶ Così attraversai la città e andai dove
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1921
pesanti cortine di velluto. La casa, dentro, aveva piuttosto
198
1921
e vedevo chiaramente, malgrado la penombra, le cose che
199
1921
nella stanza vicina tacque, la porta si aprì e
200
1921
spalle e mi guardarono. La vecchia guardò piuttosto il
201
1921
vederlo, perchè ne vale la pena! È uno dei
202
1921
si precipitò sulla porta, la chiuse sulle facce attonite
203
1921
a me, mi porse la mano, come se con
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1921
stesso... ¶ — Ed è questa la vostra ambasciata? Soltanto questa
205
1921
occhi da terra, e la sua voce aveva una
206
1921
poco a poco mancare la baldanza di cui m
207
1921
è molto precisa) e la punta dei suoi scarpini
208
1921
continuava a sorridere, e la sua bocca rossa, molto
209
1921
a lungo, più volte, la sua faccia si illuminò
210
1921
principio di vertigine, sollevai la mano fino a toccar
211
1921
toccar quella mano; poi la ritrassi e chiusi gli
212
1921
chiusi gli occhi. E la mano se ne andò
213
1921
è capace di tutto. ¶ La sua voce era tanto
214
1921
questa sera forse non la vedrò più, mai più
215
1921
le sue mani contro la mia bocca), una carezza
216
1921
tu sei moribondo? — chiese la sua voce, vicinissima. ¶ — Daria
217
1921
un sogno. I colori, la forma delle case, le
218
1921
tutta alla superficie, come la spuma di un vino
219
1921
ad adorarle, perchè sono la bellezza, la purità, l
220
1921
perchè sono la bellezza, la purità, l'amorosa musica
221
1921
amorosa musica del cielo. La nostra infantile fantasia, dipingendo
222
1921
dipingendo poi di sogni la terra, scopre nel viso
223
1921
e il buio e la solitudine sono come un
224
1921
spavento, o quando, malati, la febbre suscita sinistri fantasmi
225
1921
ogni angolo della stanza, la nostra fantasia scopre tratti
226
1921
è che angelico. Così la bellezza, il candore, la
227
1921
la bellezza, il candore, la pietà, l'amore sono
228
1921
ventagli di palme, passeggiava la solita gente oziosa. Così
229
1921
Scomponevo in mille parti la figura di Daria, per
230
1921
Hai veduto come sotto la sua pelle diafana corrono
231
1921
azzurri e verdi... Ma la pupilla è enorme e
232
1921
che grazia! Quando inchina la fronte e il suo
233
1921
grave di rimprovero. — Non la conosci dunque? La prima
234
1921
Non la conosci dunque? La prima volta è così
235
1921
tu anche a me... ¶ La guardai stupefatto. Ella rispose
236
1921
quello di Daria come la copia mal riuscita d
237
1921
niente... ¶ — Povero piccolo! — esclamò la signorina Soave. — E allora
238
1921
anche a me avere la coda lunga un metro
239
1921
il suo peso contro la spalla e guardandomi sorridente
240
1921
arricciata, tutta tutta arricciata la tesa, e poi un
241
1921
dei miei ricordi. Vedevo la porta aprirsi e apparir
242
1921
il suo collo niveo, la sua nitida gola, su
243
1921
nitida gola, su cui la pietra, verde, oscillando, splendeva
244
1921
Io ti odio! E la sua voce era come
245
1921
me. I suoi occhi, la sua bocca, la sua
246
1921
occhi, la sua bocca, la sua gola candida, si
247
1921
a passeggiare irrequieto per la stanza. Nemmeno allora sapevo
248
1921
piangeva. Il suo sdegno, la sua forza l'avevano
249
1921
Non serve! ¶ Ed io la sollevavo, la tenevo stretta
250
1921
Ed io la sollevavo, la tenevo stretta contro il
251
1921
contro il mio petto, la baciavo teneramente. ¶ — Amor mio
252
1921
pronto! Occorre morire? Uccidere? ¶ La mia persona, apparendomi improvvisamente
253
1921
beffavano di me con la loro miseria, ero davvero
254
1921
notte. Verso l'alba la stanchezza s'impadronì dei
255
1921
gli abiti in disordine, la camicia lacera. Si sedette
256
1921
sua bocca. Si strofinò la faccia con un fazzoletto
257
1921
e, credo, anche con la punta del piede. — Va
258
1921
sferzare il cavallo e la carrozza parte al galoppo
259
1921
parte al galoppo. Io la rincorro per un buon
260
1921
un galantuomo. — Non vale la pena, signore! — dice mentre
261
1921
che si scacciano con la punta del piede, di
262
1921
sua: le finestre chiuse, la porta chiusa. Suono il
263
1921
lungo; strappo il cordone. La vecchia si affaccia al
264
1921
mi metto a calciare la porta. Ora s'ode
265
1921
mi dispiace. Io preferisco la notte. Di giorno sono
266
1921
sono come un bambino; la luce mi intimidisce e
267
1921
come quelli dei gatti. La sua carne muta colore
268
1921
come l'opale, o la madreperla, la madreperla levigata
269
1921
opale, o la madreperla, la madreperla levigata e cangiante
270
1921
madreperla levigata e cangiante. La sua carne.... Ah! Io
271
1921
disse addio. ¶ Io chiusi la porta dietro le sue
272
1921
decisi di andare lungo la spiaggia dove erano tirate
273
1921
qualche tempo qua e , a caso, raccogliendo conchiglie
274
1921
sabbia, finchè vidi, sopra la punta di una penisoletta
275
1921
punta di una penisoletta, la casa di Clauss, poco
276
1921
che appena gli sfiorava la bocca, somigliava veramente poco
277
1921
Hai veduto Daria? Tu la vedevi per la prima
278
1921
Tu la vedevi per la prima volta. È fatta
279
1921
Sterpoli, che ha smarrito la ragione per lei, ha
280
1921
età, l'affetto e la dimestichezza dei giovani? Sono
281
1921
stesso, — rispose Clauss con la medesima voce sommessa, senza
282
1921
sono nato matematico. Tutta la mia vita, in apparenza
283
1921
un calcolo esatto, secondo la nozione precisa e minuta
284
1921
non so forse dove la pietra deve cadere? Ciò
285
1921
Behela. Io infatti tagliai la sua corda, vicino al
286
1921
nella sua persona: se la voce, lo sguardo, o
287
1921
