Federico Roncoroni, Sillabario della memoria, 2010

il greco né il latino né le verità di

rimodellamento (‘plastica’, attraverso il latino plastica, dal greco plastike

sole. Invece deriva dal latino parlato *(o)pacivus, derivato

Giovanni Pascoli?), viene dal latino parlato *solativus, derivato di

Grandi, insegnante di Italiano, Latino, Storia e Geografia, corresse

ceneri. ¶ Biscondola deriva dal latino condĕre, ‘riporre’, perché scrive

La parola deriva dal latino volgare blavus , registrato già

strada facendo il blavus latino abbia incontrato il francone

dai broccoli ma dal latino broccus che propriamente significa

broilo” che, attraverso il latino medioevale broilum, attestato in

dall’847, e il tardo latino brogilus, continua il celtico

visto che deriva dal latino tardo cachĕxĭa, dal greco

parola che, attraverso il latino parlato *catochium , viene nientemeno

il greco e il latino, il francese, il tedesco

piace il suo etimo latino domina che sa di

del piacere’ e nel latino medioevale con Hortus deliciarum

d’Annunzio), derivante dal latino tardo (h)epar,-patis

a un ipotetico aggettivo latino *fandus, ‘che si può

di “fandonia”, viene dal latino medioevale (VII secolo) fanfaloco

suffisso -fico (derivato dal latino -ficum, da facere, ‘fare

vive in campagna’ - dal latino forensis, ‘esterno, straniero’, derivato

chi pensa derivi dal latino frangere, ‘spaccare’, per via

Compostela: “gallofa” - derivato dal latino Galli offa, ‘il boccone

godoviglia”, ‘gioia, godimento’ (dal latino medioevale *gaudibilia , ‘cose da

significa ‘brullo, incolto’, dal latino medioevale gerbidus, probabilmente derivato

suonava la parola in latino -, dopo essersi per millenni

nobile: viene infatti dal latino aquatio, ‘acquata, acquazzone’, a

falso taglio avvenuto nel latino parlato dopo l’avvento

per i piedi’ dal latino impedicare, ‘intralciare, porre un

aiutato a tradurlo, dal latino, predisponendo una versione letterale

sostantivo maschile, deriva dal latino insomnium , che giustamente è

femminile, deriva invece dal latino insomnia, che è pure

Sonno” viene, appunto, dal latino somnus che però non

con qualcuno, come il latino iacere da cui deriva

Un tempo, come il latino lascivus da cui deriva

la gazza (pica, in latino), che è nota per

Conte-Pianezzola-Ranucci di latino confermò l’interpretazione: malacĭa

infatti, viene, saltando il latino malacĭa (se non l

prima volta, significa in latino, come si è visto

Cesare). Ma poi, nel latino parlato, per evitare il

a malus, che in latino significa ‘cattivo’, il termine

ricondurre alla famiglia del latino minus, ‘meno’, che ha

di mannus, che in latino significa per l’appunto

corte’, che viene dal latino tardo meninus, derivato di

non era che il latino volgare muccus, con l

muccus veniva proprio dal latino classico mucus, ‘muco’, da

cui deriva anche il latino volgare *muccius, che in

Francesco Cherubini: “nagott”, dal latino ne gutta quidam, ‘neppure

XIII secolo) deriva dal latino parlato *naticae - la usava

innominabile “culo” (1258) è il latino culus, di origine indoeuropea

del 1400), poi, è il latino anus, di incerta etimologia

propriamente detto, deriva dal latino podex, podicis , usato da

in italiano quanto in latino. Alcune le recito ancora

parola è passata nel latino ecclesiastico, con il significato

di uno sconosciuto autore latino del III (o del

Nella tesi scritta in latino il nome popolare di

outre, che continua il latino ultra, ‘oltre, al di

invece più semplicemente dal latino umbilicum ed è testimoniata

bocca dei parlanti dal latino umbilicum, con il raddoppiamento

la causa, deriva dal latino pallium, ‘mantello’, una parola

pastrugno” e “pastrugnare”, del latino tardo pasta e madre

ciabattino’, deriva da “pece” (latino pix, picis): con la

nei dialetti lombardi il latino pix, picis ha dato

nonna chiamava pècc (dal latino pectus; cfr. il toscano

quanto avevo studiato in latino riguardo al gerundio (amandus

lì: originariamente, infatti, in latino sinus era la piega

visto che deriva dal latino titta, ‘capezzolo’ che è

parlanti come lei, del latino tardo epiphania (dal neutro

Comunque, “pipino” deriva dal latino pipinna, ‘piccolo pene, pisellino

La parola deriva dal latino tardo pipita per il

e viene, tramite il latino tardo epithema, dal greco

se far risalire al latino tardo pottus, ‘bicchiere’, che

parola infatti deriva dal latino procus, che ha la

le parole continuano il latino volgare *pulicella, la cui

pulcele” e “pulzella” al latino pullus, che prima di

derivare la parola dal latino pulex, pulicis, ‘pulce’ che

di “rubino”, attraverso il latino medioevale rubinus deriva, assai

deriva, assai nobilmente, dal latino classico ruber o rubeus

cocia, variante volgare del latino classico coclea, ‘chiocciola, guscio

pensano che venga dal latino scutula, diminutivo di scutra

etimologia. Deriva infatti dal latino septemtrio, -onis che, a

greco sycon, ‘fico’, in latino attraverso il calco ficus

lo spagnolo estremecerse, dal latino parlato *extremire, variante del

presa di peso dal latino, e di origine incerta

e sacro: tramite il latino e il francese, deriva

pur sempre dal verbo latino tumere, ‘ingrossarsi’, dal quale

in sensuale leggerezza. Dal latino turgere, ‘essere o diventare

che “ubbia” continui il latino oblivĭa > *oblia, ‘cose cadute

pensano che derivi dal latino lubīdo, ‘capriccio’, con la

vendemmiare”, infatti, deriva dal latino vindemiare, a sua volta