Matilde Serao, Il romanzo della fanciulla, 1886
concordanze di «la»
n | autore | testo | anno | concordanza |
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1 | 1886 | le strade cattive, per la pessima manutenzione dei fili | ||
2 | 1886 | correnti s’intrecciavano. E la voce triste di Clemenza | ||
3 | 1886 | linea dell’orizzonte, dietro la collina di San Martino | ||
4 | 1886 | il capoturno, che aveva la faccia stanca e annoiata | ||
5 | 1886 | della sezione femminile, chiamò la vice-direttrice e le | ||
6 | 1886 | Non comunico più con la Sicilia. ¶ E si guardarono | ||
7 | 1886 | subisce un guaio irreparabile. La direttrice ritornò in mezzo | ||
8 | 1886 | alle ausiliarie e comunicò la notizia. ¶ — Non si corrisponde | ||
9 | 1886 | dell’aria che colpivano la linea e spezzavano i | ||
10 | 1886 | una scarica, — aveva raccomandato la direttrice. ¶ Ma qualcuna ci | ||
11 | 1886 | labbra muoversi, come per la preghiera. Peppina De Notaris | ||
12 | 1886 | scritto alla direttrice. Ora la più bella della sezione | ||
13 | 1886 | dalle cose che dicevano. La verità, sul caso della | ||
14 | 1886 | mal fatto. E anche la direttrice era stata tre | ||
15 | 1886 | era venuta via con la faccia stravolta e le | ||
16 | 1886 | Juliano, che colpiva tutta la sezione: una disgrazia non | ||
17 | 1886 | Magliano, e poco dopo la vice-direttrice annunziava: ¶ — Un | ||
18 | 1886 | a riprese. In questo la direttrice entrò, vestita di | ||
19 | 1886 | a discorrere piano con la vice-direttrice: le ausiliarie | ||
20 | 1886 | vice-direttrice: le ausiliarie la guardavano, subitamente diventate pallide | ||
21 | 1886 | pericolo: linee alla terra! ¶ La vice-direttrice esitò un | ||
22 | 1886 | da una improvvisa morte: la corrente era morta. E | ||
23 | 1886 | quando Tecla Brancaccio entrò, la prima, col suo fermo | ||
24 | 1886 | portando anche quel giorno la sua giacchetta da uomo | ||
25 | 1886 | bianco, alto e chiuso, la cravatta maschile e lo | ||
26 | 1886 | altro; — rispose Tecla con la sua voce un po | ||
27 | 1886 | po’ quadrato, si leggeva la pazienza e la forza | ||
28 | 1886 | leggeva la pazienza e la forza, la volontà indomabile | ||
29 | 1886 | pazienza e la forza, la volontà indomabile che si | ||
30 | 1886 | posto, tirò a sè la cesta del lavoro che | ||
31 | 1886 | di ferro bucavano rapidamente: la cucitrice non levò neppure | ||
32 | 1886 | fosse mai arrivata! — esclamò la bellissima fanciulla, snella come | ||
33 | 1886 | t’ho fatto leggere la lettera di mia zia | ||
34 | 1886 | lo darò a Concetta, la cameriera. ¶ — E tua zia | ||
35 | 1886 | era povera, nobilissima, con la famiglia carica di debiti | ||
36 | 1886 | ne spendeva in anticipazione la rendita. Giulia si mise | ||
37 | 1886 | che aveva dirimpetto: e la flessuosa persona si chinava | ||
38 | 1886 | ombreggiavano delicatamente le guancie, la bocca rossa sembrava un | ||
39 | 1886 | grembialino da bimba; e la finissima fisonomia, non bella | ||
40 | 1886 | occhi calmi ma profondi, la bocca pensosa, si curvavano | ||
41 | 1886 | anni. E subito recitarono la lezioncina, come bambole ben | ||
42 | 1886 | un momento interdette, ripresero la lezione. ¶ — Sta bene mammà | ||
43 | 1886 | da bimbi da orlare. La specialità delle sorelline Sannicandro | ||
44 | 1886 | incontro degnò sorridere, offrì la guancia bruna e fredda | ||
45 | 1886 | armonia di movimenti, strofinandosi la mano destra dove una | ||
46 | 1886 | bontà d’animo, marcava la biancheria con tanta dignità | ||
47 | 1886 | che pareva sempre considerasse la immensa felicità di quei | ||
48 | 1886 | infanzia potevano già avere la fortuna d’indossare una | ||
49 | 1886 | il coltellino che riceveva la trasmissione di Salerno, che | ||
50 | 1886 | lei e precipitava talmente la propria trasmissione, che non | ||
51 | 1886 | Svelte, signorine, svelte, — strillava la vice direttrice. ¶ — Abbiamo un | ||
52 | 1886 | un grave ritardo, — mormorava la direttrice, girando attorno ai | ||
53 | 1886 | diceva niente, vedeva tutto: la faccia pallida di Annina | ||
54 | 1886 | se non potesse reggerlo; la pazienza angelica di Clemenza | ||
55 | 1886 | e tutti volevano avere la precedenza; il tormento di | ||
56 | 1886 | a litigare fra loro; la perizia di Peppina De | ||
57 | 1886 | più che a leggere, la trasmissione del corrispondente di | ||
58 | 1886 | lustri, le trecce disfatte, la mano nervosa che forte | ||
59 | 1886 | stringeva il tasto, e la voce velata che chiedeva | ||
60 | 1886 | nel pomeriggio era venuta la fine pioggia autunnale, la | ||
61 | 1886 | la fine pioggia autunnale, la pioggia che bagna sempre | ||
62 | 1886 | morti. E per tutta la prima settimana di novembre | ||
