Pino Cacucci, Nahui, 2005

perdesse le staffe, che le si avventasse contro urlando

come si amano tutte le donne e non una

il flusso di imprecazioni le rimbombava in testa, Nahui

Rotolarono assieme giù per le rampe di scale. Un

tremante di rabbia: soccorse le due modelle, rosso in

legare i polsi e le caviglie. ¶ Quando lui richiuse

gli occhi chiusi e le lacrime che si impastavano

occhi. Sbatté più volte le palpebre. Mise lentamente a

Protesain avanti, con entrambe le mani sull’impugnatura del

Sguardo allucinato. Tremante. Anche le mani le tremavano. E

Tremante. Anche le mani le tremavano. E il cane

colpo sarebbe partito, sfracellandogli le cervella. ¶ Non era il

paredón, nel punto dove le pallottole di precedenti fucilazioni

un lato del letto.Le era bastato intuire una

sensazione di sporcizia che le si era annidata dentro

e dalle pareti e le piume del cuscino e

per interminabili secondi. ¶ Gerardo le tolse il revolver di

farsi coccolare, consolare, fra le lenzuola era un bambino

mi aveva vista abbassare le spalline del vestito, tirarlo

io avevo allargato leggermente le gambe con un mezzo

elegante, un braccio sotto le ginocchia e uno dietro

fai il gradasso con le donne ma sei solo

codardo. ¶ Ti ho fatto le corna con almeno venti

L’ho vista salire le scale flessuosa, felina come

questa città che tra le riforme dei legislatori all

di Benito Juárez e le manifestazioni reazionarie della società

negavano nulla, facendone poi le sue protette e, quasi

influenti che ne fecero le proprie amanti: con il

faceva nulla per nascondere le sue relazioni amorose; al

fosse dedito a orge – le si scagliava contro picchiandola

infedeltà, i tuoi inganni, le tue menzogne, la tua

del Veracruz. Nahui raccolse le poche cose rimaste nell

e abbellito da azulejos – le piastrelle di ceramica tipiche

a Gerardo di restituirle le sue lettere, scrivendogli: “Non

non voglio che tu le calpesti come hai calpestato

una copia di tutte le mie lettere e qualche

e qualche anno dopo le ha pubblicate nel suo

di avermi restituito tutte le mie cose. Fin lì

tentato di far valere le sue ragioni. Ha capito

nell’attività incessante, tradusse le opere di André Gide

aiuti preziosi e tutte le sue energie al musicista

forse a quel punto le parvero spesi vanamente: il

perfettamente d’accordo, e le cui mura esterne erano

ultime erano senz’altro le più riuscite: il corpo

nella spuma candida... Fra le pose in studio ne

e falsi pudori”, mentre le seconde comparvero ovviamente sulla

si snodava su per le scale. Il minuscolo appartamento

offriva da bere, commentava le foto con chiunque e

contento. E soffrire per le assenze non significa offenderne

non arriverà mai.” ¶ Gerardo le parlava stando in piedi

Gerardo la afferrò per le spalle. “Non ti permetto

la morte del padre. ¶ Le ceneri di mio padre

ricordo della sua grandezza ¶ le sottrarrei al riposo eterno

facendo saltare una spallina, le succhiò un capezzolo, mentre

sentì prossimo al culmine le bisbigliò all’orecchio, con

padre!” ¶ Nahui adesso piangeva, le lacrime che scendevano sulle

precipitò in bagno. Gerardo le urlò dietro: “Ti guarisco

E buttale nel cesso, le sue ceneri!”. ¶ Era notte

gli occhi sbarrati. Gerardo le accarezzò i capelli. La

La baciò sulle labbra. Le mormorò parole dolci, inviti

non reagiva. Allora lui le poggiò la mano sul

se la ritrovava fra le braccia, ora che la

Carmen Foncerrada erano allora le uniche due donne iscritte

a boccoli disordinati, adesso le ricadevano sulla fronte ma

ma senza più raggiungere le spalle. ¶ Oltre a dipingere

indecente”. Stimolata da entrambe le reazioni, Nahui si apprestò

Messico e dintorni con le pesanti Graflex grande formato

stato sublime stringerla fra le braccia, mandando al diavolo

viso di Nahui Olín”. ¶ Le labbra piegate in una

dai soliti riccioli ribelli, le spalle nude che lasciano

rossiccia, appoggiandogli più volte le mani calde alla base

quel corpo oscenamente disponibile – le cosce leggermente divaricate per

qualsiasi, una modella fra le altre, si convinse che

quella puttanella pelosa con le tette enormi il capello

si allontanò, passandosi goffamente le mani sui capelli, sulla

che la accecavano e le impastavano le labbra. ¶ Non

