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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Pantaleo Carabellese, Il problema della filosofia in Kant, 1938

concordanze di «la»

nautoretestoannoconcordanza
1
1938
cose in sè; ma la legalità ci risulta, dunque
2
1938
loro collegamento è appunto la legalità); cioè hanno, tra
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1938
cioè una fisica pura, la quale «apriori e con
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1938
le leggi a cui la natura è sottomessa» (v
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1938
veramente conoscenza, dobbiamo averne la scienza, cioè la conoscenza
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1938
averne la scienza, cioè la conoscenza sintetica (reale) ed
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1938
fisica pura che è la vera e propria scienza
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imposta così il problema. ¶ La fisica sperimentale, in quanto
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1938
Kant aveva detto che la natura è legalità delle
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1938
di natura esistenti: quindi la seconda definizione della natura
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1938
della natura. Nella prima la natura era considerata sotto
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1938
cose in sè non la conosceremmo; perciò riguarda i
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1938
empiricità qualitativa), che costituisce la nostra esperienza. ¶ Sappiamo che
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1938
valore, ma non per la realtà naturale; perchè non
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1938
naturale; perchè non avremmo la prova che essi si
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1938
che esso non investa la legalità, ma in effetto
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1938
a costituire una natura. La natura richiede enti matematici
18
1938
nel loro insieme, con la apriorità (indipendenza da tale
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1938
proprietà di queste lasciamole dove sono) ma soltanto
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1938
credenza kantiana al di del suo criticismo: queste
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1938
come sia possibile conoscere la natura, significa chiedersi come
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possibile riconoscere a priori la necessaria legalità dell'esperienza
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o viceversa? Sapendo che la natura è natura dell
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1938
con Kant dall'esperienza; la natura è l'intero
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1938
Nel determinare quindi apriori la legalità naturale, l'insieme
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1938
o almeno pretende risolvere, la sopra accennata difficoltà della
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1938
tra l'apriorità e la sperimentabilità della fisica pura
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1938
della fisica pura. ¶ Se la «natura» oggetto della fisica
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1938
sua apriorità) possano spiegarmi la legge di natura. Vediamo
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1938
della esperienza, vediamo cioè la schietta possibilità della esperienza
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1938
esperienza in generale. ¶ È la grande affermazione rivoluzionaria di
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gradi per cui procede la soluzione del problema generale
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kantiana e costituisce forse la più grande originalità del
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nuova luce. Kant è la costrizione di Hume ad
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1938
in genere, in tutta la storia del pensiero speculativo
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1938
che vuol dire che la empiricità non basta a
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1938
quella. Così, per intenderci, la vita non è definitoria
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1938
in questo a Kant, la percezione è elevata anch
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1938
