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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Gian Giorgio Trissino, Sofonisba, 1524

concordanze di «la»

nautoretestoannoconcordanza
1
1524
ATTO I ¶ Scena I ¶ La scena de la favola
2
1524
I ¶ La scena de la favola si pone in
3
1524
dove poss'io voltar la lingua, ¶ se non là
4
1524
la lingua, ¶ se non 've la spinge il
5
1524
se non là 've la spinge il mio pensiero
6
1524
a venir meco a la città di Cirta. ¶ Però
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1524
ragionando il cuore. ¶ Quando la bella moglie di Sicheo
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1524
e fabricovvi una cittate, ¶ la qual chiamò Cartagine per
9
1524
di tal pondo fu la sua virtute, ¶ che non
10
1524
queste parti, ¶ e ingannando la infelice Dido, ¶ partissi, e
11
1524
e fu cagion de la sua morte. ¶ Questa guerra
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1524
piacque a Dio) sorse la pace; ¶ la qual durando
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1524
Dio) sorse la pace; ¶ la qual durando un tempo
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1524
Quivi prima gli arrise la fortuna, ¶ ma non molto
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1524
tanto seppe far, che la conchiuse. ¶ Or questa lega
16
1524
e rivocar costui ¶ ne la loro amicizia, a lui
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1524
desir di vittoria e la paura ¶ di servitù sì
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1524
ogni altro pensier chiuser la via. ¶ Pur dopo questo
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1524
felici. ¶ Ma quei seguendo la vittoria loro, ¶ son giunti
20
1524
l'han tolto ne la prima giunta: ¶ onde Siface
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1524
accolta ogni sua forza, ¶ se n'è gito
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1524
più non potrem levar la testa; ¶ che se vecchi
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1524
pregando lui ¶ che da la rabbia lor mi diffendesse
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1524
giorno adduce, ¶ partita poi la luce, ¶ con la notte
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1524
poi la luce, ¶ con la notte e col sonno
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1524
lasciate omai, donna, lasciate ¶ la dolente paura, che v
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1524
già non vi condanna ¶ la sentenzia del ciel, come
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1524
se non come vuol la lor grandezza. ¶ ERMINIA ¶ La
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1524
la lor grandezza. ¶ ERMINIA ¶ La gloria, e l'altro
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1524
che così piacque a la giustizia eterna. ¶ Né sciolta
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1524
al fin, per cui la vita fugge. ¶ ERMINIA ¶ Andiamo
32
1524
Andiamo adunque e rivoltiam la mente ¶ a pregar quell
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1524
questo mal presente ¶ fra la nimica gente ¶ sparga, e
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1524
Idio ¶ ci può mandar la disiata pace. ¶ Scena II
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1524
le serve, ¶ che a la nostra regina entro rapporte
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1524
regina entro rapporte ¶ come la terra è tutta in
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1524
suo riposo, o turbi la sua pace. ¶ Che quel
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1524
o speme, sogno de la gente desta, ¶ quanto, quanto
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1524
senza. ¶ Che senza voi la nuova mia regina ¶ forse
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1524
dimora. ¶ Sprezzando in tutto la regale altezza, ¶ onde sarìa
41
1524
lassa! al dominare avezza, ¶ la servitù le parerìa sì
42
1524
Donne, ¶ vero ornamento a la città di Cirta, ¶ ditemi
43
1524
ditemi: ove si truova la regina? ¶ CORO ¶ Ecco, che
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1524
