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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Catena Fiorello, Picciridda, 2006

concordanze di «le»

nautoretestoannoconcordanza
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scuola, la nonna e le sue amiche. Quelle brave
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in cui si insinuavano le ipotesi più negative. E
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io ritornavo a sperare. ¶ Le piccole gioie, laddove c
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perso importanza. E anche le negatività solite, se paragonate
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miei genitori, troppo dura. Le lettere della mamma, per
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leggero, lasciavano percepire tra le righe il suo dolore
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Peppina aveva l’esaurimento. Le voci giravano per le
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Le voci giravano per le vie e le piazze
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per le vie e le piazze, giungendo fin dentro
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mi permetteva di sperimentare le emozioni con più audacia
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Non sto a raccontarti le pene che ho patito
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fretta, ho salutato tutte le signore che erano con
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l’aveva in cura le aveva consigliato di non
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di lui, sai?» E le era scappato un sorriso
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si riescono a cogliere le solitudini degli altri e
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non era semplice interpretare le sue parole. Tuttavia il
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la guardavo allontanarsi, sbigottita, le urlai che avrei mantenuto
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scola, ca è magghiu.» ¶ Le voltai le spalle e
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è magghiu.» ¶ Le voltai le spalle e andai in
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di chi mi nascondeva le cose. ¶ Non mi cercò
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coltelli, ’a pignata con le verdure e le fave
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con le verdure e le fave, il vino, il
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capire che non sempre le cose vanno come vorremmo
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vanno come vorremmo noi. Le persone, pure quelle buone
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cucchiaio che girava sfiorando le fave e poi si
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pigghiàri; va’ avanti, picciridda…». ¶ Le sue frasi, spruzzate qua
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negli ospedali e dietro le cattedre. E anche oltre
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ascoltami e apri bene le orecchie, perché sto per
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la cosa più importante. Le persone, purtroppo, non le
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Le persone, purtroppo, non le puoi capire solo guardandole
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un essere umano chiude le sue miserie è il
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ricordo pure che se le cose ti vanno bene
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Non stare a sentire le voci che girano su
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quante persone hanno rovinato le femmine di questo paese
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tempo indicibile, dagli occhi le scesero delle lacrime, che
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a chi si riferissero le sue parole, non mi
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mia cugina Maria, disgraziata. ¶ Le fave oramai si erano
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che mi ripetevo tutte le volte che mi arrabbiavo
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calore della sua carezza. ¶ Le visite ¶ Tra i doveri
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dovevo sopportare c’erano le visite alle famiglie dopo
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per vestire i morti. Le visite le facevamo anche
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i morti. Le visite le facevamo anche a quelli
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si voleva esagerare con le richieste. ¶ In quelle occasioni
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da quelle case con le persiane chiuse, cambiava il
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mariti abbracciavano di più le mogli, e i genitori
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Piacevoli, invece, si rivelavano le visite a casa delle
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si parlava di futuro. ¶ Le ragazze amiche della futura
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della futura sposa, o le sue sorelle, avevano il
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studio che dice che le bambine resistono di più
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nonna? È successo qualcosa?». ¶ Le domande incalzanti tradivano una
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vattinni, fammi ’stu favuri!» ¶ Le dispiaceva dirmi quelle parole
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umidità. Guardare dalla strada le loro finestre era stato
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non impazzire prima che le sventure accadano. ¶ Rita, non
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importante. ¶ «Ragazzi, aprite bene le orecchie e ascoltate quello
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e pure per allungarci le braccia e stiracchiarmi. ¶ Io
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rosa e panini con le melanzane. ¶ E adesso che
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rispose compiaciuta dicendomi che le avevo allungato la vita
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di più?» ¶ Per fortuna le era passata la brutta
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Di preghiera in preghiera ¶ Le ultime notizie dicevano che
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ai conoscenti. Il viaggio, le cure, dormire fuori casa
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così rimanevano a Leto?». ¶ Le amiche della nonna si
