parolescritte
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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Fabio Bussotti, L'invidia di Velasquez, 2008

concordanze di «le»

nautoretestoannoconcordanza
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lo robó. ¶ Ucciderò con le mie mani l’infame
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ha sido usted yo le mataré. ¶ Padre, se siete
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rompesse tutte e due le gambe. Il salto fu
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fiume che scorre sotto le case». ¶ Aronne, con la
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fascio di luce verso le pareti laterali, drappeggiate da
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gli colava da tutte le parti e la merda
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essere in aramaico. ¶ Improvvisamente, le chiappe dell’ebreo scomparvero
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avrebbe condotto direttamente tra le braccia di Satana, o
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velocizzare i movimenti, ma le ginocchia gli dolevano e
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la polvere avevano ridotto le loro facce a delle
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delle maschere di fango. Le mani sanguinavano, ma non
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superiore. Lo faceva tutte le sere da quando Bertone
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della colpevolezza dell’attore. Le indagini procedevano verso una
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l’unico a conoscere le avventure spagnole del commissario
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dove?». ¶ L’ispettore strinse le spalle senza dire nulla
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in bocca la sua. Le accese e si risistemò
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Si godettero in silenzio le prime boccate. ¶ Bertone aveva
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cercare qualche idea tra le volute azzurrognole del fumo
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che vagavano da tutte le parti. Bertone, senza perdere
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Scusi, commissario… è che le indagini ufficiali vanno da
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a casa, allora. Sono le nove». ¶ «Lei non va
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si alzò e, con le mani dietro la schiena
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notte calda e appiccicosa. Le previsioni meteorologiche avevano preannunciato
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e dell’appartamento. Se le mise in tasca. Afferrò
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Natoli: i suoi studi, le sue ossessioni, la sua
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calma e far girare le rotelle del cervello. ¶ Si
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tutto, avrebbe potuto studiare le immagini a casa sua
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altri, uno per lato, le damigelle d’onore: a
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gli sgabelli sistemandoli come le damigelle. ¶ Ancora più a
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Barbola e Nicolasito Pertusato. ¶ Le due sculture in ferro
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terra in mille pezzi. Le tirò su tra bestemmie
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e sbuffi e poi le pose in equilibrio precario
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un attimo, si sentì le gambe molli. Rifiatò, si
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Sfiorò con i polpastrelli le coste dei volumi, arrovellandosi
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dal coccige alla testa. Le dita dei piedi gli
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spasmi risalivano su per le gambe, come se glieli
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a cercare qualcosa tra le pagine dei libri di
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è contrario a tutte le leggi della prospettiva. Tutti
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Amico continuava a martoriare le pagine dei libri, ma
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della pittura naturalista: dominava le leggi della luce e
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i capolavori nascosti. Soffre le pene dell’inferno per
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del toro nell’arena, le rivela che il mistero
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attento a quello che le ho detto prima, professore
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con tutte e due le mani, lo staccò dalla
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Il commissario sentì che le forze gli stavano tornando
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con forza inaudita contro le sculture di ferro grezzo
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afferrò D’Amico per le spalle. Ma era una
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ruscellava sangue da tutte le parti, si rialzò: aspettava
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Martínez del Mazo. Se le cose stavano così, la
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un capogiro, segno che le meningi gli frullavano. ¶ Se
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con piacere a vedere le opere esposte al primo
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nascosto e che seguiva le sue mosse. Un agente
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sicuramente sorpreso. ¶ Pattinò con le suole per un paio
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scusandosi con i Cristi, le Vergini e i martiri
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In verità, tendeva bene le orecchie, guardingo come un
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forse, avrebbe potuto rompergli le balle. Certamente, avrebbe preferito
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mise a vagabondare per le vie di Siviglia con
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era accorto. I bar, le balere, i ristoranti, si
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giovani che andavano animando le strade. Durante il giorno
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sui gradini delle chiese. Le ragazze erano quasi tutte
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stato di umore diverso le avrebbe almeno guardate. E
