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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Oriana Fallaci, Penelope alla guerra, 1962

concordanze di «le»

nautoretestoannoconcordanza
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1962
medesimo inizio: «Elena alzò le braccia al cielo e
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1962
lusingata, s’era messa le mani tra i capelli
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1962
Hai proprio ragione.» ¶ Date le condizioni di privilegio in
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1962
partita, pensava Giovanna, e le poche settimane trascorse, non
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1962
non bastasse, il produttore le aveva risposto rallegrandosi per
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1962
Non dormiva abbastanza, verso le dieci si alzava piena
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1962
testa, usciva a sgranchirsi le gambe pel Village. Inevitabilmente
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1962
Inevitabilmente però capitava sotto le finestre di Richard, gli
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1962
della Public Library, con le colonne bianche, le balaustre
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1962
con le colonne bianche, le balaustre punteggiate da escrementi
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1962
Rannicchiata su un gradino, le braccia intorno alle ginocchia
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1962
taxi gialli e ingombranti, le automobili della propaganda elettorale
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1962
ripetuta? Perché ogni sera le faceva far tardi in
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1962
era servito aver spalancato le porte dell’Inferno se
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1962
passato a prenderla verso le otto, rispose: «Non sarò
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camera.» ¶ «Va bene.» ¶ Aveva le mani sudate, le scivolarono
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1962
Aveva le mani sudate, le scivolarono più d’una
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1962
del letto, il grammofono, le bloccarono il fiato: la
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1962
allontanava. Richiudendo l’anta, le sue mani erano asciutte
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1962
avvicinò, risoluta. Gli appoggiò le mani alle spalle, gliele
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1962
Lo squillo del telefono le uccise la frase in
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1962
Summer when it…». Quanto le sarebbe piaciuto, pensò, trovarsi
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1962
di sé, a mezzanotte le propose di andare a
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1962
lesse cercando di definire le sensazioni che essa le
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1962
le sensazioni che essa le dava. ¶ «Giovanna cara, che
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1962
ragione. Inutile spiegarti, perciò, le circostanze incredibili nelle quali
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1962
si incantava a guardarsi le unghie o brontolava qualcosa
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1962
svagata, quando lo sguardo le era caduto sopra una
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1962
di rantolo aveva annunciato: «Le voglio». ¶ «Che te ne
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1962
hai mica un cane.» ¶ «Le voglio lo stesso. Comprerò
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1962
il cane e poi le scarpe per il cane
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1962
trasparente di plastica dove le scarpine erano chiuse, ne
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1962
Il commesso aveva sbattuto le ciglia. ¶ «Il suo cane
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1962
a casa dove Giovanna le aveva scoperto una lacrima
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1962
gran ridere.» ¶ Ed ora le quattro scarpine di un
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1962
i posacenere di giada, le uova di marmo, e
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1962
di marmo, e Martine le accarezzava col dito dall
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1962
Giovanna, ancora in pigiama, le sedette di fronte. Tutto
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1962
sei in bancarotta?” “Spirituale” le dico. Dopodiché le comunico
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1962
Spirituale” le dico. Dopodiché le comunico la mia decisione
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che non posso capire le cose perché non mi
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1962
fogli firmati. Ma cosa le aveva detto, Bill, oltre
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1962
sapesse, i primi dubbi, le prime incertezze. E la
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1962
calze bianche, camice bianco; le donne avevano una cuffietta
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1962
purezza i volti e le mani spiccavano ancora più
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1962
da una parte e le donne dall’altra. Tra
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1962
era uno stanzone con le panche e l’inginocchiatoio
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1962
orologio in mano. Confessati!». Le ministresse di Dio avevano
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1962
uccidere. Avrebbe visto Giovanna, le avrebbe detto tutto, le
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1962
le avrebbe detto tutto, le avrebbe chiesto la complicità
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1962
non aveva scritto che le streghe non la preoccupavano
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1962
sgorbi perché gli tremavano le dita. Gli tremavano ancora
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1962
pomeriggio fu così lungo: le sette non venivano mai
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1962
un po’ troppo largo, le ciglia che erano troppo
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1962
la sua andatura esitante, le sue lunghe gambe sempre
