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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Carlo Sgorlon, La conchiglia di Anataj, 1983

concordanze di «lavoro»

nautoretestoannoconcordanza
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1983
desiderose di tornare al lavoro al più presto. Avevo
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1983
restava di anni di lavoro e di risparmi. Il
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buon tratto, e cercare lavoro tra gli uomini che
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1983
che dovevo cercare un lavoro, o tentare di rientrare
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fughe né apprensioni. ¶ Trovai lavoro in un cantiere dove
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1983
ero venuto a cercare lavoro, che nel mio paese
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1983
di nuovo immedesimato nel lavoro. La parte della mia
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1983
settemila chilometri, procedesse nel lavoro perché l’Imperatore l
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1983
ancora al completo. Il lavoro da fare è ancora
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1983
posto? Qui abbiamo un lavoro sicuro. Conosciamo della gente
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non due braccia da lavoro. Mi sforzavo di parlare
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1983
una casa e un lavoro definito quasi si vergognava
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1983
cui, applicandoci a un lavoro, riuscivamo a recuperare o
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1983
spingeva a cercare il lavoro e la fatica, come
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e soltanto con il lavoro potessimo espiarla e rimetterci
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1983
era di inserirsi nel lavoro. Adesso che le prime
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1983
sarebbero voluti anni di lavoro prima che si potessero
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1983
giorni di vuoto di lavoro, in attesa che venisse
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ancora cominciare, e del lavoro non sapevamo niente. Era
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1983
e in Baviera. «Questo lavoro durerà chissà quanto» disse
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1983
soltanto di cominciare il lavoro alla ferrovia, con la
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pochi per l’immane lavoro. ¶ Capii ben presto che
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Dove stavamo noi il lavoro consisteva in due cose
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non trovammo nel nuovo lavoro nessuna difficoltà, se non
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1983
e quindi adatti al lavoro. La neve sotto i
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1983
foresta che il nostro lavoro di disboscatori e di
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scomparire nel niente. Il lavoro durava da quasi due
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allo stesso punto. ¶ Il lavoro anzi cominciava a suscitare
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1983
Era meglio abbandonarsi al lavoro momento per momento, con
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sistema nell’affrontare il lavoro, e quello che, per
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1983
i miei pensieri al lavoro nella sua totalità. Mi
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riconoscerlo. Sentivo che il lavoro cresceva, pian piano, anche
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1983
che stavamo facendo il lavoro preliminare di una ferrovia
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quell’avventura, finché il lavoro fosse finito, e io
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a farlo, perché nel lavoro cercava di starmi vicino
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per le questioni di lavoro, ma anche per le
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perché aveva il suo lavoro in alto, nella cava
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era subito adattato al lavoro e alla gente. Dopo
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dopo poche settimane di lavoro, Marco si accorse di
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1983
lituana, e nessuno nel lavoro gli stava alla pari
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1983
volte il suo durissimo lavoro di sgretolare il monte
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tutti dei dannati del lavoro, come lui. Forse non
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ma anche perché il lavoro era la nostra misteriosa
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misteriosa condanna… ¶ Mentre il lavoro disperato di Silvestro era
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1983
che servivano al suo lavoro, ma senza badare a
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sera, appena finito il lavoro, oppure dopocena, nel chiuso
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mai percorsa. Quando il lavoro veniva interrotto, e non
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e correva subito sul lavoro, dopo aver mangiato il
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era sempre tuffato nel lavoro, e quando ne veniva
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me, l’imponenza del lavoro. Non sapeva alzare la
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i sabati, finito il lavoro, a notte fonda tornavamo
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insistenza ogni progresso del lavoro dei campi, perché se
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falciatori che andavano al lavoro. Se il fieno era
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spesso doveva smettere il lavoro e sedersi sul seggiolone
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sia per riposarsi del lavoro, che lo stancava, sia
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in tanti decenni di lavoro? Ma essa stava sempre
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attrezzi, sul banco da lavoro, si sedeva sul seggiolone
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stava davanti, il suo lavoro attuale e tutto il
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trovarlo, Gurka sospendeva ogni lavoro, e insieme si ritiravano
