parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Ortensio Lando, Novelle, 1552

concordanze di «la»

nautoretestoannoconcordanza
1
1552
alcun uomo. Fra tanto la cosa si scoperse e
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1552
discreti paceficarono con denari la badessa e le unser
3
1552
badessa e le unser la gola con ottime vivande
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1552
con i preti e la Fulvia danzò col suo
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1552
fare orrevole sepoltura. Dopo la morte del padre, rimase
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1552
un calzolaio suo vicino, la quale era di bellissime
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1552
andare in Fiandra, ritrovata la madre che era una
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1552
nel vero ella è la miglior giovane che io
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1552
che con solenne pompa la facciate sepelire nel nostro
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1552
che così era chiamata la madre) promise di fare
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1552
figliuolo richiesto e, avutone la benedizione, fece vela al
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1552
il dì seguente ritrovò la giovane e di buon
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1552
e con bellissimi modi la ringraziò. Non passò l
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1552
Marzia, a lei ricorse, la quale amorevolmente se ne
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1552
porgerle e per morta la giudicarono. Il calzolaio, non
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1552
e con grande onore la fecero sepelire, sì come
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1552
ritrovar viva e sana la sua cara Lucina; e
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1552
sepelita, né si sapea la cagione della sua morte
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1552
e venuta per tanto la sera, con alcuni de
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1552
trattala dall’avelo, se la levò in collo e
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1552
Levossi Nicolò di nuovo la sua Lucina in collo
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1552
casa portolla e, chiamata la madre, narrolle tutto il
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1552
narrolle tutto il caso, la quale, fatto accendere un
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1552
giorni a perfetta sanità la ridusse. ¶ Come Lucina fu
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1552
guatando or qua or dimandò donde fosse venuta
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1552
Nicolò e dolcemente salutò la sua cara Lucina, ma
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1552
fu completamente riavuta, pregò la madre il figliuolo che
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1552
alla presenza dei quali la sposò, dando loro ad
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1552
che vestita alla viniziana la lasciasse gire alquanto in
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1552
gire alquanto in su la piazza di san Marco
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1552
che l’amava molto, la compiacque et insieme con
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1552
compiacque et insieme con la nuova suocera andò dove
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1552
ella volle; e chiunque la vide bellissima la reputò
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1552
chiunque la vide bellissima la reputò. ¶ Sparsesi incontanente gran
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1552
volta uscì e, se la prima volta parve bella
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1552
e le usate maniere, la mostrò ad alcuni suoi
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1552
di Nicolò, determinò che la donna di Nicolò foss
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1552
anche l’amore. Avevagli la fortuna fatti sì vicini
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1552
insieme favellare; e per la molta giovanezza non era
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1552
infermità si risanasse, egli la porrebbe nelle suore dell
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1552
pareva che per forza la volesse a ciò costringere
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1552
ciò costringere, dil che la fanciulla dolente sopramodo col
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1552
Deh volesse Iddio che la nostra giovanile età ci
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1552
dalle paterne case, quando la famiglia addormentata fosse, et
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1552
fu il primo che la seguente notte si ritrovasse
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1552
ecco in questo Lippa, la qual ne venne tutta
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1552
mal ti guardi». Lodovico la raccolse graziosamente nelle sue
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1552
alla giovane che sciogliesse la fune, il che tostamente
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1552
andava per lo vicinato, dove egli sbandito non
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1552
in una chiesa detta la Trinità e, postosi a
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1552
sua disaventura. Dissegli allora la Pomarina: «Perdonatemi, messere: voi
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1552
perciò che ora meglio la potete vedere». Rizzò gli
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1552
avesse a tenere. Disse la Pomarina: «Ella se ne
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1552
e chiunque vi passa la può commodamente vedere. Ponetevi
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1552
Fulvia. In questa maniera la potrete vedere e, benché