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ben nascosto, sta spiando le tue mosse. O le
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le tue mosse. O le sue manie di persecuzione
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esclusiva ce l’avevano le risate dei ragazzi. ¶ A
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lo sguardo rivolto verso le finestre del palazzo di
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è facilissimo far perdere le tracce. Poi, con tutta
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cantante, qualche «olé!» rabbioso, le nacchere e le mani
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rabbioso, le nacchere e le mani che battevano il
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più ridicolo. Seduto lassù, le gambe gli ciondolavano nel
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faccia in giù tra le chiappe della ragazza. Gli
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Il vino gli appallottolava le parole in bocca. ¶ «Bene
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invece, cercando di scandire le parole. ¶ «Nel 1656 Velázquez era
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deliranti, Flavio! Uccidere per le interpretazioni di un quadro
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così». ¶ Una coltellata tra le costole gli avrebbe fatto
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verso la pista Ribonskij: le sue lacrime, sincere. Solo
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ammirazione, il collo lungo, le labbra carnose, gli occhi
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suo. ¶ La dea mosse le labbra. Parlava, ma non
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ma non si capivano le parole perché la musica
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ancestrale della cantante nasona, le grida e le risate
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nasona, le grida e le risate generali, avevano sfondato
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poi tornarono uno. Anche le tette, prima quattro, poi
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Hotel del Sol». ¶ Furono le ultime parole del commissario
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luce. Una luce insopportabile. Le gambe affondano nella sabbia
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oasi. Resistere con tutte le forze, perché oltre l
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di dune in tutte le tonalità del giallo. ¶ È
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Fece appello a tutte le sue forze. Si appoggiò
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al rubinetto e prosciugare le riserve idriche di Siviglia
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si appoggiò con entrambe le mani al muro per
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bocca tre pastiglie e le ingoiò bevendo avidamente. Rialzò
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orologio dal comodino. Erano le 12 e 30. ¶ «Volevo solo dirle
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non gliene importava nulla. Le priorità erano altre. Cercò
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una parola grossa. Scese le scale fino alla reception
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lo sapeva. ¶ «Nel 1492, tutte le famiglie che vivevano nel
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una merda per tutte le cose che gli stava
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sa, la Vergine ha le fattezze di Juana Pacheco
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e tirò fuori tutte le cianfrusaglie del commissario. Un
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saltare in aria tutte le vecchie, autorevoli congetture. ¶ Natoli
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attore ci aveva rimesso le penne. Giussani, forse, sapeva
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sua parola, ci mancherebbe…». ¶ «Le ho detto quello che
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che dovevano aver provato le migliaia di persone interrogate
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molto. Naturalmente, cercheremo ancora. Le devo solo chiedere una
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nostro permesso. Lei capirà le circostanze…». ¶ «Capisco benissimo». ¶ I
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molto la vita e le opere di Diego Velázquez
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Velázquez…». ¶ «Ah, che bello! Le piace il grande sivigliano
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orologio da polso segnava le quattro del pomeriggio. ¶ 19 ¶ Il
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la chiave. Lui salì le scale in fretta e
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tetti della città. Tirò le tende nel tentativo di
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un accenno di pancetta, le gambe tozze, i capelli
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stata un’impresa titanica. Le sue condizioni non glielo
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leggera brezza faceva oscillare le tende dalle quali filtrava
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Bertone prese coraggio e le raccontò tutto. Il tentativo
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assassinio di Schilton e le ore passate al comando
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aveva risposto di getto. Le sembrava un’enormità il
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bravissimo pittore. Copiava perfettamente le opere del suocero e
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suocero e, qualche volta, le terminava. Questo fatto ha
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folla di persone tra le quali il potente Velázquez
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per chiederle se non le andava di mollare il
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impeccabile. Una dirigente tra le più efficienti delle Belle
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imparato presto ad arginare le ondate di libidine maschile
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redenzione. ¶ Bertone, per esempio, le era simpatico. Un tipo
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impegni di lavoro non le permettevano di raggiungerlo. E
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un’amica. Poi, se le restavano le forze, sarebbe
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Poi, se le restavano le forze, sarebbe uscita per