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1962
sempre un poco piegate, le sue lunghe braccia sempre
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1962
interrogava con gli occhi, le labbra serrate, affinché riprendesse
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1962
giovanotti parlavano fitto accarezzandosi le maniche della giacchetta. In
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1962
la più brutta, piangeva; le lacrime cadevano di sotto
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1962
E non mi rompe le scatole.» ¶ Giovanna si lasciò
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1962
perderei la testa per le cover girls.» ¶ Si sentiva
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1962
del giorno in cui le chiatte da sbarco correvano
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1962
la spiaggia. Si passava le mani sopra la faccia
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1962
volesse lavarla, e, quando le mani scendevano al mento
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1962
eggs?” Ti sono piaciute le uova affrittellate? E tu
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1962
se mi sono piaciute le uova affrittellate, forse posso
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1962
tu non sei come le altre. Capisci. Così ho
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1962
maledettamente attraente. Giovanna strinse le labbra e pensò, con
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1962
un ago di gelo le si insinuava dentro la
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1962
Richard occupatissimo a mangiarsi le unghie, Giovanna educatamente ostile
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1962
aveva convinti a levarsi le scarpe: data la situazione
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1962
il sollievo di tutti le due coppie s’eran
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1962
Richard osservò con attenzione le unghie mangiate e poi
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1962
mangiate e poi alzò le spalle: con l’aria
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1962
la fronte caldissima, appoggiò le labbra sopra il guanciale
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1962
sua eccitazione, pensò che le sarebbe piaciuto ripetere al
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1962
quartiere colorito, bizzarro, con le villette elisabettiane e le
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1962
le villette elisabettiane e le scalinate esterne, dalla ringhiera
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1962
con un urlo gioioso, le rispose un grugnito di
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1962
pesca con lo champagne.» ¶ Le dette la sigaretta, ordinò
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1962
con Bill. Puoi tenerti le scuse.» ¶ «Oh, no! È
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1962
I capelli sciolti lungo le spalle, il volto seminascosto
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1962
capisci che mi spacca le tempie, che non lo
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1962
di fumare un grissino. Le fece mangiare crauti alla
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1962
mangiare crauti alla Kolozsvàr, le fece bere Château-neuf
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1962
neuf-du-Pape. «Odio le uova al prosciutto, il
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1962
mascalzoni: non sono squisiti?» Le raccontò dei duecentomila gatti
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1962
gatti e dei falchi». Le raccontò la favola del
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1962
malinconicamente il caffè, mangiarono le uova al prosciutto, il
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1962
campana del Village suonava le tre quando finalmente raggiunsero
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1962
veniva a prenderla verso le sette e insieme andavano
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1962
esotico, poi a far le ore piccole in qualche
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1962
quando Giovanna rientrava con le scarpe in mano per
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1962
pesante, la lingua impastata, le gambe intorpidite, il braccio
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1962
in cui Richard saliva le scale a incontrarla e
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1962
insieme una storia: ma le parole, nel suo cervello
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1962
fretta? Può darsi. Ma le cose importanti come nascere
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1962
importante: non preoccuparti per le streghe, di qualsiasi genere
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1962
la stoffa di Solvejg: le streghe non mi spaventano
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1962
allarme che suonava tutte le volte che la porta
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1962
ex: occupata da Giovanna. Le camere erano separate da
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1962
Washington Square: coi platani, le panchine, il busto di
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1962
bar frequentato dagli omosessuali, le indossatrici ammalate di cerebralismo
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1962
Giò, dove sono finite le tue belle considerazioni sul
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1962
o nell’altro entro le prossime quarantott’ore. Meglio
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1962
signor Baline telefonasse, scese le scale chiedendosi per quale
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1962
del bar, deliberatamente voltando le spalle alla porta, e
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1962
guardarlo: la statura eccessiva, le spalle robuste, la bocca
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1962
si muoveva e diceva le cose: quasi che niente
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1962
che scrutavano di sotto le palpebre semichiuse ed esaminavano
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1962
morto. Incredibile, no?» ¶ «Affatto. Le cose che accadono non
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1962
