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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giuseppe Parini, Il giorno, 1801

concordanze di «le»

nautoretestoannoconcordanza
1
1801
voi piace, tacita a le porte ¶ La volubile rota
2
1801
giovanetto messagger salendo ¶ Per le scale sublimi a lei
3
1801
Sempre il cor de le belle o che opportune
4
1801
alle lor pari. ¶ Già le fervide amiche ad incontrarse
5
1801
Già premonsi abbracciando; alto le gote ¶ D'alterni baci
6
1801
in arme; ¶ E dopo le accoglienze oneste e belle
7
1801
cerro, ¶ E correan con le destre a gli elsi
8
1801
La prima volta. Da le lucid'aure ¶ Fu il
9
1801
a precipizio uscìro ¶ Con le gambe pesanti e lo
10
1801
qual si sparse ¶ Per le cittadi popolose, e diede
11
1801
a stento rampicando ¶ Trovò le rocche e le cadenti
12
1801
Trovò le rocche e le cadenti mura ¶ De' prischi
13
1801
i rugginosi ferri ¶ Sopra le rote mal sedenti al
14
1801
gioghi de' vassalli e le vallèe ¶ Ampie e le
15
1801
le vallèe ¶ Ampie e le marche del gran caso
16
1801
gran caso empièo. ¶ Nè le Muse devote, onde gran
17
1801
buio ¶ Lucide strisce, e le paludi accende ¶ Fiamma improvvisa
18
1801
Il debil raggio ¶ De le stelle remote e de
19
1801
vedea salire ¶ Su per le case e su per
20
1801
lento ¶ Col cappel su le ciglia e tutto avvolto
21
1801
che pallide fantasime ¶ Lungo le mura de i deserti
22
1801
Furo i nipoti e le cittadi e i regni
23
1801
irradia ¶ Di nova luce. Le inimiche tenebre ¶ Fuggono riversate
24
1801
Sopra i covili, ove le fere e gli uomini
25
1801
voti, ultima cura ¶ Dopo le tavolette e dopo i
26
1801
anch'esso ¶ Perigliar tra le rote; e te per
27
1801
eroi famosi andate ¶ Ne le bocche de gli uomini
28
1801
al fin d'ambe le voci ¶ Un comando indistinto
29
1801
grata e vile. ¶ Ivi le belle, e di feconda
30
1801
Agitato e sconvolto. Ivi le grandi ¶ Avole auguste e
31
1801
Scende a pugnar con le mutabil'arme ¶ Di vaghi
32
1801
dietro lascia ¶ Qual pria le porte ad occupar tendea
33
1801
scorre gli aurighi ¶ De le dive rivali; e novi
34
1801
che lei sepàra ¶ Da le ricche viventi, a cui
35
1801
salti ambo affrettate ¶ Per le sonanti scale alto celiando
36
1801
venir gli archi e le volte ¶ De' gran titoli
37
1801
a quel suon volubili le porte ¶ Cedono spalancate; ed
38
1801
giugner è tempo. Ecco le snelle ¶ E le gravi
39
1801
Ecco le snelle ¶ E le gravi per molto adipe
40
1801
e dileguansi ¶ Dissimulando fra le sedie umìli. ¶ Un tempo
41
1801
ei disse, ¶ Dono a le amiche mie far d
42
1801
loro. ¶ Disse, percosse ambe le palme; e l'ali
43
1801
montone. ¶ Indi, predando a le vaganti aurette ¶ L'ali
44
1801
aurette ¶ L'ali e le piume, le condensa e
45
1801
ali e le piume, le condensa e chiude ¶ In
46
1801
d'Amor piacque a le belle! ¶ Quanti pensier lor
47
1801
ognuna il volle ¶ Ne le stanze più interne: applause
48
1801
Ivi sedendo ¶ Si ritrasser le amiche; e da lo
49
1801
balza, ¶ E con ambe le man tura gli orecchi
50
1801
gli augelli e de le fere il giorno ¶ E
51
1801
pesci squammosi e de le piante ¶ E dell'umana
52
1801
mietitore i fianchi ¶ Su le campagne tue piegati e
53
1801
e lassi, ¶ E su le armate mura or braccia
54
1801
di ferro, e su le aeree capre ¶ De gli
55
1801
petti ¶ Di remigante che le alterne merci ¶ A' tuoi
56
1801
il cocchio felice. Odo le rote ¶ Odo i lieti
57
1801
I moti espor de le vivaci membra: ¶ E nell
58
1801
vermiglie rifiorir che mai ¶ Le dall'aura predate amiche
59
1801
rintègra: ¶ Tu il ventaglio le scegli adatto al giorno
60
1801
E tenta poi fra le giocose dita ¶ Come agevole
61
1801
e senza baci ¶ A le vergini ancelle il cane
62
1801
misero dolente ¶ Mal tra le braccia contenuto e i
63
1801
i generosi affetti ¶ E le intese blandizie e i
64
1801
ondeggiando alquanto libra ¶ Su le gracili gambe; e con
65
1801
invidiato folgorar cimenta: ¶ Poi le labbra componi; ad arte
66
1801
dopo i giochi ¶ Dopo le mense, amabil dea, tu
67
1801
a lui di baci ¶ Le gote imprima; e come
68
1801
vezzoso tu. Tu fra le dame ¶ Sul mobil arco
69
1801
Sul mobil arco de le argute lingue ¶ I già
70
1801