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era sicura, era che le piaceva lavorare in agosto
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per tanti anni, tutte le estati, era andata da
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era sola e non le andava di abbrustolirsi su
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spiaggia senza nessuno che le spalmasse la crema solare
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faceva quella strada tutte le sere. Era un’abitudine
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poteva tranquillamente dire che le gambe andassero da sole
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degli omicidi di cui le aveva parlato Bertone. Si
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quella specie di turbamento. Le cose stavano senz’altro
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deciso razionalmente, erano state le gambe a fare tutto
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Si sentì una cretina. Le stava montando un panico
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dell’auto, il marcantonio le si parò davanti sbarrandole
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Ma lo scatto non le riuscì perché un braccio
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mentre una manona guantata le aveva turato la bocca
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aveva fatto poco dopo le dieci, mentre stava facendo
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Via via che passavano le ore, l’umore del
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suo trillo solo verso le due. Era Cardoso. Lo
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monastero. ¶ Guardò l’orologio. Le 19 e 35. Aveva fatto il
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un chiostro pavimentato con le tipiche piastrelle sevilliane. Un
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sedevano a terra, con le schiene appoggiate al grande
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grande pozzo centrale. Sfogliavano le pagine di un libro
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per qualche secondo. Osservò le pesanti tende di velluto
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con i balconi e le finestre ornati di ortensie
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un turista qualsiasi, per le stradine del Barrio di
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di luce che affettavano le vie del centro. ¶ Calle
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segnava una porta con le ante di legno spalancate
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vento, svolazzava da tutte le parti. Il professor Alberto
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bambini: una vecchia con le tette enormi che sputa
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e mortaretti da tutte le parti. Le tette Giussani
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da tutte le parti. Le tette Giussani non le
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Le tette Giussani non le aveva, ma per il
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di niente. ¶ Due erano le opzioni: seguire l’illustre
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al cameriere e accavallò le gambe mostrando un poco
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pietra arroventata dal sole. Le chiappe irrimediabilmente ustionate e
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colava sudore da tutte le parti, gli colava il
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altro era finito sotto le zampe del tavolo. «No
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acquisti?». ¶ «Io no, professore. Le ho fatto questa domanda
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allora, visto che non le interessano gli oggetti antichi
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mi ha chiesto, con le indagini? Niente! L’assassino
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rossa: si vedevano distintamente le venuzze sotto gli occhi
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un sentiero di montagna. ¶ «Le va di fare due
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sapeva come, faceva innamorare le studentesse. ¶ Si alzarono all
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chiesa di San Salvador. ¶ «Le dispiace se le racconto
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Salvador. ¶ «Le dispiace se le racconto una storia, professore
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E va bene, commissario. Le dico quello che so
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in sé e guardò le sue scarpe. ¶ «Aronne Schilton
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che queste cose me le aveva riferite Vitaliano. Io
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un attimo barcollò, addirittura. ¶ «Le è parso sincero?». ¶ «Non
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attimo, torniamo indietro. Cosa le aveva detto il professor
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un’assurdità. Ma, dopo le morti di Vitaliano e
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a ripensare a tutte le cose che Vitaliano sapeva
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che sosteneva di avere le prove di quanto affermava
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come un robot, con le ginocchia rigide e trascinando
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accecante della strada e le pupille avevano bisogno di
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lanciava urla strazianti agitando le braccia verso il cielo
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evidente e sembrava che le cime s’inchinassero in
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Pertusato giocava a saltare le pozzanghere davanti alla grande
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puro stile veneziano. Accavallò le gambe e cominciò a
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i 37.000 ducati. Ora, considerando le spese per i vostri
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scrivania. ¶ «Cosa c’entrano le spese per i miei
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miei viaggi…». ¶ «Considerando tutte le vostre spese, maestro Velázquez
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ducati!». ¶ «Cosa c’entrano le mie spese con la
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Siviglia. Aveva già esaminato le targhe, gli stemmi e
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targhe, gli stemmi e le onorificenze affisse alla parete
