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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Indro Montanelli, XX Battaglione Eritreo, 1936

concordanze di «la»

nautoretestoannoconcordanza
1
1936
dato il chi va , lui non aveva risposto
2
1936
e allora… ¶ Ecco perché la donna piangeva ed ecco
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1936
un ufficiale s’avvicinava, la lamentazione si faceva più
4
1936
perché, morto l’uomo, la casa e il bestiame
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1936
si son fatti taciturni, la guida è incerta. A
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1936
chino sulla ferita: non la vedo, ma ne sento
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1936
lì assurdo. Agòs risolve la situazione. Gli si avvicina
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1936
del campo, delle pecore. La voce di Brahamè s
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1936
carica sulle spalle e la scalata riprende. ¶ Notte di
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1936
quel picco che sembra la cima di un campanile
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1936
dal trillo dell’allodola la mia preghiera mattutina e
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1936
per mano torno torno la mia tenda e si
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1936
fare il girotondo: assediato. ¶ La guerra ha questo vantaggio
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1936
che rende interessante chi la fa e i suoi
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1936
femminile, che lo perseguita, la gente gli ride sul
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1936
questo punto di vista, la guerra mi delude. Credevo
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1936
è mancato. ¶ Ebbi paura la prima volta: paura vera
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1936
per mancanza d’esercizio. La seconda volta ero già
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1936
un caporale di Franceschiello. La mitraglia, lì in mezzo
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1936
di fuori. Ma di , nell’altra stanza, una
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1936
una voce canta: ¶ Fate la nanna coscine di pollo
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1936
tiene lì, nella stanza, la sua voce quasi avesse
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1936
vacue, senza peso. Tutta la vita che mi sta
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1936
m’aiutava a vincer la paura, a non sentirmi
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1936
lo ringrazia non per la visita, ma perché le
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1936
nulla, che guarirò presto. La vedo sorridere, salutare con
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1936
angoscia del pericolo, passata la gioia dello scampamento: ora
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1936
gioia dello scampamento: ora la vita della famiglia, dove
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1936
coi tempi che corrono», la riprende), poi venire verso
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1936
riprende), poi venire verso la camera dove io giaccio
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1936
dove io giaccio con la testa fasciata. Viene tacchettando
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1936
grande e russare… Quando la stanchezza mi sfilaccia i
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1936
una fascia di garza, la fascia di garza dentro
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1936
prese parte. Fu come la vestizione di una sposa
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1936
ne spruzzasse fuori e la stola ricadesse poi in
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1936
irrigiditi sull’attenti, scosse la testa con mossa leonina
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1936
con mossa leonina sicché la stola aleggiò in aria
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1936
avvicinò a Menghesti e la baciò. Infine parlò, rivolto
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1936
fu ferito: ecco qui la pallottola che gli forò
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1936
pallottola che gli forò la gamba e gliela fece
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1936
lungo tempo dormire. Venne la notte e Tesemmà giacque
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1936
quando ha il fucile, la daga e il cinto
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1936
può capire e subito la gamba di Tesemmà si
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1936
passato, alle spalle; e la terra inghiotte chi cade
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1936
rivomita. Non inghiotte Menghesti la terra; perché Menghesti, essendo
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1936
ginocchia di Dio che la carezza e la protegge
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1936
che la carezza e la protegge. Sicché l’anima
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1936
non ha mai letto la storia come si racconta
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1936
sono quasi ricco, con la pensione e quei quattro
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1936
è così. Il Piemonte, la Toscana, il Trentino… e
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1936
presidente, Lei segretario… e la sera correggiamo i compiti
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1936
con una mano e la fronte bendata. ¶ SPADA (slanciandosi
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1936
stava sulla roccia ¶ e la iena fuggiva al suo
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1936
e Goitana Toselli discese la valle. ¶ Maggiore Toselli, il
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1936
battaglione che ha nera la fascia, ¶ il battaglione del