possibile percezione senza giudizio. La percezione, per Rosmini, è
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1938
il giudizio che oggettiva la percezione, non la percezione
41
1938
oggettiva la percezione, non la percezione, che, come percezione
42
1938
viviamo in una natura la quale in tanto è
43
1938
che, abbiamo visto, è la facoltà del conoscere in
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1938
rapporto con l'esistenza, la quale perciò è una
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1938
non ci farà perdere la sinteticità. Dobbiamo, cioè, dicemmo
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1938
si ha in quanto la realtà intuita non è
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1938
oggetto come tale è la validità necessaria ed universale
48
1938
è una e forse la scoperta fondamentale di Kant
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per Kant, non interessano la scienza: il sapore, l
50
1938
presenta una obbiezione: se la matematica è soltanto il
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1938
una parte confermando che la matematica non può riguardare
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1938
Non è possibile che la matematica investa le cose
53
1938
e non sarebbe guadagnata la realtà. Noi prima intuiamo
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1938
della quale è costituita la cosa in sè, io
55
1938
in sè, io non la intuisco col mio sentire
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1938
questo mio sentire è la prova che il mio
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1938
esclude ma anzi richiede la cosa esistente in sè
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1938
intuendone soltanto il fenomeno. La ragione mi insegnerà poi
59
1938
quindi anche ogni matematica. ¶ La matematica, dunque, pur essendo
60
1938
col reale (lez. IV), la quale ne costituisce la
61
1938
la quale ne costituisce la sinteticità, e lo rende
62
1938
Così, e solo così, la matematica è scienza. ¶ VIII
63
1938
in cui si origina la conoscenza dalla esistenza: realismo
64
1938
non essere così, che la realtà matematica, cioè l
65
1938
importa che questa cosa, la cui essenza non è
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1938
si propone di risolvere la stessa difficoltà: se spazio
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1938
è illusione, ma è la faccia esteriore delle cose
68
1938
e dall'altra ha la realtà stessa, in quanto
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1938
e tempo non investono la essenza intima delle cose
70
1938
anzi, dice Kant, soltanto la mia dottrina ci salva
71
1938
esso. Questo sentire, con la sua eterogeneità allo spirito
72
1938
l'intendere cartesiani sono la stessa proprietà dello spirito
73
1938
soltanto perchè nel sentire la rappresentazione è confusa, laddove
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1938
intellettiva e sensitiva, con la sola differenza che in
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1938
differenza che in una la rappresentazione è distinta e
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1938
deve arrivare, perchè tocchi la realtà e sia quindi
77
1938
finisce e si ha la cosa, da cui il
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1938
tale e cioè riguardante la realtà, deve cominciare. ¶ Conoscere
79
1938
il sentire resta come la facoltà del conoscente di
80
1938
del conoscente di originare la propria conoscenza in questo
81
1938
mondo esterno, per ammetter la quale deve ricorrere alla
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1938
alla veridicità di Dio. ¶ La mia dottrina, dunque – dice
83
1938
una dottrina che neghi la realtà e la riduca
84
1938
neghi la realtà e la riduca a rappresentazioni del
85
1938
matematico e quindi neghi la sinteticità di esso. ¶ La
86
1938
la sinteticità di esso. ¶ La matematica, dunque, è scienza
87
1938
per essere scienza, nonostante la idealità (non appartenenza alle
88
1938
GRADO DEL PROBLEMA ¶ IX ¶ LA NATURA ¶ Passaggio dalla realtà
89
1938
cose esistenti e formanti la realtà naturale siano in
90
1938
di entità singolari con la loro determinata essenza intuitiva
91
1938
computabili senza causalità. ¶ Or la scienza, che a Kant
92
1938
loro. L'accadere con la sua legge ci fa
93
1938
leggi universali che costituiscono la natura, saranno leggi delle
94
1938
si dovrebbe per averne la necessità ed universalità) nè
95
1938
quest'ultima non risulterebbe la necessità e quindi non