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che contavano erano il lavoro e il ritorno. Perciò
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per effetto del nostro lavoro. Realizzavamo qualcosa, lavorando. Che
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1983
o Silvestro, che il lavoro era inutile, o che
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sollevavamo la testa dal lavoro, per guardarlo nella sua
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la misteriosa malinconia del lavoro, ci sentivamo sfiniti, svuotati
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a poche cose, il lavoro, il guadagno, la famiglia
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finito l’orario di lavoro, e riponevamo con cura
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Era quello il nostro lavoro. Poi gli alberi venivano
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fiume.» ¶ Era lo stesso lavoro che facevamo anche noi
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forzati. Facevamo lo stesso lavoro, negli stessi luoghi, dormivamo
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1983
cosa. Appena lasciavano il lavoro, e avevano tempo di
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me alla fine del lavoro e al recupero della
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da quello che il lavoro della ferrovia si sarebbe
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Tornai a sentire il lavoro come prima di cominciarlo
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si trattava di un lavoro progettato da altri in
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lince. Talvolta, durante il lavoro, sentivamo risuonare lontano un
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Impossibile dirlo. Interrompevamo il lavoro per qualche secondo. Cos
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ma eravamo sempre al lavoro preparatorio, preliminare, anche se
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supreme da cui il lavoro scaturiva e prendeva forza
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pieno di formiche al lavoro. C’era un accordo
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a termine con un lavoro tranquillo e senza cedimenti
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cantiere contiguo, proseguiva il lavoro di riempimento dell’acquitrino
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e sopraffatta. ¶ Durante il lavoro fiorivano i canti della
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udibile avvolgesse il nostro lavoro, anche se gli operai
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lo stesso il proprio lavoro perché così facevano gli
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ogni traccia del nostro lavoro sarebbe scomparsa, come se
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possibile. ¶ Adesso che il lavoro ci era vietato dall
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di qualcosa. ¶ Ma il lavoro nella taiga era stato
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po’ scossa nel grande lavoro. Della ferrovia parlavamo soltanto
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cosa sola con il lavoro, anche se esso ora
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disgelo, saremmo tornati al lavoro, e non ci sarebbero
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Cercavo d’inventare qualche lavoro per lui. Ma la
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sui cantieri e il lavoro sarebbe ripreso a pieno
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e, come sempre, il lavoro modificava le cose dentro
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1983
Anche se era un lavoro volontario e carico di
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era pur sempre un lavoro, una difficoltà da superare
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della vita per quel lavoro immane, che durava da
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si distoglieva da quel lavoro a fatica, con una
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erano finiti e il lavoro ricominciava. Il rivedere in
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bosco. Ogni giorno il lavoro faceva un invisibile passo
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1983
la settimana prima, al lavoro di molti mesi e
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1983
al più presto il lavoro del ponte. Adesso il
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i precedenti, era un lavoro lentissimo, e bisognava guardarsi
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sua giusta misura di lavoro, di fatica, della pena
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sarebbe finalmente cominciato il lavoro del ponte, e la
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che piccoli animali da lavoro, alla cui vita bastava
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arrugginire la macchina del lavoro. ¶ E come chiudere gli
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nella prima stesura del lavoro. Come era possibile conservarla
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più, ci accingemmo al lavoro. Adesso non riuscivo più
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le loro speranze nel lavoro e nel ritorno. ¶ Il
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Chissà mai se il lavoro avrebbe visto veramente la
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ad avvolgere il nostro lavoro, compiuto sull’orlo di
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a capo di ogni lavoro, i ministri. La sensazione
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già fatto, con altro lavoro e altra fatica, e
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1983
tensione verso il nuovo lavoro. Lavorando alla ferrovia avevo
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1983
fatto non fu un lavoro allegro. Era un po
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uno i giorni di lavoro e buttare nel fiume
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nel congegno di un lavoro enorme, e non potevamo
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mi dicevano che il lavoro silenzioso, appassionato e continuo
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i nostri arnesi di lavoro ed essere spediti in
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e dal sentimento del lavoro. Dentro di noi risuonavano
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dell’accettazione. Accettavamo il lavoro, anche il più duro