ben ancor fuor de la porta. ¶ Ma d'onde
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1524
genti da caval ne la battaglia. ¶ Nel cui principio
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1524
spavento, ¶ né potean sostener la forza loro; ¶ e già
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1524
adosso, ¶ che rivoltor tutta la gente in fuga. ¶ Il
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1524
veder se mai ¶ con la vergogna, e con il
49
1524
molti di noi verso la terra ¶ fuggimmo, e pria
50
1524
come fui dentro) ¶ chiuder la porta, e far alzare
51
1524
posi guardia intorno de la terra; ¶ e per questa
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1524
di quest'impero, ¶ e la stirpe regal de' miei
53
1524
ohimé! per tempo, ¶ che la mia nave disarmata iscoglia
54
1524
ove m'avete posta! ¶ La gioia a voi proposta
55
1524
sarà, ch'io lasci la regale stanza, ¶ e lo
56
1524
ma non già con la morte; ¶ ch'ella è
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1524
tutti i mali. ¶ SOFONISBA ¶ La vita nostra è come
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1524
gloriosa morte ¶ illustra tutta la passata vita. ¶ Scena IV
59
1524
entrati son dentro a la terra, ¶ per accordo, per
60
1524
di far fin a la morte ogni difesa. ¶ Né
61
1524
l'assedio intorno a la cittate, ¶ da quel primo
62
1524
chiamò i primi de la terra, e disse: ¶ "Qual
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1524
gli occhi intenebrati a la ruina? ¶ Il campo è
64
1524
e voi volete mantener la terra; ¶ a cui? Per
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1524
ci fe' menare; ¶ a la cui vista lacrimò ciascuno
66
1524
nimici qui presso a la piazza. ¶ SOFONISBA ¶ Mostrami Massinissa
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1524
che il cielo e la fortuna ¶ e le vostre
68
1524
al nuovo ¶ signor de la sua vita e de
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1524
sua vita e de la morte; ¶ i' chieggio a
70
1524
quest'una grazia sola, ¶ la qual è, che vi
71
1524
voi stesso ¶ determinare a la persona mia ¶ qualunque stato
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1524
le mani ¶ e ne la servitù d'alcun romano
73
1524
ciò vi priego, ¶ per la regale e gloriosa altezza
74
1524
e gloriosa altezza, ¶ ne la qual poco avanti anco
75
1524
mi vorrei por ne la fede ¶ d'un nostro
76
1524
ove son ora; ¶ e la felice mia passata vita
77
1524
le mani ¶ e ne la servitù d'alcun romano
78
1524
può caper dentr'a la mente, ¶ che nol possiate
79
1524
una sol donna oltra la sorte. ¶ E non dite
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1524
alcuno oltraggio; ¶ che per la nimicizia di tant'anni
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1524
da fuggir più che la morte. ¶ Sì ch'io
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1524
ch'or abbraccio; ¶ per la vittoriosa vostra mano ¶ piena
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1524
come al porto de la mia salute. ¶ E se
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1524
grazia estrema vi dimando; ¶ la qual è in vostra
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1524
però, caro signor, non la negate; ¶ e a sì
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1524
che fatto avete per la mia salute, ¶ deh donate
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1524
ardisca di toccarvi pur la vesta, ¶ io gli farò
88
1524
E per maggior chiarezza la man destra ¶ toccar vi
89
1524
voce poss'io scioglier la lingua, ¶ che degnamente a
90
1524
questa liberal vostra risposta; ¶ la qual si vede veramente
91
1524
mai per uscirmi de la mente, ¶ mentre che di
92
1524
ogni cosa, salvo che la vita ¶ (la qual però
93
1524
salvo che la vita ¶ (la qual però da voi
94
1524
è pur quel che la gente invita ¶ spesse fiate
95
1524
del modo ¶ da mantenervi la promessa fede. ¶ SOFONISBA ¶ Sì
96
1524
una cosa, e ne la lingua un'altra. ¶ SOFONISBA
97
1524
non è sempre contraria la fortuna, ¶ debbian sperar che
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1524
Almo celeste raggio, ¶ de la cui santa luce ¶ s
99
1524