96
1938
aposteriori dunque ci risulterebbe la legalità della natura, se
97
1938
paragr. 8 a pag. 50), è la rappresentazione quale dipenderebbe immediatamente
98
1938
discorrere, cioè un cogliere la vita stessa del concetto
99
1938
in quanto nesso giudicativo; la filosoficità sta in questo
100
1938
matematico, deve essere pura; la sinteticità non deve essere
101
1938
apriorità, perchè, se no, la matematica non sarebbe conoscenza
102
1938
intuitività, però, non esclude la concettualità della matematica: Kant
103
1938
matematica: Kant dice che la matematica si ha per
104
1938
vedi paragr. 8 a pag. 50). La intuizione pura costituisce una
105
1938
paragr. 9). ¶ 1) L'una riguardante la realtà; e cioè la
106
1938
la realtà; e cioè la distinzione dell'inseità (l
107
1938
della cosa) dal fenomeno: la cosa in sè non
108
1938
suo fenomeno, e perciò la presenza dell'oggetto al
109
1938
quale si deve distinguere la forma dalla materia. La
110
1938
la forma dalla materia. La forma è lo stesso
111
1938
quanto tale. E quindi la forma del conoscere intuitivo
112
1938
pura» e «apriori» sono la stessa cosa considerata sotto
113
1938
considerata sotto due aspetti). ¶ La intuizione, in generale, pare
114
1938
intuizione, in generale, pare la negazione dell'apriori; pure
115
1938
questo nostro intuire è la forma kantiana apriori del
116
1938
senza atto, che costituisce la facoltà scolastica; Kant fa
117
1938
ci è svelato. ¶ VII ¶ LA SINTETICITÀ DELLA MATEMATICA: ¶ FORMA
118
1938
dal sentire (osservaz. II). ¶ La forma kantiana dunque è
119
1938
tipiche forme di conoscere: la forma intuitiva e quella
120
1938
Accanto alla forma, per la seconda delle distinzioni già
121
1938
in quello intuitivo (senso), la materia di quel conoscere
122
1938
senza della quale neppure la seconda (materia - forma) si
123
1938
immediata presenza dell'oggetto. La realtà è dunque presente
124
1938
alla realtà, nella fenomenicità, la quale è pura per
125
1938
ed interno) è spazieggiare: la coscienza non può avere
126
1938
non può non avere la sua purezza intuitiva (non
127
1938
e cioè non avere la sua apriorità: esteriormente essa
128
1938
sono intuizioni pure, che la matematica ha a sua
129
1938
in cui vive. Ecco la sinteticità della matematica, accoppiata
130
1938
accoppiata alla sua purezza. ¶ La sinteticità, ricordiamo, significa per
131
1938
ricercare nella sintesi matematica. ¶ La sinteticità era un problema
132
1938
eran posto: come spiegare la riunione degli attributi a
133
1938
l'oro), come spiegare la coesistenza, la coerenza, l
134
1938
come spiegare la coesistenza, la coerenza, l'unità degli
135
1938
spazio perchè c'è la geometria, che è certo
136
1938
intuire puro che costituisce la matematica, in quanto è
137
1938
questione: come è possibile la matematica pura? La matematica
138
1938
possibile la matematica pura? La matematica è il nostro
139
1938
nostro sentire puro, è la nostra capacità di sentire
140
1938
essere a contatto con la realtà, di intuirla; e
141
1938
della esperienza; ma se la matematica si fa perchè
142
1938
mai l'universalità e la necessità che lo costituiscono
143
1938
apriori, che costituisce cosa la cosa. ¶ A fondamento della
144
1938
non è altro che la semplice forma della sensitività
145
1938
pag. 46-47). ¶ Kant, volendo studiare la possibilità della metafisica, cerca
146
1938
per incidenza, a pag. 34-35: la conoscenza di un Essere
147
1938
si può dire che la metafisica era sbalzata tra
148
1938
scetticismo. Il problema, che la critica si propone, deve
149
1938
si ha scienza quando la conoscenza è universale e
150
1938
tutti non può fondare la necessità, perchè l'umanità
151
1938
come deve essere fatta la scienza, possiamo determinare il
152
1938
del come è possibile la scienza. ¶ Or porre tale
153
1938
del come è possibile la conoscenza sintetica apriori. Infatti
154
1938
Infatti a costituire conoscenza la scienza, non basta il
155
1938
necessità e universalità: se la scienza fosse solamente apriori
156
1938
in quanto non riguarderebbe la realtà. La scienza perciò
157
1938
non riguarderebbe la realtà. La scienza perciò deve essere
158
1938
cioè estensivi, che ampliano la conoscenza (es. il corpo
159
1938
riguardo a quelli sintetici. ¶ La difficoltà dei primi: se
160
1938
ricostruire in sintesi? Così la sintesi presupporrebbe sempre un
161
1938
formale, che non riguardi la realtà di ciò che
162
1938
Questa considerazione ci apre la via a quello che
163
1938
