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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Domenico di Giovanni, [Sonetti], 1449?

concordanze di «le»

nautoretestoannoconcordanza
1
1449
spogliar tutte in farsetto ¶ Le Noci, e rivestir d
2
1449
imbullettate, ¶ Pianger vedresti insieme le giuncate ¶ Per la fortuna
3
1449
Ochò a un mogliazzo. ¶ Le Chiocciole ne feron gran
4
1449
i Ranocchi volean dir le Squille: ¶ E poi vidi
5
1449
Allora ebbon gran doglia le saliere, ¶ E mandarono un
6
1449
per quartiere. ¶ Di poi le Cervelliere ¶ Hanno studiato sempre
7
1449
vien di Barberìa, ¶ E le mucchia del Mar di
8
1449
dir: tu tibi tolli, ¶ Le Mosche son fuggite in
9
1449
soprastante della pratica, ¶ E le Civette studiano in Grammatica
10
1449
già messo sì lunghe le zanne, ¶ Che gli esce
11
1449
asciutti ¶ Pigliavan Tordi con le vangajuole. ¶ E vidi un
12
1449
cantavan la zolfa; e le nocciuole ¶ Disser: voi non
13
1449
capei biondi. ¶ Per questo le Testuggini, e i Tartufi
14
1449
E questo fanno tutte le castagne, ¶ Pe i caldi
15
1449
ognun non vuol mostrar le sue magagne. ¶ E vidi
16
1449
sue magagne. ¶ E vidi le lasagne ¶ Andare a Prato
17
1449
sordi, e smemorati Nicchi, ¶ Le Cornacchie si vanno già
18
1449
pien d'ortiche. ¶ XII ¶ Le zanzare cantavan già il
19
1449
zibibbo fine, ¶ E poi le mandò lor per un
20
1449
una valle. ¶ Ma se le Gruccie han fasciate le
21
1449
le Gruccie han fasciate le spalle, ¶ Deh non se
22
1449
Che chiama in concistoro le farfalle. ¶ Uno sportello, e
23
1449
d'un popone; ¶ Andando le Formiche a procissione, ¶ Però
24
1449
morir di fido, ¶ E le Chiocciole c'hanno il
25
1449
Han tolto alle lumache le cocolle. ¶ Se' Pappagalli fussin
26
1449
Ed i Muggini armavan le Bertesche ¶ Veggendo le civaje
27
1449
armavan le Bertesche ¶ Veggendo le civaje stare in ozio
28
1449
scoppietti delle fave fresche. ¶ Le sventurate Merle avean gran
29
1449
Lucci, i Barbagianni, e le Marmegge ¶ Vorrebbono ogni dì
30
1449
State. ¶ Intanto vi passaron le bruciate ¶ Dicendo l'un
31
1449
e volli torne, ¶ E le Chiocciole allor si dolson
32
1449
una siepe avea messo le corne. ¶ E una gazza
33
1449
filar di sorra, ¶ Come le palle hanno il cervel
34
1449
Ch'aveva amendue spente le lucerne. ¶ Così nel gocciolar
35
1449
il Re Ruberto, ¶ Per le mezzette, che non son
36
1449
la riva di Parnaso, ¶ Le prediche del sette ceci
37
1449
d'un grifalco, ¶ E le dolciate man d'un
38
1449
Ganimede abbandonati, ¶ Che portavan le cialde in su i
39
1449
tanti nibbi in su le prode, ¶ Che se non
40
1449
Corrieri, ¶ Io credo, che le risa de' forzieri ¶ C
41
1449
de' benducci ¶ Per risaldar le piaghe d'Oriente. ¶ E
42
1449
aver a mente, ¶ Che le granate stanno pe' cantucci
43
1449
stanno pe' cantucci. ¶ E le teste de' Lucci ¶ Hanno
44
1449
O Melarance cotte per le stalle. ¶ Pregovi soccorriate Roncisvalle
45
1449
quei, che fanno ismemorar le palle. ¶ E più, ch
46
1449
Il Re Priamo in le fortune sue; ¶ Quant'io
47
1449
posto a piuolo. ¶ E le ciriege avevan fatto l
48
1449
Che quel che danno le civaje a prova ¶ Facessin
49
1449
un fiascajo, ¶ Perch'appiccò le gotte a una gruccia
50
1449
Sonar tutte a martello le campane. ¶ Và, e torna
51
1449
apparavano a notare. ¶ E le mosche sonavan le zanzare
52
1449
E le mosche sonavan le zanzare, ¶ Veggendo inconocchiar nuove
53
1449
Pregando il buco, che le sue frittelle ¶ Non fussin
54
1449
chiocciole coche, ¶ Toccando lor le bestie con un subbio
55
1449
disparte: ¶ Avicenna, e Ipocrasso le dipigne, ¶ Ma Galieno, specchio
56
1449
aria, e di fuoco le difende, e cigne. ¶ O
57
1449
Siena infino in su le porte. ¶ Tutti gridando alla
58
1449
poco s'eran chiuse le lumache ¶ Per vergogna, che
59
1449
aveva nel mortajo, ¶ Che le pestava per farne utriache
60
1449
S'empiè di berriquocoli le tasche, ¶ Sotto un tetto
61
1449