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1936
battaglione che ha nera la fascia. ¶ Goitana Toselli torna
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1936
battaglione che ha nera la fascia, ¶ il battaglione che
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1936
battaglione che ha grande la gloria, ¶ il battaglione che
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1936
sciacallo ¶ lo sciacallo e la iena dello Scioa e
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1936
e si chiama Maarabà… ¶ La fascia più bella è
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1936
si chiama Maarabà… ¶ Quando la notte sarà venuta, ¶ noi
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1936
si chiama Maarabà… ¶ Quando la notte sarà venuta ¶ noi
63
1936
han salito a piedi la montagna. ¶ Hanno la camicia
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1936
piedi la montagna. ¶ Hanno la camicia nera, ¶ ma gli
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1936
ma gli occhi e la pelle son chiari come
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1936
tira le conseguenze. Ama la severità e la giustizia
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1936
Ama la severità e la giustizia, soprattutto la giustizia
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1936
e la giustizia, soprattutto la giustizia. Non puoi picchiarlo
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1936
presenzi, garanzia di giustizia. La punizione è un rito
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1936
si ferma prima che la razione ordinata sia esaurita
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1936
si scote di dosso la polvere e s’allontana
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1936
loro marciare. Non tengono la strada, sbandano, entrano pei
73
1936
vicini che, prima che la iena e lo sciacallo
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1936
tutti gli uomini e la tua moglie è la
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1936
la tua moglie è la piu virtuosa di tutte
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1936
aritmetica della loro paga la conoscono al millesimo. S
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1936
per uno, si fa la somma del dovuto, si
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1936
e puoi pagare. Con la stessa sicurezza, smarrito il
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1936
lo riportino. Questa è la gente che in guerra
80
1936
che in guerra fa la razzia e come prima
81
1936
infiorano di tende pulcinellesche la cótica. Forte Savoia non
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1936
a lui cavalcava Chiarini, la piccola ombra fedele, il
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1936
della finestra e rammendava la biancheria, e lo avevan
84
1936
mente Adua e assaporava la rivincita. «Fra poco» diceva
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1936
di qua e di , due aquile colossali, abbattute
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1936
sentivano come per miracolo la sua presenza e restavano
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1936
e che passano attraverso la vita come attraverso una
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1936
le operazioni. Vedremo presto la medaglia d’oro sul
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1936
di dove: forse di da quella selletta, o
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1936
selletta, o forse di da quella curva di
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1936
cui era precipitato: riaffiora la vetta di un monte
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1936
come uno spillo – puntellarti la schiena e irrigidirla in
93
1936
vedi il nemico oltre la roccia, il bersaglio puntato
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1936
roccia, il bersaglio puntato, la traiettoria della palla. Ed
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1936
sciamano, li falci con la Breda puntata. Non prevedi
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1936
marito, andando a vender la vacca a Macallè, era
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1936
per il seguito… È la guerra… (Vedendo che Ghizzoni
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1936
che questa roba almeno la lasci. Se mi permette
99
1936
uno sforzo di liberazione): La sua bimba, Ghizzoni, la
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1936
La sua bimba, Ghizzoni, la sua bimba. Mi pare
101
1936
aver rivisto l’Italia… la mia Italia. L’Italia
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1936
nessuno… nessuno… Vuole che la sua bimba…? (Biascia un
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1936
commosso. Il Maggiore rialzando la testa) È inutile aggiungere
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1936
piedi e si schiarisce la voce): La ringrazio Signor
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1936
si schiarisce la voce): La ringrazio Signor Maggiore… Accetto
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1936
spalle e senza tendergli la mano): Addio, Ghizzoni. E
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1936
Tela rapida. ¶ SECONDO TEMPO ¶ La scena è una tenda
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1936
c’è male. (ripone la roba nella cassetta) Soffri
109
1936
Pausa). ¶ GHIZZONI: Dov’è la pallottola? Non la sento
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1936
è la pallottola? Non la sento. ¶ GIUSTI (imbarazzato): La
111
1936
la sento. ¶ GIUSTI (imbarazzato): La pallottola?… Oh, è una
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1936
sopra): Non ne vale la pena. ¶ GHIZZONI: Già, credo
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1936
che non ne valga la pena (pausa). ¶ GIUSTI: Vuoi
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1936
di cognac? (e prende la bottiglia.) ¶ GHIZZONI: No, grazie
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1936