per avere arrossito. Non le succedeva, del resto, da
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1962
non averlo notato e le ordinò un whisky con
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1962
allungato una mano e le sfiorava le palpebre. Giovanna
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1962
mano e le sfiorava le palpebre. Giovanna si stupì
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1962
prendere tempo. Poi scosse le spalle. ¶ «Non lo so
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1962
D’altra parte, odio le donne che esasperano coi
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1962
un mondo umoristico: e le storie umoristiche piacciono molto
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1962
serio nemmeno se vinciamo le guerre che voi avete
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1962
per te.» ¶ Si alzò, le andò vicino, le accomodò
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1962
alzò, le andò vicino, le accomodò un ricciolo che
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1962
accomodò un ricciolo che le cadeva spesso sugli occhi
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1962
da lui se lui le accomoda un ricciolo e
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1962
un ricciolo e lui le accomoda volentieri quel ricciolo
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1962
Stiamo diventando ermafroditi come le lumache. Lo sai, no
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1962
anche gli uomini e le donne si riprodurranno senza
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1962
rabbia! Solo a pensarci le veniva una fame terribile
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1962
che Martine riservava per le grandi occasioni e ne
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1962
in un mondo umoristico. Le storie umoristiche piacciono in
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1962
notte dormì malissimo. Sognò le lunghe estati noiose di
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1962
di quand’era bambina, le onde che si rompevano
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1962
sordo tagliava in due le meduse ancora vive. Poi
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1962
lo seguiva, compunta, perché le sembrava che anche le
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1962
le sembrava che anche le meduse avessero diritto a
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1962
domande. Si chiedeva se le meduse soffrissero ad affogare
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1962
aria. Si chiedeva se le meduse sentissero male quando
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1962
male quando il bagnino le sciabolava. E un giorno
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1962
suo volto era stanco, le sue palpebre gonfie come
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1962
occhiata inquisitrice. ¶ «Ah, sì?» ¶ «Le ho chiesto se sapeva
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1962
passo a prenderti verso le sette. Ho preso due
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1962
vuole, madame.» ¶ Bill scaricò le valige e le labbra
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1962
scaricò le valige e le labbra gli tremavano d
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1962
fatto a trascinarla per le scale da solo? La
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1962
adulto, vaccinato, e pago le tasse. Voglio sbagliare da
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1962
un tremito su per le gambe, come quel giorno
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1962
giorno, sulla tempia sinistra le pulsava forte una vena
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1962
forse hai ragione: sono le due e mezzo, ormai
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1962
respiro come quando cadevano le bombe dagli aeroplani. Non
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1962
letto, si coprì con le mani la faccia, si
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1962
di lui, gli scostò le dita dal volto, gli
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1962
gli asciugò alla meglio le guance, lo coprì con
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1962
soffiò il naso. Poi le appoggiò la testa sopra
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1962
per terra e, con le scarpe in mano perché
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1962
danzando nell’aria, schiaffeggiò le gote del lattaio che
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1962
era la cosa. ¶ Ricordò le candele del tirassegno e
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1962
sorry!» e, di colpo, le fu chiaro ciò che
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1962
lo stesso. Si toccò le braccia e le gambe
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1962
toccò le braccia e le gambe e il resto
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1962
diventata mostruosa: erano sempre le medesime braccia e le
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1962
le medesime braccia e le medesime gambe e il
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1962
vide la lettera. ¶ V ¶ Le valige di Richard erano
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1962
La cameriera aveva spalancato le finestre perché circolasse l
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1962
suo prigioniero. Richard serrò le mascelle, rabbiosamente. Di solito
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1962
lui restava sulla poltrona: le gambe divaricate, i gomiti
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1962
gomiti sopra i braccioli, le mani sopra lo stomaco
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1962
voglia di scendere e le nocche, strette nella morsa
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1962
di ciò che temeva, le donne: ma una donna
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1962
vento: si posano come le foglie sulla finestra, cento
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1962
sceglie il bambino che le piace di più. La
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1962
Coney Island. Partivano con le provviste e mammy guidava
