Pino Cacucci, Punti di fuga, 1992

in pochi secondi il lavoro di una notte intera

carte scoperte.” ¶ “Il mio lavoro ha un inizio e

il piede giusto. ¶ “Il lavoro in sé non comporterebbe

settimana esatta dopo il lavoro. È tutto chiaro?” ¶ “Sì

franchi per te, a lavoro ultimato. Come inizio.” ¶ “Sono

e il resto a lavoro ultimato. Inutile discutere con

settimana esatta dopo il lavoro. Facciamo alla tomba di

togliermi dai piedi il lavoro. Devo chiudere questo giro

L’operaio è al lavoro, e le nuvole di

ultimo piano, ma il lavoro è quasi ultimato. Se

il Polacco sa come lavoro.” ¶ “All’inferno! Ti saresti

in questo genere di lavoro…” ¶ “Innanzitutto la pelle. È

lui che rispondi del lavoro.” ¶ “Be’… in un certo

non pormi domande, quando lavoro. Posso tutt’al più

sentirebbero le meningi al lavoro. ¶ “Digli che per il

ne avrà fatto, del lavoro… ¶ Eppure ho sempre avuto

per giunta un buon lavoro, e che sarebbe da

A proposito, il tuo lavoro?” ¶ “Ho preso tre mesi

sulla Costa Azzurra. Un lavoro improvvisato, senza preparazione, puntando

entrare in rapporti di lavoro con lui.” ¶ “E che

getta in mare il lavoro paziente di una ragnatela

che oggi accetta un lavoro e il giorno dopo

per un pezzo, a lavoro ultimato.” ¶ “Anche per sempre

centrale?!… Un momento, io lavoro da solo!” ¶ “Compi le

mettervi in testa che lavoro solo per i soldi

la manetta, ma il lavoro sembra tutt’altro che

per qualche secondo il lavoro con il seghetto, fissandomi

mio vecchio datore di lavoro non abbia ancora dei

di tornare al vecchio lavoro, tutto qui.” ¶ “Ma perché

ha facilitato enormemente il lavoro. Non si è tinto

che avrebbe compiuto un lavoro molto difficile per conto

voleva una giornata di lavoro, ma ti ripescavo. È

nei paraggi. È un lavoro complicato, portarsela via.” ¶ “Portarsela