pipita, ¶ E Vulcano ha le man piene di calli
62
1449
farinata da volatiche. ¶ Eran le genti antiche sì mal
63
1449
suon da' balocchi, ¶ Perdette le sett'arti matematiche. ¶ Per
64
1449
Cometa, ¶ Quando Sanson metteva le caluggine, ¶ Coniando Giuda le
65
1449
le caluggine, ¶ Coniando Giuda le scaglie d'un Muggine
66
1449
trasecolare ogni Profeta. ¶ E le tre stelle del benigno
67
1449
un pajuol d'Accia; ¶ Le molli, e la paletta
68
1449
topo, ¶ Va, e leggi le Favole d'Esopo. ¶ XLVII
69
1449
della Luna ¶ Per rimenar le lucciole a Figline: ¶ Egli
70
1449
Rimesse i granchi per le buche loro, ¶ Che fuor
71
1449
Per amar Pisa con le sue castelle, ¶ E più
72
1449
frittelle, ¶ Che 'n su le ciocche pajon diademe. ¶ E
73
1449
usciolino, ¶ Di verno, tra le Squille, e 'l Mattutino
74
1449
A fonte Branda medican le gotte ¶ Con seme di
75
1449
di Giugno armati fra le botte? ¶ O se di
76
1449
se di verde veston le ricotte, ¶ Che son rimaste
77
1449
de' Vajai? ¶ E quando le rubiglie seppon pure, ¶ Che
78
1449
Arson per festa tutte le misure; ¶ E però sono
79
1449
corso della patta, e le sciagure, ¶ Ch'a 'l
80
1449
Che gli starnuti portin le Rotelle, ¶ Perchè gli è
81
1449
la torre di Nembrotto: ¶ Le stelle ragionavan con gli
82
1449
fu grande scompiglio ¶ Fra le Ribeche fresche, e gli
83
1449
io mi maraviglio, ¶ Che le Farfalle sieno uguanno care
84
1449
Che risolva di fuor le cose drento: ¶ Grasso di
85
1449
molli, e con affanno ¶ Le sculacciate, ch'i zoccoli
86
1449
colle scarpe nuove, ¶ Che le Rubiglie innanzi al cor
87
1449
muova ¶ Al Febeo raggio le sue impeciate ali, ¶ Non
88
1449
vetro degli occhiali, ¶ O le frittate di più ragion
89
1449
buono imberciatore ¶ A pigliar le farfalle col balestro, ¶ S
90
1449
i Grilli Mantovani, ¶ Che le cicale imbozziman le tele
91
1449
Che le cicale imbozziman le tele, ¶ Che gitterà gran
92
1449
in Lombardia, ¶ Dubito non le tolga la corona. ¶ Ma
93
1449
che Mugnon sonava ¶ Sentì le Pialle, che ciascuna ansava
94
1449
Portino a Roma tutte le barile. ¶ Perchè nel buon
95
1449
esterminate, ¶ Però ne son le fave rincarate. ¶ LXV ¶ Andando
96
1449
alloggiai Cammilla bella, ¶ Vendei le corna, e pagai la
97
1449
uficial del Biado, ¶ Che le formiche gli facevan danno
98
1449
che gli riesce, ¶ Per le finestre serrate se n
99
1449
su da bere. ¶ LXX ¶ Le rubeste cazzuole di Mugnone
100
1449
si cuoce, ¶ Perc'hanno le cicogne i piè sì
101
1449
Pagoni ¶ Nel tempo, che le pecore han la tossa
102
1449
scossa, ¶ Struggonsi nel paiuol le polpe, e l'ossa
103
1449
ad Argo del Vitello, ¶ Le Lepri dormon con gli
104
1449
in ver Settentrione, ¶ Disputando le leggi colle mani. ¶ Non
105
1449
Acquazzone ¶ Faceva scuoter già le pulci a' cani. ¶ E
106
1449
eran forte impauriti, ¶ Che le vespe gli avean rotti
107
1449
cui Marzocco volse già le grampe ¶ Da i Nugoli
108
1449
ei rispose: Metterbuttanegli, ¶ E le fulce talmente sciminante, ¶ Taciach
109
1449
ne i Vassoi. ¶ E le grondaje, infino al fondamento
110
1449
cinischi, ¶ Perch'io vò le mie ingiurie vendicare: ¶ Disse
111
1449
l'Ariento. ¶ LXXVII ¶ E le pulci, e le cimici
112
1449
E le pulci, e le cimici, e i pidocchi
113
1449
Anzi quando s'empiean le capperucce ¶ Di dietro a
114
1449
sia sodo, ti motteggi ¶ Le viti in terra, che
115
1449
o dua, ¶ Giovenco ha le camicie, ch'io ragiono
116
1449
griderò a Nipozzano, ¶ Che le porte d'Arezzo fien
117
1449
fa che si menin le mascella ¶ Nel modo proprio
118
1449
dimidio, ¶ E 'n Tedesco le Pistole d'Ovidio ¶ Feciono
119
1449
padella, ¶ Ell'ha men le budella, ¶ Che fè quistion
120
1449
terra. ¶ Sentendo questo tutte le Taverne ¶ Con gran consiglio
121
1449
Andando a Roma per le Poponesse. ¶ Grilli, serpenti, e
122
1449
l Posciajo in su le campanelle, ¶ E in Valdilamon
123
1449
Per portarne a Firenze le novelle. ¶ Monte Morel di
124
1449