63 | 1886 | qualche intervallo in cui la pioggia smetteva, come per | ||
64 | 1886 | bagnate, certi scialletti che la pioggia faceva stingere; finanche | ||
65 | 1886 | erano venute le pioggie, la colazione di quelle che | ||
66 | 1886 | pesante, caldissima, che bruciava la lingua e lo stomaco | ||
67 | 1886 | lo stomaco. Gabriella Costa, la piccola Lavallière, detta così | ||
68 | 1886 | lite fra Gaetanina Galante, la inserviente, e le ausiliarie | ||
69 | 1886 | lire, di dieci, secondo la somma. Il giorno in | ||
70 | 1886 | era il terrore che la direttrice o il direttore | ||
71 | 1886 | servizio, dicendo che per la pioggia non vedeva più | ||
72 | 1886 | interrotte. Dopo tre giorni, la linea delle isole che | ||
73 | 1886 | sottomarina, principiò a soffrire: la corrente giungeva a intervalli | ||
74 | 1886 | più nessuno. Tutta pensosa la vice-direttrice andò alla | ||
75 | 1886 | direttrice, — mormorava l’ausiliaria, — la nostra pila è troppo | ||
76 | 1886 | che posso farvi? — rispondeva la direttrice, desolata. ¶ — È inutile | ||
77 | 1886 | non mi sentirà mai. ¶ La corrente partendo o giungendo | ||
78 | 1886 | capriccioso e strano che la prendeva a sbalzi, che | ||
79 | 1886 | per due ore e la prostrava per una giornata | ||
80 | 1886 | per una giornata, che la faceva balzare, subitamente ringagliardita | ||
81 | 1886 | balzare, subitamente ringagliardita o la immergeva in una debolezza | ||
82 | 1886 | niuno ha ancora spiegato, — la grande efficienza naturale, inesplicabile | ||
83 | 1886 | come il calore, come la luce, — la corrente elettrica | ||
84 | 1886 | calore, come la luce, — la corrente elettrica, forza, volontà | ||
85 | 1886 | e nella sua potenza. La torcevano per dolore, certe | ||
86 | 1886 | non arrivano. ¶ — Rendete sensibile la macchina. ¶ Si smontava la | ||
87 | 1886 | la macchina. ¶ Si smontava la macchina, si regolava più | ||
88 | 1886 | di orologeria, si accorciava la spirale per farle sentire | ||
89 | 1886 | per farle sentire meglio la corrente, si accostava il | ||
90 | 1886 | un capello della carta. La macchina, così regolata, pareva | ||
91 | 1886 | temperamenti umani, in cui la vibrazione è immediata, in | ||
92 | 1886 | dispersione su Bologna. ¶ Pure la telegrafista restava alla sua | ||
93 | 1886 | sempre di poter corrispondere. La malattia della corrente era | ||
94 | 1886 | E con questa incertezza, la telegrafista passava le sue | ||
95 | 1886 | profondo: ¶ — Che hai? — domandava la Caracciolo che ci si | ||
96 | 1886 | erano i contatti. Per la pioggia, per le strade | ||
97 | 1886 | salvazione. Ogni volta che la direttrice apriva la bocca | ||
98 | 1886 | che la direttrice apriva la bocca, trasalivano: ma ella | ||
99 | 1886 | direttore subito ribatteva, ricominciando la sua perorazione. Alle otto | ||
100 | 1886 | Al diavolo Galvani, Volta, la bottiglia di Leyda, la | ||
101 | 1886 | la bottiglia di Leyda, la pila di Daniell, il | ||
102 | 1886 | solfato di rame e la emancipazione della donna.... ¶ — Aquila | ||
103 | 1886 | della donna.... ¶ — Aquila dà la buona notte, — disse Adelina | ||
104 | 1886 | permetta più di dare la buona notte, e che | ||
105 | 1886 | quelle fanciulle era piombata la grande stanchezza finale, l | ||
106 | 1886 | senza aver più neanche la forza di levarsi su | ||
107 | 1886 | gusto. ¶ — Napolj-Chiaja dà la buona notte. ¶ — Mancano tre | ||
108 | 1886 | severità, questa volta. ¶ Finalmente la voce liquida della direttrice | ||
109 | 1886 | ventuno: signorine, date pure la consegna. ¶ Le telegrafiste sfilarono | ||
110 | 1886 | senza fretta salutando solo la direttrice, poichè il direttore | ||
111 | 1886 | e le altre non la invidiavano: la guardavano, un | ||
112 | 1886 | altre non la invidiavano: la guardavano, un po’ meravigliate | ||
113 | 1886 | voglia di acconciarsi. Ma la sua civetteria, tutta languori | ||
114 | 1886 | di merletto; e tutta la bella persona, dalle dita | ||
115 | 1886 | infinita. Esse uscivano di là, salutandosi fiocamente, senza baciarsi | ||
116 | 1886 | baciarsi, come istupidite, con la faccia rilasciata nella fatica | ||
117 | 1886 | casa. ¶ — Che è? — chiedeva la madre di Giulietta Sorano | ||
118 | 1886 | Achard: Maria Vitale piegava la testa sotto il peso | ||
119 | 1886 | fanciulle ascoltavano, trasognate, con la sensazione di un grosso | ||
120 | 1886 | altro: — cioè se avevano la disgrazia di restar telegrafiste | ||
121 | 1886 | a scrivere qualche cosa. La prima, Rachele Levi, una | ||
122 | 1886 | di servizio. Grazia Casale, la bruna grassotta, tutta profumata | ||
123 | 1886 | sua, dal letto, dove la bronchite l’aveva gettata | ||
