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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Mario Soldati, Le due città, 1964

concordanze di «le»

nautoretestoannoconcordanza
1
1964
familiare, che io ignoro, le permetterebbe di assentarsi da
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1964
più bella di tutte le destinazioni: Roma." ¶ No, non
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1964
la madre vedova e le sorelle: da qualche giorno
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1964
camera: così diversa secondo le ore del giorno e
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1964
del giorno e secondo le stagioni. ¶ Emilio guardò: la
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1964
disse lunedì. Veve aggrottò le ciglia. Faceva il conto
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1964
come rivelarle quanto, forse, le aveva sempre tenuto nascosto
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1964
era il capufficio che le faceva la corte, l
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1964
sotto i portici, attraverso le vetrine di Baratti o
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1964
il caso di prendere le cose tanto sul serio
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1964
soleggiati: i negozi ricchi, le insegne dorate, i cristalli
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1964
diritti, all'infinito, con le quattro file parallele dei
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1964
vetri i suoi numeri le sue scritte i suoi
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1964
due sillabe da tutte le altre, come una parola
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1964
sul terreno e con le bocce in mano, una
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1964
è che avesse, per le bocce, molto istinto. Poca
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1964
diverso dall'altro, secondo le varie combinazioni della violenza
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1964
cercato di ricordare esattamente le vicende di quella partita
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1964
una per una, tutte le bocciate di Piero, e
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1964
di Piero, e tutte le maledette alzate dell'avvocato
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1964
di una violenza che le mancavano. ¶ L'avvocato Peccoz
22
1964
parabola altissima, a sfiorare le fronde e i fiori
23
1964
il virginia serrato tra le labbra vermiglie, sotto i
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1964
se non a capovolgere le sorti della "mano", almeno
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1964
lunghi cominciava a fallire le bocciate. Emilio, dunque, doveva
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1964
di giugno indugiava sotto le grandi ombre dei tigli
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1964
Era già scomparsa, tra le risate e i complimenti
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1964
il luccichio dei bicchieri. Le loro esclamazioni si confondevano
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1964
si potessero bere anche le vicende della vita, fermandosi
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1964
fondo, si vedevano ancora le creste nere delle Alpi
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1964
del carrozzone, semideserto salvo le sagome ignote ma così
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1964
freschi e bui, e le spaziose vie fiancheggiate dai
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1964
serie di botteghe con le loro ante sprangate, già
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1964
con improvvisa decisione, crollando le spalle, concluse: "Ma sì
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1964
borsetta sul tavolino. Lei le ritrasse, e si alzò
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1964
e modesti. Così pure le due ali che, ad
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1964
ringhiere di ferro percorrevano le facciate e terminavano con
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1964
facciate e terminavano con le garitte dei quattro cessi
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1964
o laboratori artigiani. ¶ Salvo le abitazioni di lusso, si
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1964
può dire che tutte le case costruite a Torino
41
1964
E in alto, oltre le cime invisibili degli alberi
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1964
destra, accese e spalancate, le porte-finestre. Ne venivano
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1964
il vecchio cortile? Tra le sue camicette candide, stiratissime
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1964
a quelli di Veve: le guance rosee e i
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1964
l'abito dimesso e le mani grosse e callose
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1964
pausa aggiunse: "Come se le cose, oggi, fossero cambiate
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1964
Emilio e disse seriamente: "Le faccio molti auguri per
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1964
é nen perché tüte le fumne e tüte le
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1964
il suo carattere, accelerato le sue ambizioni, concretato il
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1964
alto e magro, con le braccia corte. Se il
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1964
essere stato onesto, e le altre erano, oggi come
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1964
al più mormorava: ¶ "Bello." ¶ Le lodi a Rousset, invece