di quel giudizio; cioè la conoscenza è sintetica quando
164
1938
è sintetica quando intende la realtà nella sua esistenza
165
1938
oggetto di quel concetto. ¶ La scienza, per Kant, deve
166
1938
in condizione di intendere la sintesi kantiana. ¶ Dobbiamo ora
167
1938
col quale Kant qualifica la sua Critica quando la
168
1938
la sua Critica quando la dice filosofia. La Critica
169
1938
quando la dice filosofia. La Critica è filosofia trascendentale
170
1938
conoscere, fa suo oggetto la scienza come tale. La
171
1938
la scienza come tale. La conoscenza ha un certo
172
1938
facciamo oggetto di conoscenza la conoscenza stessa, occorre che
173
1938
il conoscere: trascendentale è la conoscenza in quanto ha
174
1938
lez. IV). ¶ Intesa così la Critica come filosofia trascendentale
175
1938
questione: ¶ 1) come è possibile la matematica pura; ¶ 2) come è
176
1938
pura; ¶ 2) come è possibile la fisica pura (la scienza
177
1938
possibile la fisica pura (la scienza pura della natura
178
1938
scienza; ¶ 4) come è possibile la metafisica come scienza (v
179
1938
GRADO DEL PROBLEMA ¶ VI ¶ LA MATEMATICA E L'INTUIZIONE
180
1938
E L'INTUIZIONE PURA ¶ La possibilità della scienza matematica
181
1938
le quali Kant risolve la difficoltà. Il problema della
182
1938
del sentire (paragr. 9, nota 34). ¶ La matematica pura, che è
183
1938
matematica pura, che è la scienza da tutti riconosciuta
184
1938
motivo, aveva affermato che la matematica non è sintetica
185
1938
tra idee, osserva che la matematica non riguarda la
186
1938
la matematica non riguarda la realtà ma soltanto le
187
1938
che Hume dice che la matematica non riguardi la
188
1938
la matematica non riguardi la realtà esistenziale come tale
189
1938
di reale). Per Kant la matematica è sintetica perchè
190
1938
è sintetica perchè riguarda la realtà, investe la realtà
191
1938
riguarda la realtà, investe la realtà; non è pura
192
1938
tuttavia apriori com'è la matematica?... (vedi paragr. 7 a
193
1938
così egli vede che la causalità non è un
194
1938
Il nesso necessario, che la ragione pretende di trovare
195
1938
soggettivo mascherato da oggettività, la quale è impenetrabile. Da
196
1938
costante di taluni fatti. La ragione dunque deve limitare
197
1938
ragione dunque deve limitare la sua necessità ai rapporti
198
1938
dell'essere, non esiste la metafisica. ¶ Di fronte a
199
1938
Può l'esperienza, con la sua non necessaria successione
200
1938
uno all'altro, eliminare la ragione col suo necessario
201
1938
Kant scopre e svolge: la Critica. E alla scoperta
202
1938
di questa è decisiva la spinta che a Kant
203
1938
Hume, pur con tutta la sua skepsi, è soggetto
204
1938
pensiero scientifico e filosofico: 1) la ragione è una facoltà
205
1938
presupposto, qualcosa di soggettivo; 2) la necessità che dobbiamo trovare
206
1938
fatta presente dalla ragione, la quale perciò, quantunque sia
207
1938
confermato, procurato dalla esperienza, la quale ci pone a
208
1938
dovrebbe con questo principio la ragione trascendere se stessa
209
1938
trascendere se stessa, cioè la propria soggettività) egli fonda
210
1938
affermo oggettivamente necessario con la mia ragione soggettiva, mi
211
1938
costante datami dall'esperienza. La oggettività del nesso causale
212
1938
Kant accetta in pieno la «prova irrefutabile» data da
213
1938
di cogliere apriori con la ragione il nesso intimo
214
1938
delle cose; ma rifiuta la conclusione che Hume ne
215
1938
egli non si propose la questione nella sua integrità
216
1938
E perciò Kant generalizza la prova irrefutabile che Hume
217
1938
a istituire e svolgere la quale non esisteva ancora
218
1938
l'organismo di sapere, la scienza che ne avesse
219
1938
della ragione pura è la Critica. Prima della Critica
220
1938
che ne nascono e la determinano, anche una scienza
221
1938
è l'umano conoscere (la logica aristotelica). Ma non
222
1938
ed aver così determinata la nuova scienza che ne
223
1938
ne affronti in pieno la difficoltà, è, per Kant
224
1938
come tale. Questo significa la logica trascendentale kantiana; in
225
1938
della filosofia, bisogna istituire la Critica, la quale soltanto
226
1938
bisogna istituire la Critica, la quale soltanto sarà in
227
1938
dirci se e come la metafisica sia possibile come
228
1938
come scienza. E perciò la Critica è, per Kant
229
1938
difficoltà grandissime, perchè importa la deduzione di questi principi
230
1938
da una parte instaura la possibilità di una metafisica
231
1938