accecavano e le impastavano le labbra. ¶ Non pago di

lì per verificare se le sue convinzioni sarebbero state

a qualcuno. Diego dilatò le narici come un toro

e poi gli volse le spalle, andando ad asciugare

come un ciclone,salì le scale a tre gradini

È così che curano le pazze al manicomio! Docce

strapazzandola e sbattendola contro le piastrelle. ¶ Poi la spinse

Poi la spinse fuori, le strappò i vestiti di

gli si piazzò davanti, le gambe leggermente divaricate e

gambe leggermente divaricate e le mani sui fianchi. Lo

affondare il volto tra le sue gambe. Nahui si

e intanto si mordeva le labbra per non emettere

il gioco, a reggere le redini di quello che

da farlo rabbrividire, lui le mise il foglio davanti

come se l’offesa le imponesse un pudore di

sfacciatamente, in piedi, nudo, le braccia incrociate sul petto

a sfidare, a dettare le regole del gioco perverso

la donna ma ama le donne’... Patetico. Accetta il

gioioso. Tu e tutte le altre come te, apparentemente

tanto che lui perdesse le staffe, che le si

la mia carne ¶ perfora le mie viscere ¶ squassa tutto

e ineguagliabile: lascia perdere le tele e dedicati ad

faceva certo per soddisfare le attese di lui – vanitoso

che usavo come studio, le piccole stanze nel sottotetto

polverose, in penombra, con le mezze finestre assediate dai

finestre assediate dai piccioni, le anguste scale a chiocciola

intorno... Mi piaceva passare le dita sugli arabeschi delle

la sensazione di sentire le infinite storie che la

di meticci che sotto le direttive dei capomastri andalusi

Merced, il sole inondava le stanze e i colonnati

sono stata lì. Perché le storie di spettri malevoli

dei rilievi, decretando che le impronte delle dita sul

Chissà come andarono davvero le cose... Per me, a

a salvare Gerardo furono le sue conoscenze nel nuovo

e lui mi cinse le spalle da dietro. Pensai

brunito dal tempo e le incastonature scurite dalla polvere

stata, non mi attiravano le tombe di chi ci

di ferro sul marmo, le tracce di mani sudate

E poi continuò, infervorandosi: “Le tombe hanno un senso

lasciare simili ricchezze tra le ossa di qualcuno morto

una Bibbia, trovata fra le mani di uno scheletro

anni dopo, avrebbe raccontato le sue bravate in una

sua esistenza, non così le mie lettere: le ha

così le mie lettere: le ha pubblicate quasi tutte

quasi tutte, o almeno le parti che più lo

con i sospiri e le grida. ¶ Negli stessi giorni

i secondi, i minuti, le ore, in estenuanti anticamere

di raso, si martoriava le mani strofinandole sempre più

e che alla fine le comunicava invariabilmente che il

comprendeva, annuiva, si asciugava le lacrime e sopportava le

le lacrime e sopportava le frasi di circostanza del

mattina e si martoriava le mani e si dondolava

e indietro, e intanto le cresceva dentro il risentimento

gonna sollevata affannosamente e le mutande calate con rassegnazione

Finché una sera, voltando le spalle per l’ennesima

fra la ragione che le suggeriva di lasciar indovinare

ovvio che il presidente le aveva imposto quell’estenuante

donna, perché dubitava che le mani di un attendente

del padre nel leggere le notizie provenienti dall’adorato

stoccate mortali. Il presidente le porse un fazzoletto e

si rese conto che le lacrime le scendevano sulle

conto che le lacrime le scendevano sulle guance e

sedizioso – qui la voce le si incrinò –, che però

i questuanti, gli ipocriti, le mezze calze che infestavano

proprio si volevano tirare le somme, conosceva soltanto due

la commozione, abbracciò chiunque le capitasse davanti, annunciò la

Madrid dove avrebbero sbrigato le pratiche per il rimpatrio

ovest, rendeva noto che le sofferenze di Manuel Mondragón

ai famigerati Batallones Rojos, le truppe carranziste che fucilavano

adoperò per rendere conciliabili le mire ambiziose della nuova

artistiche, in attesa che le acque si calmassero almeno

era così deteriorata che le truppe di Obregón lo

fucilarlo rispettando a malapena le formalità di rito. Il

gli orfani della rivoluzione. Le settimane divennero mesi e

pranzo. Gerardo gli raccontò le traversie degli ultimi mesi

da Vasconcelos di affrescare le pareti dei patii interni

