Matilde Serao, Addio, amore!, 1890

sentiva bruciare, e le labbra si disseccavano all'alito

le uscirono, basse, dalle labbra: ¶ - Laura, Laura... - chiamò, tendendo

mano sottile alle sue labbra e vi depose un

che le moriva sulle labbra. ¶ - E che vuoi fare

voce gli morì sulle labbra. ¶ - Grazie: tu mi ami

sprezzo le contrasse le labbra, che la povera Anna

voce mi muoia sulle labbra; il suo silenzio ha

comprimendosi un fazzoletto sulle labbra per soffocare le folli

il sangue, dalle rosse labbra, parea rifulgesse. Così seducente

un fuoco, dovunque; le labbra gonfie e aride, le

pietosa e due fresche labbra si posarono sulla guancia

dove più grandi: le labbra, specialmente, e le palpebre

degli occhi, quelle delle labbra, quelle delle mani ruppero

nerastre degli occhi, delle labbra, delle mani, cessarono di

pallore mortale. Esangui le labbra, le gengive, le orecchie

le passava fra le labbra secche e bianche, stanca

arco perfetto delle rosse labbra sempre chiuso, ella stessa

sul petto: esangui le labbra, le guance, la fronte

confusamente, le venne alle labbra, in poche parole: ¶ - Voi

perfetto arco chiuso delle labbra; non così impercettibile che

gli si disegnava sulle labbra rosse che avevano del

punto del teatro, le labbra un po' schiuse, gli

fazzolettino si toccava le labbra rosee, un po' riarse

suoi capelli, sulle sue labbra, sulla sua persona, parendole

spettinata, di aver le labbra smorte, di essere mal

e fugace tremolìo delle labbra, con quel suo silenzio

domanda gli bruciava le labbra. Ma, per riguardo, la

un indefinito sorriso sulle labbra, con un lieve colorito

gliela vedeva apparire sulle labbra, questa parola suprema, e

le rosse e fresche labbra della savia Minerva. ¶ - Nuovamente

mise un dito sulle labbra, accennandole di tacere. Un

di Anna, dalle sue labbra convulse, allo squillo di

non le uscì dalle labbra, e la mano ricadde

rese violette persino le labbra, con gli occhi pieni

così smorti, con le labbra chiuse e come sigillate

e talvolta le pallide labbra giungevano a ripeterli con

le fredde e aride labbra, la immagine della madonna

di nero, con le labbra bianche, con la linea

l'acre sapore sulle labbra. Ah sarebbe certo venuta

quella contrazione sdegnosa delle labbra, di chi nutre in

e la baciò sulle labbra. Un solo bacio: ma

dolcemente e le rosse labbra restarono schiuse. Egli si

bizzarramente scettico, su quelle labbra rosee di fanciulla innocente

si disegnò sulle smorte labbra di Anna: e ancora

socchiusi e mordendosi le labbra, come faceva da qualche

Spesso, Anna sorprendeva sulle labbra di Laura quel riso

Egli appoggiò appena le labbra su quella mano sottile

sostenitore, sentendo le sue labbra sfiorarle i capelli, le

capelli, le palpebre, le labbra... un sogno di amore

appoggiò il rosario alle labbra, e si mise a

suo Diletto, e le labbra mormoravano ancora le parole

come se fossero le labbra di Cesare: poi, intenerita

tinti d'azzurro, le labbra crudelmente tinte in rosso

in un angolo delle labbra violette, il bavero del

un bizzarro sorriso sulle labbra, guardando negli occhi suo

sarcastico sorriso, talvolta, sulle labbra! La udiva, talvolta, ridere

suo misterioso sorriso sulle labbra verginali. Di quando in

dove, lei presente, le labbra di suo marito si

era apparso sulle sue labbra: e giammai più si

parola le sgorgasse dalle labbra, suo malgrado. Poi, si

mettendogli una mano sulle labbra. ¶ Ma una sera, quando

dava un bacio sulle labbra, o sopra una spalla

ogni tanto, sulle sue labbra, la morte del sorriso

infine, la baciò sulle labbra. Ella ebbe un lungo

mise un dito sulle labbra, sorridendo, quando apparve innanzi

e rosso arco delle labbra. Cesare col viso levato

momento in cui le labbra di Cesare si posavano

il profumo delle sue labbra di donna. E sorridendo

quasi ricercato con le labbra, il bacio lungo di

fine e inebriante, le labbra di Cesare e di

le teste, e le labbra unite, finalmente, in un

suono usciva dalle loro labbra: forse erano degli spettri

dietro le orecchie. Le labbra erano schiuse, stirate da

collera, si morsicò le labbra. Egli fissava Laura, di

vedendola ritornare, baciò quelle labbra, in una furia di

baciarono di nuovo, sulle labbra, e malgrado la distanza

un roseo mite: dalle labbra schiuse usciva il calmo

ad un tratto, sulle labbra di quella dormiente apparve

un lieve moto delle labbra, ma non si svegliò

di un bacio, le labbra di Laura e di

Cesare aveva baciati, sulle labbra rosse e fresche di

sua sorella, dove le labbra di suo marito si

vedendo quei capelli, quelle labbra, quelle mani di nuovo

occhi. ¶ Pallida, mordendosi le labbra per reprimere la propria

espressione di stanchezza, le labbra. La esitazione di Laura

che le pronunciava, quelle labbra da cui uscivano, quella

ne deturpava le purissime labbra, e la impassibilità di

e per baciarla sulle labbra. Un fatto così inesorabile

Devi udire dalle mie labbra che tremano di orrore

capisci queste cose. ¶ - Sulle labbra, Cesare. ¶ - È la mia

Un fugace contatto delle labbra, che si scorda subito

appassionata, ma con le labbra tremanti di commozione, egli

lamento le uscì dalle labbra violette, simile a quelle

faccia verde e le labbra bige, secchereste il Padre

voce si strangolava, le labbra s'irrigidivano. ¶ - Va là

le scendeva sino alle labbra, quasi lieve ombra: e

fissi alacremente, con le labbra un po' schiuse, quasi

di Luigi Caracciolo, nelle labbra schiuse, stirate in un

faccia, agli occhi, alle labbra, non la facean più

baciandola negli occhi, sulle labbra, mentre ella tentava di

quegli occhi, da quelle labbra? Tale intenso, intenso dolore

voci, parole da quelle labbra violette: gli occhi erano