eterno, ¶ il dì dopo la sera, ¶ e dopo primavera
100
1524
e dopo primavera, ¶ mena la state, e poi l
101
1524
e il verno, ¶ onde la terra e il mare
102
1524
opra mala ¶ ci sturberà la nostra antica pace". ¶ Ahi
103
1524
visto di braccio ¶ tor la figliuola, e farne le
104
1524
di chi fornìa de la sua vita il corso
105
1524
campo è preso. ¶ e la cittate è piena di
106
1524
Con che parole ha la regina accolto? ¶ Con che
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1524
mi rivolgo intorno, ¶ mirando la grandezza e la possanza
108
1524
mirando la grandezza e la possanza ¶ de la nimica
109
1524
e la possanza ¶ de la nimica terra, ove son
110
1524
tanta gente, ¶ che ne la terra entrò con Massinissa
111
1524
presa avete, nominata Cirta; ¶ la cui novella e sùbita
112
1524
re, ch'entrò con la sua gente ¶ poc'ora
113
1524
ora fa qui ne la terra vostra; ¶ però vi
114
1524
Lelio mi chiamo, e la mia patria è Roma
115
1524
quell'onore, ¶ ch'a la vostra grandezza si conviene
116
1524
dee saper quel che dentro fanno. ¶ Scena II
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1524
Tu vuoi forse narrarmi la gran preda, ¶ che ritrovata
118
1524
Egli si sta con la novella sposa ¶ gioioso e
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1524
Asdrubale figliuola. ¶ LELIO ¶ Sofonisba la moglie di Siface? ¶ MESSO
120
1524
o smisurato ardire! ¶ MESSO ¶ La cosa sta così, com
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1524
dove era costei, dove la vide? ¶ MESSO ¶ Ne la
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1524
la vide? ¶ MESSO ¶ Ne la piazza, ch'è qui
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1524
nel primiero incontro? ¶ MESSO ¶ La donna a lui parlò
124
1524
un dono. ¶ LELIO ¶ Forse la libertà, ch'ognun disìa
125
1524
Ed e' che disse la seconda volta? ¶ MESSO ¶ Tutto
126
1524
casa. ¶ LELIO ¶ E ivi la sposò secretamente. ¶ MESSO ¶ Anzi
127
1524
andati entr'al palazzo, ¶ la regina dal re prese
128
1524
fosse noia. ¶ A cui la donna diè tale risposta
129
1524
ognun sarìa scusata ¶ per la necessità de la Fortuna
130
1524
per la necessità de la Fortuna. ¶ E poi con
131
1524
di quello, a cui la diè suo padre, ¶ che
132
1524
di Siface, a cui la diè il Senato. ¶ Oltre
133
1524
serva de' Romani. ¶ Allor la Donna sospirando disse: ¶ che
134
1524
re n'andò sopra la sala, ¶ e poco stando
135
1524
e poco stando venne la regina, ¶ con gli occhi
136
1524
repentine nozze; ¶ e secondo la mente di ciascuno, ¶ chi
137
1524
l'ultimo dì de la sua vita, ¶ lasciando al
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1524
prole". ¶ Dapoi rivolto a la regina disse: ¶ "Sofonisba regina
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1524
fronte. ¶ E fattosi a la donna più vicino, ¶ le
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1524
il vecchio sacerdote, ¶ udì la sala ribombar di suoni
141
1524
mondano altro tesoro; ¶ ma la felicità spesso l'adombra
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1524
in periglioso errore, ¶ per la vittoriosa sua ventura. ¶ Ben
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1524
l'estremo dì de la sua vita; ¶ che la
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1524
la sua vita; ¶ che la prosperità maggior de' merti
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1524
è giunto Scipion con la sua gente? ¶ LELIO ¶ Poc
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1524
egli è fuor de la porta, ¶ ch'è di
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1524
MASSINISSA ¶ Non accade mandarvi la regina. ¶ LELIO ¶ Perché non
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1524
altri, che 'l mandar la donna ¶ non è se
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1524
sposa, poi Siface me la tolse; ¶ or col vostro
150
1524
Romani ¶ col regno, con la donna, e coi tesori
151
1524
luogo? ¶ MASSINISSA ¶ Qui ne la casa, ond'or ne
152
1524
uscito. ¶ LELIO ¶ Qui ne la casa dei nimici nostri
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1524
e ottima speranza. ¶ LELIO ¶ La speranza di quel che
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1524