presente ¶ Non osin dispiacer le fide amiche: ¶ Tu le
71
1801
le fide amiche: ¶ Tu le carche faretre a miglior
72
1801
miglior tempo ¶ Di serbar le consigli. Or meco scendi
73
1801
entro al suon de le future etadi, ¶ E a
74
1801
Il buon Tesèo da le Tenarie foci. ¶ Se da
75
1801
a lui tergendo, ¶ E le aurette agitando, il tardo
76
1801
di sì tenui cure ¶ Le brevi anime ingombri; e
77
1801
a darti ragion su le lor menti ¶ E su
78
1801
te mirar vi piace ¶ Le domestiche insegne, indi un
79
1801
amico tuo voli a le porte ¶ Alcun de' nuncj
80
1801
improvviso, ed agitar repente ¶ Le vaghe membra. Indomito rigore
81
1801
membra. Indomito rigore ¶ Occupolle le cosce; e strana forza
82
1801
cosce; e strana forza ¶ Le sospinse le braccia. Illividìro
83
1801
strana forza ¶ Le sospinse le braccia. Illividìro ¶ I labbri
84
1801
benda; ¶ E indietro rifuggironsi le Grazie. ¶ In vano il
85
1801
Tentò frenarla, in van le damigelle ¶ Che su lo
86
1801
arco ¶ Duro e feroce le gentili schiene ¶ Scalpitò col
87
1801
mano ¶ Del tavolier ne le pugnenti sponde. ¶ Livida pesta
88
1801
Al fin stancò tutte le forze; e cadde ¶ Insopportabil
89
1801
intime stanze o fra le chiuse ¶ Gemine porte il
90
1801
rapito uscì portando ¶ Fra le adulte matrone, a cui
91
1801
Prese il ventaglio, ¶ Prese le tabacchiere, il cocchio ascese
92
1801
e percotendosi con ambe ¶ Le mani le ginocchia, il
93
1801
con ambe ¶ Le mani le ginocchia, il fatto espone
94
1801
espone ¶ E del fatto le origini riposte. ¶ Riser le
95
1801
le origini riposte. ¶ Riser le dame allor pronte domane
96
1801
fortuna simìl, se mai le vaghe ¶ Lor fantasie commoverà
97
1801
or rantoloso avvolge ¶ Fra le tumide fauci ampio volume
98
1801
parla; or de' celesti ¶ Le folgori deride. Aurei monili
99
1801
i cori. ¶ Allor tu le ubbidisci; o se t
100
1801
o se t'invita ¶ Le vivande a gustar, che
101
1801
soave odor, ma con le nove ¶ Leggiadre forme onde
102
1801
la mente si pascono le dive ¶ Sopra le nubi
103
1801
pascono le dive ¶ Sopra le nubi del brillante Olimpo
104
1801
ali sue sagace oblio ¶ Le alterne infedeltà che un
105
1801
occhi vostri Amor discopra ¶ Le alterne infedeltà, che in
106
1801
i petti ¶ Ventilar ponno le cedenti fiamme. ¶ Di sempiterno
107
1801
Enotria i monti, ¶ E le piagge sonanti, e s
108
1801
favola cominci. ¶ Tal su le scene, ove agitar solea
109
1801
sen corse incestuoso, ¶ Come le porte rovescionne, come ¶ Al
110
1801
e del fatale uncino ¶ Le mani armosse; e con
111
1801
mani armosse; e con le proprie mani ¶ A sè
112
1801
proprie mani ¶ A sè le care luci da la
113
1801
da la testa ¶ Con le man proprie misero strapposse
114
1801
ne destan poi. Sonan le risa: ¶ Il clamoroso disputar
115
1801
La nobil vanità pugne le menti: ¶ E l'amor
116
1801
l'arti e de le Muse ¶ Giudica e libra
117
1801
poco a poco ¶ A le insidie s'accosta e
118
1801
vergognosi balbettanti ¶ Trasse da le lor cave, ove già
119
1801
notte ¶ Tenean consiglio: e le servili braccia ¶ Fornìen di
120
1801
traverso ¶ Spezzate rovesciate dissipavano ¶ Le tetre corna: decima fatica
121
1801
l'avvolgeste; e de le Muse ¶ A dispetto e
122
1801
a lui se quindi ¶ Le dee sdegnate giù precipitando
123
1801
sdegnate giù precipitando ¶ Con le forchette il cacciano. Meschino
124
1801
Più non poria su le dolenti membra ¶ Del suo
125
1801
begli spirti ingombri ¶ Spesso le tasche. Oh come il
126
1801
beva ¶ La dama da le tue labbra rapita: ¶ Con
127
1801
più non odia ¶ De le scole il sermone Amor
128
1801
la molle ¶ Mano accarezza le cadenti barbe. ¶ Ma guardati
129
1801
occulto poi ¶ Sa per le luci penetrato all'alma
130
1801
tenta ¶ Il generoso de le stirpi orgoglio, ¶ Che ti
131
1801
poi ¶ Ne van colme le pàtere dorate ¶ Sopra l
132
1801
la mensa ¶ Porien deposti le celesti nari ¶ Pungere ahi
133
1801
rigore ¶ Di convitato cavalier le labbra. ¶ Tu signor che
134
1801
Che lo stagnante de le dapi odore ¶ Il celabro
135
1801
dapi odore ¶ Il celabro le offenda. Ivi con gli
136
1801
fuor caccia de' cibi ¶ Le volanti reliquie. Egri mortali
137
1801
Vi confortate; e per le alzate nari ¶ Del divin
138
1801