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queste bestemmie!» urlò. E le erano gonfiate tutte le
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le erano gonfiate tutte le vene del collo. «Chiuttostu
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vapore: una nuvola con le sue sembianze. Mi si
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qualche testimone. Ma eravamo le uniche due presenze lì
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cui l’ago grosso le trafisse la carne, passando
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la carne, passando per le sue tenere ossa e
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su un lettino con le rotelle di gomma, pareva
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suo corpo e sistemandole le coperte affinché non prendesse
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vino rosso a tutte le ore; una vecchietta con
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se all’improvviso sentisse le fiamme sotto ai piedi
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la situazione, così come le altre clienti del negozio
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trespolo troppo alto per le mie gambe. Ma l
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Finalmente avrebbe potuto mettere le mani sulla mia testa
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in quel negozio con le pareti tappezzate di foto
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poi, si era fatta le ossa lavorando in casa
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delle turiste, che erano le uniche, peraltro, a lasciarle
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momento di gloria, sotto le luci abbaglianti del salone
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trattava delle novene per le uscite, quando la ditta
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terminò l’intervento con le sue forbici magiche, mi
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mi accinsi a intonare le canzoni del momento. ¶ L
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insetticidi e lacci per le scarpe, la zia si
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del ’46, un giorno che le aveva dato grandi soddisfazioni
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era affisso in tutte le classi. E il Papa
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allegre che facevano spettacolo. Le facce dei politici mi
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fa cin-cin ¶ se le canti il Da-da
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sbaglio! Mi raccomando, non le buttate il piccio addosso
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Sembrava mia nonna con le sue novene. ¶ Dopo quel
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e risposi a tutte le domande, compresa quella sulla
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è presto detto: se le soddisfazioni che otteniamo sono
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a tua madre e le racconti come vanno le
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le racconti come vanno le cose qua.» ¶ Da un
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il mio carattere rispecchiava le novene che la nonna
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tendenza a lasciar andare le cose in cui non
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ingenuo chiacchierone che con le sue battute ti obbligava
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venuti. ¶ Certo, avevo Tino, le mie compagne di scuola
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dormire tutti insieme. Invece, le smanie della famigliola benestante
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aveva cominciato a recitare le novene sulla proprietà. ¶ Ma
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Quando gli avevo voltato le spalle, sconvolta, mi era
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che aperti a ventaglio le coprivano il viso, ma
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il respiro. ¶ Intanto, guardavo le mani dell’uomo muoversi
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loro due, fosse tra le preferite da uomini e
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strada. ¶ Così gli voltai le spalle, incespicando sui rovi
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arrossivo di vergogna tutte le volte che ci capitava
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fare qualcosa per passare le giornate, e che non
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la gente passare sotto le nostre finestre (questo invece
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ed erano quasi sempre le stesse persone, e perlopiù
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Martino ti voglio preparare le zeppole. Ti ho mai
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con il miele, con le acciughe, con i broccoli
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voi sognate troppo, Franca» le rispose la nonna, con
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essere più incisiva aggiunse: «Le cose che contano sono
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lavora, non vi mette le corna, e la sera
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badare. I baci e le carezze prima o poi
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finire la roba che le hanno ordinato.» ¶ Ci diede
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glielo insegnano d’estate le suore. E poi, in
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sicura. ¶ I morti e le poesie della nonna ¶ Quella
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perfetti. ¶ Il rito aveva le sue tappe consolidate. Per
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A seguire sarebbero arrivate le visite, un viavai di
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i denti finti, mettergli le braccia incrociate sul petto
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rimpiccioliva la faccia! ¶ Dentro le tasche, per correttezza, la
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e qualcuno ogni tanto le chiedeva di aggiungere anche
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linguaggio e acume. ¶ E le poesie erano davvero la
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sapevano leggere, e se le faceva declamare. ¶ Chiunque le
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le faceva declamare. ¶ Chiunque le andava bene, anche se