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1964
a poco a poco le aveva precisate. Se ne
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1964
Non si accorgeva che le adulazioni sono come le
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1964
le adulazioni sono come le bugie e le ciliegie
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1964
come le bugie e le ciliegie: una tira l
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1964
anche qui, aveva seguito le ipotesi più benevole. In
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1964
di travolgere e unire le persone. ¶ Finì che questi
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1964
il Tempio Valdese, e le cupole della sinagoga, e
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1964
da cui spuntavano appena le sommità dei tigli spruzzate
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1964
provi a mettere giù le belle cose che hai
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1964
ebbe scritto e consegnato le due paginette, improvvisamente, la
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1964
prima sala di marmo, le altre di stoffa. Immense
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1964
cranio, l'occhio freddo, le labbra sottili e fisse
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1964
artrosi, che aveva deformato le sue mani quasi in
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1964
con gli splendori e le squisitezze della casa, come
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1964
spiegazione. Gli splendori e le squisitezze di Golzio erano
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1964
primitiva, genuina, carnale, attraverso le vicende dell'educazione e
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1964
aver letto e ammirato le due paginette scritte per
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1964
addobbo alle pareti e le poltrone. La moquette, di
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1964
di sbalordire proprio loro, le buone intellettuali torinesi. ¶ Non
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1964
E forse di tutte le epoche". ¶ "Lei l'ha
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1964
i leoni di giada, le tende di seta, il
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1964
aspetta sempre che io le dia la tesi, non
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1964
duri, sparivano di solito le sue mani delicate, quasi
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1964
direi. Io, guardi, neh? le parlo molto sinceramente. Bisogna
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1964
tempo, professore. Se io le dicessi: professore, lei mi
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1964
jours. Piero lavorava manovrando le tende di mussola arricciata
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1964
il soffitto interamente vetrato: le spostava, qua e là
80
1964
arco aiutavano a rischiarare le zone più in ombra
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1964
aveva promesso niente. Ma le lacrime della mamma, le
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1964
le lacrime della mamma, le rauche urla di papà
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1964
vero guaio non erano le scene di papà e
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1964
sapendo che ricevere telefonate le era vietato. Andò a
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1964
s'inquietò. Litigarono. Erano le prime volte. Emilio si
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1964
tra i baci e le carezze, lungo i crepuscoli
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1964
poggi boscosi e con le sue forre profonde! Ancora
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1964
il momento in cui le idee cattive e le
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1964
le idee cattive e le parole amare e le
90
1964
le parole amare e le lagrime di pochi minuti
91
1964
festa della Consolata. Erano le sere più belle dell
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1964
scaffali colmi di libri. Le finestre, alte e strette
93
1964
battuto. Erano aperte. Attraverso le persiane accostate, si vedeva
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1964
polsino la destra, anzi le sole dita, e tutte
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1964
la penna. Vedeva tra le persiane verdi il cortile
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1964
di Casale, là, tra le braccia rosee di lei
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1964
sussurrato mentre i facchini le prendevano: avvertimento che, del
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1964
nota umana e accogliente, le povere luci della vetrinetta
99
1964
coi suoi finocchi e le sue fettuccine in mostra
100
1964
cosa di più disperato. ¶ Le ballerine erano due marsigliesi
101
1964
sempre gli stessi scherzi, le stesse allusioni ripetute innumerevoli
102
1964
in tutto quel nero, le fedine bianche e il
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1964
a battere con forza le palme e a passeggiare
104
1964
a Saint-Vincent, con le magne e coi cugini
105
1964
non furono più possibili le passeggiate in Collina. ¶ In
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1964
camera al primo piano. Le formalità erano ridotte al
107
1964
e a lunghi silenzi, le mani nelle mani, nel
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1964
lungo circa mezzo chilometro. Le sponde erano di un
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1964
il Tristano. Fra tutte le arti, quella che preferiva
110
1964
dei grandi; che con le sue architetture complicate trabocca