al suo signore ¶ Con le dita pieghevoli il selvoso
139
1801
alte moli ¶ Che per le fredde piagge educa il
140
1801
o quelli ¶ Che a le vigili guardie un dì
141
1801
Del nume accorto che le serpi annoda ¶ All'aurea
142
1801
e il capo e le calcagna ¶ D'ali fornisce
143
1801
volte sei case ambe le sponde. ¶ Quindici nere d
144
1801
duo dadi, or de le mosse ¶ Rotelle il martellar
145
1801
Al cibo agogni; e le ricorda i mali, ¶ Che
146
1801
a quelle di lei le proprie insegne: ¶ Dritto sacro
147
1801
Pago ridendo, e a le tue leggi applaude; ¶ Mentre
148
1801
ozioso. Uno già scote ¶ Le architettate del bel crine
149
1801
scossa ¶ De' convitati a le narici manda ¶ Vezzoso nembo
150
1801
Il nemico è a le porte. Oimè i Penati
151
1801
bongusto finora spaziando ¶ Per le auguste cornici e per
152
1801
gli eccelsi ¶ Timpani de le moli a i numi
153
1801
austeri fregi ¶ Entro a le man di cavalieri e
154
1801
e i lievi veli ¶ Le greche travi: e docile
155
1801
Fien de la moda le colonne e gli archi
156
1801
novità stampate al conio ¶ Le forme apprendi, onde assai
157
1801
mostra a pena ¶ Tra le spighe confuso il crin
158
1801
infinita ¶ Serie ne cinge le campagne il tanto ¶ Per
159
1801
vale or ciò? Su le natie lor balze ¶ Rodan
160
1801
natie lor balze ¶ Rodan le capre; ruminando il bue
161
1801
nudra e vesta ¶ De le fatiche sue: ma a
162
1801
fatiche sue: ma a le grand'alme ¶ Di troppo
163
1801
comodo ministri, a cui le miglia ¶ Pregio acquistino e
164
1801
mentre ¶ Cartagin dura a le fatiche e Tiro ¶ Pericolando
165
1801
Con l'oro altrui le voluttà cambiava, ¶ Sìbari si
166
1801
E guata; e de le altrui fole ridendo ¶ Sì
167
1801
paventano ¶ Suo gusto inesorabile le smilze ¶ Ombre de gli
168
1801
tesori; e piangon lasse ¶ Le mal spese vigilie, i
169
1801
vigilie, i sobrj pasti, ¶ Le in preda all'aquilon
170
1801
preda all'aquilon case, le antique ¶ Digiune rozze, gli
171
1801
assordanti per stridente ferro ¶ Le piazze e i tetti
172
1801
in van nudati rustici, le fami ¶ Mal desiate, e
173
1801
Mal desiate, e de le sacre toghe ¶ L'armata
174
1801
Egli ozioso siede ¶ Aborrendo le carni; e le narici
175
1801
Aborrendo le carni; e le narici ¶ Schifo raggrinza; e
176
1801
importa lo aver scarze le membra ¶ Singolare il costume
177
1801
O i bisogni o le piaghe. Il cor di
178
1801
i pietosi mugiti, nè le molli ¶ Lingue lambenti tortuosamente
179
1801
dolce lagrimetta ¶ Pari a le stille tremule brillanti, ¶ Che
180
1801
Al tiepido spirar de le prim'aure ¶ Fecondatrici. Or
181
1801
prim'aure ¶ Fecondatrici. Or le sovvien del giorno, ¶ Ahi
182
1801
bella ¶ Vergine cuccia de le Grazie alunna, ¶ Giovanilmente vezzeggiando
183
1801
scompigliato pelo, e da le vaghe ¶ Nari soffiò la
184
1801
Parea dicesse; e da le aurate volte ¶ A lei
185
1801
Asceser tutti; e da le somme stanze ¶ Le damigelle
186
1801
da le somme stanze ¶ Le damigelle pallide tremanti ¶ Precipitàro
187
1801
e questa ¶ Al sen le corse; in suo tenor
188
1801
avesti ¶ Vergine cuccia de le Grazie alunna. ¶ L'empio
189
1801
Ei nudo andonne ¶ De le assise spogliato onde pur
190
1801
novello ¶ Signor sperò; chè le pietose dame ¶ Inorridìro; e
191
1801
cuccia idol placato ¶ Da le vittime umane isti superba
192
1801
a cui Ciprigna ¶ Rose le nari; o sale impuro
193
1801
Gli altri a bear le sue parole estreme. ¶ Fors
194
1801
e noverarti a punto ¶ Le visite furtive a i
195
1801
all'alte logge de le mogli illustri ¶ Di ricchi
196
1801
universal! Sorridan pure ¶ A le vostre dolcissime querele ¶ I
197
1801
tanto ¶ Docil fidanza ne le innocue luci. ¶ Oh tre
198
1801
Allor gli antri domestici le selve ¶ L'onde le
199
1801
le selve ¶ L'onde le rupi alto ulular s
200
1801
Di femminili stridi. Allor le belle ¶ Dame con mani
201
1801
la pompa feral de le lugùbri ¶ Sale vedean dal
202
1801
dal truce sposo offrirsi ¶ Le tazze attossicate o i
203
1801
oltre il mar destò le risa ¶ Presso a gli
204
1801
non già ma de le nozze amante ¶ La freddissima
205
1801
Pirene ¶ Contenda or pur le desiate porte ¶ A i
206
1801
una sola età volger le menti. ¶ Ma già rimbomba
207
1801