124 | 1886 | l’aveva gettata per la terza volta, che sentendosi | ||
125 | 1886 | una fatica immensa, con la paura continua di un | ||
126 | 1886 | di telegrammi in mano. La porta di comunicazione con | ||
127 | 1886 | porta di comunicazione con la sezione femminile era semiaperta | ||
128 | 1886 | ognuna a una macchina; la direttrice andava e veniva | ||
129 | 1886 | direttrice andava e veniva. La vice-direttrice, piccolina, coi | ||
130 | 1886 | pronte, l’occhio vivo, la parola alta e breve | ||
131 | 1886 | tutto quell’ingranaggio, dando la corda al congegno con | ||
132 | 1886 | ne avete? ¶ — Sessantaquattro, — era la risposta recisa. ¶ Esse impallidivano | ||
133 | 1886 | risposta recisa. ¶ Esse impallidivano. La moltiplicazione dei telegrammi era | ||
134 | 1886 | onore insperato — lo aveva la sezione femminile, che sin | ||
135 | 1886 | aveva mai corrisposto con la capitale. A quel filo | ||
136 | 1886 | quella che riceveva meglio, la Borrelli. Con le lenti | ||
137 | 1886 | bocca, senza mai levar la testa, senza muoversi, senza | ||
138 | 1886 | ricominciava a ricevere, con la bocca arida, le dita | ||
139 | 1886 | so ricevere. Quello affrettava la trasmissione, rapidissima, di una | ||
140 | 1886 | più forti, se non la più forte, della sezione | ||
141 | 1886 | forte, della sezione femminile. La mattina si erano scambiata | ||
142 | 1886 | appena il corrispondente dava la firma del suo dispaccio | ||
143 | 1886 | dispaccio, Peppina Sanna aveva la mano sul tasto per | ||
144 | 1886 | Napoli, rapidissimo, saltellante, sotto la ferma mano di Peppina | ||
145 | 1886 | ma con voce tremante, — la matrigna è buona. ¶ — Non | ||
146 | 1886 | contristata per sè, per la compagna, affogata dal raffreddore | ||
147 | 1886 | Vitale? Perchè piangete — domandò la direttrice. ¶ — Niente, niente, — borbottò | ||
148 | 1886 | il numero 358 del giornale La Spira, poichè il suo | ||
149 | 1886 | furono pronti a ricevere la circolare del sequestro: per | ||
150 | 1886 | telegramma del sequestro: ¶ — Valeva la pena di scomodarci per | ||
151 | 1886 | e Cassino, visto che la conversazione non attecchiva, si | ||
152 | 1886 | Peppina De Notaris, malgrado la sua presenza di spirito | ||
153 | 1886 | chi trasalì, chi sorrise. La sapevano tutte, quella appassionata | ||
154 | 1886 | abbi fede, abbi pazienza. La soave leggenda sentimentale circolava | ||
155 | 1886 | Peppina De Notaris era la prima ad andarsene, salutando | ||
156 | 1886 | senza ringraziarlo. ¶ — Signorine, — avvertì la direttrice, — non dormite, perchè | ||
157 | 1886 | aveva prestato: ella era la prediletta, perchè non parlava | ||
158 | 1886 | Immacolata Concetta Santaniello, detta la bizzochella, per farsi merito | ||
159 | 1886 | si mise a leggere la convenzione di Pietroburgo, per | ||
160 | 1886 | il servizio telegrafico internazionale. La prima a muoversi dal | ||
161 | 1886 | a una festa? — chiese la direttrice guardando il vestito | ||
162 | 1886 | lanetta bigia, poverissimo, e la sciarpa al collo scarno | ||
163 | 1886 | lungo corpo mascolino. Venne la volta di Caterina Borrelli | ||
164 | 1886 | Marini. ¶ — Che si recita? ¶ — La Messalina, di Cossa. ¶ La | ||
165 | 1886 | La Messalina, di Cossa. ¶ La direttrice aggrottò le sopracciglia | ||
166 | 1886 | a ballare anche lei. La direttrice prometteva di dirlo | ||
167 | 1886 | ora, guardavano continuamente verso la porta donde soleva entrare | ||
168 | 1886 | plotone di soldati, e la cui collera fredda e | ||
169 | 1886 | spalle, non salutava che la direttrice e ronzando attorno | ||
170 | 1886 | giungevano sino a desiderare la sua presenza: almeno per | ||
171 | 1886 | il Natale; pranzando con la vice-direttrice. ¶ — Borrelli, sei | ||
172 | 1886 | Annina Pescara confidò subito la notizia a Ida Torelli | ||
173 | 1886 | notizia a Ida Torelli, la diceria circolò a voce | ||
174 | 1886 | circolò a voce sommessa. La discussione era: la vice | ||
175 | 1886 | sommessa. La discussione era: la vice-direttrice può conservare | ||
176 | 1886 | fra il marito e la moglie. ¶ — Ma che? la | ||
177 | 1886 | la moglie. ¶ — Ma che? la vice-direttrice è un | ||
178 | 1886 | mai nominata. Pasqualina Morra, la poetessa? Troppo giovane, molle | ||
179 | 1886 | esclamò, con accento desolato, la Borrelli. ¶ — Eccolo qua: vuole | ||
180 | 1886 | una voce, alle spalle. ¶ La Borrelli, malgrado la sua | ||
181 | 1886 | spalle. ¶ La Borrelli, malgrado la sua improntitudine, rimase interdetta | ||
182 | 1886 | aspettando, guardandola freddamente, con la dominazione tranquilla degli uomini | ||
183 | 1886 | uomini che non subiscono la femminilità. ¶ — .... nulla, grazie; — mormorò | ||