111
1964
quasi di leggero isterismo; le bambine capricciose e viziate
112
1964
bambine capricciose e viziate; le domande, i saluti da
113
1964
alla mamma a Torino; le continue lamentele perché la
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1964
prendono un braccio. Neppure le squadre fasciste dovrebbero esistere
115
1964
finché prendono di mira le cooperative o la sede
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1964
grande dimostrazione, cortei per le strade, siamo salvi! Entrò
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1964
l'impermeabile e uscì. Le strade erano bagnate. Gli
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1964
fez e il manganello. Le facce, specialmente quelle della
119
1964
della seconda fila, erano le solite: dure, volgari, esaltate
120
1964
minor numero, o perché le loro facce parevano meno
121
1964
re. Ma erano quelle le sue idee? Emilio non
122
1964
umida e festosa, tra le luci i clamori e
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1964
il braccio di sotto le rosee, rotonde spalle di
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1964
si voltava per cercare le sigarette sul tavolo: si
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1964
che stringeva ancora tra le braccia, e insieme al
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1964
ascensore fosse guasto. Emilio le disse sorridendo che dovevano
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1964
scintillanti che lo fissavano: le labbra socchiuse e tremanti
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1964
gli parve comica. Anche le parole di lei gli
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1964
già perduta. Salirono insieme le scale, a braccetto, stringendosi
130
1964
venire. Se usciva dopo le sette, era troppo tardi
131
1964
e a attendere, attraverso le mura, nel silenzio del
132
1964
in ogni caso, dopo le sette e un quarto
133
1964
appena poteva stringerla tra le braccia e premere quelle
134
1964
malizioso, quasi diabolico, che le scorgeva in certi momenti
135
1964
biondi e corti che le erano caduti sulla fronte
136
1964
malizia interna, anche se le sue labbra intanto non
137
1964
Anonima prima di finire le normali, e era riuscita
138
1964
casa, la sera. Adesso le conveniva continuare all'Anonima
139
1964
Martino. Così il papà, le mattine d'inverno, non
140
1964
poter comunicare a qualcuno le sue impressioni su Wagner
141
1964
e a qualcuno che le intendesse e le condividesse
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1964
che le intendesse e le condividesse. Non avrebbe mai
143
1964
comandare, e basta." ¶ Cantava le vecchie canzoni piemontesi. Era
144
1964
Si era messo con le dispense a uno dei
145
1964
bambola. Quando un giovanotto le parlava, sembrava che lei
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1964
seguiterebbe, altrimenti, a ignorare. ¶ Le poche volte che Emilio
147
1964
spruzzati di giallo, e le cupole delle chiese, e
148
1964
paletot beige, guanti con le baguettes, lobbia, monocolo, un
149
1964
velo di foschia, dietro le creste color cenere delle
150
1964
per intero, ossia tutte le quindici poste, e durava
151
1964
attesa dell'eredità e le armeggiava senza tregua intorno
152
1964
immensa monocromia grigioblu, che le luci gialle delle finestre
153
1964
cominciavano a trapungere, e le falsarighe dei fanali a
154
1964
faceva, non erano certo le occasioni che gli mancavano
155
1964
t' ven-u tra le gambe, e dormire tutte
156
1964
gambe, e dormire tutte le sante notti con tua
157
1964
se proprio vuoi farle le corna, sei sempre libero
158
1964
devono capitare, uno se le sente: e capitano." ¶ Esitò
159
1964
lui, i veri fatti, le vere pene: tutto ciò
160
1964
fratello: e il padre le avrebbe garantito un discreto
161
1964
accordo. Neanche a lui, le Guardie Regie erano simpatiche
162
1964
bolscevismo: la rivoluzione!" ¶ Erano le solite frasi fatte, che
163
1964
simpatia verso Serra. Conosceva le loro idee politiche: decisamente
164
1964
va giù. Non che le rivendicazioni non siano giuste
165
1964
Piero aveva dunque abbandonato le idee politiche di una
166
1964
di chi aveva fatto le tecniche: dei piccolo-borghesi
167
1964
Ed Emilio palpitava per le snobistiche casacche bianconere, il
168
1964
e di origine. Come le ultime due o tre
169
1964
bianco: l'elastico e le coppe colme del reggiseno
170
1964
prati, gli alberi con le ciliegie, e di ascoltare
171
1964
Veve, si sentiva mancare le parole e il fiato
172
1964
alla quale erano rivolte le sue parole: a Veve
173
1964
provo? È l'amore?". Le lagrime erano di confusione
174
1964
scendere dal cielo, digradando. Le file bene allineate dei
175
1964
tralci ancora nudi, salvo le prime fogliette chiarissime. La
176
1964
di una grossa vite, le chiazze del verderame. Verdi
177
1964
del verderame. Verdi stinte le persiane. I tetti rosso
178
1964
gustarli subito: e, tra le labbra rosee di Veve
179
1964
capaci di dirsi con le parole: e neanche capaci
180
1964
abbracciati, e senza staccare le labbra, si rivelavano non
181
1964
fresco, il silenzio e le ombre della sera li
182
1964
e la mortadella e le bottiglie di birra erano
183
1964
di simili miracoli. Tra le ragazze dell'alta borghesia
184
1964
diventato un vizioso: passava le notti al Maffei o
185
1964
se ne sarebbe infischiato) le giornate romane dei tre
186
1964
sur Cunt, ma, e le Tumbe Medicee?" ¶ "Ch'a
187
1964
l'é pusitivu. Ma le Tumbe... le Tumbe... a
188
1964
pusitivu. Ma le Tumbe... le Tumbe... a m' smija
189
1964
oscenità. ¶ Erano apparse frattanto le deserte distese della Maremma
190
1964
cui erano abituati. ¶ Più le ore passavano e più
191
1964
sporche, tutte con su le terrazze invece dei tetti
192
1964
dura. ¶ "Fé atensiun a le valigie" fu l'avvertimento
193
