Vittorio Alfieri, Ottavia, 1783

tutto il poter nuocermi le venga, ¶ stanza più assai

vi aggiungi gli urli, ¶ le minacce di Roma... ¶ Tigellino

chi calmar può meglio ¶ le fere angosce di timor

per me giurasti. ¶ Ciò le giurai pur io; ma

Nerone ¶ Dolcezza ¶ hai su le labra molta; in cor

trabocca; or, ch'io ¶ le tue arcane laidezze in

e uccidi ancor: tutte le vie del sangue ¶ tu

sai; già in colorar le tue vendette ¶ Roma è

già; trofei, trionfi ¶ son le private uccisioni. — Or dunque

in essa; feroci eran le grida ¶ al tuo partire

reggia appressarsi... ¶ Seneca ¶ Odo le grida ¶ di mossa plebe

trionfal corona ¶ ripon sopra le immagini neglette ¶ di Ottavia

queta ogni cosa appena, ¶ le tue superbe lagrime rasciutte

mio? Gli oltraggi ¶ son le usate de' rei discolpe

infamia, o pena ¶ maggior le tocca, ascritta a te

sangue intriso, strascinate ¶ vedrai le altrui. ¶ Poppea ¶ Che che

replicati oltraggi ¶ rimani tu. Le irriverenti fole ¶ per anco

t'è mestiero trar le accuse gravi ¶ già intentate

è pur forza; e le intentate accuse ¶ caldamente prosiegui

già vidi ¶ cader fra le notturne tazze spento; ¶ scritto

liete cene ¶ imbandisce Neron; le palpitanti ¶ membra de' suoi

sempre la innocenza tua. ¶ Le tue tante virtù d

atroci, ¶ fra strazi orrendi, le tue ancelle a un

prezzo. ¶ Di Tigellino ei le promesse infami ¶ chiare ad

suoi carnefici, e quasi le lor mani ¶ trattengon, mal

pria ¶ Eucero, e tutte le tue conscie ancelle, ¶ sì

plebe ¶ udir da me le ascose, inique, orrende ¶ arti

ultimo stile ¶ questi detti le piantano: ella spira... ¶ Poppea