m'accarezzò con dolcezza la mano e disse: ¶ — Hai
288
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a casa sua e la pregherai di venire qui
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lentamente e in disordine la folla pigiata contro le
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gonfiassero a tratti per la troppa gente che vi
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ilare; assaporavo con gioia la mia prima libertà. Ho
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fiume andava tranquillamente per la sua strada, e le
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le zucche maturavano secondo la stagione; gli asini onestamente
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gli asini onestamente giravano la stanga delle cisterne, la
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la stanga delle cisterne, la fiera in quel paese
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svolgeva nel massimo ordine; la gente era allegra, gli
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calmo, ilare e soddisfatto: la vita non faceva paura
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non faceva paura. ¶ Con la vicinanza del mare, che
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verdi, facce sconosciute per la via, occhi curiosi alle
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io pensavo a Clauss. La mia ilarità a poco
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me, vedendomi? ¶ Verso sera, la città apparve lontana, in
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prima del crepuscolo, passammo la porta. Mio padre aveva
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un filo di mare. ¶ La malinconia di quell'ora
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giorni nell'anima. Anche la cena, servita da una
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sotto un lume lamentoso. La bambina girava facendo con
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il naso tozzo e la bocca tonda e un
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giornale; ora aveva acceso la terza, ma pareva che
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terza, ma pareva che la sua calma fosse d
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che si chiama Daria. ¶ La sua mano strinse forte
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urli due fakiri indiani. La platea tumultuò. Giovani o
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discepolo! — gridò Sterpoli sbatacchiando la porta dietro le mie
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pensare dell'al di , e cerca di passare
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Quando tu baci Clarissa, la baci con l'anima
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Improvvisamente, d'un colpo, la porta si spalancò e
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dette i brividi. — È la seconda volta che mi
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era fatto cinereo. Aveva la fronte imperlata di sudore
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di un passo, tese la mano, che gli tremava
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viso. ¶ Paolo attendeva, con la mano sollevata, tremante. ¶ — Infine
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moto violento della mano la mano sempre tesa di
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sconvolto e guardavo ora la donna che piangeva con
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del silenzio che accolse la mia voce. Daria infatti
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nel mio cervello. Ma la vampa che m'affocò
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non udivo più nulla. La donna non piangeva più
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strappò dal suo collo la collana con lo smeraldo
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con lo smeraldo e la scagliò dinnanzi a sè
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un istante fermo con la mano distesa sulla fronte
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e poi si spense. La porta sbatacchiò. Parve, quando
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porta sbatacchiò. Parve, quando la porta fu chiusa, che
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per le falde. Fuori la notte, alta, serena e
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ci sorrise, ed io la contemplai con gioia tra
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di case, lungo tutta la strada, da un lato
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mi teneva per mano. La sua mano era fredda
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te. Addio! ¶ Mi strinse la mano. Poi mi baciò
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quell'atteggiamento aggressivo; vedevo la curva sprezzante della sua
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della sua bocca, sentivo la sferza dei suoi sguardi
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mi odiava, ora, per la mia sciocca pietà, per
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orfano il quale conducesse la propria inconsolabile tristezza, abiti
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da ogni realtà. Eppure la mia libertà non è
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di notte, o mostrarmi dove il bosco è
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le più alte rupi, la ragione è che io