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1552
il sire molto ringraziò la Pomarina del savio adviso
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1552
senza molto indugiare comprò la bigoncia e da due
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1552
ogni giorno portare. Or la Pomarina un giorno fra
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1552
mio mezzo più non la rivedrà». Mentre in così
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1552
si fa portare, e la Pomarina, subitamente preso un
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1552
favellare fuori della contrada, la quale v’andò; et
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1552
non avesse potuto vedere la donna tanto da lui
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1552
tanto da lui amata, la Pomarina arditamente gli rispose
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1552
fiorin d’oro; e la Pomarina gli promise che
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1552
e di questo datagli la fede, ciascunò andò per
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1552
per li fatti suoi. ¶ La Pomarina, che estremo piacere
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1552
Advisami pur tu quando la bigoncia vi sarà». ¶ Il
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1552
al romore corse tutta la vicinanza: fu portato davanti
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1552
quivi sì fattamente difese la causa sua, che non
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1552
potesse volare, e raddoppiaron la pena. ¶ Liberato il sire
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1552
per l’advenire vagheggiar la sua Fulvia; e di
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1552
amore, come si strugge la cera che sia troppo
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1552
per schivare simili accidenti la posero in un monistero
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1552
fece, che un giorno la ridusse nelle case d
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1552
assai se le raccomandò. ¶ La Pomarina, che era nata
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1552
morto et abbia ordinato la sua sepoltura nel monistero
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1552
saran d’attorno e la Fulvia vostra similmente se
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1552
lei preso commiato, dopo la debita relazione di grazie
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1552
messo alle monache, significando la morte del Genovese e
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1552
contrafaceva il morto con la spada al fianco e
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1552
finalmente al monistero e la badessa con le monache
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1552
fecero incontro in su la riva del lor sagrato
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1552
il Subvenite, s’incomminciò la messa grande e, quella
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1552
totalmente compiuta, si chiuse la chiesa. Eranvi venute molte
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1552
stando, facevano anch’esse la croce sopra il morto
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1552
e tra queste era la bella Fulvia et era
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1552
ardita anzi che no, la quale, sottilmente guardando, s
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1552
Fulvia, poni (ti prego) la mano al naso e
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1552
come egli fortemente spira». La giovane, che altro non
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1552
altro non pensava, pose la mano al naso del
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1552
il capo per abbracciarla, la spada gli cadde dal
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1552
cadde dal lato e la croce dal petto; e
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1552
e così fuggì anche la Fulvia, da gran paura
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1552
più ardentemente il sire la seguitava, dicendo: «O cara
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1552
il tuo fedele amante!». ¶ La giovinetta finalmente il riconobbe
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1552
alquanto rassicurata, gli disse la maggior villania che mai
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1552
tuttavia pensando come almeno la potesse vedere. Abitava in
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1552
stesse case, dove stava la Fulvia, una femmina detta
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1552
di rado potesse vedere la donna tanto da lui
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1552
tanto da lui amata. La Pomarina, ch’era tutta
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1552
io tengo che non la vedrete mai, perciò che
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1552
in alcun modo non la veggiate e vergognasi molto
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1552
prego», disse. «Allora – soggiunse la Pomarina – dovete sapere che
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1552
Pomarina – dovete sapere che la fornaia, che ci cuoce
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1552
alla prima infornata, e la Fulvia sempre l’aiuta
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1552
ora di venire, spruzzatevi la faccia con un poco
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1552
che a cotesto modo la potrete con vostro grande
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1552
alla fornaia e, untale la mano della grassa di
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1552
di san Giovanni Boccadoro, la persuase a fare quanto
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1552
Non sai tu che la fornaia nostra voleva che
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1552