1964
soltanto i tetti e le piazze. La città era
194
1964
Oltre la frittata con le cipolle e altri abituali
195
1964
e cominciò a fare le parti, dividendo in due
196
1964
la frittata, la mortadella, le sardine. Una scatola tonda
197
1964
smaltato e turchino, conteneva le melanzane preparate dalla mamma
198
1964
era sudato, assetato, affranto: le gambe gli facevano male
199
1964
Re, il giardinetto tra le piante in cassa, il
200
1964
cogliere l'occasione: sporgendo le labbrone in segno di
201
1964
Re, il giardinetto tra le piante in cassa, la
202
1964
qualunque che di lontano le somigliava. E adesso la
203
1964
lui in ritardo, come le altre volte. Oppure, si
204
1964
molto più da lontano. ¶ Le corse incontro felice. ¶ Aveva
205
1964
Il loro amoreggiamento, nonostante le insistenze di Emilio, si
206
1964
sotto i portici, tra le sette e le otto
207
1964
tra le sette e le otto: l'ora del
208
1964
dovendo Veve rincasare per le otto e un quarto
209
1964
e paura. ¶ Tu metti le mani avanti, diceva lo
210
1964
più importava, non per le vie della città. ¶ L
211
1964
e non soltanto per le strade e i sentieri
212
1964
dalla Spezia: ma, tirate le somme, poteva bastare? ¶ Papà
213
1964
eccessivo entusiasmo. Ecco perché le sue esperienze amorose erano
214
1964
tempo di villeggiatura o, le sere d'inverno, al
215
1964
anni, proprio a Torino, le organizzazioni operaie affrontavano le
216
1964
le organizzazioni operaie affrontavano le loro prime grandi prove
217
1964
degli studenti di allora? Le loro mamme e le
218
1964
Le loro mamme e le loro zie facevano novene
219
1964
vedere di buon occhio le prime spedizioni delle squadre
220
1964
alte ruote gommate, ecco le lettighe: spinte silenziosamente, a
221
1964
largo alle lettighe, e le guardava, le contava: sei
222
1964
lettighe, e le guardava, le contava: sei, sette, otto
223
1964
studenti di Torino, erano le modiste, le sartine, i
224
1964
Torino, erano le modiste, le sartine, i pomeriggi in
225
1964
pomeriggi in Collina lungo le vecchie strade deserte, tortuose
226
1964
mura; erano i baci, le promesse, i giuramenti, gli
227
1964
giuramenti, gli addii; erano le notti di carnevale sotto
228
1964
di piazza Vittorio. Erano le maschere, i cori, i
229
1964
di tutto, il casino. ¶ Le rare sere che usciva
230
1964
ciò si accordava con le costanti intenzioni di suo
231
1964
vita, avrebbe capito che le sole giornate felici della
232
1964
era stato chiamato sotto le armi. In principio, per
233
1964
attenuato, dall'anticamera, attraverso le varie pareti del non
234
1964
era un uomo. Magrissimo. Le guance e le tempie
235
1964
Magrissimo. Le guance e le tempie incavate; tagliati a
236
1964
Ma invece di guardare le carte, ci guardavamo negli
237
1964
posto, e zoghemo a le carte: se no, mi
238
1964
volte mej che tüte le fije, picie o nen
239
1964
vergine?" ¶ "No, fortunatamente." ¶ "Se le vuoi bene, non dovresti
240
1964
con gli attori e le attrici. Lui no: per
241
1964
pulire i vetri, togliere le ragnatele e imbottigliare il
242
1964
teneva sull'incudine, con le lunghe tenaglie, un ferro
243
1964
pronunciato e a punta, le guance incavate, soprattutto gli
244
1964
immediata. Faceva caldo, e le porte-finestre sul giardino
245
1964
alla sala da pranzo. Le aiuole e le siepi
246
1964
pranzo. Le aiuole e le siepi erano ormai immerse
247
1964
oscurità. In alto, però, le cime degli alberi si
248
1964
lontanissimo, laggiù dove, dietro le Alpi, era tramontato il
249
1964
Cantavano i grilli e le rane della bialera dietro
250
1964
tavola per togliere accuratamente le briciole dalla tovaglia. ¶ Come
251
1964
ün a l'ha le masnà cite". ¶ Senza consultare
252
1964
Rose né la mamma, le magne avevano acconsentito. ¶ "Però
253
1964
si giudicava pericoloso che le domestiche o i bambini
254
1964
capissero. ¶ D'altra parte, le opinioni di papà non
255
1964
in perfetta conseguenza con le proprie teorie e rintuzzare
256
1964
o ai gabinetti, e le persiane erano sempre chiuse
257
1964
Nessun timore, dunque, che le magne o la mamma
258
1964
al dialetto perché così le parole pesavano meno: "Ier
259
1964
Amedeo in Libia, rivoluzionando le giornate di villa Racagni
260
1964
Emilio. In particolare, poi, le due magne erano rimaste
261
1964
di un mese, con le persiane e gli scuri
262
1964
cedere nella certezza che le magne, chiuse al piano
263
1964
a spingere in altalena le cuginette, si avvide di
264
1964
oliare la catena, rastrellare le foglie secche dai sentieri
265
1964
giugno 1915. Tutte e due le volte, erano partiti dalla
266
1964
era da viaggio. E le strade erano quelle che
267
1964
vita, di ambiente, e le poche occasioni che avevano
268
1964
qualche signora in visita le avesse quel giorno chiesto
269
1964
genitori, non assoluto divieto: le migliori condizioni perché Emilio
270
1964
classe, nell'intervallo tra le lezioni e nell'attesa
271
1964
per la fronte e le gote, fino alle labbra
272
1964
calzoncini neri, oscilla ritmicamente: le mani appena appoggiate alla
273
1964
un refrigerio inebriante per le membra affrante e sudate
274
1964
e nel sorriso che le accompagnava, non soltanto un
275
1964
figlio unico cresciuto tra le continue precauzioni di genitori
276
1964
ultimo Forte italiano. Tutte le altre cime che vedi
277
1964
montagna. Da piccolo, durante le vacanze, era andato, sempre
278
1964
un ghiacciaio. ¶ Emilio, osservate le fotografie, istintivamente tornò con
279
1964
alte distese bianchissime: più le guardava, più sentiva crescere
280
1964
sopra, terribili e meravigliose: le fissò in silenzio, un
281
1964
Tu queste cose non le capisci." ¶ Il volto di
282
1964
era fatto serio. Serrate le labbra sottili in una
283
1964
guardava, davanti a sé, le cime lontane. Emilio sentì
284
1964
sui pedali con tutte le loro forze, non badavano