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parete dietro la scrivania. Le solite patacche tanto ambite
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poltroncina gialla, dando deliberatamente le spalle alla vetrata. Fissò
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come due amiconi per le vie del centro. In
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trasferito a Siviglia. Seguiva le sue tracce, a quattro
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orologio a muro. Erano le tre del pomeriggio. ¶ Respirò
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mise la faccia tra le mani. Si stropicciò a
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il coraggio di riferire le sue convinzioni direttamente al
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lungo, teso e segaligno. Le gambe rigide. Rischiava un
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fuori della finestra e le gambe divaricate. Respirò e
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innocente mattonella, poi intrecciò le mani dietro la schiena
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Ribonskij, il pedinamento e le intercettazioni telefoniche, ma adesso
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Ne approfittò. ¶ «Caro Bertone, le sue ipotesi macchinose, la
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sarà bene che se le tenga per sé. Non
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giallo di infima qualità. Le indagini hanno sempre bisogno
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adesso in taxi, per le vie di Madrid. Volume
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strofinato della carta vetrata. Le membra ancora fredde si
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il mondo. ¶ Erano appena le dieci del mattino di
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sarebbe stato bello passare le ore con lei nel
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volte a botte e le pareti tempestate di capolavori
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saloni delle sculture, verso le scale che conducevano al
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ravviò i capelli con le mani e, già piuttosto
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condizionata. ¶ Cavò di tasca le fotocopie del saggio di
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spettatore e modello invertono le loro parti all’infinito
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riprese l’equilibrio puntando le suole di gomma sul
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atrio ampio e deserto. Le pareti erano coperte di
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Dio la benedica, accavallò le gambe lasciando intuire che
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non fosse all’altezza. ¶ «Le sono grato per avermi
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mai incontrata! ¶ «Dottoressa, come le ho già spiegato al
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dottoressa si era portata le mani al viso. ¶ «Mi
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Che interesse potevano avere le lettere e i documenti
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davvero, dottoressa, anche se le devo dire che c
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volta) tornò ad accavallare le gambe, tamburellando leggermente con
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uno sforzo. Natoli non le ha mai confidato nulla
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in quanto non aveva le prove». ¶ «Ed è merito
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storia». ¶ «Tutto qui? Non le ha raccontato altro?». ¶ Bertone
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e nessuno lo cerca. Le assicuro che non è
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abbassò lo sguardo e le notò i piedi. Due
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vampata di calore piegò le ginocchia del commissario, mentre
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un vino che favoriva le chiacchiere. ¶ Scoprì quindi molte
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per i viaggi, per le lingue (le due di
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viaggi, per le lingue (le due di famiglia più
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più altre tre), per le gare di off-shore
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questo disse a Mafalda. Le parlò, invece, dell’Italia
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Mafalda per il vino, le raccontò della vigna di
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colta all’improvviso e le aveva cambiato l’umore
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di Vitaliano possano aiutare le indagini sulla loro morte
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rotaie. ¶ Bertone aveva già le tonsille in fiamme e
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due ghiandole, proprio sotto le orecchie, gonfie e grosse
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aveva ibernato nello stomaco le tapas al tonno. ¶ Ma
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in generale. Non capisce le lingue, a parte il
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tramonto bordando di rosso le cime della Sierra Morena
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ventriloquo, parlava senza muovere le labbra. ¶ «Yo no lo
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gli altri nomi e le date, ma non gli
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e sparì. ¶ Bertone raggiunse le scale, sbucando in un
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in avanti e allargò le dita carnose delle mani
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la sua immagine dipinta». ¶ Le braccia robuste di D
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dovuto genuflettersi e baciare le mani. ¶ Invece prevalse l
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a D’Amico tra le pieghe del viso. Le
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le pieghe del viso. Le ciglia si aggrottarono, l
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ha chiesto quali fossero le tesi del caro professor
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ci sono l’Infanta, le damigelle, i nani e
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colleghi scontrosi che scaricava le proprie frustrazioni su di
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una mattina come tutte le altre. Lazzaroni si era