maestri dei tanti, cui la metafisica non concesse le
232
1938
Non poteva cessare, perchè la ragione di questo salire
233
1938
lez. I). ¶ Perciò come la filosofia, anzi la metafisica
234
1938
come la filosofia, anzi la metafisica, non cominciò certo
235
1938
il problema e costituita la scienza atta a risolverlo
236
1938
dopo Kant e dopo la sua Critica, non ostante
237
1938
critico nella loro difficoltà. La Critica ancora oggi rimane
238
1938
prima della Critica, appariva la metafisica a Kant. ¶ V
239
1938
Critica: 2) il metodo per la soluzione del problema; l
240
1938
metafisica alle altre scienze; 3) la sinteticità apriori (pag. 40-41): chiarimento
241
1938
conoscenza è scienza, e la scienza è conoscenza universale
242
1938
dobbiamo convenire). Tali sono la matematica e la fisica
243
1938
sono la matematica e la fisica pura; esse ci
244
1938
anzi, il loro fondamento, la scienza prima ed assoluta
245
1938
scienza prima ed assoluta: la metafisica. E la troviamo
246
1938
assoluta: la metafisica. E la troviamo invece tale che
247
1938
tante metafisiche ma non la metafisica. Cioè la filosofia
248
1938
non la metafisica. Cioè la filosofia non ha quella
249
1938
sapere o no, se la filosofia può esserci come
250
1938
tutti ammesse come scienze (la matematica e la fisica
251
1938
scienze (la matematica e la fisica pura). Da queste
252
1938
sapere come è possibile la conoscenza che sia scienza
253
1938
di qualcosa: nel ricercare la possibilità di qualcosa, noi
254
1938
che ricerchiamo, quando ricerchiamo la possibilità. ¶ Dalla distinzione dunque
255
1938
approfondimento, ma è anche la prima esplicita impostazione del
256
1938
primo il problema che la filosofia come scienza costituisce
257
1938
innanzi non potrà fare la sua filosofia se non
258
1938
fisico).2 ¶ L'impostazione e la soluzione di tal problema
259
1938
filosofici: è un problema la cui soluzione è pregiudiziale
260
1938
hanno come propria filosofia la storia della filosofia». ¶ Kant
261
1938
possa filosofare senza conoscere la storia della filosofia, per
262
1938
cioè non è soltanto la ripresentazione di filosofia già
263
1938
Kant mette in dubbio la esistenza della filosofia come
264
1938
perchè è vero che la filosofia si aggira sempre
265
1938
è vero affatto che la soluzione loro, nei sistemi
266
1938
con l'essere scienziato; la prima sua opera fu
267
1938
delle idee newtoniane circa la genesi del sistema cosmico
268
1938
a determinazioni diverse secondo la diversità dei soggetti e
269
1938
anche mettere in dubbio la sua realtà di scienza
270
1938
scienza. Mettere in dubbio la sua realtà di scienza
271
1938
poter mettere in dubbio la sua scientificità. Kant dubita
272
1938
cosa, e cioè che la soluzione, che egli con
273
1938
soluzione, che egli con la Critica ha dato di
274
1938
filosofici, cioè rinnova radicalmente la filosofia. ¶ Perciò egli è
275
1938
sicuro che chi leggerà la sua Critica, i suoi
276
1938
metafisica sia inevitabilmente prossima. ¶ La metafisica come scienza comincerà
277
1938
come scienza comincerà dopo la critica; quella attuata prima
278
1938
non era scienza. ¶ Questa la profonda persuasione di Kant
279
1938
stata fino a lui la metafisica; sarebbe incominciata con
280
1938
incominciata con lui. ¶ IV ¶ LA CRITICA ¶ La critica come
281
1938
lui. ¶ IV ¶ LA CRITICA ¶ La critica come scienza nuova
282
1938
del problema di Hume. La critica a guardia contro
283
1938
è nata in lui la scoperta di questa «scienza
284
1938
nuova», quale egli dice la Critica, la quale, risolvendo
285
1938
egli dice la Critica, la quale, risolvendo quel problema
286
1938
problema, rinnova ab imis la metafisica? Qual è il
287
1938
trasse certo, secondo Kant, la filosofia scozzese del senso
288
1938
cose (cause). Hume chiama la ragione a rendergli conto
289
1938
Così è accaduto per la filosofia: questa negazione della
290
1938
scambiare questa febbre per la normale temperatura filosofica: bisogna
291
1938
vivremmo. ¶ Per noi rimane la coscienza critica, a salvare
292
1938
a salvare e confermare la filosofia, ma a due
293
1938
cioè il problema che la filosofia col suo esserci
294
1938
cioè dal problema che la filosofia vuole risolvere, il
295
1938
che cioè si rinnovi la Critica; 2) che si riveda
296
1938
che si riveda anche la dogmatica ammissione della filosofia
297
1938
Rosmini, è possibile risolvere la difficoltà dell'universalismo filosofico
298
1938
cui si può esaminare la possibilità, e il dubbio
299
1938
data l'universalità soggettiva, la filosofia sarebbe un modo