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non voleva essere riconosciuto, le dicevo io per stuzzicarla
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io per stuzzicarla. ¶ Quando le domandavo di lui, dell
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anche io che attraverso le poesie le persone potevano
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che attraverso le poesie le persone potevano allietarsi la
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freddo ca fa? Rimettiti le scarpe, ca ti veni
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quelle più pericolose sono le uova dei pidocchi, perché
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persone e abbiamo fatto le zeppole. Erano buonissime. ¶ Salvatore
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la casa nuova per le galline, e anche se
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la professoressa deciderà dopo le feste di Natale chi
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per colpa del diabete le avevano tagliato già una
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il bersaglio e manda le disgrazie nel posto sbagliato
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si era tolta solo le scarpe. ¶ Quando quel giorno
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ciò che il papà le aveva detto. ¶ «Ha chiamato
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un secondo lavoro, fa le pulizie in una gioielleria
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Hai visto, picciridda, che le cose cominciano a sistemarsi
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parlare, sbuffando di rabbia le domandai: «Ma il papà
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dà il pane, chiedono le ferie? Non si può
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nonna avrebbe potuto perdere le staffe. Ma la verità
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di dirmi come stavano le cose. ¶ Invidiavo mio fratello
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i maschi e meno le femmine? Non c’è
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ad essere stanca. ¶ Finite le mansioni casalinghe, non andavo
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e io che avevo le gambe lunghe ne uscivo
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Invece non giocavo con le bambole; non le sopportavo
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con le bambole; non le sopportavo proprio. Piuttosto preferivo
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quattro. ¶ E poi amavo le storie che mi raccontava
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strappalacrime. Storie in cui le persone soffrivano per amore
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era meglio saperlo tra le braccia di una donna
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gente ignobile. ¶ Io avevo le mie idee al riguardo
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loro madre, e tutte le difficoltà che questo generava
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sua bruttezza infinita, non le faceva mancare niente. Questo
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mancare niente. Questo dicevano le comari, quando passavano da
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nonna sulle ultime indiscrezioni. Le riportavano ogni sussurro, perché
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il bombolaio di Giardini le portasse l’amato bottiglione
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riguardava i picciuli e le proprietà di quella famiglia
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era ben visibile, e le due figure si intravedevano
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troppo anziano, o tagliava le patate per friggerle nella
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unici ad aver pagato le conseguenze del grave misfatto
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zia tanto cara, valutando le molte opinioni, avrei voluto
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Erano convinte di essere le più intelligenti, le più
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essere le più intelligenti, le più belle e le
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le più belle e le più fortunate. E se
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nessuno riuscisse a superare le prove che infliggevano, e
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e la musica. Altre le trovavo più noiose o
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fare una brutta figura. Le ingiustizie dei numeri! ¶ Almeno
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il meglio. Spuntavano tra le righe personaggi reali camuffati
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la nonna, puntuale tutte le mattine – sia che ci
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a termine. ¶ In cielo le nuvole si erano ispessite
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svolazzavano in strada, mentre le signore cercavano di tenerle
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di tenerle ferme con le mani. ¶ Scesi dal pullman
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a darmi spiegazioni. ¶ Quando le domandai il significato di
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e mi addormentai tra le lacrime. ¶ Quando mi risvegliai
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risvegliai, erano già passate le cinque. ¶ Lei si era
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il nostro fabbisogno quotidiano. ¶ Le andai incontro, mentre il
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conoscere i suoi segreti, le chiedevo conto di quel
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in testa. Tu hai le tonsille malate, sennò stai
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tre giorni avevamo disertato le lezioni, dimenticando la fatica
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nonna teneva in custodia le due botti della zia
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in pace. Nessuno conosceva le mie paturnie meglio di
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quanto la nonna detestasse le nostre galline. Dopo aver
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anche se ci davano le uova tutti i giorni
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tutti i giorni. ¶ «Ma le galline hanno un’anima
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hanno un’anima semplice» le dicevo io. «Basta mettersi