184 | 1886 | nulla, grazie; — mormorò stupidamente la Borrelli. ¶ Il direttore, come | ||
185 | 1886 | i telegrammi fermi, per la chiusura festiva degli uffici | ||
186 | 1886 | le altre, guardavano supplichevolmente la direttrice, quasi la implorassero | ||
187 | 1886 | supplichevolmente la direttrice, quasi la implorassero di alzarsi dal | ||
188 | 1886 | le otto e mezzo. La direttrice non capiva o | ||
189 | 1886 | n’era andato verso la porta a tamburo della | ||
190 | 1886 | altra che le reggeva la guancia: ogni tanto le | ||
191 | 1886 | discorrere, energicamente, senza alzar la voce. Le ragazze che | ||
192 | 1886 | quarto d’ora rappresentasse la loro salvazione. Ogni volta | ||
193 | 1886 | ruota dove si svolgeva la carta, col piccolo braccio | ||
194 | 1886 | movibile di acciaio, con la chiave per dare la | ||
195 | 1886 | la chiave per dare la corda che pareva l | ||
196 | 1886 | punto lucido, qua e là: la campanella di vetro | ||
197 | 1886 | lucido, qua e là: la campanella di vetro che | ||
198 | 1886 | da voi Torelli? — domandò la direttrice, dal suo posto | ||
199 | 1886 | risposto, direttrice. ¶ — Va bene. ¶ La conversazione sulla linea, salvo | ||
200 | 1886 | per gli errori, per la incapacità; per la conversazione | ||
201 | 1886 | per la incapacità; per la conversazione col corrispondente, non | ||
202 | 1886 | l’ammonizione, poi con la censura, una pena gravissima | ||
203 | 1886 | quarti del genere umano. La discussione sentimentale ferveva sulla | ||
204 | 1886 | bisogno di lasciar correre la carta; poi, per non | ||
205 | 1886 | tasto, aveva stretta moltissimo la vite del tasto, che | ||
206 | 1886 | più inesperta, lasciava correre la carta, strappandola pezzo a | ||
207 | 1886 | erano fatti apposta per la corrispondenza proibita: gli impiegati | ||
208 | 1886 | lavoro, e veniva loro la voglia di chiacchierare; le | ||
209 | 1886 | a tanta distanza, lusingava la loro fantasia. Questo accadeva | ||
210 | 1886 | della peccatrice si leggeva la compiacenza dell’ingannuccio che | ||
211 | 1886 | che commetteva. ¶ — Pescara? — chiamò la direttrice. ¶ — Direttrice? — trabalzò colei | ||
212 | 1886 | trabalzò colei, spaventata appoggiando la mano al tasto fortemente | ||
213 | 1886 | Borrelli, che aveva sempre la malizia in risveglio, disse | ||
214 | 1886 | E Faraone, tranquilla, con la voce strascicata: ¶ — Si va | ||
215 | 1886 | non vi è niente. ¶ La direttrice non si accorgeva | ||
216 | 1886 | scuola, che ora faceva la maestra rurale, in un | ||
217 | 1886 | del suo posto: pure la lettera era malinconica. Anche | ||
218 | 1886 | lei, povera donna, cadeva la stessa tristezza di tutte | ||
219 | 1886 | a pranzo, a giuocar la tombola e si preparavano | ||
220 | 1886 | delle persone amate. Levava la testa e guardava tutte | ||
221 | 1886 | chi sonnecchiando, chi con la fronte fra le mani | ||
222 | 1886 | mani, chi discorrendo con la vicina a voce bassa | ||
223 | 1886 | le sgridava più, sentendo la mestizia di quelle lunghe | ||
224 | 1886 | le disse, lieve lieve, la voce di Clemenza Achard | ||
225 | 1886 | mai, non alzando mai la voce, cercando di ecclissarsi | ||
226 | 1886 | a qualcuna che ne la pregava; ella prestava il | ||
227 | 1886 | se ne andava sotto la pioggia a casa sua | ||
228 | 1886 | dammi il cambio. ¶ Ebbene, la mite creatura non aveva | ||
229 | 1886 | con poca delicatezza. Quando la direttrice lo aveva saputo | ||
230 | 1886 | poi un mostacciuolo, che la comare mi aveva regalato | ||
231 | 1886 | mi aveva regalato. Tutta la famiglia mia avrà pranzato | ||
232 | 1886 | al Fondo: si fa La figlia di madama Angot | ||
233 | 1886 | essi che hanno avuto la consolazione di godersi il | ||
234 | 1886 | quell’ora? con tutta la buona volontà, sono così | ||
235 | 1886 | mammà che ha perso la salute coi figli; ma | ||
236 | 1886 | Quando tutti si godono la festa, noi in ufficio | ||
237 | 1886 | Niente, niente, questa è la schiavitù. ¶ — Perchè non hai | ||
238 | 1886 | Perchè non hai fatto la maestra? — domandò Achard, dopo | ||
239 | 1886 | altro giorno, non è la stessa cosa? Poi, chi | ||
240 | 1886 | Achard, avrai dei guai. La matrigna ti tormenta? ¶ — No | ||
241 | 1886 | imbarazzo le vinceva. Ella, la prima, entrò nel salone | ||
242 | 1886 | al suo posto, dietro la scrivania, scrivendo in certi | ||
243 | 1886 | registri, pian piano, con la testa inclinata, come si | ||
244 | 1886 | Caterina Borrelli, che era la miope più insolente, rialzandosi | ||
245 | 1886 | avvolgeva il cappello e la testa, con un ombrello | ||
246 | 1886 | capelli neri e ricciuti, la bocca rossa e schiusa | ||
247 | 1886 | o tre, sogguardando verso la direttrice, che scriveva sempre | ||