si deve, ¶ è spesso la ruina de' mortali. ¶ MASSINISSA
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1524
è ben alcun sopra la terra, ¶ che tanto util
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1524
or avete fatto (deponendo ¶ la passion però prima da
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1524
perch'ella inganna spesso la prudenza), ¶ e vederete con
158
1524
ardente, ¶ che v'arderìa la casa; questa ancora ¶ vi
159
1524
aver dato aiuto a la mia donna, ¶ di che
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1524
menommi seco a difensar la Spagna. ¶ Allor Siface, a
161
1524
a far con voi la guerra, ¶ senza saputa mia
162
1524
regno, e quasi ancor la vita. ¶ Or l'ho
163
1524
ch'io viva, ¶ perché la grazia partorir dee grazia
164
1524
nel campo utilità con la mia gente; ¶ ma dico
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1524
non è ben negarmi ¶ la moglie, avendo a me
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1524
non s'accorge ¶ che la primiera grazia offende e
167
1524
datemi aiuto, ond'io la tenga. ¶ CORO ¶ Abbi pietà
168
1524
al palazzo; ¶ menate presa la regina fuore. ¶ MASSINISSA ¶ Nessun
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1524
il piè dentro a la porta; ¶ che la farìa
170
1524
a la porta; ¶ che la farìa del suo sangue
171
1524
m'è, più che la luce, cara. ¶ Scena IV
172
1524
CATONE ¶ Ho vista tutta la contesa vostra. ¶ MASSINISSA ¶ Piacemi
173
1524
ben fatto di troncar la via ¶ a questa vostra
174
1524
a tanto fuoco. ¶ Perché la nimicizia degli amici ¶ è
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1524
non si racconcia, ¶ se la si lascia andar troppo
176
1524
l'ira? ¶ Non vedete la terra, in che voi
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1524
mi lasciassi torre anche la moglie: ¶ pur mi contento
178
1524
Scipione. ¶ Adunque i' menerò la gente presa ¶ a lui
179
1524
ch'io parta, ¶ toccar la mano, a far tra
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1524
a far tra voi la pace. ¶ LELIO ¶ I' son
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1524
dov'io mi giri ¶ la speme più, che omai
182
1524
che si disdica lor la tua clemenza. ¶ So che
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1524
Difendi, Signor mio, con la tua mano ¶ questa nostra
184
1524
tua pietà infinita ¶ non la soccorre. Omai, Signor verace
185
1524
Omai, Signor verace, ¶ concedi la tua pace ¶ a questa
186
1524
e poni entr'a la mente ¶ di Scipion, che
187
1524
di Scipion, che salvi la regina; ¶ tal che da
188
1524
campo non trabocchi ¶ ne la cittade, e contra noi
189
1524
io ne vada ¶ per la più corta strada ¶ ad
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1524
corta strada ¶ ad udir la sentenzia de' Romani; ¶ perché
191
1524
tutti che vivem sopra la terra, ¶ non siamo altro
192
1524
più il favor de la Fortuna, ¶ tant'e più
193
1524
O Scipion, quest'è la gente presa; ¶ ordinate di
194
1524
meco. ¶ CATONE ¶ Tant'è la turba de la gente
195
1524
è la turba de la gente intorno ¶ corsa qui
196
1524
prender l'arme ¶ contra la nostra gente, che per
197
1524
già contra Cartago? ¶ SIFACE ¶ La causa fu la bella
198
1524
SIFACE ¶ La causa fu la bella Sofonisba, ¶ de l
199
1524
de l'amor de la qual fui preso e
200
1524
arso. ¶ Sendo costei de la sua patria amica, ¶ quanto
201
1524
mi smosse, ¶ e a la patria sua tutto mi
202
1524
m'ha posto in la miseria che vedete. ¶ Ne
203
1524
miseria che vedete. ¶ Ne la quale ho però questo
204
1524
lieve; ¶ onde ne seguirà la sua ruina, ¶ che in
205
1524
puote; ¶ né schifo ancor la morte; ché qualunque ¶ si
206
1524
CATONE ¶ Son stato ne la terra, e ho parlato
207
1524
di voler stare a la sentenzia vostra. ¶ SCIPIONE ¶ Parvi
208
1524
lingue ¶ quel che ne la battaglia avete fatto ¶ con
209
1524
battaglia avete fatto ¶ con la vostra persona, e col
210
1524
e oltre a questo, la città di Roma ¶ vi
211
1524
lasciò rimaner chi ben la serve. ¶ CORO ¶ Questo parlar
212
1524
le vostre speranze in la mia fede. ¶ Ma sappiate
213
1524
né tanto onoro, ¶ quanto la temperanzia e 'l contenermi
214
1524
mandarla, ¶ perché convien che la mandiamo a Roma. ¶ E