gran romor, che facean le tabelle, ¶ All'arme, all
125
1449
Quand'appariscon più chiare le stelle, ¶ E 'l Papa
126
1449
in Mugel si fanno le scodelle: ¶ E della Magna
127
1449
vada in Francia per le maccatelle: ¶ E perch'a
128
1449
torre? ¶ Poi lagrimando per le scure forre ¶ Con una
129
1449
la Fortuna reca, ¶ E le genti d'Arezzo tutte
130
1449
vennon per gran pena le morice, ¶ Onde convien, che
131
1449
fabro, calzolajo, che fa le borse ¶ Tre quarti d
132
1449
se ne accorse: ¶ Trasse le man di pasta, e
133
1449
deschetti, o panche: ¶ Così le mosche quando sono stanche
134
1449
cacasse quanto il bue, ¶ Le rotelle varrebbon molto piùe
135
1449
farfalla ¶ Gridando all'arme: le fave son cotte; ¶ Però
136
1449
Però deliberato è fra le botte, ¶ L'Alfana di
137
1449
È solutivo a risaldar le gotte: ¶ Presto direbbe l
138
1449
anniega, ¶ Ben sai, che le coregge è lor usanza
139
1449
pur gridi tu, se le farfalle ¶ Si voglion lamentar
140
1449
Barbieri han sì corte le spalle. ¶ Dico, che buone
141
1449
Lombardi, e Navoni, ¶ Ancor le stinche con molti prigioni
142
1449
tordi fussin rincarati, ¶ E le bertesche avessin pur gran
143
1449
i fornaj di tutte le lor pale, ¶ Però se
144
1449
cale, ¶ Lasciagli strofinar pur le scodelle, ¶ E ritirarsi insieme
145
1449
scodelle, ¶ E ritirarsi insieme le gonnelle. ¶ CV ¶ Sermonando Ottaviano
146
1449
nimicizia ¶ È nata fra le bufole, e i ranocchi
147
1449
vero ho bene inteso ¶ Le campane roman sonaro a
148
1449
roman sonaro a festa, ¶ Le cimici a quel suon
149
1449
Nenci tosto non serran le porte, ¶ I pesci tutti
150
1449
il mal'anno, ¶ Fian le ranocchie, che son grosse
151
1449
e forte, ¶ E già le spine lor non riterranno
152
1449
il Repole, che 'ntese le misure ¶ Sì gli disse
153
1449
Rifar volesse a Fiesole le mure. ¶ Ma tu ne
154
1449
il Nocchier, che calava le vele, ¶ Oh nollo vedi
155
1449
teste antiche ¶ Fanno morir le pulci a mezza State
156
1449
Agnello, ¶ Per voler empier le sue voglie ingorde. ¶ E
157
1449
chiaman pitte, pitte, ¶ Gridando le lumache: nitte udilli. ¶ I
158
1449
mosche hanno confitte, ¶ Se le cornacchie al cul portan
159
1449
sigilli; ¶ Se non che le lamprede in un mortaro
160
1449
nemiche. ¶ Io ti farò le fiche, ¶ Se non m
161
1449
vuol pigliar farfalle, apra le braccia, ¶ Mangiando le susine
162
1449
apra le braccia, ¶ Mangiando le susine banderole. ¶ Funghi, salsiccie
163
1449
han due galee, ¶ Perchè le Donne d'India coll
164
1449
sì gran bollore, ¶ Che le cicogne con molto dolore
165
1449
l beccajo abbia rosse le ciglia. ¶ CXX ¶ Aprendo gli
166
1449
Frate Cappuccio verso Vallombrane: ¶ Le nostre frontigiane, ¶ Son sì
167
1449
Ch'a chi mette le corna non si vede
168
1449
non t'impeci ben le mani. ¶ I grù passaron
169
1449
destini, ¶ E trovo, che le pillole di gera ¶ Fanno
170
1449
del cammino, ¶ Onde tosto le molli, e la paletta
171
1449
riverenza di berretta; ¶ E le Ghiandaje loro un bell
172
1449
svenevoli ¶ I cavoli, e le rape riscaldate, ¶ Non fate
173
1449
Intanto ch'io vendemmio le lattughe, ¶ Poi darò ceste
174
1449
Ch'io non poteva le labbra serrare, ¶ Onde mi
175
1449
barba il Baglion pazzo. ¶ Le ciglia, e i nepitelli
176
1449
tanta autorità diè lor le chiavi. ¶ E l'Agnusdeo
177
1449
ch'affogavan nel cimurro: ¶ Le tende luminose eran d
178
1449
agliata; ¶ Achi voleva pur le curatelle; ¶ Fecion al Sezzo
179
1449
in bigoncia a dir le sue ragioni; ¶ E comincia
180
1449
mal bizzocco: ¶ E toe le molle, e si lo
181
1449
lo vuol coprire: ¶ Io le piglio, dicendo; oltre a
182
1449
va sì basso? ¶ Così le lor ragion tutte l
183
1449
più Pedanti stanno per le spese, ¶ Nè tanto sangue
184
1449
a creppare in su le dieci, ¶ Cuoconci ventri, e
185
1449
minestra ceci, ¶ E tutte le lor carni san di
186
1449
Senza aspettar Tojano, o le tre ore; ¶ Bene a
187
1449
diè per buon mercato; ¶ Le pulci m'hanno tutto