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io soffro il sole, la luce mi dà un
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violare una legge assoluta. La mia stessa voce, quando
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quando raramente parlo, è la voce flebile delle ombre
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nell'infinita felicità; quando la morte sarebbe stata ebrezza
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Carlo Clauss, venne per la prima volta in casa
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e cominciava a sfogliarlo, la sua mano invariabilmente si
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dilatati e fissi, pareva la faccia di un ammalato
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animali inverosimili, ci portò la notizia del suo ritorno
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con un diminutivo infantile, la Minni. Quella lettera fu
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dopo egli arrivò con la corriera del mattino, giacchè
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giacchè in quel tempo la ferrovia non passava ancora
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che portava i bagagli. La sua rassomiglianza con la
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La sua rassomiglianza con la nostra fotografia era ancor
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grande. Alto, diritto, con la barba e i capelli
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lucidi. Era bello. Anche la sua voce, il suo
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suo modo di gestire, la sua pronuncia un po
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poco a me. Tutta la sua attenzione pareva concentrata
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ragazzo, che fai? ¶ Per la prima volta i suoi
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nobile, un atto memorando. La gente dice: — Questo ragazzo
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vent'anni. — Questa è la gloria. Ora sono quasi
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senza quasi comprenderlo, tanto la sua stravagante eloquenza mi
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rivedo mentre s'accarezzava la barba con un gesto
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languido delle mani; riodo la sua voce, pacata, come
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fanciulla della fattoria vicina. La conoscevo. Sembrava un bell
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esser morto! — rispose. Scese la notte sulla loro capanna
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andare alla sorgente. Egli la seguì da lontano, la
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la seguì da lontano, la spiò lungo tutto il
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si arrestò. — Questa è la tua voce! — disse dolcemente
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tua voce! — disse dolcemente. — La riconosco... — E questo è
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stretta e le piantò la lama nel cuore. Quando
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tu di avere ucciso la tua sposa? Egli ammutolì
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storia straordinaria. Questa è la storia dell'amore, una
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spiavo a lungo, fantasticando. La sua partenza fu per
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non ritrovai per questo la mia antica pace. Ben
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dove mia madre diffondeva la malinconia del suo sorriso
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cantina al granaio con la sua allegria d'uomo
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di una realtà inverosimile. ¶ La mia salute fu tanto
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mie spese ad apprezzare la famiglia e la casa
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apprezzare la famiglia e la casa. ¶ — Ma non si
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sue labbra cercare ansiosamente la mia fronte, ebbi come
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e me ne pentii. La strada costeggiava un fiume
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i cavalli trottavano per la discesa. I miei compagni
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capelli tinti, seduta contro la porta verde della sua
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Per un pezzo non la vedrò più. In un
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momento di dubbio, ebbi la certezza di non avervi
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al piano, non ebbi la forza di rifiutarmi. Così
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costretto a rimanervi tutta la sera lontano. Ma quali
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in questa seconda voce la vera voce del mio
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voce del mio cuore, la voce dell'anima mia
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gli occhi su Silvina, la vide, rannuvolata, posare su
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Il suo silenzio e la sua immobilità lo spaventarono
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che non veda come la mia situazione sia piena
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domando: — Silvina, siete veramente la moglie di Silvio? Siete
