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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giovan Battista Marino, La sampogna, 1620

concordanze di «le»

nautoretestoannoconcordanza
1
1620
decrepito l'anno, ¶ mutar le chiome squallide e canute
2
1620
che già si leva, ¶ le fresche brine intepidite asciughi
3
1620
l'ondeggia intorno, e le svolazza al tergo. ¶ Cotta
4
1620
usbergo asconde e copre ¶ le candide mammelle, ¶ e con
5
1620
e per cimier tra le vermiglie piume ¶ porta il
6
1620
succinge, e lascia ¶ ambe le poppe, ambe le braccia
7
1620
ambe le poppe, ambe le braccia ignude. ¶ Disprezzate le
8
1620
le braccia ignude. ¶ Disprezzate le chiome ¶ senza ritegno alcun
9
1620
che la veste. ¶ Stan le dorate trecce ¶ con un
10
1620
e del Sol, che le divide, ¶ l'imagini scolpite
11
1620
piedi ¶ dele quattro Stagion le statue stanno, ¶ e ciascuna
12
1620
cumulo s'accoglie, ¶ sìche le piante in arco ¶ curvan
13
1620
piante in arco ¶ curvan le braccia ala soverchia soma
14
1620
erba ¶ vanno a rapir le lagrimette prime ¶ dale melate
15
1620
bei ligustri ¶ porta cinte le tempie, ¶ questa di fresche
16
1620
la circonda e veste, ¶ le sue purpuree creste ¶ lascivamente
17
1620
i pacifici rami ¶ e le penne guerriere i fregi
18
1620
naso enfiato e con le luci rosse, ¶ mentre tanta
19
1620
e sconosciute cose. ¶ Ma le più sagge dee, Trivia
20
1620
e si fan con le man coverchio al viso
21
1620
camin piglia. ¶ Su per le vaste membra ¶ del'oppresso
22
1620
del carro ¶ (quantunque invan) le serpentine sferze. ¶ Quasi occulto
23
1620
securo, ¶ viensene cautamente ¶ per le secrete e desviate buche
24
1620
Del'alto Mongibello ¶ risonaro le cave. ¶ Stupì Vulcano, e
25
1620
altro mondo migliore ¶ torser le briglie, e col timone
26
1620
Ma poscia che ferir le nere terga ¶ dala rigida
27
1620
qualor fuor dela noce le dischiava ¶ del'arco fuggitivo
28
1620
dansi tutte a fuggire ¶ le sbigottite Ninfe, ¶ e Proserpina
29
1620
irrita al'armi e le commove al'ira, ¶ et
30
1620
grave oltraggio a vendicar le tira, ¶ né curan, pur
31
1620
che violar presumi ¶ con le nebbie pestifere di Lete
32
1620
troppo preziosa preda. ¶ Son le fetide Arpie, l'Idre
33
1620
Arpie, l'Idre e le Sfingi, ¶ son le Furie
34
1620
e le Sfingi, ¶ son le Furie di te, degne
35
1620
et Imeneo cantando ¶ tra le nubi serene ¶ fe' scintillar
36
1620
sdegno e senza doglia ¶ le Dee confuse, e rallentato
37
1620
gemiti e gridi ¶ dietro le pianse, e le parlò
38
1620
dietro le pianse, e le parlò da lunge ¶ la
39
1620
condanna ¶ ad abitar ne le perdute case? ¶ a conversar
40
1620
case? ¶ a conversar con le sepolte genti? ¶ Or non
41
1620
non più no, per le sue selve errante ¶ tender
42
1620
sue selve errante ¶ tender le reti, o balestrare il
43
1620
te del frondoso Menalo le ripe ¶ piangeran lungamente, e
44
1620
il carro volante ¶ verso le bolge orribili discende ¶ del
45
1620
sempiterno Padre, ¶ che tra le squadre misere e malnate
46
1620
l'onde, ¶ ch'arman le sponde al'isola del
47
1620
tanta gioia sente, infra le pene, ¶ che nel mal
48
1620
qui ti denno anco le Parche; ¶ e bench'inique
49
1620
scalzo, ¶ con umane parole ¶ le rispose il suo Vago
50
1620
del'interprete volante ¶ già le ragioni e le querele
51
1620
già le ragioni e le querele udite ¶ del mesto
52
1620
accoglie ¶ incontr'al Ciel le temerarie squadre, ¶ e congiurando
53
1620
superbo ¶ di voler con le tenebre tremende ¶ dela notte
54
1620
il sole e subbissar le stelle. ¶ Quando il Padre
55
1620
rivolto il ciglio, ¶ sorridendo le disse: ¶ – Figlia, sì come
56
1620
la chieggono aprova, ¶ differisce le nozze. ¶ Quinci Giunon, quindi
57
1620
Cinto, e Claro, ¶ quei le promette in dote ¶ il
58
1620
e scoscesa, ¶ ha tra le balze d'Etna e
59
1620
han gli abissi, ¶ che le pene amorose in parte
60
1620
con terribil moto ¶ nuotan le torri e le città
61
1620
nuotan le torri e le città tremanti. ¶ Del'ispida
62
1620