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tesi. «Io si putissi le ammezzerei di notti a
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annoiava mai. Erano numerose le occasioni per fare scintille
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E ancora più assurda le era sembrata la mia
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solo con Tino e le galline, pure con noi
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avevo detto! ¶ Dopo tutte le offese con le quali
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tutte le offese con le quali aveva mortificato mio
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erano sempre e solo le turiste a indossare abiti
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in terrazza e ascoltare le chiacchiere di Nora, o
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darci il segnale alzava le tendine a righe gridando
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grosse vendite: il sabato, le vigilie delle feste comandate
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la contabilità e faceva le consegne a domicilio alle
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Lucia. Anche sua madre le vuole parlare.» Era stato
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scordarsi nemmeno di indossare le calze scure, come se
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era inconcepibile, ma lei le gambe non le avrebbe
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lei le gambe non le avrebbe mai mostrate per
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di stoffa, per metterci le chiavi, il rosario e
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la nonna si asciugava le lacrime, e io stentavo
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meglio di sé. Forse le mie preghiere, in cui
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sdrammatizzava, prendendo in giro le persone troppo emotive. Dunque
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se avevo compilato tutte le domande del questionario per
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fece passare la nuora. Le ripeté sino allo sfinimento
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anche per poco erano le due facce della stessa
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erano sempre eleganti e le donne ci sapevano fare
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di loro si avvicinava le regalavo un sorriso. E
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miei insegnanti. ¶ La tosse le spaccava il petto, e
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aveva gufato con tutte le forze per farla ammalare
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situazione, che c’erano le altre classi da seguire
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dirle che appena torna le spiega meglio.» ¶ Mi sembrava
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casa i quaderni e le penne. ¶ «Ma io vorrei
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mia insegnante di italiano, le dovevo delle spiegazioni. ¶ Già
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e una vecchia. Forse le tristi rughe intorno alle
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coprire con il rossetto le appesantivano l’espressione del
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con la quale spartire le tante ore a scuola
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un solo difetto: guardava le persone, compresa me, sempre
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tempo avrei scoperto quanto le note e la musica
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non aveva un marito. Le altre professoresse continuavano a
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invalicabili che esistevano tra le nubili e loro, così
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come sempre lei trovava le frasi giuste per spiegare
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della musica più commerciale. Le mille bolle blu, 24.000 mila
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non premere troppo forte le labbra contro il bocchino
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abbastanza veloci ad apprendere le lezioni per leggere il
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la chiave di violino, le note, pause e misure
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materia volava via con le opportunità che mai avrebbe
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proprio bisogno di togliermi le scarpe e affondare spensierata
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pescatori che tiravano su le barche e alcuni bambini
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mio respiro, mi toglievo le scarpe e camminavo senza
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mio sfogo, mi rimettevo le scarpe, spazzolavo con le
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le scarpe, spazzolavo con le mani la mia veste
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che mi aspettava. Aveva le orecchie sensibili che rincorrevano
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e portavo in cucina le stoviglie da lavare. L
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per forza di cose le dava noia, e allora
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Mia madre nel preparare le pietanze per la famiglia
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Gente ricca che dopo le vacanze tornava nelle grandi
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loro assenza, e apriva le finestre per fare entrare
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nella notte infinita. ¶ Erano le mie amiche più grandi
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vecchi, costretti a sopportare le smanie dei loro bambini
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all’ultimo. Per strada le due zitelle senza speranza
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costellata di pietre che le davano un tocco di
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farle bere, e mentre le annaffiavo io ci parlavo
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sempre detto che anche le piante hanno un’anima
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maniera perfetta, con tutte le stanze che servivano alle
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teneva un cesto con le uova fresche di giornata
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di giornata, i meloni, le bottiglie e le botti