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era alzato presto, verso le sei; aveva indossato la
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da solo, a smistare le telefonate e a fornire
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sbadigli gli avevano slogato le mascelle, arrivò la chiamata
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tanto che Lazzaroni salì le scale con l’ansia
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rispose niente ma allargò le braccia. ¶ «Non fa niente
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avvertire un tremore sotto le ginocchia che non aveva
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di Viareggio fece tutte le cose per bene. Andò
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Ogni tanto si portava le mani al viso. A
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orologio del poliziotto segnava le 19 e 20. ¶ La lunga giornata
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edifici del rione Monti. Le ombre si allungavano e
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di luce gli perforava le pupille, girandosi dall’altra
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cominciava seriamente a imbrunire. Le ombre erano salite su
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si vedevano lampade accese. Le imposte erano restate sempre
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possibile la serata. Solo le finestre di casa Ribonskij
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Serpenti da dove venivano le voci di alcuni giovani
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Non ha mai aperto le finestre e la luce
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2008
puntò lo sguardo verso le finestre dell’appartamento di
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bene il portone e le finestre dell’abitazione di
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dormiva pochissimo. ¶ Erano già le sette del mattino e
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segni di vita e le sue finestre al secondo
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2008
nuovo la sua versione. Le grida, il rumore di
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ne va via tutte le sere alle sette. Quindi
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2008
essere scappato via per le scale, poi si è
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2008
Tagliò corto: «Basta con le idee, passiamo ai fatti
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2008
conduceva alle scale. Salirono le prime due rampe, rischiando
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2008
si leggevano a malapena le iniziali D.R. Ma
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2008
i vetri e poi le persiane e fu investito
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2008
Si fiondò giù per le scale. La ringhiera vibrò
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2008
macchine e motorini. Guardava le facce di quelle persone
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2008
becco di un tucano, le labbra viola… ¶ Si fermò
280
2008
avrebbero trovato nulla. ¶ Salì le altre due rampe. Sul
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2008
primi del Novecento con le ante spalancate. Dentro, solo
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2008
grucce erano rimaste appese. Le giacche, i vestiti, i
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2008
aprì l’agenda del 2004. Le pagine erano infarcite di
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appuntamenti, numeri e orari. Le prime due settimane di
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André mentre si toglieva le scarpe e saliva sul
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dal letto si rimise le scarpe, ormai convinto che
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alla finestra per guardare le volanti che imboccavano a
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Avevano avuto subito tra le mani l’assassino del
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uscito di casa verso le otto…». ¶ «Sì, ve l
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l’ho detto… erano le otto». ¶ «Prima di uscire
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quello aveva reagito mettendogli le mani addosso. Apriti cielo
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di una sua studentessa…». ¶ «Le ha detto se aspettava
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cercava inutilmente di frenare le escandescenze del collega. La
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stazione Ostiense… Ho comprato le sigarette… poi, sono andato
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che…». ¶ Cacace fece schioccare le nocche delle dita. Era
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tutti i quotidiani e le televisioni. ¶ «La prego, signor
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avanti e indietro tenendo le mani dietro la schiena
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il viso nascosto tra le mani. ¶ La piccola sala
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Estetica Alberto Giussani. Erano le 12 e 50. Sarebbe arrivato in
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poche immagini quegli anni, le occupazioni, le manifestazioni, le
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quegli anni, le occupazioni, le manifestazioni, le canne, gli
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le occupazioni, le manifestazioni, le canne, gli occhi di
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corre ad abbracciarlo… ¶ Salì le scale. ¶ Arrivò al secondo
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destra, a caso. Dietro le prime porte scoprì solo
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faticava a mettere insieme le parole. Le faceva da
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mettere insieme le parole. Le faceva da contrappunto una
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tela a tracolla, tamponava le lacrime con un fazzoletto
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professor D’Amico. Moltiplicheremo le forze, ma non riusciremo
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spiritoso. Ci deliziava con le sue battute e Diego
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Pubblicava saggi e dispense. Le sue lezioni erano sempre
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lasciò che Giussani santificasse le molte doti del collega
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entrare in polemica con le interpretazioni del quadro. Non