con bombi tonanti ¶ sfidan le stelle e vanno, ¶ quasi
63
1620
la nevosa bruma; ¶ e le fiamme ale nevi ¶ serbano
64
1620
securo il ghiaccio ¶ tra le faville indura, ¶ e l
65
1620
dele rupi vicine ¶ lambisce le pruine. ¶ Da qual fontana
66
1620
arroti i sassi e le spelonche ¶ con crollo formidabile
67
1620
prigionieri ¶ trapassando per entro ¶ le vie chiuse e nascoste
68
1620
concave caverne, ¶ e discorrendo le torture anguste ¶ e gli
69
1620
trapelando il mare ¶ per le sulfuree vene, ¶ e per
70
1620
bollir l'acque e le pietre, ¶ che poi fumanti
71
1620
e calde ¶ mandan per le fessure ¶ dela pomice alpina
72
1620
verso la meta, ¶ ne le riposte e solitarie case
73
1620
e d'artiglio ¶ veste le membra, arma le branche
74
1620
veste le membra, arma le branche, e d'orso
75
1620
sua vera ¶ imagine costante ¶ le comparve davante, ¶ strana effigie
76
1620
ridente e fresco ¶ compongono le guance. ¶ Ufficio d'occhi
77
1620
de' purpurei grani ¶ scopre le gemme in un giocondo
78
1620
cornie e cirege ¶ son le labra vermiglie, e nel
79
1620
una noce divisa ambe le scorze. ¶ Scusano lunghe zucche
80
1620
radici, e carote ¶ ne le mani e ne' piè
81
1620
e di cotogna ¶ son le ginocchia, e tra le
82
1620
le ginocchia, e tra le cosce pende ¶ fatto d
83
1620
finocchio la chioma, ¶ e le silvestri e boscherecce spoglie
84
1620
negli aperti campi ¶ allignano le barbe, ¶ crescono le cortecce
85
1620
allignano le barbe, ¶ crescono le cortecce, ¶ verdeggiano le fronde
86
1620
crescono le cortecce, ¶ verdeggiano le fronde; ¶ e da cui
87
1620
amor seco sorrise. ¶ Ver le secrete stanze ¶ dela malcauta
88
1620
malcauta giovane rinchiusa ¶ volge le piante, e sorta innanzi
89
1620
apunto ¶ giungeano a visitarla ¶ le due vergini dee, Palla
90
1620
tinta ¶ di vergognosa porpora le gote, ¶ corre veloce a
91
1620
volte ¶ iterate tra loro ¶ le cortesi accoglienze, ¶ divisando e
92
1620
a cui son sacre ¶ le rose e i mirti
93
1620
e i mirti e le colombe e i cigni
94
1620
con alti nitriti ¶ fugavano le stelle ¶ i destrier di
95
1620
dela sorgente face, ¶ saettando le sponde, ¶ le fiammelle scherzar
96
1620
face, ¶ saettando le sponde, ¶ le fiammelle scherzar facean per
97
1620
vede, o di veder le sembra ¶ (ch'è l
98
1620
Eolo mi querelo, ¶ e le lor fraudi accuso. ¶ Ma
99
1620
contrarie e i venti, ¶ le stelle e gli elementi
100
1620
dele selvagge fere. ¶ Ecco le ricompense ¶ del'amor, che
101
1620
gl'imenei, ¶ queste son le promesse? ¶ I giuramenti questi
102
1620
di sposa. ¶ Ti tesserò le tele ¶ per la novella
103
1620
novella moglie; ¶ t'acconcerò le piume, ¶ dove con lei
104
1620
allontana e divide? ¶ Rivolgerò le piante, ¶ facendo pur ritorno
105
1620
tra gli aspi e le serpi ¶ del'empia gelosia
106
1620
Satiri la turba ¶ con le stolte Bassaridi in un
107
1620
tituba e tracolla. ¶ Ma le Baccanti il reggono e
108
1620
n strane danze rotano le membra, ¶ et ululando assordano
109
1620
e con sembiante allegro ¶ le s'avicina e le
110
1620
le s'avicina e le s'asside a lato
111
1620
mosse i remi miei, le vele sciolse, ¶ perché pietoso
112
1620
e Fauni, e ne le feste illustri ¶ menar le
113
1620
le feste illustri ¶ menar le Ninfe saltatrici i balli
114
1620
compose ¶ di propria mano le rosate piume. ¶ Vener dal
115
1620
et ornandone a lei le bionde trecce ¶ le ne
116
1620
lei le bionde trecce ¶ le ne fe' don. Poi
117
1620
guardian del'Orse, ¶ cangiò le gemme sue lucenti e
118
1620
l'alma Natura, ¶ miniando le piagge ¶ di verde e
119
1620
ritrar volesse ¶ ne' fior le stelle, e ne la
120
1620
la sidonia riva ¶ con le compagne sue, secondo l
121
1620
uno ad uno ¶ fra le tenere gemme i più
122
1620
quasi d'arabi incensi ¶ le fean de' propri odor
123
1620
et ala vite ¶ invidiò le braccia, ¶ per far tenacemente
124
1620
veduta ¶ in un con le viole ¶ a lei girarsi
125
1620
sospiroso, e fur rugiade ¶ le lagrimette, i sospiretti odori
126
1620