con un bastone me la suoni molto bene, acciò
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1552
avezzi a questi roffianesimi». La Fulvia, adirata, giurò alle
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1552
fulle dalla Pomarina aperto, la quale ratto se n
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1552
n’andò a ritrovar la Fulvia e sì le
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1552
il bastone, perciò che la fornaia è di già
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1552
al capo della scala». ¶ La Fulvia non mai più
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1552
morto l’avrebbe, se la Pomarina non gliele toglieva
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1552
di due ore con la Fulvia et indubitatamente penso
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1552
io fossi in voi, la trattarei come i suoi
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1552
aprimi tosto l’uscio». La Pomarina glielo diede, ch
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1552
et adirato molto prese la fornaia e tante ne
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1552
sostener le braccia. ¶ Rideva la Pomarina fra se stessa
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1552
dosso e spinselo fuori. La Pomarina, mostrandosi piena d
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1552
che morta vi avrebbe». La fornaia sospirava e per
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1552
non aver potuto veder la Fulvia nel modo ch
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1552
se in alcun modo la potesse rivedere. ¶ D’indi
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1552
a molti giorni ritrovò la Pomarina e scongiurolla per
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1552
ci fusse per rivederla. La Pomarina rispose: «Messere, io
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1552
vi dirò. Poi che la Fulvia non può ir
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1552
tanto vi faceste far la chierica e con la
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1552
la chierica e con la stola e camice, vestito
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1552
il chierichetto che suoni la campanella (come si suole
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1552
fece quanto divisato aveva la sua fedel consigliera. Udito
134
1552
Udito adunque che ebbe la giovinetta la campanella, subitamente
135
1552
che ebbe la giovinetta la campanella, subitamente si fece
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1552
balcone: come il sire la vide, fermossi in tale
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1552
muoveva. Il chierichetto suonava la campanella nel capo della
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1552
gli aveva il core. La vicinanza stava intenta a
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1552
balcone dove si stava la Fulvia, rivolsero gli occhi
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1552
questo si avide finalmente la Fulvia e diedesi a
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1552
e diedesi a fuggire. La Pomarina accennò alle vicine
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1552
le sue gherminelle coprir la sua pazzia. La cosa
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1552
coprir la sua pazzia. La cosa si pose in
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1552
non vi dovesse sotto la pena di cento lire
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1552
suo padre e, posta la spada in terra, sul
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1552
a non sbigotir punto. La moglie, che aveva scolpita
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1552
core l’imagine e la voce del suo caro
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1552
novella chiaramente si dimostra la vanità dell’astrologia e
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1552
meglio di lui conoscesse la natura dei pianeti, le
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1552
a’ suoi cittadini: predisse la morte del re Roberto
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1552
ogni parte d’Europa la costui fama, che non
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1552
con isdegno: «Dio e la natura potrebbono far piovere
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1552
potrebbono far piovere, ma la natura sola non lo
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1552
già gli pareva vedere la sopravegnente pioggia, la quale
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1552
vedere la sopravegnente pioggia, la quale non solo avrebbe
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1552
vento sospinto, ingombrò subitamente la chiara faccia del sole
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1552
non credo ne vedessero la metà i fieri giganti
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1552
bellissimi palagi, tremò tutta la riviera d’Adige, parve
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1552
cadesse e che tutta la machina mondana fosse per
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1552
lo dosso e ponsi la coda fra le gambe
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1552
così fatto modo ve la tiene per alcun breve
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1552
tuonare o balenare, battesi la coda per li fianchi
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1552
le coscie; ma quando la pioggia esser dee impetuosa
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1552
quattro i piedi percuote la terra in quella guisa
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1552
dimostrino col dosso inarcato la vicina tempesta ai marinai
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1552
prega Carabotto che tenga la cosa celata, acciò che
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1552
cosa celata, acciò che la riputazione non se gli