248 | 1886 | che scriveva sempre, con la sua posa composta di | ||
249 | 1886 | squillo del timbro e la voce liquida della direttrice | ||
250 | 1886 | apatia quasi serena. Cominciavano la loro giornata di lavoro | ||
251 | 1886 | cuscinettino girante, chi provava la elasticità del tasto. Poi | ||
252 | 1886 | in ufficio. Nessuna levava la testa, a guardarne, sui | ||
253 | 1886 | a guardarne, sui vetri, la striscia sottile. ¶ II. ¶ A | ||
254 | 1886 | telegrafica s’intese. Nessuna la udì: le poche ausiliarie | ||
255 | 1886 | il rosario; Pasqualina Morra, la poetessa, leggeva un volumettino | ||
256 | 1886 | collo, sonnecchiava; Annina Caracciolo, la indolente, guardava in aria | ||
257 | 1886 | chi chiacchierava sottovoce con la vicina, chi fingeva di | ||
258 | 1886 | per non muoversi. Ma la chiamata risuonò, più viva | ||
259 | 1886 | dita della mano sinistra la striscia di carta e | ||
260 | 1886 | prime parole ella chiamò la sua indivisibile amica. ¶ — Borrelli | ||
261 | 1886 | amica. ¶ — Borrelli, vieni qua. ¶ La Borrelli piegò un giornaletto | ||
262 | 1886 | stava leggendo di nascosto, la Farfalla, se lo cacciò | ||
263 | 1886 | corse dalla sua amica. La Borrelli, ora, leggeva anch | ||
264 | 1886 | così; — ribattè Borrelli, facendo la dottoressa. ¶ Il telegramma d | ||
265 | 1886 | da questo amore, nè la guerra degli uomini, nè | ||
266 | 1886 | sempre. ¶ — Quanta rettorica! — esclamò la Borrelli. ¶ — Questo telegramma viene | ||
267 | 1886 | viene da Casacalenda? — chiese la De Notaris, avvicinandosi. ¶ — Sì | ||
268 | 1886 | ricevuto anch’io, — disse la De Notaris. ¶ — Questo è | ||
269 | 1886 | Pescara, tutta fiera, rizzava la piccola persona sulla poltroncina | ||
270 | 1886 | tutte intente: Ida Torelli, la scettica, sogghignava: Caterina Borrelli | ||
271 | 1886 | meno sfortunati. Adelina Markò, la bellissima, aveva due o | ||
272 | 1886 | due anni. Maria Morra, la filodrammatica, amava fedelmente da | ||
273 | 1886 | recitando insieme con lei la Celeste di Marenco e | ||
274 | 1886 | Celeste di Marenco e la farsa: Un bagno freddo | ||
275 | 1886 | studiare altri due per la laurea, altri tre per | ||
276 | 1886 | subito le discussioni cessarono. La direttrice era venuta dall | ||
277 | 1886 | disse Caterina Borrelli, con la sua improntitudine. ¶ — Che telegramma | ||
278 | 1886 | dinanzi ad Annina Pescara, la direttrice lo lesse. Le | ||
279 | 1886 | umiliate ai loro posti, la guardavano per leggere sul | ||
280 | 1886 | della porta, che divideva la sezione maschile dalla femminile | ||
281 | 1886 | dimentichino, in questo luogo, la storditaggine e l’imprudenza | ||
282 | 1886 | cattiva, ma sentiva moltissimo la sua responsabilità e tremava | ||
283 | 1886 | e tremava continuamente che la sua sezione sfigurasse innanzi | ||
284 | 1886 | Che ore sono? — domandò la De Notaris. ¶ — Le diciassette | ||
285 | 1886 | lieve lieve, Clemenza Achard, la sua vicina. ¶ E dopo | ||
286 | 1886 | Ida Torelli. ¶ — Grazie, — disse la De Notaris, e segnò | ||
287 | 1886 | non vi era lavoro, la direttrice aveva dato ordine | ||
288 | 1886 | stranamente sui tavolini, con la loro ruota dove si | ||
289 | 1886 | confusamente, avrebbe voluto pregare la Madonna che la lasciasse | ||
290 | 1886 | pregare la Madonna che la lasciasse dormire, al mattino | ||
291 | 1886 | il corpo: dormiva, con la faccia tra le mani | ||
292 | 1886 | disse l’altra, con la malinconia di una voce | ||
293 | 1886 | eh? — insistette Maria, con la sua aria saggia e | ||
294 | 1886 | invulnerabile. ¶ — Sempre. ¶ — Ci perderai la salute, Scarano. ¶ — Così fosse | ||
295 | 1886 | contristava subito. ¶ Scendendo per la via di Monteoliveto, erano | ||
296 | 1886 | Monteoliveto, erano giunte presso la fontana, Giulietta Scarano assorbita | ||
297 | 1886 | mammà ha cacciato Carolina, la serva che mi voleva | ||
298 | 1886 | mandarle senza. Chissà, Galante, la nostra inserviente, potrebbe aiutarmi | ||
299 | 1886 | pauroso: e per scoprire la dovizia meravigliosa di due | ||
300 | 1886 | capelli, che le tiravano la testa indietro, pel peso | ||
301 | 1886 | mi è antipatica, — disse la Vitale. ¶ — Non è cattiva | ||
302 | 1886 | è cattiva, però, — rispose la Scarano, con la mitezza | ||
303 | 1886 | rispose la Scarano, con la mitezza delle anime innamorate | ||
304 | 1886 | freddo! — disse ella con la voce molle e seducente | ||
305 | 1886 | seducente. ¶ Si lisciava, con la punta delle dita, i | ||
306 | 1886 | aveva reso più vivida la bella bocca dalle labbra | ||
307 | 1886 | carnagione dorata di bionda. La leggiadra e flessuosa persona | ||
308 | 1886 | i vestiti, per comperare la biancheria del corredo. Quando | ||