a raffica). Questa è la sezione di Testi in
116
1936
di Testi in azione. La riconosco: la «Rosina» e
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1936
in azione. La riconosco: la «Rosina» e «Bilit». ¶ GIUSTI
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1936
GHIZZONI: Il Maggiore è ? ¶ GIUSTI: Sì, sulla collina
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1936
così. Ti ha stretto la mano e ti ha
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1936
combattere per un po’. La ferita non era grave
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1936
non era grave, se la pallottola… Tu sai che
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1936
dimenticando. ¶ GHIZZONI (illuminandosi): È la mia bambina? ¶ GIUSTI: No
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1936
mia bambina? ¶ GIUSTI: No. La calligrafia della tua bambina
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1936
della tua bambina oramai la conosco (gli mostra la
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1936
la conosco (gli mostra la lettera). ¶ GHIZZONI (deluso): Ah
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1936
Perché voialtri siete ormai la fiaccola ardente della Patria
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1936
fiaccola ardente della Patria, la nostra speranza e il
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1936
Gesto di delusione per la retorica. La lettera gli
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1936
delusione per la retorica. La lettera gli cade di
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1936
GHIZZONI: Fabrizi. ¶ GIUSTI: È , nella sua tenda. Sorride
131
1936
di quel tuo Bulukbasci, , come si chiama?… quello
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1936
fucile, con l’altra la sciabola… ¶ GHIZZONI (che non
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1936
roba di Fabrizi per la sua mamma… Ti dispiace
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1936
anche questa che me la tenga finché… finché non
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1936
Avremo gli elogi, forse la medaglia. Son cose che
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1936
i nastrini.) ¶ GHIZZONI (sorridendo): La mia bimba ne sarà
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1936
sarà felice. ¶ MAGGIORE (pensoso): La piccola Lina… (Imbarazzatissimo) Ripenso
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1936
Ha già…? (Nasconde male la commozione sotto una risatina
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1936
in Toscana. Non è la mia Patria, la Toscana
140
1936
è la mia Patria, la Toscana, ma io di
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1936
ne ho più. Eppoi, la Toscana è una delle
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1936
anni. Anzi (ride)… Fu il mio primo amore
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1936
detto: facciamo fagotto per la Toscana. Una villetta vicino
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1936
Chissà che ne dirà la sua bimba di quest
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1936
si dice: che, sotto la pelle dura, fluisca un
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1936
divisa coloniale e portano la fascia e le spalline
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1936
della guerra italo-abissina. ¶ La scena è l’interno
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1936
di una tenda «Roma»: la tenda del comando, che
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1936
le tre di notte. La tenda è illuminata da
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1936
GHIZZONI: Sì. È di ? ¶ GIUSTI (equivocando): Non proprio
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1936
ma quasi: più di , a ogni modo, che
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1936
attacco? ¶ GIUSTI: (si riempie la siringa) In continuazione. Ho
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1936
Seium e vogliono dargli la stangata definitiva. Mettiamo un
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1936
l’atto di proteggersi la testa come se il
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1936
nel cappotto). ¶ FABRIZI: Hai la febbre, paròn? ¶ GHIZZONI: Ma
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1936
che! A me non la dai a intendere. Ti
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1936
Ti ho sentito tutta la notte risvoltolarti nella branda
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1936
risvoltolarti nella branda. Eh, la malaria… ¶ SPADA: Oh, Madonna
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1936
una bottiglia sul tavolo, la sciaborda per sentire se
160
1936
se c’è liquido): ! Che ti dicevo io
161
1936
paròn? ¶ GHIZZONI: No, posa la bottiglia (Spada obbedisce. Dal
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1936
su cui è visibile la sofferenza. I tre ufficiali
163
1936
E anche loro… se la mobilia lo permette. Li
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1936
si debbono compiere con la massima calma. Al nostro
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1936
compagnia soltanto a impegnarsi: la Prima Compagnia, quella compagnia
166
1936
foglio scritto). Questa è la carta su cui sono
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1936
bene armati e appostati. La Prima Compagnia, se non
168
1936
niente. ¶ MAGGIORE: Come va la salute, Ghizzoni? ¶ GHIZZONI: Benissimo
169
1936
benissimo che Lei ha la febbre tutte le notti
170
1936
Basta intenderci. (Pausa. Rialzando la testa con un po
171
1936
perdere del tempo qui. La salute, cosa vuole?, non
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1936
un tempo). Questo, per la vita ordinaria della compagnia
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1936
resto, sa, è anche la mia opinione: sono due
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1936
con forza) Sì, anche la mia opinione. Tuttavia… (Con
