parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Cesare Zavattini, Totò il buono, 1943

concordanze di «le»

nautoretestoannoconcordanza
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1943
desolate foreste dell’Usanda le ultime parole del signor
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1943
quanto un canarino, come le persone veramente buone. Le
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1943
le persone veramente buone. Le bastavano quattro foglie d
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1943
un viola, un blu. Le piacevano tanto i colori
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1943
dell’ispirazione dipingeva con le dita invece che coi
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1943
si muoveva; non aveva le traveggole, le foglie si
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1943
non aveva le traveggole, le foglie si muovevano. Pensò
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1943
neonato completamente nudo, agitava le gambe, il sole gli
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1943
come raccoglieva dalla terra le sue verdure, e, tenendolo
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1943
verdure, e, tenendolo tra le braccia, senza badare alle
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1943
che la pensione che le passava il Governo era
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1943
gli insegnò presto che le bugie hanno le gambe
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1943
che le bugie hanno le gambe corte e pelose
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1943
era stato udito per le scale parlar bene dei
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1943
osava dire come stavano le cose: egli vedeva nel
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1943
ghiaccio salivano su per le pareti del pentolino, tra
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1943
l’orlo, avrebbero invaso le terre calde, oh! hanno
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1943
gesto di tirarsi su le maniche. Allora l’altro
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1943
ne approfittava per mangiare le caramelle d’orzo che
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1943
stupore pertanto fu immenso: le vie brulicavano di gente
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1943
il volto nascosto tra le mani, le sue spalle
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1943
nascosto tra le mani, le sue spalle andavano su
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1943
a quando sparì fra le case. Di costui non
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1943
marmista perché gli piacevano le statue. Bisogna dire che
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1943
Come sto?” rispondevano aggrottando le sopracciglia i passanti. “Come
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1943
finivano alla periferia. Infatti le capanne anche nel piccolo
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1943
chi potevano dare fastidio le poche centinaia di persone
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1943
vestite. Spesso si schiaffeggiava le gote per farle diventare
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1943
l’ora: “Grazie, sono le otto e dieci.” ¶ Quando
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il piccolo giardinetto pubblico, le famiglie vi si recavano
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1943
cosa dire, ripetevano sempre le medesime lodi, ma il
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1943
il diavolo ci mise le corna. Il diavolo soffiò
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1943
entrato in confidenza con le maggiori famiglie di Bamba
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1943
città erano diventati come le catacombe. Aveva inoltre nascosta
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1943
acqua corrente e con le pareti foderate di amianto
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1943
operai? ¶ Per la verità le sue fabbriche erano citate
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1943
l’emozione s’ingarbugliò, le parole si accavallarono e
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1943
costruzione del monumento. Già le gambe del signor Mobic
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1943
ma per la verità le gambe erano di Mobic
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1943
Egli era certo che le persone avvicinate in questo
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1943
cospetto dell’umiliante Mobic. ¶ … le macchine si sarebbero dovute
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1943
in piedi. Anziché longitudinali, le macchine si sarebbero dovute
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gli occhi chiusi e le mani avanti, in camicia
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avanti, in camicia: tutte le sere alla stessa ora
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il sole faceva rifulgere le latte delle baracche. Era
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1943
Rap perché stava spolverando le sue statue di gesso
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1943
sole sgusciò via tra le fessure di una palizzata
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1943
nel giorno, ma già le gambe erano mangiate dal
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1943
a un anfratto sereno le rifulsero due mammelloni colmi
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1943
vacca, e ormai senza le gambe che si erano
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il suo amore per le parole. Il pensiero che
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1943
emozione. Non altrettanto con le parole straniere: arrossiva nel
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un sacco di bastonate. Le bastonate erano state un
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solito a spiare dietro le fessure delle baracche i
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o dei pesci con le scarpe, che piangevano. ¶ O
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mezzo alla terra e le monete si trasformavano in
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scalone aspettavano che venissero le loro macchine chiamate a
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più subdolo dei mezzi: le correnti d’aria. Apriva