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Michel Foucault, e neanche le opinioni di Searle, di
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fatto così!». ¶ «Quali erano le tesi del professor Natoli
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ne fu quasi intimorito. ¶ «Le tesi di Vitaliano? Ma
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accademico. Come può aiutare le indagini?». ¶ Fu Bertone stavolta
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Giussani. ¶ «Non credo che le tesi di Natoli su
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Velázquez possano aiutare direttamente le indagini. È più una
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Onestamente, devo ammettere che le teorie di Vitaliano mi
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Si spiega benissimo. Anche le persone “gentili, miti e
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del delitto». ¶ Giussani infilò le mani nella tasche della
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se lo rigirò tra le mani e tornò a
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congedarono così. ¶ Bertone discese le due rampe di scale
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sostituto procuratore. Ha autorizzato le intercettazioni del telefono di
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il primo capitolo di Le parole e le cose
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di Le parole e le cose e poi, via
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Paolo D’Amico agitava le manone da contadino con
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e un filosofo, ribaltarono le tesi di Foucault. Per
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José Antonio Maraval». ¶ «E le tesi del professor Natoli
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di intima, autentica compassione. ¶ «Le tesi del mio caro
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Poi cambiò idea. Sposò le tesi di Searle. Vede
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avevano ricominciato a pescare le parole nell’aria rovente
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poi, scusi, come possono le teorie di Vitaliano aiutare
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teorie di Vitaliano aiutare le indagini?». ¶ La stessa domanda
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ampie macchie scure sotto le ascelle. In lontananza, il
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fermò di colpo. Tese le braccia in avanti e
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certo che mi perdoneranno le tante licenze che mi
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sono concesso e senza le quali il romanzo non
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Siviglia, giovedì 26 luglio 1956 ¶ Erano le 10 e 45 di giovedì 26 luglio
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con Calle Castellar, intravide le tanto temute sagome nere
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matto al buio per le viuzze di Siviglia, ci
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riproduzione di Las Meninas. Le nove croci disegnate sulla
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di vecchie banderillas, con le quali i toreri dissanguavano
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Ormai ci andava tutte le sere da sei mesi
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Grande Muraglia, i draghi, le foto dei vip dei
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sì e no tre, le graziose cameriere con la
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niente, grazie! Sono quasi le otto, puoi andare a
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in ferie, Pizzo faceva le notti al commissariato dell
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che nessuno gli rompesse le balle. ¶ «Scendo con te
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verso piazza Vittorio. Erano le 20 e 5. Mancavano dieci minuti
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i pensieri erano come le tessere smarrite di un
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un puzzle: rimbalzavano tra le pareti interne del cranio
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gli metteva ansia. ¶ Guardava le tante facce della moltitudine
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visto gente di tutte le razze subentrare poco a
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mafia bulgara e romena, le merci illegali che venivano
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frega più niente… Goodbye! Le avrebbe donato un sorriso
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ma doveva farsi perdonare le turbe erotiche. Prese a
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davanti al teatro Brancaccio. Le suole di cuoio stavano
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dappertutto. La camicia, sotto le ascelle, era abbondantemente macchiata
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era un bene perché le cosce gli dolevano, ansimava
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fino in Cina. ¶ Vide le luci blu di due
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corrimano di legno. Aveva le dita grinzose e abbondantemente
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si vedeva nessuno. Lesse le targhe. Un notaio e
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non senza ragione, che le cose di cui ciascuno
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appese tazze di tutte le fogge e i colori
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piedi. La scrivania e le sedie erano state rovesciate
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La libreria che foderava le quattro pareti del salone
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era inginocchiato per osservare le ecchimosi. ¶ «Sì, commissario! Il
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professor Claudio Lupi, verso le 20 e 30 ha sentito dei
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Nessuno gli ha aperto. Le grida erano troppo forti
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che insomma…» Crocitti, cercando le parole giuste, si grattava
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continuamente la testa dietro le orecchie. «Dice che il
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di essere preciso, condendo le parole con i gesti
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perdere i fogli e le cartelle e si concentrò