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meloni, le bottiglie e le botti del vino che
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inaspettati, i detersivi e le varie cianfrusaglie che il
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raccoglievano in giro per le campagne e che, dicevano
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e si vedevano anche le costruzioni in cima alle
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poi si potevano contare le stelle, e di notte
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2006
questo catalogo di spettacoli le litigate tra mio padre
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2006
madre, i giochi con le mie compagne di scuola
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mie compagne di scuola, le visite dei nostri amici
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2006
dei nostri amici e le contrattazioni di mia madre
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da anni. E ancora, le sceneggiate di Rosina verso
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un caso che tutte le donne del quartiere, passando
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2006
prolungare la visita raccontandoci le ultime novità apprese in
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carattere duro. ¶ Con lei le persone si sentivano libere
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rimaste sole. ¶ La tovaglia, le forchette, i coltelli, i
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2006
partenza dei miei genitori, le dinamiche quotidiane dei nostri
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2006
questo interessava poco, perché le nostre necessità erano bene
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perché allontanarsi? Partire, per le famiglie modeste, era solo
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pudore, perché sapevo che le dava fastidio essere fissata
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essere fissata negli occhi. Le rare occasioni in cui
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essere bravi a fingere. ¶ Le ultime feste d’estate
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fracassato tutte e due le ginocchia. Per due giorni
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2006
disinfettato a dovere tutte le parti sanguinanti, mentre lui
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2006
persone, i braccialetti e le collane che le signore
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2006
e le collane che le signore tiravano fuori dai
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2006
tessuto lucido che indossavano le ragazze, ancora impregnati di
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2006
fondamentale. ¶ Il chiasso per le strade, intanto, non badava
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gli assessori; e dietro, le barchette dei pescatori e
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2006
Lo sai che hai le tonsille…» ¶ «… malate, lo so
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2006
guardavano il mare e le stelle, a un tratto
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2006
come poi erano andate le cose, avrei preferito essere
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2006
consentirsi quella gioia mancavano le certezze economiche. Ma visto
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2006
e alla sua paura, le aveva assicurato che non
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2006
parlava come se tutte le donne fossero sue sorelle
283
2006
la madre della paziente le avrebbero consegnato, sbrigandosi a
284
2006
Sulle dame del male, le signore mammane dei nostri
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2006
mammane dei nostri peccati, le comari del quartiere raccontavano
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2006
portata di mano per le evenienze del caso, si
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2006
Pietro. ¶ La merenda e le serate sul lungomare ¶ Fino
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2006
ai vestiti delle signore. Le donne di Leto non
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2006
da prove evidenti, che le persone istruite si sposassero
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uomo di pochi slanci. Le rare volte che i
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cotone che aveva tra le mani, la nonna le
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le mani, la nonna le faceva notare quanto quella
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cercare un marito con le terre, che contare solo
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è per questo che le altre signorine mi sparlavano
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quel caso, prendeva subito le distanze, e diceva che
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anche tua madre sogna le stesse cose per te
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antipatia che provava per le signore con la puzza
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l’unico uomo che le aveva prestato attenzione era
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madre smetterà di mungere le vacche, perché è stanca
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che la campagna e le bestie sono dure». «Chi
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avesse smesso di mungere le vacche, per me sarebbe
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nonna ci svegliavamo verso le sei e, dopo esserci
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meta per farci riempire le due solite bottiglie, e
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invece, era ancora buio. Le finestre dei vicini erano
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sincera confidenza. Conoscevo tutte le sue buche, e le
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le sue buche, e le piccole fessure prodotte dal
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sparsi dappertutto, scontrandosi con le mezze suole dei miei
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per due chiacchiere tra le due donne, e il
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magnificenza dell’universo con le sue regole ancestrali: il
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tuoni, il vento e le onde violente che si
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mio vestito blu con le ciliegie ricamate sopra, lo
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Peppina. Mi fanno male le gambe, e sono stanca