188
1449
manicato, ¶ E forse anche le cimici, e' pidocchi; ¶ Che
189
1449
andando per la via, ¶ Le polpe dietro giù nelle
190
1449
giù nelle calcagne, ¶ E le ginocchia pajan due castagne
191
1449
ha dure, e grieve le miolle, ¶ E mollesin' è
192
1449
chiusi mai occhi; ¶ Pugnevan le lenzuola come brocchi, ¶ I
193
1449
cresce, ¶ Onde si fan le parti di formicola: ¶ Bacco
194
1449
come un grembiale ¶ Per le cald'acque, e pel
195
1449
trarlo tra' denti, e le capruggine ¶ Convien ch'io
196
1449
più tener, quanto più le scortico. ¶ CLXIV ¶ A FRANCESCO
197
1449
E Nin ridendo aperse le mascelle. ¶ E dopo più
198
1449
quando il ventre scarica le some, ¶ Dico a quel
199
1449
Chi a Marzocco incercinò le chiome: ¶ Molti dicon pur
200
1449
andare ognun si pente: ¶ Le panche suonan sì terribilmente
201
1449
nè 'n capo niente: ¶ Le coste annoverresti in sul
202
1449
A' lor cavalli; e le lor selle rotte ¶ Hanno
203
1449
saltellando come Botte; ¶ E le loro Arme rotte; ¶ Hanno
204
1449
male, ¶ D'eresia seminando le tue scale, ¶ Poi che
205
1449
micidiale, ¶ Acciò che fussin le tue fiamme spente: ¶ Lupo
206
1449
di cavallo, ¶ Il qual le parve senza verun fallo
207
1449
molto aggirata ¶ Di mangiare le venne gran disio; ¶ E
208
1449
mora, ¶ Livido tutto per le gran picchiate: ¶ Tirossi dentro
209
1449
sculacciate: ¶ Di fuor piangea le date ¶ Busse: più per
210
1449
son sopra la terra, ¶ Le bestie, e fiere, ognuna
211
1449
Isguainando i bocciardi massicci: ¶ Le Donne non vi son
212
1449
il freddo da tutte le bande; ¶ E s'io
213
1449
orinare: ¶ L'un tien le vangajuole, e l'altro
214
1449
son molto buoni, ¶ Spesse le volte, e cupi li
215
1449
abbi il ginocchietto, ¶ Corte le gambe, e torto lo
216
1449
andassi a Montecchio; ¶ Io le gratterei forse sì il
217
1449
è usa ¶ Di far le fusa torte al suo
218
1449
tu gliel pruovi. ¶ Se le rompessi tutto quanto il
219
1449
non la smuovi, ¶ Tanto le piace la carne senz
220
1449
altre vene dà tributo: ¶ Le nari sue son fatte
221
1449
chi mira entro vede le cervella. ¶ Un'orto v
222
1449
ne metterei un fra le mani, ¶ Che par de
223
1449
Nascon rubini su per le sue bande ¶ Ambre, Balasci
224
1449
s'egli ha avuto le spese ¶ L'Asinel nostro
225
1449
mandasti, io ne lavai le coglie ¶ A una Miccia
226
1449
una Miccia, ch'aveva le doglie, ¶ Ch'era in
227
1449
ma non v'eran le foglie; ¶ Però che Bacco
228
1449
capo grullo, e scoppiate le labbia; ¶ Per sete ho
229
1449
Com'io non so, le tue frittelle erbate; ¶ Per
230
1449
frittelle erbate; ¶ Per degnità, le mie labbra sudate ¶ M
231
1449
l'uccel, che getta le piumate; ¶ E che per
232
1449
ed in maniera, ¶ Che le parole mie non sien
233
1449
magazzin, col gran Cornacchio, ¶ Le cui parole, e spalle
234
1449
poi per qual peccato, ¶ Le zucche grosse nascono scrignute
235
1449
petto, e son vote le reni, ¶ E i granchi
236
1449
pur vi si tien le tende tese; ¶ O se
237
1449
versi pesco ¶ Per dir le tue magagne non racconte
238
1449
e la puttana; ¶ Son le taverne, e i bordelli
239
1449
confitta ti sia tra le morice. ¶ CCVII ¶ Altra Risposta
240
1449
e 'l soggetto, e le sentenze ¶ (Oh Bajardino, povero
241
1449
idiota) ¶ Voglion del caso le circoferenze: ¶ E tu, d
242
1449
BURCHIELLO ¶ In Risposta per le consonanze ¶ A M. DOMENICO
243
1449
lor monile ¶ Mi porgessin le Muse, a cui son
244
1449
ch'abbia un pò le tempie sudice. ¶ CCXVIII ¶ A
245
1449
e ben ceffuto, ¶ Stese le lacche, e tutto ben
246
1449
a Piero, ¶ Settanta volte le commesse dette ¶ Liberamente al
247
1449
trionfiano: ¶ I pesci tra le coscie ci troviano, ¶ E
248
1449
coscie ci troviano, ¶ E le padelle fra i ginocchi
249
1449
fra i ginocchi stanno; ¶ Le mele in casa fino
250
1449
danno, ¶ I granchi fra le dita, e' porri in
251
1449
e' porri in mano: ¶ Le noci ci percuoton fra
252
1449
Che non c'è le maggior doglie. ¶ Fratel mio