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o rocciosi. Lassù, oltre le creste, apparve per pochi
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provato i pericoli e le gioie di una vera
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disposto in bell'ordine le cibarie che aveva portato
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o sul portapacchi. Tra le vecchie case grigie, nella
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in se stessa e le due magne significavano Racagni
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loro unica di raggiungere le rive del mondo nuovo
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e addirittura stalle per le mucche, erano state costruite
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resti del parco: cioè le poche aiuole, le topie
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cioè le poche aiuole, le topie, gli ultimi viali
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del letame, umiliavano, per le vecchie zie, il blasone
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ore pomeridiane, quando né le topie del giardino né
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loro mobili, i quadri, le tappezzerie antiche e strane
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macchie, sulla lontana parete, le grosse striscie a colori
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la mano di Emilio le raggiungeva appena, erano due
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parrucca bianca e spadino, le donne coi piccoli volti
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nel volto pallido, stringeva le sottili labbra con tanta
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al piano di sopra, le stanze da letto, tutte
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letti coi baldacchini e le cortine di damasco sdrucito
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per l'età e le gambe leggermente arcuate, era
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marce brevissime. Marciava, e le cesoie gli battevano sulle
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i rami secchi e le foglie marce, o quando
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abitudini da zuavo, gradiva le esclamazioni violente e arditamente
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fatto: e anche, dicevano le magne ma Emilio non
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che si erano combattute le altre contro i malvagi
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era il tè con le bignole di Stratta, e
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era data la cera. Le porte-finestre erano spalancate
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Proprio vicinissima, e dandogli le spalle, sul grande divano
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aggirava senza posa, tra le poltrone e i divani
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preoccupatissimo: "Elisa, sono già le cinque"; parole che Emilio
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bianche, amministratore di tutte le proprietà di barba Sanfront
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Ti nascondi per mangiare le bignole, eh? Poi domani
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i crocchi degli ufficiali: le schiene nere, i bottoni
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i bottoni d'argento, le nuche impomatate di cosmetico
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di barba Sanfront stesso: le aveva notate un momento
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o da forte..." ¶ Accostò le labbra alla canna, sull
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certamente, aveva visto arrivare le carrozze e le automobili
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arrivare le carrozze e le automobili, e tanti invitati
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capisse quello che lui le diceva. Eppure era così
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trasparente i pergolati e le aiuole, e continuando per
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vuoto nell'altra, voltò le spalle al vecchio e
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sottile, i baffi appuntiti, le sopracciglia all'insù gli
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il Prense ha fatto le guerre del Risorgimento?" ¶ L
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ragazzo, magro, ossuto, ricciuto, le braccia nude e già
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sacchetto di garza (contro le vespe, aveva spiegato il
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sporgeva dall'altra parte, le alte fronde di un
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attrezzi complicati, il fumo, le fiamme, il luccichio dei
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con la mamma, o le magne, o dando la
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era, proprio, determinata volontà. Le rare volte, infatti, che
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salutare papà, mamma o le zie, pareva farlo a
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adagio sull'acciottolato: verso le enormi magne, senza dubbio
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corsa la mamma e le zie. Il cuore gli
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veniva nella villa per le fatiche più grosse, come
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un piccolo glossario. ¶ Eccetto le figure e gli avvenimenti
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sempre con esattezza, tutte le azioni e tutti i
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mezzo alle due magne. Le magne puzzavano di orina