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perché ti fanno male le gambe, e anzi, a
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che portassero solo grane. Le persone con l’ossessione
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necessarie. Cibo migliore per le occasioni importanti, tipo pesce
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che non potrà frequentare le scuole “alte”». ¶ Forse, a
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Solo lui sapeva poggiare le labbra con tanta delicatezza
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dei suoi tramortiva tutte le donne. Era un principe
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i fatti, e con le piccole attenzioni, lo sconfinato
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mese!». ¶ Poi c’erano le volte in cui andava
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pianta che cresceva lungo le strade del nostro paese
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dolce e candido come le zollette di zucchero, anche
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l’idea della continuità. ¶ «Le stagioni non ti permettono
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moglie hai rovinato con le tue idee! Almeno con
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il papà ci fornisse le prove concrete del suo
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due giovani molto confusi. ¶ Le invettive che aveva lanciato
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Sicilia. Ma lei elencava le miserie del nostro stato
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era tornato indietro e le aveva promesso: «Va bene
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in tempo a mettere le catene alla regina. ¶ Gli
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mio fratello. ¶ Come tutte le mattine, e con l
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oramai agli sgoccioli, verso le nove andai al mare
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tu, Madre di tutte le donne che soffrono per
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comunque. E con tutte le zitelle invidiose del paese
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con più filosofia con le sue ragioni: sempre troppo
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radicali, e sempre opponendo le stesse domande. ¶ «Ah! Non
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guardava il cielo e le stelle nella notte infinita
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il giorno, e non le andava nemmeno di fare
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andava nemmeno di fare le uova. ¶ Le bambine fortunate
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di fare le uova. ¶ Le bambine fortunate, invece, quelle
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ora condivisa a scuola, le domeniche mattine a messa
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mo’ di rimprovero – comparivano le due solite ciotole che
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ciotole che servivano per le mie più ordinarie necessità
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Il colore che rappresenta le sventure più tragiche. ¶ Anche
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e sputi di sangue, le aveva offerto un biglietto
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Più avanti, e con le loro valigie al seguito
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inquieto, e ne subisci le conseguenze. A me succedeva
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In quell’occasione, per le strade di Leto, si
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nostri pasticcieri volevano ricordare le sagome – vere o presunte
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sapere come sono fatte le ossa dei morti, se
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incomprensibile che la rappresentava. Le poche parole che avevo
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riuscii a dire poco. Le parole venivano fuori con
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perché mi cercava con le mani, e mi abbracciava
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attaccandosi al collo, come le scimmiette che avevo visto
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che ci distraeva con le sue domande stupide, vedevo
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che stava partendo per le vacanze, di quelle che
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un inverno senza fine. Le mille parole rimaste bloccate
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ma forse il coraggio le venne a mancare, e
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sulla lontananza, i figli, le madri, la terra, il
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perché la nonna aveva le sue idee a tal
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diceva per togliermi tutte le paure di dosso, ma
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dove i suoi genitori le permettevano di svagarsi senza
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la vita». ¶ E tra le poche persone in grado
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c’era mia nonna. Le raccontava dei suoi amori
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poltrona. ¶ Allora capivo che le due comari si erano
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volte, gli uomini tradivano le proprie mogli stando sopra
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però era che anche le donne potevano fare lo
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davvero un affare comico. ¶ Le frasi novena ¶ La cucina
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risparmiarci una tragedia? ¶ Tutte le domande che ponevo sulla
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ai soliti giustificati dubbi – le avessi fatto perdere del
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quando ero piccola. Tra le frasi novena classiche c
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farsi sentire meglio. ¶ Io le prestavo attenzione a tratti
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verso il cielo. Tutte le persone infelici lo fanno
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a certe scene patetiche – le chiamava così nelle novene
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mio fratello. La nonna le rimproverava di essere troppo
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a suo tempo, prendeva le distanze da un permissivismo