beltà, col proprio essempio ¶ le 'nsegnava a fuggir l
127
1620
piè risorto ad emular le rose ¶ di fina grana
128
1620
di fina grana imporporò le gote; ¶ ma poi vinto
129
1620
mirato e colto ¶ non le fesse di sé cortese
130
1620
Cintia non piena ¶ soglion le corna apunto, ¶ due ossa
131
1620
grande, ¶ che regnò tra le stelle, erra tra' buoi
132
1620
la corona, or tien le corna. ¶ Viensene al pasco
133
1620
gli orna di fior le tempie, ¶ gli fa vezzi
134
1620
il bacia; e quegli ¶ le si corca appo il
135
1620
lembo, ¶ con la vista le ride, ¶ con la coda
136
1620
de' suoi tanti altari ¶ le vittime e gli odori
137
1620
salta. ¶ Gli omeri allor le porge ¶ lo Dio sagace
138
1620
E come potean mai le fiamme tue ¶ estinguersi in
139
1620
la bella Europa, ¶ sparsa le bionde trecce, il mar
140
1620
e merce. ¶ Erano remi le taurine braccia, ¶ era timone
141
1620
additolla ale marine Dee. ¶ Le Nereidi ballando ¶ sovra i
142
1620
innamorati appreso ¶ a rapir le donzelle? ¶ O pure il
143
1620
d'errar ignuda ¶ tra le leonze irate, ¶ e dele
144
1620
memoria soave, ¶ levami su le penne, ¶ e rendi il
145
1620
rota il giorno, ¶ e le colline e i campi
146
1620
erbette e fiori; ¶ ne le più cupe tane ¶ ricovravan
147
1620
più cupe tane ¶ ricovravan le belve; ¶ le più riposte
148
1620
tane ¶ ricovravan le belve; ¶ le più riposte selve ¶ cercavano
149
1620
monte, ¶ spaziosa spelonca apre le fauci. ¶ Appio fiorito e
150
1620
volte e tre ne le fredd'acque immerse. ¶ Slacciarsi
151
1620
bella ¶ sagittaria celeste ¶ con le vaghe seguaci era a
152
1620
passaggio l'aura. ¶ Avean le Ninfe sovra l'orlo
153
1620
chiuso e sì remoto ¶ le belle natatrici ¶ senza sospetto
154
1620
abbatto e quivi arresto ¶ le faticose piante; ¶ né più
155
1620
insaziabile la fame, ¶ infra le fronde e 'l drappo
156
1620
Se colpa è risguardar le cose belle, ¶ colpevole mi
157
1620
frigio ¶ mirò del ciel le litiganti ignude, ¶ come attonito
158
1620
fatti gelosi aprova, ¶ con le braccia frondose ¶ escludendo dal
159
1620
di percossi petti ¶ fan le Ninfe sonar l'ombroso
160
1620
corre ala guardia, indi le tesse intorno ¶ con le
161
1620
le tesse intorno ¶ con le braccia intrecciate alcun riparo
162
1620
nel bianco lin raccolto, ¶ le vergognose mamme si nasconde
163
1620
oltraggio ¶ par che forte le 'ncresca. ¶ Ma non mancaro
164
1620
gambe robuste ¶ s'assottiglian le polpe; i duo sostegni
165
1620
divisa. ¶ Cresce su per le membra ¶ già candide, or
166
1620
ala fuga mia lassan le lasse. ¶ Van con le
167
1620
le lasse. ¶ Van con le teste chine ¶ i segusi
168
1620
l piede. ¶ D'articolar le voci ¶ ben allor io
169
1620
lasso, ale preghiere ¶ mancano le parole, ¶ e la lingua
170
1620
caggio al suol su le ginocchia, e tutto ¶ quinci
171
1620
o sdegna ¶ di pascer le mie polpe? ¶ O di
172
1620
ne' monti e per le selve ¶ le più malvage
173
1620
e per le selve ¶ le più malvage fere, ¶ s
174
1620
Ingolato m'avesse ¶ con le fauci sanguigne ¶ la famelica
175
1620
Va, raccogli, e componi ¶ le mie sparse minugia. ¶ Non
176
1620
con la faretra e le saette al suolo ¶ l
177
1620
però l'arco e le saette ancora ¶ trasformati non
178
1620
con argentate corna ¶ per le tenebre rotte ¶ dela candida
179
1620
rotte ¶ dela candida notte ¶ le saette d'Apollo iva
180
1620
cui morbido argento avea le trame ¶ figurate a fogliaggi
181
1620
ch'avean d'oro le sarte e d'or
182
1620
diamante angolar forbita punta. ¶ Le chiome senza legge ¶ scompigliate
183
1620
scopria del vago seno ¶ le palpitanti e tepidette nevi
184
1620
l vento ardito ¶ non le facesse alcun lascivo oltraggio
185
1620
tenea la destra e le 'mpediva il volo. ¶ Le
186
1620
le 'mpediva il volo. ¶ Le vezzosette piante ¶ scalze e
187
1620
l'onde ¶ viene a le sponde ¶ se non ignuda
188
1620
soli, ¶ ch'ascosi dentro ¶ le proprie sfere, ¶ posano alquanto
189
1620
il sonno scaccia, ¶ lascia le piume vedove, né trova
190
1620
appo la riva ¶ gemer le folichette e gli alcioni