300
1938
Data l'universalità oggettiva, la filosofia sarebbe sapere di
301
1938
quali riteniamo possibile risolvere la difficoltà dell'universalismo filosofico
302
1938
nettamente posta da Kant: la posizione del problema interno
303
1938
Scolastica. Per i mistici la filosofia ci sarà, ma
304
1938
non ha valore; è la fede che ha valore
305
1938
che ha valore: invano la filosofia si sforza di
306
1938
si sforza di raggiungere la verità data dalla fede
307
1938
Cartesio in poi caratterizza la filosofia moderna: ricerca della
308
1938
l'umanità cristiana aveva la sua via tracciata: da
309
1938
tracciata: da un lato la rivelazione religiosa, costituita da
310
1938
da un altro lato la tradizione, cioè una verità
311
1938
camminasse sicura, dopochè con la Patristica e con la
312
1938
la Patristica e con la Scolastica le due linee
313
1938
siamo accorti che con la tradizione sola, con la
314
1938
la tradizione sola, con la passiva rievocazione di un
315
1938
aver ricercata e ritrovata la verità Aristotele, uomo anche
316
1938
dovevamo anche noi tentar la stessa fatica. Così la
317
1938
la stessa fatica. Così la conoscenza viene ad essere
318
1938
su questa tradizione, che la rivelazione, nel suo sviluppo
319
1938
da noi, nell'aprirci la strada della conoscenza, una
320
1938
impose il problema: donde la conoscenza? ¶ Questa domanda è
321
1938
filosofia moderna. È nota la risposta: per Cartesio e
322
1938
Cartesio e per Leibniz la conoscenza viene dalla ragione
323
1938
conoscenza viene dalla ragione; la verità è intima all
324
1938
Bacone e per Locke la conoscenza viene dal mondo
325
1938
ci circonda. ¶ A rompere la contesa fra questi due
326
1938
cui procedono, si presenta la semplice constatazione di Hume
327
1938
razionalisti ed empiristi; togliendo la validità oggettiva di questo
328
1938
Ma a scalzare anche la primordialità di questo problema
329
1938
problema sorge Kant con la sua esigenza critica. Ad
330
1938
conoscere dobbiamo prima esaminare la possibilità del conoscere. Come
331
1938
veramente primordiale della conoscenza: la soluzione di esso condiziona
332
1938
Con questa distinzione tra la ammissione della esistenza del
333
1938
esistenza del conoscere e la ricerca della possibilità del
334
1938
generico della filosofia moderna (la conoscenza) ponendone il momento
335
1938
ponendone il momento fondamentale (la sua possibilità), dall'altro
336
1938
problema interno. ¶ Per Kant la vera conoscenza è scienza
337
1938
nel Magistero di Roma. ¶ La brevità del corso (cominciato
338
1938
al riguardo e seguendo la posizione che ad esso
339
1938
sono esposte nei Prolegomeni. ¶ La prof. Damonte era allora
340
1938
sono molto difficili, e la vostra parola invece è
341
1938
l'unica ragione per la quale mi si chiedeva
342
1938
quale mi si chiedeva la pubblicazione. ¶ Ma, si intende
343
1938
delle idee esposte accetto la paternità. ¶ Il lavoro deve
344
1938
lezioni. ¶ Avrà avuto ragione la brava prof. Damonte nel
345
1938
Kant vero? ¶ Ad essi la risposta. M'auguro che
346
1938
che vorranno almeno tentare la prova. ¶ Roma, 15 Ottobre 1938 - XVI
347
1938
INTERNO ¶ DELLA FILOSOFIA ¶ I ¶ LA CONTEMPORANEA NEGAZIONE ¶ DELLA FILOSOFIA
348
1938
anche oggi, come pregiudiziale, la domanda che si presentò
349
1938
davvero, come sapere valido, la filosofia? È questo un
350
1938
oggi, in Italia: a) la filosofia dello spirito di
351
1938
del filosofo puro». Con la sua filosofia, egli dice
352
1938
questa eliminazione presuppone che la filosofia, proprio come tale
353
1938
proprio da B. Croce: la filosofia è la filosofia
354
1938
Croce: la filosofia è la filosofia dello spirito di
355
1938
una volta per tutte, la filosofia! ¶ b) Per il
356
1938
questa attività spirituale, oltre la quale non c'è
357
1938
del se ci sia la filosofia, del chi debba
358
1938
della filosofia quello che la ritiene lo spirito del
359
1938
umana: ne è cioè la spiritualità immanente alla storia
360
1938
problemi tali che senza la soluzione di essi non
361
1938
problemi tali che senza la loro soluzione non c
362
1938
Aristotele aveva affermato che la filosofia deve occuparsi dell
363
1938
cioè non veramente pensanti. La vera vita umana sarebbe
364
1938
loro incomprensibile gergo, nascondono la loro inutilità. Togliete questo
365
1938
Togliete questo gergo, togliete la sua incomprensibilità e non
366
1938
come volgare, dall'altra la conseguenza di tale qualificazione
367
1938
difficoltà: a) enciclopedismo: se la filosofia è universale, il