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1962
gente, bottiglie vuote, panini. Le ragazze in costume da
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1962
i baracconi accendevano tutte le luci, le giostre giravano
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1962
accendevano tutte le luci, le giostre giravano, l’ottovolante
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1962
altro che a peggiorare le cose… No, non doveva
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1962
il suo fottuto paese. Le guerre si son sempre
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1962
all’alba, che orrore! Le chiatte da sbarco correvano
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1962
di fuoco. Dalla spiaggia le bombe schizzavano in vampate
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1962
di acqua: secche come le risate di mammy. Lì
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1962
come dentro un guanciale, le braccia tese sull’acqua
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1962
d’oro e lui le guardava: assonnato, incantato. Camminavano
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1962
fossero andati, e tra le monete d’oro c
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1962
scarpata, rotolando, rotolando con le braccia intorno alla testa
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1962
il continuo guardare tra le persiane abbassate e l
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1962
aveva talmente commosso offrendogli le noccioline al cinematografo. Lo
185
1962
La finì che eran le quattro del pomeriggio. E
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1962
l’aereo fu sopra le nuvole si sentì veramente
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1962
pigliarsela tanto. Sorridendo esaminò le unghie mangiucchiate e l
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1962
assumere nei tuoi riguardi le responsabilità che dovrei. Per
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1962
Una prima, rapida scorsa le aveva fatto intuire d
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1962
seconda lettura, più attenta, le aveva fatto comprendere quale
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1962
Un terzo esame, accuratissimo, le rivelò ciò che nella
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1962
un medico, né decifrò le allusioni alle streghe. Pensò
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1962
paga il telefono. Oregon 4…» Le dette il numero. «Scrivilo
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1962
incontro, la sua inevitabilità, le diventava chiara alla mente
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1962
ritrovai queste mani.» Tese le mani che Giovanna rammentava
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1962
Non hai mai visto le mie fotografie su “Harper
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1962
ed “Esquire?”» ¶ «… e poi le cose che mi dicevi
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1962
dicevi su New York: le case che toccano il
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1962
che toccano il cielo, le dita che grattano la
200
1962
No, davvero.» ¶ «Benissimo. Sono le dieci e mezzo ed
201
1962
era allegro, nel porto le navi dondolavano in fila
202
1962
fossero barche, ed erano le navi più grandi che
203
1962
essa avesse mai visto, le più bianche, le più
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1962
visto, le più bianche, le più belle, ed ora
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1962
più belle, ed ora le spolverava un profumo di
206
1962
privo di stelle perché le stelle erano ruzzolate sopra
207
1962
spruzzare delle onde e le mani di Richard. Richard
208
1962
mani di Richard. Richard le voltava la testa perché
209
1962
immobili, col capino diritto, le ali spalancate, le zampe
210
1962
diritto, le ali spalancate, le zampe aggricciate, ad urlare
211
1962
in una ventata: mentre le orecchie si riempiono d
212
1962
altra sibilante ventata: mentre le orecchie si riempiono d
213
1962
che si tuffa dentro le luci, i rumori, centinaia
214
1962
i muri, i tetti, le strade, poi il fumo
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1962
Sulle porte dei bar le prostitute si offrivano, gli
216
1962
offrivano, gli ubriachi vomitavano, le creature sole piangevano: ma
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1962
e il burro solleticava le nari di Giovanna e
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1962
piccola, la mamma non le faceva mangiare il croccante
219
1962
vestito da antico persiano, le scarpe col pompon e
220
1962
pieno di buchi come le ricevute della luce o
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1962
di Richard diceva: «Odiate le responsabilità personali. Niente di
222
1962
mica vero?» ¶ «Butta via, le macchine sbagliano. Ecco una
223
1962
con un comico inchino le offrì la copia falsa
224
1962
Un silenzio pericoloso lievitava le cose, la loro inquietudine
225
1962
grande del mondo.» ¶ Comprarono le noccioline, entrarono nel cinema
226
1962
la mano di Giovanna. Le loro dita si strinsero
227
1962
sale untuoso che lasciano le noccioline, ma nessuno dei
228
1962
pericoloso tornava a lievitare le cose, la loro inquietudine
229
1962
segnavano il tempo con le palme rosa. Il tempo
230
1962
ed enormi dita con le quali rubava al tamburo
231
1962
non gli bastarono più le dita per inventarlo: così
232
1962
e agitando i fianchi, le spalle, le braccia, si
233
1962
i fianchi, le spalle, le braccia, si gettarono a
234
1962
davanti, la agguantava per le braccia, la tirava. ¶ «Non
235
1962
ad agitare i fianchi, le spalle. E ballò, ballò
236
1962
sincronia col tamburo, con le palme rosa che segnavano
237
1962
grammofono. Poi si tolse le scarpe, si buttò sopra
238
1962
letto. Dalla finestra con le tende scostate entrava, accendendosi
239
1962
whisky, giulivo. Poi incrociò le mani sotto la testa
240
1962
letto. Lui parlava, parlava, le mani incrociate sotto la
241
1962
escluso il sovrapprezzo per le correzioni da fare. Ma
242
1962
d’oro, una paura le chiuse lo stomaco: come
243
1962
oggi.» ¶ «Sì, bella giornata.» ¶ «Le piace New York?» ¶ «Sì
244
1962
paura ingiustificata, irragionevole, che le piegava le gambe, le
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1962
irragionevole, che le piegava le gambe, le paralizzava il
246