309 | 1886 | volpe maligna. ¶ — È venuta la direttrice? — chiesero, quasi in | ||
310 | 1886 | in quell’anticamera tetra, la burocrazia avvinghiava l’anima | ||
311 | 1886 | chi seduta, chi presso la finestra per avere un | ||
312 | 1886 | cupo ed esse sbassavan la voce per istinto. L | ||
313 | 1886 | mantelli: quelle più poverine, la colazione portata da casa | ||
314 | 1886 | a una speciale linea. La direttrice, con la sua | ||
315 | 1886 | linea. La direttrice, con la sua scrittura rotonda e | ||
316 | 1886 | d’ordine che porta la linea, dirimpetto il nome | ||
317 | 1886 | Avellino? — esclamava Ida Torelli, la seconda sorella. — Io con | ||
318 | 1886 | che non può soffrire la sezione femminile. Lo chiamate | ||
319 | 1886 | sto con Genova, — rispondeva la Markò con una voce | ||
320 | 1886 | che non è divertente. La linea è così lunga | ||
321 | 1886 | è così lunga che la pila non basta mai | ||
322 | 1886 | pila non basta mai: la corrente è variabilissima: ora | ||
323 | 1886 | Che! all’undecimo minuto la linea si guasta. I | ||
324 | 1886 | Ora in queste coppie, la direttrice non univa mai | ||
325 | 1886 | Maria Morra si ripassava la parte di Paolina nei | ||
326 | 1886 | teatro di San Ferdinando; la sua compagna, Sofia Magliano | ||
327 | 1886 | guarire dall’anemia che la minava; e Annina Pescara | ||
328 | 1886 | e Annina Pescara aveva la bella faccia rotonda tutta | ||
329 | 1886 | che mandasse per qualcuno la lettera a Mimì. La | ||
330 | 1886 | la lettera a Mimì. La Galante diceva di no | ||
331 | 1886 | Scarano impallidiva, le tremava la voce innanzi a quella | ||
332 | 1886 | a quella serva che la torturava, con un rifiuto | ||
333 | 1886 | giunse sino a prenderlo la mano, raccomandandosi. ¶ A un | ||
334 | 1886 | un zittìo passò: entrava la direttrice. Subito, in coro | ||
335 | 1886 | tutto il volto aveva la grassezza molle, il pallore | ||
336 | 1886 | dovessero congiungere solo per la preghiera, nella limpidezza inespressiva | ||
337 | 1886 | PREFAZIONE. ¶ La prima parola a me | ||
338 | 1886 | tra loro, o contro la comune matrigna, la critica | ||
339 | 1886 | contro la comune matrigna, la critica. La prima parola | ||
340 | 1886 | comune matrigna, la critica. La prima parola a me | ||
341 | 1886 | Goncourt, romanzo e prefazione; la prefazione è ambiziosa, il | ||
342 | 1886 | il romanzo è povero. La prefazione promette assai e | ||
343 | 1886 | non ha potuto studiare la fanciulla nel vivo, come | ||
344 | 1886 | delle fanciulle. Come se la fanciulla si confessasse mai | ||
345 | 1886 | al sole del matrimonio, la fanciulla si sviluppa in | ||
346 | 1886 | passi con precauzione; e la sua anima non si | ||
347 | 1886 | della fanciulla sente acutamente la vita, in un contrasto | ||
348 | 1886 | documenti umani. Aspra è la battaglia nella vita femminile | ||
349 | 1886 | Giobbe è fatto per la fanciulla. ¶ Ora, anch’io | ||
350 | 1886 | tratto della vita, anzi la varia fortuna mi ha | ||
351 | 1886 | alcune nella felicità per la morte; — ma l’immagine | ||
352 | 1886 | l’oggetto? o perchè la memoria fanciullesca è più | ||
353 | 1886 | me, in questo libro, la mia psicologia è fatta | ||
354 | 1886 | terrazze napoletane ove giunge la malinconìa del mare lontano | ||
355 | 1886 | mi turbano, mi tolgono la serenità necessaria a comporre | ||
356 | 1886 | queste pagine passavano sotto la corsa nervosa della mia | ||
357 | 1886 | nell’anima mia, con la faccia di un tempo | ||
358 | 1886 | di un tempo, con la voce di un tempo | ||
359 | 1886 | ricominciavano, il dolore rideva, la morte parlava. Poichè voi | ||
360 | 1886 | parlava. Poichè voi che la vita ha dolorosamente colpito | ||
361 | 1886 | sembravate vive. Insieme vivemmo la vita di questo libro | ||
362 | 1886 | non passava un’anima: la bottega del fabbro era | ||
363 | 1886 | fabbro era ancora chiusa, la tipografia del Pungolo era | ||
364 | 1886 | e il cielo aveva la chiarezza fredda, la tinta | ||
365 | 1886 | aveva la chiarezza fredda, la tinta metallica e finissima | ||
366 | 1886 | mattina, cominciava il fastidio: la madre si destava prestissimo | ||
367 | 1886 | e dall’altra stanza la chiamava: ¶ — Mariè? ¶ — Mammà? ¶ — Alzati | ||
368 | 1886 | tranquille. Dopo cinque minuti la madre la chiamava di | ||
369 | 1886 | cinque minuti la madre la chiamava di nuovo, a | ||
370 | 1886 | lettuccio quella fanciullona robusta, la madre taceva, vinta: e | ||
371 | 1886 | padre, l’ebanista, con la sua grossa voce: ¶ — Mariettella | ||
372 | 1886 | alzati: se no, paghi la multa. ¶ Ella, allora, si | ||
373 | 1886 | tenda. Andava a lavarsi la faccia in cucina: invece | ||