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1552
luogo dove si ritrovarono, onde molte risa ne
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1552
omai divolgato per tutta la Lombardia, fu da tanta
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1552
caso diceva alcuna fiata la verità, ne stava sì
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1552
calderoni per riporvi tutta la salsa che si potrebbe
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1552
con bel modo ingannare la scimia et incomminciò a
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1552
poco appresso si levò la benda e la diede
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1552
levò la benda e la diede alla scimia, la
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1552
la diede alla scimia, la quale, sì come è
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1552
cappone, dil che mostrò la scimia grave cordoglio e
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1552
incomminciò a giucar con la scimia; e volendole porgere
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1552
guardi da male, Monsignore, la cosa sta come il
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1552
minor maraviglia. Io era la vendemia passata a Ferrara
180
1552
Ferrara e vi traessi la scimia, un barile d
181
1552
che parevano tanti verrettoni. La scimia, che presso il
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1552
comminciò a smaltire. Allora la scimia, piena di sottile
183
1552
uscissero del corpo, prese la spina del barile, ch
184
1552
corpo donde n’usciva la smaltitura, non rimanendo però
185
1552
dirò voglio facciamo. Se la mattina mi verrà voglia
186
1552
dire alcuna notabile bugia, la sera avanti ti farò
187
1552
d’esser rifiutato. Se la vorrò dire appresso ’l
188
1552
avendo voglia di dire la matina una bugia, trassesi
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1552
una bugia. Venuta poi la mattina, udì che nella
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1552
che ve ne fosse, onde assiduamente la seguitava
191
1552
fosse, là onde assiduamente la seguitava e per amor
192
1552
e suonava il ciembalo. La giovane si vergognava d
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1552
chiedendole perdono, fu fatta la pace, promettendo però messer
194
1552
a detestare e maledire la sua passata vita e
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1552
alquanto non si danneggiasse la real faccia. Il fanciullo
196
1552
infiniti pericoli e chiedendo la limosina per Dio, se
197
1552
disse: «O figliuolo mio, la crudeltà, congiunta con altri
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1552
dalle popolari fiamme. Per la prima adunque dicoti che
199
1552
che mai non lasci la via vecchia per la
200
1552
la via vecchia per la nuova; appresso, non t
201
1552
moglie, se prima non la vedi e pari alla
202
1552
alla tua nobiltà non la stimi; finalmente, non ferir
203
1552
utili ricordi e con la santa Chiesa riconciliatosi (sì
204
1552
dell’avolo, manifestandogli e la morte del re Manfredi
205
1552
infermò e, per ricoverar la sanità, fece voto di
206
1552
esso aveva fatto per la propria salute, il che
207
1552
santo Sudario e fatto la debita offerta, capitò in
208
1552
Soria, ove si ruppe la galea e furono presi
209
1552
Vitrio, come rotta vide la galea, il meglio ch
210
1552
era che ottimamente sapeva la lingua arabesca e saracina
211
1552
di fratelli. Né tacque la cagione perché si caldamente
212
1552
paterno di non lasciar la via vecchia per la
213
1552
la via vecchia per la nuova, e così fece
214
1552
pensiero d’entrar per la spinosa. I due cavalieri
215
1552
come di sopra dissi) la lingua, fece apparecchiare da
216
1552
che iti erano per la via nuova, furono da
217
1552
fuori ne trasse quando la galea si ruppe, si
218
1552
tempo stette e, con la sua piacevole natura, fecesi
219
1552
anzi come cosa pestilenziosa la fuggiva. Veggendosi la giovane
220
1552
pestilenziosa la fuggiva. Veggendosi la giovane , ch’era
221
1552
se ne querelò, dando la colpa a Vitrio, che
222
1552
bisanti, se per moglie la toglieva. Or chi potrebbe
223
1552
misero giovane? Mirabile era la grandezza dell’animo che
224
1552
ancora che ne seguisse la salute della vita. Grave
225
1552
viltà, che per fuggir la morte egli pigliasse contra
226
1552
donna, se prima non la vedeva e di simigliante
227
1552
Il cavaliere gli levò la benda dagli occhi e
228
1552
fecegliela vedere, soggiugnendo: «Eccoti la bella figliuola di Pallioloro
229
1552
morire che sofferire che la corona di Navarra vada
230
1552
a significarlo alla corte, onde messer lo re
231
1552
di torsi per moglie la figliuola di Pallioloro. Allora
232
1552
il caso mio, essamina la falsa accusatrice e ritroverai
233
1552
Mandò il re per la donna, dalla quale facilmente
234
1552
donna, dalla quale facilmente la verità riseppe: liberò Vitrio
235
1552
del re Severo e la notte, sul primo sonno
236
1552
della reina e vide la moglie che abbracciato teneva
237
1552
alcuno, se tre volte la spada non traeva e
238
1552
vedeva un uomo che la voleva ammazzare. La donna
239
1552
che la voleva ammazzare. La donna, che volte aveva
240
1552
garzone chiamar madre e la risposta similmente che l
241
1552
le parole che disse la fante. Andrea, avuto ch
242
1552
scortesi modi, supplicai devotamente la madre d’Iddio che
243
1552
nel modo che faceste la vigilia di santo Giovanni
244
1552
come già faceste quando la vigilia di santo Giovanni
245
1552
farvi bella». ¶ Venuta adunque la notte, apparecchiò la testola
246
1552
adunque la notte, apparecchiò la testola del fuoco, stuffossi
247
1552
che per lei pregava la reina del Cielo, e
248
1552
diavolo che se ne la portasse. Fattosi appena giorno
249
1552
tanto si rallegrò che la camicia non le toccava
250
1552
abbracciare con carnal diletto la moglie più d’una
251
1552
più d’una fiata la settimana. Fenice, che giovinetta
252
1552
suoi denari, che ne la trasse di casa della
253
1552
e Fenice indarno tutta la notte l’aspettava. Or
254
1552
se ne dolse con la madre, la quale con