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puzzavano di orina. Emilio le odiava, vicino a loro
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camera da pranzo. Erano le prime ore di un
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dopo colazione tutti dormivano: le cuginette perché piccole, gli
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tutti meno lui e le donne di servizio. La
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fatto esperienza. Tutti, comprese le donne di servizio, tacevano
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piedi; si asciugavano ripetutamente le lagrime, vere o finte
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metteva, almeno, ad accarezzare le nappe pendenti dell'alta
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lo faceva come se le nappe si fossero impigliate
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fuori. ¶ Uno scalpiccio per le scale. Le voci di
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scalpiccio per le scale. Le voci di papà e
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giorno, invece di lui, le due piccole cuginette e
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e che passava sempre le vacanze in Francia, dai
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finale di magna Elisa. ¶ Le tre sorelle Racagni, figlie
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in tutti quegli anni, le due sorelle rimaste, invece
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queste sono cose che le fanno meglio le donne
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che le fanno meglio le donne. Tocca a te
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di andare a letto. Le due nipoti, cioè la
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per essere occupata con le bambine. ¶ La mamma usciva
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di slancio, stringendo tra le braccia come una preda
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vecchia, e per dire le preghiere della sera. ¶ La
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folti sopraccigli ancora neri, le dava un'occhiata torva
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istinto dei bambini per le cose che non li
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poi aveva sempre odiato le vecchie prozie: specialmente magna
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villana: quasi che, sempre, le si fosse recato offesa
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che la moglie e le figlie erano lì in
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certezza della propria aspettativa. ¶ Le vecchie zie ingombranti e
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potenza, non esistevano più: le aveva dimenticate pensando a
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Ave Maria, e fissando le fiamme dell'altare. ¶ Dove
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dalle nebbie stagnanti verso le basse del Po e
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ravvicinata dell'arco alpino. ¶ Le abitazioni erano, quasi esclusivamente
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a Moncalieri e aveva le estati libere, venivano in
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della medesima villa che le aveva viste bambine insieme
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due vecchie prozie, che le nipoti Viotti e Ceroni
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piccolo Emilio odiava, e le cuginette guardavano con sacro
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rosicchiare i parchi e le proprietà dei nobili: a
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i loro villini e le loro casette, abbattendo parchi
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Cavalli e villa Nuvoli, le profonde alberature ormai non
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facciate gialline. Ormai, attraverso le cancellate, si vedeva tutto
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cancellate, si vedeva tutto: le strette, eleganti porte-finestre
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finestre, i parterres ovali, le aiuole di fucsie, i
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di ortensie e peonie, le alte magnolie, i cedri
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il suo parco meno le immediate vicinanze della villa
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cui erano affidate anche le mansioni di custode. ¶ Queste
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custode. ¶ Queste, appunto, erano le condizioni della villa Racagni
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che vi soggiornavano durante le vacanze, era curiosamente esemplare
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contrasto diurno; che superava le difficoltà quotidiane della convivenza
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quello che provava con le altre donne. Non partecipava
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tenerezze. Ebbene, Elena non le aveva gradite. Era felice
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specie di passiva brutalità. Le tenerezze e le carezze
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brutalità. Le tenerezze e le carezze doveva farle soltanto
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degli antichi Papi e le case costruite dopo il
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una risonanza internazionale: né le sue private possibilità finanziarie
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casa e pranzava verso le nove, anche più tardi