374 | 1886 | non aveva l’orologio; la direttrice aveva segnato questo | ||
375 | 1886 | prendeva il Governo per la ricchezza mobile e altre | ||
376 | 1886 | ingiustizia, come quando, piccoletta, la battevano per una colpa | ||
377 | 1886 | suo lettuccio caldo, con la guancia affondata nel cuscino | ||
378 | 1886 | andare? Il venticello gelido la infastidiva, mandandole in faccia | ||
379 | 1886 | infastidiva, mandandole in faccia la polvere di via Toledo | ||
380 | 1886 | col cappello di traverso, la treccia che si disfaceva | ||
381 | 1886 | treccia che si disfaceva, la cravatta a rovescio, e | ||
382 | 1886 | e umida, non fredda, la calmarono. Sedette in uno | ||
383 | 1886 | hanno il soldo per la sedia di paglia, e | ||
384 | 1886 | morta l’anno prima, la salute di sua mammà | ||
385 | 1886 | porticina fu richiusa, mentre la monaca, con le altre | ||
386 | 1886 | e ridicola delle oche; la madre, meno male, non | ||
387 | 1886 | scura e aveva serena la faccia; ma Eugenia era | ||
388 | 1886 | che l’affogava e la ingrossava per la sua | ||
389 | 1886 | e la ingrossava per la sua tinta chiara, e | ||
390 | 1886 | piede grasso e rotondo. La serva dietro, poi, era | ||
391 | 1886 | tre donne ebbero attraversata la sala, il movimento dei | ||
392 | 1886 | rumore del mare, mentre la brezza agitava le grandi | ||
393 | 1886 | fronte sudata. ¶ Elvira Brown, la bellissima fanciulla napoletana, maritata | ||
394 | 1886 | sommessamente con Margherita Falco, la sua futura cognatina, la | ||
395 | 1886 | la sua futura cognatina, la fidanzata di suo fratello | ||
396 | 1886 | era poi irragionevole, malgrado la cocciutaggine naturale dei vecchioni | ||
397 | 1886 | non sai, — mormorava, crollando la bellissima testa, Elvira Brown | ||
398 | 1886 | ella non poteva misurare la gelosia malvagia di quel | ||
399 | 1886 | geloni, che aveva voluto la moglie giovine e bella | ||
400 | 1886 | giovine e bella, che la copriva di stoffe e | ||
401 | 1886 | e di brillanti e la torturava coi suoi capricci | ||
402 | 1886 | gridava: chiamate, rivolto verso la sala, gridava: ¶ — Trentotto! ¶ Invece | ||
403 | 1886 | Manetta, quieta, quieta, con la sua aria tranquilla, era | ||
404 | 1886 | e fremeva d’impazienza; la sorellina Adelina, una furba | ||
405 | 1886 | avrebbe visto Vincenzino, conservava la sua calma di fanciulla | ||
406 | 1886 | mandato in giro Adelina, la minore, per cercare di | ||
407 | 1886 | Adelina aveva gironzato per la sala, aveva bevuto dall | ||
408 | 1886 | sorella, che voleva aspettare. ¶ La sala si stipava sempre | ||
409 | 1886 | sorelle De Pasquale con la madre, le due filodrammatiche | ||
410 | 1886 | ma coi mustacchi come la madre, un donnone che | ||
411 | 1886 | si affannavano a esprimere la passione nella Gerla di | ||
412 | 1886 | di Elena de Pasquale, la più carina delle due | ||
413 | 1886 | simpatica. ¶ Dietro di lei la madre, una donna piccola | ||
414 | 1886 | Galanti, che erano buonine, la chiamarono. Vi fu uno | ||
415 | 1886 | mormorò Enrichetta. ¶ Si guardarono, la madre e lei, un | ||
416 | 1886 | stentando a vivere con la magra pensione, si attaccavano | ||
417 | 1886 | conosciute nel collegio, dove la munificenza governativa le aveva | ||
418 | 1886 | casa di Eugenia Malagrida, la grassona brutta e ricca | ||
419 | 1886 | purchè costei, ogni tanto, la portasse a teatro, la | ||
420 | 1886 | la portasse a teatro, la invitasse a pranzo, la | ||
421 | 1886 | la invitasse a pranzo, la conducesse in carrozza. ¶ La | ||
422 | 1886 | la conducesse in carrozza. ¶ La povertà, il desiderio di | ||
423 | 1886 | vedere, per trovare marito, la inducevano a una esistenza | ||
424 | 1886 | a Eugenia Malagrida, perchè la portasse seco. Ma dovevano | ||
425 | 1886 | nel camerino, scordandosi con la noncuranza delle persone felici | ||
426 | 1886 | delle persone felici, che la sua amica non avrebbe | ||
427 | 1886 | saluti e di sorrisi, la signora Brown e Margherita | ||
428 | 1886 | lo aveva preso per la famiglia della sua innamorata | ||
429 | 1886 | famiglia della sua innamorata, la quale non giungeva ancora | ||
430 | 1886 | tanto che Riccarda Galanti, la morettona, se ne accorse | ||
431 | 1886 | si rischiarò: sua madre, la grassa serva dal volto | ||
432 | 1886 | indietro sulla fronte, dondolando la borsettina di pelle gialla | ||
433 | 1886 | preghiera era Chiarina Althan, la creatura buona e intelligente | ||
434 | 1886 | segreto che aveva distrutto la vita di Eva Muscettola | ||
435 | 1886 | Muscettola, ella sola aveva la misura di quel sacrifizio | ||
436 | 1886 | quel sacrifizio, ella compiangeva la fanciulla, ma pregava per | ||