255
1552
dolse con la madre, la quale con i parenti
256
1552
che a lei sotto la porta ne venisse. Venne
257
1552
diletto una fanciulla, con la quale il più delle
258
1552
delle volte si trastulla la notte. Io vorrei, se
259
1552
sospettassero». ¶ Era per caso la Giannina molto amica di
260
1552
volte ei vi giace, onde vorrei che, quando
261
1552
quanto mi saprai chiedere». La Giannina, lieta per la
262
1552
La Giannina, lieta per la graziosa e liberale offerta
263
1552
ore, ma per tutta la notte gli promise e
264
1552
andò a dormire con la sua fanciulla, e la
265
1552
la sua fanciulla, e la Giannina subitamente mandò per
266
1552
dove Fenice era con la famiglia, né favellando punto
267
1552
adirato fosse, inviossi verso la camera, la quale per
268
1552
inviossi verso la camera, la quale per ottimi contrassegni
269
1552
piano il seguitò, e la famiglia, veggendo il padrone
270
1552
padrone in casa, chiuse la porta, e quando fu
271
1552
porta fortemente picchiando, dissegli la madre: «Qual sei tu
272
1552
Aspetta un poco» disse la madre: e questo fece
273
1552
era tutto molle per la molta pioggia, oltre che
274
1552
Traverso aveva già salito la scala e, il medico
275
1552
si pose in fuga. La pioggia vi so dire
276
1552
sono il tuo messere». La fante per lo spesso
277
1552
Dio, questa non è la tua porta». E chiuso
278
1552
ti susciterò contra tutta la vicinanza, e sarebbe meglio
279
1552
n’andò alla Giannina, la qual n’aveva mandato
280
1552
mandò il medico per la toga e, pagata la
281
1552
la toga e, pagata la condannagione, a casa ritornò
282
1552
incontro e, sendovi presente la famiglia, fecegli grata accoglienza
283
1552
nella lor camera, disse la donna: «Oh, che maledetta
284
1552
venni giammai e maledetta la dottrina che nello studio
285
1552
vuol dire che tutta la notte ve ne andate
286
1552
pericolo, come sono stata la notte passata? Venne (che
287
1552
sapeva sì ben contrafare la vostra voce, che pochi
288
1552
nulla, ma stavasi guatando la terra con sì umil
289
1552
tinto d’infernal caligine. La mattina poi, levatasi per
290
1552
vecchia fante di casa, la quale, tutta sonnacchiosa essendo
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forte stanga. ¶ Madonna Caterina, la quale non si credeva
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fatta paura, pensò che la vecchia per soperchio bere
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richiamando l’impaurita vecchia. La fante amica d’Andrea
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risvegliò e, pensandosi che la madonna avesse bisogno d
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perciò che non era la madonna che bussasse, ma
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gran diavolo dell’inferno. La fante, credendo che la
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La fante, credendo che la vecchia imbriaca fusse, per
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essere avezza a farsi la zuppa nel trebbiano, disse
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uscio, vecchia rimbambita, per la fede mia, che voi
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che voi deveste visitar la botte prima che vi
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prima che vi coricaste!». La vecchia a guisa di
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lei spiccare, tanta era la paura che l’era
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Alla fine poté più la giovane che non poté
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giovane che non poté la debol vecchia e, da
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le quali serrato aveva la porta. Entrata adunque madonna
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molte busse alla vecchia, la quale non così tosto
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fante, come fu aperta la camera, parve veder la
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la camera, parve veder la faccia del demonio e
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uscito dalla conca infernale la voleva seguitare. ¶ Grande per
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il romore che fece la madonna, non essendo ancora
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a lei per intender la cagione di tanto romore
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a lusingarla, pensando con la sua piacevolezza di poter
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ira e tanto furore. La donna, più che mai
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fatto gir gridando per la casa»; et accendendosi tuttavia
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nella strabocchevole ira, scese la scala per ritrovar la
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la scala per ritrovar la fante, la quale, vedutasela
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per ritrovar la fante, la quale, vedutasela venire all
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uscì di casa correndo. La madonna tutta scapigliata la
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La madonna tutta scapigliata la seguiva. Chi l’avesse
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comminciavano ad andar per la città et inviarsi verso
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città et inviarsi verso la chiesa di santo Giovanni
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emisfero, di maniera che la moltitudine del popolo la
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la moltitudine del popolo la impediva che seguir non
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che seguir non potesse la fante. A casa per
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ritornò, stanca e per la sostenuta fatica tutta rotta
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veruno conosciuta, tanta era la nerezza di quella. Filippo
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animo suo e, chiusa la porta, salì le scale