191
1620
né v'ha chi le risponda altro che gli
192
1620
ricca faldiglia al suol le cade ¶ negletto e sciocco
193
1620
deserte e nere ¶ importunando le selvagge fere ¶ con le
194
1620
le selvagge fere ¶ con le mie note querule. ¶ O
195
1620
del'Emo, or per le falde ¶ dela rupe Rifea
196
1620
Tanai freddo, or su le ripe algenti ¶ del'agghiacciato
197
1620
tra l'acque e le piante, ¶ e le fere
198
1620
e le piante, ¶ e le fere e gli augelli
199
1620
alpino ¶ non allettato intenerir le selci, ¶ sìche sotto le
200
1620
le selci, ¶ sìche sotto le schegge, e le ruine
201
1620
sotto le schegge, e le ruine ¶ de' rotti sassi
202
1620
Corsero aprova, fatte ¶ peregrine le selve; e dele selve
203
1620
selve; e dele selve ¶ le Driadi cittadine, ¶ abbandonati i
204
1620
lor nativi tronchi, ¶ mosser le roze piante, e volser
205
1620
ala feconda Dea prestò le faci. ¶ Seco condusse la
206
1620
armi, ¶ nato a fornir le destre ¶ de' feroci guerrier
207
1620
la chioma aperta ¶ lasciò le patrie rive il faggio
208
1620
fra mill'altre piante ¶ le piante vi drizzaro ¶ il
209
1620
incurvando al'onorata fronte ¶ le sacre e verdi cime
210
1620
suoi rami e con le fronde ¶ folta ombrella tessendo
211
1620
a piedi ¶ gli partorì le sue novelle figlie. ¶ Il
212
1620
fianco d'oro e le nascoste ¶ viscere di rubin
213
1620
quasi garrule lingue ¶ vibrar le fronde e parea dir
214
1620
si potesser posar su le lor braccia, ¶ gli si
215
1620
è fama ch'allora ¶ le canzoni dolcissime a comporre
216
1620
di Bellona amico, ¶ con le ginocchia chine ¶ di Calliope
217
1620
rival di Marte, ¶ con le sete arricciate ¶ stupido al
218
1620
lembo ¶ dela fregiata spoglia ¶ le colorate sue gemme si
219
1620
sdegno ¶ da lui spregiate le Ciconie madri, ¶ che tra
220
1620
schermo. ¶ Tronchi, tronchi malnati, ¶ le cui braccia ramose al
221
1620
al'empie mani ¶ somministraro le spietate verghe, ¶ questa fu
222
1620
la riviera d'Ebro ¶ le sacrileghe donne ¶ trasser le
223
1620
le sacrileghe donne ¶ trasser le membra lacerate e sparse
224
1620
fe' per timor volger le terga, ¶ né mai lo
225
1620
drizzar con infallibil colpo ¶ le pennute saette a certo
226
1620
Cadmo, ¶ avolo del garzon, le man si mise ¶ ne
227
1620
man si mise ¶ ne le chiome senili ¶ e stracciolle
228
1620
rigando ¶ di caldi fiumi le rugose gote. ¶ Ma dela
229
1620
di balza in balza ¶ le reliquie disperse ¶ del perduto
230
1620
intorno. ¶ Videle sì, ma le cangiate forme ¶ raffigurar non
231
1620
infelice. ¶ Vide del cervo le ramose corna, ¶ non vide
232
1620
la punta del'alba ¶ le palpebre al riposo, e
233
1620
imaginosi e tristi. ¶ Innanzi le si offerse, ¶ qual proprio
234
1620
dolente ¶ così languidamente ¶ lagrimando le disse: ¶ – Madre, madre, tu
235
1620
del caro cervo tuo le corna, e bacia ¶ quella
236
1620
oh madre) ne fan le selve e i campi
237
1620
campi, ¶ testimoni ne son le piagge e i colli
238
1620
diran (se nol credi) ¶ le mie compagne fere. ¶ I
239
1620
in qual riva ¶ essercita le fere ¶ il nobil cacciatore
240
1620
nulla t'ascondo. ¶ Tra le verdi, frondose, antiche piante
241
1620
dal'aura ¶ si volteggian le chiome. ¶ Sostien posato in
242
1620
e lento, ¶ su per le corde passeggiando scorre; ¶ e
243
1620
corde passeggiando scorre; ¶ e le dita allungate ¶ dela sinistra
244
1620
dela sinistra intanto ¶ per le classi de' tasti, ¶ e
245
1620
ad ora ad ora ¶ le premon leggiermente. ¶ Tirate in
246
1620
leggiermente. ¶ Tirate in prima le chiavette eburne, ¶ tende i
247
1620
ricercando ¶ con armonica man le dolci fila, ¶ prende con
248
1620
i rigiri suoi, tra le figure, ¶ onde il bel
249
1620
gli accenti, ¶ non confonde le rime; ¶ e le parole
250
1620
confonde le rime; ¶ e le parole in guisa ¶ spiega
251
1620
questa, ¶ e queste fur le note, ¶ che con la
252
1620
anima bella di lassù le penne, ¶ quaggiù ne venne
253
1620
quella vita, ¶ ch'Atropo le recise a pena ordita
254
1620