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1936
Fa un giro per la stanza, poi prende la
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1936
la stanza, poi prende la bottiglia sul tavolo) Un
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1936
Signor Maggiore. ¶ MAGGIORE (sciaborda la bottiglia, poi la guarda
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1936
sciaborda la bottiglia, poi la guarda con sorpresa): Toh
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1936
niente di grave. (Prende la bottiglia d’acqua) E
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1936
Uhm!… Be’, come sta la sua bambina? ¶ GHIZZONI (sorpreso
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1936
sua bambina? ¶ GHIZZONI (sorpreso): La mia bambina!? Bene, Signor
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1936
allarmati, Ghizzoni. Non ho la febbre, no no. È
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1936
Però… Neanche Lei ha la mamma, vero? ¶ GHIZZONI: Nessuno
184
1936
GHIZZONI: Nessuno, se non la mia bambina. ¶ MAGGIORE: È
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1936
Io vado all’ufficio la mattina e il pomeriggio
186
1936
cui andiamo a far la spesa. La domenica io
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1936
a far la spesa. La domenica io vado a
188
1936
e Lina va con la bicicletta in città, dagli
189
1936
città, dagli zii che la conducono al cinematografo. È
190
1936
anch’io se… Poi la vita… Questa roba buffa
191
1936
roba buffa ch’è la vita… Lei è volontario
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1936
un’idea fissa) E la sua bimba cosa disse
193
1936
e in Somalia, sente la chiamata del bianco, fa
194
1936
suo piccolo bagaglio, affida la moglie, i figli, il
195
1936
su un ciglione lungo la strada ad aspettare che
196
1936
il fucile son concessi, la recluta si sdraia per
197
1936
sdraia per terra, presso la tenda di Goitana, rinvolto
198
1936
addiaccio, e ci passa la notte: giuramento di fedeltà
199
1936
e a sera, quando la gran fiammata si riassorbe
200
1936
fredde, cristalli turchini. Quando la luna le imbianca, l
201
1936
fa troppo alto e la discussione minaccia di degenerare
202
1936
senza alterarle, tralucono attraverso la tenda e ti attenuano
203
1936
i fuochi sparpagliati per la valle; scandisco il mormorio
204
1936
amba rocciosa. Sveglia, dopo la veglia. Poi, il battaglione
205
1936
intorno al gagliardetto dice la preghiera sotto la guida
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1936
dice la preghiera sotto la guida del Basciai. È
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1936
corsa e non tollerano la logica obbligatoria di nessuna
208
1936
Fuggono, sfuggono. Ogni tanto la compagnia ti si riduce
209
1936
li ritrovi più in a sedere per terra
210
1936
fra il taf o la dura e ti additano
211
1936
incontro, conducendo per mano la lor donna e il
212
1936
al venditore, si tenne la somma in risarcimento di
213
1936
al tramonto, mutano secondo la prospettiva, civettano con chi
214
1936
e forse sempre ignorato, la chimica complicata del belletto
215
1936
è parato davanti dopo la valle dell’Hasamò, bella
216
1936
andremo a scovarlo dopo la sosta. Le sue orde
217
1936
campo del XX con la sua banda armata a
218
1936
e, pure ora che la sua signoria volge al
219
1936
incendi; se ne auspica la fine, come il risveglio
220
1936
mandrie. Il tigrino leva la testa al cielo e
221
1936
al cielo e benedice la misericordia di Dio discesa
222
1936
italiano, che lascia, nonostante la guerra, intatti i campi
223
1936
Si è arruolato per la guerra, con l’idea
224
1936
tukul, a sera, cuoce la burgutta: tutto è come
225
1936
pestare il taf e la dura. È veramente misterioso
226
1936
per l’ascaro sarebbe la razzia secondo la vecchia
227
1936
sarebbe la razzia secondo la vecchia consuetudine di guerra
228
1936
lunghi cori della vittoria, la spartizione complicata del bottino
229
1936
il carnevaleggiare per tutta la notte nei manti rossi
230
1936
lo ritiene incompatibile con la dignità del soldato e
231
1936
una strada significa accettare la logica di un altro
232
1936
che marcia piace inventarla la strada: non avere davanti
233
1936
a traiettoria perpendicolare lungo la roccia, precedere o attardarsi
234
1936
precedere o attardarsi lungo la petraia del torrente. Questo
235
1936
lascia il fucile per la vanga e non si
236
1936
battuta. S’è sparsa la notizia – e da principio
237
1936
nostra destra hanno costruito la strada dal confine ad
238
1936
di Dio e sigillano la loro incapacità a comprendere
239
1936
forse nemmeno a questi. La sua immobilità è già
240
1936
sentito penetrargli nel fianco la punta aguzza del piccone
241
1936
quella morsa cinerina. Cade la prima gocciola e fa
242
1936
un funereo ossario düreriano. ¶ La grande pioggia m’ha
243
1936
Altra cosa, lì. Cadeva la pioggia e le Camicie
244
1936
le Camicie nere cantavano: la loro ugola è un
245
1936
loro morale. Per essi la pioggia è un fenomeno
246
1936
più fioca, non permeava la terra: gli ufficiali, aggruppati
247
1936
questo mal di Patria, la nostalgia di quest’aria
248
1936
bisognerà che ne racconti la storia singolare che sembra
249
1936
tukul pel loro Goitana: la posta della gara era
250
1936
nessun altro ha avuto la sottigliezza di pensare che
251
1936
perfino l’attaccapanni con la divisa asciutta e una
252
1936
ogni europeismo per comprendere la grande pioggia e accettarne
253
1936
fatalità celeste. Da noi la pioggia è un fenomeno
254
1936
di Gaber, guardavano perplessi la mia cupa irritazione dei
255
1936
dei primi giorni. Non la capivano. Gaber solo restava
256
1936
piove, s’ammorbidisce come la zolla, e la voce
257
1936
come la zolla, e la voce gli si vela
258
1936
fan più arditi, raccontano la loro storia. ¶ La loro
259
1936
raccontano la loro storia. ¶ La loro storia è sempre
260
1936
marcerà in testa con la rivoltella in pugno, come
261
1936
villette europee sovrapposte inghirlandano la conca breve, ma non
262
1936
conca breve, ma non la sopraffanno. Si posano sul
263
1936