bramosamente di spalancare anche le cosce a chiunque mi

lungo la mano tra le sue sfiorandola con le

le sue sfiorandola con le labbra e mi fissò

esplicito da lasciare imbarazzate le signore intorno, fantasticai senza

quella di grande muralista. Le donne più affascinanti di

modelli. Femminili, ovviamente. Fra le tante amiche e conoscenti

conoscenti scelse non solo le più belle, ma anche

più belle, ma anche le giovani donne più attive

della morale dell’epoca, le più trasgressive, disinvolte, disinibite

Creazione sarebbero rimaste immortalate le “militanti” del femminismo ante

litteram della capitale messicana, le protagoniste della frenetica vita

resine e olio ricreando le stesse sfumature, a volte

dimostrarsi capace di usare le emozioni per piegare – modellare

fonte di luce tra le lunghe ombre degli alberi

fuoco che gli consumava le viscere. Camminava fino a

e fugace, che corroborò le speranze del Doctor Atl

scalinata e penetrarti sotto le vetrate variopinte della cupola

lampadari e si incrinino le sfere di ossidiana. ¶ Hasta

che più amava fra le tante dell’Alameda, sfiorò

sfiorò con i polpastrelli le curve della fanciulla nuda

liberi, il ventre piatto, le lunghe gambe affusolate. Leggermente

un senso di vertigine. Le baciò la mano e

guardò intorno. Il disordine le parve umano, vissuto, maschile

posto, come del resto le persone, marito compreso, che

la fiamma gli scottò le dita si limitò ad

scontato. ¶ Carmen, sigaretta fra le dita e sguardo svagato

a rendere così bene le tonalità prodotte dalle distanze

i barattoli, i flaconi, le terre, i pigmenti, il

denso, quasi vischioso, azzurrino.” ¶ Le prese la mano tra

prese la mano tra le sue e premendo con

sue e premendo con le dita assecondò il movimento

forza delle dita...” ¶ E le strinse la mano, portandosela

il cuore. ¶ Carmen schiuse le labbra. Abbassò le palpebre

schiuse le labbra. Abbassò le palpebre, fissandolo in una

la schiena, sulle natiche, le spinse le dita dentro

sulle natiche, le spinse le dita dentro la carne

meta, traguardo sconosciuto che le infuse una sorta di

estraneo che all’improvviso le parve parte di sé

e quando lo stordimento le sembrò assoluto, e sui

sedette sul letto e le indicò alcune figure del

i capelli, le prese le mani fra le sue

prese le mani fra le sue. ¶ “Non aver paura

Con il sangue e le acque uscirono anche il

pretendeva per sé tutte le cure e le attenzioni

tutte le cure e le attenzioni, era diventato il

tenevo il piccolo fra le braccia e lui me

lo ha stretto per le gambine, quelle minuscole zampette

nuova classe politica e le tante promesse tradite, intellettuali

messicana di cui intuiva le enormi potenzialità. Ricevuto l

delle Culture indigene, avviò le missioni di alfabetizzazione in

crisi depressive di entrambi. Le aveva strappato la promessa

incompreso e umiliato per le sue scelte, nonché disprezzato

poi si illuminò, spalancò le lunghe braccia e si

protese in avanti con le manone pronte a stritolarla

seconda volta, Carmen dimenticò le sue fattezze appena lui

in guardia, ma con le donne, con qualsiasi donna

per come era dentro: le amava tutte, con dedizione

sotto la camicetta e le spalle eburnee, mi ha

Madre e dormendo sotto le stelle, procurandosi il cibo

spazio all’interesse per le scienze, in particolare la

camminando. Solo così, con le scarpe impolverate e le

le scarpe impolverate e le gambe indolenzite, riteneva che

conoscere i luoghi e le genti. In preda a

Pirenei. Macinare chilometri sotto le suole sembrava l’unica

il resto del mondo? Le gambe non bastavano. Fu

molti ne ammazzarono, malgrado le urla isteriche del naturalista

di mettere in contatto le turbolente viscere della Terra

detriti basaltici, poi iniziarono le nevi eterne e arrivarono

cosa avessero provato, con le armature addosso e abituati

di quattrocento avventurieri, per le superstizioni di un imperatore

appena mi fermo sento le dita dei piedi intorpidite

e lisci, quasi trasparenti, le vene in rilievo e

nuovo raccolto, il tiemperoporta le offerte del villaggio a

come a voler indicare le generazioni che si perdevano

riempito l’otre e le due borracce. Non doveva

in fretta e verso le quattro del mattino i

L’indio annuiva, stringendo le cinghie dei ramponi. Pensava