1962
le piegava le gambe, le paralizzava il cervello, le
247
1962
le paralizzava il cervello, le imbiancava la faccia. ¶ «Ma
248
1962
di scrittrice e poi le raccontò tutto su un
249
1962
Raccontagli una barzelletta. Adora le barzellette.» ¶ «Va bene.» ¶ Si
250
1962
si reggeva con entrambe le mani al bicchiere nell
251
1962
più sicuro. ¶ «Bella ragazza. Le facciamo un provino?» ¶ «Ma
252
1962
tu mi abbia portato. Le hai dato una segretaria
253
1962
presenza cresceva, cresceva. Ora le mani di Giovanna erano
254
1962
supplicò Gomez. ¶ Giovanna strinse le mascelle. ¶ «Conosce la storiella
255
1962
il suo polso. Non le riuscì. Tentò di chiamare
256
1962
nome. Dalla gola non le uscì alcun suono. Liberò
257
1962
e vorresti scappare ma le tue gambe rimangono ferme
258
1962
i passanti, lo cercava, le sembrava di riconoscerlo in
259
1962
di riconoscerlo in tutti. Le sembrò di riconoscerlo in
260
1962
infine in uno che le voltava le spalle e
261
1962
uno che le voltava le spalle e al suo
262
1962
in uno snack-bar. Le cabine erano tutte occupate
263
1962
lavoro. Ma i ginocchi le facevano male ed ora
264
1962
facevano male ed ora le faceva male anche la
265
1962
detestasse certe debolezze muliebri. ¶ Le prime due notti non
266
1962
fuga, l’aveva cercata: le ore trascorsero così piacevolmente
267
1962
così piacevolmente che salutandolo le parve d’esser guarita
268
1962
andati a mangiare verso le nove. «Ti prego, tesoro
269
1962
febbre. Un ronzio cattivo le disse che si trattava
270
1962
interruttore per chiuderla. Non le riuscì di trovarlo e
271
1962
il portiere, uno per le chiamate urbane ed uno
272
1962
urbane ed uno per le chiamate interurbane. Ma non
273
1962
rialzò, raccolse i cappotti, le cose calde che aveva
274
1962
cose calde che aveva, le buttò sopra il letto
275
1962
Un cliente intervenne, divertito. ¶ «Le signore sole non sono
276
1962
disse il cliente e le andò più vicino guardandole
277
1962
Peter restaurant. Cinquantasettesima East.» ¶ Le fu chiaro d’aver
278
1962
felice!» ¶ Poi Martine fece le presentazioni. ¶ «Giò, questo è
279
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Bill si alzò e le strinse forte la mano
280
1962
dinanzi un’altra persona. Le guance erano ancora incavate
281
1962
tantomeno capiva ciò che le accadeva. Bill mise la
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1962
denti. Martine dischiuse sorpresa le labbra. ¶ «Non mi riconosci
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Richard tacque. Bill dischiuse le labbra e buttò fuori
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fumo. Martine batté eccitata le mani: «Si conoscono! Straordinario
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anni.» ¶ «E io trentaquattro.» ¶ Le prese una mano, poi
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mano, poi l’altra. Le strinse. La fece sedere
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ballare. Su, vi farete le feste a El Morocco
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un messaggio, appena passate le linee. Non ve lo
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più giovane». ¶ Giovanna voltò le spalle a un viaggiatore
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aveva preso a martellarle le reni, scendendo giù verso
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Il babbo aveva stretto le labbra brontolando che noia
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l’armadietto della farmacia, le aveva gettato un pacco
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pianto, aveva fatto invece le orribili cose che c
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in mano il babbo le aveva osservato subito gli
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esclamato che buffo, tutte le bambine piangono quando succede
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tutti all’inferno. Che le importava dei loro giudizi
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americano tacque. Poi alzò le spalle. «Ogni cosa è
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Terra Promessa, ne bacia le sponde mormorando rapito «Israele
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banale, così il produttore le aveva proposto di dividerlo
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perché era breve, frizzante, le ricordava l’America, ma
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superavi gli esami, malgrado le apparenze gli arcangeli erano
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del Park Sheraton Hotel, le mani nelle tasche del
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automobili e delle escavatrici: le parve una musica d
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quand’era bambina e le toccava sempre l’asciugamano
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York si congratulerebbe con Le Corbusier; se Leonardo da
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dipinge di rosa come le dita della signora di
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bruciano più delle stelle. Le stelle in paragone appassiscono
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bistecche appena smozzicate. Per le fatiche meno evitabili, le
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le fatiche meno evitabili, le vetrine ti suggeriscono lettere
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cui ti ho voltato le spalle quando mi hai
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a un esperimento. Prima le storie dei film si
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dico che ho visto le sue commedie, e la
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compunto perché il discorso le costava uno sforzo. Gli
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sogno: voglio capire. Oggigiorno le vergini sono più scarse
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Giò: quella che scrive le storie d’amore che
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ad arrivarci, la frase le rimbalzò negli orecchi. «Davvero
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suo agio, che non le manchi nulla di ciò
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è il frigorifero: se le vien voglia di coca
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un regalo, il vecchio le ha appiccicato una bella
