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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Lorenzo Marone, La tristezza ha il sonno leggero, 2016

concordanze di «lavoro»

nautoretestoannoconcordanza
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moglie Matilde tornò dal lavoro e mi si piazzò
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che complica il suo lavoro, o se, come credo
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del rapporto con il lavoro della famiglia Ferrara. Ed
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prima o poi, quel lavoro non era per te
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non ami il tuo lavoro, cambialo». ¶ Mi girai di
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un infelice con un lavoro sicuro, preferisco che tu
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di allora, era il lavoro più bello del mondo
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piacimento dalla fortezza. Il lavoro di papà influenzò molto
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nello studio. Grazie al lavoro di papà trascorsi i
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capii che il suo lavoro non era poi tanto
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guarda queste cose, il lavoro del compagno, la sicurezza
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di fotovoltaici. È il lavoro del futuro, in continua
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e un altro appassionante lavoro nel quale sciogliere le
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giochini? Sto parlando di lavoro». ¶ «Che lavoro?» fa a
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parlando di lavoro». ¶ «Che lavoro?» fa a questo punto
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quale sarebbe il tuo lavoro, vorresti rendere partecipi anche
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il poker per un lavoro...» ¶ «Giovanni, tu che parli
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tu che parli di lavoro? Non si può sentire
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modo di parlare del lavoro di Valerio, ma adesso
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vi racconterò del mio lavoro. Allora, papà, siamo tutt
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di Valerio riguardo al lavoro di Giovanni fossero vere
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non ama il suo lavoro, e se in qualche
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amore, che il nostro lavoro un giorno fosse solo
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a prendere riguarda il lavoro. La mattina dopo la
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Ghezzi non vennero al lavoro. Per giorni me ne
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a non presentarsi al lavoro, era costretto a chiedermi
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bisogno di un nuovo lavoro e di un’altra
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e ho perso il lavoro.» ¶ Lui restò a fissarmi
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alle spalle e un lavoro che aveva finito per
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due grosse novità: un lavoro che mi piace e
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mezzo matto, senza un lavoro e una donna fissa
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allora? Ci mettiamo al lavoro?» ¶ «Sììì!» urlai e mi
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dopo ci mettiamo al lavoro. Ci prendiamo tutto il
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uguali in mucchietti. Un lavoro impegnativo che ci farà
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ancora qui? Su, al lavoro!» esclamò e si chinò
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per una riunione di lavoro e così fu stabilito
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prima di andare al lavoro, mentre beveva un succo
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top di raso nero. ¶ «Lavoro» fece lei. ¶ «Ah, allora
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alba per completare il lavoro.» ¶ «Bravo» fa lui sorridendo
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non avessi finito il lavoro, il giorno dopo ti
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venendo nemmeno più al lavoro. Lui, invece, non posso
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fissarmi. ¶ «Ho un altro lavoro adesso» aggiunsi senza guardarlo
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senza guardarlo. ¶ «Un altro lavoro?» ¶ «Già.» ¶ «E che lavoro
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lavoro?» ¶ «Già.» ¶ «E che lavoro?» ¶ Avrei potuto e dovuto
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l’enorme mole di lavoro al quale lo costringo
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Longanesi, per il grande lavoro quotidiano. ¶ Grazie a Gianluca