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Las Meninas. Michel Foucault, Le Mots et les Choses
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si fermava. Toccava con le dita le coste dei
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Toccava con le dita le coste dei volumi e
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rapidamente l’uscita riservando le ultime parole all’ispettore
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si persuadesse a indirizzare le indagini sulla pista «passionale
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di camminare dritto. Scese le scale quasi di corsa
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percorreva il sentiero tra le dune avvicinandosi alla strada
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nanerottolo tosto, calvo, con le spalle e le braccia
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con le spalle e le braccia robuste, stazionava davanti
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favore. Cerchi di ricordare le persone con cui ha
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da usare per tamponarsi le ferite. ¶ Il telefonino era
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spiegazione logica. ¶ Rigirò tra le dita il cartoncino e
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era fuori di sé. Le guance rosso cremisi. Gli
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Sanno che abbiamo trovato le tele! Sanno che siamo
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museo!». ¶ Queste erano state le ultime parole di Mafalda
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morte del professore. Infine, le aveva concesso l’esclusivo
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Barcellona, mentre 194x260 sono le dimensioni di un quadro
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nei palmi di entrambe le mani. Lo avevano medicato
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sua ex aveva letto le cronache dei giornali e
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voleva sapere quali fossero le sue reali condizioni. ¶ «Sto
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consigliato di spedire immediatamente le impronte digitali di D
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ventiquattr’ore, aveva confrontato le impronte di D’Amico
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aveva cominciato a pestare le mattonelle dei corridoi e
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mandare davvero su tutte le furie Valentini era il
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il fatto che, improvvisamente, le tesi strampalate di quell
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da lui e con le cattive, gli fa confessare
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è ancora lì, fra le carte di Natoli. Purtroppo
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Guardò l’orologio. Erano le 11 e 35. Saltò su un
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la firma di Picasso. Le 12 e 07. Mafalda non si
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che conduceva alla mostra. Le 12 e 16. Di Mafalda neanche
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a ricordare con esattezza le ultime parole della conversazione
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della conversazione con Mafalda. ¶ Le 12 e 25. Basta, non ce
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biglietto ed entrò. Salì le scale quasi di corsa
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guazzabuglio, restituiva magicamente tutte le suggestioni di Las Meninas
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gli impedisse di distinguere le allucinazioni dalla realtà. Anche
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sempre al suo posto. Le scarpe con i tacchi
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notte a Siviglia… ¶ Scesero le scale. Attraversarono il cortile
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qualcuno lo afferrò per le spalle e lo scaraventò
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due sicari gli legò le mani dietro la schiena
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non si sentiva più le mani. ¶ L’auto doveva
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sa? ¶ L’autista scalò le marce e l’auto
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poi si fermò definitivamente. ¶ Le portiere furono spalancate quasi
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parte, lo afferrarono per le braccia e lo sollevarono
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sui quadri che tappezzavano le lunghe pareti. L’avevano
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del tutto simmetrica. Bertone le contò e scoprì di
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massonica. Chi poteva dirlo? Le tre lente e fruscianti
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ragionevole da fare come le abbiamo suggerito…». ¶ «Dov’è
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troppo audace. ¶ «Dottor Bertone, le basti sapere che la
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molto collaborativo. L’Ordine le è grato: Paolo D
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di Bertone erano riaffiorate le ultime parole di D
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Natoli voleva addirittura pubblicare le sue scoperte. Voleva che
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gli restavano. ¶ Aspettò che le tuniche fruscianti fossero a
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respiro sotto i cappucci. Le lame ancora non si
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avevano afferrato da tutte le parti. Decine di mani
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di mani gli tenevano le braccia e le gambe
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tenevano le braccia e le gambe e lo tiravano
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in un rapido montaggio, le immagini più importanti della
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rendeva tutto sfocato. Sentiva le lacrime scorrere lungo le
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le lacrime scorrere lungo le guance e gocciolare copiose
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una micidiale sbornia. ¶ Strinse le palpebre a più riprese
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cruscotto nero. Si passò le dita sugli occhi. Poi
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Si rese conto che le gambe e le braccia
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che le gambe e le braccia non erano rotte