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cotai cose adivenute. Rispose la donna di non saperlo
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alcuno, né poterselo imaginare. La fante fra tanto, per
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casa ne ritornò; e la vecchia, che in su
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rimase. ¶ Andrea, che tutta la comedia aveva veduta et
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Ma se voi non la sapete, la cosa sta
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voi non la sapete, la cosa sta nel modo
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arde per vostra usanza la lampada, e udii che
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straniezze che meco usa la matrigna mia, sendole io
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quanto più destramente potrai». La fante disse e fece
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fu ne’ suoi tempi la più bella donna che
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ritrovare, e tanta fu la fama della sua bellezza
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de’ suoi abbracciamenti, se la buona fortuna favorevole e
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amore di lei abbandonarono la propria patria e diventarno
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bellezza invaghito con tutta la famiglia lasciò Firenze e
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naturale istinto, ma perché la fama della sua liberalità
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fine a’ suoi amori, la fece per Pietro Burlamacchi
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a’ nostri tempi fa la maggior parte de’ Lucchesi
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sendo sforzato di attendere la venuta d’un suo
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di monna Susanna Turchi, la diede per moglie ad
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menatalasi a casa, onorevolmente la trattava e tenevala molto
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avere nelle sue braccia la bellissima Zenobia. ¶ Aveva Pandaro
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me stessa pensato come la possiamo noi agevolmente ingannare
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alle case di Tebaldina, la qual già ritrovò levata
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rifatto il letto, spazzata la camera e di bei
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nascosto, per le vesti la prese; et ella senza
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in uso d’essere la più contenta femina che
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che ad altro tempo la gallina. Darò pur compimento
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il fatto. E così la valente donna con tal
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doverebbe caro più che la vita istessa, e liberossi
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capezzale, incominciò a considerar la sua sciochezza et in
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l’amore di Zenobia, la quale mai più non
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né favellarle; oltre ciò, la fece cacciare dell’albergo
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e monna Tebaldina maledicendo la lor disaventura, né per
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a chiunque rincontrava per la via: «Imparate, fratelli, che
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l’uovo che domani la gallina». Sparsesi cotesto proverbio
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commendata dalle savie donne la virtù e la viril
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donne la virtù e la viril prontezza di questa
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de’ Baroncelli sua matrigna, la quale, per aver portato
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disse: «Messere, per toglier la vostra moglie d’impaccio
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non potendo Andrea per la paterna riverenza disporre di
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Empoli detta Lucina, con la quale prendeva carnal diletto
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che gliene veniva voglia. La fante, per amor d
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amor d’Andrea, odiava la madonna più che non
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più che non odia la grua il falcone e
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e si fa bella». La fante disse di saperlo
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erano frescamente rinovate. Partissi la fante et incontanente gliele
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l’una fa risplendere la pelle al par dei
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per toglierne ogni succidume, la terza è fatta del
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ella, «che, se per la malaventura madonna il risapesse
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madonna il risapesse, gitterebbe la casa fuor delle finestre
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galla e di vitriuolo, la terza fu riempiuta di
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quella fortissima acqua con la quale si parte l
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e, richiamata a sé la fante: «Togli – disse – queste
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prima erano». ¶ Venuta poi la vigilia di san Giovanni
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petto, il collo e la faccia, acciò che meglio
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acciò che meglio ricevesse la carne la virtù dell
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meglio ricevesse la carne la virtù dell’acqua, et
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furioso, che le tolse la fune di mano, et