368
1938
sistema di tutto, cioè la scienza vera è la
369
1938
la scienza vera è la scienza della scienza (Fichte
370
1938
della scienza (Fichte). Ma la scienza speculativa (come oggi
371
1938
non v'è che la concreta attività stessa spirituale
372
1938
concreta attività stessa spirituale, la pratica del vivere umano
373
1938
unica difficoltà della filosofia, la sua universalità, invece di
374
1938
finito col far negare la filosofia, in quanto l
375
1938
dei due indirizzi accennati (la filosofia dello spirito) ha
376
1938
lasciata inesplicabile e inesplicata la difficoltà dal punto di
377
1938
punto di vista oggettivo. La filosofia dello spirito non
378
1938
chi siano i filosofi, la filosofia dell'atto non
379
1938
col dover, entrambe, negare la filosofia. ¶ Dobbiamo accettare tale
380
1938
come da quello politico. La negazione della filosofia fatta
381
1938
filosofica in Italia è la febbre che denunzia il
382
1938
il male di cui la filosofia soffre, il soggettivismo
383
1938
pieno regime parlamentare, fu la febbre che denunziava il
384
1938
il male di cui la politica soffriva, il parlamentarismo
385
1938
scoperta fondamentale di Kant; la scoperta di Kant, non
386
1938
che l'oggetto sia la negazione che il soggetto
387
1938
sempre esplicitamente consapevole. Questa la vera scoperta di Kant
388
1938
universale e necessario; e la cosa in sè come
389
1938
oggettività dobbiamo far andare la cosa in sè kantiana
390
1938
dei soggetti, che con la loro pluralità individuano la
391
1938
la loro pluralità individuano la coscienza stessa. ¶ Ma di
392
1938
del nostro problema. ¶ XI ¶ LA COSCIENZA IN GENERALE ¶ COME
393
1938
rappresentativo. Il duplice giudicare. La condizione mediatrice del passaggio
394
1938
sono concetti reciproci».... cioè la validità oggettiva si risolve
395
1938
necessario, vi sottintendiamo appunto la validità oggettiva. Mediante questo
396
1938
è oggettivo» (pag. 84). ¶ Ricordiamo: la nostra sensitività è forma
397
1938
è forma del conoscere, la quale porta questo al
398
1938
dare al fenomeno intuito la validità universale. ¶ Differenza fra
399
1938
per natura sua trascende la conoscenza proprio per essere
400
1938
poter essere Obiekt (è la cosa in sè realistica
401
1938
sè, pure io, con la mia coscienza, devo ritrovare
402
1938
come secondo grado per la soluzione del problema interno
403
1938
fisica pura, dobbiamo intendere la oggettività, giacchè questa caratterizza
404
1938
oggettività, giacchè questa caratterizza la esperienza, nella quale abbiamo
405
1938
l'oggettività. ¶ Per Kant la percezione precede il giudizio
406
1938
due aspetti e trovare la propria unità concreta proprio
407
1938
facoltà del concepire è la stessa facoltà del giudicare
408
1938
dell'esperienza) vi sta la intuizione di cui sono
409
1938
cui sono consapevole, cioè la percezione che appartiene soltanto
410
1938
il campo della esperienza. La conoscenza quindi, secondo Kant
411
1938
Leibniz, dal quale Kant la prende; opinione a nostro
412
1938
reale ci sfuggirebbe irrimediabilmente. La coscienza ridotta a rappresentazione
413
1938
realtà, non sarebbe mai la realtà: le sarebbe precluso
414
1938
contro di esso faccia la più grave crociata; abbatte
415
1938
più grave crociata; abbatte la dottrina della conoscenza - rappresentazione
416
1938
rende conto esplicito. ¶ Chiudendo la parentesi riguardo a questo
417
1938
Kant invece, che pone la facoltà del concepire (intelletto
418
1938
facoltà dell'universale concetto, la coscienza non è più
419
1938
un giudizio percettivo; ¶ b) la subordinazione dell'intuizione, in
420
1938
con cui abbiamo conquistata la oggettività (p. 87). ¶ Con questa
421
1938
così» (v. pag. 87) procura la validità universale ai giudizi
422
1938
opposto della coscienza, cioè la non coscienza. Se ne
423
1938
un salto che falsifica la coscienza in generale di
424
1938
Kant e rende impossibile la coscienza. Causa del salto
425
1938
farlo si suppone valida la soluzione realistica del problema
426
1938
non coscienza. E allora la coscienza in generale di
427
1938
debba essere l'oggetto. La coscienza in generale di
428
1938
NATURA ¶ (paragr. 21 - 26): IL CONCETTO ¶ La coscienza conoscitiva come giudizio
429
1938
puri che le esprimono. La necessità della esperienza. Passaggio
430
1938
fisica pura. ¶ Qual'è la condizione mediatrice del passaggio
431
1938
c'è della oggettività? La condizione mediatrice del passaggio
432
1938
mediatrice del passaggio è la subordinazione della intuizione, nella