al volto, fece vibrare le dita all’altezza del

girava la testa e le forze sembravano abbandonarlo rapidamente

indietro, lo afferrò per le ascelle e lo rimise

radici capaci di assorbire le inquietudini della modernità e

sfarzo europeo da sperperare le finanze dello stato per

come viaggiatore italiano, sotto le mentite spoglie di Giorgio

di poter mediare fra le parti, ma nel giro

avrebbe ancora potuto sanare le divergenze con Venustiano Carranza

Orizaba, “La Vanguardia”. Presiedeva le riunioni di redazione con

delle milizie carranziste e le guidò al saccheggio delle

ottusità di chi assaltava le chiese e bruciava gli

i fratelli o con le cognate. Doña Mercedes invece

i piani prospettici e le figure esplose della mitragliatrice

lato, afferrò Carmen per le spalle e la scosse

prendendole il mento fra le dita. ¶ “Carmen, adesso ci

sedere Carmen nella poltrona,le si inginocchiò di fronte

tutto rifletti bene: hai le prove di quello che

volta in vita sua. ¶ “Le prove? Ma che stai

semplici amici... E tutte le serate trascorse con i

La madre si mise le mani nei capelli. “Non

per il vizio confonde le idee ai ragazzi e

il mondo. Discussione chiusa”. ¶ Le foto del matrimonio sono

sono estremamente eloquenti. Sono le uniche immagini di Carmen

compare dell’usurpatore. Intanto, le forze rivoluzionarie di Villa

stato abile a confondere le acque nei convulsi giorni

Victoriano Huerta cancellò definitivamente le ultime tracce del fantasma

fantasma della democrazia: sciolse le camere e fece arrestare

rovino la tappezzeria con le mie cervella”. Quando ho

gliel’ha sfiorata con le labbra in un impeccabile

l’amore, per carità, le nostre erano solo scopate

della Ville Lumière. Ma le spie dell’ambasciata messicana

a vedere ombre ovunque. Le misure di sicurezza divennero

di rinunciare alla servitù: le donne della numerosa famiglia

della numerosa famiglia erano le uniche a occuparsi degli

una dopo l’altra le roccaforti dell’esercito federale

di morti. Da sud le schiere di Emiliano Zapata

teli e lenzuola, sbarrò le numerose imposte, rivolse un

che avevano ormai vinto le battaglie decisive, era l

già al secondo incontro le aveva detto: “Ho chiari

per il popolo, per le generazioni a venire: dunque

per mettere a frutto le esperienze maturate a sud

di là della Marna le divisioni tedesche lanciate all

armamenti. ¶ Nella città basca le sette coppie di coniugi

lui alla pittura, lasciò le matite per i pennelli

con i cavalletti e le tavolozze animato da un

lei era premuroso, sopportava le sue sfuriate senza reagire

avuto. Ma lo confermano le testimonianze di persone che

videro Carmen passeggiare per le strade di San Sebastián

secondo lui. Perché rivolgeva le sue attenzioni ad altri

angolo, piegata in avanti, le braccia strette fra le

le braccia strette fra le gambe, lo sguardo smarrito

quando la afferrava per le spalle e la scongiurava

che adesso lo fissava: le lacrime le scendevano silenziose

lo fissava: le lacrime le scendevano silenziose lungo le

le scendevano silenziose lungo le guance, ma gli occhi

ordini: “Comunque siano andate le cose, la consegna del

fino a far sbiancare le nocche. Alzò un braccio

occhi a terra, spaventata. Le accarezzò i capelli, le

Le accarezzò i capelli, le prese le mani fra

le gambe e incrociò le braccia sul petto. ¶ “Ti

sempre detto, è difendere le istituzioni, il governo. Per

in quelle parole, non le recitavi senza convinzione...” ¶ Il

grandi potenzialità e Madero le sta gettando alle ortiche

sta gettando alle ortiche. Le sta lasciando imputridire. Il

giusto, una speranza per le sorti della nazione... E

nell’ottobre del 1912, sobillando le truppe di Veracruz e

cannoni da lui progettati: le granate esplodevano con precisione

con precisione micidiale fra le truppe al comando di

bianca rimediata chissà dove, le scarpe logore, forse un

riusciva a spiegarsi perché le truppe lealiste non espugnassero

bagno di sangue, firmò le dimissioni redatte da Victoriano

non ho saputo reggere le redini del governo. Ho

verso un futuro luminoso, le imprese straniere calavano come

cadavere –, gli investimenti fioccavano, le attività commerciali riprendevano floride