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del ponte e, riversata la nave, esso vi rimase
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Lippa sola in su la riva che di qualunque
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eccoti sopraggiungere una giovinetta, la qual fuggiva l’ira
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ira del marito, che la voleva uccidere; et avendo
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nascostamente se lo portò. La mattina poi per tempo
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Il padre pensò che la figliuola avesse mal veduto
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tante preghiere, insieme con la moglie v’andò e
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sono contenta di serbar la regola di santa Chiara
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quanto chiese. ¶ Fra tanto la Fortuna, che menato aveva
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menato aveva Lodovico fra la Capraia e la Gorgona
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fra la Capraia e la Gorgona, con una soave
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quel sazievole, che non la lasciava stare in pace
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cara Lippa!». E se la fanciulla ritratta in disparte
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forse ancor dura, che la festa di san Giovanni
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di san Giovanni tutta la gioventù vada alla marina
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prender vide Lisbona, tratta la spada cacciossi animosamente tra
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et a viva forza la tolse lor di mano
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mano; e, menandola verso la villa, fu chi disse
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galea e di rendergli la sua Lisbona senza ricever
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core e fece volger la galea verso quella barchetta
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che salisse in su la galea, a cui il
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Lisbona a madonna Lippa, la quale, avendo udito la
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la quale, avendo udito la dolce novella del caro
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a’ marinai; e donò la galea al comito, con
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senno. A costui pose la moglie del maestro l
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non advedersene: di che la donna sentiva incomportabil noia
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terrena, dove un giorno la donna entrò, sapendo che
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coscie. Prese di qui la buona femina argomento di
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non fu mai data la maggior seccaggine ad uomo
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Non ristette per questo la donna di molestarlo, là
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la donna di molestarlo, onde Giannotto, alquanto turbato
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una linea, giurando per la croce di Dio che
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Dio che, se ella la trapassasse per accostarsegli punto
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mi farai?», disse allora la maestra: «Io vorrò pur
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n’era geloso, quivi la cogliesse, se ne salì
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isola di Cipri, presso la città di Nicosia, se
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un santo Calogero fatta la pace, ma pur rimase
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che bella e fresca la vide, pensò di coricarsi
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maccinare, essortandola a starsi la notte con sua moglie
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spedita a buon’otta. ¶ La fanciulla mal volentieri vi
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nella camera terrena per la fanciulla forastiera. Era la
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la fanciulla forastiera. Era la moglie del mugnaio la
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la moglie del mugnaio la più brutta femina che
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tutta l’isola: aveva la bocca storta, gli occhi
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il marito volevasi coricar la notte con la fanciulla
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coricar la notte con la fanciulla. E che fece
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letticciuolo e fece coricare la fanciulla con una sua
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notte, si avviarono verso la casa. Entrossene adunque, secondo
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non aver mai assaggiato la più saporita cosa. I
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lor vivente esperimentato meglio. ¶ La mattina poi, ricordevoli dei
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credenza d’essere stati la notte con la fanciulla
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stati la notte con la fanciulla: e così senza
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1552
e così senza rispetto la motteggiavano e la sollecitavano
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rispetto la motteggiavano e la sollecitavano. La fanciulla, ch
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motteggiavano e la sollecitavano. La fanciulla, ch’era onestissima
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tu questa notte passata?». La fanciulla rispose: «Di sopra
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d’esser giaciuto con la moglie del mugnaio e
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mugnaio e non con la fanciulla dell’aversaria parte