non ha in Italia la risonanza che ha qui
264
1936
più sul campo, dopo la battaglia». Su quello che
265
1936
monti dell’altipiano aspettando la vendetta, dopo la quale
266
1936
aspettando la vendetta, dopo la quale ricomparirà a capo
267
1936
troppo credito, «realista», scote la testa a questa storia
268
1936
gente ¶ Questo paese e la gente che lo abita
269
1936
e sul Forte Angerà la prima goccia che cadrà
270
1936
è figlio del IV. La prosapia è illustre e
271
1936
S’è sparso per la valle – che lo risuona
272
1936
altri particolari. Lavorammo tutta la notte; all’alba partimmo
273
1936
programma, forse nessun pensiero. La psicologia degli ascari è
274
1936
ascari è contagiosa, contagiosa la smania della strada per
275
1936
smania della strada per la strada senza desiderio di
276
1936
lo slontana nell’infinito. La guerra? Se Dio lo
277
1936
Se Dio lo vorrà. La vittoria? Se Dio ci
278
1936
Perché per l’ascaro la potenza del Governo italiano
279
1936
visibile, diventan due ipotesi la cui realizzazione dipende da
280
1936
incontrollabili. ¶ Ramazzammo, passando, tutta la fauna eritrea. Un battaglione
281
1936
del Goitana trotterella tutta la famiglia dell’attendente col
282
1936
il budello di Saganeiti la bianca, che il sole
283
1936
effimere aggrappate alle rocce: la colonna, multisona e multicolore
284
1936
Poi, molto perdemmo lungo la via che mena a
285
1936
attardò qualche donna con la figliolanza affardellata sulla schiena
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affardellata sulla schiena e la foglia larga, dell’angerà
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pastori tornano ai tukul, la sera, e il capopaese
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fuochi si accendono illuminando la terra. Allora il ragazzo
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testa del battaglione per la via diretta, senza badare
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Il padrone era arrivato. La sua figura, nella mente
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in lontananze infinite e rimase per sempre, motore
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poco anche quelli – cui la sorte diede un giorno
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diede un giorno, improvvisamente, la gloria di un fatto
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fatto d’armi è la risultante. Si dice: il
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quel che dovettero essere la personalità del comandante e
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dice: Toselli – e tutta la sua gloria e la
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la sua gloria e la sua storia si riducono
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immagine e somiglianza. E la fisionomia poi è restata
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È possibile che, finita la guerra, questo nome non
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dice Tesemmà Uorchè – durante la notte, e l’alba
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alba, poi, spazza via la speranza del combattimento, lasciandotene
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travasare in essa, privandotene, la tua linfa. ¶ Tutto questo
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organico e ne vediamo la risultante: il XX. ¶ Il
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Il XX riassume tutta la nostra vita di mesi
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venti ufficiali. Ma è la nostra visuale, tutto il
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e non altra – è la nostra ricompensa. E il
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di noi ha, oltre la Guerra e l’Esercito
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viva, il XX e la lezione umana del maggiore
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di soldato; o forse la confondo con essa nell
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ma nella mia vita. La quale è fatta, voglio
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orgogli, di mascoline fierezze. ¶ La mia fierezza, per ora
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superato gli esami che la tua scuola, maggiore Gonella
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non è nato dentro la guerra, fra le ansie
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mia bocca). È soltanto la vita di un battaglione
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questa che è oggi la vena pulsante della Patria
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un’altra cosa. Anche la mobilitazione è un’altra
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rapidi e fantomatici per la campagna sassosa e ferrigna
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soprattutto avere un fucile. La gente di questo Paese
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e quanto maggiore è la sua anzianità. ¶ Coll’ascaro
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è rimasta qua e attaccata, deve cadere. Tu
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t’attira. Senti che la parte che reciti è
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pallottola nella spina dorsale, la malaria, l’ameba tropicale
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smuore sulle labbra. Per la riuscita di due o
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potente che, tornando, avrà la pensione dal Governo e
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testa agli ascari con la rivoltella in pugno», parla
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grazie al Governo se la capra ha figliato, grazie
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Ma soprattutto dà fastidio la sua spietata metodicità. Il
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l’attesa della pioggia, la pioggia. Poi è sera
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arcobaleni, chiazzati qua e da colori più vividi
