Alberto Moravia, Bacco, tabacco e Venere, 1947

atteggiamenti rilasciati nelle poltrone, le gambe sui braccioli, scorrevano

gambe sui braccioli, scorrevano le riviste illustrate, oppure chiacchieravano

fior di pelle. Incrociava le corte braccia sul banco

Erano tutti inappuntabili, con le zazzere ben curate, le

le zazzere ben curate, le giubbe lise ma candide

modesti pantaloni stirati e le scarpe lucidate. ¶ Passò nella

quel capitolo lì ho le idee chiare... Tutti i

testa terribile, mi scoppiano le tempie... Un mese fa

tutti sposati e condividevano le stesse idee. Il più

si potesse regolare anche le altre cose nello stesso

passo per il salone, le mani in tasca, guardandosi

mani in tasca, guardandosi le scarpe e sospirando. ¶ Il

penicillina." ¶ Il vecchio alzò le spalle. "Per la mia

voltò verso il salone, le forbici in mano: "Se

diavolo con che cosa le fanno... Dieci sigarette al

sento meglio." Egli depose le forbici sulla mensola, andò

pugno e poi alzò le spalle: "Ma smettila... Non

loro, mettendosi ritti presso le poltrone. ¶ "Capelli?" domandò il