in fondo a Lete ¶ le viperine sferze, ¶ e le
255
1620
le viperine sferze, ¶ e le Ceraste, ond'elle ¶ chiomata
256
1620
fronte, ¶ acquetaro gli strilli. ¶ Le Gorgoni e le Sfingi
257
1620
strilli. ¶ Le Gorgoni e le Sfingi, ¶ e le Chimere
258
1620
e le Sfingi, ¶ e le Chimere e l'Idre
259
1620
co' sempre voti cribri ¶ le Belidi infelici. ¶ Del perfido
260
1620
fuggitivo, ¶ ei non curò le mani ¶ stendere ai dolci
261
1620
pomi, ¶ né d'attuffar le labra ¶ ne l'onde
262
1620
i rei. ¶ A cancellar le leggi ¶ del'immutabil fato
263
1620
immutabil fato ¶ si piegaro le Parche. ¶ Proserpina feroce ¶ non
264
1620
meraviglia) e queste ¶ fur le lagrime prime, ¶ che, mollito
265
1620
petto ¶ setoloso et inculto ¶ le ferruginee lane. ¶ Così l
266
1620
a tergo. ¶ Ahi chi le voglie innamorate affrena? ¶ Troppo
267
1620
Tre volte il poverel le braccia mosse ¶ per ritenerla
268
1620
e sparse al'aura ¶ le durate fatiche; e così
269
1620
legno, anzi rimira ¶ presso le torbid'onde ¶ del pigro
270
1620
che mi rileva ¶ cerchiar le tempie d'immortal corona
271
1620
Calliope? ¶ Che m'importa le labra ¶ tuffar nel puro
272
1620
del sacro monte ¶ tra le dotte Pieridi? ¶ Cantati aver
273
1620
già con armonia sublime ¶ le vostr'eterne glorie. ¶ Son
274
1620
che dapoi ch'ebbi ¶ le roze genti al civil
275
1620
al civil culto instrutte, ¶ le fei zelanti, e persuasi
276
1620
gl'inni facondi e le lodate lodi, ¶ che già
277
1620
lasso, ¶ dannata là ne le profonde grotte ¶ tra i
278
1620
dela perpetua notte, ¶ abiterai le tenebre. ¶ Et io sola
279
1620
anima? ¶ Gli ululati e le strida ¶ udrai laggiù dele
280
1620
i desperati gemiti. ¶ Vedrai le torve fronti, ¶ le minacciose
281
1620
Vedrai le torve fronti, ¶ le minacciose ciglia e i
282
1620
tre crude Vergini. ¶ Sentirai le percosse ¶ dele catene e
283
1620
e ti flagella ¶ con le ceraste squallide. ¶ Teco usar
284
1620
altre) incrudelire ¶ sol non le fusse lecito. ¶ E pur
285
1620
Erinne iniqua e rea, ¶ le rive a riveder già
286
1620
né più saranno altrui le corde mie ¶ dilettose et
287
1620
i più meschini amanti, ¶ le lunghe notti di dogliosi
288
1620
talamo. ¶ Andrommene ramingo ¶ per le foreste più deserte e
289
1620
quel che vagliono: non le vendo come mie, né
290
1620
non sieno originariamente mie? ¶ Le mie rime prima che
291
1620
attorno per tutte quante le mani, et dopo l
292
1620
sì fatte menzogne per le stampe, non si sono
293
1620
si deve, ne tacciono le migliaia fatti di mia
294
1620
ci 'nsegna a seguir le vestigia de' maestri più
295
1620
Rodomonte, da Medea con le sorelle di Giasone? l
296
1620
vestendo di vecchia maniera le cose nuove. ¶ Et s
297
1620
rado ci somministra perfettamente le cose vedute, quando l
298
1620
può più facilmente improntargli le materie quando le cerca
299
1620
improntargli le materie quando le cerca. ¶ Gl'intelletti son
300
1620
un altro sarà rifiutata. ¶ Le statue antiche et le
301
1620
Le statue antiche et le reliquie de' marmi distrutti
302
1620
secondo i precetti et le circostanze nel sopracitato discorso
303
1620
nel capo et crepino le vene nel petto, se
304
1620
il mio nome dopo le spalle, di deprimer me
305
1620
nasuti, a cui anche le rose putono, tralasciare il
306
1620
giorno nel Simbolo per le chiese. ¶ Certo colui che
307
1620
molto severo, sapendo nondimeno le difficoltà che nel comporre
308
1620
ottimamente che non tutte le palle (come dir si
309
1620
tragici mutat Lucilius Acci? ¶ Le quali parole (come voi
310
1620
di poco momento, almeno le parti principali abbiano in
311
1620
sole la rabbia, manifestando le mie sciocchezze senza pregiudicarmi
312
1620
per aver io portate le muse toscane di qua
313
1620
non diede a costoro le forze pari all'orgoglio
314
1620
ci gioverebbe il possedere le delizie di questo mondo
315
1620
passar de' fossati armar le gambe di borsacchini di
316
1620
scambiata l'ortografia, alterate le parole, guaste le sentenze
317
1620