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cancelli. Molto più frequenti le sere che ci andava
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consolava anche "La Stampa", le colonne sbarrate di nero
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tutti, al quale mancavano le bocce, e le gite
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mancavano le bocce, e le gite in bicicletta per
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di scuola e con le stesse parole dell'inno
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per loro e per le loro famiglie. Fino a
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fingevano di non vedere le magagne e lo squallore
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si trovavano impensatamente tra le mani, e di cui
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Ciò non toglie che le sue reazioni fossero, in
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avversare apertamente e bonariamente le sue idee antiromane. E
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così, a pasto, tutte le sere, non potrei più
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sul marmo del tavolo. Le melanzane trifolate, i peperoni
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e vestiva come vestivano le provinciali agiate e senza
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più. Eh, se tutte le croci fossero queste! Mach
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attività quasi frenetica. Nonostante le raccomandazioni dei genitori e
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mangiasse a tavola. Serrava le labbra, scuoteva la testa
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la testa. Non apriva le labbra neanche per parlare
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in casa Giraudo. Tra le disadorne pareti di quell
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baffi sottili e nerissimi, le labbra dal contorno ben
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un lago e tra le montagne, e con le
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le montagne, e con le case tutte di legno
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case tutte di legno. Le barche sono similissime alle
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che c'erano sempre le stesse parole che tornavano
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poi ricominciano, quasi con le lagrime agli occhi, a
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loro due mi prendono le mani, e me le
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le mani, e me le baciavano, se io non
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giorno, studiavo, mi ripassavo le canzoni. Inventavo le parole
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ripassavo le canzoni. Inventavo le parole che non ricordavo
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loro non era tra le più gradite. La cantavo
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j'eui neir e sguard assassin: ¶ ün-a
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indiscret, a seugn'rìa ¶ le richësse, la gloria, j
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la sua canzone preferita. Le parole, e lo snodarsi
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indiscret, a seugn'rìa ¶ le richësse, la gloria, j
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domandato se, per caso, le parole della canzone non
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differenza di Piero, sognerebbe le ricchezze, la gloria, gli
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irresistibilmente a crescere nonostante le raccomandazioni di Nuccia: la
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è abituato a passare le giornate all'aria aperta
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civettuoli i suoi baci, le risate, le carezze, le
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1964
suoi baci, le risate, le carezze, le manine grassottelle
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le risate, le carezze, le manine grassottelle che passavano
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segnati dalla matita nera, le labbra senza rossetto e
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strato bianchissimo di cipria le davano un'aria spettrale
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crudele splendore roseo, cancellando le altre immagini, più o
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cui si sentiva scottare le membra indolenzite, rivedeva la
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di avere sonno, non le avrebbe certo mentito. ¶ "Dormivo
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via senza offenderla, cercava le prime parole che le
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le prime parole che le avrebbe detto. ¶ Intanto, nel
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non era Veve, fra le sue braccia? E questo
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quasi meccanicamente, prendendola per le magre spalle e la
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animo di lei e le ragioni per le quali
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e le ragioni per le quali lui non si
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amarla, e suggerirgli almeno le prime parole, le più
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almeno le prime parole, le più difficili a pronunciare
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stava per pronunciare, e le parole erano: Elena, io
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la sorpresa, aveva staccato le mani dalle spalle di