in fronte ¶ Presso a le navi ond'Ilio arse
208
1801
e seco in tanto ¶ Le vivande cocean su i
209
1801
udrai fra poco ¶ Sonar le lodi tue dall'alta
210
1801
fia tosto ¶ Campion de le tue glorie: e male
211
1801
piaccia ¶ Più popolar de le lor bocche i pranzi
212
1801
La sola voluttà che le celesti ¶ Mense apparecchia, e
213
1801
l'albergo, e a le lor membra ¶ I medesmi
214
1801
membra ¶ I medesmi animai le irsute vesti. ¶ Sola una
215
1801
odorosi a lui blandisce ¶ Le vaghe membra; e lenemente
216
1801
giochi; ¶ E come ambrosia le lusinghe scorrono ¶ Da le
217
1801
le lusinghe scorrono ¶ Da le fraghe del labbro; e
218
1801
del labbro; e da le luci ¶ Socchiuse languidette umide
219
1801
crescendo tutte ¶ Di natura le viscere commosse: ¶ Come nell
220
1801
e fur sentite ¶ Primamente le grazie. Allor tra mille
221
1801
gli altri dei da le lor sedi ¶ Per riverenza
222
1801
Malizioso svolazzando reca ¶ Sopra le penne fuggitive ed agita
223
1801
la fama errori ¶ De le belle lontane, or de
224
1801
Or nuda appare ¶ Come le Grazie; or con leggiadro
225
1801
fatica ¶ Di richiamar de le matrone al volto ¶ Quella
226
1801
i selvaggi scherzi ¶ A le rozze villane il viso
227
1801
bella di sua man le dapi ¶ Piacerà ministrar, che
228
1801
soavi e molli: ¶ E le grazie piegandosi con essa
229
1801
nuove forme, or da le dita ¶ Fuggevoli scorrendo, ora
230
1801
aleggiando, ¶ Ed or de le pozzette in sen cadendo
231
1801
in piedi inorridita, ¶ E le rigide man stende, e
232
1801
e muta e con le labbra aperte ¶ Il guarda
233
1801
dama dispensar non piace ¶ Le vivande o non giova
234
1801
che quella osàro ¶ A le promesse di signor preporre
235
1801
mano ¶ I convitati; inarcheran le ciglia ¶ Al difficil lavoro
236
1801
al cadetto guerrier serban le mense. ¶ Sia tua cura
237
1801
di stranio pesce ¶ Parte le aggrada. Il tuo coltello
238
1801
De gli animanti annoverar le membra ¶ Puote, e discerner
239
1801
sempre ¶ Qual più cibo le noccia o qual più
240
1801
Essi, dal giorno ¶ Che le alleviàro il delicato fianco
241
1801
i piè leggeri o le canore labbra ¶ Da la
242
1801
alte vai logge spiando ¶ Le abitate tenèbre; o miri
243
1801
e moribondi amori ¶ De le tenere dame, onde s
244
1801
archi ¶ O di Tizian le tele: essa a le
245
1801
le tele: essa a le vesti ¶ A i libri
246
1801
Il vezzoso giornal, non le notate ¶ Eburnee tavolette a
247
1801
sagace ¶ Ho vedut'io le man render beate ¶ Uno
248
1801
Pollo o fagian con le forcine in alto ¶ Sospeso
249
1801
a te di circondar le dita ¶ Vivo splendor di
250
1801
si stanno ignude ¶ Sculte le Grazie, e che il
251
1801
Che pria vagando per le tue campagne ¶ Facean sotto
252
1801
scender non lice ¶ Da le stanze superne infin che
253
1801
solazzo ¶ Ad agitar fra le tranquille dita ¶ Dell'oriolo
254
1801
sereno ¶ Esci pedestre, e le abbattute membra ¶ All'aura
255
1801
sciolta ¶ Sventoli andando; e le formose braccia ¶ Stringa in
256
1801
lasciar tant'opra ¶ De le licenziose aure in balìa
257
1801
asconda. ¶ Poi che così le belle membra ornate ¶ Con
258
1801
la man, quasi baleno ¶ Le vie trascorri, e premi
259
1801
lavacro universal convienti ¶ Terger le vaghe membra. È ver
260
1801
che il dì quinto le Fate ¶ Loro salma immortal
261
1801
a sè facendo ¶ De le inarcate spire impeto e
262
1801
Ma il primo sol le rivedea più belle ¶ Far
263
1801
momento. ¶ Nè disdegnar con le sanguigne dita ¶ Di ripulire
264
1801
Artù vide la corte ¶ Le infiammate d'amor donzelle
265
1801
i bei lumi ¶ A le pendenti tavole vetuste ¶ Che
266
1801
ancora ¶ Gli atti e le forme. Quei che in
267
1801
in duro dante ¶ Strigne le membra, e cui sì
268
1801
grande ingombra ¶ Traforato collar le grandi spalle, ¶ Fu di
269
1801
i Penati; e da le nere torri ¶ Signoreggiando il
270
1801
Signoreggiando il mar, verso le aduste ¶ Spiagge la predatrice
271
1801
senato de' padri; e le disperse ¶ Leggi raccolte, ne
272
1801
recessi a lei dedusse ¶ Le pure onde salubri, e
273
1801
gli ampli fori alto le fece ¶ Salir scherzando a
274
1801
s'affretta ¶ Giù per le scale impaziente. Addio ¶ De
275
1801
a bearlo; altri a le braccia ¶ Timido ti sostien