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aspetti come una liberazione, la liberazione da un letargo
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un letargo aduggiato. ¶ È la grande pioggia, col suo
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ascaro non lavora sotto la pioggia. Può marciare sotto
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sotto il fuoco, ma la pioggia lo umilia, lo
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ritorno non ti farà la fantasia. Un Goitana a
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gli ascari non fan la fantasia significa che non
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prima di sentirla cadere, la vedi salire dai quattro
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fatta. E non ce la fo nemmeno ora, soldato
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stesso. Rubo al sonno la mezz’ora di sosta
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di sosta per tornire la frase, per polire la
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la frase, per polire la parola e renderla densa
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una coscienza d’uomo. La quale mi permetterà molte
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a rilassare un momento la nostra azione di comando
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giù in barella con la gamba trapanata da una
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impongono di ritirarmi perché la carcassa non regge. Il
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dirvi? Il battaglione è la mia vita, lo sapete
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signori Ufficiali, non rilasserete la vostra energia, se non
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vi ho reso pesante la vita. E tutto questo
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questo pel battaglione. È la mia creatura. E anche
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anche voi sentitelo come la vostra creatura. Addio, signori
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qualcuno dicesse qualcosa. Allora la voce del capitano Salo
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rifiuto, poi disse – e la voce parve che, per
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e d’ossa e la sopportazione ha un limite
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limite». ¶ Lo portaron via la mattina dopo. Ma non
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rimproverò tutti aspramente, con la sua eloquenza scheletrica e
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metteva abbastanza animo. ¶ Partito, la sua presenza si fece
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un ospedale di Asmara (la sua è una malattia
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Ufficiale a turno sorvegli la foraggiata e l’abbeverata
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specialmente di quelli indigeni: la gerarchia. ¶ 3) Riunire il più
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essere pratici. ¶ 4) Dar sempre la sensazione che si ha
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neanche sonnecchiare. Tutto, anche la carogneria, è preferibile alla
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su una posizione, anche la più arretrata, sistemarsi in
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esempi. Di esempi tutta la nostra storia coloniale è
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spingersi fino a Macallè. La farina della sussistenza di
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quattro giornate di riserva. La distribuzione sia meticolosa e
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a quella casseruola per la mensa della Prima Compagnia
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dentro sua ombra», perché la sua ombra asserivano di
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ombra asserivano di vederla, la sera, passeggiare lungo la
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la sera, passeggiare lungo la linea. ¶ Nessuno come noi
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indigene sa cosa sia la solitudine. Le ultime confidenze
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non rifioriscono. ¶ Ricordo ancora la prima sera, le prime
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Appollaiato nella fureria, dopo la mensa taciturna, aspettavo che
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una sigaretta e taceva. La stamberga bianca, caotica di
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i fogli di corredo. La scuderia non va avanti
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le loro coscienze e la loro sensibilità, tutto questo
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grado. Li vidi, dopo la prima mattina d’istruzione
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indigeno ha sempre, soltanto, la fisonomia del suo comandante
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come Gonella. Tutti plagiammo la cera maneggevole delle nostre
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scendeva dalle rocce verso la piana di Cuihà, arrivò
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piana di Cuihà, arrivò la notizia che lui ci
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callo spesso di rudezza, la carne viva da far
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viva da far dolere. La cercava, con freddezza di
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senza averci mai rivolto la parola e senza avere
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abbreviato di un centimetro la distanza astronomica che conservava
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ognuno aveva in pugno la varia coscienza e sensibilità
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veterano e gli strinsero la mano. Gli ascari presentarono
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il nemico aspettava più , che lì non c