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e dorata, e aveva le vene di un blu
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un verde brillante, malgrado le tante lacrime versate nella
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aquilino e piccolo, e le labbra erano sottili. E
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limiti insulsi. «Donnette» apostrofava le sue coetanee pettegole che
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a giocare a carte, le piaceva fumare il sigaro
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osservarla mentre si toglieva le forcine. In pochi istanti
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massa di fili argentati le scivolava al rallentatore fino
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stanza da pranzo, asciugandomi le ultime lacrime tenute nascoste
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e forse di tutte le generazioni precedenti, a essersi
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notte di nozze con le lenzuola migliori del corredo
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fare brutta figura. ¶ Ma le future sposine erano sempre
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lo spettro del quale le zitelle avevano più paura
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bla bla bla ¶ «Picciridda, le coperte vanno lavate con
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cani e dovevano fare le cose dei cani, tipo
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la domenica per fare le sue ricerche archeologiche. Rovistava
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all’interno, e io le stavo accanto per paura
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portamento avrebbe sbaragliato tutte le concorrenti, comprese le professoresse
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tutte le concorrenti, comprese le professoresse più vanitose. Lei
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farmi rimanere stordita. ¶ Anche le risposte erano più o
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erano più o meno le stesse dall’altra parte
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tempo di interromperla. Con le sue giustificazioni sperava di
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mio consenso, ma io le risposi oramai disinteressata: «Vabbe
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Poco prima di Natale, le buscai perché la nonna
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bastato. ¶ Intanto, colta con le mani nel cassetto, dovetti
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e, prima di alzare le mani, disse: «Nessuno può
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lasciando Melìa, dopo che le figlie Franca e Cettina
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cugini, Rosanna e Michele», le facevo osservare, «perché lamentarsi
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i suoi difetti e le sue paturnie. Fra me
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alla finestra, e lei le faceva il verso. A
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animali si sbriciolavano tra le dita. Li mangiai solo
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odore della pasta con le patate che cuoceva sul
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un pesciolino nel deserto. ¶ Le pietre della zia Pina
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paese dicevano che aveva le pietre, e la nonna
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malati d’ogni tipo, le avevo chiesto il permesso
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mano grande e vigorosa, le cui dita erano scese
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la signora che faceva le iniezioni alla nonna – che
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che presto lo riabbraccerete». Le dava sempre del voi
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Dopo aver aperto bene le orecchie e aver assunto
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della pentola, e asciugandosi le mani sul fantale, mugugnò
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nella sua tana. Subito, le comparve anche un sorrisetto
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nel letto, lava bene le coperte, questo sì, questo
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detto che può farsi le cure a casa, e
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casa, e poi dopo le feste decideranno un’altra
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di Donna Peppina tutte le mattine, perché contiene il
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i cappotti e nemmeno le sciarpe, ma tanto andrebbe
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servizio di porcellana per le occasioni importanti. Ci metterei
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Lapponia a Natale arrivano le renne, e Santa Claus
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Santa Claus gira per le strade con una slitta
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carica di doni per le famiglie. Certo nel Nord
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Certo nel Nord Europa le persone non possono stare
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per capirci potremmo usare le braccia e gli occhi
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scendere, caricandoci sulle braccia le sue borse pesanti, colme
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il percorso in auto. Le strade del centro cominciavano
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i negozi ad abbassare le saracinesche. ¶ Fu sulla via
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che stava spazzando via le ultime foglie rimaste per
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apparire allegra e salii le scale pronta a esibirmi
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era una sua amica, le aveva praticato un ottimo
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nella stanza di fianco, le donne di casa mettevano
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allungata per l’occasione, le pietanze una di fianco
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nessuno pensava a rinunciare; le feste di Natale erano
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mostrare una serenità inesistente. Le persone non sono manichini
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avrebbe riferito quello che le raccomandavo di dirti. Mi