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di Silvio? Siete almeno la sua fidanzata? E se
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un gesto egli abbracciò la miseria di quella stanza
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miseria di quella stanza). La vostra bellezza esige ben
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di lampi. Egli udì la sua voce sarcastica che
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un riso beffardo, e la voce di Silvina che
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compreso... ¶ Poi, tesa timidamente la mano, le sfiorò il
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appena egli ebbe varcata la soglia dell'uscio, Silvina
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nero degli occhi. Ma, la sera, prima di addormentarsi
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che lo zio Stanislao la prenda con sè. Non
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Silvio, caduta che fu la febbre, passò dieci giorni
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inghiottendo amaro per soffocare la nausea, pronto a morire
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umida che non gelò la sua carne già fredda
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Ringraziò Iddio che, creando la luce, aveva creato l
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non erano i soliti; la gente, i veicoli, la
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la gente, i veicoli, la disposizione delle botteghe illuminate
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della città. Per esempio la casa dove egli abitava
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cantoni, attraversare piazze, e la sua casa era sempre
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era sempre lontana. Finalmente la vide in fondo al
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d'una strada, con la sua facciata rossastra, quadrata
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contro i vetri con la punta di un dito
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dirgli: — Sa, signor Silvio, la signorina è stata malata
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che egli moriva, che la loro vita stava per
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chiesto se era lei la sorella o la moglie
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lei la sorella o la moglie, perchè in tal
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che moglie e sorella, la creatura tanto amata, se
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che gli mancava, posò la mano sull'uscio e
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uscio e l'aprì. La stanza era semibuia e
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vedeva, non udiva nulla. La fiammella della candela era
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stanca, incapace di sopportare la solitudine e la miseria
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sopportare la solitudine e la miseria di quella vita
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i suoi abiti erano ancora appesi nel solito
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versando in lacrime tutta la amarezza di quei giorni
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dopo aver fatta insieme la lunga strada dell'ospedale
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amore. Ora invece era , solo, senza sapere nemmeno
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mostrata fra poco, se la sua cara Silvina d
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egli avrebbe indovinato subito la falsità e l'inconsistenza
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gli avrebbe confessato crudelmente la verità, e cioè che
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rumore dei suoi passi, la sua voce lontana, nel
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ilare diceva a qualcuno, la cui presenza non era
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istintivamente le labbra. Soave la guardò stupita, e poi
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mille volte più bella. La tua bocca è un
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una fanciulla. Poi fu la volta delle labbra, delle
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rosa purpurea e sensuale. La sua bocca divenne da
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impura; non fu più la bocca d'una fanciulla
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pomata bianchiccia che rese la pelle liscia e lucida
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di cipria rosea, e la madreperla si annebbiò d
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meraviglia! Guàrdati! Guàrdati! ¶ E la trascinò dinnanzi allo specchio
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giovasse al suo profilo la bocca così fortemente segnata
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voce che non era la sua solita voce, una
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cadessero ai suoi piedi la sottoveste bianca, i calzoncini
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calzoncini orlati di pizzo, la camicina ch'era trattenuta
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e vide Soave che la guardava estatica, con un
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spense il lume e la raggiunse sotto le coltri
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disse: ¶ — Senti, senti, se la mia pelle non è