253
1449
involto, come un fegatello: ¶ Le calze, e 'l gonnellino
254
1449
Burchiellesco ¶ in Risposta per le consonanze ad un suo
255
1449
Perchè hanno a somigliar le lor cagioni; ¶ Onde convien
256
1449
Tenete fuor di tavola le braccia, ¶ Ch'à noi
257
1449
dove ne son piene le sacca; ¶ Ch'i' ho
258
1449
sento: ¶ E non gittar le mie parole al vento
259
1449
auro, ¶ E di zaffir le sue fronde odorifere; ¶ Ed
260
1449
pianta parea di corallo; ¶ Le radici già mai più
261
1449
Dieron tregua a' sospir le labbra antiche; ¶ E le
262
1449
le labbra antiche; ¶ E le forze nimiche ¶ Furon con
263
1449
avea, ¶ Come cantaron già le vere Piche ¶ In boschi
264
1449
Questa sonora tromba ¶ Svegliò le sacre incoronate chiome, ¶ E
265
1449
sacre incoronate chiome, ¶ E le lingue severe, e gli
266
1449
in un barile: ¶ E le chiocciole usciron del covile
267
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andava a Serezan per le ragione: ¶ Questo sentì Giunone
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sacco, ¶ E scuoterò sì le costure, e 'l fondo
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E' suol saper trovar le starne il bracco: ¶ Al
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rispondo, ¶ Per non gittar le margarite al ciacco; ¶ E
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Siena, ¶ E dice, che le Muse a Fonte Beccia
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in Fiandra per carcar le navi ¶ D'acceggie, e
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mille buone travi; ¶ Domandando le chiavi ¶ Di Mongibel, di
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Perchè gridate voi, se le torricce ¶ Sono scacciate nel
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che voi sappiate, che le sete ¶ Son rincarate, perchè
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sete ¶ Son rincarate, perchè le giumente ¶ Hanno avuto question
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Ancor ti dico, che le retesine ¶ Furo sì frettolose
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un Lombardo carcato ¶ Ambo le man di rape, e
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menar a tempo ben le braccia, ¶ T'are' io
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Sole nell'Oriente spiega ¶ Le braccia sue illuminando il
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nebbia avea compresa ¶ Facendone le Muse gran contesa ¶ Considerando
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gli tirò ad ambe le mani. ¶ Onde per quel
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iscandelezzo ¶ È nato tra le Buffale, e Quaracchi, ¶ Perchè
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gran morìa, ¶ E vidi le lumache in gran resìa
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in Sorìa si vendon le bertucciole, ¶ Che sono in
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corpo gli ribolle; ¶ Ma le farfalle hanno preso li
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E gridan tutte: vivan le cipolle, ¶ E fan pur
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E combattean con tutte le bigoncie. ¶ O voi c
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O voi c'avete le nature sconcie ¶ Andate a
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a cuocere accia, ¶ Arrechi le parole in un mantello
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fosse in bonaccia, ¶ Verranno le navate de' tartufi ¶ Piene
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un alloro. ¶ CCLIV ¶ Se le caverne fossen bene accorte
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coll'imbuto. ¶ CCLVI ¶ Benchè le mie bandiere sien per
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sù vien qua senza le dotte. ¶ Mostrommi quel cogli