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notte passata, rea puttana?». La buona femina, tutta pallida
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dove egli voleva che la fanciulla si coricasse. «Orbene
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me ne vennero?». Rispose la moglie: «Io loro acconsentii
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usura, sì come fa la maggior parte de’ Fiorentini
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sopramodo di tale invito, la domenica seguente, toltosi un
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e così, caminando per la più folta parte del
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stanze di madama Gioliva, la quale, quanto più tosto
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più tosto udito ebbe la celeste melodia, lasciato l
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veniste a madama Gioliva, la quale vi desidera udir
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disse: «Tanta è, Milione, la tua cortesia, che non
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vi stette. ¶ Piero, salita la scala (come astuto ch
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era), s’avidde che la donna aveva mandato le
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tanto, sola ritrovandola, riverentemente la salutò e graziosamente all
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Piero suonava e cantava, la gentil donna amorosissimamente il
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adunque ch’egli ebbe la sua ballata, con riverente
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Gentile e valorosa donna, la vostra somma bellezza merita
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me a voi piacesse». La donna, che gli sguardi
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altra parte s’usarono, la conchiusione delle quai (per
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del giardino; e posta la mano alla borsa, diedegli
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gli aveva. Partito Piero, la donna chiamò Milione e
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mezzo di Milione sovente la visitava. Ora advenne (sì
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micidiale venga impeso per la gola in quella istessa
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i fedeli amanti. ¶ Temeva la innamorata donna che messer
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come sai) impeso per la gola. Io gli diedi
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l’uscio del giardino». ¶ La buona vicina, senza pensar
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era rimedio, tanto sotto la porta fitte erano; e
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e così, essendo tra la porta e le forche
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e le forche, alzando la faccia disse: «O Milione
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diedesi a fuggir verso la città. Milione comminciò a
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molte femmine che facevano la veglia sopra d’un
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stato tagliato in pezzi la sera istessa da’ suoi
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era potuto sepellire per la sopragiunta notte. Facevano queste
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fu aperto dalla donna, la quale con gran desiderio
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subito morta cadde dentro la soglia della porta. Milione
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furono sepelliti. Grande fu la maraviglia che di ciò
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quanto sia abominevol cosa la crudeltà dei figliuoli verso
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essercizio mercantile, nel quale la fortuna sì favorevole gli
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voi, padre mio, acciò la possiate godere quando vi
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disse il figliuolo: «Chi la fa, l’aspetta. Voi
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io detto che chi la fa, l’aspetta?». ¶ Allora
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Toscana cotesto motto: «Chi la fa, l’aspetta». E
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d’una memorabil cortesia, la quale usò un cavaliere
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Artado di Cardona, oltre la nobiltà del sangue, fu
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orfani soccorse egli con la sua liberal mano. ¶ Ora
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gentilissima e bellissima giovane, la quale non era però
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fare l’amore con la madre della fanciulla, donna
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amata e vagheggiata. ¶ Accesesi la donna ardentemente dell’amore
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Artado s’avidde esser la donna di lui sopramodo
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come non lei, ma la figliuola sua amasse e
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tutte l’ore cercasse. La donna, di questo turbata
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era, sopportò pazientemente quanto la donna adirata ingiuriosamente gli
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dolce più che nettare la fece diventare; e finalmente
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gli piacque; e ritrovata la figliuola, pregolla che andasse
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era in piacere. ¶ Come la giovane, ch’era pudicissima
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volete voi far perder la pudicizia? Ah crudel madre
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mi dee più che la pupilla degli occhi miei
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sendo al tutto sforzata la giovane di darsi in