inamidato e si arrotolò le maniche della camicia. Lo

nella melma, e poi le rughe, le guance ingrigite

e poi le rughe, le guance ingrigite dalla barba

combattendo, com’era? E le viscere trattenute con le

le viscere trattenute con le mani, e gli occhi

Sobbalzò, ma si contenne. Le mani, morbide, dal tocco

piacere di stringerlo fra le braccia, la spalla nuda

Ton cœur, mon père... Le cœur de mon père

cœur de mon père le général.” Lo infastidiva che

divincolò. Girandosi di scatto le afferrò i polsi, e

Prima di rendersene conto le aveva sferrato uno schiaffo

vita sua – riversò tutte le colpe sul “signor ministro

l’ora di aprire le gambe al primo venuto

in precedenti campagne durante le quali aveva massacrato migliaia

da donnicciola”. Non deluse le aspettative: il Morelos, invaso

sferrava attacchi micidiali contro le guarnigioni del Nord e

carriera diplomatica, frequentando intanto le feste da ballo dell

sancire un distacco. Ferirlo le spezzava il cuore. Ma

stava succedendo? Suo padre le riservava qualche trappola delle

dall’ago. ¶ Il generale le rivolse un’occhiata indulgente

avere il pugnale tra le scapole proprio nel momento

indignazione. ¶ “Ho sempre accettato le tue decisioni convinta che

testa.” ¶ Manuel Mondragón inarcò le sopracciglia e fece un

la sua sorte quando le orde dei pezzenti entreranno

di suocero che valuta le sue buone intenzioni a

di non avere neppure le risorse necessarie per organizzare

becera pantomima per sondare le possibilità: lui non sapeva

in quanto a violare le convenzioni, a disprezzare i

chi sarebbe, giovanotto? Non le pare di avere un

del generale Mondragón. Non le ha parlato di me

funzionario ogni appoggio necessario. ¶ Le nozze erano fissate per

euforia: i fratelli e le sorelle di Carmen andavano

si limitava a piegare le labbra in una parvenza

curiosità dei passanti e le risate dei ragazzini che

Intanto un bambino cencioso le grida: “Pinche vieja bruja

cui qui c’erano le donne più affascinanti del

mondo. Giunta nel piazzale, le spalle ai marmi di

ogni pomeriggio, da anni, le mostra ai visitatori che

e mentre i gatti le si strofinano sulle gambe

inopportuno, però... guardi che le fa male, mi creda

La donna gli porge le vecchie fotografie ingiallite. “Ti

marché, muy baratas, te le do per pochi pesos

quale preferisci.” ¶ Il poeta le sfoglia. A un certo

Mi perdoni, signora, dove le ha prese?” “Ne ho

verde smeraldo cangiante e le impercettibili sfumature turchese e

scintillio della fierezza e le labbra, ancora carnose, ancora

d’improvvisa energia che le strappa un gemito soffocato

mente del poeta scorrono le immagini delle gambe nude

sottili... gambe slanciate, come le dipingeva lei stessa nei

esclamazione, e gli occhi le si velano di rimpianto

per pochi.” ¶ “Sì, capisco. Le invenzioni del generale...” “Invenzioni

la Reforma, sfilando sotto le statue di condottieri, combattenti

barattoli incrostati di colori, le tavolozze ricavate da oggetti

e il volto sorridente, le sopracciglia folte, nerissime, gli

come se volesse affondarvi le dita... ¶ “Mon Capitaine,” sussurra

salnitro, gli urti e le cadute, insomma, tutta la

non era lontano per le frequenti manovre e le

le frequenti manovre e le prove sul campo del

Mondragón Valseca. La madre le impartì sin dalla più

Mentre don Manuel stupiva le alte gerarchie militari francesi

linguaggio, lasciava di stucco le insegnanti con le sue

stucco le insegnanti con le sue precoci riflessioni sull

sull’esistenza e trascorreva le ore libere dagli impegni

con stupefacente inventiva, tesseva le lodi. ¶ Da buon militare

confronti. Severità e disciplina le riservava al resto della

scolara modello, Carmen stupiva le insegnanti del Colegio Francés