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del tempo è pupilla, ¶ Le più volte si trova
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uno struffo ¶ Tra coscie le tarpai tra ciascun anca
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Se la terra ha le cuoja, ¶ Ella se l
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Tutti lavaron a mangiar le mani. ¶ Che pajano sciorani
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sciorani ¶ Che fiutan volentier le magellette ¶ Scarpando il pan
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con elli. ¶ E poi le palme t'ongerai con
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ti desson troppo noja le gotte, ¶ Togli tre oncia
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l'orecchi ¶ Tanto che le cicogne eschin del mallo
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spesso digiuna, ¶ E quando le grattugie fien granate ¶ Son
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Un muscione, e beraite le cervella ¶ Sì che di
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aver conteso. ¶ Dal maestro le appresi, e il ver
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rotte l'ale? ¶ Porgi le orecchie all'orfaneo languore
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Quelli a cui toccan le dorate dove ¶ Di nove
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dodici miri, ¶ Che per le nove, e venticinque prove
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per adornarte ¶ Sopra ciascun le grazie sue ti dona
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mai non perdona ¶ Finchè le forze avverse sono coarte
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dimorar con moltitudine, ¶ Con le cose cordiali il gusto
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t'arei promesso ¶ Con le man tue, micidio di
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adornamento: ¶ Ma gli Uomini le tengon pur con busse
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bestemmiar chi in casa le ridusse; ¶ Tal vuol gran
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dice senza fallo, ¶ Difender le vuò a piè, e
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gorbe, ¶ Prugne, avellane, e le giuggiole ancora: ¶ Nespole a
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sorelle. ¶ Alcun vuol che le sian trentasei ¶ Se fosse
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facci stare in piè le sue parole: ¶ Non vuò
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tempo, modo, e luogo, le persone; ¶ Non abbi pertinace
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e 'l poverello, ¶ E le cose intrigate tosto spacci
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L'alte seguendo, e le laudabil opre, ¶ Che fan
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Che fan per fama le persone eterne. ¶ CCXCV ¶ La
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come un orsacchio fra le pere. ¶ Io ti farò
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rottorio in punto: ¶ E le sue fila, e ragne
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ajuto, ajuto, ¶ Talor battendo le banche, e le porte
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battendo le banche, e le porte, ¶ Veggendo Carnescial vedovo
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Volete voi conoscer, Compagnoni, ¶ Le bacarelle che fanno cilecca
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forte, con Marroni ¶ Son le vivande che quivi si
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Cacio, Uova, e Navoni; ¶ Le Tovaglie, i Bicchieri, e
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Tovaglie, i Bicchieri, e le misure, ¶ Anno la roccia
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in cotal loco, ¶ E le Lenzuole rubiconde, e scure