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andate subito o verranno le guardie.” ¶ Nessuno dei baracchesi
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1943
pensava. E quando arrivarono le guardie essi avevano deciso
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liberarsi in poche ore. Le guardie, quattro, dissero: “Via
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ma nessuno si muoveva. Le guardie avevano veramente voglia
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e al momento opportuno le catapulte lanciarono i topi
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1943
guardie tanti topolini adulti. Le guardie si radunarono a
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1943
dal gruppo venne verso le baracche gridando: “Ambasciatore non
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andava un po’ per le lunghe. La notizia lo
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1943
mettessero il bastone fra le ruote. Chiamò al telefono
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1943
ordine di sparare e le guardie spararono alcuni colpi
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baracchesi erano scomparsi sotto le sottane delle madri quando
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1943
il terzo meno ancora. Le guardie continuavano a sparare
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trovò la morte sotto le larghe suole dei fuggitivi
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1943
a buttare personalmente contro le baracche una piccola bomba
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1943
baracca per preparare con le lenzuola una bandiera bianca
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non si vedeva altro. Le ali degli angeli si
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capanna. Totò sentiva quasi le penne sul volto e
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1943
della musica che fanno le trottole. Poi più nulla
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per forza, ma, dopo le prime parole io lascio
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1943
signor Mobic passeggiava per le strade di Bamba quando
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di spandere acqua?” Soffriva le pene dell’inferno quando
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1943
un pattinatore facendo con le mani i gesti di
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1943
musicale. Mobic si passò le mani sugli occhi e
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il solito, Bamba con le ciminiere e i palazzi
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1943
istante. Totò, dunque, viste le uova al burro, non
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al burro, non se le mangiò, e non per
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1943
perciò continuava a indicare le uova al burro. I
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1943
amici, pur avendo per le uova al burro la
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capacitarsi del perché Totò le indicasse con gli occhi
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1943
Eleuterio disse: “Anch’io.” Le loro facce non sembravano
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1943
decisione: spazzar via con le pompe i baracchesi. Invece
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trovò a camminare fra le statue di gesso che
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1943
Disse tac e tutte le statue cominciarono a muoversi
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1943
lo sguardo intorno mentre le colombe avevano spiccato il
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1943
sua ammirazione e staccò le rose selvatiche dalla siepe
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dire basta. Totò allora le disse: “Prego, accomodatevi nella
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piedi nudi, come usano le statue, Totò trasformò i
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ragazza sbadigliava, disse che le cedeva volentieri il suo
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di passaggio. ¶ “Bisogna misurare le parole, specie quando si
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fin di bene. “Domani le facciate delle case saranno
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mosso. Ecco Bamba, ecco le baracche, ecco lui, Totò
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non temessi di confondere le idee dei miei giovani
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lontano, cioè sulla strada: le guardie erano là che
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un balzo indietro poggiando le mani tremanti alla parete
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fuggì. Non solo con le mani ma anche coi
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1943
campagna mentre sollevava dietro le sue calcagna una nuvola
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1943
di cappelli duri fecero le più curiose supposizioni. A
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aveva messo in opera le pompe. Gero era certo
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cui ogni tanto spuntavano le bocche rotonde dei pesci
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Quando si rivoltò verso le baracche la bandiera con
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in faccia, grossa; Astianatte le diede l’ordine di
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1943
di avere in sé le facoltà di un apparecchio
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1943
gioia, e saltando tra le erbe che si richiudevano
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chiese che diventassero vere le cose da lui vedute
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1943
sui muri o tra le foglie. Ogni macchia sul
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1943
il bambinello che inseguiva le farfalle. In fatto di
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uno ci avrebbe rimesso le costole o altro. ¶ Ceroboamo
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orribili. Saltavano in aria le baracche davanti a lui
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città a passeggiare per le strade con la mia
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di spiegargli come stavano le cose. E uscì dalle
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dare e ricevere ordini. Le guardie a una a