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zighinì, l’angerà e la burgutta e Goitana gli
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lui avrebbe corso come la gazzella per essere il
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campo il taf e la dura crescano fino al
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arrabbiava coi giovani per la loro imprudenza. I giovani
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sangue nerastro. ¶ «Tesemmà! Per la Madonna santissima!» ¶ Non parlava
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scoteva tutto e tutta la vita pareva concentrata in
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Tesemmà!» ¶ Era morto. ¶ Oltre la cresta del monte passavano
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e gli ascari cantavano la canzone dove si diceva
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un segno di Dio. ¶ La cosa era andata così
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spingeva al pozzo. E la ragione era questa: che
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ce ne andassimo di poi finalmente si fece
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poteva mettere a posto la faccenda. ¶ Per l’occasione
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tardi, girando largo oltre la linea di fuoco per
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piccino per non ingombrare. ¶ La cosa era certamente grave
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Goitana spettasse a dar la giusta punizione, aspettasse di
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con fare circospetto, smorzando la voce. Dunque, in poche
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all’inferno cronico – che la grotta vicino al pozzo
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parola, Tesemmà smorzò ancora la voce) di nome Johannès
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intorno. Era, insomma, tabitt. La gente del luogo lo
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un cespuglio a ucciderlo. La cosa non è facilmente
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Oriente ululò quella notte la iena. Tutti respirarono, a
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ultimissimi tempi, verosimilmente durante la marcia di trasferimento da
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agire secondo gli dettava la sua esperienza. Il signor
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ancora formata – giustamente trovò la cosa molto «curiosa» e
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e che infine, se la cosa avesse continuato, avrebbe
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ascaro non dorme mai, la notte, senz’avvolgersi nella
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mosso per chiamare Goitana, la iena aveva cessato di
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aveva cessato di ululare. ¶ La iena, infatti, non ululava
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c’era in essi la vitreità del terrore. ¶ Fu
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Tesemmà chiese di far la scorta ai muli, al
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Goitana in persona batté la macchia con la pistola
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batté la macchia con la pistola in pugno. Ma
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facilmente, appunto perché avvalorava la tesi del comando: la
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la tesi del comando: la tesi, cioè, della presenza
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stato a far legna. ¶ *** ¶ La tragedia scoppiò, fulminea, una
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e Johannès giacque con la testa fracassata. ¶ *** ¶ Durante l
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ad andar più in , in cerca di qualcosa
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un albero – per piantarci la tenda; più là, dove
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piantarci la tenda; più , dove l’indefinito continua
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indefinito continua. È questa la ragione per cui non
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riparo di pietre lungo la linea –, quando ti stiri
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e non – per esempio – ?». E ha ragione. Tanta
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quell’altro superiore che la mattina dopo, quando sei
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dopo, quando sei andato «» come l’altro ti
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fa col medesimo sorriso la medesima giusta osservazione. ¶ Si
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si rastrellan sempre per la strada. Seguono finché son
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sosta; gli ascari seccano la carne, se ne riempion
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riempion le tasche, fan la burgutta e il tè
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tè e si riprende la strada. Ma «strada», qui
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figura retorica, un’iperbole. La strada per noi non
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noi non c’è, la si trascura. C’imbarazza
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sulla vetta più alta la rosa sanguigna dell’alba
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il Tigrai occidentale e la sua gente. Lì, le
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Si rifece, orizzontalmente, tutta la linea, si sbucò a
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Invece, è bello far la sentinella, se c’è
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si può raccogliere. Tra la popolazione vi è spesso
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fucile che semina, lungo la strada, un ascaro attardatosi