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rubiconde, e scure ¶ Pajon le brache pur di Gello
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e di Vecce, ¶ Son le vivande della Pecorella, ¶ Vin
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padella: ¶ E pur con le mantella ¶ S'acciacca il
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il corpo, e conciansi le cuoja ¶ Per far vagine
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al Dio d'Amor le gatte ¶ Nell'antimarzo, che
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per tetti, or per le scale ¶ Con urla, e
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batte; ¶ Per quello ancor le Simie, Cani, e Galli
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singhiozzi, e sbavigli. ¶ E le Serve, e i Famigli
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il ventre, e colmando le sacca. ¶ CCCIX ¶ Le suntuose
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colmando le sacca. ¶ CCCIX ¶ Le suntuose cappe moscadate, ¶ E
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Di Cavalli faranno aver le veste, ¶ Essendo che non
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Essendo che non tutte le trombeste ¶ Aranno de' Gherofani
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Che pascer ne potran le micciantine; ¶ Perchè i Popon
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Però son troppo care le galline, ¶ Poichè le Sorbe
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care le galline, ¶ Poichè le Sorbe son cotanto acerbe
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cotanto acerbe; ¶ Però se le tuo verbe ¶ Hanno ragione
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E del mal domandando le Bertuccie, ¶ Dissono esser caduti
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bastone ¶ A toccar ben le corde al suo strumento
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strumento. ¶ Però s'arman le ghiande, e le castagne
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arman le ghiande, e le castagne ¶ Per le sue
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e le castagne ¶ Per le sue Zanne, e per
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cura, ¶ Sol per purgar le sue triste magagne ¶ Di
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di fuor della bocca, ¶ Le gambe ha come gretola
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vissuto, viziato, e lascivo, ¶ Le cui virtù condusse a
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Che non ne mangerebbon le Cornacchie; ¶ Mogliema, ch'è
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rodo, ¶ Dice chiam'or le vecchie, e le poltracchie
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or le vecchie, e le poltracchie, ¶ Vedi che pur
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di quel capo torrò le cervella, ¶ E farolle rinvolte
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E gli occhi, e le mascella ¶ Noi metteremo in
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cronico, ¶ E tante son le Leggi quanto capita, ¶ Per
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tesser i broccati con le scuri. ¶ Mossensi allora Pievi
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si riserba ¶ Per governar le trippe male attese; ¶ Ma
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Li candellieri, e anco le lucerne ¶ Cominciano a abitar
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Cominciano a abitar per le taverne. ¶ CCCXXXV ¶ La Mula
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Và sempre saltellon come le botte, ¶ È cieca, magra
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cavalcata, ¶ Ed hagli tutte le natiche rotte; ¶ Halla accusata