215
1524
avete a lei volta la mente, ¶ vincete il vostro
216
1524
e non vogliate intenebrar la grazia ¶ di tanti vostri
217
1524
fallo ¶ più grave che la causa del fallire. ¶ MASSINISSA
218
1524
padre di costei me la promesse; ¶ ma Siface dapoi
219
1524
cavai di Cartagine a la torre, ¶ che fe' Agatocle
220
1524
ho dato utilità con la mia gente? ¶ Donde presa
221
1524
altra dimanda mi ritolsi ¶ la moglie mia, ch'altri
222
1524
m'occupava: ¶ ma se la moglie non mi fia
223
1524
a Troia, e poi la prese, e arse, ¶ per
224
1524
arse, ¶ per far aver la moglie a Menelao; ¶ che
225
1524
anno, che Siface ¶ me la tolse per forza e
226
1524
non vogliate poi, che la vostr'ira ¶ contra i
227
1524
in ogni cosa, ove la mente volge; ¶ ma quel
228
1524
senz'alcun dubbio ve la renderei; ¶ ché voi sapete
229
1524
lui, color vi resero la madre. ¶ E come prima
230
1524
far le nozze ¶ ne la nimica terra, e in
231
1524
vinto e preso; onde la sua persona, ¶ la moglie
232
1524
onde la sua persona, ¶ la moglie, le cittati, le
233
1524
romano; ¶ e esso e la regina (ancora ch'ella
234
1524
arà da stare a la sentenzia ¶ del popolo romano
235
1524
dunque senza tardar ne la mandate; ¶ né più cercate
236
1524
le vostre virtù ve la conceda. ¶ MASSINISSA ¶ Poscia ch
237
1524
ch'io vedo esser la voglia vostra ¶ d'aver
238
1524
cerco aver rispetto a la mia fede; ¶ la qual
239
1524
a la mia fede; ¶ la qual troppo obligai senza
240
1524
meglio, pur che abbiam la donna. ¶ MASSINISSA ¶ Anderò dentro
241
1524
il voler vostro e la mia fede. ¶ CORO ¶ Amor
242
1524
che vive, cede a la tua forza, ¶ che ne
243
1524
tua forza, ¶ che ne la resistenzia si rinforza. ¶ La
244
1524
la resistenzia si rinforza. ¶ La tua più vaga, e
245
1524
accendi, e d'indi la tua fiamma è sorta
246
1524
polo, hanno baldanza, ¶ che , ov'è lor speranza
247
1524
quella altera scorta; ¶ così la gente presa si conforta
248
1524
è tolto quel che la distrugge; ¶ onde il mal
249
1524
dolor, quanti martiri ¶ arà la donna mia, se questo
250
1524
che più volte chiamerà la morte. ¶ O dolorosa sorte
251
1524
quella coppa, andando a la regina, ¶ non le rechi
252
1524
ma venitene omai ne la cittade. ¶ Che la regina
253
1524
ne la cittade. ¶ Che la regina già s'è
254
1524
Adunque tu non sai la cosa trista, ¶ che ci
255
1524
insieme anch'io con la signora mia ¶ (se non
256
1524
lungamente intento ¶ a far la casa colta, ¶ come ordinato
257
1524
colta, ¶ come ordinato aveva la regina; ¶ però non aggio
258
1524
peregrina; ¶ e se ben la sentenzia m'è nascosa
259
1524
voi, che cosa dite? ¶ La promessa regal dunque s
260
1524
voglia. ¶ CORO ¶ Ove manca la forza, arroge il danno
261
1524
non avrebbe il re la mente inferma, ¶ com'ha
262
1524
non ha favor da la Fortuna, ¶ non creda avere
263
1524
Ohimé meschina, o trista la mia vita! ¶ CORO ¶ Che
264
1524
io temo! ¶ SERVA ¶ Tosto la vederete ancora voi. ¶ CORO
265
1524
SERVA ¶ In brieve perderemo la regina. ¶ CORO ¶ Come la
266
1524
la regina. ¶ CORO ¶ Come la perderemo? u' deve andare
267
1524
SERVA ¶ Come uscì Massinissa, la regina ¶ fe' nel palazzo
268
1524
e conturbato alquanto ne la vista, ¶ disse queste parole
269
1524
disse queste parole a la regina: ¶ "Madonna, il mio
270
1524
servato volentieri ¶ v'arìa la prima sua promessa fede
271
1524
poi che questo da la forza altrui ¶ gli è
272
1524
tolto, ecco si serva la seconda: ¶ che non andrete
273
1524
vostro sangue". ¶ Udito questo, la regina porse ¶ la mano
274
1524
questo, la regina porse ¶ la mano, e prese arditamente
275
1524
tuo signor dirai ¶ che la sua nuova sposa volentieri
276
1524
il morire, ¶ se ne la morte non prendea marito
277
1524
prendea marito". ¶ Poi con la tazza in man sospesa
278
1524
se n'andoe ¶ pur , dov'era volta, e
279
1524
che son tolti a la mia vita, ¶ siano aggiunti
280
1524
vita, ¶ siano aggiunti a la sua; ch'e' s
281
1524
il suo onore e la sua vita". ¶ Fornito questo
282
1524
tutti gli altari, ¶ ne la camera sua fece ritorno
283
1524
deposi il fior de la mia vita, ¶ rimanti in
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ora innanzi ¶ dormirò ne la terra eterno sonno". ¶ D