soprannominato con irriverente sarcasmo le studentesse della scuola francese

realtà circostante, ma quando le parlava di Nostro Signore

nel novembre del 1910, vinceva le libere elezioni del luglio

modo, non poté mantenere le promesse fatte ai campesinos

costringendo Zapata a prendere le distanze dal suo comportamento

di tali potentati, represse le attività del movimento operaio

di sventura si attirò le crescenti antipatie del governo

a dover affrontare contemporaneamente le ribellioni nelle campagne e

riportare l’ordine”, secondo le parole dell’ambasciatore Henry

ognuno si ritirò. Lui le rispose soltanto: “Resto qualche

cartella e si massaggiò le tempie. All’improvviso trasalì

accucciò sul tappeto, cinse le gambe del padre e

un gesto di tenerezza, le accarezzò i capelli e

mitigarlo. Al contrario, accavallò le gambe e lasciò che

sui maschi. Si coprì le gambe e incrociò le

si rotolava nuda tra le onde, l’ora in

un certo scialle che le scivolava tra le cosce

che le scivolava tra le cosce, e si divertiva

racchiudendo nelle sue viscere le vestigia del vecchio regime

passato i legacci e le pastoie di un moralismo

rinomato nella capitale per le caricature di personaggi celebri

migliori teatri per disegnare le scenografie, pubblicava sulle più

per i ritratti e le lettere struggenti che le

le lettere struggenti che le scriveva. Grazie ai contatti

flash, lei rilasciò subito le prime interviste, un po

nel rispondere a chi le chiedeva quali fossero le

le chiedeva quali fossero le sue aspirazioni, che genere

fotografare nuda, in tutte le posizioni che l’“arte

messicana pronta ad aprire le gambe per scalare le

le gambe per scalare le vette del successo cinematografico

del successo cinematografico. ¶ Quando le proposero i primi copioni

del cinema statunitense che le era apparso come un

soddisfazione di vederlo stampato le costò tre giorni di

di digiuno. Perché se le prime settimane le aveva

se le prime settimane le aveva trascorse in sontuosi

Mayer, una volta rifiutate le proposte aveva dovuto provvedere

mia collezione resta fra le migliori opere che abbia

Dipingeva, scriveva, ma non le bastava. Si procurò un

che già conosceva, affinò le capacità di lettura, si

sole del Tropico e le carezze dell’oceano... ¶ Il

Álvaro Obregón cadeva sotto le pallottole di un fondamentalista

Bailes y balas intrecciavano le traiettorie secondo i capricci

Nahui accompagnava al piano le danze di una società

portando tutto all’estremo, le contrazioni di una metropoli

una metropoli che soffriva le doglie di un parto

ingaggiando furibonde sparatorie con le retroguardie zapatiste nel centro

paese mi rispettano persino le pallottole”. Schivandole, era arrivata

sul palcoscenico a ricevere le consuete ovazioni. ¶ Una carriera

di elevare ad arte le calaveras e le catrinas

arte le calaveras e le catrinas – gli scheletri irriverenti

Quando un “ispettore teatrale” le inflisse una multa salataa

indomani sui giornali fioccarono le firme di sostenitori indignati

ipocrisia e in alto le sottane!”. E la Gatita

E la Gatita Blanca le sollevò sempre più in

delle sue operette scatenavano le platee e minacciavano di

quell’occasione: al termine, le baciò la mano facendo

come faceva con tutte le donne di cui si

dell’altro schieramento, perquisivano le case di famiglie altolocate

corruzione che imperava tra le file degli avversari, non

poco, nell’agosto del 1915, le truppe zapatiste dovettero lasciare

grigio. Ripresero a depredare le abitazioni di facoltosi professionisti

accordo con Obregón, affidò le indagini a un giudice

buona parte della stampa le tributò il rispetto che

tramonto, non mancarono certo le pagine dedicate ai suoi

residenziale Colonia Hipódromo – per le riunioni dei “credenti perseguitati