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No.» ¶ «Sentimentalmente impegnata?» ¶ «No.» ¶ «Le piace l’America?» ¶ «Sì
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dire bugie, ed ascoltarle. ¶ «Le piace il denaro?» ¶ «Sì
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nostra suprema religione. Osservi le banche, in America: alte
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Non sembrano cattedrali? Sono le nostre cattedrali. Osservi gli
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risponda sempre di sì. Le piacerebbe restare in America
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Millecinquecento dollari al mese. Le va?» ¶ Millecinquecento dollari erano
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base. Esclude gli extra, le spese. E poi si
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Fa sempre piacere subir le pretese di una donna
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spalle: cosa doveva rispondergli? Le sembrava di tornare indietro
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topolino. Trecentomila per cominciare, le va?» ¶ «Ma Gomez! Lei
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orgoglio. E di nuovo le sembrava d’esser tornata
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Il mondo che Gomez le offriva per duemila dollari
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dollari al mese, che le importava di Richard, del
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a recuperare energie, ma le donne dai polmoni già
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zoccolate di bufali, poi le zoccolate diventare galoppo, più
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volto spariva, ed anche le braccia, le gambe. E
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ed anche le braccia, le gambe. E della donna
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della coproduzione. Due mesi le bastano, Giò?» ¶ «Certo, commendatore
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della campana di Westminster. ¶ «Le affido un compito insolito
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compito insolito, in realtà le regalo una lunga vacanza
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altra campana. Di giorno, le faceva pensare al matrimonio
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di un re: con le cappe di ermellino, le
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le cappe di ermellino, le carrozze dorate, le guardie
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ermellino, le carrozze dorate, le guardie a cavallo; il
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un sudario, quel rintocco le dava l’angoscia di
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fissar la lucerna dove le macchie disegnavano profili di
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coi libri di scuola, le fotografie dei defunti sopra
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di cartelle ed insieme le discuteremo. Intanto si diverta
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saliva sui grattacieli dove le trombe degli angeli annunciavano
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di spalle. Poi chiuse le valige, mise la macchina
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ragazza dentro lo specchio le piacevano solo i capelli
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a una terra dove le donne avevano capelli neri
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pianger sua madre. Stirava le camicie e piangeva, le
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le camicie e piangeva, le lacrime ruzzolavano sul ferro
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lacrime. Ma poi anche le macchioline sfumavano, come se
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non avrebbe mai stirato le camicie e non avrebbe
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serio Francesco. Poi sollevò le valige, quasi non pesassero
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quasi non pesassero nulla, le caricò sull’automobile, sedette
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sole, quel giorno, e le cupole sembravano più tonde
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mai dentro il sole, le foglie più verdi, la
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gente che vola come le rondini tra i grattacieli
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rondini tra i grattacieli, le case che sfiorano le
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le case che sfiorano le nuvole, i ponti sottili
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Sarà. Però pagano bene le idee. Lo sai quanto
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gli americani pagano bene le idee.» ¶ «Perché ne hanno
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sempre bisogno di drammatizzare le cose.» ¶ «Voi italiani! Come
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non c’entrano neppure le case che toccano il
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che va ad espugnare le mura di Troia. Ma
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riguarda?» ¶ Gli voltò stizzita le spalle. Stizzita entrò nel
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Se New York non le fosse piaciuta? Impossibile. Sarebbe
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il maledetto orologio che le partoriva fantasmi coi baffi
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copriva il volto con le mani. Le mani, questo
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volto con le mani. Le mani, questo lo ricordava
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Era un omone con le guance rotonde, un neo
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rimasta un po’ incredula: le sembrava impossibile che la
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capire. In inglese Joseph le chiedeva un mucchio di
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buffo, quasi piangesse, e le aveva raccontato tante cose
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stai attenta, ti bruci le dita. La gente vola
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La gente vola come le rondini tra i davanzali
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i treni corrono sotto le strade solleticando le corna