276
1801
fune ¶ Domabile cocchier: temi le rote ¶ Che già più
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Che già più volte le tue membra in giro
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Italia onora. ¶ Tal fra le tazze e i coronati
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di novo ¶ A popolar le vie ch'all'oriente
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E cento ancor de le agitate ognora ¶ Damigelle or
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gentil queto sorride ¶ A le lor celie; o, s
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tu baldanzoso innoltra ¶ ne le stanze più interne. Ecco
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e si conforta ¶ Con le adulte speranze, a te
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maestoso passeggiar gli ondeggiano ¶ Le late spalle, e su
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per l'alta testa ¶ Le avvolte fasce: dall'arcato
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tutte a schiera ¶ Vengan le grazie tue; sì che
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aere stagnante oppresso ¶ Fra le inutili ciurme al suol
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la scorsa notte ¶ Ricordar le vicende; e con obliqui
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lati ¶ Crepitar s'odon le fiammanti brage ¶ Ove si
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soffia alto gonfiando ¶ Ambe le gote. Altri di lor
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ne scote; e de le ceneri ¶ Fuligginose il ripulisce
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e terge. ¶ Tali a le vampe dell'Etnèa fucina
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biondo cenerino ¶ Che de le sacre Muse in su
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sacre Muse in su le spalle ¶ Casca ondeggiando tenero
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se a nobil eroe le fresche labbra ¶ Repentino spirar
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saettar co i guardi ¶ Le belle inavvedute, a guerrier
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pari ¶ Che, già poste le bende a la ferita
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e furibondo insieme ¶ Sbaragliando le schiere entra nel folto
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nocivo fermento e de le polvi ¶ Che roder gli
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d'odori ¶ Che a le varie manteche ama rapire
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lungo i vasi ugnendo ¶ Le leggerissim'ale di farfalla
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di lor deciso aggian le nari ¶ Del mio signore
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ottuso dente ¶ Lieve solca le chiome; indi animoso ¶ Le
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le chiome; indi animoso ¶ Le turba e le scompiglia
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animoso ¶ Le turba e le scompiglia; e alfin da
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mio signor vedrai morder le labbra ¶ Impaziente, ed arrossir
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scender fino ¶ Ad usurpar le infami voci al vulgo
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orridi mugiti ¶ Commosse rimbombar le arcate volte, ¶ E d
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la man sacra ¶ Umiliava le dorate corna. ¶ Tu non
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semidei più chiari: e le matrone ¶ Che da i
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pettin creator doni a le chiome ¶ Leggiadra o almen
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tuoi l'oro e le gemme, ¶ Invidiasti il fedo
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i Regi Persi ¶ E le peregrinanti Arabe dame, ¶ O
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su gli occhi a le misere genti? ¶ Così non
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un giorno intero ¶ Tra le folte d'inezie illustri