alterate le parole, guaste le sentenze, storpiati i sentimenti
318
1620
vivrà sempre onorata tra le stampe italiane. ¶ Oggidì la
319
1620
a bell'agio compilando le Fantasie, l'Epistole eroiche
320
1620
eroiche et la Polinnia, le quali son fatiche già
321
1620
primo sabato della quaresima; le Tre saette, sopra la
322
1620
et quattro comedie, tra le quali una, intitolata Il
323
1620
la Gerusalemme distrutta et le Trasformazioni, non mi occorre
324
1620
riva d'Ebro ¶ con le ninfe compagne ¶ la vezzosa
325
1620
con sollecito piè dietro le tenne. ¶ Qual suol timida
326
1620
eran gittate ai venti ¶ le preghiere e i lamenti
327
1620
povertà del bosco. ¶ Facean le bionde trecce ¶ (amorosi trofei
328
1620
infelice) ¶ sollevando del capo ¶ le sanguinose creste, innanellando ¶ in
329
1620
di più colori ¶ variate le terga. ¶ Ardean di foco
330
1620
di foco e sangue ¶ le fiere luci orribilmente infette
331
1620
intanto ¶ serpendo va per le midolle e scorre ¶ di
332
1620
e sottilmente passa ¶ per le viscere al cor, che
333
1620
e del'impero tristo ¶ le sedi oscure e le
334
1620
le sedi oscure e le dolenti case; ¶ et ebbe
335
1620
tre gole. ¶ Di Tenaro le porte entrò l'ardito
336
1620
giovane innamorato e per le vie ¶ caliginose e fosche
337
1620
riduco a divulgar con le stampe il presente volume
338
1620
quello istesso, che secondo le greche favole alla testugine
339
1620
ne hanno poi ripiene le carte; e tuttoché quanto
340
1620
quanto perché, conoscendo io le malagevolezze che s'incontrano
341
1620
ambizione di gloria accelerare le proprie vergogne. ¶ Ho osservato
342
1620
rivedere et nel publicare le fatiche della mente; essendo
343
1620
cui condisce tutte quante le sue operazioni, sì per
344
1620
serenità dello splendore che le lampeggia nella fronte, quanto
345
1620
che, rischiarandole l'intelletto, le traspare esteriormente nel volto
346
1620
perciò disprezza quella che le tessono le verdi fronde
347
1620
quella che le tessono le verdi fronde del lauro
348
1620
altra di conversar con le Muse in Parnaso; se
349
1620
si sdegnava d'ascoltare le semplici canzonette de' rozi
350
1620
questa ch'io ora le presento non è la
351
1620
con chiarissimo rimbombo risonar le piagge della mia diletta
352
1620
permesso d'accostarvi degnamente le labra. ¶ Avvi oltracciò tra
353
1620
fine di questa me le inchino. ¶ Di Parigi, adì
354
1620
Marte ha riposte tutte le speranze delle sue glorie
355
1620
Achille. Intanto baciovi carissimamente le mani. ¶ Di Bologna. ¶ Lettera
356
1620
Vostra Signoria, insieme meco le bacia affettuosamente la mano
357
1620
Invidia vi sente, voi le farete scoppiare il fiele
358
1620
migliori et più tollerabili le detrazzioni gravi che le
359
1620
le detrazzioni gravi che le lodi mediocri. ¶ Colui che
360
1620
queste ragioni, tutte quante le lodi che dalle vostre
361
1620
I veri onori e le vere glorie si derivano
362
1620
cui stile fioriscono tutte le delizie et tutte le
363
1620
le delizie et tutte le grazie delle muse, mi
364
1620
molte sue proposizioni con le sentenze de' miei versi
365
1620
fare in mia loda le bocche di tutto il
366
1620
di campioni sì fatti le saette spuntate degli avversari
367
1620
guardia di tal patrocinio le velenose zanne de' cagnacci
368
1620
sieno ingiuriate di puttane, le prevengono col proprio nome
369
1620
queste et altre cose, le quali non piaceranno punto
370
1620
di stuzzicarmi. ¶ Farò veder le bassezze innumerabili, le sciapitezze
371
1620
veder le bassezze innumerabili, le sciapitezze inenarrabili, le durezze
372
1620
innumerabili, le sciapitezze inenarrabili, le durezze insopportabili, gli storcimenti
373
1620
storcimenti del buon parlare, le contradizzioni delle sentenze, i
374
1620
gli storpi della lingua, le freddure degli aggiunti, le
375
1620
le freddure degli aggiunti, le meschinità delle rime, infino
376
1620
sempre sepolte insieme con le glorie loro l'ingiurie
377
1620