437 | 1886 | dalle due matrine, riattraversò la chiesa, uscì dalla porta | ||
438 | 1886 | di Eva, qualche voce la chiamò, ma ella non | ||
439 | 1886 | ella non udì, come la prima volta. La madre | ||
440 | 1886 | come la prima volta. La madre era rimasta sull | ||
441 | 1886 | sull’altar maggiore: tutti la guardavano, per distinguere se | ||
442 | 1886 | di distanza, veder finita la propria casa: un giovinotto | ||
443 | 1886 | cuore di madre. Ma la duchessa non levava il | ||
444 | 1886 | monacazione della sua figliuola: la famiglia era distrutta da | ||
445 | 1886 | tutto l’apparato mondano. La bruna tonaca delle monache | ||
446 | 1886 | badessa, si avanzò verso la monacanda, benedì il bianco | ||
447 | 1886 | volto nessuno. Conservava sempre la stessa fisionomia pacata, che | ||
448 | 1886 | sempre visto vivacissimo, feriva la fantasia più di qualunque | ||
449 | 1886 | e stringendoli nel pugno: la badessa, una vecchietta curva | ||
450 | 1886 | nel vano della porticina. La novizia, inginocchiata, pregava, si | ||
451 | 1886 | il moto delle labbra: la vecchia badessa impugnò un | ||
452 | 1886 | fascio dei capelli, che la monaca teneva stretto e | ||
453 | 1886 | dell’acciaio sul collo, la novizia trasalì per un | ||
454 | 1886 | come se gli mancasse la vita. Elfrida Kapnist, contessa | ||
455 | 1886 | Kapnist, contessa Galeota, abbassata la testa dai bruni capelli | ||
456 | 1886 | capelli ricciuti e ribelli, la testa di boema libera | ||
457 | 1886 | buttato un velo nero. ¶ La funzione non finiva ancora | ||
458 | 1886 | funzione non finiva ancora: la novizia Muscettola, per sommo | ||
459 | 1886 | l’anno del noviziato, la vocazione sua era così | ||
460 | 1886 | servita di esempio. Dunque la novizia si era levata | ||
461 | 1886 | scritta in latino: ella la leggeva lentamente, lentamente, ma | ||
462 | 1886 | voce che aveva già la monotonia delle voci monacali | ||
463 | 1886 | delle voci monacali. Era la lunga formula del giuramento | ||
464 | 1886 | e perpetua clausura. Tese la mano, giurò con voce | ||
465 | 1886 | con voce tranquilla: prese la penna che le porgevano | ||
466 | 1886 | che le porgevano, firmò la pergamena, dopo lei firmarono | ||
467 | 1886 | pergamena, dopo lei firmarono la badessa e il cardinale | ||
468 | 1886 | secco e rauco. ¶ Poi la funzione divenne più lugubre | ||
469 | 1886 | monache vi condussero Eva, la fecero distendere supino, come | ||
470 | 1886 | le mani sul petto, la coprirono con una coltre | ||
471 | 1886 | grossi ceri: e subito la campana di Santa Chiara | ||
472 | 1886 | viva. Eva, nascosta sotto la coltre, rigida come cadavere | ||
473 | 1886 | santa; le monache, con la croce, giravano in processione | ||
474 | 1886 | avrebbe voluto esser lei la monaca, Felicetta Filomarino, l | ||
475 | 1886 | finestroni velati di rosso; la campana da morto risuonava | ||
476 | 1886 | te Christus! Tre volte la evocazione fu ripetuta, le | ||
477 | 1886 | ripetuta, le monache sollevarono la coltre mortuaria, Eva si | ||
478 | 1886 | in piedi. Il cardinale la benedisse e scomparve dal | ||
479 | 1886 | dal coro: le monache la baciarono, una alla volta | ||
480 | 1886 | baciarono, una alla volta. La porticina fu richiusa, mentre | ||
481 | 1886 | quella che vive fra la Scozia, l’Inghilterra e | ||
482 | 1886 | di S. Chiara, per la casa Muscettola, non erano | ||
483 | 1886 | matrimonio aveva turbata tutta la società, vi aveva introdotto | ||
484 | 1886 | uscendo da una bisca, la gente era intervenuta: i | ||
485 | 1886 | Maria Gullì-Pausania solo la nobiltà siciliana era intervenuta | ||
486 | 1886 | valletti vestiti alla medioevale, la moschetteria al ritorno, nella | ||
487 | 1886 | Eugenia Vargas d’Aragona: la vivace, chiassosa, simpatica creatura | ||
488 | 1886 | amante di suo marito, la morte le era parsa | ||
489 | 1886 | non voleva morire, che la salvassero, per carità, quelli | ||
490 | 1886 | soffocarlo; morì disperata. Ora, la stessa gente, più numerosa | ||
491 | 1886 | più numerosa forse per la novità della funzione, era | ||
492 | 1886 | Alle undici in punto la novizia entrò nella chiesa | ||
493 | 1886 | l’attraversò in tutta la sua lunghezza, per recarsi | ||
494 | 1886 | lietamente, dava a tutta la faccia come un subitaneo | ||
495 | 1886 | Pareva un’altra: con la morte del sorriso, Eva | ||
496 | 1886 | del sorriso, Eva Muscettola, la novizia, erasi trasformata. Un | ||
497 | 1886 | si volse neppure, continuò la sua strada, come se | ||
498 | 1886 | venivano le due matrine: — la principessa di Tricarico, la | ||
499 | 1886 | la principessa di Tricarico, la gran dama mistica e | ||
500 | 1886 | e dalle preghiere; e la duchessa della Mercede, una |