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E mentre ciò facea, la bella faccia ¶ di rugiadose
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una ad una ¶ toccò la mano, e disse: "O
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Poi non fu ne la casa alcun sì vile
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che non li porgesse ¶ la man, prendendo l'ultima
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perché non sei con la regina? ¶ SERVA ¶ La regina
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con la regina? ¶ SERVA ¶ La regina era andata, dopo
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più secreto luogo de la casa, ¶ per fare un
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facesse ¶ Proserpina benigna a la sua morte. ¶ Il qual
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tanto l'ama? ¶ SERVA ¶ La misera nol seppe se
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mie, ¶ che abbiam da la Fortuna. ¶ Ohimé quante sciagure
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gli occhi eterni ¶ a la nostra signora, ¶ ch'è
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che farai, come senti ¶ la morte de la tua
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senti ¶ la morte de la tua cara figliuola? ¶ Parmi
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pianto. ¶ Quest'è pur la regina: o quanta pièta
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cui voluto ho contentar la vista ¶ alquanto anzi ch
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questa vita trista ¶ senza la mia signora. ¶ SOFONISBA ¶ Ohimé
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si comincia a vicinar la morte. ¶ CORO ¶ Sostenetela bene
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ponetela a sedere. ¶ Non la movete no, non la
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la movete no, non la movete. ¶ Ecco che pur
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e priego Idio che la mia morte poi ¶ rechi
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mai per uscirci de la mente, ¶ mentre che viveren
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mentre che viveren sopra la terra. ¶ Ond'orneren la
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la terra. ¶ Ond'orneren la vostra sepoltura ¶ de le
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e poscia ogni anno la coroneremo ¶ di fiori, e
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quasi confusa: ¶ né per la brieve mia futura vita
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fu recato; ¶ e darmi la metà, che morte insieme
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vivendo tu, non mancherà la madre. ¶ Ed esso alleverai
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fia forse ristauro a la sua gente. ¶ Appresso poi
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dopo alcun giorno ne la terra nostra, ¶ ivi ai
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narrerai ¶ il modo e la cagion de la mia
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e la cagion de la mia morte; ¶ di come
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di come per fuggir la servitute, ¶ e per non
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al nostro sangue, ¶ ne la mia gioventù presi 'l
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ancor darai conforto ¶ a la mia vecchia e sconsolata
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io possa andar con la speranza ¶ de la tua
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con la speranza ¶ de la tua vita, a quell
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passo; ¶ che mi farà la morte esser soave, ¶ perché
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sì mi confido de la sua virtute; ¶ ben vi
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vostro figlio, ¶ e a la madre serva, non che
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chiesto, ¶ meco sempre terrò la vostra imago, ¶ che fu
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spero ancor che venirete ¶ la notte in sogno spesso