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per mesi a quel lavoro preparatorio, e v’erano
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gremito di ironie. Il lavoro da fare era sempre
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se non che il lavoro era duro, che la
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e di distrarsi col lavoro, ma esso gli era
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avvenne un incidente sul lavoro. Era il primo, ma
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provenienza. Ci rimettemmo al lavoro di malavoglia, come se
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senza aver condotto il lavoro fino alla fine. La
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così, a metà del lavoro, qualcosa gli sarebbe mancato
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che, alla fine del lavoro, non avrebbe saputo ritrovare
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su di morale. ¶ Il lavoro possedeva maggiore efficacia per
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1983
lontana la conclusione del lavoro. Adesso ci volevano settimane
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delle mille che il lavoro aveva implicate. ¶ Arrivavano anche
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capo di fronte al lavoro, e come davanti a
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del ponte, e il lavoro perciò era praticamente bloccato
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al villaggio, quando il lavoro doveva arrendersi ai ghiacci
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ritornare, alla fine del lavoro, e di aspettare la
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finire. Ma il grande lavoro andava in discesa, ormai
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del cantiere e del lavoro, e capì che la
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per andare avanti col lavoro, o fosse diventato la
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Finita la giornata di lavoro, quando la luce se
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vicino, per quanto il lavoro me lo permetteva, perché
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stagnazione di tutto il lavoro della ferrovia attorno a
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sempre per niente. Il lavoro dell’uomo è sempre
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siamo dei dannati al lavoro. Dannati a vita, fin
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sino alla fine del lavoro per meritarsi il diritto
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ad amare il nostro lavoro, a sentirne la grandezza
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ancora dei mesi di lavoro. Sempre più il tracciato
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da più anni di lavoro, erano esperti di ogni
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ferro, e procedevano nel lavoro con speditezza e con
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che il compimento del lavoro era vicino. Quei chiodi
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lontana la fine del lavoro, almeno nel nostro cantiere
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dopo tanti anni di lavoro, dopo tante apprensioni e
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dalla sorte. ¶ Ma il lavoro aveva creato una base
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lavorava alla ferrovia. ¶ Il lavoro aveva finito per abbattere
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loro. ¶ La fine del lavoro era vicina, eppure non
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per effetto del nostro lavoro e della nostra pena
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stanco di navigare. Un lavoro come quello ormai non
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nostra vita con quel lavoro così immane e faticoso
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attendevamo, ora che il lavoro del cantiere galoppava verso
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dominato dall’assillo del lavoro, dal sudore, dalle grida
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di verste il nostro lavoro. Ci eravamo già incontrati
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operai avevano sospeso il lavoro ed erano corsi lungo
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binari, e fu un lavoro diversissimo da quello fatto
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destino. La conclusione del lavoro voleva dire che il
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piedi. Pareva che il lavoro della ferrovia non potesse
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l’ostacolo di quel lavoro. L’accenno di sorriso
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di esse. Durante il lavoro alzava la testa a
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epoca della pietra, nel lavoro della ferrovia, ed era
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preludeva alla fine del lavoro e al passaggio dei
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quasi impossibile che tanto lavoro, tante fatiche, ansie, sveglie
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avevamo consumato in quel lavoro, e avevamo buttato mesi
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noi. ¶ La fine del lavoro nel nostro cantiere ci
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si cominciava un grande lavoro, si facevano sacrifici agli
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era mai mancato sul lavoro, se non una sola
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di riposo, dopo il lavoro e la lunga militanza
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padre, proprio quando il lavoro alla ferrovia era finito
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lasciarlo per tornare al lavoro, ma lui non capì
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di fondamentale mancasse, sul lavoro e nel villaggio. Ci
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accettato di fare un lavoro qualsiasi, al mio paese
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vuoto della fine del lavoro e del congedo in
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il loro posto di lavoro, in cui erano vissuti
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e di forzati del lavoro. Non era possibile. Bisognava
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con simpatia al proprio lavoro, alle fatiche, alle ansie