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sotto le strade solleticando le corna dei diavoli e
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Richard e si mordeva le labbra per farle diventare
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era steso sul letto, le braccia incrociate sotto la
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caldo, sulla tempia sinistra le pulsava forte una vena
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cespugli di rose e le file dei cavoli. Richard
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Fianco a fianco, per le strade diritte, i sottopassaggi
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Palladium. I negri battevano le mani e cantavano, il
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una ministressa di Dio le tolse gli occhiali perché
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servisse fuggire. Scesero piano le scale, un’altra ministressa
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Richard gli voltò infastidito le spalle, fece il gesto
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Raccontale l’uragano, piuttosto. Le farà bene.» E, con
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The Yellow Buick. Aveva le dimensioni di una grossa
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stato automobile: i parafanghi, le ruote, la targa. Forse
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senso di nausea che le serrava la gola. Con
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ciglia socchiuse cercò fra le lamiere contorte la traccia
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patate fredde. Poi Richard le disse che aveva bisogno
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colori; ed erano belli. Le donne avevano bellissime gambe
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fuori stagione. ¶ «Giò, vuoi le caldarroste?» chiese Richard con
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un silenzio. ¶ «Sì, caro. Le voglio» rispose Giovanna. E
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annuncio di freddo e le caldarroste scaldavano come un
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scaldavano come un conforto le dita. Nel momento in
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momento in cui essa le portava alla bocca, avevano
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servirti?» ¶ Giovanna si fermò, le mani allacciate dietro la
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boccata dal sigaro, accavallò le gambe. «E quando hai
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riuscirò anche ad accettare le vostre regole: la segretaria
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resto.» ¶ «Baby, non invertire le parti: stavolta sembri tu
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È ovvio, comunque, che le condizioni devono essere le
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le condizioni devono essere le medesime alle quali accennasti
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tenne un attimo per le spalle: scrutandola. ¶ «Baby, va
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riesca ad essere felice. Le due cose, purtroppo, non
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fatto i calcoli: con le tasse e il costo
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da tutti, e vederlo le provocò un tuffo al
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placato dall’abitudine. Richard le porse una grossa scatola
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ti piacciono? Io adoro le bambole. Da bambino giocavo
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bambino giocavo sempre con le bambole. Le lavavo, le
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sempre con le bambole. Le lavavo, le vestivo, e
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le bambole. Le lavavo, le vestivo, e qualche volta
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e bugiardo.» ¶ «Sì, adoro le bugie almeno quanto le
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le bugie almeno quanto le bambole. Questa si chiama
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naso. E poi ha le toppe sul grembiule.» ¶ Sedette
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agitò, si strinse con le braccia incrociate le spalle
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con le braccia incrociate le spalle, dondolò su e
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mi porti?» ¶ Richard agitò le dita, ad imitare un
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inorridita. ¶ «Mon Dieu! Dopo le lampade che mi hanno
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che mi hanno bruciato le pupille fino a mezz
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San Luca: “Martine…”.» ¶ Giovanna le voltò pacata le spalle
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Giovanna le voltò pacata le spalle: ci voleva ben
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città di provincia con le case di legno e
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stagione era passata, anche le barche che portano i
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furono all’aperto. Richard le teneva una mano sugli
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accecavano costringendola a chiuder le palpebre. Doveva chiuderle e
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il buio per distinguer le forme. Solo che quel
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da pianti che erano le voci dei gabbiani, disse
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cielo, l’acqua, e le pietre. Le ricordava qualcuno
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acqua, e le pietre. Le ricordava qualcuno. Ma chi
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l’autista spiegava che le cascate sono in un
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la tormentava. L’acqua le ricordava qualcuno. Qualcuno, forse
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dello spettacolo, aveva perfino le increspature e le frange
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perfino le increspature e le frange. Solo che non
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testa dal collo, e le ricordava qualcuno. Ma chi
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muto agitar delle labbra. Le labbra di Richard, notò