se poi alla prova le misure riescono corte et
378
1620
stati investigati da altri. ¶ Le cose belle son poche
379
1620
con modo parafrastico, mutando le circostanze della ipotesi et
380
1620
per compiacerne altrui; ma le mie tradozzioni sono state
381
1620
idioma, et sempre con le mentovate condizioni, se bene
382
1620
volte, et queste poche le riduco solamente a due
383
1620
prima gli occupa, come le gemme sparse nel lido
384
1620
avvenga che, per esser le sudette cose (come dissi
385
1620
e con dimesse ¶ fronti le Furie istesse, empie sorelle
386
1620
e reggi, ¶ comanda, impon le leggi, e sciogli, e
387
1620
da' curvi gioghi, ¶ per le brune campagne a pascer
388
1620
nel giardin de' beati ¶ le piume infiora, ove s
389
1620
dolor, che la tormenta, ¶ le rannodano in fronte i
390
1620
negli archi, e ne le mura appese, ¶ e d
391
1620
accese ¶ dela camera opaca ¶ le tede furiali, ¶ fiaccole maritali
392
1620
l'urna di Minosso ¶ le sorti irretrattabili non volge
393
1620
in alto, e con le chiome sciolte, ¶ ricercando ogni
394
1620
gli acuti fischi ¶ secche le selve, impoveriti i prati
395
1620
cose, ch'ad udir le fere ¶ lasciaro gli antri
396
1620
l margo, e sospirar le Ninfe. ¶ Ninfe deh voi
397
1620
udiste, ¶ piacciavi a me le dolorose note ¶ oggi ridir
398
1620
ogni altro Nume. ¶ Appo le tue saette ¶ son le
399
1620
le tue saette ¶ son le mie (tel confesso) ottuse
400
1620
io languisco a raccontar le presi. ¶ Se le dico
401
1620
raccontar le presi. ¶ Se le dico talor ch'ardo
402
1620
t'ascondi, ¶ non disdegnar le mie querele umili. ¶ Non
403
1620
risguardarlo il viso, ¶ e le preghiere sue curava tanto
404
1620
i lamenti suol, quanto le strida ¶ dela turba mortal
405
1620
preghi? ¶ Ferma, oimè, ferma le piante. ¶ Non fuggir, deh
406
1620
piaga? ¶ Ferman l'onde le mie note, ¶ ma non
407
1620
e tenerella buccia ¶ tremar le vene e palpitar le
408
1620
le vene e palpitar le fibre. ¶ Colà fermossi, e
409
1620
sospiri e pianti ¶ tra le braccia la strinse, e
410
1620
mille e mille ¶ vani le porse, e 'ntempestivi baci
411
1620
destra mosso ¶ tutte scorrendo le loquaci fila, ¶ cantò l
412
1620
ch'iva di Cintia ¶ le compagne cercando, a cui
413
1620
del volto bel discolorò le porpore, ¶ e per timor
414
1620
che saetta o turbine ¶ le tenea dietro il predator
415
1620
Da che rischiara Bosforo ¶ le notturne caligini, ¶ finch'alo
416
1620
Indico ¶ esce a sgombrar le tenebre, ¶ altro non fo
417
1620
petto pien di scropoli, ¶ le gambe torte et aride
418
1620
gambe torte et aride, ¶ le braccia grosse et aspere
419
1620
saran più utili ¶ che le bellezze amabili ¶ de' dilicati
420
1620
tra dolci vincoli ¶ con le braccia d'avorio ¶ questa
421
1620
mia guancia fetida. ¶ Vedi le macchie livide, ¶ che 'l
422
1620
la region del'etere. ¶ Le cosce e i piè
423
1620
al mio correre? –. ¶ Così le dice, e destro intanto
424
1620
e già la man le distendea su l'omero
425
1620
diva Ortigia, ¶ al ciel le luci rugiadose e turgide
426
1620
rugiadose e turgide. ¶ E le palustri sue sorelle prossime
427
1620
audacia ¶ licenzioso omai sciolte le redine, ¶ di quel fior
428
1620
vago piè s'abbarbica, ¶ le chiome, ch'eran bionde
429
1620
verdeggiano, ¶ già s'induran le polpe e l'ossa
430
1620
picciole, ¶ con spessi groppi le giunture annodansi, ¶ le verdi
431
1620
groppi le giunture annodansi, ¶ le verdi spoglie in foglie
432
1620
titolo. ¶ Oggi Sampogna per le selve italiche ¶ de' toscani
433
1620
che qualor per sonar le labra appressavi ¶ fugge da
434
1620
Fauni e i Genii, ¶ le pietose Napee, l'amiche
435
1620
stuolo a stuolo e le vicine Naiadi, ¶ ch'avean
436
1620
questa istoria pietosa, ¶ lascia le proprie tue ¶ dolci parole
437
1620
corpi, ¶ supplivano de' cori ¶ le piaghe smisurate; ¶ e 'l
438
1620
ferme ¶ reggersi in su le piante, ¶ imparavano omai ¶ a
439
1620
altro sofferta ¶ avrebbe volentieri. ¶ Le parole di foco, ¶ che
440
1620