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il mio figliolin da la mia mano. ¶ ERMINIA ¶ O
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più bisogno ¶ hai de la vita mia, da te
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Basta ben, basta de la morte mia. ¶ ERMINIA ¶ O
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vedervi, e abbracciar ne la mia morte! ¶ ERMINIA ¶ Felice
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Or sento ben che la virtù si manca ¶ a
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sento mancare, e già la notte ¶ tenebrosa ne vien
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udite un poco, udite la mia voce; ¶ la vostra
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udite la mia voce; ¶ la vostra cara Erminia vi
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ERMINIA ¶ Ohimei. ¶ CORO ¶ Non la movete giù di questa
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che per voler fuggire ¶ la servitù, ci avete morte
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che sia maggiore ¶ de la necessità de la Fortuna
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de la necessità de la Fortuna; ¶ che 'l mal
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in sospiri e pianti ¶ la carne e 'l spirto
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Sì d'alto è la caduta, ¶ che la ruina
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è la caduta, ¶ che la ruina mia non truova
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Già non sei tu la prima, né sarai ¶ l
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l'ultima ancora, che la morte privi ¶ di regina
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l'aspra necessità de la natura. ¶ ERMINIA ¶ Ben conosch
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CORO ¶ L'amore, e la pietà, signor, ci spinse
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a lamentare, e pianger la regina. ¶ MASSINISSA ¶ Sarebbe uscita
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appariva l'ombra, ¶ io la volea mandar verso Cartago
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l'oscuro silenzio de la notte; ¶ ed avvenisse poi
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Voglio vederla, prima che la terra ¶ m'asconda eternamente
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via quel panno, che la cuopre. ¶ ERMINIA ¶ Ohimei. ¶ MASSINISSA
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alcuno. ¶ Che duro caso la seconda volta ¶ l'ha
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a lei toccare anco la mano. ¶ ERMINIA ¶ Deh non
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a lei molesta ¶ sarìa la man che ne la
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la man che ne la morte sua ¶ ha parte
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parte, e anco ne la mia ruina. ¶ Rimani in
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a lui piace; ¶ ma la virtù, che avem, ci
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e onorate esequie ¶ a la diletta mia novella sposa
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Sofonisba ¶ mentre vivea, dopo la morte ancora ¶ vo' che
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che far ritorno ne la patria mia; ¶ però non
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niega. ¶ MASSINISSA ¶ Mentre che la fredd'ombra de la
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la fredd'ombra de la terra ¶ cuopra col manto
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compagnia, ¶ che guideranvi ne la terra vostra; ¶ il che
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Mandate ancor per tutta la cittade, ¶ che venga ad
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che venga ad onorar la sua regina. ¶ ERMINIA ¶ Farassi
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che avete imposto. ¶ CORO ¶ La fallace speranza de' mortali
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che l'avvenir ne la virtù divina ¶ è posto