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dire la loro, così le guardie si trasformarono in
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e andò su tutte le furie udendo Gero e
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furie udendo Gero e le guardie cantare. Stava per
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riuscì ad abbatterne uno. Le pallottole scoppiavano a un
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1943
villaggio. Il Governatore, Gero, le guardie, si tranquillizzarono. Forse
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ordinava di marciare contro le baracche. In testa era
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Mobic pagò in fretta le dieci lire per assistere
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dovette restare molto male: le guardie, compreso Gero, erano
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così in quella positura, le formiche dagli stivali si
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il rancio, dovettero imboccare le guardie come bambini. Finalmente
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un pizzicotto fa voltare le persone, anche le più
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voltare le persone, anche le più mansuete, con una
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1943
passionale avrebbe fatto cadere le dita agli assalitori, oppure
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con orgoglio. Era possibile? Le ombre del crepuscolo rendevano
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forma di cavalli con le zampe alzate che si
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vedevano qua e là le cime dei pioppi spuntare
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attento perché nella vita le distrazioni avrebbero potuto nuocergli
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sicario di Mobic, che le aveva consegnato un sonnifero
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certo in agguato secondo le istruzioni di Mobic, non
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pentendosi, amareggiandosi, provando tutte le contraddittorie emozioni che si
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o addormentato, si pizzicava le guance. Gli disse Totò
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fiori: contava e ricontava le dita; e, ogni volta
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Tentò dell’altro perché le cattive azioni son come
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cattive azioni son come le ciliegie: fece diventare vecchi
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non cambiava gran che le cose. Anche l’averli
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aghi. I bambini mettevano le dita nel naso, nei
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il braccio, per spolverarsi le scarpe e tergersi il
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addormentò. ¶ I bambini mettevano le dita nel naso ¶ VIII
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la coda dell’occhio le persone del tutto estranee
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la gamba alzata come le cicogne le guardie di
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alzata come le cicogne le guardie di Gero? Di
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lavorare con più lena. Le diecimila lire mandate a
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zampilli di petrolio così le guardie furono schizzate in
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sugli zampilli si vedevano le guardie che urlavano. Il
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siccome uno quando batte le mani non riesce a
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di farsi ammirare con le pellicce e i cappelli
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il bisogno di battere le mani. La cosa fece
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zoppo aveva buttato via le stampelle che lanciate con
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si trovarono ai piedi le scarpe nuove. Il gaudio
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anche costoro qualche volta. ¶ … le guardie furono schizzate in
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questo parecchie volte tra le risate del pubblico il
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signor Mobic non godeva le grazie di Totò. Tutti
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Mentre risuonavano nell’aria le sonore sculacciate di Gaetano
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a offrire a Totò le chiavi della città. L
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i cittadini uscissero per le strade con giocattoli, era
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suddetto impiegato. Perché tutte le biografie sono interessanti e
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i cittadini avevano voluto le trote in casa, che
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ad aprire un rubinetto le trote fossero lì guizzanti
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a proposito, chi voleva le mele senza semi, chi
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fine del banchetto. Insomma le feste si seguivano alle
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minuto. Ora invece fermava le donne: “Signora, è vostra
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tutti i personaggi. Ora le carrozze andavano al trotto
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per paura, sentiva dietro le spalle le lingue degli
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sentiva dietro le spalle le lingue degli inseguitori. Nessuno
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piedi queste scarpe con le quali lo inseguivano. Totò
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inforcò una proprio mentre le mani degli inseguitori stavano
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fuoco del tramonto: sotto le sue zampe le case
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sotto le sue zampe le case erano schiacciate come
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neanche dei crolli; neanche le grida delle vittime. Erano
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grida delle vittime. Erano le ore venti del diciotto
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alle formiche quando noi le pestiamo. ¶ Ma a Totò