Alberto Moravia, Nausea prima di pranzo, 1945

freddo sudore mi bagnò le tempie e la fronte

in atteggiamento di conversazione, le gambe accavallate e la

misura. Certamente non vedevo le molte persone che si

precisione metallica; quasi che le voci fossero risuonate in

di fucile. Udivo; ma le parole si registravano nella

delle parole, sebbene non le capissi. ¶ La voce che

diceva questa voce, "per le uova, una ragazza viene

una ragazza viene tutte le settimane dalla campagna... Per

fornitore che serve anche le ambasciate... Caro, s’intende

chiedetemelo... Contentatevi di mangiare le torte che vi faccio

l’avessi visto attraverso le lenti di un cannocchiale

tutta vestita di avana, le gambe ercoline ficcate in

aiutata dallo stalliere che le sorregge l’altro piede

su una sartoria...’ Io le rispondevo: ’Lascia fare a

così ho fatto per le scarpe... Per i guanti

su di lei, tra le sue gambe, e ride

più aperte che può le lunghe gambe calzate di

invereconde. Ella ride, agitando le spalle ma stando ben

stando ben ferma, con le gambe aperte e come

letto operatorio. Finché io le tendo la mano e

certe vecchie famiglie dentro le mura dei loro palazzi

sa a quanto stanno le sterline?" ¶ "Dite a me

soltanto a quanto stanno le lire." "No, dico a

vento... Ora si mordono le dita... Eh, già, io

considerandosi con occhio riflessivo le punte delle unghie. Il

angolo buio di soffitto: ¶ "Le uova, la carne... Mi

Mi sono sistemata benissimo." ¶ "Le sterline... Mi sono sistemato