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in cor gioiendo ¶ Spregerà le bestemmie imprecatrici ¶ E il
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desiato avorio ¶ Che de le amate forme impresso ride
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Con più largo confin le amiche membra. ¶ Doman fie
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minor dito in fra le gemme e l'oro
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l'oro; ¶ O de le grazie del tuo viso
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ecco alfin che a le tue luci appare ¶ L
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troppo ¶ A te parran le guance, or fia ch
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O che mal tra le leggi a la tua
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onde a voi coniò le altere menti ¶ Acciò che
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Adige onora; ¶ E a le tavole ignote i noti
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van col morder de le labbra ¶ A lo scrosciar
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A lo scrosciar de le importune risa ¶ Che scoppian
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posar poi venne ¶ Su le giovani chiome; e in
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reggia ¶ Più non distinse le due opposte etadi: ¶ E
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tuoi? Rodano e Senna ¶ Le tesserono a gara; e
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piana salir su per le gambe ¶ La docil calza
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intorno; e qual piegate ¶ Le ginocchia in sul suol
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i nodi eccede ¶ Su le schiene ondeggiante in negro
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e ripercossi ferri ¶ Per le tacite case andò il
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i feri nomi ¶ De le squadre diverse e de
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salma ¶ Fastidiosi effluvj a le tue nari. ¶ Nè men
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lieti ¶ Gli animali e le piante e i campi
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d'uopo. ¶ Tu tra le veglie e le canore
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tra le veglie e le canore scene ¶ E il
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queto aere notturno; e le tenèbre ¶ Con fiaccole superbe
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a cui splendeano innanzi ¶ Le tede de le Furie
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innanzi ¶ Le tede de le Furie anguicrinite. ¶ Tal ritornasti
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disse: or siedi ¶ De le mense reina. Alfine il
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sprimacciò di propria man le còltrici ¶ Molle cedenti, ove
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il fido ¶ Servo calò le ombrifere cortine: ¶ E a
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spiragli penetrar contenda ¶ De le dorate imposte; e la
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capo. ¶ Or qui principio le leggiadre cure ¶ Denno aver
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Il turpe aspetto de le guance enfiate. ¶ Ma il
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Chiede qual più de le bevande usate ¶ Sorbir tu
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O troppo intorno a le divine membra ¶ Adipe cresce
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oltre l'Oceàno ¶ Scorrea le umane membra; e se
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in quel momento ¶ Che le scelte bevande a sorbir
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in su i tapeti ¶ Le impresse orme indecenti? Ahimè
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agro e indigesto ¶ Ne le viscere tue te allor
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limitare, indi elevando ¶ Ambe le spalle qual testudo il