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che sapeva a memoria le mie frasi. «Va bene
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ritorno aprì la porta, le vidi stampata sulla faccia
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verso il basso, e le rughe sulla fronte sembravano
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in bagno, si lavò le mani e si mise
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libera di non accettare le sue imposizioni. Pensai a
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il gelo quando lasciavo le coperte per andare in
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sua lama affilata sfiorarmi le guance e la punta
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con tanto pizzo intorno. Le persone entravano e uscivano
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avevo mai tenuto tra le mani. ¶ Pippo, invece, lo
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oltre la confidenza e le moderne usanze. ¶ «Sono cose
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non piangevi mai. Guardavi le loro fotografie senza fare
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altronde a Leto tutte le donne si appoggiavano alla
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di farsi percepire come le sagge di casa, le
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le sagge di casa, le veterane. ¶ Era l’insieme
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zia Franca, e poi le avrei restituito il prestito
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non temevo più nulla. ¶ Le invitate, man mano che
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tutte inzuppate, si toglievano le mantelle e i cappotti
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e pistacchi. Non mancavano le bibite gassate, il vino
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e mentre lo faceva le veniva fuori un ghigno
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attenta come d’abitudine, le domandò: «Maria, ma chi
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dorata. Speravo con tutte le mie forze che coincidesse
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commosse come una bambina. Le scese persino qualche lacrimuccia
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subito dopo mi tremarono le gambe. La zia Franca
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certezza che non sempre le scosse facevano bene. ¶ In
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bene. ¶ In fila, ordinate, le mie mattine a scuola
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giorno mia nonna me le diede di santa ragione
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vedevo da tempo, ma le notizie ricevute dalla nonna
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nostri giochi al mare, le lunghe passeggiate in campagna
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lunghe passeggiate in campagna, le sue allegre lezioni sui
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lezioni sui fiori e le piante, o le sue
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e le piante, o le sue dolci sollecitazioni a
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gioielleria in cui faceva le pulizie ogni sera, e
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guadagnare degli extra, faceva le pulizie in un supermercato
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il responsabile del reparto le aveva persino aumentato lo
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del caso. Come premio, le toccavano anche latte, pomodori
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manca più niente!» ¶ Ecco le parole di Teresa, ecco
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Ho visto come guardi le famiglie dei nostri parenti
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finito. Lui passava tutte le notti in osteria, e
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figli piccoli – a rimboccarmi le maniche, cercando un impiego
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E non rifiutavo nemmeno le fatiche più disperate. ¶ «Da
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dolori? Ma a Leto le malelingue non moriranno mai
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brutta parola, io te le ho suonate? Per ribadire
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delle regole, e tu le devi osservare, anche se
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Tino che mi mordicchiava le gambe. ¶ Poi, mentre si
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marzo si possono mettere le magliette di cotone. Qui
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rispettano tutte. Io per le colleghe tedesche sono Frau
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la smetteva di stordirci le orecchie. ¶ Quella festa era
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facendo incassi ragguardevoli. ¶ Per le strade giravano personaggi stravaganti
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nonna quando, qualche volta, le sue amiche ci lasciavano
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girarsi e rigirarsi tra le lenzuola. Aspettando che cosa
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che aveva davanti e le file di lettini occupati
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e sa dove mettere le mani; perché se va
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avesse preso in considerazione le suppliche della nonna, non
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oppure non usava proprio le orecchie, per non fare
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ago che l’infermiera le aveva infilato nel braccio
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braccio. ¶ Il liquido che le finiva in vena era
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si bloccò la lingua. Le sorrisi, e strinsi la
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alla sua. E poi le sorrisi ancora e ancora
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lei. Carezzandole il viso le baciai le guance e
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il viso le baciai le guance e le dissi
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baciai le guance e le dissi all’orecchio: «Ciao
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trovarla, ogni tanto, che le fa piacere!». ¶ «Sì, certo
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la nonna. ¶ E poi le voltammo le spalle per