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di miasmi insopportabili. Sollevò le gambe e puntò i
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doveva avergli fracassato tutte le costole, e si chiese
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Si aiutò anche con le gambe, ma il dolore
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ricadde ogni volta con le chiappe sul sedile, sempre
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oppure a tempo, e le gambe si mossero da
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più breve tempo possibile. Le mani cercavano gli spuntoni
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preferito di sua nonna. Le mani gli sanguinavano e
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meno ostile. Raccolse tutte le energie. Strinse i denti
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fino a farsi dolere le mascelle, ma riuscì a
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faccia a terra, con le mani a protezione della
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d’ora. Troppo, per le sue esigue energie. Stava
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lentamente, lasciandogli assaporare tutte le sfaccettature dell’agonia. ¶ Era
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città di Cardona, ma le condizioni gravi del ferito
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fossa perché aveva rivisto le immagini della sua infanzia
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un lungo sonno ristoratore. Le palpebre stavano richiudendosi inesorabilmente
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filo di voce, soppesando le parole. L’ispettore se
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e Giussani morto. Tutto. ¶ Le ultime frasi le pronunciò
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Tutto. ¶ Le ultime frasi le pronunciò a volume bassissimo
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Cardona. Avete bevuto molto. Le analisi del sangue hanno
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Man mano che passavano le ore, la rabbia prendeva
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disse ritto e con le mani lungo i fianchi
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l’aceto bianco e le salse di soia e
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era aumentato. Gli occhiali le conferivano un surplus di
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migliorava, se mai possibile, le sue doti già notevoli
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Barcellona…». ¶ Chissà quale versione le aveva riferito Alvarino! Con
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Ora sto bene, grazie. Le costole stanno meglio. La
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senza malizia. ¶ «Come vanno le cose giù a Catania
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E invece, gli occhi le si inumidirono e le
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le si inumidirono e le rughette si fecero più
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la sentiva di recitare le battute di un copione
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stato diverso. Ma adesso, le cose erano cambiate. Lui
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Ne era uscito con le ossa rotte, ma aveva
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Sorrise di sbieco esaltando le rughette. Guardò l’orologio
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vecchiotto. Era il Liceo. ¶ Le 13 e 25. Mancavano solo cinque
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sedette sul muricciolo dando le spalle al mare: non
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con i maschi e le femmine con le femmine
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e le femmine con le femmine. Nessuno faceva caso
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sedeva sul muricciolo dando le spalle a una delle
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commissario finalmente si scosse. Le corse dietro. Ritrovò la
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lieti di poter rimandare le spiegazioni. Da una piazzetta
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una piazzetta vicina, giungevano le grida di un gruppetto
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in silenzio camminarono per le stradine della città vecchia
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due caffè. Flavio non le staccava mai gli occhi
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era nessuno. Picchiò con le nocche quattro colpi sul
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un unico schema: nascondere le rarità in mezzo a
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storia. Hanno cancellato tutte le prove!». ¶ «Ma noi due
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Mafalda lasciò che lui le prendesse le mani da
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che lui le prendesse le mani da sopra il
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volevi tu….». ¶ Di nuovo, le lacrime le scorrevano sulle
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Di nuovo, le lacrime le scorrevano sulle guance. Il
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fin qui…». ¶ Mafalda liberò le mani dalla presa di
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in silenzio, si asciugò le lacrime e si soffiò
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Mafalda, stavolta, a prendergli le mani e a stringerle
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bella e disperata teneva le mani di quel mostro
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Bertone che, per risposta, le passò la mano fra
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prima! Possiamo fare tutte le congetture che vogliamo. Il
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verità muore!». ¶ La frase le era uscita a effetto
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capisce di avere tra le mani qualcosa che può
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vita. Ma gli mancano le informazioni che solo Natoli
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subito. Io penso che le prime volte, lo minacci
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da come si mettevano le cose, cominciava a sperare
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altrimenti. Stavolta, deve sporcarsi le mani. Però, per eliminare
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che quell’enorme potere le aveva alla fine giudicate