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Ma Elena aveva allungato le mani sottili e delicate
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occhi seri che non le aveva mai visto... forse
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Si facevano sempre tutte le possibili supposizioni. Che Emilio
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dell'amica pianista e le evidenti affettuosità di cui
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belle donne di tutte le classi, teatri, spettacoli, viaggi
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diceva. Perché non prendeva le cose più leggermente e
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di seta turchese, e le marezzature scintillanti ai riflessi
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d'avviso di tutte le stazioni; ma Emilio vi
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del primo pomeriggio sfolgorava. Le montagne della grande valle
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non stesse a ascoltare le risposte e come se
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mattina presto. Ma Emilio le aveva dimostrato che, per
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di Pont Saint-Martin. Le due del pomeriggio del
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Golzio lo assumeva con le mansioni di segretario al
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raspare. Non appena tolsi le prime zolle di terriccio
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dopo, scavando, sentii che le mie mani urtavano contro
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ordinarono il piantonamento. Erano le otto precise..." ¶ Alla notizia
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sollevava la tazza, imburrava le fette tostate con gli
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propria vita, con tutte le sue forze; alla certezza
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lo torturavano, non più le case di Roma, mute
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di Quinto, e già le frane deserte di Grottarossa
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senza la moglie. ¶ Monticone, le guance incavate, pallide, cosparse
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spigoli senza vita, con le sue linee spezzate, finestroni
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l'afa dell'ufficio, le ore che aveva dovuto
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Non poteva davvero pensare le parole "tradire Golzio" senza
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commedia continua, spicciola, trista. Le finte attenzioni. I finti
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attenzioni. I finti riguardi. Le finte confidenze sentimentali. La
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oscurità delle proiezioni cinematografiche. Le esclamazioni davanti alla struggente
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e col bambino tutte le domeniche. "Guarda, cara! Guarda
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subito. Fin dal principio, le occasioni non gli erano
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era accaduto? Parte perché le idee finanziarie e imprenditoriali
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veder ripetere al bambino le lontane esperienze della propria
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contrario, di persuadersi che le voleva bene, di credere
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pianeta del celebrante, tremavano le fiamme dei ceri nella
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anni di vita, e le cui formazioni improvvisate e
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colli in un giorno, le Cime Bianche e la
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chiarore del cielo, mentre le altre, attorno, sfumavano in
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tra l'erba e le rocce, gli ultimi larici
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voleva fermarsi e bagnarsi le labbra, ma Piero insisté
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che ardeva. A sinistra, le pietre e le rocce
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sinistra, le pietre e le rocce si confondevano col
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colore grigio sporco e le forme grumose della saraccata
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ghiacci, e ora verso le due cavità delle valli
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ultimo segno della civiltà. ¶ Le vicende della politica sembravano
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discesa, il Cervino e le due valli profonde e
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passo: i corimbi scarlatti, le fogliette fitte lucide cuoiose
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affondava tra gli arbusti. Le foglie e i fiori
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e scossa nel vento; le genziane, i girasoli, le
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le genziane, i girasoli, le rustiche chiudende, testimonianze di
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lì apposta. Sacco tra le gambe, con i soliti
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Mi procurerei in tempo le provviste necessarie." ¶ "E che
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i suoi segreti: pensa, le marmotte... e in aprile
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marmotte... e in aprile, le valanghe! E quando proprio
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costringere una ragazza, se le vuoi bene, a vivere