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come il miele.... ¶ E la baciò sulla bocca. Poi
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sulla bocca. Poi appoggiò la sua testa sulla spalla
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stanza tenebrosa su cui la pioggia piangeva le sue
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d'impedimento fisico che la rendeva straniera a tutte
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cui stava coricata per la prima volta; e come
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puzzavano tutte di cloro. La pioggia non aveva spazzato
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dovette percorrerlo in tutta la sua lunghezza, e vedere
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altro uomo. E Silvio la guardò con le sue
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ardenti pupille, e non la riconobbe. Ella potè così
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una parola, senza sfiorargli la fronte con una carezza
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a quegli occhi insensati. La giornata invernale era povera
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quella stanza dalla quale la sera innanzi era uscita
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quei muri. ¶ Poco dopo la porta lentamente si socchiuse
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fra i due battenti la faccia gialliccia dello zio
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danza, e, baciandole umilmente la mano, le domandò: ¶ — Mi
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d'un tratto mancare la voce. ¶ — Signora, disse alfine
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e pensava di vedere la sua testa brillare d
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un colpo di vento; la sua testa tutta pelata
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mutarsi in un principe, la cui calvizie altro non
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parlare, confessando a Silvina la segreta ragione di quella
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da esso dipende tutta la mia vita. Se sentiste
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una ingenuità quasi infantile. La mia prima giovinezza trascorse
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e tetro castello lituano. La solitudine di quegli anni
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una pazzia, giuoco disperatamente la mia felicità. Ma come
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cui vi vidi per la prima volta all'Alhambra
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prima volta all'Alhambra, la vostra immagine non mi
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fino a che punto la nostra felicità sia alla
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sempre sognato d'amare! La sola che potrebbe rendermi
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incontro per tentarmi con la loro presenza, poi subito
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temuto anche per voi la stessa sorte? Quando interrogai
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mia moglie... — sentii che la sua gelosia avrebbe provveduto
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un attimo di piacere, dove li trova. Da
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trova. Da questo lato la casa di madama Humbert
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per me? Ma io la chiamo sempre: signora! Mi
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sospiro: ¶ — E ora come la compiango, poverina, che è
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Silvina gettava qua e sguardi discreti, ma penetranti
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a tutte comune, quantunque la stufa non diffondesse che
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le braccia nude e la gola scoperta, portava abiti
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sua mano, e attentamente la scruta. Sembra che cerchi
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adagia sul divano, fra la matura Odette e Manon
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matura Odette e Manon, la più acerba, come fra
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ad un tratto, battendosi la mano sulla fronte. All
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sulla buona strada... ¶ — Anche la mia povera sorella, disse
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donnina non può essere la moglie di quel ragazzo
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accordi di pianoforte, e la voce di Odette incominciò
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rallegrò in cuor suo. ¶ La fleur est sans grace
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i suoi occhi che la guardavano e la sua
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che la guardavano e la sua bocca che le
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finchè vagavano qua e in cerca di un
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tradiva più che mai la larghezza della bocca leggermente
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con tanti riflessi azzurri. ¶ La voce di Odette era
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Ma Silvina non amava la musica. I suoi occhi
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e sottovoce le disse: ¶ — La mia povera sorella aveva