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da la Senna de le Grazie madre ¶ Pur ora
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in sen contro a le bocche impure ¶ Ch'osan
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il fonte gentil da le bell'acque. ¶ Or te
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darà la palma ¶ Sovra le scene; e s'egli
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e quella schifa ¶ Che le accigliate gelide matrone ¶ Chiaman
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aperte fauci ¶ Stupefatto berà le tue sentenze. ¶ Ma già
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già vegg'io che le oziose lane ¶ Premer non
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la stagione a te le membra copre ¶ Di stese
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cristallino rostro in su le mani ¶ Ti versa onde
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onde odorate, e da le mani ¶ In limpido bacin
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In limpido bacin sotto le accoglie; ¶ Quale il sapon
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altro appresta ¶ Onde imbiancar le guance util licore. ¶ Assai
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illustre ¶ I travagli e le glorie il ciel destina
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computi vili del castaldo ¶ Le vendemmie i ricolti i
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compagna andrai; ¶ Chè tra le fide altrui giovani spose
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togli ¶ A me da le mie man quest'arco
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e queste ¶ Armi da le mie spalle, e ignudo
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Studiarti a torre da le languid'alme ¶ La stanchezza
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non veggan mai più le umane genti. ¶ Amor qui
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fior placidi hai corona ¶ Le salme accoppia, e con
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che ai freddi sposi ¶ Le tenebre concede e de
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tenebre concede e de le spose ¶ Le caste membra
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e de le spose ¶ Le caste membra; e a
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i patti santi ¶ E le condizion del caro nodo
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se d'immagin liete ¶ Le fu Mòrfeo cortese. È
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a i gridi tra le fauci il varco. ¶ Sovente
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nel capo ¶ Ravvolgendosi ancor le viete usanze, ¶ Poi che
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con qual noia de le caste spose ¶ Ch'indi
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beante aspetto ¶ Beneficar potrai le genti, e grato ¶ Ricompensar
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seggio invidia mosse ¶ De le sedie minori al popol
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fra il clamore ¶ De le veglie solenni! Avvi due
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Gli alti palagi e le vigilie illustri ¶ De la
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de' numi. Un ne le mani ¶ Porta verga fatale
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E d'inane torpor le menti occùpa. ¶ Questa del
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trono è questo ¶ Ove le madri de le madri
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Ove le madri de le madri eccelse ¶ De' primi
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fra i seggi ¶ De le più miti dèe, quindi
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L'aere agitando de le sale immense, ¶ Onde i
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Cinto spedita, e con le gambe assorte ¶ In amplo
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D'atro rapè solleticar le nari; ¶ O a voce