naturali e pure, ¶ quai le dettava apunto ¶ simplicità d
441
1620
condite, ¶ che chiudean tra le labra, ¶ uscian da' penetrali
442
1620
bella tanto, ¶ tanto solo le giova, ¶ quanto a Piramo
443
1620
amor negli altrui petti ¶ le faville più vive, ¶ sentiro
444
1620
incrudelir t'aggrada ¶ ne le viscere tue? ¶ Se per
445
1620
procella; ¶ et ambo rimembrando ¶ le passate dolcezze, ¶ perché raddoppia
446
1620
e duro ¶ del genitor le nega. ¶ Nel muro, che
447
1620
Nel muro, che commune ¶ le due case divide, ¶ pon
448
1620
commette ¶ dela camera avara ¶ le malsane giunture, ¶ apre fessura
449
1620
desiri ¶ de' duo, ne le cui brame ¶ l'indugio
450
1620
ragionando l'alme, ¶ ammutiscon le bocche, ¶ perch'agli eccessi
451
1620
petti, ¶ ma di ghiaccio le lingue. ¶ Poic'hanno ai
452
1620
annoda? ¶ E chi tronca le note ¶ a quel che
453
1620
loco ¶ da disfogar alquanto ¶ le faville del core. ¶ Cessino
454
1620
quella ¶ passion senza modo ¶ le dismisure estreme ¶ di giudicar
455
1620
di quel duro intervallo ¶ le selci rigorose ¶ con mille
456
1620
Desiavan la notte, ¶ sospiravan le stelle, ¶ riprendevano il sole
457
1620
tempo, ¶ che per rapir le gioie ¶ era lieve al
458
1620
ritardava, ¶ Atropo accelerava. ¶ Tra le dilazioni ¶ quanto il desir
459
1620
riprega Amore ¶ ch'accorciando le lunghe ¶ i sovrastanti rischi
460
1620
oblio profondo ¶ sommerse eran le genti. ¶ Taceano gli elementi
461
1620
e da silenzio grave ¶ le contrade occupate ¶ pareano inabitate
462
1620
padri; ¶ posava la famiglia, ¶ le pigre ancelle e i
463
1620
con piante sospese ¶ per le malnote strade ¶ tanto s
464
1620
travestito. ¶ Nel celeste teatro ¶ le notturne sculture ¶ scintillavan sì
465
1620
casi felici ¶ vogliono ancor le stelle ¶ vigilar spettatrici –. ¶ Le
466
1620
le stelle ¶ vigilar spettatrici –. ¶ Le campagne e le selve
467
1620
spettatrici –. ¶ Le campagne e le selve ¶ mezo tra chiare
468
1620
soave ¶ leggiermente agitate ¶ tremolavan le fronde. ¶ Gareggiavano i fiori
469
1620
fregi del prato, ¶ con le pompe e i tesori
470
1620
tenerello virgulto ¶ fa svincolar le cime, ¶ l'occhio, ch
471
1620
terra cade, ¶ s'augel le penne move, ¶ del suo
472
1620
faccia indietro, ¶ e con le mani avante ¶ pallidetta e
473
1620
e tremante ¶ drizzò tra le latebre ¶ più condensate e
474
1620
e chiuse ¶ dele piante le piante; ¶ e 'n guisa
475
1620
sangue pieno, ¶ e con le labra immonde ¶ poiché macchiate
476
1620
là dove apena entrata, ¶ le s'appresentan cose, ¶ onde
477
1620
partesi alfine e lassa ¶ le malguardate soglie, ¶ ma con
478
1620
giunse. ¶ Ritrovò quivi giunto ¶ le vestigia ancor fresche ¶ dela
479
1620
può l'umore ¶ tra le parole sparso ¶ misurar col
480
1620
abondano i torrenti, ¶ e le lagrime ai lumi ¶ corrono
481
1620
corrono in larghi fiumi, ¶ le stilla a filo a
482
1620
e tante luci, ¶ che le porgesse aita? ¶ Ahi, la
483
1620
si lascia a terra, ¶ le bionde chiome straccia, ¶ graffia
484
1620
fredde ¶ si compiace e le giova ¶ rapir gli aridi
485
1620
furo unite vivendo, ¶ così le spoglie insieme ¶ sien sepolte
486
1620
col mio sangue, ¶ ne le crescenti scorze ¶ di questi
487
1620
ch'oggi il Ciel le concede ¶ di perdere più
488
1620
ben io, ¶ là tra le due fontane, ¶ nel vallon
489
1620
pasciute avremmo a prova ¶ le pecorelle di fresch'erbe
490
1620
è pur ver che le sue patrie piagge, ¶ già
491
1620
a varcar s'appresta ¶ le gelid'Alpi e le
492
1620
le gelid'Alpi e le profonde valli ¶ che 'l
493
1620
Scorrer già senza intoppo ¶ le maldistinte e rotte, ¶ con
494
1620
seguirò con l'occhio ¶ le tue capre lascive, ¶ che
495
1620
ad una ¶ tutte volger le carte. ¶ Ecco l'indice
496
1620
amor vezzose e molli ¶ le tenerezze e le delizie
497
1620
molli ¶ le tenerezze e le delizie esprime. ¶ Ma tra
498
1620
o di Natura, ¶ tra le belle d'Amor, leggiadro
499
1620
né giglio, ¶ ch'appo le tue bellissime viole ¶ non
500
1620
l'occhio possente ¶ ne le due meraviglie ¶ dela tua