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tirava, divertita, infastidita: ma le mani bagnate scivolavano su
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dall’acqua e con le labbra diceva qualcosa che
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della terrazza e solo le mani lo reggevano alla
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nulla. Poi si passò le mani sul volto: il
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i vetri son chiusi, le insegne son spente. Cerchi
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pieni di lacrime e le stringeva i polsi come
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di ferro, e perché le automobili sono ingombranti, e
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la raffinatezza, e perché le donne sono indipendenti e
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spina dorsale, e perché le loro scarpe hanno suole
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con la faccia dentro le mani, incurante del cameriere
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Latin Quarter: ammesso che le donne nude non ti
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ancora un po’ umida. Le labbra di Richard erano
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un poliziotto coi baffi le restituì il passaporto. Che
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condotto dal mare schiaffeggia le guance come un panno
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che non sei americana. Le americane adorano il visone
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te, addolori Martine, rompi le scatole a Richard ed
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a Richard ed ora le rompi anche a me
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a cazzotti se non le compravo il visone. Io
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chiedo visoni: né per le coperte né per i
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di Giovanna. Giovanna strinse le labbra di nuovo pensando
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rispose Giovanna. E voltò le spalle fingendo di non
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gran caldo e, malgrado le proteste di Martine che
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di luce, spalancò tutte le finestre scoprendo il miracolo
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profumo di erba sbocciata, le ragazze passeggiavano in camicetta
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scarni, il pullover maschile le dava un tono spiritosamente
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si precipitò giù per le scale, salutò Richard esibendo
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di intimità, così inaspettata, le aumentò l’allegria. Rise
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americano.» ¶ «Accidenti! Abbiamo dimenticato le canne.» ¶ «Non importa. I
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Signore, perché non avevamo le canne. Però dormimmo in
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poi a correre lungo le pareti di alberi che
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campo dei meli dove le mele cadevano con tonfi
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a lei ed ora le sue pupille avevano il
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suoi capelli fiammeggiavano come le foglie, il suo corpo
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diceva: “Richard non calpestare le mammole, Richard non uccider
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mammole, Richard non uccider le mammole”. Però se gliele
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fra coglierle e calpestarle?» ¶ Le porse le mammole. ¶ «Che
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e calpestarle?» ¶ Le porse le mammole. ¶ «Che bravo bambino
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di grano quando acquatta le spighe in ondate: Giovanna
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e non muoveva neppure le zampe mentre la donna
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a New York. Impossibile: le aveva già detto che
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suo volto era anonimo, le sue spalle erano curve
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portò Bill. Conosce Bill?» ¶ Le lanciò un’occhiata veloce
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Mi aiuti ad aprire le scatolette.» ¶ Si misero ad
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attaccate: il vento, sfiorandole, le faceva suonare con dolcezza
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in America, esce per le strade e si chiede
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a cassetta, ne distribuì le fette su un piatto
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diffuso in America? Per le donne è il complesso
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bello, intorno allo stagno le rane gracidavano e nessuno
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spazi, salire lassù tra le stelle, tuffarsi nell’infinito
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e altri ancora. Manderanno le bestie, nel vuoto, e
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tra i pianeti e le stelle costruiranno le bombe
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e le stelle costruiranno le bombe, costruiremo le bombe
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costruiranno le bombe, costruiremo le bombe, o una bomba
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chiedergli aiuto. Igor allargò le braccia, sconsolato, e le
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le braccia, sconsolato, e le sue labbra disegnarono una
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di nuovo sfrecciarono lungo le pareti di alberi, col
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di colpo. E mentre le cose rientravano in una
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fuga di Richard: e le veniva da ridere all
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dei bimbi che fanno le aste, infine porgeva quei
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mormorava: «Mein Mutter», mentre le lacrime gli gocciolavano di