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pugna. Ei sul mattino ¶ Le stupide micranie o l
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tossi ¶ Molce giocando a le canute dame. ¶ Ei, già
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dame. ¶ Ei, già tolte le mense, i nati or
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or ora ¶ Giochi a le belle declinanti insegna. ¶ Ei
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ei stesso ¶ Fuor de le mura; e con soave
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E i costumi e le patrie a lei soletta
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lui turgide ancora ambe le tasche ¶ Son d'ascose
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divise ¶ In fili minutissimi le genti ¶ D'Argo e
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esprimer poria, poi che le stanze ¶ Folte già son
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Amor li guidi ¶ Fra le oscure mortali: o che
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che gli assorba ¶ De le dive lor pari entro
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a stento rammentando vanno ¶ Le superate al fin tristi
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mai raro promette ¶ A le dame trastullo; e ride
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ride ancor, benchè a le dame in tanto ¶ Sovra
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studio in novi sensi ¶ Le parole converte; o i
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plaude il ventaglio ¶ De le pingui matrone, a cui
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accento anco risponde. ¶ Ma le giovani madri, al latte
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lieti ei rende ¶ De le sue mense. Altri dà
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spiegate ¶ Odo vagar fra le sonanti risa ¶ Di giovani
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giovani festivi e fra le acute ¶ Voci di dame
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il fronte ¶ E increspate le ciglia, i sommi labbri
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obliar, meglio erudita ¶ De le Galliche grazie. Oh qual
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col guardo invoca ¶ De le amiche l'aita; e
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Ordin porrà, che de le dive accolte ¶ Nulla obliata
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isbadigli lungamente, e pianga ¶ Le mal gittate ore notturne
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d'esser geloso. Altrove ¶ Le occulte altrui, ma non
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Qua gl'illustri e le illustri; e là gli
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mancò la fortuna. Anco le piacque ¶ Accozzar le rivali
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Anco le piacque ¶ Accozzar le rivali, onde spiarne ¶ I
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intorno ¶ Dispersi tavolier seggon le dive ¶ Seggon gli eroi
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campo ¶ Agevoli ventagli, onde le dame ¶ Cercan ristoro all
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un pronto avviso ¶ Con le dita si attigne: e
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matrona intorno al labbro ¶ Le calugini adulte: ecco sen
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adulte: ecco sen ugne ¶ Le nari delicate e un
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suo cor future imprese, ¶ Le domina dall'alto i
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punta ¶ Del bel piè le sospigne. Ella non sente
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ordina o turba, ¶ De le pompe muliebri a lei
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più grave ¶ O fra le dive socere o fra
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man la negra ¶ Sopra le grandi porporine brache ¶ Veste
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e la forchetta enorme ¶ Le cadenti lasagne avido ingoia