maggiore, incaricato di applicare le severe leggi contro le

le severe leggi contro le ingerenze del clero nella

quei frangenti, dedicava tutte le sue energie a smentire

farsi suora – e voltò le spalle a Hollywood per

colonnello dell’esercito che le fece la seguente proposta

di trasformare in letteratura le sventure dei peones di

morti, che erano poi le persone che fino a

che la vezzeggiavano e le narravano le imprese degli

vezzeggiavano e le narravano le imprese degli eroi, o

di romanzi che narravano le complesse vicende della guerra

perché pochi anni dopo le pallottole franchiste lo avrebbero

i bambini, senza descrivere le grandi battaglie ma riscattando

grandi battaglie ma riscattando le testimonianze della cronaca quotidiana

quotidiana, la compassione per le vite spezzate, con una

prendesse la rivincita per le tante volte che lei

José Clemente Orozco per le scenografie dei suoi balletti

soprattutto il magistrale Cartucho –, le interviste e le successive

Cartucho –, le interviste e le successive biografie, oltre al

maestoso balletto che, per le colossali proporzioni, rappresentò il

potere ci fossero sempre le carogne e che i

parte e dall’altra, le mille parti di una

Il pubblico si spellava le mani e ruggiva con

aria asettica, il sole le brucia, la tormenta della

la tormenta della vita le schianta al primo fragore

malgrado debbano lottare contro le molteplici barriere imposte dai

della notorietà che non le concedeva requie, insofferente al

intensità degli anni precedenti le sembrava soltanto un ricordo

un ricordo, e tutto le appariva meschino, superficiale. Le

le appariva meschino, superficiale. Le capitava spesso di riflettere

piazza gli affronti subiti, le delusioni, l’intimità dei

convento della Merced durante le assenze del Doctor Atl

luogo comune persino tra le donne che lei frequentava

peggio”. ¶ Si sentiva sola. Le donne che avevano condiviso

del moralismo abbattuto sotto le picconate dei comportamenti scandalosi

quotidiana dei villaggi rurali, le feste patronali, le umili

rurali, le feste patronali, le umili case dei contadini

un quadro più che le grandi imprese del passato

popolava i campi coltivati, le piazze dei pueblos, le

le piazze dei pueblos, le cantine sotto i Portales

vivibile. ¶ La solitudine non le pesava, anche perché nel

rapporti schietti con chiunque le capitasse di frequentare, e

semplici occasioni per stiracchiare le membra intorpidite come una

di alloro... Poi, quando le passò accanto, rimase colpita

si avvicinava e schiudeva le labbra – rosse, carnose, appena

quando la salutò e le disse: “Permette? Capitano Eugenio

che lui sfiorò con le labbra accennando un inchino

mai salita su quella?” le chiese indicando il transatlantico

colori capace di rendere le stesse tonalità marine che

lei, sa, ha tutte le cangianti gradazioni dell’oceano

trappola: il capitano Agacino le piaceva, una notte d

mentre Nahui stava cercando le parole adatte a spiegargli

ormai fatto tardi e le chiedeva perdono se non

e aprirle lo sportello. Le baciò la mano, la

un tempo indefinibile – eterno, le parve, e troppo breve

anni a quella parte – le ricordava suo padre, forse

fece un cenno con le dita, l’indice e

della città vecchia, osservò le navi alla fonda, ammirò

il transatlantico pavesato con le luminarie delle grandi occasioni

a lucido, si sgranchì le dita con gesto elegante

a un certo punto le approfondite conoscenze in materia

spalline di seta, appoggiava le labbra sull’incavo tra

cingeva quel corpo con le braccia, stringendo il ventre

prima da Nahui. ¶ Quando le loro labbra si separarono

capelli corvini, ondulati, passando le dita sulle sopracciglia folte

più doloroso di tutte le altre volte. Mi farai

o meglio, ciò che le menti umane più sensibili