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preghiere interminabili biascicando con la bocca sdentata grondante di
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morire e di riempire la pancia a qualche iena
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ha sparato. Ecco tutto. La bocca che dianzi biascicava
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banchetto. ¶ Spedizione punitiva ¶ Partiti la mattina alle undici, alle
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e ore a grattarsi la pancia; oppure si son
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una sciarmutta e se la stanno ripassando a dovere
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quattro e mezza rientrò la pattuglia: niente. Avevano battuto
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niente. Avevano battuto tutta la zona, avevan domandato agli
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andare. Ma sia dentro la linea prima di notte
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per dente.» ¶ Non era la prima volta che ci
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Ma non rientrano. Viene la sera, passa la notte
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Viene la sera, passa la notte, al mattino un
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e il maggiore fa la predica: «Vedete cosa succede
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intenzioni, ma poi segue la fantasia, il capriccio. «Goitana
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che gli gocciolava lungo la gota. Era l’unico
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era dovuto contentare, ché la notte calava e a
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armi pesanti. «Dovete esser prima dell’alba» aveva
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tranquillo che fece capolino la paura che fosse disabitato
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i cespugli. ¶ Ma era, la nostra, un’attesa senza
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rimise una mano. Me la mostrò grondante di sangue
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così allo scoperto, era la strage senza remissione. Tre
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per un tratto, rossastro. ¶ La spedizione era stata buona
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Sassahà ¶ Un silenzio solenne (la solennità la misuravi dal
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silenzio solenne (la solennità la misuravi dal silenzio degli
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soprannome fu trovato: Sassahà, la gazzella. Perché il nuovo
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e noi gli faremo la fantasia e lui berrà
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presidio che gli portava la cassetta e gli ha
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amichevolmente, sorridendo. Se Tuclà (la volpe) parla così con
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largo il baccish, lunga la fantasia, molto il tech
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presentat’armi, Gaber, con la sciabola sguainata, accanto al
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Anch’io voglio che la fantasia sia bella e
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un grande giorno per la compagnia: il nuovo Signore
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fucile, gridando: «Harrài!». Poi la fantasia cominciò. ¶ *** ¶ Il tech
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del negarit, si canti la tua storia. Questa cos
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E tu dovresti farle la grinta dura e dirle
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bere. Ogni buluk ha la sua ampolla di tech
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lume delle torce, è la sua festa. Il capitano
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il tech, come fosse la sua bevanda usuale. E
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ascolta con profonda attenzione la storia di Demoz Mesgum
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è sacro in tutta la valle. ¶ *** ¶ Sassahà ricorda tutto
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notte di Saganeiti, dopo la fantasia al campo, aveva
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gli vaneggiava davanti con la lanterna sotto la mantella
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con la lanterna sotto la mantella che pareva illuminarlo
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mentre Gaitam ridiscendeva, frusciando, la roccia. ¶ «Siedi» gli disse
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aiutasse, Sassahà già sapeva la cosa, la raccontava egli
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già sapeva la cosa, la raccontava egli stesso all
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doveva fare per risolvere la situazione. Così era accaduto
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poi risponde sempre con la stessa voce, sia che
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Ma prima di riunire la compagnia per la punizione
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riunire la compagnia per la punizione, Sassahà spiega a
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io diciamo che durante la marcia non dobbiamo bere
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rispondeva sorridendo e scotendo la testa. ¶ *** ¶ Un giorno, dopo
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testa. ¶ *** ¶ Un giorno, dopo la fine dell’istruzione, Terù
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dell’istruzione, Terù Negussè, la recluta dell’Hamaisien, saliva
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Erano le sei e la terra si vestiva di
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mutzù s’affrettava verso la tana, un raggio di
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sole cremisi rimontava rapido la cima dell’amba lontana