433
1938
subordina i fenomeni, secondo la varia forma della loro
434
1938
concetti intellettivi puri». Ma la più chiara definizione è
435
1938
calda perchè il sole la illumina»; ma già nella
436
1938
concetti tratti dalla intuizione»? La soluzione della difficoltà l
437
1938
nella quale e con la quale l'intelletto raggiunge
438
1938
quale l'intelletto raggiunge la realtà, è la realtà
439
1938
raggiunge la realtà, è la realtà stessa, sempre fenomenica
440
1938
l'intelletto e forniscono la realtà come oggettiva. Si
441
1938
puro fanno uno con la realtà e così possono
442
1938
e così possono fornire la sintesi. ¶ Finora abbiamo veduto
443
1938
questi concetti puri sono la stessa coscienza universale e
444
1938
anche qui come per la matematica avere la sintesi
445
1938
per la matematica avere la sintesi reale senza rinnegare
446
1938
apriorità necessitante. Secondo Kant la coscienza in generale non
447
1938
secondo cui ritrovarli; ce la dà proprio col suo
448
1938
i modi in cui la coscienza giudica. Kant prende
449
1938
prende dalla logica tradizionale la determinazione di questi modi
450
1938
e semplice accettazione. Eleviamo la funzionalità di ciascuno di
451
1938
concetti puri. Questa è la famosa deduzione delle categorie
452
1938
ha dedotte. Già per la loro natura questi predicamenti
453
1938
questi predicati aristotelici investivano la realtà, riguardavano la cosa
454
1938
investivano la realtà, riguardavano la cosa in sè (direbbe
455
1938
leggi della realtà conosciuta. La coscienza critica kantiana poi
456
1938
è possibilità di spiegare la conoscenza senza la chiara
457
1938
spiegare la conoscenza senza la chiara distinzione del sentire
458
1938
quale sarebbe vuoto. E la categoricità è dell'intendere
459
1938
critica della conoscenza. ¶ Con la seconda tavola abbiamo trovato
460
1938
seconda tavola abbiamo trovato la determinazione dei concetti intellettivi
461
1938
dànno ai giudizi percettivi la oggettività, abbiamo trovato la
462
1938
la oggettività, abbiamo trovato la determinazione della oggettività. Abbiamo
463
1938
della oggettività. Abbiamo spiegato la oggettività della esperienza; siamo
464
1938
Kant (abbiamo visto) preferisce la prima via. E perciò
465
1938
a proposito dell'esserci la necessità, in quanto c
466
1938
oggettività, nella esperienza. Per la dissociazione del concetto di
467
1938
essere tratta dall'esperienza la necessità ed universalità scientifica
468
1938
è oggettiva. Ma così la necessità come l'oggettività
469
1938
dimostrato che è possibile la scienza della natura come
470
1938
Kant lo fa mediante la tavola III a pag
471
1938
spaziale. Il tempo è la successione del prima e
472
1938
esteriorità come tale, per la quale basta la spazialità
473
1938
per la quale basta la spazialità. Il tempo non
474
1938
non c'entra con la esteriorità; è un qualche
475
1938
principi che ci danno la possibilità della natura nelle
476
1938
universali nelle quali consiste la natura (v. paragr. 23 e
477
1938
lo schematismo abbiamo raggiunta la legalità di natura. ¶ Le
478
1938
e ce le dà la fisica pura che è
479
1938
fisica pura che è la scienza della possibilità dell
480
1938
della possibilità dell'esperienza; la quale dà le leggi
481
1938
dell'esperienza con cui la si può conoscere. ¶ Kant
482
1938
pura. ¶ Ecco dunque per la fisica pura, come già
483
1938
pura, come già per la matematica, giustificate ad un
484
1938
giustificate ad un punto, la sua apriorità (necessità ed
485
1938
necessità ed universalità) e la sua sinteticità (realtà). Il
486
1938
scettico: 1) donde e perchè la singolarità dei fatti e
487
1938
cose? 2) donde e perchè la diversità dei concetti puri
488
1938
questo nesso, si fonda la conoscenza umana che diciamo
489
1938
d'altra parte solo la già fatta esperienza prova
490
1938
già fatta esperienza prova la realtà di tale nesso
491
1938
Siamo in un circolo: la causalità reale fonda l
492
1938
esperienza, l'esperienza fonda la causalità reale. Questo circolo
493
1938
dopo Hume, a fare la nostra esperienza con questo
494
1938
se attinge o meno la realtà: a noi consta
495
1938
provare che al di di questa esperienza, che
496
1938
in circolo vizioso con la natura, ci sia come
497
1938
non sia l'esperienza. La natura invece è proprio
498
1938
natura invece è proprio la natura conosciuta sperimentalmente; l
499
1938
questa unità natura-esperienza, la rende concetto secondario e
500
1938
esso ha per compito la conoscenza delle cose come